Ricordi 12
di
pallera
genere
bisex
Ricordi 12
L’euforia e l’eccitazione per quella nuova eccitante esperienza purtroppo durò poco e il modo e il tempo per ripeterla sempre molto difficili. Tutti e due cercavamo qualunque scusa per stare da soli ma le uniche occasioni erano quando potevamo scendere nei fondi senza naturalmente le comodità del bagno e della casa. Avevamo imparato però a nascondere il barattolo della crema e un certo quantitativo di carta igienica per qualsiasi evenienza. Così alla minima occasione propizia scendevamo giù e anche se per poco tempo riuscivo a farmelo mettere appoggiandomi al muro sporgendo all’indietro il più possibile il culetto per facilitare l’entrata. Erano momenti rubati troppi brevi per il gusto che dava ma comunque sempre intensi ed estremamente piacevoli. Ora prenderlo dietro non mi dava alcun fastidio, anzi ogni volta che ci pensavo mi eccitavo tantissimo.
Ma le cose non durarono a lungo. Mio fratello finita la scuola si è iscritto all’università e si è trasferito in un’altra città. Mi era rimasto solo il mio primo compagno di “giochi” e con lui sfogavo tutti i desideri che quel ricordo mi evocava. Ma il paragone era sfavorevole a C., il suo cazzo per quanto ben fatto e non piccolo non poteva certo darmi le stesse sensazioni di quello di mio fratello. E questo rendeva i nostri incontri sempre meno frequenti.
Ma la voglia mia non calava anzi. E frequentando la sua casa mi capitava sempre più spesso di posare gli occhi sul pacco di suo fratello ricordando bene la descrizione che un tempo me ne aveva fatto. E la voglia di poterlo vedere (e non solo!!) aumentava di giorno in giorno. Ma non avevo il coraggio di tirare fuori l’argomento con C. non sapendo come l’avrebbe presa.
Poi un giorno il caso mi ha aiutato. È pomeriggio ho una gran voglia e decido di salire da C. per cercare di combinare qualcosa. Viene ad aprirmi suo fratello G. che mi dice che non c’è che è dovuto andare a ripetizione e dovrà farlo tutti i giorni visti i risultati scolastici se vorrà andare alla gita organizzata dalla scuola a fine mese. Faccio per andarmene ma lui mi trattiene dicendomi che è solo, che anche sua madre è uscita e si sta annoiando. Mi offre una coca cola e mi fa accomodare nella loro camera.
Mentre mi precede nel corridoio posso constatare per l’ennesima volta che ha un bel fisico: è alto con indosso solo una maglietta e dei pantaloncini corti aderenti da basket, ha due cosce possenti un culo bello tornito e due spalle così.
Lui si accomoda seduto sul letto mentre io, un po’ in imbarazzo mi metto a guardare una rivista sopra il tavolo. Con mia grande sorpresa mi rendo subito conto che è piena di foto di donne e uomini nudi che fanno di tutto e di più. Mi guarda sorridendo e mi dice che è l’ultima rivista che suo padre ha riportato da Parigi. Si alza e viene a guardare quello che io sto fissando da un po’: una bella bionda che viene spupazzata da due ragazzoni di colore. Quello che sto guardando fisso fisso sono i due cazzi neri! mai vista una roba simile.
Lui si accorge di cosa sto guardando e mi dice: - certo lei è una bella fica però anche loro non sono niente male no?
Non trovo il coraggio di rispondere che anch’io penso la stessa cosa. Allora lui venendomi ancora più vicino e indicando quei magnifici esemplari mi dice che non devo vergognarmi se mi piacciono e che sa, da quello che gli ha raccontato suo fratello, che mi piace fare certe cose e che lo stesso gli ha raccontato mio fratello.
- Non c’è niente di male e di strano in questo, anche a me piacciono anche gli uomini e ho fatto con tuo fratello e con C. le stesse cose che hai fatto tu finora. Quindi rilassati e dimmi che pensi.
Intanto si è avvicinato ancora e sta struffando il suo pacco sul mio fianco. Mi sto eccitando. Il suo cazzo è già un po’ duro e lo sento benissimo contro la mia natica. Lo guardo sorridendo e gli rispondo che è vero piacciono anche a me certe cose e non me ne vergogno più.
- È solo che con te non ho ancora molta confidenza.
- Se è per questo possiamo rimediare subito.
E così dicendo mi prende la mano e se la porta sul pacco. Il suo cazzo è ormai quasi in erezione e posso sentirlo benissimo sotto la stoffa leggera dei pantaloncini, anche perché come avevo già intuito, non porta le mutande. Mi lascio andare e guardandolo negli occhi e sorridendo comincio a palpargli il cazzo da sopra la stoffa. Mi metto davanti a lui e con l’altra mano mi metto a palpare anche le sue palle. Accidenti, sono grosse e dure. Lui si tira giù i pantaloncini e mi trovo davanti un cazzo veramente bello. Grande, con una cappella rosea e lucida e un cornicione ben evidente, lungo come quello di mio fratello ma più grosso soprattutto la cappella. Ha quel profumo di eccitazione che mi piace tanto. Le palle sono in un sacchetto un po’ lento (non come piace a me sodo e a sfera), ma le loro dimensioni sono incredibili: due uova.
Lo sto segando lentamente palpando sempre le sue palle e mi sto eccitando un sacco. Finalmente sono riuscito a vederlo e ora lo sto pure masturbando!!
Continuo a masturbarlo annusando ogni tanto da più vicino quella cappella così congesta. E all’improvviso senza che me l’aspettassi così in fretta dalla fessura in cima cominciano a colare una dopo l’altra gocce dense e bianche di sburro che colano sulla cappella e sulle mie dita, caldissime, profumate. Accidenti che orgasmo, non finisce più. Alcune gocce sono scivolate sulle palle e sull’altra mia mano. D’istinto mi piacerebbe abbassarmi e leccare tutto ma non ci riesco, mi sento ancora un po’ legato. Lo so che sbaglio che potrei farlo, anzi forse se l’aspettava, ma è più forte di me e mi limito, lasciato andare quel cazzo meraviglioso, a leccare le gocce di sburro sulle mie dita assaporandole a lungo prima di ingoiarle. Ha un sapore più forte di quello di mio fratello e di C. e naturalmente del mio, ma è così buono che sono già pentito di non averlo preso tutto in bocca. Ci saranno altre occasioni (spero!!).
Lui mi sorride e si complimenta dicendo che sia mio fratello che il suo gli avevano detto che ero bravo e che ci sapevo fare, ma la prova ha superato le aspettative. E che se voglio e mi è piaciuto potremo rifarlo quando voglio.
Non chiedo altro – rispondo - mi è piaciuto e molto!!!
- L’unica cosa che ti chiedo - mi dice - è di non dire niente a C., non so come la prenderebbe.
Questa cosa non l’ho capita bene ma il desiderio di ripetere un’esperienza così è troppo forte e accetto.
Poi mi dice di andare che sta tornando sua madre……
(continua)
L’euforia e l’eccitazione per quella nuova eccitante esperienza purtroppo durò poco e il modo e il tempo per ripeterla sempre molto difficili. Tutti e due cercavamo qualunque scusa per stare da soli ma le uniche occasioni erano quando potevamo scendere nei fondi senza naturalmente le comodità del bagno e della casa. Avevamo imparato però a nascondere il barattolo della crema e un certo quantitativo di carta igienica per qualsiasi evenienza. Così alla minima occasione propizia scendevamo giù e anche se per poco tempo riuscivo a farmelo mettere appoggiandomi al muro sporgendo all’indietro il più possibile il culetto per facilitare l’entrata. Erano momenti rubati troppi brevi per il gusto che dava ma comunque sempre intensi ed estremamente piacevoli. Ora prenderlo dietro non mi dava alcun fastidio, anzi ogni volta che ci pensavo mi eccitavo tantissimo.
Ma le cose non durarono a lungo. Mio fratello finita la scuola si è iscritto all’università e si è trasferito in un’altra città. Mi era rimasto solo il mio primo compagno di “giochi” e con lui sfogavo tutti i desideri che quel ricordo mi evocava. Ma il paragone era sfavorevole a C., il suo cazzo per quanto ben fatto e non piccolo non poteva certo darmi le stesse sensazioni di quello di mio fratello. E questo rendeva i nostri incontri sempre meno frequenti.
Ma la voglia mia non calava anzi. E frequentando la sua casa mi capitava sempre più spesso di posare gli occhi sul pacco di suo fratello ricordando bene la descrizione che un tempo me ne aveva fatto. E la voglia di poterlo vedere (e non solo!!) aumentava di giorno in giorno. Ma non avevo il coraggio di tirare fuori l’argomento con C. non sapendo come l’avrebbe presa.
Poi un giorno il caso mi ha aiutato. È pomeriggio ho una gran voglia e decido di salire da C. per cercare di combinare qualcosa. Viene ad aprirmi suo fratello G. che mi dice che non c’è che è dovuto andare a ripetizione e dovrà farlo tutti i giorni visti i risultati scolastici se vorrà andare alla gita organizzata dalla scuola a fine mese. Faccio per andarmene ma lui mi trattiene dicendomi che è solo, che anche sua madre è uscita e si sta annoiando. Mi offre una coca cola e mi fa accomodare nella loro camera.
Mentre mi precede nel corridoio posso constatare per l’ennesima volta che ha un bel fisico: è alto con indosso solo una maglietta e dei pantaloncini corti aderenti da basket, ha due cosce possenti un culo bello tornito e due spalle così.
Lui si accomoda seduto sul letto mentre io, un po’ in imbarazzo mi metto a guardare una rivista sopra il tavolo. Con mia grande sorpresa mi rendo subito conto che è piena di foto di donne e uomini nudi che fanno di tutto e di più. Mi guarda sorridendo e mi dice che è l’ultima rivista che suo padre ha riportato da Parigi. Si alza e viene a guardare quello che io sto fissando da un po’: una bella bionda che viene spupazzata da due ragazzoni di colore. Quello che sto guardando fisso fisso sono i due cazzi neri! mai vista una roba simile.
Lui si accorge di cosa sto guardando e mi dice: - certo lei è una bella fica però anche loro non sono niente male no?
Non trovo il coraggio di rispondere che anch’io penso la stessa cosa. Allora lui venendomi ancora più vicino e indicando quei magnifici esemplari mi dice che non devo vergognarmi se mi piacciono e che sa, da quello che gli ha raccontato suo fratello, che mi piace fare certe cose e che lo stesso gli ha raccontato mio fratello.
- Non c’è niente di male e di strano in questo, anche a me piacciono anche gli uomini e ho fatto con tuo fratello e con C. le stesse cose che hai fatto tu finora. Quindi rilassati e dimmi che pensi.
Intanto si è avvicinato ancora e sta struffando il suo pacco sul mio fianco. Mi sto eccitando. Il suo cazzo è già un po’ duro e lo sento benissimo contro la mia natica. Lo guardo sorridendo e gli rispondo che è vero piacciono anche a me certe cose e non me ne vergogno più.
- È solo che con te non ho ancora molta confidenza.
- Se è per questo possiamo rimediare subito.
E così dicendo mi prende la mano e se la porta sul pacco. Il suo cazzo è ormai quasi in erezione e posso sentirlo benissimo sotto la stoffa leggera dei pantaloncini, anche perché come avevo già intuito, non porta le mutande. Mi lascio andare e guardandolo negli occhi e sorridendo comincio a palpargli il cazzo da sopra la stoffa. Mi metto davanti a lui e con l’altra mano mi metto a palpare anche le sue palle. Accidenti, sono grosse e dure. Lui si tira giù i pantaloncini e mi trovo davanti un cazzo veramente bello. Grande, con una cappella rosea e lucida e un cornicione ben evidente, lungo come quello di mio fratello ma più grosso soprattutto la cappella. Ha quel profumo di eccitazione che mi piace tanto. Le palle sono in un sacchetto un po’ lento (non come piace a me sodo e a sfera), ma le loro dimensioni sono incredibili: due uova.
Lo sto segando lentamente palpando sempre le sue palle e mi sto eccitando un sacco. Finalmente sono riuscito a vederlo e ora lo sto pure masturbando!!
Continuo a masturbarlo annusando ogni tanto da più vicino quella cappella così congesta. E all’improvviso senza che me l’aspettassi così in fretta dalla fessura in cima cominciano a colare una dopo l’altra gocce dense e bianche di sburro che colano sulla cappella e sulle mie dita, caldissime, profumate. Accidenti che orgasmo, non finisce più. Alcune gocce sono scivolate sulle palle e sull’altra mia mano. D’istinto mi piacerebbe abbassarmi e leccare tutto ma non ci riesco, mi sento ancora un po’ legato. Lo so che sbaglio che potrei farlo, anzi forse se l’aspettava, ma è più forte di me e mi limito, lasciato andare quel cazzo meraviglioso, a leccare le gocce di sburro sulle mie dita assaporandole a lungo prima di ingoiarle. Ha un sapore più forte di quello di mio fratello e di C. e naturalmente del mio, ma è così buono che sono già pentito di non averlo preso tutto in bocca. Ci saranno altre occasioni (spero!!).
Lui mi sorride e si complimenta dicendo che sia mio fratello che il suo gli avevano detto che ero bravo e che ci sapevo fare, ma la prova ha superato le aspettative. E che se voglio e mi è piaciuto potremo rifarlo quando voglio.
Non chiedo altro – rispondo - mi è piaciuto e molto!!!
- L’unica cosa che ti chiedo - mi dice - è di non dire niente a C., non so come la prenderebbe.
Questa cosa non l’ho capita bene ma il desiderio di ripetere un’esperienza così è troppo forte e accetto.
Poi mi dice di andare che sta tornando sua madre……
(continua)
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