Sandra e Franco
di
finson
genere
tradimenti
Sandra e Franco
La moglie di Franco era una gran gnocca, ed oltre ad essere tale, anche assatanata di sesso. Una vera e propria ninfomane mai sazia di godere. Franco era, al contrario, il classico impiegato, casa e lavoro, con l’hobby della filatelia, e delle bocce, che concedeva poco tempo ai desideri della moglie. Anche perché lei aveva allora una trentina d’anni mentre il marito era ormai sulla cinquantina. All’inizio Franco era stato entusiasta di questa femmina conosciuta durante una delle gare di bocce alle quali aveva partecipato. Era subito rimasto colpito , dalla sua bellezza mentre ragazza pon-pon della squadra avversaria, sgambettava per la vittoria. Durante il brindisi avevano fatto conoscenza, e Franco le aveva chiesto di uscire. Franco era un bel ragazzo, di buona famiglia e con buone disponibilità economiche, che erano evidenziate dal suo buon gusto nel vestire e dalle chiavi della sua Mercedes SLK. Sandra accettò la sua proposta, ed iniziò così la loro relazione. Relazione che, appena dopo qualche giorno di conoscenza, era diventata un’elegia del sesso. Non si contarono più le scopate, nella Mercedes dapprima, poi a casa di lui ed anche di lei, durante le passeggiate in montagna, addirittura un pomeriggio anche nei bagni di un centro commerciale. Insomma, per Sandra un posto valeva l’altro, Per anni erano state vere e proprie “campagne del sesso”.Ma gli anni passano, e mentre Sandra stava entrando in una fase della sua vita di apoteosi sessuale, il marito aveva iniziato la lenta ed inesorabile discesa, che lo aveva portato anche in farmacia a provvedersi di pilloline blu. Infatti quella differenza di età , li differenziava anche nei desideri di sesso. Così, mentre per Franco erano ormai diventate più che sufficienti le sveltine di una, due volte alla settimana, o come molto raramente era successo forse anche tre, per Sandra quel sesso era solamente l’antipasto di un’abboffata che non arrivava mai. Fino a che un giorno volle affrontare l’argomento e senza mezzi termini gli spiegò che lei aveva necessità di un uomo, un maschio che la possedesse e la facesse godere, tutte le volte che ne avesse avuto voglia. -Meglio se poi fosse un nero, dicono che ce l’hanno grosso e sempre duro – era stata la conclusione di Sandra. Queste parole rimbombarono in continuazione per tutta la notte nella testa di Franco, e poi ancora in ufficio, non riuscì a distogliere il suo pensiero da quell’argomento. Si accorse però che insistendo nella sua mente il pensiero di sua moglie che scopava con un altro, non lo turbava, come sarebbe stato piuttosto logico e normale, ma anzi sembrava quasi che gli provocasse una certa eccitazione. La sera a tavola Sandra gli comunicò che aveva risposto ad una inserzione in cui un giovane ragazzo di colore si offriva a mogli insoddisfatte che cercavano consolazione. Proponeva un arnese grosso e lungo sempre duro, e se in foto era lui era anche un bel ragazzo mulatto con un fisico veramente notevole. Gli aveva dato appuntamento in centro, e poi se le fosse piaciuto sarebbero venuti a casa, a scopare, mentre Franco era in ufficio: - Mi spiace, caro, ma io ne ho bisogno , e tu non mi basti- gli aveva detto la mattina seguente. – Non voglio lasciarti, voglio solamente prendermi un po’ della soddisfazione che tu non mi dai più, e poi non è forse meglio così?- Invece che un tradimento nascosto e sporco, con tutte le complicazioni che potrebbe comportare una relazione, sarebbe solamente una questione di sesso. Mi scopa, lo pago e ciao, solo quando ne ho voglia – e scoppiò in una fragorosa risata. In ufficio Franco continuò a pensare alle parole di Sandra, ed in cuor suo , in fondo non si sentiva di darle proprio torto. Lei era giovane, bella e sempre vogliosa, e lui sempre più con difficoltà era riuscito a soddisfare le sue voglie. Che male ci sarebbe stato se avesse scopato qualche volta con qualcuno? In fondo l’aveva detto Sandra, poteva essere un semplice business : - Viene, mi scopa, lo pago e se ne và, senza impegno e complicazioni varie! -. Più ci pensava e più gli sembrava logica questa conclusione. Ma si…. che male ci poteva essere in questo? Ed iniziò ad immaginare Sandra fra le braccia e posseduta da qualcun altro, e sempre più si accorse che in fondo la cosa non gli spiaceva poi più di tanto, anzi quasi gli provocava una strana eccitazione. L’indomani era giunta la data dell’appuntamento, ed uscendo di casa per recarsi in ufficio, Sandra lo abbracciò e vedendolo taciturno e pensieroso, quando lo salutò gli disse:- Non sei contento che oggi, finalmente dopo tanto tempo la tua mogliettina si potrà togliere uno sfizio?- Franco annuì, ma non vedeva l’ora di uscire dalla casa. Quel mattino in ufficio non concluse nulla di buono, con la testa occupata da quei pensieri, e poi anche da mille fantasie in cui immaginava sua moglie in balia di bruti che la possedevano in ogni modo. Anche nell’intervallo del pranzo, non riuscì a spostare il suo pensiero da quella camera da letto, la sua camera da letto, in cui, magari proprio in quel momento sua moglie scopava con un altro. Non ce la fece più, avvisò che sarebbe uscito e salito in auto si diresse a casa. Parcheggiò in strada, e fu molto attento a non fare rumore aprendo la porta. Si sentiva quasi colpevole, mentre si stava avvicinando alla porta della camera da letto. Non si udiva alcun rumore provenire dalla stanza, la porta era socchiusa, ma la stanza era in penombra e non riuscì a scorgere nulla. Allora uscì sul balcone e si avvicinò alla finestra della camera, che aveva gli scuri accostati. Fortunatamente il falegname era uno di quelli che si era divertito costruendoli, a ricavare nel legno dei ghirigori, da cui poter lasciare filtrare la luce. Proprio accostandosi ad uno di questi intagli che Franco potè vedere qualcosa che se subito lo lasciò senza parole, immediatamente gli provocò una potente erezione. Sul letto c’erano i corpi nudi della moglie e di un ragazzo di colore, entrambi con le teste sull’inguine dell’altro, impegnati in un libidinoso 69. Spostando un po’ la visuale riuscì a vedere Sandra che si gustava con lunghe leccate un cazzo nero di notevoli dimensioni, facendone a volte scomparire in bocca, non senza fatica la rossa cappellona. Lei intanto si stava godendo la lingua del ragazzo che era impegnato a leccarla andando dal buchino alla passera , mentre la sfrucugliava con due dita….Era una scena veramente eccitante e Franco senza staccare l’occhio da quel pertugio aveva preso a masturbarsi con passione. Spruzzò contro l’anta di legno scuro della finestra, una quantità di sperma , che da tempo non ricordava di aver spruzzato. Intanto i due amanti, dopo minuti di reciproco impegno, avevano cambiato posizione. Sandra era carponi sul letto ed il ragazzo le si mise dietro. In quel momento Franco, non potè fare a meno di ammirare ed invidiare la dotazione del ragazzo: un cazzo nero grosso lungo e lucido che stava puntando direttamente fra le gambe di sue moglie. Le si avvicinò, e da parte sua Sandra oscenamente si spinse arretrando verso quel palo, duro e teso. Fu un attimo, con un movimento sapiente il ragazzo,afferrato il cazzo, lo puntò deciso, e l’attimo dopo iniziò a stantuffare nella donna. Franco vedeva il prosperoso seno di Sandra oscillare, nella penombra sotto i colpi potenti dell’uomo, e rimase incantato da quello spettacolo. I capelli neri le erano scesi, a creare una tenda che le nascondeva il viso, ma il marito immaginò l’espressione di piacere che certamente doveva avere in quel momento. Ed ancora una volta sentì il suo cazzo ricrescere.
continua....
La moglie di Franco era una gran gnocca, ed oltre ad essere tale, anche assatanata di sesso. Una vera e propria ninfomane mai sazia di godere. Franco era, al contrario, il classico impiegato, casa e lavoro, con l’hobby della filatelia, e delle bocce, che concedeva poco tempo ai desideri della moglie. Anche perché lei aveva allora una trentina d’anni mentre il marito era ormai sulla cinquantina. All’inizio Franco era stato entusiasta di questa femmina conosciuta durante una delle gare di bocce alle quali aveva partecipato. Era subito rimasto colpito , dalla sua bellezza mentre ragazza pon-pon della squadra avversaria, sgambettava per la vittoria. Durante il brindisi avevano fatto conoscenza, e Franco le aveva chiesto di uscire. Franco era un bel ragazzo, di buona famiglia e con buone disponibilità economiche, che erano evidenziate dal suo buon gusto nel vestire e dalle chiavi della sua Mercedes SLK. Sandra accettò la sua proposta, ed iniziò così la loro relazione. Relazione che, appena dopo qualche giorno di conoscenza, era diventata un’elegia del sesso. Non si contarono più le scopate, nella Mercedes dapprima, poi a casa di lui ed anche di lei, durante le passeggiate in montagna, addirittura un pomeriggio anche nei bagni di un centro commerciale. Insomma, per Sandra un posto valeva l’altro, Per anni erano state vere e proprie “campagne del sesso”.Ma gli anni passano, e mentre Sandra stava entrando in una fase della sua vita di apoteosi sessuale, il marito aveva iniziato la lenta ed inesorabile discesa, che lo aveva portato anche in farmacia a provvedersi di pilloline blu. Infatti quella differenza di età , li differenziava anche nei desideri di sesso. Così, mentre per Franco erano ormai diventate più che sufficienti le sveltine di una, due volte alla settimana, o come molto raramente era successo forse anche tre, per Sandra quel sesso era solamente l’antipasto di un’abboffata che non arrivava mai. Fino a che un giorno volle affrontare l’argomento e senza mezzi termini gli spiegò che lei aveva necessità di un uomo, un maschio che la possedesse e la facesse godere, tutte le volte che ne avesse avuto voglia. -Meglio se poi fosse un nero, dicono che ce l’hanno grosso e sempre duro – era stata la conclusione di Sandra. Queste parole rimbombarono in continuazione per tutta la notte nella testa di Franco, e poi ancora in ufficio, non riuscì a distogliere il suo pensiero da quell’argomento. Si accorse però che insistendo nella sua mente il pensiero di sua moglie che scopava con un altro, non lo turbava, come sarebbe stato piuttosto logico e normale, ma anzi sembrava quasi che gli provocasse una certa eccitazione. La sera a tavola Sandra gli comunicò che aveva risposto ad una inserzione in cui un giovane ragazzo di colore si offriva a mogli insoddisfatte che cercavano consolazione. Proponeva un arnese grosso e lungo sempre duro, e se in foto era lui era anche un bel ragazzo mulatto con un fisico veramente notevole. Gli aveva dato appuntamento in centro, e poi se le fosse piaciuto sarebbero venuti a casa, a scopare, mentre Franco era in ufficio: - Mi spiace, caro, ma io ne ho bisogno , e tu non mi basti- gli aveva detto la mattina seguente. – Non voglio lasciarti, voglio solamente prendermi un po’ della soddisfazione che tu non mi dai più, e poi non è forse meglio così?- Invece che un tradimento nascosto e sporco, con tutte le complicazioni che potrebbe comportare una relazione, sarebbe solamente una questione di sesso. Mi scopa, lo pago e ciao, solo quando ne ho voglia – e scoppiò in una fragorosa risata. In ufficio Franco continuò a pensare alle parole di Sandra, ed in cuor suo , in fondo non si sentiva di darle proprio torto. Lei era giovane, bella e sempre vogliosa, e lui sempre più con difficoltà era riuscito a soddisfare le sue voglie. Che male ci sarebbe stato se avesse scopato qualche volta con qualcuno? In fondo l’aveva detto Sandra, poteva essere un semplice business : - Viene, mi scopa, lo pago e se ne và, senza impegno e complicazioni varie! -. Più ci pensava e più gli sembrava logica questa conclusione. Ma si…. che male ci poteva essere in questo? Ed iniziò ad immaginare Sandra fra le braccia e posseduta da qualcun altro, e sempre più si accorse che in fondo la cosa non gli spiaceva poi più di tanto, anzi quasi gli provocava una strana eccitazione. L’indomani era giunta la data dell’appuntamento, ed uscendo di casa per recarsi in ufficio, Sandra lo abbracciò e vedendolo taciturno e pensieroso, quando lo salutò gli disse:- Non sei contento che oggi, finalmente dopo tanto tempo la tua mogliettina si potrà togliere uno sfizio?- Franco annuì, ma non vedeva l’ora di uscire dalla casa. Quel mattino in ufficio non concluse nulla di buono, con la testa occupata da quei pensieri, e poi anche da mille fantasie in cui immaginava sua moglie in balia di bruti che la possedevano in ogni modo. Anche nell’intervallo del pranzo, non riuscì a spostare il suo pensiero da quella camera da letto, la sua camera da letto, in cui, magari proprio in quel momento sua moglie scopava con un altro. Non ce la fece più, avvisò che sarebbe uscito e salito in auto si diresse a casa. Parcheggiò in strada, e fu molto attento a non fare rumore aprendo la porta. Si sentiva quasi colpevole, mentre si stava avvicinando alla porta della camera da letto. Non si udiva alcun rumore provenire dalla stanza, la porta era socchiusa, ma la stanza era in penombra e non riuscì a scorgere nulla. Allora uscì sul balcone e si avvicinò alla finestra della camera, che aveva gli scuri accostati. Fortunatamente il falegname era uno di quelli che si era divertito costruendoli, a ricavare nel legno dei ghirigori, da cui poter lasciare filtrare la luce. Proprio accostandosi ad uno di questi intagli che Franco potè vedere qualcosa che se subito lo lasciò senza parole, immediatamente gli provocò una potente erezione. Sul letto c’erano i corpi nudi della moglie e di un ragazzo di colore, entrambi con le teste sull’inguine dell’altro, impegnati in un libidinoso 69. Spostando un po’ la visuale riuscì a vedere Sandra che si gustava con lunghe leccate un cazzo nero di notevoli dimensioni, facendone a volte scomparire in bocca, non senza fatica la rossa cappellona. Lei intanto si stava godendo la lingua del ragazzo che era impegnato a leccarla andando dal buchino alla passera , mentre la sfrucugliava con due dita….Era una scena veramente eccitante e Franco senza staccare l’occhio da quel pertugio aveva preso a masturbarsi con passione. Spruzzò contro l’anta di legno scuro della finestra, una quantità di sperma , che da tempo non ricordava di aver spruzzato. Intanto i due amanti, dopo minuti di reciproco impegno, avevano cambiato posizione. Sandra era carponi sul letto ed il ragazzo le si mise dietro. In quel momento Franco, non potè fare a meno di ammirare ed invidiare la dotazione del ragazzo: un cazzo nero grosso lungo e lucido che stava puntando direttamente fra le gambe di sue moglie. Le si avvicinò, e da parte sua Sandra oscenamente si spinse arretrando verso quel palo, duro e teso. Fu un attimo, con un movimento sapiente il ragazzo,afferrato il cazzo, lo puntò deciso, e l’attimo dopo iniziò a stantuffare nella donna. Franco vedeva il prosperoso seno di Sandra oscillare, nella penombra sotto i colpi potenti dell’uomo, e rimase incantato da quello spettacolo. I capelli neri le erano scesi, a creare una tenda che le nascondeva il viso, ma il marito immaginò l’espressione di piacere che certamente doveva avere in quel momento. Ed ancora una volta sentì il suo cazzo ricrescere.
continua....
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Liz (cap.III°)racconto sucessivo
Sandra e Franco (cap. II°)
Commenti dei lettori al racconto erotico