L’educazione di Sofia parte 1 (spin-off)

di
genere
incesti

l’educazione di Sofia parte 1

questo è il primo di una serie di spin-off del mio Diario di Famiglia

Sofia. Nata Sofia Rachele Lorena Este in quella città del Veneto che ospitò il sommo poeta in esilio e che confina con la terra dei Gonzaga. Figlia primogenita del principe Alfeo Este e della principessa Rachele Lorena. Ho anche un fratello di nome Guido Francesco Giuseppe Este.
Si sono di sangue nobile, se ve lo state chiedendo. Sono cresciuta in un villino liberty nel cuore della mia città natale ma i fine settimana li passavo nella nostra villa di campagna. Non una villa di quelle moderne, ma una vera tenuta di campagna con tanto di scuderie, uliveti, vigneti e sempre popolata da personale di servizio .
Mio padre, è sempre stato un imprenditore, prima nella piccola banca di famiglia e poi nei settore armatoriale.
La mia educazione si può definire decisamente rigida e per nulla montessoriana.
Ho ricordi molto nitidi della mia infanzia. Ho imparato molto presto a stare seduta a tavola, e a usare le posate nel modo corretto. Ricordo quel grosso signore che accompagnava me e mio padre quando andavo all’asilo negli anni settanta e che mi seguiva fin quasi dentro all’asilo. Ricordo anche che mia madre si infuriò molto con la piccola Sofia quando non la attesi all’interno della scuola moderna un giorno di primavera. Ricordo benissimo anche quel viaggio inaspettato a Parigi in dicembre. Era quasi il 13 dicembre e persi il giorno più importante per una bambina della mia città, il giorno di santa Lucia. Mia mamma mi assicurò che la santa non si sarebbe dimenticata. Ho anche ricordi più belli di quei giorni. Una foto con mia mamma sotto la torre Eifell. Ci salimmo su quella torre e mi portò anche in qualche cafe. Solo molti anni dopo capii chi era quel grande signore e cosa erano le BR.
Ma furono anche anni felici, mia madre mi insegno a cavalcare molto presto. La mia infanzia fu tutto sommato tranquilla. Sapevo che quando papà e mamma avevano ospiti non dovevo disturbare perché ai pranzi di etichetta i piccini non erano ammessi. Ricordo la riverenza delle persone importanti della città quando incontravano mio padre o quando erano ospiti di mia madre. Il salotto di Donna Rachele era un luogo ambito.
Le scuole superiori le frequentai in una scuola femminile di suore. L’educazione era rigida, come le regole sull’abbigliamento. Tutte le rispettavano, tranne la mia compagna di banco che si ostinava a indossare gonne al di sopra del ginocchio. Donatella era anche lei di buona famiglia, di origini alto borghesi, con capelli biondo cenere e un fisico decisamente più formoso del mio.
Eravamo diverse in tutto io e lei. Donatella veniva a scuola in autobus o in motorino, mentre io venivo accompagnata in macchina da mio padre o con l’autista. Anche nello studio eravamo diverse, io eccellevo in storia e nelle lingue straniere, mentre lei eccelleva nelle lingue straniere. Le lingue straniere furono il primo contatto tra noi. Fu così che nacque un amicizia che dura fino ai giorni nostri.
Passavamo interi pomeriggi assieme, e ogni tanto Donatella dormiva a casa mia. Donatella rimase colpita dal fatto che dormissi in un grande letto matrimoniale leggermente sopraelevato, mentre lei dormiva in un semplice letto singolo. Passarono gli anni dalla prima liceo e un estate decisi a insegnarle a montare. Ancora oggi andiamo a cavallo assieme.
Fu durante uno di quei pomeriggi che cominciammo a scoprire i nostri corpi. Devo dire che ero attratta da quel seno decisamente più sviluppato rispetto al mio. Cominciammo a toccarci, poi a strusciarci, e poi a toccarci in modo ben più deciso. Adoravo strusciare il mio clitoride contro il suo. Fu lei la prima persona che baciai con la lingua e fui lei che colse la mia verginità con una grossa candela. Non fu una cosa così drammatica come ci dicevano le suore a scuola, anzi dopo un po’ cominciò a piacermi parecchio. Non so tuttora chi colse per la prima volta il fiore di Donatella. So per certo che mio fratello Guido si sollazzava abbastanza spesso con la mia amica.
Fu durante uno dei nostri incontri pomeridiani che giocammo per la prima volta in 3. Non ci fu nessun contatto tra me e mio fratello anzi devo dire che li evitammo accuratamente. Ma vedere la mia migliore amica essere scopata da un vero maschio mi piaceva parecchio.
Fu sempre a casa di Donatella che incontrai per la prima volta suo fratello Sergio. Le mie compagne di scuola lo definivano “un bel manzo”. Io, sinceramente, non capivo come si potesse definire una persona un manzo, ma quando lo incontrai, rimasi colpita da quel ragazzo dal fisico atletico e dai modi gentili.
Incontrarsi per i nostri giochi si faceva sempre più rischioso. Rischiammo più di una volta di essere beccate. Donatella risolse il problema.
“La soluzione sono gli scannatoi” mi disse un pomeriggio.
“Cosa? perché dobbiamo andare in un macello? Chiesi.
Ricordo come fosse oggi Donatella che alzò gli occhi al cielo e poi mi rispose.
“Ma non quelli scema. Volevo dire luoghi dove si piò scopare in tranquillità.”
“Tipo?” Chiesi.
“Qualche bar con saletta privata, qualche camerino di qualche discoteca, qualche centro sociale.”
“Impossibile mia madre non mi lascia.” Risposi.
“Basta che non lo dici. Dici che vieni da me e poi si fa’ fuga.”
Fu cosi che una domenica pomeriggio ci ritrovammo in un camerino delle ballerine di una discoteca pomeridiana. Con noi, per la prima volta, c’era anche Sergio. Fummo io e Donatella che cominciammo le danze con i nostri tipici giochi saffici. Poco dopo vidi per la prima volta l’attrezzo di Sergio. Era decisamente più grande di quello di mio fratello e coperto da delle grosse vene che sembravano scoppiare.
Ricordo Come fosse ieri quello che successo dopo. Sergio si avvicino a me, ma mio fratello si mise in mezzo.
“Eh no bellimbusto… Se vuoi scoparti mia sorella prima devi scopare con me.” Disse mio Fratello.
“Mio fratello è gay” Pensai. Sergio non si scompose. Si girò e puntò il suo grosso membro verso mio fratello. Quello che seguì fu un rapporto gay assai partecipato e crudo. Dopo aver cavalcato mio fratello e aver goduto Sergio si rivolse verso di me.
“Non se ne parla… dopo che ti sei scopato mio fratello?” Sbottai.
Quello che successe subito dopo mi lasciò interdetta. Sergio prese Donatella e la scopò con foga. Non avevo mai visto Donatella godere così forte. Eccitazione e disgusto si mescolarono in me.
Per quasi due settimane non parlai con Donatella. Ma dopo due settimane Donatella mi affrontò a muso duro.
“Uè principessina non le hanno insegnato a salutare in famiglia?” Mi urlò contro.
Sapeva come andare a segno, sapeva che ci tenevo alla mia educazione. Dissi all’autista che mi stava aspettando che mi serviva un po’ tempo. e Affrontai la mia amica.
“Meglio maleducata che depravata come te.” risposi.
Donatella mi prese per un polso con una forza che ricordo ancora oggi.
“Vieni con me principessina del cazzo.” E così dicendo mi porto in un giardinetto poco distante.
Donatella mi parlò a lungo. Mi parlò di filosofia, di affetto, di libertà. Rimasi colpita dalla profondità della discussione della mia amica. Dopo un lungo monologo Donatella si alzò dalla panchina e mi disse: “Ci vediamo domenica pomeriggio.” Non era una domanda era una affermazione certa.
Quella domenica pomeriggio ci trovammo. Nello solito scannatoio della discoteca. C’erano anche Sergio e mio fratello. Fu quel pomeriggio che scopai per la prima volta con un uomo. La cosa mi piacque molto, io facevo sesso con il ragazzo più desiderato della città mentre affianco a me sua sorella faceva sesso con mio fratello Guido.
Fu il primo di moltissimi incontri a quattro. Durante uno di questi incontri, in un fetido centro sociale, Guido e Sergio sodomizzarono per la prima volta davanti ai miei occhi Donatella. Fui colpita dal volto distrutto dal piacere della mia amica.
Dopo Essersi divertito con Lei Sergio si sdraiò su di me puntando il suo membro sul mio orifizio posteriore; Lo lasciai fare. Quello che segui fu un dolore lancinante e nessun piacere. Ricordo che mio fratello per poco non venne alle mani con Sergio.
Quella fu la mia prima, e per un lungo periodo, unica esperienza con il sesso anale.
di
scritto il
2017-09-04
6 . 5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

La cagna del liceo
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.