Come tutto ebbe inizio Cap 13
di
Maurox
genere
corna
Firenze.
Il giorno della partenza per il fine settimana tra donne, il 3 di Agosto, portai mia moglie a prendere il treno per Firenze alla stazione di Ancona in tarda mattinata. Con lei il classico trolley, il pc portatile per mostrare le foto del matrimonio e del dopo alla sua amica e la borsetta per il cellulare e il portafogli. Non faceva tanto caldo e male non si stava tutto sommato. La maglietta dei duran duran, i jeans e le scarpe da ginnastica la portavano ad essere la moglie e la mamma normale che era fino a due anni prima. Fino a quando quello scemo del marito, cioè io, spinto da un'irrefrenabile voglia di vedere la moglie davanti ad altri cazzi, non la portasse a scopare con un suo collega professore e il suo amico di Roma. Lei, da quella volta, scoprii che la cosa le piaceva e poi io la spinsi, poi in realtà senza tanta fatica, a farsi sbattere da due negri al casino di caccia di badia registrando l'incontro con un video amatoriale. Seppi di questo viaggio sentendola al cellulare dialogare con l'amico romano di Stefano, Andrea. Da quel poco che ero riuscito a capire lei a Firenze doveva incontrarsi con un tizio a cui piacevano le bionde con i capelli corti e casalinghe. A fare cosa non so. Sentii dire ad Andrea che lo stesse facendo per fargli un favore.
Dissi tutto a Marco e ci mettemmo d'accordo. Così sguinzagliai il mio amico spia dietro Federica. Infatti mentre mia moglie stava partendo, lui era già a Firenze che la stava aspettando per cercare di scoprire il perché di questa fuga nella città di Dante.
Sappiate che, mia moglie, questa storia me l'ha raccontata dopo 7 anni, quindi nel 2008, per timore che io potessi fare qualcosa che a lei non piacesse e anche per un altro motivo. Comunque io già sapevo tutto dal racconto e le telefonate con tanto di prove fotografiche di Marco. Ora io ve la racconto solo per logica, prima con il racconto di Fede e poi con quello di Marco, anche se in realtà dovrebbero essere invertiti e farvi aspettare 7 anni per raccontarvi quello di Fede.
Siamo alla stazione di Ancona.
"Ok, Fede. Dobbiamo essere veloci che qui i potrebbero farmi la multa."
"Velocissimi!"
Scendiamo dalla macchina, le prendo il trolley e glielo metto in terra. Lei prende la borsa del pc e la sua borsettina. Afferra il manico della valigia e con un semplice ciao, mi saluta.
"Ma non mi dai neanche un bacio?"
"Non vado in guerra e sto facendo tardi. Appena arrivo ti chiamo. Ciaooo!"
Mi urla correndo verso l'ingresso della stazione.
Cazzo! É cambiata in tutti i sensi. Prima mi salutava sempre con un bacio a stampo. Ora invece...
Però io preferisco questa di Federica. Sti cazzi del bacio. Ora fa pompini, dà il culo e cosa essenziale, scopa con altri. Mi rimane sempre il dubbio di sapere che cazzo va a fare a Firenze. Vabbè! C'é Marco! Ci pensa lui. Mi auguro solo che la cosa non mi stia sfuggendo di mano. Adesso io devo trovare il modo di passare questi due giorni. Per prima cosa torno a casa, mangio un panino e chiamo i ragazzi,poi vado sul pc a mandare altre foto al webmaster per aggiornare la pagina di mia moglie.
Così faccio e alle 14.00 mi metto davanti al computer ad inviare foto e a rispondere ai vari messaggi dei suoi fans che sono veramente tanti. Già che sono li mi metto a vedere anche altre signore. Mogli consezienti o no, chi può dirlo, di fortunati o sfortunati mariti. Dipende dai punti di vista. Ce ne è una che mi colpisce in particolar modo,tanto é vero che non resisto e comincio a segarmi l'uccello.
Non si vede il volto per intero, ma solo la bocca con tutto il resto del corpo. Una donna giunonica. Dalle varie foto si nota che è una donna navigata. Non di origini italiane, credo nordafricana, infatti la carnagione é un po scura, forse mulatta, ma non lo specifica. Dai suoi dati dice che è di Ancona, sposata, 46 anni e il marito é all'oscuro. Le piace mostrarsi e fa fare le foto ad un suo amico che se la sbatte pure. Avrà una sesta di seno. Ha due bocce che non finiscono mai. Due areole scurissime e grandi capezzoloni. Larga di fianchi e a pecora ha un culone che sembra la pista di atterraggio di un boeing.
Di cazzi come il mio, qui ce ne vorrebbero due, penso! Però sai, ad incularla a pecora prendendole quelle immense tettone e tirandole quei capezzoloni, che figata!
Cazzo! Sono cambiato pure io. É stata tutta colpa di Marco, penso. Poi... No! Che c'entra Marco. É tutto destino. Doveva e forse deve andare cosi. Comunque si, da quando ho visto le foto di Marisa sul suo pc mi è uscita fuori tutta questa voglia di far concedere mia moglie ad altri uomini.
E nei vari pensieri continuo a segarmi vedendo la signora che sulla sua pagina si fa chiamare Fatima ma non credo proprio sia il suo nome originale. A pecora é fantastica! Mi ricorda vagamente Marisa. Certo Marisa é di un altro pianeta. Ma sta' Fatima, ha un qualcosa che attira.
Però Marisa! Cazzo! Quanto mi manca Marisa. É ancora dalla mamma. Se Marisa fosse stata ad Ancona, con marco a firenze, avremmo avuto due giorni di sesso sfrenato.
Ci sentivamo quasi tutti i giorni, ma non è la stessa cosa di toccarla, baciarla, accarezzarla. Si, dovevamo fare attenzione a non farci scoprire e fino ad oggi ci stavamo riuscendo. Torno con gli occhi sul monitor e facendo scorrere le foto di Fatima ne capita una inverosimile. Lei, con tutti i buchi pieni di cazzo. Ne aveva 2 in figa, uno in culo, a un altro lo stava succhiando e un altro lo stava segando. Cazzo! A quella vista faccio appena in tempo a prendere un fazzolettino di carta che lo riempio di sperma. E mentre lo stavo facendo, squilla il cellulare.
É mia moglie!
"Si, pronto!"
"Amore! Sono arrivata. Sono scesa dal treno e vado al B&B. Ti saluto e se riesco ti richiamo stasera."
"Va bene! Chiama i ragazzi appena puoi. E non scoparti tutti i fiorentini, mi raccomando. Ciao!"
"Che scemo che sei! Sono due giorni di cultura, questi. Niente sesso. Ahahah! Vedo la mia amica. Ti saluto. Ciao ciao!"
"Ha preso il treno senza manco un bacio e ora mi chiama amore?! Boh! Magari mi sbaglio ma se così non fosse sono cazzi amari per te, Fede. Chiamo Marco e gli dico che é arrivata in stazione."
E cosi a Firenze...
Eccomi arrivata! Scendo dal treno e mi dirigo verso l'uscita della stazione di Firenze. Sul fondo vedo un signore con un cartello con su scritto il mio nome.
"Buon pomeriggio! Credo lei stia aspettando me?"
"Buon pomeriggio! Se lei é la sig.ra C......, allora si, sto aspettando lei. Mi dia pure il bagaglio, signora."
Lascio il trolley nella sua mano e mi chiede di seguirlo. Mi conduce ad un posteggio dove é una macchina da noleggio parcheggiata. Dal lato guida scende un signore in giacca e cravatta che mi apre prontamente la portiera con mille reverenze. Saluta l'altro signore, sale in auto e partiamo. Dopo 20 minuti arriviamo in hotel. Ringrazio l'autista lasciandogli 10.000 lire di mancia che lui rifiuta. Entro nella hall. Porca miseria! Un lusso impressionante. Ma che avrà mai fatto questo sig. C..... ad Andrea? Mi dirigo alla reception.
"Buon pomeriggio! Prego signora, mi dica?"
"Buon pomeriggio! Sono la sig.ra C....... dovrebbe esserci una stanza prenotata a nome del sig. C..... per conto del sig. T.......? "
"Esatto signora! La sua stanza è la suite....... Suo marito è uscito e mi ha detto di informarla che sarebbe tornato verso le 17.00."
"Grazie! Molto gentile!"
"Dovere signora! Lasci pure qui il bagaglio. Provvederemo noi a portarglielo in stanza. Questa è la sua chiave elettronica. Per qualsiasi altra richiesta non esiti a rivolgersi a noi."
"Grazie!"
Lascio il trolley e mi dirigo verso l'ascensore. Mi sento molto fuori luogo vestita nella maniera in cui sono arrivata, ma Andrea mi aveva detto che a tutto il resto avrebbe provveduto, hihihihi, (mi è venuto da ridere.), mio marito, perché a lui piace vestire la donna con la quale sta.
Sono le 15.40. Entro in stanza mollando 10.000 lire al ragazzo che porta il mio bagaglio. Poi una volta chiusa la porta non posso descrivervi il mio stupore per la suite. Sulla scrivania una busta rossa con su scritto il mio nome.
La apro e leggo: "gentile signora, sono uscito a prenderle un presente, abbia la compiacenza al mio rientro di farsi trovare vestita con quello che troverà nella busta sul letto. La ringrazio!
Atsushi C........".
Porca puttana! Ha un nome orientale però scrive troppo bene in italiano per esserlo.
Vado in camera e apro la busta che é sul letto. Al suo interno due scatole.
Apro la prima: una stupenda vestaglia in seta gialla con ricami.
Apro la seconda: un paio di sandali gialli col tacco a spillo da 10 cm.
Più che vestita, direi nuda! Vuole subito vedere la merce il sig. C.......
Vabbè, lo sapevo! Non sono venuta a fare una scampagnata. Suppongo poi gli piaccia il giallo. Ecco il perché del biondo dei capelli e delle unghie delle mani e dei piedi. Vabbè! Ognuno ha i suoi gusti. Mi getto sul letto e mi metto a pensare come negli ultimi anni la mia vita sia cambiata. Addirittura negli ultimi due anni ho fatto cose a me impensabili di fare fino ad allora. Da moglie, casalinga e mamma di due stupendi ragazzi a fare bocchini con ingoio, farsi scopare ed inculare da un collega e il suo amico e da due negri. Mi faccio fare video e foto nuda, mentre mi scopano, mi inculano, mi sborrano in bocca e ne sono contenta. Poi lui cosa ne faccia non saorei proprio. Non vado a chiederglielo. Dice di non mostrarle a nessuno, ma non ci credo! E ora?! Ora eccomi qua a Firenze, a farmi sbattere da uno che manco conosco per fare un favore ad Andrea e per dei favori che mi ha promesso. Certo, tornando agli scatti di Mauro. Ma ve lo immaginate se le foto venissero rese pubbliche che figura di merda. Sui giornali già leggo: "l'integerrima professoressa C........si mostra nuda ad Ancona. Professoressa pornodiva! Cazzo! Non ci voglio pensare.
Dai su, andiamo a prepararci per questo sig. C......
Entro in bagno e rimango a bocca aperta.
É una cosa fantastica. Per una donna é il top. Mi infilo in doccia dandomi una sciacquata al volo, giusto per una rinfrescata e togliere l'odore del sudore che con i suoi 36 gradi Firenze regala.
Se avessi avuto tempo,la jacuzzi brilla e mi chiama, ma non ce ne è. Fortuna che nel saloncino e in camera da letto é una meraviglia! L'aria condizionata e il frigo bar ti fanno stare benissimo. Non so perché, ma in questo momento mi sento tanto 'pretty woman'. Comincio ad asciugarmi. Fortuna i capelli corti. Rimango con i miei orecchini da brava signora ai lobi e i punti luce sui buchi superiori. Mi metto davanti lo specchio guardandomi e... cazzo, forse ha ragione Mauro. Non sono brutta per niente. Ho un bel corpo. Due belle tettone che dopo due gravidanze sfidano ancora la gravità. Niente pancia, né cellulite. Ma si Fede, dai, che sei veramente una bella fighetta altrimenti Andrea non ti avrebbe mandato a Firenze. Finisco di asciugarmi. Prendo il trucco da dentro il trolley e il pettine. Pettino i capelli all'indietro. Mi allaccio i sandali ai piedi e mi trucco senza mettere la vestaglia per paura di sporcarla. Sono quasi le 16.50.
Devo sbrigarmi potrebbe venire prima.
Mi riguardo allo specchio. Sono perfetta! Il giallo del rossetto e dell' ombretto creano un distacco con l'abbronzatura che si nota perfettamente. La mia figa completamente depilata mostra le grandi labbra leggermente sporgenti. É tutto sommato, a sentire chi l'ha utilizzata sino ad oggi, é una gran bella figa. Eppure...
Eppure manca qualcosa? Cosa cavolo manca?
La fede é sul dito. Sono vestita come ha chiesto lui. Ma cosa manca?!
Il pc! Miseriaccia! Devo accendere il pc per le foto. Prendo la borsa del pc e lo tiro fuori, attacco lo spinotto dell' alimentatore e lo collego alla presa. Accendo il portatile e attendo che windows 98 termini.
Apro la cartella delle foto e mi metto a guardarle. Penso a quello che abbiamo fatto io e Mauro e penso a lui che mi ha spinto a fare quello che ho fatto.
Però é anche vero il fatto che se non avessi voluto non lo avrei fatto. Forse sono pure io a volerlo altrimenti avrei rifiutato di venire pure a Firenze.
Mentre ragionavo su questo concetto, sento la serratura elettronica della porta funzionare. Mi alzo di scatto e mi metto davanti l'ingresso con la vestaglia chiusa.
La porta si apre.
"Salve signora... credo Federica se non sbaglio?"
"Buondi a lei, sig C.....Non sbaglia! Sono Federica, senza il signora."
Un cinese, credo sia cinese. E se é cinese, é veramente un gran bel pezzo di cinese, cavolo! Veramente bello! Forse avrà 40, 42 anni. Ma veramente bello! Ha 5 buste nella mano destra e sulla sinistra un mazzo di rose rosse.
"Bene Federica! Allora per te non sono il sig. C........, ma Atsushi. Questo è il mio nome. E per me tu sei Federica.
Vedo, Federica, che hai fatto come ti ho chiesto?"
"Si, signore! Ehm, scusa... Atsushi! Mi hai chiesto di farmi trovare cosi e quindi così mi sono fatta trovare."
"Bene! Allora, Federica, sei stata informata del fatto che io sia di origini cinesi?"
"No, sign... Atsushi! Ma per me non fa alcuna differenza. Non ho problemi razziali. Piuttosto te sei stato informato del fatto che io sia caucasica?"
"Ahahahah! Bella lingua! Non ho problemi razziali neanche io. Poi, se tutti questi problemi fossero con un volto come il tuo, ci passo volentieri sopra."
"Allora, Federica, quanti anni hai?"
"34."
"Sei sposata?"
"Si! Da 9 anni. Come puoi vedere ci sono le foto sul pc."
"Si, vedo! Hai figli?"
"Si, due! Una femmina e un maschio di 8 e 7 anni."
"Fortunata e sono felice per te. Io non posso averne. Che lavoro fai nella vita normale?"
"Sono una professoressa di italiano. Insegno in un liceo."
"Ah, però! Una professoressa! Allora potresti correggermi se sbagliassi?"
"Parli molto bene italiano. Non credo proprio tu abbia bisogno di correzioni."
"E tuo marito? Ti fa fare lui questa attività?"
"Mio marito sa che io sono a Firenze con un'amica. Non mi costringe a fare nulla. Sono, diciamo, fresca e oggi lo sto facendo per fare una cortesia ad un amico e per qualche cosa in più."
"Si! Vedo che sei molto nervosa. Stai tranquilla, non mordo. Ma davvero sei cosi tanto amica di Andrea che fai questo per fargli una cortesia?"
"Annuisco con il capo."
"E allora vediamo se quello che dice Andrea é vero? Togliti pure la vestaglia, Federica."
Slaccio la cintura con un po di ansia e apro la vestaglia. Me la tolgo e la poso sulla sedia che é affianco a me, mostrandomi nuda ad Atsushi. Mi squadra dalla testa ai piedi.
Oddio, pensa te se non gli piacessi! Che figura di merda con Andrea.
Posa le buste in terra e si avvicina a 1 m di distanza da me. Con la mano mi fa cenno di girare. Alzo le braccia e unisco le mani dietro alla nuca cominciando a ruotare per farmi vedere. Ricordo dai pochissimi film porno visti con Mauro, un marito, che per mostrare la moglie gli fece mettere le mani dietro la nuca e poi la fece girare. Mai avrei pensato che un giorno avrei fatto la stessa cosa.
Termino il giro e abbasso le braccia. Sta zitto! Ho una paura folle di non piacergli. Poi: "queste rose sono nulla paragonate alla tua bellezza. Andrea ha ragione a dire che tu sei un gran pezzo di... di......come dite a Roma? Perché tu sei romana, se non sbaglio? Ah, si! Un gran pezzo di fica."
"Menomale, pensavo non ti piacessi e per una donna nuda non piacere ad un uomo é la peggiore delle situazioni che possano esserci."
Tiro un sospiro di sollievo.
"Federica, queste rose sono per te. E posso assicurarti che stai facendo un gran bell' effetto a qualcosa che si trova nei miei pantaloni."
"Vuoi, Atsushi, mi metta sul letto per soddisfarlo?"
"Purtroppo non posso. C'é una cena di lavoro stasera."
"Allora ti aspetto nel letto quando torni stasera."
"No! Tu vieni con me. Sei la mia compagna per questi due giorni. Dobbiamo prepararci. Ci vengono a prendere alle 18.30.
Apri le buste. Ci sono delle cose per te. Controlla, ma credo, vedendoti, che ti stiano benissimo."
Prendo le buste e le porto sul divanetto. Apro la prima.
"Questo è un vestito da sera?!"
O mio Dio! É stupendo! Rimango a bocca aperta per lo stupore! Atsushi mi guarda e credo se ne sia accorto.
"Si! É l'abito che devi indossare questa sera e ha dei sandali blu con tacco da 10. Vedi se ti piacciono?"
"E questi altri? Un miniabito giallo e un gonnellino con spacchi laterali e corpetto rossi elasticizzati."
"Il giallo, se hai piacere, é per domani mattina per andare a spasso per Firenze e il gonnellino con il corpetto per sabato sera in discoteca con dei miei amici. Con il giallo metti i sandali che indossi ora e per sabato sera, vedremo domani mattina che cosa comprare. Spero ti piacciano?
Ci sono anche due perizoma se gradisci indossarli. A me piacerebbe tu andassi senza, ma capirei la tua scelta."
"Se mi piacciono!? Scherzi!? Ma quanto hai speso per tutto questo?"
"Diciamo che la provvidenza ha provveduto a me e non ho proprio problemi di soldi."
Mentre me lo diceva cercava di sistemarsi il cazzo che probabilmente gli stava crescendo nei pantaloni.
"Ahh! Se continuo ad essere nuda davanti a te credo proprio che tu abbia bisogno del mio aiuto."
Mi avvicino e davanti a lui mi inginocchio e guardandolo: "faccio veloce! Non perderemo tempo"!
"Federica, non sono tanto veloce."
"Meglio per stasera. Ma ora faremo veloci."
Detto questo slaccio la cintura e abbassando il pantalone, noto un bel bozzo davanti la mutanda. Lo strofino un po' con la mano ed ecco che spunta la cappella dall'elastico della mutanda. Non resisto, voglio vederlo. Abbasso tutto.
"Wow! Non male Atsushi, non male! Anche te messo bene con questi testicoli. Andrea me lo aveva detto che sei sempre carico. E hai pure un bel cazzo."
"É per questo che ti ho detto di andare in bagno. Sono troppo carico. "
"Assolutamente no! Devo soddisfare i tuoi desideri. Se tu, ora, vuoi sghizzarmi addosso, entriamo in doccia, altrimenti...vedrai la tua Federica di cosa é capace."
"No no! Non voglio inondarti di sperma. Andiamo in bagno, potrei sporcare in terra e te."
"Non preoccuparti. Non accadrà!"
Su un articolo avevo letto di fare sempre i complimenti all'uomo per far si che si ecciti di più facendolo ingrossare.
Cominciai a leccarlo, girando con la lingua intorno alla cappella e scivolando sul prepuzio. Piaceva ad Atsushi il lavoro che stavo facendo. E sul prepuzio giocavo. Glielo prendo in bocca iniziando un lavoro con i fiocchi. Dapprima solo la punta, poi l'intera cappella e ad ogni succhiata scendevo sempre di piu fino a sentirlo sulle tonsille. Deve piacergli per forza perché ad un certo punto ha cominciato a scoparmi la bocca. Continuo quel trattamento facendogli di tutto e massaggiandogli quei coglioni tantissimo superiori alla media di altri uomini. Forse di poco più piccoli di quelli di Stefano ma più grandi di quelli di Andrea. E dopo 10 minuti del trattamento di bocca capisco che sta venendo dalle pulsazioni del glande e dell'asta. Lo prendo tutto in bocca facendolo entrare nell' esofago e aspetto gli sghizzi che arrivano dopo un paio di secondi. I primi 4 vanno direttamente nello stomaco. Poi lo faccio uscire un po' continuando a succhiare. Continua a sborrarmi in bocca. Voglio sentire il sapore. Sghizzo' altre 3 volte e inghiotto. Ancora altre 2 in bocca. Continuo a succhiare e mentre lo faccio,lo guardo con gli occhi. Vedo l' espressione di soddisfazione sul suo viso.
Sono soddisfatta e orgogliosa di me stessa. Immagino a letto quello che può fare. Un cazzo non tanto normale per un cinese, credo! Mi piace sentirlo in bocca. Ha un buon sapore. Se ha resistito 10 minuti ad un mio pompino chi lo sa stasera cosa mi avrebbe fatto. A posto, credo abbia finito. Non male il sapore. Molto dolce e poco impastato. Non male proprio. Credo proprio che mi farò sempre sborrare in bocca.
"Atsushi, soddisfatto?"
"Aahhhh! Andrea mi ha detto che sei molto brava, ma non mi aspettavo un trattamento cosi! Grazie!"
"É un mio dovere, Atsushi! Ora possiamo prepararci."
Comincio a vestirmi indossando l' abito da sera. Cavolo! Che bello! Un vestito blu di seta tutto traforato col vedo non vedo. Va indossato senza reggiseno e senza perizoma perché si sarebbero notati gli elastici. La parte bassa arriva fino alla caviglia destra mentre sulla sinistra, uno spacco saliva fino sopra il fianco lasciando scoperta sia la coscia che metà anca. Due fasce salivano dalla vita incrociandosi e coprendo il seno per andare a chiudersi dietro la schiena nella parte inferiore del vestito. Calzo i sandali col tacco 10. Forse stona lo smalto giallo e chiedo ad Atsushi.
"Sei bellissima! A me piaci cosi! Ma manca qualcosa?"
"Ho dimenticato qualcosa Atsushi?"
Incredibile! Quel pompino mi ha sciolta. Sembra proprio che io stia parlando con mio marito.
"Si! Manca qualcosa. Questa! Girati! "
Sento qualcosa di freddo intorno al mio collo. E la sua voce dire: "ora sei perfetta"!
Vado allo specchio accarezzandomi il collo! Uno stupendo girocollo in oro!
"É bellissimo! Stasera, quando torniamo te lo restituisco."
"Ahahahah! Restituisci?! Scherzi Federica?! É tuo!"
"É mio?! Ma...non merito tanto."
"Questo sono io a deciderlo. Fai una cosa. Per stasera é meglio tu tolga la Fede. E ora andiamo. La macchina ci aspetta."
Sfilo la fede e la lascio in salone sul tavolo in vetro.
"Sono pronta! Andiamo!"
Scendiamo nella hall. E come in pretty woman si voltano tutti a guardarmi. Cammino a testa alta a braccetto con mio ehm! .... marito. Credo che anche lui sia orgoglioso di camminarmi affianco. Penso a quando ti vengono a dire che i soldi non danno la felicità. Vero! Però l'aiutano molto. Ora sono in una suite di un albergo a 5 stelle. Ho un girocollo e un vestito da sera che le amiche invidierebbero di sicuro. Ad ogni passo, con i tacchi da 10, la mia gamba é in bella vista mostrando la mezza anca e la coscia fino all'inguine. Nonostante il grande spacco non si vede la fica. Credo proprio che la mia classe di ex modella amatoriale di quando facevo l'universita' sia ancora dentro di me. In qualche modo dovevo pur pagarmi gli studi dando una mano a mio padre. Si, rispetto ad allora ho 3 misure in più di seno, in alcuni periodi forse 3.5, però si vede che non sono una qualunque. Arriviamo alla macchina. Subito il portiere mi apre la portiera. Fa caldo e confesso che stare nuda sotto l'abito non mi spiace affatto, anzi. Avere la micia fresca mi da una bella sensazione.
Partiamo.
Atsushi per tutto il viaggio mi tiene la mano sulla coscia. Lateralmente le mie tette ballano ad ogni buca. Eppure mi sento a mio agio. Apro la pochette. Miseria ho dimenticato il cellulare e i documenti. Non ho telefonato ai ragazzi e non ho chiamato Mauro. Ormai è andata. Ma ho fatto una cazzata!
Arriviamo dopo una mezz'ora di macchina ad una villa a fiesole. Atsushi parla con l' autista che alle 23.30 sarebbe tornato a prenderci.
Un ricevimento! É un ricevimento! Mi trovo ad un ricevimento organizzato da degli amici di Atsushi. Mi presentano le mogli e le compagne e qualche ragazza accompagnatrice come me. Atsushi mi presenta come la sua attuale compagna. Con alcune parlo solo in inglese e faccio anche da traduttrice. Atsushi parla con altri uomini che spesso si voltano a guardare me. Chissa cosa cavolo si stanno dicendo?! Forse che gli ho fatto un bel bocchino?! Boh! La serata finisce e dopo i vari saluti di commiato saliamo in vettura e verso le 23.55 mi trovavo in camera con Atsushi. Sfilo il vestito, rimanendo nuda. Vado in bagno per struccarmi e farmi un bel bidet. Indosso la vestaglia e vado in camera. Lui é seduto in sala a bere un cognac. Vado in salone. Mi tolgo la vestaglia mostrandomi nuda nuovamente a lui.
"Se vuoi che mi rimetta i tacchi non ha che da chiederlo?"
"Stai benissimo cosi!"
Si avvicina a me cominciando ad abbracciarmi e a baciarmi il collo. Si abbassa succhiandomi i capezzoli e mi sento un dito entrare nella micia. Smette di giocare con il dito e con i miei capezzoli e mi bacia in bocca. Un lungo bacio. Vado con la mia mano a sentire il suo uccello che sta gia indurendosi. Anzi, é già bello duro. Comincio a sbottonargli la camicia.
Wow! Prima, mentre si cambiava non l 'avevo visto. É perfetto! I pettorali, gli addominali scolpiti, le spalle larghe. Gli lecco i capezzoli giocandoci, poi salgo e lo bacio. Mi piace baciarlo. Le nostre lingue si intrecciano. Mentre lo faccio gli slaccio la cintura e sbottono il pantalone e abbasso la lampo. Prendo pantalone e mutanda insieme e abbassandomi li faccio scendere, trovandomi davanti un bel cazzo dritto. Lui sfila tutto e mi prende in braccio portandomi in camera da letto. Non dice una parola. Mi posa sul bordo e palpandomi il seno torna a succhiare i capezzoli. Si ferma! Prende le mie caviglie e solleva le gambe, aprendole. In quella posizione gli sto mostrando la mia micetta già molto bagnata. La osserva e...
"Hai un fiore tra le gambe!"
Gli sorrido.
Mi lecca il polpaccio. Da li sale piano leccandomi l'interno coscia, arrivando fino alla vulva. Slinguazza le grandi labbra e si mette a giocare infilandomi la lingua dentro. Ansimo di piacere. Ci sa fare! Ah, se ci sa fare! Forse è meglio di Mauro. E mentre lo penso arriva a fare giochi strani con quel muscolo della bocca.
Mi piace! Butto la testa all'indietro di scatto e.... Ma che dico, aaaahhhhh! É meglio di mio marito. Oh cazzo! É molto meglio! Oooohhhh! Siiiiiiii! Non resisto, mi piace troppo. Prendo la sua testa con le mani e gliela schiaccio sulla mia fica. Lui lecca con difficoltà, ma continua a leccare.
Mi escono dalla bocca dei siiiii di godimento. Sto per venire!
"Ooooohhhhh! Siiiiiiiiii! Go..doooooo! Siiii, Atsushi! Ti voglio. Dammelo! Dammelo!"
Si ferma dal lavoro di bocca e mi rimetto seduta a bordo letto. Lui si alza in piedi e mi trovo il suo cazzo davanti. Non ci penso. Apro le labbra e lo mando giu. Succhio, succhio, e succhio. Solo i peli sono fastidiosi. Ma succhiare quel cazzo mi piace. Mi fermo e mi sdraio al centro del letto. Allargo le gambe invitandolo. Sale e si posiziona in mezzo. Ha dei muscoli fantastici. Si avvicina col suo volto al mio e mi bacia di nuovo. Gli prendo il cazzo con la mano e lo metto all'ingresso della vulva. Lo sento entrare. Passare le grandi e le piccole labbra fino ad affondare in vagina e da quel momento in poi non capisco più nulla. Sto prendendo il cazzo di un cinese e non é neanche male. Anzi, mi piace tantissimo. Mi scopa da Dio e mentre lui mi scopa io gli tocco le spalle, i pettorali, i muscoli delle braccia.
Sono su un altro pianeta. Stringo le mie gambe intorno al suo bacino.
Si ferma. Lo tira fuori e mi fa mettere a pecorina. Forse vuole il culo?! No! Entra con violenza sfondandomi la fica. Ad ogni colpo le sue palle sbattono sulle mie cosce. Forse sono venti, venticinque minuti che mi sta scopando. Mi sta veramente sfondando. Ho già goduto 4 volte e se ne é accorto perché ad ogni orgasmo mi tremano le gambe e il sedere. Poi tre botte più forti e si ferma. Mi sento riempire. E mentre mi riempie riparte scopandomi. Sta godendo pure lui. Sono piena della sua sborra. Rimane dentro per un po' di secondi. Lo tira fuori andando subito in bagno. Io lo seguo a ruota bloccando l' uscita dello sperma dalla mia fica e cercando di non farlo cadere né sul letto né sul pavimento. Arrivo in bagno e vado subito sul bidet. Mi scende una quantita grande di sborra e altra è sulla mia mano. Anzi che sono riuscita a non farla cadere in terra. Pensa oggi col bocchino quanta ne ho inghiottita. Mi lavo la micia con l'acqua fredda. Lui finisce di fare pipi. Se lo pulisce con la carta igienica. Mi guarda.
"Sei fantastica! Non mi è mai piaciuto scopare cosi tanto come con te. E da quello che ho visto credo sia piaciuto pure a te?"
Annuisco sorridendo.
"E l'abbiamo fatto senza preservativo."
"Porca puttana! É vero! Nella voglia di scopare ho dimenticato di fargli mettere il preservativo."
"Federica, tranquilla perché siamo super controllati e spero lo sia anche te. Voglio il tuo numero di telefono. Voglio scopare con te, ancora. Spesso sono a Roma. Potremmo incontrarci?!"
"Atsushi, ma io non vivo a Roma. Vivo ad Ancona ed ho 2 figli e un marito."
"Vedremo. Per ora godiamoci questi 2 giorni."
Ci mettiamo a letto. Mi sveglio al mattino sentendo una mano che mi accarezza le natiche e la coscia. La sento abbracciarmi e stringermi un seno. Non mi sono resa conto ancora di dove sono nel dormiveglia. Credo di essere a casa con Mauro. E già gli stavo dicendo di non rompere e di lasciarmi dormire. Poi, torno alla realtà. Fede stai lavorando! Forza! Torno col pensiero alla notte prima. Che scopata! Mi ha fottuta da Dio. Comincio a sentire un certo calore in mezzo alle gambe. Mi volto e lui con un buongiorno mi saluta.
"Vuoi fare colazione in camera o scendiamo?"
"Scendiamo!"
"Va bene!"
"ma prima di scendere..."
Abbasso le lenzuola e vedo il suo cazzo. Non é dritto. La cappella é coperta. Allungo una mano e comincio a giocarci. Mi metto in ginocchio e comincio a sbocchinarlo. Funziona! Sta andando in tiro.
"Wow! Si sveglia subito, noto."
"Con te per forza!"
Gli monto sopra infilandomelo in fica. E comincio a scendere e a salire col bacino. Uno smorzacandela da vederlo con gli occhi chiusi.
"Aaaahhhh! Che bel cazzo che hai, Atsushi. Hai proprio un bel cazzo! Aaahhhh! Fottimi, fottimi, dai stallone cinese. Fammelo sentire tutto il tuo bel cazzo."
Mi prende per i fianchi cominciando a fottermi dal basso. Ad ogni botta sembra che io arrivi al soffitto. É molto forte e si sente. Mi sta spaccando in due ma é molto piacevole. Poi dopo una qindicina di minuti credo, mi inonda di nuovo. Sono piena di sborra nuovamente. Mi ha riempito anche ora come un bignè. La sento dentro.
"E ora?! Mi sa che qualcosa sporchiamo."
"No, non penso proprio."
Lascia il suo cazzo dentro e mi abbraccia chiedendomi di cingergli la vita con le mie gambe. Si alza e mi porta in bagno. Lungo quei pochi metri ho provato di nuovo a scoparlo ed è una gran bella posizione. Entriamo in doccia. Tolgo le gambe dal suo bacino e mentre lo faccio il suo pene esce dalla mia vagina.
In quel momento sento colare sulle mie cosce e sul piatto doccia tutto lo sperma che mi aveva scaricato dentro. Apre l' acqua della doccia e comincia a lavarmi. Dopo 10 minuti di doccia usciamo e comincia ad asciugarmi con un telo doccia.
Io asciugo lui giocando con il suo cazzo che stava tornando in tiro. Mi blocca.
"No, ferma dobbiamo andare. Mi piacerebbe, ma non possiamo."
"Va bene! Se non sbaglio il vestito giallo con i sandali e il perizomino?"
"Esatto!"
Indosso il vestitino giallo. Atsushi é peggio di Mauro. É un vestito da vera mignotta. Il gonnellino arriva a malapena all'attaccatura delle cosce con i glutei. Ho un decolte' molto, ma molto generoso. Su ogni lato si vede 1 cm di areola. Sto per mettere il perizoma, poi ricordo che a lui piacerebbe io andassi senza. Lo indosso e poi gli faccio una sorpresa. Faccio così!
Andiamo a fare colazione. Mentre scendiamo, nell'ascensore mi dice:
"Ho visto che hai messo il perizoma?"
Gli sorrido. Vabbé, anticipo la sorpresa. Sollevo il gonnellino e lo tolgo infilandoglielo in tasca. Appena in tempo che le porte si aprono. Una signora di una settantina di anni mi guarda. Mi squadra dalla testa ai piedi e aspetta che noi si esca liberando l'ascensore.
Andiamo nella sala colazioni. Mangio poco. Un po' di frutta, un cappuccino. Mi guardo le gambe. Forse il gonnellino é un poco striminzito. Fortuna che la sala colazioni é ancora vuota. Solo i camerieri allungano gli occhi. 10 minuti e usciamo a braccetto, cominciando a girovagare per la citta.
"Sei mai stata a Firenze?"
"No, Atsushi! A Firenze no. Dovevamo venire, ma poi per un motivo o per l'altro abbiamo sempre rimandato."
"Davvero?! Tu dunque non sei mai stata su ponte vecchio?"
"Eh, no! Neanche su ponte vecchio sono stata."
"Per una donna venire a Firenze e non andare su ponte vecchio é una vera e propria tragedia. Ahahaha!"
"Vabbè! É un ponte."
"Tu dici? Aspetta, tra un po' arriviamo e ne riparliamo."
Faccio il primo passo su ponte vecchio e i miei occhi si spalancano. Solo negozi di oreficeria! Quel giallo brilla da dentro le vetrine con la luce solare. Non ho mai visto tanto oro tutto insieme. Lavorazioni stupende. Camminando si ferma davanti ad una vetrina e io mi metto a guardare. Poi:
"Vieni, entriamo. Devo fare un paio di pensierini."
Entro insieme a lui. Il signore all'interno appena lo vede lo saluta.
"Sig. C.....é sempre un piacere vederla. E questa stupenda signora?! Signora, lei brilla più dei gioielli che sono in vetrina."
Sorrido e lo ringrazio.
"Noto con immenso piacere che alla signora sta molto bene il girocollo. É stupendo indossato da lei."
"Sig. V...., liung é passato a saldare?"
"Si, sig. C...tutto a posto!"
"Bene! La signora gradirebbe prendere un paio di orecchini."
Lo guardo stupita!
"Ma no! Non devi. Questo, toccando il girocollo, é anche troppo per me."
"Sig V.... Le faccia scegliere gli orecchini e ricordi sempre che gradirei il suo consiglio."
"Venga signora! Venga a vedere e mi dica quali vorrebbe?"
Ne ho visti un paio che mi piacciono. Non costano tanto. Non voglio farlo spendere. Indico al gioielliere quali sono e lui:
"Buon gusto, signora. Però, lei non vuole questi, ma questi altri. L'ho visto dal suo sguardo."
Miseria! Come ha fatto ad accorgersene.
Li prende e dice ad Atsushi: "sono questi quelli che vuole, vero"?
Con il suo sguardo rivolto verso di me.
Guardo Atsushi con l'aria di dire: no! no! É troppo!
Atsushi con un cenno di testa conferma l'acquisto. Poi rivolto al sig. V...
"Bene! Ora tocca a me. Quest'anello, sig. V..... , controlli se é della misura giusta."
Il sig. V...... prende l'anello e mi chiede la mano. Guardo Atsushi con aria stupita facendo no no con la testa.
"Decido io quello che devo fare. Dai la mano al sig. V....."
Allungo la mano e il sig. V..... mi mette l'anello sul dito. É stupendo! La mia luce di stupore nei miei occhi fa vedere la mia contentezza per quel gioiello al dito.
Atsushi torna a parlare con il sig. V.....
"Grazie sig. V..... Togliamo i vecchi orecchini e li mettiamo in una scatolina cosi gli facciamo indossare questi nuovi. E lasci pure l'anello al dito. Piu tardi passa liung a saldare e a prendere la scatolina con i vecchi orecchini."
"Non ci sono problemi sig. C.....
I miei ossequi, signora. Lei é veramente una gran bella donna. Felice di averla conosciuta."
Usciamo dal negozio.
"Atsushi, io... io...., non so cosa dire!"
"Non devi dire nulla."
Lo guardo e allungo il volto per baciarlo. Mi abbraccia. Forse il vestito dietro sale un poco mostrando le mie chiappotte. Ripartiamo continuando a girare per le vie del centro. Si ferma davanti un negozio di scarpe.
"Dobbiamo acquistare le tue scarpe per stasera."
Sceglie lui stavolta. E ci mancherebbe! Ha speso quasi 3.000.000 di lire in oro più i vestiti e le scarpe e ora non gliele faccio scegliere?
In questo momento se mi chiedesse di togliere il vestito lo farei.
Mi fa sedere cercando di tenere le gambe chiuse. Arriva un commesso. Atsushi me ne fa provare una decina di paia. Il comnesso si è accorto che sono senza mutanda e punta sempre gli occhi li. Poi vedendo il mio sguardo su degli stivaletti estivi a rete rossi con un tacco 12 fantastico. Atsushi punta il dito su quelli che una volta provati dice: "ok! Questi"!
Ripartiamo. É quasi ora di pranzo. Andiamo a mangiare in un bel ristorantino. Capperi quanto mangia lui. Si è finito una fiorentina intera. Io solo un piatto di pasta al tartufo.
"Vuoi tornare in hotel Federica?"
"Come desideri Atsushi."
"Va bene, torniamo e ci riposiamo."
"Vuoi proprio riposarti?"
"Non proprio."
"Cosa vuoi fare?!"
"Nulla! Ho dimenticato di avere un impegno di un paio d'ore. L'ho scordato. Mi confondo Federica quando sono con te. Mi mandi in tilt. Andiamo. Ti accompagno in hotel."
"Se tu hai l'impegno, vai, torno da sola."
"Vestita cosi ti saltano addosso. Ahahah! Ti accompagno e al mio rientro, verso le 17, vorrei trovarti nuda con questi stivaletti che mi apri la porta della stanza."
"É il minimo che io possa fare oltre ad un'altra cosa."
Rientriamo in albergo. Io salgo in stanza mentre Atsushi parla con il receptionist.
Mi tolgo le scarpe e il vestito. Mi butto sul letto e mi metto a pensare.
Oh, cazzo! Il cellulare! Sono due giorni che non lo vedo. Lo prendo! É spento. La batteria! Sicuramente è scarico. Lo metto in carica e lo accendo. Porca miseria! 12 chiamate senza risposta. 10 di Mauro e 1 di Clara e 1 di Marisa.
Chiamo subito i ragazzi e sto 20 minuti con loro.
Poi chiamo Mauro, che a ragione, mi fa una sviolinata di quelle fantascientifiche. Per calmarlo gli dico che gli avrei fatto fare un altro filmino con Pascal e Isaac.
Faccio uno squillo pure a Clara e Marisa. Una cosa veloce.
Poi apro il trolley. Nella tasca interna ci sono ancora i 5 preservativi acquistati a Roma per giocare con quel coglione di Alessandro. Bah! Devo imparare ad utilizzarli. Potrei mettere a rischio me stessa, Mauro e gli altri. Ormai anche stavolta è andata.
Certo che farlo col preservativo non é piacevole. Adoro sentire la carne che mi entra dentro e la sborra che mi riempie. Però la sicurezza é necessaria. Devo imparare a farli indossare.
Vado allo specchio. E osservo il girocollo con gli orecchini. Abbasso lo sguardo alzando la mano. L'anello é bellissimo! Non che mi mancassero. Mauro quando sono nati i nostri figli me ne comprò due. Vado in doccia. La jacuzzi non vale la pena. Giusto 3 minuti per togliere il sudore di quando siamo usciti. Non tolgo gli ori e continuo ad ammirarli. Certo, mi metto a pensare.
In 1 giorno mi è stato regalato tutto questo. Miseria! E io ancora che faccio l'insegnante per quel misero stipendio.
Però ora sorge un altro problema: che gli dico a Mauro?
Potrei dirgli:
Ciao Mauro! Tua moglie ha fatto la mignotta per 2 giorni e gli sono state regalate queste cosine.
Poi mignotta! Potrei dire accompagnatrice. Ma poi è un modo piu soft di dire mignotta. Che cambia?
Per prima cosa mi lascerebbe.
Che stronza! Dovevo dirglielo.
Mauro, sto andando a Firenze a farmi scopare.
Io non avrei avuto problemi e lui sarebbe stato contento delle altre corna.
Certo, venire qui a scopare con un cinese cosi! Wow! E poi come scopa! E devo pure piacergli parecchio. Beh, se non gli fossi piaciuta non avrebbe di certo speso tutti questi soldi per me.
Si vede sono brava pure io.
Devo dargli un premio. Lui non l'ha ancora preso, ma io stasera gli do il culo, sempre se lo vuole.
Vabbè, se lo vuole glielo do, altrimenti la micia é aperta. Mi faccio un paio di perette per pulirlo.
Le prendo dal trolley, mi metto a pecora e me le faccio. Dopo 3 o 4 minuti sento che agiscono e vado in bagno. Mi alzo dalla tazza mi pulisco e mi faccio un bel bidet. Le 16.10. Sento bussare alla porta.
É presto! Non può essere lui. Però magari ha finito prima e vuole farmi una sopresa. Magari con un bel bracciale. Beh, adesso chiedi troppo Fede.
Calzo gli stivaletti rossi al volo e corro ad aprire. Pochi passi veloci, ma le tette mi ballano, allungo la mano sulla maniglia e apro la porta.
Federica!
Marco!
Tre flashate mi illuminano e mi abbagliano gli occhi. Rimango stordita dalla luce improvvisa. Poi riesco a focalizzare di nuovo. É Marco!
Rimango a guardarlo pietrificata, poi rammento che sono nuda. Cerco di coprirmi con le braccia e le mani. Mi giro e vado verso la sedia a prendere la vestaglia.
Marco continua a scattare foto.
Entra in stanza chiudendo la porta.
"Federica ma che cazzo stai facendo?
Mauro sa che sei a Firenze a fare la puttana?
E con un cinese, per giunta!?"
Balbettavo. Non riuscivo a parlare.
"Ti ho vista per sbaglio e volevo salutarti ma poi ho notato che vai a spasso per la città con questo cazzo di cinese. Devi spiegarmi? Se Tuo marito lo sapesse ti lascerebbe subito."
Non riesco a dire nulla e comincio a piangere sedendomi sulla sedia della sala.
"Cosa ti manca? Cosa è che Mauro non ti da?"
"Marco ti prego, non dire nulla a nessuno. Né a Mauro, né a Marisa. Ti prego stai zitto, ti scongiuro. Non farmi altre foto, ti prego!"
Lo supplico!
"Volevo uscire dal classico tran tran della vita domestica. Casa, lavoro, figli. É stata una debolezza. Mi serviva una scarica di adrenalina.
Ho bisogno di soldi e una mia amica mi ha proposto questa attività. Pochi incontri, giusto per non intaccare il bilancio familiare. Questo è il primo e domenica sarei tornata a casa. Devo cambiare auto e tra il mutuo e le varie spese é dura. Se tu non dirai nulla non lo scoprirà nessuno."
"Ok. Mi hai convinto. Non dirò nulla a nessuno, ma tu devi accontentarmi."
"Accontentarti?! Come? Non dimmi che... "
Marco mi fa alzare dalla sedia e mi dice, indicandomi la vestaglia: "toglila"!
"Marco, ma siamo amici!"
"E quindi? Sono proprio gli amici che te lo mettono in culo."
Ho già capito dove vuole arrivare,ma purtroppo non ho vie di fuga. Devo acconsentire. Guarda te che cogliona sono stata. Se avessi detto tutto a Mauro ora non sarei in questo guaio.
Mi tolgo la vestaglia e sono nuovamente nuda innanzi a lui. Mi sta radiografando con gli occhi.
"Allora, chiami Mauro e gli dici che torni martedi."
"Certo! E cosa gli dico? Che il suo grande amico Marco vuole fottermi?"
"É un problema tuo. Inventati qualcosa, tanto a sparar cazzate sei brava, visto che tu sei qui e Marco ad Ancona. Cosa gli hai detto, solo per curiosità?"
"Che sarei venuta a Firenze con un'amica."
"Bell'amica! Un cazzo cinese! Non ho parole! E poi se ti sei fatta scopare da un cinese, ad un amico la darai più volentieri. Ahahah! É da quando ti ho vista la prima volta che non desidero altro. Domani ti mando il nome del nuovo albergo e la via. Ti aspetto per domenica."
Glielo chiedo di nuovo.
"Marco per favore non dire nulla a nessuno. E poi non pensi al torto che stai facendo a Mauro e Marisa?"
"Marisa non saprà un cazzo! Mauro non saprà un cazzo!
A meno che tu non voglia farti scopare da un amico?
Ehi, ma..! Un momento. E questi orecchini? Il girocollo...e l'anello? Non li ho mai visti ad Ancona."
"Sono un regalo di Atsushi."
"Atsu chi?! Ma che cazzo gli fai per ricompensarti cosi? Ti fai pagare bene!"
Lo guardo e lui con estrema disinvoltura.
"Bene! Te lo ripeto..ora tu devi accontentarmi."
Non riuscivo a dire una parola. Balbettavo solo ma....ma....!
"Ma un cazzo Federica! O preferisci farti chiamare troia?"
Allunga le braccia e comincia a toccarmi il seno. Poi scende e con una mano ispeziona la figa, con l'altra mi accarezza la schiena scendendo nel solco anale palpandomi una natica. Sento un dito nella micia. Mi sta sditalinando. Prova ad entrare nel buco del culo con il dito della mano destra. Porca puttana! Comincia a piacermi, mi sto eccitando. I miei capezzoli si stanno rizzando e credo se ne sia accorto. No Fede, con lui no!
Cazzo, no! E invece sono proprio una troia! Ha ragione lui. Mi inchino leggermente per far entrare meglio quel dito nel culo. Credo abbia capito che ormai è fatta. Toglie il dito dalla micia e prendendomi per un seno mi porta verso il tavolo facendomi mettere a 90 gradi. Spinge e il dito entra. Comincia ad incularmi con un dito. Sento un altro dito entrare e per aiutarlo con le mani mi allargo le natiche. Mi sto facendo inculare da un amico di mio marito con due dita.
Non ho resistito. La fame di sesso é troppo forte in me. Non credo di riuscire ad uscire da questo vortice oramai.
E mentre penso a questo, sento un terzo dito penetrarmi. Oh cavolo! In figa mi piace, ma ho scoperto che il culo é il mio punto debole. Pensare che prima manco una peretta volevo farmi. Mi piace troppo, ansimo e sento qualcosa entrare in figa. Sono 3 o 4 dita della sua mano sinistra. Non resisto più! Ho un orgasmo pazzesco. Mi tremano le gambe. Ballo sul tavolo come una ballerina di lapdance. Rimango così, a 90 sul tavolo, e sento la reflex di Marco scattare altre foto. Lo vedo posizionarsi a lato del tavolo dicendomi di guardarlo. Non lo faccio e mi volto dalla parte opposta. E lui con un tono che è un ordine :"guardami troia!"
Mi volto verso di lui. Scatta altre 2 foto.
Mi fa mettere dritta dicendomi se ho mai sentito il gusto dei miei umori.
Gli faccio cenno di no con la testa.
"Una vacca come te deve fare tutto."
Mi mette tre dita nella figa, forse la mano. Non riesco a dire di no. Questa situazione mi sta eccitando tantissimo. Allargo le gambe per farlo entrare meglio. Si avvicina con la sua bocca provando a baciarmi.
"No! Questo no!"
Non insiste e mi mette davanti la bocca le dita intrise dei miei umori. Le lecco e poi comincio a succhiarle come facendogli un bocchino. Me le toglie e poggiando le mani sulle spalle mi invita ad abbassarmi. Mi inginocchio avanti a lui che nel frattempo stava abbassandosi pantalone e mutanda. Capisco al volo. Devo sottostare, ormai.
"Fammi vedere, puttana, come sei brava. Succhia!
Ahh! Brava troia, brava! A volte i desideri si avverano."
Lo ha bello duro. Un cazzo curvato. Una cappella più grande del normale. Riesco a farla entrare in bocca però. Provo a metterlo tutto dentro ma all'imbocco della gola si ferma e non va oltre. Dopo il glande é normale per poi ingrossarsi verso la fine. Forse sono gli ultimi 5 cm di tronco che si ingrandiscono. Mai visto un cazzo cosi. Si non ne ho visti tanti sino ad oggi,ma così è strano.
"Dai, mettiti a pecora prima che torni il tuo amico."
"Ma senza preservativo?"
"Io non uso i preservativi. Spero che dal cinese non ti sia fatta scopare a pelle?"
Sto zitta e mi metto a 90 gradi sul tavolo.
"Non ci credo! Pure a pelle. Ma quanto cazzo ti ha pagato sto stronzo. Appena torni a casa fai una serie di analisi sennò potresti far ammalare chi ti scopa. Non provare a fare sesso con Mauro se non col preservativo.
Lo metto anche io. Non voglio ammalarmi perché una troia fotte così!"
Mi ha impalato con violenza. La cappella é entrata velocemente tanto la strada era stata aperta da Stefano. M'ha scopato per una decina di minuti. Sento il suo cazzo curvo dentro di me che mi da sensazioni strane, ma bellissime. Belle a tal punto che senza voler farmi sentire pronuncio i miei canonici siiii di soddisfazione. Quando mi afferra i capezzoli, tirandomeli verso di lui e mi impala più forte, godo! Mi muovo e sculetto come una cagna in calore e se ne è accorto. Poi con 4 o 5 botte più forti lo sento godere.
Si sfila da me, togliendosi il preservativo e me lo allunga dicendomi: "ora inghiotti il suo contenuto e dimmi se ti piace, puttana."
Non mi sento neanche offesa da tutti quei termini a me indirizzati. Non ha tutti i torti. In effetti il mio comportamento è quello di una puttana. Allungo il braccio e prendo il preservativo con la mano portandomelo alla bocca per bere quel liquido denso. All'improvviso lui me lo toglie dalle mani dicendomi: per oggi basta così!
Ti mando istruzioni con un sms. La dea bendata mi ha aiutato a scoparti.
É uscito dalla sala dicendomi: "ci vediamo domani, troia"!
E ora? Come posso uscire da questa situazione? Devo per forza sottostare alle pretese di Marco che tutto sommato inizialmente mi sembravano assurde, ma poi, scopandomi, mi sono resa conto di quanto fossi troia e il piacere che mi da un cazzo. Vado a lavarmi velocemente. Una riassettata al trucco e ai capelli e alle 17.10 sento bussare alla porta.
Vado ad aprire. Stavolta é Atsushi che appena mi vede mi prende per mano portandomi subito sul letto. Mi bacia dappertutto e poi torna con la lingua sulla figa. Quanto ero stata cogliona a non farmela leccare fino ad un anno fa. Ho perso almeno 18 anni di leccate. Mi piace moltissimo. Grondo di umori. Le lenzuola si bagnano e pazienza. Siamo marito e moglie mi sembra logico che si scopi. Atsushi sale baciandomi. Gli allungo la lingua dentro la bocca. Lo spoglio. Lo rimiro di nuovo. Tutti quei muscoli mi fanno un effetto di calore in mezzo le gambe.
Mi inginocchio davanti a lui e glielo prendo in bocca. É gia bello pronto. Però sentirlo in bocca mi piace. Lo assaporo ancora. Poi, non resisto, lo voglio.
É duro! Bello duro! Mi giro e mi metto a pecorina. Allargo le natiche con le mani invitando Atsushi a fare il suo dovere di maschio. Sento un dito entrare. Lo fermo e gli chiedo di entrare subito col cazzo. Mi penetra come un missile e inizia a fottermi per forse 20/25 minuti. Non so quanto tempo é passato. Ma ho goduto per 3 volte in quel tempo e lui non finisce mai. É lungo, molto lungo a venire. Menomale! Una ninfomane come me ha bisogno di un Atsushi o di diversi uomini per essere soddisfatta. Vuoi vedere che ha ragione Marco?! Eccolo! Lo sento! La vagina si riempie di liquido caldo. É meraviglioso! Aspetta un po per tirarlo fuori. Poi lo esce e va in bagno. Lo seguo a ruota sempre con la classica mano a chiudere la vulva. Lui é gia in doccia. Mi invita ad entrare. Ci facciamo una doccia per 5 minuti, poi torna a baciarmi. Contraccambio. La mia mano torna sul suo cazzo.
"Federica, stiamo facendo tardi."
"Hai ragione! Scusami!"
Ci prepariamo di corsa per la serata disco.
Con il completino sono perfetta. Il gonnellino é elastico. É aperto sui fianchi e mostra le mie anche completamente. Mi copre a malapena il sedere e la parte anteriore. Il corpetto me le alza facendo quasi sembrare che io abbia una quinta. E, purtroppo, i capezzoli si vedono. Stavolta mi ci vedo allo specchio e lo dico: "sono veramente una bella fregna! Caro Mauro, la colpa è tua. Ormai sono una puttana, troia, vacca. Chiamami come vuoi, ma il cazzo mi piace. Te lo sei cercato e ora ti riempirò di corna anche a tua insaputa".
Nella fretta, non chiamo né Mauro né i ragazzi. C'è un sms. É marco con le indicazioni per l'hotel. Anche Marco, ormai è successo. Sembra che anche lui di corna a Marisa ne abbia messe. Spero, dopo quello che gli ho fatto e che farò, perché non credo che la cosa finisca martedì, che lui riesca ad aiutarmi per gli ori e i vestiti. Me li sono guadagnati e devono venire con me.
Atsushi mi chiama.
"SI, caro! Dimmi pure."
Mi tira uno striminzito perizomino rosso dicendomi: "é meglio tu lo indossi, altrimenti rischi serio con i miei amici in discoteca".
"Se lo metto si vedrebbero lateralmente i cordini."
"Fai come vuoi. "
Metto il perizoma come se fosse una cintura di castità cercando di nascondere i cordini. Capirai le mie labbra lo hanno già mezzo inghiottito.
Scendiamo nella hall. Marco é seduto su un divano che sta leggendo un giornale. Saliamo nella solita macchina che ci conduce in una discoteca della zona. Mi presenta ai suoi amici dialogando con loro in cinese. Poi ci portano in una stanza dove c'é ogni ben di Dio da mangiare. Non sono l'unica ragazza vestita cosi quindi mi noto di meno. Anche se buona parte dei suoi amici continua a guardarmi, parlando con lui. Rimaniamo nella sala fino alle 21.30 e poi tutti in pista a ballare. Spesso dovevo sistemarmi la mini perché saliva. Ma è normale. Una serata tranquilla, dico tra me e me, affondata sul divano. Pensa se ora venisse a dirmi di fare uno spogliarello? Che faccio? Ma si, cazzo! Glielo faccio tranquillamente. Magari messa sul cubo centrale della pista. Sono proprio una troia. Ha ragione Marco, sono una vacca da monta.
Ecco che arriva Atsushi. Mi allunga la mano e io gli do la mia. Mi solleva dal divano e mi porta al centro della pista.
Oddio, non vorrà mica...
Si avvicina al mio orecchio e...
"Fai uno spogliarello per loro."
Rimango allibita! Però ho detto che se me lo avesse chiesto lo avrei fatto e così comincio a ballare togliendo il gonnellino e il corpetto. Ballo con solo il perizoma. Atsushi si avvicina, afferra il perizoma per i fianchi e me lo strappa via. Sono nuda in sala. La cosa mi piace. Tutti mi guardano e applaudono! Tre suoi amici si avvicinano a me con il cazzo di fuori. Io comincio a menarglielo e...
"Federica, Federica...."
"Si, si. Apro gli occhi."
"Ti sei addormentata. Dai, torniamo in hotel."
"Stavo sognando. Menomale! Mi sembrava tutto così reale. Ora sogno pure di mostrarmi nuda."
Usciamo dalla disco e alle 01.30 eravamo gia a letto.
"Sei stanca?"
"Un pochino. Dimmi Atsushi, cosa vuoi faccia per te."
"Niente! Ora dormi. Domattina io devo andare via presto per tornare a los angeles."
Non me la sono sentita di mandarlo via cosi. L'ho fatto scopare e gli ho dato il culo facendomi sborrare in faccia in doccia.
Al mattino lo sento avvicinarsi a me. Mi bacia dicendomi: "grazie! Vorrei incontrarti di nuovo. Ho la tua mail privata e l'ho data anche ad alcuni amici di ieri sera. Vedi te se sei interessata. Ciao, stupenda rosa! Grazie per tutto. Mi bacia e io lo ribacio abbracciandolo. Chiude la porta e torno a dormire di nuovo. Mi sveglio alle 9. Vado a fare una doccia e finalmente mi rimetto i jeans, la maglietta dei pink floyd stavolta e le scarpe da ginnastica. C'è una samsonite in più. Sicuramente l'ha presa Atsushi per farmi mettere le scarpe e i vestiti. Telefono prima ai ragazzi. Poi chiamo Andrea chiedendogli se ho fatto bene quel che dovevo fare?
E lui: "presto lo sapremo".
E per ultimo chiamo Mauro. Non lo sento preoccupato. Non mi chiede nulla di come stanno andando le cose a Firenze. Sembra meno incavolato del solito. Meglio cosi!
Visto che devo andare da Marco metto i gioielli nella pochette chiudendo anche lei nella samsonite. Scendo per fare colazione. Mi salutano tutti. Solito frutto e cappuccino. Vado alla reception. I miei bagagli sono già li. Il receptionist mi saluta dicendomi che è stato un piacere avermi come ospite dell'hotel.
Bugiardo! E dai che lo sai che ho fatto la puttana. Comunque per educazione lo ringrazio.
"Vuole un'auto signora?"
"Si, grazie. Un taxi per favore."
Prendo i bagagli e mi avvio verso l'uscita aspettando il taxi.
E ora pensiamo a Marco.
Continua.....
Il giorno della partenza per il fine settimana tra donne, il 3 di Agosto, portai mia moglie a prendere il treno per Firenze alla stazione di Ancona in tarda mattinata. Con lei il classico trolley, il pc portatile per mostrare le foto del matrimonio e del dopo alla sua amica e la borsetta per il cellulare e il portafogli. Non faceva tanto caldo e male non si stava tutto sommato. La maglietta dei duran duran, i jeans e le scarpe da ginnastica la portavano ad essere la moglie e la mamma normale che era fino a due anni prima. Fino a quando quello scemo del marito, cioè io, spinto da un'irrefrenabile voglia di vedere la moglie davanti ad altri cazzi, non la portasse a scopare con un suo collega professore e il suo amico di Roma. Lei, da quella volta, scoprii che la cosa le piaceva e poi io la spinsi, poi in realtà senza tanta fatica, a farsi sbattere da due negri al casino di caccia di badia registrando l'incontro con un video amatoriale. Seppi di questo viaggio sentendola al cellulare dialogare con l'amico romano di Stefano, Andrea. Da quel poco che ero riuscito a capire lei a Firenze doveva incontrarsi con un tizio a cui piacevano le bionde con i capelli corti e casalinghe. A fare cosa non so. Sentii dire ad Andrea che lo stesse facendo per fargli un favore.
Dissi tutto a Marco e ci mettemmo d'accordo. Così sguinzagliai il mio amico spia dietro Federica. Infatti mentre mia moglie stava partendo, lui era già a Firenze che la stava aspettando per cercare di scoprire il perché di questa fuga nella città di Dante.
Sappiate che, mia moglie, questa storia me l'ha raccontata dopo 7 anni, quindi nel 2008, per timore che io potessi fare qualcosa che a lei non piacesse e anche per un altro motivo. Comunque io già sapevo tutto dal racconto e le telefonate con tanto di prove fotografiche di Marco. Ora io ve la racconto solo per logica, prima con il racconto di Fede e poi con quello di Marco, anche se in realtà dovrebbero essere invertiti e farvi aspettare 7 anni per raccontarvi quello di Fede.
Siamo alla stazione di Ancona.
"Ok, Fede. Dobbiamo essere veloci che qui i potrebbero farmi la multa."
"Velocissimi!"
Scendiamo dalla macchina, le prendo il trolley e glielo metto in terra. Lei prende la borsa del pc e la sua borsettina. Afferra il manico della valigia e con un semplice ciao, mi saluta.
"Ma non mi dai neanche un bacio?"
"Non vado in guerra e sto facendo tardi. Appena arrivo ti chiamo. Ciaooo!"
Mi urla correndo verso l'ingresso della stazione.
Cazzo! É cambiata in tutti i sensi. Prima mi salutava sempre con un bacio a stampo. Ora invece...
Però io preferisco questa di Federica. Sti cazzi del bacio. Ora fa pompini, dà il culo e cosa essenziale, scopa con altri. Mi rimane sempre il dubbio di sapere che cazzo va a fare a Firenze. Vabbè! C'é Marco! Ci pensa lui. Mi auguro solo che la cosa non mi stia sfuggendo di mano. Adesso io devo trovare il modo di passare questi due giorni. Per prima cosa torno a casa, mangio un panino e chiamo i ragazzi,poi vado sul pc a mandare altre foto al webmaster per aggiornare la pagina di mia moglie.
Così faccio e alle 14.00 mi metto davanti al computer ad inviare foto e a rispondere ai vari messaggi dei suoi fans che sono veramente tanti. Già che sono li mi metto a vedere anche altre signore. Mogli consezienti o no, chi può dirlo, di fortunati o sfortunati mariti. Dipende dai punti di vista. Ce ne è una che mi colpisce in particolar modo,tanto é vero che non resisto e comincio a segarmi l'uccello.
Non si vede il volto per intero, ma solo la bocca con tutto il resto del corpo. Una donna giunonica. Dalle varie foto si nota che è una donna navigata. Non di origini italiane, credo nordafricana, infatti la carnagione é un po scura, forse mulatta, ma non lo specifica. Dai suoi dati dice che è di Ancona, sposata, 46 anni e il marito é all'oscuro. Le piace mostrarsi e fa fare le foto ad un suo amico che se la sbatte pure. Avrà una sesta di seno. Ha due bocce che non finiscono mai. Due areole scurissime e grandi capezzoloni. Larga di fianchi e a pecora ha un culone che sembra la pista di atterraggio di un boeing.
Di cazzi come il mio, qui ce ne vorrebbero due, penso! Però sai, ad incularla a pecora prendendole quelle immense tettone e tirandole quei capezzoloni, che figata!
Cazzo! Sono cambiato pure io. É stata tutta colpa di Marco, penso. Poi... No! Che c'entra Marco. É tutto destino. Doveva e forse deve andare cosi. Comunque si, da quando ho visto le foto di Marisa sul suo pc mi è uscita fuori tutta questa voglia di far concedere mia moglie ad altri uomini.
E nei vari pensieri continuo a segarmi vedendo la signora che sulla sua pagina si fa chiamare Fatima ma non credo proprio sia il suo nome originale. A pecora é fantastica! Mi ricorda vagamente Marisa. Certo Marisa é di un altro pianeta. Ma sta' Fatima, ha un qualcosa che attira.
Però Marisa! Cazzo! Quanto mi manca Marisa. É ancora dalla mamma. Se Marisa fosse stata ad Ancona, con marco a firenze, avremmo avuto due giorni di sesso sfrenato.
Ci sentivamo quasi tutti i giorni, ma non è la stessa cosa di toccarla, baciarla, accarezzarla. Si, dovevamo fare attenzione a non farci scoprire e fino ad oggi ci stavamo riuscendo. Torno con gli occhi sul monitor e facendo scorrere le foto di Fatima ne capita una inverosimile. Lei, con tutti i buchi pieni di cazzo. Ne aveva 2 in figa, uno in culo, a un altro lo stava succhiando e un altro lo stava segando. Cazzo! A quella vista faccio appena in tempo a prendere un fazzolettino di carta che lo riempio di sperma. E mentre lo stavo facendo, squilla il cellulare.
É mia moglie!
"Si, pronto!"
"Amore! Sono arrivata. Sono scesa dal treno e vado al B&B. Ti saluto e se riesco ti richiamo stasera."
"Va bene! Chiama i ragazzi appena puoi. E non scoparti tutti i fiorentini, mi raccomando. Ciao!"
"Che scemo che sei! Sono due giorni di cultura, questi. Niente sesso. Ahahah! Vedo la mia amica. Ti saluto. Ciao ciao!"
"Ha preso il treno senza manco un bacio e ora mi chiama amore?! Boh! Magari mi sbaglio ma se così non fosse sono cazzi amari per te, Fede. Chiamo Marco e gli dico che é arrivata in stazione."
E cosi a Firenze...
Eccomi arrivata! Scendo dal treno e mi dirigo verso l'uscita della stazione di Firenze. Sul fondo vedo un signore con un cartello con su scritto il mio nome.
"Buon pomeriggio! Credo lei stia aspettando me?"
"Buon pomeriggio! Se lei é la sig.ra C......, allora si, sto aspettando lei. Mi dia pure il bagaglio, signora."
Lascio il trolley nella sua mano e mi chiede di seguirlo. Mi conduce ad un posteggio dove é una macchina da noleggio parcheggiata. Dal lato guida scende un signore in giacca e cravatta che mi apre prontamente la portiera con mille reverenze. Saluta l'altro signore, sale in auto e partiamo. Dopo 20 minuti arriviamo in hotel. Ringrazio l'autista lasciandogli 10.000 lire di mancia che lui rifiuta. Entro nella hall. Porca miseria! Un lusso impressionante. Ma che avrà mai fatto questo sig. C..... ad Andrea? Mi dirigo alla reception.
"Buon pomeriggio! Prego signora, mi dica?"
"Buon pomeriggio! Sono la sig.ra C....... dovrebbe esserci una stanza prenotata a nome del sig. C..... per conto del sig. T.......? "
"Esatto signora! La sua stanza è la suite....... Suo marito è uscito e mi ha detto di informarla che sarebbe tornato verso le 17.00."
"Grazie! Molto gentile!"
"Dovere signora! Lasci pure qui il bagaglio. Provvederemo noi a portarglielo in stanza. Questa è la sua chiave elettronica. Per qualsiasi altra richiesta non esiti a rivolgersi a noi."
"Grazie!"
Lascio il trolley e mi dirigo verso l'ascensore. Mi sento molto fuori luogo vestita nella maniera in cui sono arrivata, ma Andrea mi aveva detto che a tutto il resto avrebbe provveduto, hihihihi, (mi è venuto da ridere.), mio marito, perché a lui piace vestire la donna con la quale sta.
Sono le 15.40. Entro in stanza mollando 10.000 lire al ragazzo che porta il mio bagaglio. Poi una volta chiusa la porta non posso descrivervi il mio stupore per la suite. Sulla scrivania una busta rossa con su scritto il mio nome.
La apro e leggo: "gentile signora, sono uscito a prenderle un presente, abbia la compiacenza al mio rientro di farsi trovare vestita con quello che troverà nella busta sul letto. La ringrazio!
Atsushi C........".
Porca puttana! Ha un nome orientale però scrive troppo bene in italiano per esserlo.
Vado in camera e apro la busta che é sul letto. Al suo interno due scatole.
Apro la prima: una stupenda vestaglia in seta gialla con ricami.
Apro la seconda: un paio di sandali gialli col tacco a spillo da 10 cm.
Più che vestita, direi nuda! Vuole subito vedere la merce il sig. C.......
Vabbè, lo sapevo! Non sono venuta a fare una scampagnata. Suppongo poi gli piaccia il giallo. Ecco il perché del biondo dei capelli e delle unghie delle mani e dei piedi. Vabbè! Ognuno ha i suoi gusti. Mi getto sul letto e mi metto a pensare come negli ultimi anni la mia vita sia cambiata. Addirittura negli ultimi due anni ho fatto cose a me impensabili di fare fino ad allora. Da moglie, casalinga e mamma di due stupendi ragazzi a fare bocchini con ingoio, farsi scopare ed inculare da un collega e il suo amico e da due negri. Mi faccio fare video e foto nuda, mentre mi scopano, mi inculano, mi sborrano in bocca e ne sono contenta. Poi lui cosa ne faccia non saorei proprio. Non vado a chiederglielo. Dice di non mostrarle a nessuno, ma non ci credo! E ora?! Ora eccomi qua a Firenze, a farmi sbattere da uno che manco conosco per fare un favore ad Andrea e per dei favori che mi ha promesso. Certo, tornando agli scatti di Mauro. Ma ve lo immaginate se le foto venissero rese pubbliche che figura di merda. Sui giornali già leggo: "l'integerrima professoressa C........si mostra nuda ad Ancona. Professoressa pornodiva! Cazzo! Non ci voglio pensare.
Dai su, andiamo a prepararci per questo sig. C......
Entro in bagno e rimango a bocca aperta.
É una cosa fantastica. Per una donna é il top. Mi infilo in doccia dandomi una sciacquata al volo, giusto per una rinfrescata e togliere l'odore del sudore che con i suoi 36 gradi Firenze regala.
Se avessi avuto tempo,la jacuzzi brilla e mi chiama, ma non ce ne è. Fortuna che nel saloncino e in camera da letto é una meraviglia! L'aria condizionata e il frigo bar ti fanno stare benissimo. Non so perché, ma in questo momento mi sento tanto 'pretty woman'. Comincio ad asciugarmi. Fortuna i capelli corti. Rimango con i miei orecchini da brava signora ai lobi e i punti luce sui buchi superiori. Mi metto davanti lo specchio guardandomi e... cazzo, forse ha ragione Mauro. Non sono brutta per niente. Ho un bel corpo. Due belle tettone che dopo due gravidanze sfidano ancora la gravità. Niente pancia, né cellulite. Ma si Fede, dai, che sei veramente una bella fighetta altrimenti Andrea non ti avrebbe mandato a Firenze. Finisco di asciugarmi. Prendo il trucco da dentro il trolley e il pettine. Pettino i capelli all'indietro. Mi allaccio i sandali ai piedi e mi trucco senza mettere la vestaglia per paura di sporcarla. Sono quasi le 16.50.
Devo sbrigarmi potrebbe venire prima.
Mi riguardo allo specchio. Sono perfetta! Il giallo del rossetto e dell' ombretto creano un distacco con l'abbronzatura che si nota perfettamente. La mia figa completamente depilata mostra le grandi labbra leggermente sporgenti. É tutto sommato, a sentire chi l'ha utilizzata sino ad oggi, é una gran bella figa. Eppure...
Eppure manca qualcosa? Cosa cavolo manca?
La fede é sul dito. Sono vestita come ha chiesto lui. Ma cosa manca?!
Il pc! Miseriaccia! Devo accendere il pc per le foto. Prendo la borsa del pc e lo tiro fuori, attacco lo spinotto dell' alimentatore e lo collego alla presa. Accendo il portatile e attendo che windows 98 termini.
Apro la cartella delle foto e mi metto a guardarle. Penso a quello che abbiamo fatto io e Mauro e penso a lui che mi ha spinto a fare quello che ho fatto.
Però é anche vero il fatto che se non avessi voluto non lo avrei fatto. Forse sono pure io a volerlo altrimenti avrei rifiutato di venire pure a Firenze.
Mentre ragionavo su questo concetto, sento la serratura elettronica della porta funzionare. Mi alzo di scatto e mi metto davanti l'ingresso con la vestaglia chiusa.
La porta si apre.
"Salve signora... credo Federica se non sbaglio?"
"Buondi a lei, sig C.....Non sbaglia! Sono Federica, senza il signora."
Un cinese, credo sia cinese. E se é cinese, é veramente un gran bel pezzo di cinese, cavolo! Veramente bello! Forse avrà 40, 42 anni. Ma veramente bello! Ha 5 buste nella mano destra e sulla sinistra un mazzo di rose rosse.
"Bene Federica! Allora per te non sono il sig. C........, ma Atsushi. Questo è il mio nome. E per me tu sei Federica.
Vedo, Federica, che hai fatto come ti ho chiesto?"
"Si, signore! Ehm, scusa... Atsushi! Mi hai chiesto di farmi trovare cosi e quindi così mi sono fatta trovare."
"Bene! Allora, Federica, sei stata informata del fatto che io sia di origini cinesi?"
"No, sign... Atsushi! Ma per me non fa alcuna differenza. Non ho problemi razziali. Piuttosto te sei stato informato del fatto che io sia caucasica?"
"Ahahahah! Bella lingua! Non ho problemi razziali neanche io. Poi, se tutti questi problemi fossero con un volto come il tuo, ci passo volentieri sopra."
"Allora, Federica, quanti anni hai?"
"34."
"Sei sposata?"
"Si! Da 9 anni. Come puoi vedere ci sono le foto sul pc."
"Si, vedo! Hai figli?"
"Si, due! Una femmina e un maschio di 8 e 7 anni."
"Fortunata e sono felice per te. Io non posso averne. Che lavoro fai nella vita normale?"
"Sono una professoressa di italiano. Insegno in un liceo."
"Ah, però! Una professoressa! Allora potresti correggermi se sbagliassi?"
"Parli molto bene italiano. Non credo proprio tu abbia bisogno di correzioni."
"E tuo marito? Ti fa fare lui questa attività?"
"Mio marito sa che io sono a Firenze con un'amica. Non mi costringe a fare nulla. Sono, diciamo, fresca e oggi lo sto facendo per fare una cortesia ad un amico e per qualche cosa in più."
"Si! Vedo che sei molto nervosa. Stai tranquilla, non mordo. Ma davvero sei cosi tanto amica di Andrea che fai questo per fargli una cortesia?"
"Annuisco con il capo."
"E allora vediamo se quello che dice Andrea é vero? Togliti pure la vestaglia, Federica."
Slaccio la cintura con un po di ansia e apro la vestaglia. Me la tolgo e la poso sulla sedia che é affianco a me, mostrandomi nuda ad Atsushi. Mi squadra dalla testa ai piedi.
Oddio, pensa te se non gli piacessi! Che figura di merda con Andrea.
Posa le buste in terra e si avvicina a 1 m di distanza da me. Con la mano mi fa cenno di girare. Alzo le braccia e unisco le mani dietro alla nuca cominciando a ruotare per farmi vedere. Ricordo dai pochissimi film porno visti con Mauro, un marito, che per mostrare la moglie gli fece mettere le mani dietro la nuca e poi la fece girare. Mai avrei pensato che un giorno avrei fatto la stessa cosa.
Termino il giro e abbasso le braccia. Sta zitto! Ho una paura folle di non piacergli. Poi: "queste rose sono nulla paragonate alla tua bellezza. Andrea ha ragione a dire che tu sei un gran pezzo di... di......come dite a Roma? Perché tu sei romana, se non sbaglio? Ah, si! Un gran pezzo di fica."
"Menomale, pensavo non ti piacessi e per una donna nuda non piacere ad un uomo é la peggiore delle situazioni che possano esserci."
Tiro un sospiro di sollievo.
"Federica, queste rose sono per te. E posso assicurarti che stai facendo un gran bell' effetto a qualcosa che si trova nei miei pantaloni."
"Vuoi, Atsushi, mi metta sul letto per soddisfarlo?"
"Purtroppo non posso. C'é una cena di lavoro stasera."
"Allora ti aspetto nel letto quando torni stasera."
"No! Tu vieni con me. Sei la mia compagna per questi due giorni. Dobbiamo prepararci. Ci vengono a prendere alle 18.30.
Apri le buste. Ci sono delle cose per te. Controlla, ma credo, vedendoti, che ti stiano benissimo."
Prendo le buste e le porto sul divanetto. Apro la prima.
"Questo è un vestito da sera?!"
O mio Dio! É stupendo! Rimango a bocca aperta per lo stupore! Atsushi mi guarda e credo se ne sia accorto.
"Si! É l'abito che devi indossare questa sera e ha dei sandali blu con tacco da 10. Vedi se ti piacciono?"
"E questi altri? Un miniabito giallo e un gonnellino con spacchi laterali e corpetto rossi elasticizzati."
"Il giallo, se hai piacere, é per domani mattina per andare a spasso per Firenze e il gonnellino con il corpetto per sabato sera in discoteca con dei miei amici. Con il giallo metti i sandali che indossi ora e per sabato sera, vedremo domani mattina che cosa comprare. Spero ti piacciano?
Ci sono anche due perizoma se gradisci indossarli. A me piacerebbe tu andassi senza, ma capirei la tua scelta."
"Se mi piacciono!? Scherzi!? Ma quanto hai speso per tutto questo?"
"Diciamo che la provvidenza ha provveduto a me e non ho proprio problemi di soldi."
Mentre me lo diceva cercava di sistemarsi il cazzo che probabilmente gli stava crescendo nei pantaloni.
"Ahh! Se continuo ad essere nuda davanti a te credo proprio che tu abbia bisogno del mio aiuto."
Mi avvicino e davanti a lui mi inginocchio e guardandolo: "faccio veloce! Non perderemo tempo"!
"Federica, non sono tanto veloce."
"Meglio per stasera. Ma ora faremo veloci."
Detto questo slaccio la cintura e abbassando il pantalone, noto un bel bozzo davanti la mutanda. Lo strofino un po' con la mano ed ecco che spunta la cappella dall'elastico della mutanda. Non resisto, voglio vederlo. Abbasso tutto.
"Wow! Non male Atsushi, non male! Anche te messo bene con questi testicoli. Andrea me lo aveva detto che sei sempre carico. E hai pure un bel cazzo."
"É per questo che ti ho detto di andare in bagno. Sono troppo carico. "
"Assolutamente no! Devo soddisfare i tuoi desideri. Se tu, ora, vuoi sghizzarmi addosso, entriamo in doccia, altrimenti...vedrai la tua Federica di cosa é capace."
"No no! Non voglio inondarti di sperma. Andiamo in bagno, potrei sporcare in terra e te."
"Non preoccuparti. Non accadrà!"
Su un articolo avevo letto di fare sempre i complimenti all'uomo per far si che si ecciti di più facendolo ingrossare.
Cominciai a leccarlo, girando con la lingua intorno alla cappella e scivolando sul prepuzio. Piaceva ad Atsushi il lavoro che stavo facendo. E sul prepuzio giocavo. Glielo prendo in bocca iniziando un lavoro con i fiocchi. Dapprima solo la punta, poi l'intera cappella e ad ogni succhiata scendevo sempre di piu fino a sentirlo sulle tonsille. Deve piacergli per forza perché ad un certo punto ha cominciato a scoparmi la bocca. Continuo quel trattamento facendogli di tutto e massaggiandogli quei coglioni tantissimo superiori alla media di altri uomini. Forse di poco più piccoli di quelli di Stefano ma più grandi di quelli di Andrea. E dopo 10 minuti del trattamento di bocca capisco che sta venendo dalle pulsazioni del glande e dell'asta. Lo prendo tutto in bocca facendolo entrare nell' esofago e aspetto gli sghizzi che arrivano dopo un paio di secondi. I primi 4 vanno direttamente nello stomaco. Poi lo faccio uscire un po' continuando a succhiare. Continua a sborrarmi in bocca. Voglio sentire il sapore. Sghizzo' altre 3 volte e inghiotto. Ancora altre 2 in bocca. Continuo a succhiare e mentre lo faccio,lo guardo con gli occhi. Vedo l' espressione di soddisfazione sul suo viso.
Sono soddisfatta e orgogliosa di me stessa. Immagino a letto quello che può fare. Un cazzo non tanto normale per un cinese, credo! Mi piace sentirlo in bocca. Ha un buon sapore. Se ha resistito 10 minuti ad un mio pompino chi lo sa stasera cosa mi avrebbe fatto. A posto, credo abbia finito. Non male il sapore. Molto dolce e poco impastato. Non male proprio. Credo proprio che mi farò sempre sborrare in bocca.
"Atsushi, soddisfatto?"
"Aahhhh! Andrea mi ha detto che sei molto brava, ma non mi aspettavo un trattamento cosi! Grazie!"
"É un mio dovere, Atsushi! Ora possiamo prepararci."
Comincio a vestirmi indossando l' abito da sera. Cavolo! Che bello! Un vestito blu di seta tutto traforato col vedo non vedo. Va indossato senza reggiseno e senza perizoma perché si sarebbero notati gli elastici. La parte bassa arriva fino alla caviglia destra mentre sulla sinistra, uno spacco saliva fino sopra il fianco lasciando scoperta sia la coscia che metà anca. Due fasce salivano dalla vita incrociandosi e coprendo il seno per andare a chiudersi dietro la schiena nella parte inferiore del vestito. Calzo i sandali col tacco 10. Forse stona lo smalto giallo e chiedo ad Atsushi.
"Sei bellissima! A me piaci cosi! Ma manca qualcosa?"
"Ho dimenticato qualcosa Atsushi?"
Incredibile! Quel pompino mi ha sciolta. Sembra proprio che io stia parlando con mio marito.
"Si! Manca qualcosa. Questa! Girati! "
Sento qualcosa di freddo intorno al mio collo. E la sua voce dire: "ora sei perfetta"!
Vado allo specchio accarezzandomi il collo! Uno stupendo girocollo in oro!
"É bellissimo! Stasera, quando torniamo te lo restituisco."
"Ahahahah! Restituisci?! Scherzi Federica?! É tuo!"
"É mio?! Ma...non merito tanto."
"Questo sono io a deciderlo. Fai una cosa. Per stasera é meglio tu tolga la Fede. E ora andiamo. La macchina ci aspetta."
Sfilo la fede e la lascio in salone sul tavolo in vetro.
"Sono pronta! Andiamo!"
Scendiamo nella hall. E come in pretty woman si voltano tutti a guardarmi. Cammino a testa alta a braccetto con mio ehm! .... marito. Credo che anche lui sia orgoglioso di camminarmi affianco. Penso a quando ti vengono a dire che i soldi non danno la felicità. Vero! Però l'aiutano molto. Ora sono in una suite di un albergo a 5 stelle. Ho un girocollo e un vestito da sera che le amiche invidierebbero di sicuro. Ad ogni passo, con i tacchi da 10, la mia gamba é in bella vista mostrando la mezza anca e la coscia fino all'inguine. Nonostante il grande spacco non si vede la fica. Credo proprio che la mia classe di ex modella amatoriale di quando facevo l'universita' sia ancora dentro di me. In qualche modo dovevo pur pagarmi gli studi dando una mano a mio padre. Si, rispetto ad allora ho 3 misure in più di seno, in alcuni periodi forse 3.5, però si vede che non sono una qualunque. Arriviamo alla macchina. Subito il portiere mi apre la portiera. Fa caldo e confesso che stare nuda sotto l'abito non mi spiace affatto, anzi. Avere la micia fresca mi da una bella sensazione.
Partiamo.
Atsushi per tutto il viaggio mi tiene la mano sulla coscia. Lateralmente le mie tette ballano ad ogni buca. Eppure mi sento a mio agio. Apro la pochette. Miseria ho dimenticato il cellulare e i documenti. Non ho telefonato ai ragazzi e non ho chiamato Mauro. Ormai è andata. Ma ho fatto una cazzata!
Arriviamo dopo una mezz'ora di macchina ad una villa a fiesole. Atsushi parla con l' autista che alle 23.30 sarebbe tornato a prenderci.
Un ricevimento! É un ricevimento! Mi trovo ad un ricevimento organizzato da degli amici di Atsushi. Mi presentano le mogli e le compagne e qualche ragazza accompagnatrice come me. Atsushi mi presenta come la sua attuale compagna. Con alcune parlo solo in inglese e faccio anche da traduttrice. Atsushi parla con altri uomini che spesso si voltano a guardare me. Chissa cosa cavolo si stanno dicendo?! Forse che gli ho fatto un bel bocchino?! Boh! La serata finisce e dopo i vari saluti di commiato saliamo in vettura e verso le 23.55 mi trovavo in camera con Atsushi. Sfilo il vestito, rimanendo nuda. Vado in bagno per struccarmi e farmi un bel bidet. Indosso la vestaglia e vado in camera. Lui é seduto in sala a bere un cognac. Vado in salone. Mi tolgo la vestaglia mostrandomi nuda nuovamente a lui.
"Se vuoi che mi rimetta i tacchi non ha che da chiederlo?"
"Stai benissimo cosi!"
Si avvicina a me cominciando ad abbracciarmi e a baciarmi il collo. Si abbassa succhiandomi i capezzoli e mi sento un dito entrare nella micia. Smette di giocare con il dito e con i miei capezzoli e mi bacia in bocca. Un lungo bacio. Vado con la mia mano a sentire il suo uccello che sta gia indurendosi. Anzi, é già bello duro. Comincio a sbottonargli la camicia.
Wow! Prima, mentre si cambiava non l 'avevo visto. É perfetto! I pettorali, gli addominali scolpiti, le spalle larghe. Gli lecco i capezzoli giocandoci, poi salgo e lo bacio. Mi piace baciarlo. Le nostre lingue si intrecciano. Mentre lo faccio gli slaccio la cintura e sbottono il pantalone e abbasso la lampo. Prendo pantalone e mutanda insieme e abbassandomi li faccio scendere, trovandomi davanti un bel cazzo dritto. Lui sfila tutto e mi prende in braccio portandomi in camera da letto. Non dice una parola. Mi posa sul bordo e palpandomi il seno torna a succhiare i capezzoli. Si ferma! Prende le mie caviglie e solleva le gambe, aprendole. In quella posizione gli sto mostrando la mia micetta già molto bagnata. La osserva e...
"Hai un fiore tra le gambe!"
Gli sorrido.
Mi lecca il polpaccio. Da li sale piano leccandomi l'interno coscia, arrivando fino alla vulva. Slinguazza le grandi labbra e si mette a giocare infilandomi la lingua dentro. Ansimo di piacere. Ci sa fare! Ah, se ci sa fare! Forse è meglio di Mauro. E mentre lo penso arriva a fare giochi strani con quel muscolo della bocca.
Mi piace! Butto la testa all'indietro di scatto e.... Ma che dico, aaaahhhhh! É meglio di mio marito. Oh cazzo! É molto meglio! Oooohhhh! Siiiiiiii! Non resisto, mi piace troppo. Prendo la sua testa con le mani e gliela schiaccio sulla mia fica. Lui lecca con difficoltà, ma continua a leccare.
Mi escono dalla bocca dei siiiii di godimento. Sto per venire!
"Ooooohhhhh! Siiiiiiiiii! Go..doooooo! Siiii, Atsushi! Ti voglio. Dammelo! Dammelo!"
Si ferma dal lavoro di bocca e mi rimetto seduta a bordo letto. Lui si alza in piedi e mi trovo il suo cazzo davanti. Non ci penso. Apro le labbra e lo mando giu. Succhio, succhio, e succhio. Solo i peli sono fastidiosi. Ma succhiare quel cazzo mi piace. Mi fermo e mi sdraio al centro del letto. Allargo le gambe invitandolo. Sale e si posiziona in mezzo. Ha dei muscoli fantastici. Si avvicina col suo volto al mio e mi bacia di nuovo. Gli prendo il cazzo con la mano e lo metto all'ingresso della vulva. Lo sento entrare. Passare le grandi e le piccole labbra fino ad affondare in vagina e da quel momento in poi non capisco più nulla. Sto prendendo il cazzo di un cinese e non é neanche male. Anzi, mi piace tantissimo. Mi scopa da Dio e mentre lui mi scopa io gli tocco le spalle, i pettorali, i muscoli delle braccia.
Sono su un altro pianeta. Stringo le mie gambe intorno al suo bacino.
Si ferma. Lo tira fuori e mi fa mettere a pecorina. Forse vuole il culo?! No! Entra con violenza sfondandomi la fica. Ad ogni colpo le sue palle sbattono sulle mie cosce. Forse sono venti, venticinque minuti che mi sta scopando. Mi sta veramente sfondando. Ho già goduto 4 volte e se ne é accorto perché ad ogni orgasmo mi tremano le gambe e il sedere. Poi tre botte più forti e si ferma. Mi sento riempire. E mentre mi riempie riparte scopandomi. Sta godendo pure lui. Sono piena della sua sborra. Rimane dentro per un po' di secondi. Lo tira fuori andando subito in bagno. Io lo seguo a ruota bloccando l' uscita dello sperma dalla mia fica e cercando di non farlo cadere né sul letto né sul pavimento. Arrivo in bagno e vado subito sul bidet. Mi scende una quantita grande di sborra e altra è sulla mia mano. Anzi che sono riuscita a non farla cadere in terra. Pensa oggi col bocchino quanta ne ho inghiottita. Mi lavo la micia con l'acqua fredda. Lui finisce di fare pipi. Se lo pulisce con la carta igienica. Mi guarda.
"Sei fantastica! Non mi è mai piaciuto scopare cosi tanto come con te. E da quello che ho visto credo sia piaciuto pure a te?"
Annuisco sorridendo.
"E l'abbiamo fatto senza preservativo."
"Porca puttana! É vero! Nella voglia di scopare ho dimenticato di fargli mettere il preservativo."
"Federica, tranquilla perché siamo super controllati e spero lo sia anche te. Voglio il tuo numero di telefono. Voglio scopare con te, ancora. Spesso sono a Roma. Potremmo incontrarci?!"
"Atsushi, ma io non vivo a Roma. Vivo ad Ancona ed ho 2 figli e un marito."
"Vedremo. Per ora godiamoci questi 2 giorni."
Ci mettiamo a letto. Mi sveglio al mattino sentendo una mano che mi accarezza le natiche e la coscia. La sento abbracciarmi e stringermi un seno. Non mi sono resa conto ancora di dove sono nel dormiveglia. Credo di essere a casa con Mauro. E già gli stavo dicendo di non rompere e di lasciarmi dormire. Poi, torno alla realtà. Fede stai lavorando! Forza! Torno col pensiero alla notte prima. Che scopata! Mi ha fottuta da Dio. Comincio a sentire un certo calore in mezzo alle gambe. Mi volto e lui con un buongiorno mi saluta.
"Vuoi fare colazione in camera o scendiamo?"
"Scendiamo!"
"Va bene!"
"ma prima di scendere..."
Abbasso le lenzuola e vedo il suo cazzo. Non é dritto. La cappella é coperta. Allungo una mano e comincio a giocarci. Mi metto in ginocchio e comincio a sbocchinarlo. Funziona! Sta andando in tiro.
"Wow! Si sveglia subito, noto."
"Con te per forza!"
Gli monto sopra infilandomelo in fica. E comincio a scendere e a salire col bacino. Uno smorzacandela da vederlo con gli occhi chiusi.
"Aaaahhhh! Che bel cazzo che hai, Atsushi. Hai proprio un bel cazzo! Aaahhhh! Fottimi, fottimi, dai stallone cinese. Fammelo sentire tutto il tuo bel cazzo."
Mi prende per i fianchi cominciando a fottermi dal basso. Ad ogni botta sembra che io arrivi al soffitto. É molto forte e si sente. Mi sta spaccando in due ma é molto piacevole. Poi dopo una qindicina di minuti credo, mi inonda di nuovo. Sono piena di sborra nuovamente. Mi ha riempito anche ora come un bignè. La sento dentro.
"E ora?! Mi sa che qualcosa sporchiamo."
"No, non penso proprio."
Lascia il suo cazzo dentro e mi abbraccia chiedendomi di cingergli la vita con le mie gambe. Si alza e mi porta in bagno. Lungo quei pochi metri ho provato di nuovo a scoparlo ed è una gran bella posizione. Entriamo in doccia. Tolgo le gambe dal suo bacino e mentre lo faccio il suo pene esce dalla mia vagina.
In quel momento sento colare sulle mie cosce e sul piatto doccia tutto lo sperma che mi aveva scaricato dentro. Apre l' acqua della doccia e comincia a lavarmi. Dopo 10 minuti di doccia usciamo e comincia ad asciugarmi con un telo doccia.
Io asciugo lui giocando con il suo cazzo che stava tornando in tiro. Mi blocca.
"No, ferma dobbiamo andare. Mi piacerebbe, ma non possiamo."
"Va bene! Se non sbaglio il vestito giallo con i sandali e il perizomino?"
"Esatto!"
Indosso il vestitino giallo. Atsushi é peggio di Mauro. É un vestito da vera mignotta. Il gonnellino arriva a malapena all'attaccatura delle cosce con i glutei. Ho un decolte' molto, ma molto generoso. Su ogni lato si vede 1 cm di areola. Sto per mettere il perizoma, poi ricordo che a lui piacerebbe io andassi senza. Lo indosso e poi gli faccio una sorpresa. Faccio così!
Andiamo a fare colazione. Mentre scendiamo, nell'ascensore mi dice:
"Ho visto che hai messo il perizoma?"
Gli sorrido. Vabbé, anticipo la sorpresa. Sollevo il gonnellino e lo tolgo infilandoglielo in tasca. Appena in tempo che le porte si aprono. Una signora di una settantina di anni mi guarda. Mi squadra dalla testa ai piedi e aspetta che noi si esca liberando l'ascensore.
Andiamo nella sala colazioni. Mangio poco. Un po' di frutta, un cappuccino. Mi guardo le gambe. Forse il gonnellino é un poco striminzito. Fortuna che la sala colazioni é ancora vuota. Solo i camerieri allungano gli occhi. 10 minuti e usciamo a braccetto, cominciando a girovagare per la citta.
"Sei mai stata a Firenze?"
"No, Atsushi! A Firenze no. Dovevamo venire, ma poi per un motivo o per l'altro abbiamo sempre rimandato."
"Davvero?! Tu dunque non sei mai stata su ponte vecchio?"
"Eh, no! Neanche su ponte vecchio sono stata."
"Per una donna venire a Firenze e non andare su ponte vecchio é una vera e propria tragedia. Ahahaha!"
"Vabbè! É un ponte."
"Tu dici? Aspetta, tra un po' arriviamo e ne riparliamo."
Faccio il primo passo su ponte vecchio e i miei occhi si spalancano. Solo negozi di oreficeria! Quel giallo brilla da dentro le vetrine con la luce solare. Non ho mai visto tanto oro tutto insieme. Lavorazioni stupende. Camminando si ferma davanti ad una vetrina e io mi metto a guardare. Poi:
"Vieni, entriamo. Devo fare un paio di pensierini."
Entro insieme a lui. Il signore all'interno appena lo vede lo saluta.
"Sig. C.....é sempre un piacere vederla. E questa stupenda signora?! Signora, lei brilla più dei gioielli che sono in vetrina."
Sorrido e lo ringrazio.
"Noto con immenso piacere che alla signora sta molto bene il girocollo. É stupendo indossato da lei."
"Sig. V...., liung é passato a saldare?"
"Si, sig. C...tutto a posto!"
"Bene! La signora gradirebbe prendere un paio di orecchini."
Lo guardo stupita!
"Ma no! Non devi. Questo, toccando il girocollo, é anche troppo per me."
"Sig V.... Le faccia scegliere gli orecchini e ricordi sempre che gradirei il suo consiglio."
"Venga signora! Venga a vedere e mi dica quali vorrebbe?"
Ne ho visti un paio che mi piacciono. Non costano tanto. Non voglio farlo spendere. Indico al gioielliere quali sono e lui:
"Buon gusto, signora. Però, lei non vuole questi, ma questi altri. L'ho visto dal suo sguardo."
Miseria! Come ha fatto ad accorgersene.
Li prende e dice ad Atsushi: "sono questi quelli che vuole, vero"?
Con il suo sguardo rivolto verso di me.
Guardo Atsushi con l'aria di dire: no! no! É troppo!
Atsushi con un cenno di testa conferma l'acquisto. Poi rivolto al sig. V...
"Bene! Ora tocca a me. Quest'anello, sig. V..... , controlli se é della misura giusta."
Il sig. V...... prende l'anello e mi chiede la mano. Guardo Atsushi con aria stupita facendo no no con la testa.
"Decido io quello che devo fare. Dai la mano al sig. V....."
Allungo la mano e il sig. V..... mi mette l'anello sul dito. É stupendo! La mia luce di stupore nei miei occhi fa vedere la mia contentezza per quel gioiello al dito.
Atsushi torna a parlare con il sig. V.....
"Grazie sig. V..... Togliamo i vecchi orecchini e li mettiamo in una scatolina cosi gli facciamo indossare questi nuovi. E lasci pure l'anello al dito. Piu tardi passa liung a saldare e a prendere la scatolina con i vecchi orecchini."
"Non ci sono problemi sig. C.....
I miei ossequi, signora. Lei é veramente una gran bella donna. Felice di averla conosciuta."
Usciamo dal negozio.
"Atsushi, io... io...., non so cosa dire!"
"Non devi dire nulla."
Lo guardo e allungo il volto per baciarlo. Mi abbraccia. Forse il vestito dietro sale un poco mostrando le mie chiappotte. Ripartiamo continuando a girare per le vie del centro. Si ferma davanti un negozio di scarpe.
"Dobbiamo acquistare le tue scarpe per stasera."
Sceglie lui stavolta. E ci mancherebbe! Ha speso quasi 3.000.000 di lire in oro più i vestiti e le scarpe e ora non gliele faccio scegliere?
In questo momento se mi chiedesse di togliere il vestito lo farei.
Mi fa sedere cercando di tenere le gambe chiuse. Arriva un commesso. Atsushi me ne fa provare una decina di paia. Il comnesso si è accorto che sono senza mutanda e punta sempre gli occhi li. Poi vedendo il mio sguardo su degli stivaletti estivi a rete rossi con un tacco 12 fantastico. Atsushi punta il dito su quelli che una volta provati dice: "ok! Questi"!
Ripartiamo. É quasi ora di pranzo. Andiamo a mangiare in un bel ristorantino. Capperi quanto mangia lui. Si è finito una fiorentina intera. Io solo un piatto di pasta al tartufo.
"Vuoi tornare in hotel Federica?"
"Come desideri Atsushi."
"Va bene, torniamo e ci riposiamo."
"Vuoi proprio riposarti?"
"Non proprio."
"Cosa vuoi fare?!"
"Nulla! Ho dimenticato di avere un impegno di un paio d'ore. L'ho scordato. Mi confondo Federica quando sono con te. Mi mandi in tilt. Andiamo. Ti accompagno in hotel."
"Se tu hai l'impegno, vai, torno da sola."
"Vestita cosi ti saltano addosso. Ahahah! Ti accompagno e al mio rientro, verso le 17, vorrei trovarti nuda con questi stivaletti che mi apri la porta della stanza."
"É il minimo che io possa fare oltre ad un'altra cosa."
Rientriamo in albergo. Io salgo in stanza mentre Atsushi parla con il receptionist.
Mi tolgo le scarpe e il vestito. Mi butto sul letto e mi metto a pensare.
Oh, cazzo! Il cellulare! Sono due giorni che non lo vedo. Lo prendo! É spento. La batteria! Sicuramente è scarico. Lo metto in carica e lo accendo. Porca miseria! 12 chiamate senza risposta. 10 di Mauro e 1 di Clara e 1 di Marisa.
Chiamo subito i ragazzi e sto 20 minuti con loro.
Poi chiamo Mauro, che a ragione, mi fa una sviolinata di quelle fantascientifiche. Per calmarlo gli dico che gli avrei fatto fare un altro filmino con Pascal e Isaac.
Faccio uno squillo pure a Clara e Marisa. Una cosa veloce.
Poi apro il trolley. Nella tasca interna ci sono ancora i 5 preservativi acquistati a Roma per giocare con quel coglione di Alessandro. Bah! Devo imparare ad utilizzarli. Potrei mettere a rischio me stessa, Mauro e gli altri. Ormai anche stavolta è andata.
Certo che farlo col preservativo non é piacevole. Adoro sentire la carne che mi entra dentro e la sborra che mi riempie. Però la sicurezza é necessaria. Devo imparare a farli indossare.
Vado allo specchio. E osservo il girocollo con gli orecchini. Abbasso lo sguardo alzando la mano. L'anello é bellissimo! Non che mi mancassero. Mauro quando sono nati i nostri figli me ne comprò due. Vado in doccia. La jacuzzi non vale la pena. Giusto 3 minuti per togliere il sudore di quando siamo usciti. Non tolgo gli ori e continuo ad ammirarli. Certo, mi metto a pensare.
In 1 giorno mi è stato regalato tutto questo. Miseria! E io ancora che faccio l'insegnante per quel misero stipendio.
Però ora sorge un altro problema: che gli dico a Mauro?
Potrei dirgli:
Ciao Mauro! Tua moglie ha fatto la mignotta per 2 giorni e gli sono state regalate queste cosine.
Poi mignotta! Potrei dire accompagnatrice. Ma poi è un modo piu soft di dire mignotta. Che cambia?
Per prima cosa mi lascerebbe.
Che stronza! Dovevo dirglielo.
Mauro, sto andando a Firenze a farmi scopare.
Io non avrei avuto problemi e lui sarebbe stato contento delle altre corna.
Certo, venire qui a scopare con un cinese cosi! Wow! E poi come scopa! E devo pure piacergli parecchio. Beh, se non gli fossi piaciuta non avrebbe di certo speso tutti questi soldi per me.
Si vede sono brava pure io.
Devo dargli un premio. Lui non l'ha ancora preso, ma io stasera gli do il culo, sempre se lo vuole.
Vabbè, se lo vuole glielo do, altrimenti la micia é aperta. Mi faccio un paio di perette per pulirlo.
Le prendo dal trolley, mi metto a pecora e me le faccio. Dopo 3 o 4 minuti sento che agiscono e vado in bagno. Mi alzo dalla tazza mi pulisco e mi faccio un bel bidet. Le 16.10. Sento bussare alla porta.
É presto! Non può essere lui. Però magari ha finito prima e vuole farmi una sopresa. Magari con un bel bracciale. Beh, adesso chiedi troppo Fede.
Calzo gli stivaletti rossi al volo e corro ad aprire. Pochi passi veloci, ma le tette mi ballano, allungo la mano sulla maniglia e apro la porta.
Federica!
Marco!
Tre flashate mi illuminano e mi abbagliano gli occhi. Rimango stordita dalla luce improvvisa. Poi riesco a focalizzare di nuovo. É Marco!
Rimango a guardarlo pietrificata, poi rammento che sono nuda. Cerco di coprirmi con le braccia e le mani. Mi giro e vado verso la sedia a prendere la vestaglia.
Marco continua a scattare foto.
Entra in stanza chiudendo la porta.
"Federica ma che cazzo stai facendo?
Mauro sa che sei a Firenze a fare la puttana?
E con un cinese, per giunta!?"
Balbettavo. Non riuscivo a parlare.
"Ti ho vista per sbaglio e volevo salutarti ma poi ho notato che vai a spasso per la città con questo cazzo di cinese. Devi spiegarmi? Se Tuo marito lo sapesse ti lascerebbe subito."
Non riesco a dire nulla e comincio a piangere sedendomi sulla sedia della sala.
"Cosa ti manca? Cosa è che Mauro non ti da?"
"Marco ti prego, non dire nulla a nessuno. Né a Mauro, né a Marisa. Ti prego stai zitto, ti scongiuro. Non farmi altre foto, ti prego!"
Lo supplico!
"Volevo uscire dal classico tran tran della vita domestica. Casa, lavoro, figli. É stata una debolezza. Mi serviva una scarica di adrenalina.
Ho bisogno di soldi e una mia amica mi ha proposto questa attività. Pochi incontri, giusto per non intaccare il bilancio familiare. Questo è il primo e domenica sarei tornata a casa. Devo cambiare auto e tra il mutuo e le varie spese é dura. Se tu non dirai nulla non lo scoprirà nessuno."
"Ok. Mi hai convinto. Non dirò nulla a nessuno, ma tu devi accontentarmi."
"Accontentarti?! Come? Non dimmi che... "
Marco mi fa alzare dalla sedia e mi dice, indicandomi la vestaglia: "toglila"!
"Marco, ma siamo amici!"
"E quindi? Sono proprio gli amici che te lo mettono in culo."
Ho già capito dove vuole arrivare,ma purtroppo non ho vie di fuga. Devo acconsentire. Guarda te che cogliona sono stata. Se avessi detto tutto a Mauro ora non sarei in questo guaio.
Mi tolgo la vestaglia e sono nuovamente nuda innanzi a lui. Mi sta radiografando con gli occhi.
"Allora, chiami Mauro e gli dici che torni martedi."
"Certo! E cosa gli dico? Che il suo grande amico Marco vuole fottermi?"
"É un problema tuo. Inventati qualcosa, tanto a sparar cazzate sei brava, visto che tu sei qui e Marco ad Ancona. Cosa gli hai detto, solo per curiosità?"
"Che sarei venuta a Firenze con un'amica."
"Bell'amica! Un cazzo cinese! Non ho parole! E poi se ti sei fatta scopare da un cinese, ad un amico la darai più volentieri. Ahahah! É da quando ti ho vista la prima volta che non desidero altro. Domani ti mando il nome del nuovo albergo e la via. Ti aspetto per domenica."
Glielo chiedo di nuovo.
"Marco per favore non dire nulla a nessuno. E poi non pensi al torto che stai facendo a Mauro e Marisa?"
"Marisa non saprà un cazzo! Mauro non saprà un cazzo!
A meno che tu non voglia farti scopare da un amico?
Ehi, ma..! Un momento. E questi orecchini? Il girocollo...e l'anello? Non li ho mai visti ad Ancona."
"Sono un regalo di Atsushi."
"Atsu chi?! Ma che cazzo gli fai per ricompensarti cosi? Ti fai pagare bene!"
Lo guardo e lui con estrema disinvoltura.
"Bene! Te lo ripeto..ora tu devi accontentarmi."
Non riuscivo a dire una parola. Balbettavo solo ma....ma....!
"Ma un cazzo Federica! O preferisci farti chiamare troia?"
Allunga le braccia e comincia a toccarmi il seno. Poi scende e con una mano ispeziona la figa, con l'altra mi accarezza la schiena scendendo nel solco anale palpandomi una natica. Sento un dito nella micia. Mi sta sditalinando. Prova ad entrare nel buco del culo con il dito della mano destra. Porca puttana! Comincia a piacermi, mi sto eccitando. I miei capezzoli si stanno rizzando e credo se ne sia accorto. No Fede, con lui no!
Cazzo, no! E invece sono proprio una troia! Ha ragione lui. Mi inchino leggermente per far entrare meglio quel dito nel culo. Credo abbia capito che ormai è fatta. Toglie il dito dalla micia e prendendomi per un seno mi porta verso il tavolo facendomi mettere a 90 gradi. Spinge e il dito entra. Comincia ad incularmi con un dito. Sento un altro dito entrare e per aiutarlo con le mani mi allargo le natiche. Mi sto facendo inculare da un amico di mio marito con due dita.
Non ho resistito. La fame di sesso é troppo forte in me. Non credo di riuscire ad uscire da questo vortice oramai.
E mentre penso a questo, sento un terzo dito penetrarmi. Oh cavolo! In figa mi piace, ma ho scoperto che il culo é il mio punto debole. Pensare che prima manco una peretta volevo farmi. Mi piace troppo, ansimo e sento qualcosa entrare in figa. Sono 3 o 4 dita della sua mano sinistra. Non resisto più! Ho un orgasmo pazzesco. Mi tremano le gambe. Ballo sul tavolo come una ballerina di lapdance. Rimango così, a 90 sul tavolo, e sento la reflex di Marco scattare altre foto. Lo vedo posizionarsi a lato del tavolo dicendomi di guardarlo. Non lo faccio e mi volto dalla parte opposta. E lui con un tono che è un ordine :"guardami troia!"
Mi volto verso di lui. Scatta altre 2 foto.
Mi fa mettere dritta dicendomi se ho mai sentito il gusto dei miei umori.
Gli faccio cenno di no con la testa.
"Una vacca come te deve fare tutto."
Mi mette tre dita nella figa, forse la mano. Non riesco a dire di no. Questa situazione mi sta eccitando tantissimo. Allargo le gambe per farlo entrare meglio. Si avvicina con la sua bocca provando a baciarmi.
"No! Questo no!"
Non insiste e mi mette davanti la bocca le dita intrise dei miei umori. Le lecco e poi comincio a succhiarle come facendogli un bocchino. Me le toglie e poggiando le mani sulle spalle mi invita ad abbassarmi. Mi inginocchio avanti a lui che nel frattempo stava abbassandosi pantalone e mutanda. Capisco al volo. Devo sottostare, ormai.
"Fammi vedere, puttana, come sei brava. Succhia!
Ahh! Brava troia, brava! A volte i desideri si avverano."
Lo ha bello duro. Un cazzo curvato. Una cappella più grande del normale. Riesco a farla entrare in bocca però. Provo a metterlo tutto dentro ma all'imbocco della gola si ferma e non va oltre. Dopo il glande é normale per poi ingrossarsi verso la fine. Forse sono gli ultimi 5 cm di tronco che si ingrandiscono. Mai visto un cazzo cosi. Si non ne ho visti tanti sino ad oggi,ma così è strano.
"Dai, mettiti a pecora prima che torni il tuo amico."
"Ma senza preservativo?"
"Io non uso i preservativi. Spero che dal cinese non ti sia fatta scopare a pelle?"
Sto zitta e mi metto a 90 gradi sul tavolo.
"Non ci credo! Pure a pelle. Ma quanto cazzo ti ha pagato sto stronzo. Appena torni a casa fai una serie di analisi sennò potresti far ammalare chi ti scopa. Non provare a fare sesso con Mauro se non col preservativo.
Lo metto anche io. Non voglio ammalarmi perché una troia fotte così!"
Mi ha impalato con violenza. La cappella é entrata velocemente tanto la strada era stata aperta da Stefano. M'ha scopato per una decina di minuti. Sento il suo cazzo curvo dentro di me che mi da sensazioni strane, ma bellissime. Belle a tal punto che senza voler farmi sentire pronuncio i miei canonici siiii di soddisfazione. Quando mi afferra i capezzoli, tirandomeli verso di lui e mi impala più forte, godo! Mi muovo e sculetto come una cagna in calore e se ne è accorto. Poi con 4 o 5 botte più forti lo sento godere.
Si sfila da me, togliendosi il preservativo e me lo allunga dicendomi: "ora inghiotti il suo contenuto e dimmi se ti piace, puttana."
Non mi sento neanche offesa da tutti quei termini a me indirizzati. Non ha tutti i torti. In effetti il mio comportamento è quello di una puttana. Allungo il braccio e prendo il preservativo con la mano portandomelo alla bocca per bere quel liquido denso. All'improvviso lui me lo toglie dalle mani dicendomi: per oggi basta così!
Ti mando istruzioni con un sms. La dea bendata mi ha aiutato a scoparti.
É uscito dalla sala dicendomi: "ci vediamo domani, troia"!
E ora? Come posso uscire da questa situazione? Devo per forza sottostare alle pretese di Marco che tutto sommato inizialmente mi sembravano assurde, ma poi, scopandomi, mi sono resa conto di quanto fossi troia e il piacere che mi da un cazzo. Vado a lavarmi velocemente. Una riassettata al trucco e ai capelli e alle 17.10 sento bussare alla porta.
Vado ad aprire. Stavolta é Atsushi che appena mi vede mi prende per mano portandomi subito sul letto. Mi bacia dappertutto e poi torna con la lingua sulla figa. Quanto ero stata cogliona a non farmela leccare fino ad un anno fa. Ho perso almeno 18 anni di leccate. Mi piace moltissimo. Grondo di umori. Le lenzuola si bagnano e pazienza. Siamo marito e moglie mi sembra logico che si scopi. Atsushi sale baciandomi. Gli allungo la lingua dentro la bocca. Lo spoglio. Lo rimiro di nuovo. Tutti quei muscoli mi fanno un effetto di calore in mezzo le gambe.
Mi inginocchio davanti a lui e glielo prendo in bocca. É gia bello pronto. Però sentirlo in bocca mi piace. Lo assaporo ancora. Poi, non resisto, lo voglio.
É duro! Bello duro! Mi giro e mi metto a pecorina. Allargo le natiche con le mani invitando Atsushi a fare il suo dovere di maschio. Sento un dito entrare. Lo fermo e gli chiedo di entrare subito col cazzo. Mi penetra come un missile e inizia a fottermi per forse 20/25 minuti. Non so quanto tempo é passato. Ma ho goduto per 3 volte in quel tempo e lui non finisce mai. É lungo, molto lungo a venire. Menomale! Una ninfomane come me ha bisogno di un Atsushi o di diversi uomini per essere soddisfatta. Vuoi vedere che ha ragione Marco?! Eccolo! Lo sento! La vagina si riempie di liquido caldo. É meraviglioso! Aspetta un po per tirarlo fuori. Poi lo esce e va in bagno. Lo seguo a ruota sempre con la classica mano a chiudere la vulva. Lui é gia in doccia. Mi invita ad entrare. Ci facciamo una doccia per 5 minuti, poi torna a baciarmi. Contraccambio. La mia mano torna sul suo cazzo.
"Federica, stiamo facendo tardi."
"Hai ragione! Scusami!"
Ci prepariamo di corsa per la serata disco.
Con il completino sono perfetta. Il gonnellino é elastico. É aperto sui fianchi e mostra le mie anche completamente. Mi copre a malapena il sedere e la parte anteriore. Il corpetto me le alza facendo quasi sembrare che io abbia una quinta. E, purtroppo, i capezzoli si vedono. Stavolta mi ci vedo allo specchio e lo dico: "sono veramente una bella fregna! Caro Mauro, la colpa è tua. Ormai sono una puttana, troia, vacca. Chiamami come vuoi, ma il cazzo mi piace. Te lo sei cercato e ora ti riempirò di corna anche a tua insaputa".
Nella fretta, non chiamo né Mauro né i ragazzi. C'è un sms. É marco con le indicazioni per l'hotel. Anche Marco, ormai è successo. Sembra che anche lui di corna a Marisa ne abbia messe. Spero, dopo quello che gli ho fatto e che farò, perché non credo che la cosa finisca martedì, che lui riesca ad aiutarmi per gli ori e i vestiti. Me li sono guadagnati e devono venire con me.
Atsushi mi chiama.
"SI, caro! Dimmi pure."
Mi tira uno striminzito perizomino rosso dicendomi: "é meglio tu lo indossi, altrimenti rischi serio con i miei amici in discoteca".
"Se lo metto si vedrebbero lateralmente i cordini."
"Fai come vuoi. "
Metto il perizoma come se fosse una cintura di castità cercando di nascondere i cordini. Capirai le mie labbra lo hanno già mezzo inghiottito.
Scendiamo nella hall. Marco é seduto su un divano che sta leggendo un giornale. Saliamo nella solita macchina che ci conduce in una discoteca della zona. Mi presenta ai suoi amici dialogando con loro in cinese. Poi ci portano in una stanza dove c'é ogni ben di Dio da mangiare. Non sono l'unica ragazza vestita cosi quindi mi noto di meno. Anche se buona parte dei suoi amici continua a guardarmi, parlando con lui. Rimaniamo nella sala fino alle 21.30 e poi tutti in pista a ballare. Spesso dovevo sistemarmi la mini perché saliva. Ma è normale. Una serata tranquilla, dico tra me e me, affondata sul divano. Pensa se ora venisse a dirmi di fare uno spogliarello? Che faccio? Ma si, cazzo! Glielo faccio tranquillamente. Magari messa sul cubo centrale della pista. Sono proprio una troia. Ha ragione Marco, sono una vacca da monta.
Ecco che arriva Atsushi. Mi allunga la mano e io gli do la mia. Mi solleva dal divano e mi porta al centro della pista.
Oddio, non vorrà mica...
Si avvicina al mio orecchio e...
"Fai uno spogliarello per loro."
Rimango allibita! Però ho detto che se me lo avesse chiesto lo avrei fatto e così comincio a ballare togliendo il gonnellino e il corpetto. Ballo con solo il perizoma. Atsushi si avvicina, afferra il perizoma per i fianchi e me lo strappa via. Sono nuda in sala. La cosa mi piace. Tutti mi guardano e applaudono! Tre suoi amici si avvicinano a me con il cazzo di fuori. Io comincio a menarglielo e...
"Federica, Federica...."
"Si, si. Apro gli occhi."
"Ti sei addormentata. Dai, torniamo in hotel."
"Stavo sognando. Menomale! Mi sembrava tutto così reale. Ora sogno pure di mostrarmi nuda."
Usciamo dalla disco e alle 01.30 eravamo gia a letto.
"Sei stanca?"
"Un pochino. Dimmi Atsushi, cosa vuoi faccia per te."
"Niente! Ora dormi. Domattina io devo andare via presto per tornare a los angeles."
Non me la sono sentita di mandarlo via cosi. L'ho fatto scopare e gli ho dato il culo facendomi sborrare in faccia in doccia.
Al mattino lo sento avvicinarsi a me. Mi bacia dicendomi: "grazie! Vorrei incontrarti di nuovo. Ho la tua mail privata e l'ho data anche ad alcuni amici di ieri sera. Vedi te se sei interessata. Ciao, stupenda rosa! Grazie per tutto. Mi bacia e io lo ribacio abbracciandolo. Chiude la porta e torno a dormire di nuovo. Mi sveglio alle 9. Vado a fare una doccia e finalmente mi rimetto i jeans, la maglietta dei pink floyd stavolta e le scarpe da ginnastica. C'è una samsonite in più. Sicuramente l'ha presa Atsushi per farmi mettere le scarpe e i vestiti. Telefono prima ai ragazzi. Poi chiamo Andrea chiedendogli se ho fatto bene quel che dovevo fare?
E lui: "presto lo sapremo".
E per ultimo chiamo Mauro. Non lo sento preoccupato. Non mi chiede nulla di come stanno andando le cose a Firenze. Sembra meno incavolato del solito. Meglio cosi!
Visto che devo andare da Marco metto i gioielli nella pochette chiudendo anche lei nella samsonite. Scendo per fare colazione. Mi salutano tutti. Solito frutto e cappuccino. Vado alla reception. I miei bagagli sono già li. Il receptionist mi saluta dicendomi che è stato un piacere avermi come ospite dell'hotel.
Bugiardo! E dai che lo sai che ho fatto la puttana. Comunque per educazione lo ringrazio.
"Vuole un'auto signora?"
"Si, grazie. Un taxi per favore."
Prendo i bagagli e mi avvio verso l'uscita aspettando il taxi.
E ora pensiamo a Marco.
Continua.....
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