Amici particolari

di
genere
trio

-Aspetta, spostati di qua.- mi disse Alex mentre cercava di mantenere l’equilibrio sulla cattedra.

-Così va meglio?- chiesi tenendo le gambe divaricate il più possibile.

Fissavo negli occhi Alex mentre il nostro amico, Matteo, era sdraiato sotto di me.

Potevo notare i suoi jeans, calati fino alle caviglie, da cui sbucavano i calzini neri di spugna.

Il mio sedere, nudo, appoggiava sul suo ventre e sentivo il suo cazzo appoggiare dolcemente al mio ano.

Alex era inginocchiato dinanzi a me e in precario equilibrio cercava di infilare il suo membro tra le mie cosce bollenti.

Ora capivo perché avevano insistito tanto perché venissi in università senza mutande e con la gonna corta.

-Qualcuno deve spiegarmi perché non stiamo per terra!- esclamò il mio amico mentre cercava di penetrarmi in fica con molta difficoltà.

-Io sono comodo!- ribatté immediatamente Matteo che se ne stava sdraiato mentre con una mano si toccava il cazzo e lo strofinava leggermente al mio ano.

Scoppiai in una risata, l’idea era stata mia.

Il mio sorriso si tramutò subito in uno spasmo di piacere, finalmente Alex era riuscito a penetrarmi e ora il suo cazzo si trovava dentro di me.

Ansimai tenendo le mani appoggiate al pavimento.

Qualche attimo dopo anche Matteo spinse il suo cazzo dentro me e in un istante mi trovai con i miei due scopamici che mi scopavano alternando i loro colpi di cazzo che mi sfondavano il culo e la fica.

-Bravi…- sussurrai lasciando andare la testa all’indietro e chiudendo gli occhi.

Matteo mi teneva per i fianchi, potevo sentire il suo respiro pesante farmi il solletico alla schiena e Alex sembrava essersi dimenticato di essere su una cattedra e oramai scivolava dentro di me che era un piacere.

Sembravamo sincronizzati, i nostri corpi caldi e contorti dal piacere si intrecciavano dando vita a un’unica estasi di piacere.

Alex avvicinò il suo viso al mio e mi infilò la lingua in bocca con irruenza.

Ci lasciammo andare a un bacio appassionato mentre sentivo i loro cazzi sfondarmi senza sosta.

I miei due scopamici erano partiti a piano, delicatamente, ma ora presi dall’impeto e dalla passione avevano aumentato il ritmo dandomi dei forti colpi.

Staccai le mani dal pavimento e abbracciai il mio amante che mi stava baciando e fottendo in fica con così tanta passione.

Iniziai a muovere il bacino a ritmo, cercando di non perdermi neanche un centimetro dell’amore che i miei stalloni mi stavano dando.

Un improvviso rumore ci fece fermare tutti e tre.

La maniglia della porta si mosse, eravamo impietriti e spaventati allo stesso tempo.

Se ci avessero beccato in questa situazione saremmo stati cacciati dall’università.

La porta si aprì per metà, tutti e tre eravamo con gli occhi fissi su di essa sperando si richiudesse.

Il cuore iniziò a battere il doppio di quanto stava battendo prima.

Poi, fortunatamente, la porta si richiuse.

Quando vidi la maniglia tornare orizzontale, mi lasciai andare a una risata liberatoria.

-che brivido!- esclamai dando un bacio ad Alex.

I miei due uomini si alzarono per vestirsi, spaventati, ma io volevo ancora scopare.

­-ehi ragazzi, tornate qui.- implorai restando seduta sulla cattedra tutta bagnata del nostro sudore.

Alex e Matteo si voltarono verso di me e videro che mi toccavo le fica bagnata.

Il secondo sembrava troppo spaventato e continuò a vestirsi, mentre il primo si avvicinò a me, ancora col cazzo gonfio e lasciandomi seduta infilò il suo membro dentro di me.

Ansimai fissandolo negli occhi.

Iniziò a spingere infilandomi la lingua in bocca e accarezzando le mie gambe nude che erano avvinghiate attorno a lui.

Spinse più forte non curante di cosa e chi potesse entrare nella stanza.

Il suo cazzo era un fuoco e mi stava dando i brividi di cui avevo bisogno.

Spinse sempre più forte e un attimo prima di venire uscì dalle mie labbra sazie e venne sulla cattedra.

Continuammo a baciarci, ero felice.

Matteo nel frattempo era seduto a pochi metri da noi che ci aspettava.

Eravamo trombamici e lo saremmo stati per sempre.
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scritto il
2016-05-12
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