Il collare

L’avevo comprata in un paese in cui era (ed è) ancora legale acquistare femmine (anche maschi, a seconda dei gusti, ma sono molto più costosi) prive di qualsiasi documento con una stretta di mano e un veloce passaggio di poche decine di dollari: da quel momento ne diventavi il master, l’unico padrone che lei avrebbe conosciuto fino ad un’altra stretta di mano e un altro veloce passaggio di euro.
Un buon commercio, ma io non l’avevo presa per farne commercio.
L’avevo acquistata giovanissima per essere sicuro della sua verginità, l’avevo scelta per quel suo musetto nero e per quella peluria appena accennata, per il suo aspetto mogio di chi ne ha buscate tante e ha sempre mangiato poco.
Per portarla in Italia le feci passare innumerevoli frontiere chiusa in un doppio fondo del mio camper ma solo una volta rischiò veramente la vita: a causa di una tempesta il traghetto, con già il camper imbarcato, non potè partire e lei rimase rinchiusa in uno spazio minuscolo per quasi tre giorni con pochissima aria e con poco da bere e meno da mangiare.
Ora è qui, a Firenze, nella mia casa ma ci sono molte cose che non mi sconfinferano tanto.
La cosa che mi sfava un po’ è che in piena notte, per dimostrarmi la sua sottomissione, si diverte a leccarmi i piedi guardandomi con gli occhioni imploranti. Già, è ancora vergine e vorrebbe avere un maschio che la trombi perbenino, ma io la considero mia e intoccabile ed è per questo che le ho messo un collare metallico non troppo stretto con un campanellino.
Le ho insegnato ad essere priva di ogni pudore e mi da molta soddisfazione il fatto che caghi e pisci davanti a me senza alcun pudore.
Ma ormai ho deciso: va sverginata e, possibilmente, messa in cinta.
“
Nessuno di voi ha un pechinese maschio per l’accoppiamento con la mia canina?