L'ombra della Sirena

di
genere
pulp

L'ombra della Sirena

La città è avvolta in un manto di nebbia, che sembra voler nascondere i segreti più oscuri. Le luci dei lampioni si riflettono sulle strade bagnate, creando un gioco di ombre che danzano come spettri. È in una di queste sere che lei appare, sempre diversa, sempre uguale. Una donna che sembra uscita da un quadro di Klimt, elegante, misteriosa, con un sorriso che promette piacere e dolore.

L'ispettore di polizia Malcom, la chiama "La Sirena", perchè attira gli uomini verso la loro rovina, proprio come le sirene dell'Odissea. Le vittime sono sempre uomini: ricchi, potenti, con un passato sporco. muoiono con un sorriso sulle labbra, avvelenati da una sostanza che non lascia traccia. E lei, la Sirena, sparisce nel nulla, lasciando solo una scia di profumo e mistero.

Malcom ha passato mesi a cercarla, a studiare ogni dettaglio, ogni indizio. Le vittime non avevano nulla in comune, tranne il fatto di essere uomini facoltosi e di aver incontrato una donna affascinante poco prima di morire. Le descrizioni variano: bionda, mora, rossa; occhi verdi, azzurri, neri. Ma c'è qualcosa che le accomuna, qualcosa che Malcom non riesce a definire. Un'aura, una presenza che sembra trascendere l'aspetto fisico.

Questa sera, Malcom è seduto al bancone di un bar nel quartiere più elegante della città. Ha davanti un bicchiere di bourbon. Guarda la gente che entra ed esce, cercando un volto che non potrebbe riconoscere. E poi, all'improvviso, lei è lì, seduta a pochi metri da lui, con un vestito rosso che sembra fatto di sangue. I suoi capelli sono neri come la notte, e i suoi occhi, sono verdi, come il mare in tempesta.
Malcom sente un brivido lungo la schiena. È lei, La Sirena, ne è certo. Si alza lentamente, cercando di non farsi notare, e si avvicina al suo tavolo. Lei lo guarda, e per un attimo sembra sorridere, come se sapesse la sua identità.

"Posso offrirti da bere?" chiede Malcom, cercando di mantenere la calma.
Lei inclina la testa, studiandolo con uno sguardo che sembra penetrarlo fino all'anima. "Perché no?" risponde, con una voce che è un misto di miele e veleno.
Malcom si siede con lei, parlando di cose banali, mentre cerca di capire come affrontarla. Lei è abile. Ogni sua parola, ogni gesto, è calcolato per sedurre, per confondere. Ma Malcom non è un uomo qualsiasi. È un poliziotto con una missione da portare a termine.

"Conosci molti uomini qui?" chiese, cercando di portare la conversazione su un terreno più scivoloso.
Lei sorride, un sorriso che non raggiunge gli occhi. "Solo quelli che meritano di essere conosciuti."
Malcom sente una fitta di gelo. È un gioco pericoloso, e lui sa di essere in svantaggio. Deve scoprire chi è, perchè lo fa, e fermarla prima che uccida ancora.
La conversazione prosegue, con Malcom che cerca di carpire informazioni e lei che lo tiene a distanza, come un gatto che gioca con un topo. Alla fine, lei si alza, dicendo che deve andare. Malcom la segue con lo sguardo, decidendo di non perderla di vista.
La segue per le strade della città, attraverso vicoli bui e piazze deserte. Lei sembra sapere che lui la segue, ma non fa nulla per sfuggirgli. Alla fine, si ferma davanti a un vecchio palazzo abbandonato. Si volta, guardandolo con quel sorriso enigmatico.

"Sei sicuro di voler entrare, ispettore?" chiese, con una voce che sembra provenire da un altro mondo.
Malcom esita per un attimo, ma poi annuisce. Non può tirarsi indietro, non ora. La segue all'interno, in un luogo che sembra uscito da un incubo. Mura scrostate, scale che cigolano, un'atmosfera di decadenza e morte.
E poi, all'improvviso, lei sparisce. Malcom si guarda intorno, cercando di capire dove sia andata. E poi la sente, dietro di lui. Si gira, ma è troppo tardi. Sente una puntura sul collo, e poi il buio.

Un buio che si dirada lentamente. E Malcom si ritrova in una stanza, illuminata da una tenue luce, filtrata attraverso delle tende di velluto rosso. L'aria sa di legno antico, mescolato al suo profumo, che ora riconosce.
Malcom si sente strano e si rende conto di essere completamente immobilizzato, con delle cinghie che lo bloccano ad una poltrona. Il suo distintivo è ancora appeso alla cintura, ma la giacca è abbandonata su una sedia, insieme alle domande che lo perseguitano da giorni.
Malcom si rende conto, di essere caduto nella sua diabolica trappola, ma pensa che lei non lo ucciderà, perchè non rientra nella categoria di uomini che lei caccia.

E dall'ombra, ecco che riappare lei, in tutta la sua sconvolgente bellezza e sensualità, con quel vestito rosso, con un profondo spacco, ed uno sguardo che promette risposte solo a chi è disposto a pagarne il prezzo.

Si avvicina con una lentezza calcolata, i tacchi delle sue scarpe, scandiscono il tempo come un metronomo. "Indagare è la tua passione, vero?" sussurra con una voce vellutata, carica di sfide non dette. Malcom rimane in silenzio.
Lei sorride, come se avesse letto ogni suo pensiero, avvicinandosi fino a che il suo respiro gli sfiora il collo. Il contatto è elettrico: una mano che gli sfiora la nuca, le labbra a pochi millimetri dalle sue. È un gioco pericoloso, un confine tra dovere e desiderio che vibra come una corda tesa. Lui, abituato a controllare ogni dettaglio, si ritrova a inseguire un istinto primordiale, mentre la pioggia batte contro i vetri come un complice silenzioso.

"Ma chi sei veramente? Perchè tanta rabbia, che ti porta ad uccidere?" replica Malcom.
"Sssh. Quante domande ispettore. Ora non è il momento di parlare."

Lei alza la gamba destra, e appoggia spudoratamente il suo piede sul bracciolo della poltrona di Malcom, e complice lo spacco del vestito, lascia vistosamente scoperta la sua gamba fino all'inguine. Malcom nota che lei non indossa l'intimo. Ogni poro del suo corpo sprizza erotismo.
Lei, libera una mano di Malcom dalla costrizione, e se la porta tra le sue bollenti cosce, per indirizzare le dita di Lui, nelle sue grandi labbra. Malcom è preso da un'incredibile eccitazione. Si sente preda e in balia di quella donna, che emana un incredibile magnetismo, al quale non può resistere. Le penetra con tre dita la fica già fradicia di umori, per continuare a masturbarla, e non tardano ad arrivare i suoi gemiti di godimento. Le dita di Malcom affondano nella sua carne, sempre più intensamente, fino a quando le arriva un orgasmo squassante che le fa vibrare di spasmi tutto il corpo.

Lei prende la mano di Malcom, e se la porta alla bocca, per leccare e succhiare avidamente le sue dita, ancora gocciolanti dei suoi caldi. liquidi.
Infine, lei incolla le sue labbra, ancora pregne dei suoi umori, a quelle di Malcom, abbandonandosi ad un bacio appassionato, con le lingue che si cercano e si aggrovigliano freneticamente.

"Alla prossima indagine, ispettore." sussurra, scomparendo rapidamente nell'ombra come un fantasma.

Malcom si risveglia, da un profondo torpore, ora libero da costrizioni. Si sente confuso e stordito, ed è solo.
Cerca di capire se l'incredibile esperienza appena vissuta, sia stata reale, o un sogno o un'allucinazione.
La Sirena è sparita, lasciando solo una nota sul pavimento. "Grazie per il divertimento, ispettore. Forse ci rivedremo."

Malcom si alza, sentendo un misto di rabbia e ammirazione, per quella donna tanto affascinante, quanto spietata, che uccide uomini ricchi o di potere, ma che hanno un passato torbido o legati alla criminalità.
Lei era sfuggita ancora una volta. La Sirena è ancora là fuori, e lui sarà lì ad aspettarla. Perchè in fondo, è anche un po' innamorato di lei. E forse, è proprio quello che lei vuole.

scritto il
2025-01-31
1 . 8 K
visite
5 4
voti
valutazione
7.3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Ghiaccio bollente

racconto sucessivo

Frammenti di sesso
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.