Diario di famiglia: Prologo e vacanze di natale part 1
di
Rudina
genere
incesti
Azucena, ventiseienne manager dell’azienda di famiglia
Penelope, ventiquattrenne studentessa e manager dell’azienda di famiglia
Sergio, padre quarantenne di Azucena presidente e fondatore dell’azienda di famiglia
Sofia, Madre quarantenne di Penelope fondatrice dell’azienda di famiglia
Alberto, studente ventenne figlio di Sergio e Sofia
Otello, studente diciannovenne figlio adottivo di Sergio e sofia
Morosi, morose, parenti, amici, impiegati, e persone di vita comune
Era tanto che la famiglia non pranzava assieme, tutti erano presi da mille impegni. Sergio come presidente della società era spesso in viaggio di lavoro, Azucena agiva come il suo braccio destro quando lui non c’era, il carattere da leader non gli mancava. Penelope o Penny come viene chiamata in famiglia, era impegnata nei suoi studi di economia e cominciava la sua carriera da dirigente nella società fondata da sua madre Sofia e dal suo nuovo marito Sergio. Alberto e Otello, i due figli più giovani, come tutti i ragazzi di quell’età, erano sempre impegnati nello studio e nello sport.
“Papà, stavo pensando che noi quattro potremmo partire il 23 dicembre mentre tu e mamma potete partire il 24 con calma”, disse Azucena.
“E il lavoro?” chiese Sergio.
“Beh siamo messi bene abbiamo chiuso quasi tutto, io entro domani fisico le ultime cose in pending”.
“Per me va’ bene ma gli altri?”
“Io non ho lezione all’università.” rispose Penny
“Nemmeno io.” Aggiunse Alberto.
“noi finiamo il 22.” Disse Otello.
“Ho capito avete già deciso senza di me come sempre.” Rispose Sergio tra lo scocciato e il divertito.
“Azu viene anche il tuo moroso?” Chiese Sofia.
“Quello con il cazzo piccolo?” Esplose Penelope.
“Penny!!!” Esclamò Sofia in tono non certo conciliante.
“Ma è vero che lo ha piccolo.” Rispose Penelope con il tuo classico stile scanzonato.
“Penny non voglio sentire certi discorsi a tavola. Allora Azu?”
“maledetta quella volta che vi ho fatto vedere quel video.” Disse sottovoce Azucena e poi continuò, “No Mamma lui deve stare qui per natale con i suoi.“
Azucena non era la figlia naturale di Sofia come Penelope non era la figlia naturale di Sergio, ma le due li chiamavano mamma e papà.
“Se te la senti di guidare fino in svizzera andate pure.” Disse Sergio alzandosi da tavola e poi “ci vediamo questa sera a cena.”
Poco dopo tutti gli altri si alzarono da tavola per occuparsi delle faccende proprie. il viaggio verso la casa di montagna in svizzera sarebbe iniziato da li a pochi giorni.
La sera prima della partenza Azucena e Penelope si trovavano nella stanza che condividevano nella casa dei loro genitori. Avrebbero potuto dormire in camere separate ma le due sorellastre erano molto affiatate e spesso si addormentavano tenendosi la mano.
“Penny cosa metti in valigia??” chiese Azucena.
“Non so, non credo molto, non credo che usciremo molto.”
“Credo anche io.”
“Alberto ha chiesto se ci portiamo via qualche bel set di lingerie.”
“Si lo ha chiesto anche a me.”
In quel momento entrò nella stanza delle sorelle Otello. Otello era il figlio adottivo di Sergio e Sofia un ragazzo di 19 anni alto quasi un metro e novanta dalla pelle colore dell’ebano, fisico scolpito da palestra e sport. Entrò senza bussare come era consuetudine, nonostante la porta socchiusa.
“Allora? Siete pronte?” Chiese.
“Noi si. E tu stallone?” Rispose Penelope, mentre era sdraiata sul letto e con due mani scriveva un messaggio sul suo cellulare. Questo era lo stile di Penelope, abbastanza sfacciato, dal dito medio molto facile.
“Colpo sempre in canna.” Fu la risposta di Otello. e cosi facendo si avvicino al letto dove era sdraiata Penelope. Lei per stuzzicarlo ma non troppo lo fermò a piazzando il suo piede sugli addominali scoperti del fratello. Otello come faceva spesso non indossava la maglietta.
“OK vi lascio soli” esclamò Azucena lasciando la stanza.
“No no rimani pure Azu” rispose Otello.
Azucena Prese il cellulare e si diresse verso il salotto.
“chiudi la porta” intimò Penelope al fratello.
Otello lo fece con un gesto veloce del braccio e contemporaneamente tirò fuori il pene dai pantaloni. Nonostante non fosse dal tutto in erezione le dimensioni erano importanti, dimensioni che non avrebbero sfigurato nei video che si scambiavano sul gruppo di whatsapp. Otello tentò di avvicinarsi alla sorella lei lo rifiutò spingendolo indietro con il piede.
“No bello oggi niente” disse Penelope.
“Perchè no?” Rispose Otello.
“Così impari a sollazzarti con Azu”.
“Che c’è sei gelosa? Non si aveva detto solo sano sesso? E niente complicazioni?”
“Si sono gelosa. Sono gelosa del mio letto.”
“Del tuo letto?”
“Si dove questo pomeriggio hai schizzato macchiandomi le lenzuola.”
“Beh non prendertela con me, non sono l’unico che eiacula in questa casa.”
“Si ma eri tu l’unico a casa oggi pomeriggio.”
Penelope si riferiva a quanto successo quel pomeriggio. Azucena era rimasta a casa e aveva lavorato tutto il pomeriggio nella stanza che condivideva con la sorella. Otello la raggiunse e dopo qualche battuta un po’ pesante il fuoco della passione tra la giovane manager e il possente fratello si era accesa nuovamente. Il rapporto fu breve ma intenso, quasi senza preliminari, una singola cavalcata alla pecorina, con colpi veloci e profondi che facevano ondeggiare i seni di Azucena. Otello eiaculò sulla schiena di Azucena ma una parte dello sperma cadde sul letto sottostante. Penelope sapeva tutto dato che Azucena, come faceva spesso, aveva ripreso il tutto con una telecamera gopro appoggiata su una scrivania. Questi video andavano ad alimentare una collezione privata che tutti in famiglia guardavano di tanto in tanto.
“Vattene Otello” disse perentoria Penelope.
“Come mi lasci in questo stato??”
“E’ una punizione mica un premio.”
“Sei una stronza” disse Otello uscendo dalla stanza.
Penelope sogghignò. Si sentiva orgogliosa di aver lasciato in bianco il fratello.
Azucena tornò nella sua stanza poco dopo. “Allora?” chiese alla sorella.
“Allora lo ho mandato in bianco” rispose Penelope.
“Beh mica tanto lo ho visto in bagno che si masturbava quando stavo venendo di qua.”
“Ma che fai spii le persone in bagno?”
“No lui ha lasciato la porta aperta apposta.”
“Ha troppi ormoni in corpo quello”
“Non ti preoccupare ci penseremo in questi giorni in montagna.”
“Ragazzi le pizze!!!” Era sofia che chiamava i figli a tavola per la cena. A tavola c’era tutta la familia. Sergio a capotavola, alla sua sinistra la moglie Sofia con i due figli maschi, alla sua destra Penelope e Azucena.
“C’è la farai a non ruttare a tavola questa volta?” Disse Azucena rivolgendosi al fratello più giovane. Sofia guardò Azucena con uno sguardo tra il severo e il divertito, non aveva voglia di discutere, era quasi natale e si sentiva felice per questo.
“Allora come è andata oggi?” Chiese Sergio.
“Da dio abbiamo fatto sciopero oggi a scuola” disse Otello.
“Motivo?” Chiese Sergio.
“Boh tanto per fare casino”.
“Che fancazzista” sbottò Azucena.
“Papà, stavo pensando che potremmo prendere su la FF per andare in montagna così tu e la mamma viaggiate più comodi” disse Penelope.
“Scordatelo” rispose suo padre.
“Papi te lo ho mai detto che ti voglio bene??”
“Si ma la Ferrari te la scordi uguale.”
“Dai ti faccio quelle cose che ti piacciono tanto.” “Penny !!!” Disse Sofia quasi urlando.
In un attimo calò un silenzio di ghiaccio in sala da pranzo. Sofia non apprezzava certi discorsi a tavola, nonostante ne fosse coinvolta in prima persona.
la cena passò tranquilla e i 4 ragazzi andarono a letto presto, la sveglia era per le 5 del giorno successivo e poi li attendeva un viaggio di circa 4 ore Verona, la città dove vivevano, e Saint Moritz.
Azucena Si girò nel letto sotto il piumone la notte era fredda. Fu in quel momento che senti un rumore che lei conosceva bene. Sentiva un letto sbattere, sbattere con foga e una donna ansimare, si girò verso il letto della sorella e vide che Penelope era nel suo letto, per esclusione si doveva trattare di sua madre. si voltò nuovamente nel letto per tentare di riprendere sonno, ma il rumore e soprattutto l’eccitazione la tenevano sveglia. Dopo un po’ Decise che doveva andare a vedere, che doveva placare la sua eccitazione. Con passo leggero e a piedi nudi uscì dalla sua stanza e si diresse verso quella dei genitori, quando fu quasi davanti la porta della stanza Azucena intravide un ombra che si trovava davanti alla porta e che guardava all’interno da una piccola fessura lasciata tra la porta e lo stipite, nonostante il buio quasi assoluto riconobbe suo fratello Alberto. Anche Alberto notò l’arrivo della sorella ma rimase comunque in silenzio. Azucena ci avvicino per guardare da quella piccola fessura, così facendo si avvicino anche al fratello e fu in quel momento, strusciandoci addosso che si accorse che il fratello era completamente nudo. Alberto fece un mezzo passo indietro per consentire alla sorella di vedere cosa stava succedendo.
Quello che i due fratelli stavano vedendo li eccitava molto. Una bella quarantenne dai capelli neri raccolti in uno chignon e il fisico asciutto con il classico seno a coppa di champagne, era in ginocchio sul letto con le braccia legate alla testiera del letto, e i busto piegato in avanti verso la testiera stessa, Indossava una benda di pelle sugli occhi. Nonostante la benda sugli occhi era chiaro a entrambi che era Sofia. Dietro di lei un quarantenne dal fisico ben definito da anni di sport ma che porta un po’ i segni del tempo, era loro padre Sergio. Sergio era completamente nudo e aggrappandosi ai fianchi della moglie la penetrava con forza, a volte i colpi erano talmente forti che Sofia inarcava la schiena sotto i suoi colpi. Azucena era talmente attratta da quello che vedeva che quasi non si accorse del membro del fratello che si appoggiava contro le sue natiche, lei indossava un paio di shorts di cotone e una maglietta. Visto che Azucena non reagiva al primo contatto Alberto si fece coraggio e infilò le mani sotto la maglietta della sorella per afferrare i due grossi seni, Azucena apprezzava nonostante il tocco non certo delicato del fratello. Intanto nella stanza il rapporto fra Sergio e Sofia si faceva sempre più intenso, Azucena si domandava come facesse Sofia a reggere certi colpi ma pensava che probabilmente Sofia se la stava godendo alla grande sentendo i suoi gemiti. In quell’atto vide suo padre contrarre tutti i suoi muscoli mentre emetteva un suono di gola era chiaro che Sergio stava venendo dentro la moglie, Sofia inarcò la schiena per accogliere lo sperma del marito e poi si rilasso, nonostante le mani legate al letto. Era ora di andare via di li, Azucena allontanandosi verso la sua camera non seppe trattenersi dal toccare per qualche attimo il membro di Alberto, nonostante il tocco sfuggevole notò che Alberto era super eccitato. Azucena se ne tornò nella sua stanza sotto il piumone, e si due dita a uncino si masturbò per mettere fine alla sua eccitazione e addormentarsi.
Alle ore 5 in punto la sveglia suonò, quanto tempo è passato? Pensò Azucena, ma non ebbe il tempo di pensare a altro, Penelope allungò un piede da sotto il piumone e diede un calcetto a alla sorella. “Dai Azu è ora” disse Penelope. I quattro fratelli si diressero in cucina, con loro c’era Mamma Sofia che stava preparando la colazione per i figli, Sofia aveva l’aria di una persona che non aveva dormito molto. La colazione fu veloce e poi i ragazzi si avviarono verso l’audi A6 dei genitori, Azucena avrebbe guidato. la temperatura era abbastanza fredda il termometro indicava 2 gradi sotto lo zero. Sofia guardava dalla finestra della camera la partenza dei ragazzi.
“Sono partiti” disse ivolta al marito.
“Allora oggi si gioca pesante” rispose Sergio.
Penelope, ventiquattrenne studentessa e manager dell’azienda di famiglia
Sergio, padre quarantenne di Azucena presidente e fondatore dell’azienda di famiglia
Sofia, Madre quarantenne di Penelope fondatrice dell’azienda di famiglia
Alberto, studente ventenne figlio di Sergio e Sofia
Otello, studente diciannovenne figlio adottivo di Sergio e sofia
Morosi, morose, parenti, amici, impiegati, e persone di vita comune
Era tanto che la famiglia non pranzava assieme, tutti erano presi da mille impegni. Sergio come presidente della società era spesso in viaggio di lavoro, Azucena agiva come il suo braccio destro quando lui non c’era, il carattere da leader non gli mancava. Penelope o Penny come viene chiamata in famiglia, era impegnata nei suoi studi di economia e cominciava la sua carriera da dirigente nella società fondata da sua madre Sofia e dal suo nuovo marito Sergio. Alberto e Otello, i due figli più giovani, come tutti i ragazzi di quell’età, erano sempre impegnati nello studio e nello sport.
“Papà, stavo pensando che noi quattro potremmo partire il 23 dicembre mentre tu e mamma potete partire il 24 con calma”, disse Azucena.
“E il lavoro?” chiese Sergio.
“Beh siamo messi bene abbiamo chiuso quasi tutto, io entro domani fisico le ultime cose in pending”.
“Per me va’ bene ma gli altri?”
“Io non ho lezione all’università.” rispose Penny
“Nemmeno io.” Aggiunse Alberto.
“noi finiamo il 22.” Disse Otello.
“Ho capito avete già deciso senza di me come sempre.” Rispose Sergio tra lo scocciato e il divertito.
“Azu viene anche il tuo moroso?” Chiese Sofia.
“Quello con il cazzo piccolo?” Esplose Penelope.
“Penny!!!” Esclamò Sofia in tono non certo conciliante.
“Ma è vero che lo ha piccolo.” Rispose Penelope con il tuo classico stile scanzonato.
“Penny non voglio sentire certi discorsi a tavola. Allora Azu?”
“maledetta quella volta che vi ho fatto vedere quel video.” Disse sottovoce Azucena e poi continuò, “No Mamma lui deve stare qui per natale con i suoi.“
Azucena non era la figlia naturale di Sofia come Penelope non era la figlia naturale di Sergio, ma le due li chiamavano mamma e papà.
“Se te la senti di guidare fino in svizzera andate pure.” Disse Sergio alzandosi da tavola e poi “ci vediamo questa sera a cena.”
Poco dopo tutti gli altri si alzarono da tavola per occuparsi delle faccende proprie. il viaggio verso la casa di montagna in svizzera sarebbe iniziato da li a pochi giorni.
La sera prima della partenza Azucena e Penelope si trovavano nella stanza che condividevano nella casa dei loro genitori. Avrebbero potuto dormire in camere separate ma le due sorellastre erano molto affiatate e spesso si addormentavano tenendosi la mano.
“Penny cosa metti in valigia??” chiese Azucena.
“Non so, non credo molto, non credo che usciremo molto.”
“Credo anche io.”
“Alberto ha chiesto se ci portiamo via qualche bel set di lingerie.”
“Si lo ha chiesto anche a me.”
In quel momento entrò nella stanza delle sorelle Otello. Otello era il figlio adottivo di Sergio e Sofia un ragazzo di 19 anni alto quasi un metro e novanta dalla pelle colore dell’ebano, fisico scolpito da palestra e sport. Entrò senza bussare come era consuetudine, nonostante la porta socchiusa.
“Allora? Siete pronte?” Chiese.
“Noi si. E tu stallone?” Rispose Penelope, mentre era sdraiata sul letto e con due mani scriveva un messaggio sul suo cellulare. Questo era lo stile di Penelope, abbastanza sfacciato, dal dito medio molto facile.
“Colpo sempre in canna.” Fu la risposta di Otello. e cosi facendo si avvicino al letto dove era sdraiata Penelope. Lei per stuzzicarlo ma non troppo lo fermò a piazzando il suo piede sugli addominali scoperti del fratello. Otello come faceva spesso non indossava la maglietta.
“OK vi lascio soli” esclamò Azucena lasciando la stanza.
“No no rimani pure Azu” rispose Otello.
Azucena Prese il cellulare e si diresse verso il salotto.
“chiudi la porta” intimò Penelope al fratello.
Otello lo fece con un gesto veloce del braccio e contemporaneamente tirò fuori il pene dai pantaloni. Nonostante non fosse dal tutto in erezione le dimensioni erano importanti, dimensioni che non avrebbero sfigurato nei video che si scambiavano sul gruppo di whatsapp. Otello tentò di avvicinarsi alla sorella lei lo rifiutò spingendolo indietro con il piede.
“No bello oggi niente” disse Penelope.
“Perchè no?” Rispose Otello.
“Così impari a sollazzarti con Azu”.
“Che c’è sei gelosa? Non si aveva detto solo sano sesso? E niente complicazioni?”
“Si sono gelosa. Sono gelosa del mio letto.”
“Del tuo letto?”
“Si dove questo pomeriggio hai schizzato macchiandomi le lenzuola.”
“Beh non prendertela con me, non sono l’unico che eiacula in questa casa.”
“Si ma eri tu l’unico a casa oggi pomeriggio.”
Penelope si riferiva a quanto successo quel pomeriggio. Azucena era rimasta a casa e aveva lavorato tutto il pomeriggio nella stanza che condivideva con la sorella. Otello la raggiunse e dopo qualche battuta un po’ pesante il fuoco della passione tra la giovane manager e il possente fratello si era accesa nuovamente. Il rapporto fu breve ma intenso, quasi senza preliminari, una singola cavalcata alla pecorina, con colpi veloci e profondi che facevano ondeggiare i seni di Azucena. Otello eiaculò sulla schiena di Azucena ma una parte dello sperma cadde sul letto sottostante. Penelope sapeva tutto dato che Azucena, come faceva spesso, aveva ripreso il tutto con una telecamera gopro appoggiata su una scrivania. Questi video andavano ad alimentare una collezione privata che tutti in famiglia guardavano di tanto in tanto.
“Vattene Otello” disse perentoria Penelope.
“Come mi lasci in questo stato??”
“E’ una punizione mica un premio.”
“Sei una stronza” disse Otello uscendo dalla stanza.
Penelope sogghignò. Si sentiva orgogliosa di aver lasciato in bianco il fratello.
Azucena tornò nella sua stanza poco dopo. “Allora?” chiese alla sorella.
“Allora lo ho mandato in bianco” rispose Penelope.
“Beh mica tanto lo ho visto in bagno che si masturbava quando stavo venendo di qua.”
“Ma che fai spii le persone in bagno?”
“No lui ha lasciato la porta aperta apposta.”
“Ha troppi ormoni in corpo quello”
“Non ti preoccupare ci penseremo in questi giorni in montagna.”
“Ragazzi le pizze!!!” Era sofia che chiamava i figli a tavola per la cena. A tavola c’era tutta la familia. Sergio a capotavola, alla sua sinistra la moglie Sofia con i due figli maschi, alla sua destra Penelope e Azucena.
“C’è la farai a non ruttare a tavola questa volta?” Disse Azucena rivolgendosi al fratello più giovane. Sofia guardò Azucena con uno sguardo tra il severo e il divertito, non aveva voglia di discutere, era quasi natale e si sentiva felice per questo.
“Allora come è andata oggi?” Chiese Sergio.
“Da dio abbiamo fatto sciopero oggi a scuola” disse Otello.
“Motivo?” Chiese Sergio.
“Boh tanto per fare casino”.
“Che fancazzista” sbottò Azucena.
“Papà, stavo pensando che potremmo prendere su la FF per andare in montagna così tu e la mamma viaggiate più comodi” disse Penelope.
“Scordatelo” rispose suo padre.
“Papi te lo ho mai detto che ti voglio bene??”
“Si ma la Ferrari te la scordi uguale.”
“Dai ti faccio quelle cose che ti piacciono tanto.” “Penny !!!” Disse Sofia quasi urlando.
In un attimo calò un silenzio di ghiaccio in sala da pranzo. Sofia non apprezzava certi discorsi a tavola, nonostante ne fosse coinvolta in prima persona.
la cena passò tranquilla e i 4 ragazzi andarono a letto presto, la sveglia era per le 5 del giorno successivo e poi li attendeva un viaggio di circa 4 ore Verona, la città dove vivevano, e Saint Moritz.
Azucena Si girò nel letto sotto il piumone la notte era fredda. Fu in quel momento che senti un rumore che lei conosceva bene. Sentiva un letto sbattere, sbattere con foga e una donna ansimare, si girò verso il letto della sorella e vide che Penelope era nel suo letto, per esclusione si doveva trattare di sua madre. si voltò nuovamente nel letto per tentare di riprendere sonno, ma il rumore e soprattutto l’eccitazione la tenevano sveglia. Dopo un po’ Decise che doveva andare a vedere, che doveva placare la sua eccitazione. Con passo leggero e a piedi nudi uscì dalla sua stanza e si diresse verso quella dei genitori, quando fu quasi davanti la porta della stanza Azucena intravide un ombra che si trovava davanti alla porta e che guardava all’interno da una piccola fessura lasciata tra la porta e lo stipite, nonostante il buio quasi assoluto riconobbe suo fratello Alberto. Anche Alberto notò l’arrivo della sorella ma rimase comunque in silenzio. Azucena ci avvicino per guardare da quella piccola fessura, così facendo si avvicino anche al fratello e fu in quel momento, strusciandoci addosso che si accorse che il fratello era completamente nudo. Alberto fece un mezzo passo indietro per consentire alla sorella di vedere cosa stava succedendo.
Quello che i due fratelli stavano vedendo li eccitava molto. Una bella quarantenne dai capelli neri raccolti in uno chignon e il fisico asciutto con il classico seno a coppa di champagne, era in ginocchio sul letto con le braccia legate alla testiera del letto, e i busto piegato in avanti verso la testiera stessa, Indossava una benda di pelle sugli occhi. Nonostante la benda sugli occhi era chiaro a entrambi che era Sofia. Dietro di lei un quarantenne dal fisico ben definito da anni di sport ma che porta un po’ i segni del tempo, era loro padre Sergio. Sergio era completamente nudo e aggrappandosi ai fianchi della moglie la penetrava con forza, a volte i colpi erano talmente forti che Sofia inarcava la schiena sotto i suoi colpi. Azucena era talmente attratta da quello che vedeva che quasi non si accorse del membro del fratello che si appoggiava contro le sue natiche, lei indossava un paio di shorts di cotone e una maglietta. Visto che Azucena non reagiva al primo contatto Alberto si fece coraggio e infilò le mani sotto la maglietta della sorella per afferrare i due grossi seni, Azucena apprezzava nonostante il tocco non certo delicato del fratello. Intanto nella stanza il rapporto fra Sergio e Sofia si faceva sempre più intenso, Azucena si domandava come facesse Sofia a reggere certi colpi ma pensava che probabilmente Sofia se la stava godendo alla grande sentendo i suoi gemiti. In quell’atto vide suo padre contrarre tutti i suoi muscoli mentre emetteva un suono di gola era chiaro che Sergio stava venendo dentro la moglie, Sofia inarcò la schiena per accogliere lo sperma del marito e poi si rilasso, nonostante le mani legate al letto. Era ora di andare via di li, Azucena allontanandosi verso la sua camera non seppe trattenersi dal toccare per qualche attimo il membro di Alberto, nonostante il tocco sfuggevole notò che Alberto era super eccitato. Azucena se ne tornò nella sua stanza sotto il piumone, e si due dita a uncino si masturbò per mettere fine alla sua eccitazione e addormentarsi.
Alle ore 5 in punto la sveglia suonò, quanto tempo è passato? Pensò Azucena, ma non ebbe il tempo di pensare a altro, Penelope allungò un piede da sotto il piumone e diede un calcetto a alla sorella. “Dai Azu è ora” disse Penelope. I quattro fratelli si diressero in cucina, con loro c’era Mamma Sofia che stava preparando la colazione per i figli, Sofia aveva l’aria di una persona che non aveva dormito molto. La colazione fu veloce e poi i ragazzi si avviarono verso l’audi A6 dei genitori, Azucena avrebbe guidato. la temperatura era abbastanza fredda il termometro indicava 2 gradi sotto lo zero. Sofia guardava dalla finestra della camera la partenza dei ragazzi.
“Sono partiti” disse ivolta al marito.
“Allora oggi si gioca pesante” rispose Sergio.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Storia di una notte clandestina, la mattinaracconto sucessivo
Diario di famiglia: Vacanze di natale part 2
Commenti dei lettori al racconto erotico