Giovanni
di
Lili88
genere
etero
Tra sogni e realtà.........
Ho conosciuto Liliana al Forte ad una festa: bionda, occhi azzurri, non tanto alta, fisico tonico, sicura di se, solare e con un sorriso contagioso.
Ha subito catalizzato la mia attenzione: indossa un abito fatto maglia lavorata e a prima vista sembra non indossare l'intimo.
Guardando meglio indossa delle culottes color carne, nessun reggiseno, lo si intuisce dalla scollatura e delle ciabatte tipo Birkenstock con fascia nera larga che toglie quasi subito rimanendo a piedi nudi.
Ho 53 anni, sono rimasto vedovo da 4 anni, un figlio di 24, un lavoro che mi piace e mi fa anche guadagnare bene.
Mi è stata presentata da Edoardo un ragazzo che lavora da me e che non mi sembra proprio una volpe, invece pensa te........
Abbiamo incrociato gli sguardi da lontano, come ho detto ha catalizzato da subito la mia attenzione e mi ha risposto con un sorriso.
Mi sarei fermato qualche giorno al Forte ma non avevo pianificato niente per l'estate: unica certezza che non mi sarei fermato al Forte.
Sono tornato a parlare con loro e ho scoperto che Edoardo sarebbe partito il giorno dopo per Ibiza con amici, lei è un indigena locale e avrebbe raggiunto i genitori in Sardegna dove hanno una casa ad Alghero.
Ho intuito che non stessero insieme da parecchio, la vacanza di Edoardo è pianificata da tempo con amici e colleghi, lei non ha nessuna intenzione di seguirlo e come ho detto Edoardo non mi sembra proprio una volpe, io avrei sicuramente cambiato la vacanza per una così, ma forse io.
Non so bene perché ma la devo assolutamente rivedere.
Scopro in quale bagno va e le dico che se passo in zona la cerco, ci si scambia i numeri, bingo.
Il giorno dopo sono in zona...........in tarda mattinata....... La chiamo e lei mi dice raggiungerla in spiaggia.
Ha l'ombrellone in prima fila non mi posso sbagliare.
Mi avvio sulla passerella arrivo verso le fine e la vedo seduta sul lettino che si sbraccia.
Il suo sorriso, gli occhi ancora più azzurri se possibile, indossa un bikini nero a fascia, deve avere appena fatto il bagno perché è tutta bagnata.
La raggiungo si alza e mi accoglie con un bacio sulla guancia come se fossimo amici da una vita.
Mi seggo all'ombra ho caldo anche se in riva al mare c'è una bella arietta.
Lei si mette a sedere sul lettino girata verso di me con le spalle al mare, mi prende in giro sul fatto che fossi stranamente in zona ma che avevo fatto bene a chiamarla.
Flirtiamo quasi da subito, chiacchieriamo del più e del meno, mi spiega di cosa si occupa, di quanto le piaccia il suo lavoro, dei suoi genitori che sono partiti da qualche giorno, la madre di origine milanese come me, di quanto sia bella la Sardegna, ha ancora la nonna che vive a Milano ancora in gamba ma ha superato i novant'anni, del fatto che lei non potrebbe vivere lontana dal mare.
Nascondendomi dietro gli occhiali scuri la guardo: vedo i suoi capezzoli inturgiditi dall'acqua, il suo ventre piatto, la freschezza dei 30nni, il suo sorriso, sento una sensazione strana nello stomaco che avevo dimenticato.
Il tempo vola mi chiede se avessi fame e propone di andare a mangiare qualcosa insieme.
Raccoglie le sue cose in una grossa borsa di vimini e iniziamo a risalire verso le cabine, saluta tutti dicendo che si sarebbero visti più tardi, la seguo sulla passerella.
Non posso non guardarle le chiappe sode incorniciate dallo slip alla brasiliana che indossa, secondo me lei sa di avere un bel sedere e non fa niente per nasconderlo, ma non sculetta.
Apre una cabina da cui prende un paio di ciabatte e mi dice che ci mette un attimo ma si vuole togliere il salmastro dalla pelle.
Si fa la doccia all'aperto poco distante da me, cerco di fare finta di non guardala ma è veramente impossibile non farlo.
Finita si fascia con un asciugamano e si cerca di asciugare, torna della cabina e dopo pochi attimi esce con un copricostume fatto a canottiera larga color corda con le spalline che si uniscono dietro al collo scendendo con una sola bretella dietro, lasciandole la schiena completamente scoperta.
Si intuiva che non indossasse il reggiseno vedendo come segnavano i capezzoli inturgiditi dalla doccia fredda, si da una pettinata veloce riprende la borsa da cui toglie delle cose lasciandole in cabina e mi dice: pronta!
Mi chiede dove avessi posteggiato perché lei aveva la macchina messa male e se per me non era un problema potevamo andare con la sua.
Ha una jeep completamente aperta, decisamente molto grande per lei, che però sa gestire benissimo.
Guida sicura e veloce.
Arriviamo quasi subito in un altro bagno dove posteggia ancora malamente lasciando la macchina al centro del posteggio pieno del bagno, lascia le chiavi al bar, la conoscono bene, si lamenta che non c'è mai il posteggio, si capisce che è ben voluta. Cammina facendomi strada verso la battigia.
Si mangia direttamente in spiaggia all'inizio della battigia sotto dei gazebo che ospitano un solo tavolo ognuno, secondo me aveva prenotato o è sempre li a pranzo.
Si toglie i sandali e cammina scalza non ha smalto sulle unghie ne dei piedi che delle mani.
Mi seggo mentre lei saluta alcune persone ad un tavolo, mi raggiunge e si siede di fianco a me dando la faccia al mare. Sento un suo ginocchio toccare il mio. Sento il suo gomito toccare il mio.
Continuiamo a flirtare sento una certa attrazione reciproca.
Non posso fare a meno di guardare il suo vestito che quando si china in avanti lascia quasi intravedere il seno.
Pranziamo e poi mi propone di andare a cercare un po' di fresco verso le cave, dove la sua azienda estrae marmo, salendo si sta decisamente meglio sparisce l'umidità del mare.
Parliamo un po' di tutto le spiego il mio lavoro, mi confido sulla morte di mia moglie, del figlio ventenne che si trovava in Grecia con amici, alternando momenti seri da momenti scherzosi.
E' completamente a suo agio, non mostra il minimo imbarazzo nel confidarsi con una persona decisamente più grande di lei e ricambia il flirtare come se fossimo coetanei.
Passa velocemente il pomeriggio ci siamo fermati in un baretto su alle cave.
Scendendo verso il mare le chiedo se stasera la potessi invitare a cena.
La sommergo di complimenti, la ringrazio del bel pomeriggio passato, arriviamo alla mia macchina e mi dice che accetta volentieri l'invito ma mi chiede se la posso passare a prendere a casa sua verso le nove.
Rientrato in albergo non riesco a fare a meno di masturbarmi in doccia, pensando a lei.
Era tanto che non provavo questa eccitazione adolescenziale per una donna, il suo sorriso, il suo modo di vestire , quel vestito che mi sarebbe piaciuto tanto poterlo spostare per lasciare capitolare fuori il suo seno, poterglielo toccare, leccare..........
Alle nove sono davanti a casa sua, le mando un messaggio e lei mi invita ad entrare perché non è ancora pronta aprendomi il cancello carrabile.
Entro, una bella villetta tutta su un piano circondata da un bel giardino.
Liliana mi apre la porta a piedi nudi con un vestito attillato nero che le arriva appena sopra il ginocchio una pinza che le tiene su i capelli dietro.
Mi invita ad entrare e mi chiede se voglio un bicchiere di vino bianco che ha appena aperto in un attimo sarà pronta.
La casa arredata con gusto si entra in un grosso soggiorno con un grande divano a elle con di fianco una poltroncina rossa, davanti un bel camino, un grande televisore, sulla sinistra una libreria bianca tutta parete con davanti una piccola scrivania in legno con una sedia sopra un tappeto.
A terra c'è legno da per tutto a listoni grossi che invita a togliersi le scarpe per gustarsi il piacere di camminare scalzi sul legno: lo faccio senza fatica avendo delle ciabatte.
La seguo sulla destra dove si trova una grande cucina di fianco ad una scala, con un grande tavolo in legno con sopra una lastra di marmo bianco con una bella venatura decentrato sulla sinistra, la cucina tutta sul lato destro bassa senza pensili, tranne una colonna forni di fianco ad una cantinetta ad incasso, il frigorifero staccato in acciaio grande a doppia anta, una vecchia credenza sulla parete di fondo e un fratino di legno antico sulla sinistra.
Un mix tra la modernità della cucina accostata a pezzi decisamente antichi, mi piace molto, riscontra i miei gusti.
La seguo con lo sguardo mettersi in punta dei piedi per prendermi un calice messo in alto nella credenza, a versarmi il vino, passarmi il bicchiere e prendendo il suo.
Brindiamo a noi, bevo un sorso siamo in piedi uno davanti all'altro, siamo come due calamite di polo opposto che si attraggono i nostri occhi sono uno dentro l'altro lei mi sorride mi chino e le do un bacio sulla bocca senza staccare gli occhi da i suoi.
Lei non arretra anzi si avvicina e mi ricambia il bacio.
L'abbraccio, la stringo a me e cerco la sua lingua, la trovo subito, il profumo di vermentino si mischia nelle nostre bocche.
Posiamo i bicchieri senza staccarci, rimaniamo in piedi a baciarci in mezzo alla cucina.
Mi fermo e mi stacco da lei e le chiedo scusa le dico che non so perché lo abbia fatto.
Lei guardandomi come se fossi un marziano si riavvicina, i nostri nasi si potrebbero quasi toccare mi fissa dritto negli occhi per cercare di scrutarmi dentro, mi dice che la cosa è reciproca e riprende a baciarmi.
Ora è lei che cerca la mia lingua che gli faccio trovare subito.
Sento la mia eccitazione salire e la faccio sentire anche a lei stringendola a me.
Inizio ad alzarele il vestito fino a lasciare il sedere completamente scoperto, sento che indossa un perizoma, sento la tonicità del suo sedere e sento lei che non oppone nessuna resistenza.
Anzi vedo che tiene gli occhi chiusi, si sta gustando il massaggio delle mie mani e sento che si strige ancora di più a me.
Indietreggia fino ad appoggiarsi alla cucina, la alzo e la metto a sedere sul piano di lavoro.
Le sfilo in vestito da sopra mi fermo un momento a guardarla.
Lei mi sorride senza avere il minimo imbarazzo: é proprio bellissima, un seno piccolo ma sodo con due capezzoli chiari proprio come mi immaginavo prima nella doccia, non resisto a baciarli e toccarli.
Sento che di inturgidiscono velocemente e sento lei apprezzare il mio alternare la lingua e le dita su entrambi i seni, mi tira a se interrompendo il gioco.
Iniziandomi a baciare mi abbraccia con gambe al bacino.
Mi libero lei sentendomi allontanare cerca di trattenermi ma molla quando è sull'orlo appoggiando le spalle al muro.
Mi sorride complice, la guardo e mi chino a baciarle l'ombelico, scendo e la bacio sul monte da sopra le mutandine, le sposto e le guardo il suo fiore.
Ha un triangolo sul monte lasciando le grandi labbra completamente glabre, vedo che lei mi guarda inizio a leccarla cercando di schiudere il fiore alla ricerca del clitoride, mi aiuto con una mano a tenere scostato il perizoma che essendo in microfibra non oppone molta resistenza.
Sempre guardandola affondo la lingua, vedo che lei socchiude gli occhi e si gusta il mio gioco mettendomi una mano sulla testa cercando di guidarne la lingua, sospirando di piacere, sento la sua eccitazione salire, i sospiri essere più incontrollati a secondo del gioco che faccio con la lingua.
Mi sussurra che se continuo così la potrei far venire.
Mi fermo e la bacio sulla bocca, lei avidamente mi lecca il suo sapore, con una mano cerca il mio cazzo ancora costretto dentro i pantaloni, mi slaccia la cintura mi abbassa la patta e lo cerca con una mano sotto le mutande, lo stringe forte per constatarne lo stato di eccitazione e prova a masturbarmelo dentro le mutande.
Calo i pantaloni e le mutande e lo punto verso il suo piacere lo sento non durissimo me lo sego un po' strusciandoglielo contro, faccio correre il glande su e giù per la sua apertura la sento molto bagna e metto dentro il glande guardandola negli occhi.
La vedo trattenere il fiato, nonostante mi sentissi molto eccitato non lo sento durissimo anzi lo devo tenere dritto per farne entrare un poco di più, ma lei mi chiede di fare piano.
Torno fuori e lo rimetto dentro piano piano, ripeto la operazione avanzando leggermente di più sempre guardandoci negli occhi e cercando di capire se andava bene.
Ora capisco che si sta abituando alla mia dimensione la vedo socchiudere gli occhi rimanendo con la bocca spalancata, dove vado ad infilarci un dito cercandone la lingua che lei estrae e mi limona il dito.
Sposto il dito bagnato su in capezzolo e gli giro in tondo, sento oramai il mio cazzo che oramai sta arrivando tutto dentro e sento che la sua lubrificazione aumenta facilitando sempre di più la penetrazione.
Sento i suoi sospiri diventare sospiri di piacere aumento il ritmo sento il mio cazzo che si sta irrigidendo decisamente di più, apprezzando la morbida penetrazione, ma mi maledico per la sega fatta sotto la doccia: se lo estraggo oltre la metà sento sempre che tende a piegarsi quando lo reinserisco.
Forse la cosa mi sta distraendo e mi rendo conto che lei sta per avere un orgasmo ma io non ci sono proprio.
Ha un orgasmo che la scuote tutta, mi stringe con le gambe tenendolo tutto dentro, sento la contrazione della sua vagina, delle gambe che mi stringono.
Mi fermo un attimo poi lei lo tira fuori mi abbraccia e mi da un a bacio molto sensuale.
Sento la sua lingua che ispeziona la mia bocca, le sue mani mi stanno palpando il sedere.
Si spinge giù dalla cucina, mi prende per una mano e mi dice di seguila.
Sale sulle scale dove porta ad un corridoi apre una porta e mi trovo nella camera da letto tutta bianca, il letto sfatto con lenzuola di cotone, mi gira e mi ci fa cascare sopra.
La lascio fare, vedo che lei vuole condurre il gioco, sono completamente rapito da lei.
Inizia a baciarmelo mentre continua a segarlo, mette in bocca il glande, sento la sua lingua sul frenulo.
Io la guardo e lei cerca il mio sguardo per capire se mi sta piacendo anche se spesso chiude gli occhi.
Aumenta la mia eccitazione e lo sento decisamente indurirsi di più, ma ho voglia di toccala, la tiro verso di me ma lei non lascia la presa, gira intorno e si sdraia su un fianco di lato a me spalancando le gambe.
Con la mano ora la posso toccare in mezzo alle gambe.
Lei si concentra nel pompino senza più guardarmi, mentre la inizio a masturbare seguendo il piacere che mi provoca.
La sento molto eccitata mugolare impedita dal mio cazzo che tiene in bocca, sopratutto quando inizio a penetrarla con il medio e stringendo il dito con il pollice sul clitoride.
Si ferma credo sia vicina a venire, manda indietro la testa con gli occhi chiusi.
Mi fermo anche io e l'abbraccio baciandola.
Sento il sapore di sesso che ha la sua bocca, lei mi sale sopra piegando le ginocchia e sento che prende il mio cazzo le struscia sotto.
Con una mano lo aiuta a entrare dentro di lei, continuando a baciarmi.
E' molto bagnata entra facilmente e lei si raddrizza facendolo entrare tutto guardandomi.
Appoggia le mani sulle mie ginocchia inarcando la schiena e inizia a cavalcarmi molto lentamente.
Aumenta il ritmo e aumentano anche i suoi sospiri, senza staccare lo sguardo dal mio.
E' veramente bella sento il mio coso che inizia a diventare più duro e sento anche aumentare la eccitazione, se ne deve essere accorta perché non cambia il ritmo, sposta le mani sul mio petto, mi tocca i capezzoli facendomeli inturgidire
Aumenta il ritmo sento che stringe i muscoli della vagina, raggiunge l'orgasmo anche io sono vicino e inizio a muovere il bacino.
Esco e vengo.
Ho conosciuto Liliana al Forte ad una festa: bionda, occhi azzurri, non tanto alta, fisico tonico, sicura di se, solare e con un sorriso contagioso.
Ha subito catalizzato la mia attenzione: indossa un abito fatto maglia lavorata e a prima vista sembra non indossare l'intimo.
Guardando meglio indossa delle culottes color carne, nessun reggiseno, lo si intuisce dalla scollatura e delle ciabatte tipo Birkenstock con fascia nera larga che toglie quasi subito rimanendo a piedi nudi.
Ho 53 anni, sono rimasto vedovo da 4 anni, un figlio di 24, un lavoro che mi piace e mi fa anche guadagnare bene.
Mi è stata presentata da Edoardo un ragazzo che lavora da me e che non mi sembra proprio una volpe, invece pensa te........
Abbiamo incrociato gli sguardi da lontano, come ho detto ha catalizzato da subito la mia attenzione e mi ha risposto con un sorriso.
Mi sarei fermato qualche giorno al Forte ma non avevo pianificato niente per l'estate: unica certezza che non mi sarei fermato al Forte.
Sono tornato a parlare con loro e ho scoperto che Edoardo sarebbe partito il giorno dopo per Ibiza con amici, lei è un indigena locale e avrebbe raggiunto i genitori in Sardegna dove hanno una casa ad Alghero.
Ho intuito che non stessero insieme da parecchio, la vacanza di Edoardo è pianificata da tempo con amici e colleghi, lei non ha nessuna intenzione di seguirlo e come ho detto Edoardo non mi sembra proprio una volpe, io avrei sicuramente cambiato la vacanza per una così, ma forse io.
Non so bene perché ma la devo assolutamente rivedere.
Scopro in quale bagno va e le dico che se passo in zona la cerco, ci si scambia i numeri, bingo.
Il giorno dopo sono in zona...........in tarda mattinata....... La chiamo e lei mi dice raggiungerla in spiaggia.
Ha l'ombrellone in prima fila non mi posso sbagliare.
Mi avvio sulla passerella arrivo verso le fine e la vedo seduta sul lettino che si sbraccia.
Il suo sorriso, gli occhi ancora più azzurri se possibile, indossa un bikini nero a fascia, deve avere appena fatto il bagno perché è tutta bagnata.
La raggiungo si alza e mi accoglie con un bacio sulla guancia come se fossimo amici da una vita.
Mi seggo all'ombra ho caldo anche se in riva al mare c'è una bella arietta.
Lei si mette a sedere sul lettino girata verso di me con le spalle al mare, mi prende in giro sul fatto che fossi stranamente in zona ma che avevo fatto bene a chiamarla.
Flirtiamo quasi da subito, chiacchieriamo del più e del meno, mi spiega di cosa si occupa, di quanto le piaccia il suo lavoro, dei suoi genitori che sono partiti da qualche giorno, la madre di origine milanese come me, di quanto sia bella la Sardegna, ha ancora la nonna che vive a Milano ancora in gamba ma ha superato i novant'anni, del fatto che lei non potrebbe vivere lontana dal mare.
Nascondendomi dietro gli occhiali scuri la guardo: vedo i suoi capezzoli inturgiditi dall'acqua, il suo ventre piatto, la freschezza dei 30nni, il suo sorriso, sento una sensazione strana nello stomaco che avevo dimenticato.
Il tempo vola mi chiede se avessi fame e propone di andare a mangiare qualcosa insieme.
Raccoglie le sue cose in una grossa borsa di vimini e iniziamo a risalire verso le cabine, saluta tutti dicendo che si sarebbero visti più tardi, la seguo sulla passerella.
Non posso non guardarle le chiappe sode incorniciate dallo slip alla brasiliana che indossa, secondo me lei sa di avere un bel sedere e non fa niente per nasconderlo, ma non sculetta.
Apre una cabina da cui prende un paio di ciabatte e mi dice che ci mette un attimo ma si vuole togliere il salmastro dalla pelle.
Si fa la doccia all'aperto poco distante da me, cerco di fare finta di non guardala ma è veramente impossibile non farlo.
Finita si fascia con un asciugamano e si cerca di asciugare, torna della cabina e dopo pochi attimi esce con un copricostume fatto a canottiera larga color corda con le spalline che si uniscono dietro al collo scendendo con una sola bretella dietro, lasciandole la schiena completamente scoperta.
Si intuiva che non indossasse il reggiseno vedendo come segnavano i capezzoli inturgiditi dalla doccia fredda, si da una pettinata veloce riprende la borsa da cui toglie delle cose lasciandole in cabina e mi dice: pronta!
Mi chiede dove avessi posteggiato perché lei aveva la macchina messa male e se per me non era un problema potevamo andare con la sua.
Ha una jeep completamente aperta, decisamente molto grande per lei, che però sa gestire benissimo.
Guida sicura e veloce.
Arriviamo quasi subito in un altro bagno dove posteggia ancora malamente lasciando la macchina al centro del posteggio pieno del bagno, lascia le chiavi al bar, la conoscono bene, si lamenta che non c'è mai il posteggio, si capisce che è ben voluta. Cammina facendomi strada verso la battigia.
Si mangia direttamente in spiaggia all'inizio della battigia sotto dei gazebo che ospitano un solo tavolo ognuno, secondo me aveva prenotato o è sempre li a pranzo.
Si toglie i sandali e cammina scalza non ha smalto sulle unghie ne dei piedi che delle mani.
Mi seggo mentre lei saluta alcune persone ad un tavolo, mi raggiunge e si siede di fianco a me dando la faccia al mare. Sento un suo ginocchio toccare il mio. Sento il suo gomito toccare il mio.
Continuiamo a flirtare sento una certa attrazione reciproca.
Non posso fare a meno di guardare il suo vestito che quando si china in avanti lascia quasi intravedere il seno.
Pranziamo e poi mi propone di andare a cercare un po' di fresco verso le cave, dove la sua azienda estrae marmo, salendo si sta decisamente meglio sparisce l'umidità del mare.
Parliamo un po' di tutto le spiego il mio lavoro, mi confido sulla morte di mia moglie, del figlio ventenne che si trovava in Grecia con amici, alternando momenti seri da momenti scherzosi.
E' completamente a suo agio, non mostra il minimo imbarazzo nel confidarsi con una persona decisamente più grande di lei e ricambia il flirtare come se fossimo coetanei.
Passa velocemente il pomeriggio ci siamo fermati in un baretto su alle cave.
Scendendo verso il mare le chiedo se stasera la potessi invitare a cena.
La sommergo di complimenti, la ringrazio del bel pomeriggio passato, arriviamo alla mia macchina e mi dice che accetta volentieri l'invito ma mi chiede se la posso passare a prendere a casa sua verso le nove.
Rientrato in albergo non riesco a fare a meno di masturbarmi in doccia, pensando a lei.
Era tanto che non provavo questa eccitazione adolescenziale per una donna, il suo sorriso, il suo modo di vestire , quel vestito che mi sarebbe piaciuto tanto poterlo spostare per lasciare capitolare fuori il suo seno, poterglielo toccare, leccare..........
Alle nove sono davanti a casa sua, le mando un messaggio e lei mi invita ad entrare perché non è ancora pronta aprendomi il cancello carrabile.
Entro, una bella villetta tutta su un piano circondata da un bel giardino.
Liliana mi apre la porta a piedi nudi con un vestito attillato nero che le arriva appena sopra il ginocchio una pinza che le tiene su i capelli dietro.
Mi invita ad entrare e mi chiede se voglio un bicchiere di vino bianco che ha appena aperto in un attimo sarà pronta.
La casa arredata con gusto si entra in un grosso soggiorno con un grande divano a elle con di fianco una poltroncina rossa, davanti un bel camino, un grande televisore, sulla sinistra una libreria bianca tutta parete con davanti una piccola scrivania in legno con una sedia sopra un tappeto.
A terra c'è legno da per tutto a listoni grossi che invita a togliersi le scarpe per gustarsi il piacere di camminare scalzi sul legno: lo faccio senza fatica avendo delle ciabatte.
La seguo sulla destra dove si trova una grande cucina di fianco ad una scala, con un grande tavolo in legno con sopra una lastra di marmo bianco con una bella venatura decentrato sulla sinistra, la cucina tutta sul lato destro bassa senza pensili, tranne una colonna forni di fianco ad una cantinetta ad incasso, il frigorifero staccato in acciaio grande a doppia anta, una vecchia credenza sulla parete di fondo e un fratino di legno antico sulla sinistra.
Un mix tra la modernità della cucina accostata a pezzi decisamente antichi, mi piace molto, riscontra i miei gusti.
La seguo con lo sguardo mettersi in punta dei piedi per prendermi un calice messo in alto nella credenza, a versarmi il vino, passarmi il bicchiere e prendendo il suo.
Brindiamo a noi, bevo un sorso siamo in piedi uno davanti all'altro, siamo come due calamite di polo opposto che si attraggono i nostri occhi sono uno dentro l'altro lei mi sorride mi chino e le do un bacio sulla bocca senza staccare gli occhi da i suoi.
Lei non arretra anzi si avvicina e mi ricambia il bacio.
L'abbraccio, la stringo a me e cerco la sua lingua, la trovo subito, il profumo di vermentino si mischia nelle nostre bocche.
Posiamo i bicchieri senza staccarci, rimaniamo in piedi a baciarci in mezzo alla cucina.
Mi fermo e mi stacco da lei e le chiedo scusa le dico che non so perché lo abbia fatto.
Lei guardandomi come se fossi un marziano si riavvicina, i nostri nasi si potrebbero quasi toccare mi fissa dritto negli occhi per cercare di scrutarmi dentro, mi dice che la cosa è reciproca e riprende a baciarmi.
Ora è lei che cerca la mia lingua che gli faccio trovare subito.
Sento la mia eccitazione salire e la faccio sentire anche a lei stringendola a me.
Inizio ad alzarele il vestito fino a lasciare il sedere completamente scoperto, sento che indossa un perizoma, sento la tonicità del suo sedere e sento lei che non oppone nessuna resistenza.
Anzi vedo che tiene gli occhi chiusi, si sta gustando il massaggio delle mie mani e sento che si strige ancora di più a me.
Indietreggia fino ad appoggiarsi alla cucina, la alzo e la metto a sedere sul piano di lavoro.
Le sfilo in vestito da sopra mi fermo un momento a guardarla.
Lei mi sorride senza avere il minimo imbarazzo: é proprio bellissima, un seno piccolo ma sodo con due capezzoli chiari proprio come mi immaginavo prima nella doccia, non resisto a baciarli e toccarli.
Sento che di inturgidiscono velocemente e sento lei apprezzare il mio alternare la lingua e le dita su entrambi i seni, mi tira a se interrompendo il gioco.
Iniziandomi a baciare mi abbraccia con gambe al bacino.
Mi libero lei sentendomi allontanare cerca di trattenermi ma molla quando è sull'orlo appoggiando le spalle al muro.
Mi sorride complice, la guardo e mi chino a baciarle l'ombelico, scendo e la bacio sul monte da sopra le mutandine, le sposto e le guardo il suo fiore.
Ha un triangolo sul monte lasciando le grandi labbra completamente glabre, vedo che lei mi guarda inizio a leccarla cercando di schiudere il fiore alla ricerca del clitoride, mi aiuto con una mano a tenere scostato il perizoma che essendo in microfibra non oppone molta resistenza.
Sempre guardandola affondo la lingua, vedo che lei socchiude gli occhi e si gusta il mio gioco mettendomi una mano sulla testa cercando di guidarne la lingua, sospirando di piacere, sento la sua eccitazione salire, i sospiri essere più incontrollati a secondo del gioco che faccio con la lingua.
Mi sussurra che se continuo così la potrei far venire.
Mi fermo e la bacio sulla bocca, lei avidamente mi lecca il suo sapore, con una mano cerca il mio cazzo ancora costretto dentro i pantaloni, mi slaccia la cintura mi abbassa la patta e lo cerca con una mano sotto le mutande, lo stringe forte per constatarne lo stato di eccitazione e prova a masturbarmelo dentro le mutande.
Calo i pantaloni e le mutande e lo punto verso il suo piacere lo sento non durissimo me lo sego un po' strusciandoglielo contro, faccio correre il glande su e giù per la sua apertura la sento molto bagna e metto dentro il glande guardandola negli occhi.
La vedo trattenere il fiato, nonostante mi sentissi molto eccitato non lo sento durissimo anzi lo devo tenere dritto per farne entrare un poco di più, ma lei mi chiede di fare piano.
Torno fuori e lo rimetto dentro piano piano, ripeto la operazione avanzando leggermente di più sempre guardandoci negli occhi e cercando di capire se andava bene.
Ora capisco che si sta abituando alla mia dimensione la vedo socchiudere gli occhi rimanendo con la bocca spalancata, dove vado ad infilarci un dito cercandone la lingua che lei estrae e mi limona il dito.
Sposto il dito bagnato su in capezzolo e gli giro in tondo, sento oramai il mio cazzo che oramai sta arrivando tutto dentro e sento che la sua lubrificazione aumenta facilitando sempre di più la penetrazione.
Sento i suoi sospiri diventare sospiri di piacere aumento il ritmo sento il mio cazzo che si sta irrigidendo decisamente di più, apprezzando la morbida penetrazione, ma mi maledico per la sega fatta sotto la doccia: se lo estraggo oltre la metà sento sempre che tende a piegarsi quando lo reinserisco.
Forse la cosa mi sta distraendo e mi rendo conto che lei sta per avere un orgasmo ma io non ci sono proprio.
Ha un orgasmo che la scuote tutta, mi stringe con le gambe tenendolo tutto dentro, sento la contrazione della sua vagina, delle gambe che mi stringono.
Mi fermo un attimo poi lei lo tira fuori mi abbraccia e mi da un a bacio molto sensuale.
Sento la sua lingua che ispeziona la mia bocca, le sue mani mi stanno palpando il sedere.
Si spinge giù dalla cucina, mi prende per una mano e mi dice di seguila.
Sale sulle scale dove porta ad un corridoi apre una porta e mi trovo nella camera da letto tutta bianca, il letto sfatto con lenzuola di cotone, mi gira e mi ci fa cascare sopra.
La lascio fare, vedo che lei vuole condurre il gioco, sono completamente rapito da lei.
Inizia a baciarmelo mentre continua a segarlo, mette in bocca il glande, sento la sua lingua sul frenulo.
Io la guardo e lei cerca il mio sguardo per capire se mi sta piacendo anche se spesso chiude gli occhi.
Aumenta la mia eccitazione e lo sento decisamente indurirsi di più, ma ho voglia di toccala, la tiro verso di me ma lei non lascia la presa, gira intorno e si sdraia su un fianco di lato a me spalancando le gambe.
Con la mano ora la posso toccare in mezzo alle gambe.
Lei si concentra nel pompino senza più guardarmi, mentre la inizio a masturbare seguendo il piacere che mi provoca.
La sento molto eccitata mugolare impedita dal mio cazzo che tiene in bocca, sopratutto quando inizio a penetrarla con il medio e stringendo il dito con il pollice sul clitoride.
Si ferma credo sia vicina a venire, manda indietro la testa con gli occhi chiusi.
Mi fermo anche io e l'abbraccio baciandola.
Sento il sapore di sesso che ha la sua bocca, lei mi sale sopra piegando le ginocchia e sento che prende il mio cazzo le struscia sotto.
Con una mano lo aiuta a entrare dentro di lei, continuando a baciarmi.
E' molto bagnata entra facilmente e lei si raddrizza facendolo entrare tutto guardandomi.
Appoggia le mani sulle mie ginocchia inarcando la schiena e inizia a cavalcarmi molto lentamente.
Aumenta il ritmo e aumentano anche i suoi sospiri, senza staccare lo sguardo dal mio.
E' veramente bella sento il mio coso che inizia a diventare più duro e sento anche aumentare la eccitazione, se ne deve essere accorta perché non cambia il ritmo, sposta le mani sul mio petto, mi tocca i capezzoli facendomeli inturgidire
Aumenta il ritmo sento che stringe i muscoli della vagina, raggiunge l'orgasmo anche io sono vicino e inizio a muovere il bacino.
Esco e vengo.
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