A cena con Greta

di
genere
saffico

Giovedì mattina mi era arrivata la mail di Greta con l’invito ufficiale. Mi aspetta venerdì sera alle 20 in punto al Jolly Hotel di piazza della Repubblica. Mi prendo una mezza giornata libera e vado da Miranda, la mia amica estetista. Mi lascio per un paio d’ore alle su cure. Viso, mani, piedi, inguine… mi sistema per bene. Ora resta il dubbio su come vestirmi. Elegante o sportiva? Sono nuda davanti al mio armadio ad osservare i vestiti, come se potessero parlarmi e scegliere per me. Alla fine decido per un tubino blu notte, corto, con ampia scollatura sulla schiena, senza maniche. Infilo un perizoma bianco, calze nere velate e scarpetta tacco 10. Tiro su un soprabito color panna e mi avvio verso l’albergo. Quando arrivo vado in reception e chiedo della signorina Greta X. La ragazza mi chiese se sono la signorina Eliana G. e, dopo risposta affermativa, mi dice che la signorina Greta mi attende al ristorante dell’albergo. Ringrazio e mi avvio mentre sento su di me gli sguardi degli ospiti dell’albergo. Non vi nascondo che mi fa piacere sentirmi osservata. Vuol dire che sono ancora abbastanza attraente nonostante i 40 si avvicinano a grandi falcate. A parte questa punta di civetteria femminile, raggiungo il ristorante e vedo Greta. Indossa un abito bianco, corto e sbracciato. E’ molto bella ed il trucco leggero sul viola dona risalto ai suoi occhi azzurri. Mi saluta con due baci e mi invita al tavolo. Lascio che ordini per me la cena. Tagliolini all’astice e gamberoni il tutto annaffiato da un ottimo vino bianco. Ceniamo mentre le illustro il risultato del mio lavoro. Sembra soddisfatta delle mie idee di realizzazione e tutto fa pensare che sarà una serata proficua sia a livello professionale che personale. Finiamo di cenare intorno alle 22. A quel punto Greta mi chiede se voglio salire in una camera che ha prenotato per definire i dettagli del contratto di lavoro. Mentre la seguo nei corridoi non posso fare a meno di osservare il suo sedere fasciato in quel vestitino aderente. Arriviamo nella stanza. Greta accende le luce lasciandole soffuse. Si avvicina fino ad essermi di fronte a pochi centimetri. Guardo fissi i suoi occhi azzurri mentre sento quasi il suo respiro su di me. Nel silenzio della stanza posso quasi udire il mio cuore battere. “Vorrei riprovare quella sensazione dell’altro giorno…” Mi prende per le spalle ed avvicina le sue labbra alle mie. Il suo bacio è lieve, sfiora appena le mie labbra. Si stacca e mi sorride. Poi mi attira a se con più forza. Le sue labbra premono sulle mie. Le dischiudo e lascio che la sua lingua invada la mia bocca. Le sue braccia mi stanno stringendo a lei ed io le cingo la vita attirandola a me. Il bacio si fa sempre più intenso… più selvaggio. Quando le nostre bocche si staccano restiamo abbracciate. Lei mi sussurra nell’orecchio “Credo di volerti Eliana, ma ho paura. Non l’ho mai fatto con una donna e… guidami tu!”. Stringo il suo corpo al mio e rispondo: “Io sono sicura di volerti Greta… lasciati solo andare… segui il tuo istinto di donna e di amante e tutto verrà naturale”. Faccio scorrere la zip del suo vestito mentre sento nelle orecchie il suo respiro farsi sempre più intenso. Mi allontano di mezzo passo e allargo le spalline facendo cadere il vestito ai suoi piedi. Siamo occhi negli occhi… Il suo seno si staglia verso di me. I suoi capezzoli sono già turgidi. Indossa solo un paio di mutandine bianche. Mi giro di spalle e scosto i capelli. Lei si avvicina e dopo avermi baciata sulla nuca fa scendere la zip del mio vestito. Quando cade ai miei piedi lei mi abbraccia da dietro. Mi bacia il collo mentre le sue mani avvolgono i miei seni ed io sento i suoi premermi contro la schiena. Prende i capezzoli tra indice e pollice e me li massaggia. Penso che sta imparando in fretta. Poi con una mano scende lungo la mia pancia. Le sue dita toccano l’elastico delle mie mutandine. Sono in attesa trepidante che infilino dentro. Con un soffio mi chiede “Davvero mi vuoi Eliana?” Mi giro verso si lei. I nostri seni si incontrano e i capezzoli iniziano una sorta di battaglia tra di loro. Le nostre labbra sono così vicine che si sfiorano. Sul mio volto sento il suo respiro. Le mie mani si posano sui suoi fianchi. Mi abbasso piano senza togliere i miei occhi dai suoi. Le sue mutandine, agganciate dalle mie dita scorrono lungo le sue cosce fino ad arrivare alle caviglie. A quel punto il mio viso ha davanti il suo sesso. Respiro profondamente il suo profumo di donna. Lei alza a turno i piedi ed io le sfilo le mutandine. Mi rialzo tenendo in mano quell’ultima barriera che la difendeva dalla nudità integrale. Me le porto al naso inspirando profondamente. Da brava allieva Greta fa lo stesso con me. Mi sfila le mutandine e le annusa. La stringo a me e la bacio. Questa volta sono io a cercare la sua lingua. Sento i suoi seni compressi contro i miei e tutto il suo corpo aderente al mio. Le sue mani sul mio sedere mi attirano a lei. La spingo sul letto cadendole addosso senza mai dare tregua alla sua bocca. Greta gira la testa cercando aria da respirare. Mi inginocchio tra le sue cosce e le allargo le gambe. Vedo la sua figa aperta ed invitante, già luccicante dei suoi umori e mentre con al lingua la sto per raggiungere mi grida “No…” Il suo urlo resta sospeso in aria mentre io mi blocco. Sono a pochi centimetri dalla sua figa e ne posso sentire il profumo inebriante. Greta si mette a sedere sul letto allontanandosi da me. Si rannicchia su se stessa come una bimba impaurita con le ginocchia strette al petto tenute dalle sue stesse braccia. Mi avvicino a lei con dolcezza. Le cingo le spalle e le accarezzo il viso. Lei mi chiede scusa e dice che non riesce a lasciarsi andare. Piano piano si rilassa un po’. Le dico che non succederà nulla che lei non voglia che accada. La faccio sdraiare sul letto ed io mi stendo accanto a lei. Poggia la testa sulla mia spalla ed io l’abbraccio. Mi dice che le piace baciarmi. L’attiro sopra di me e le dico di farlo. Bacia le mie labbra… i miei occhi… il mio viso. Io le accarezzo dolcemente la schiena fino ad arrivare al suo culetto. Lei si muove sopra di me ed i nostri corpi ballano insieme in quella danza erotica. Greta rotola sul letto tirandomi sopra di lei. Poggio la mano sul suo seno e lo massaggio. Le lecco il capezzolo che risponde immediatamente alla mia lingua. La guardo negli occhi e le trasmetto tutto il mio desiderio di averla. Lei mi sorride. Allarga le sue cosce e mi dice “Prendimi Eliana.. voglio essere tua. Prendimi subito”. Scendo verso il suo sesso. La sua figa è ancora più profumata di prima e sprigiona odori afrodisiaci. Mi avvento su quell’apertura fradicia e la mia lingua la invade. Lei sibila un “Siiii….”. Do fondo a tutte le mie capacità amatorie leccandola e masturbandola come meglio riesco. Porto Greta verso l’orgasmo succhiandole con ferocia il clitoride. Lei mi tiene la testa chiedendomi di non fermarmi. Viene tra le mie labbra riempiendomi la bocca del suo miele dolcissimo. Quando pensa di rilassarsi riprendo a leccarla con foga e prima che possa reagire la faccio venire ancora. Greta urla il suo piacere e alza le gambe per farsi scopare più a fondo. Non mi lascio sfuggire l’occasione e affondo la mia lingua nel suo culetto. Lei mi accoglie con meraviglia e piacere. Si tiene le gambe da sotto le ginocchia per facilitarmi il compito. Le mie dita e la lingua la scopano intensamente fino a quando Greta non viene per la terza volta. E’ sfinita e lascia andare le gambe che si stendono sul letto. La sua figa luccica ancora dei suoi orgasmi. La bacio e la lecco risucchiando anche le goccioline più piccole. Mi sdraio al suo fianco. La bacio facendole sentire il suo sapore di donna. Greta mi dice che è stato bellissimo ed indimenticabile. Poi si fa seria. Mi chiede di rivestirmi e andare via. Mi dice che ha da poco una storia con un uomo e non vuole che io interferisca. Dice anche che non mi darà il lavoro. Non vuole più rivedermi perché sarebbe troppa la voglia di tornare a letto con me. Un po’ mi spiace ma in fondo sono sollevata. Io sono l’amante di Sofia e Marco e, pur avendo ognuno le nostre avventure, mai nessuno di noi si è costruito un legame con qualcuno che andasse al di la di qualche notte di sesso. Infilo il vestito e prendo da terra le due mutandine. Metto le sue nella mia borsa e lascio le mie sul cuscino. Lei mi guarda come a chiedermi scusa per quella decisione. Prende le mie mutandine e le annusa. Si alza e viene verso di me... nuda… bellissima! Mi abbraccia e mi bacia con passione. La stringo a me per l’ultima volta. Dopo quel bacio le dico “Grazie Greta”. Il suo sorriso è triste. “Grazie a te Eliana. Mi hai fatto un regalo che non dimenticherò mai.” Vado alla porta e una volta aperta mi giro. Lei è nuda al centro della stanza. Bacio la punta delle mie dita e soffio nella sua direzione. Chiudo la porta e mi avvio verso casa… Sorrido perché so già che Sofia mi sta aspettando… e sono certa che faremo l’amore!!!
scritto il
2016-04-03
8 . 9 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Fabio e Fabio

racconto sucessivo

Il giorno dopo
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.