Depil-eotic 1°

di
genere
gay

La sera era dolce e finalmente ero libero, alla fine di una giornata d'estate assolutamente sfiancante: avevo girato tutto il giorno per una serie di appuntamenti iniziati la mattina, così presto che non avevo avuto neppure il tempo di farmi la barba.
Era appunto un negozio di barbiere che notai andando a riprendere la macchina e improvvisamente pensai che tutto sommato sarebbe stata una cosa riposante, farsi fare la barba da qualcun'altro.
Era tardi, le sette e mezzo quasi, ma il negozio era ancora aperto, ero l'ultimo cliente ed il barbiere aveva già predisposto tutto per la chiusura e, mentre mi invitava a sedermi, metteva il cartello CHIUSO, e oscurava il vetro della porta d'ingresso dopo aver girato il nottolino della stessa.
Mi spiace di essere capitato proprio in orario di chiusura...
Non lo dica neppure, l'orario di chiusura è a mia discrezione, ma in genere alle otto. Stia tranquillo non ho alcuna fretta, ho solo deciso che lei sarà l'ultimo!
Bè! Comunque la ringrazio.
Si tolga pure la giacca e la cravatta e si metta comodo...barba, mi par di capire?
Si, si, la barba...si vede eh?
Bè, si... bruno di pelle così chiara!
Sorrisi mentre mi sedevo e lui già stava inumidendo il pennello e immergendolo nella vaschetta del sapone. Al primo tocco del pennello tutta la stanchezza fuggì via e mi abbandonai completamente alla delizia di quella carezza.
Va spesso a farsi fare la barba dal barbiere?
Veramente no, quasi mai!
Ma le piace farsi servire di questa... comodità?
Il modo di parlare e l'accento lo denotavano come persona del sud, sulla cinquantina, capigliatura ancora abbondate, baffetto sottile, corporatura ed altezza medie, pancetta incipiente, notai mentre mi insaponava il viso con abilità melliflua e carezzevolmente sinuosa.
Quella del viso è l'unica depilazione cui sia mai ricorso?
Bè...le ascelle, i peli delle orecchie, saltuariamente.
E... - ebbe una breve esitazione e proseguì – mai petto, pube, gambe?
E lei perchè me lo chiede! - Dissi con sincero stupore, indurendo un po' il tono di voce.
Primo perchè per alcuni giovani, come lei, credo, è una tendenza di moda e poi perchè sono attrezzato per farlo anch'io.
Vuol dire che – a quel punto mi era venuto da ridere – che le fa piacere manovrare cazzi?
Oh, non la deve prendere così – e mentre diceva questo mi copriva le labbra con una carezza di schiuma che mi parve decisamente intrusiva – e poi lei ha una silouette da sportivo, da serfista, lo consiglierei per massimizzare il suo look estivo!
La cosa era decisamente sfacciata, mi parve, e decisi di rispondergli sullo stesso tono.
Vuol dire che mi cosiglierebbe una specie di rapporto sessuale?
E mentre lo dicevo mi accorsi di mettere in quella frase un piacere particolare.
No non è questo...ma...si è mai fatto toccare da un uomo?... sicuro di essere sempre sfuggito alla tentazione! - e mettendomi una mano sull'asciugamano che mi copriva nel punto in cui qualcosa aveva cominciato ad innalzarsi proseguì – credo che la cosa la intimorisca, ma il pensiero la stia già accarezzando...proprio non vuole provare...nessuno la costringerà!
Non riuscii a replicare subito perchè il pennello continuava ad insaponarmi le labbra ed il mio pene aveva avuto una decisa erezione.
Il mio pensiero stava chiaramente indulgendo a quella fantasia e finalmente uscii dal silenzio.
E...e lei...lei...debbo considerarla come una cosa possibile...adesso?
Perchè no. Ho chiuso e non ho altri clienti!
E lo farebbe ora...e qui?
No, da basso ho un locale attrezzato allo scopo!
Allo scòpo o allo scópo? - Mi era subentrata come una certa, nervosa “euforia”, ormai impossibile da dominare.
Stavolta fu lui a sorridere, con un certa arietta di trionfo.
La cosa non mi dispiacerebbe affatto!
Cioè lei vorrebbe...
Magari – non mi aveva nemmeno lasciato finire la frase – una volta che lei consentisse a lasciarsi andare e darsi in mia balia ne sarei più che felice!
Insieme ad un attacco di vergogna la mia volontà decise per il desiderio di tutto quello....
Intanto il figare aveva cominciato a radermi con grande abilità e velocità, mentre io tacevo e mi vergognavo per istinto alle immagini che le parole del barbiere stavano suscitando, ma quando la sua mano estrasse il suo sesso e me lo mise in mano, la tentazione di assecondarlo con un abbozzo di masturbazione divenne effettiva e un brivido di eccitazione mi scosse la spina dorsale e mi gonfiò i testicoli.
La barba fu portata a termine con rapidità e Filippo, il barbiere mi fece trasferire al piano di sotto.
Una poltrona di tipo completamente diversa si presentò al mio sguardo.
E' una poltrona per visite ginecologiche, ma è perfetta per la depilazione pubica anche maschile!
Lo vedo è una vera macchina per fare sesso, è...è terribilmente stuprante!
Ma lei vuole essere stuprato, lei vuole essere preda di un altro sesso maschile, al fondo si è reso subito disponibile a farsi oggetto sessuale per godere completamente, credo, di un ruolo passivo, direi. Su, allora, si spogli e salga... a cavallo.
Oddio si, faccia pure, mi sento orribilmente disponibile.
E' la prima volta, vedo. Ora sarà un vero processo senza ritorno e non se ne pentirà. Al fondo entrare nell'universo del proibito è la cosa che da più piacere in assoluto...non trova?
Si ! - E in pochi secondi fui nudo e mi consegnai nelle sue mani.
E mentre mi sdraiavo alzando e ponendo i piedi sulle manopole laterali mi esposi in maniera totale alla pratica meravigliosamente lubrica della divaricazione delle cosce e della completa offerta di pube e ano alla femminilizzazione del mio corpo da parte del barbiere, il quale si tolse calzoni e slip restando nudo anche lui, sotto il camice.
Ora togliamo il grosso del suo pelaccio con la “tosacani”- e passando subito all'azione – ha un bellissimo pube e un buchetto delizioso, vedo. Le piace abbandonarsi a questa manipolazione, mi pare e vedrà quando le mie grinfie le piaceranno.
scritto il
2016-01-30
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