L'impiegato statale

di
genere
gay

Sono un impiegato dello stato,ho 58 anni e da 30 lavoro al solito ufficio e nella stessa scrivania.Il mio lavoro è molto noioso e non necessariamente urgente,.Per questo motivo ,essendo l’unico occupante dell’ufficio,specialmente in questi ultimi anni, passo molto tempo in chat e soprattutto quando ho un po’ di voglia,in quelle erotiche.E’ qui che ho conosciuto gran parte di coloro che poi hanno avuto rapporti sessuali con me. Non mi sono mai sposato perchè la mia tendenza omosessuale non avrebbe fatto altro che rovinarmi la vita. Anche se sarebbe potuto servire per nascondere la mia omosessualità.Infatti i miei vicini,tuttora non sospettano minimamente della mia tendenza.Credo di essere omosessuale da sempre,ero curioso fin da bambino di vedere i pistolini degli altri bambini,poi crescendo la curiosità è decisamente aumentata.Ricordo la prima volta che vidi un pisello dritto e duro,avevo 11anni e successe al bagno di scuola,quando aprii una porta,che non era chiusa con il chiavistello,e vidi un alunno della terza con i pantaloni tirati giù e con il pisello in mano.Chiusi subito la porta,ma lui mi disse di stare tranquillo e di non dire niente a nessuno,nello stesso tempo mi fece cenno che se volevo potevo entrare.Io che di curiosità vivevo,non me lo feci ripetere, ed entrai.Aveva una foto di una donna nuda in mano e mi chiese se mi ero mai fatto una sega .Io le risposi di no,infatti era così,anche se spesso la mattina, prima di alzarmi,mi trovavo con il pisello all’insù, non ho mai pensato di massaggiarlo.Vidi lui che con la mano faceva su e giù e iniziai a sentire dentro i pantaloni che il mio pisello si stava indurendo senza che lo toccassi.Lui se ne accorse e mi disse di tirarlo fuori per poi farlo insieme, ma io mi vergognavo e non lo feci. Poi mi chiese se glielo volevo toccare e lì,la mia curiosità ebbe il sopravvento,iniziai così a toccarlo e con le sue indicazioni feci la prima sega della mia vita.Ad un certo punto lui iniziò un mugolio strozzato e vidi uscire dal suo pisello dei getti biancastri per me ancora sconosciuti.In quello stesso momento pensai che se fosse arrivato qualcuno,non l’avremmo passata liscia e così uscii subito e feci per andare al lavandino,appena in tempo,perché proprio in quel momento entrò un altro alunno.Devo ammettere che per fortuna era andata bene,rientrai in classe, ma la lezione non riuscii più a seguirla,il mio pensiero era costantemente li sul suo pisello e la mia mano che lo segava. Arrivò finalmente l’ora di uscita e non vedevo l’ora di andare a casa,avevo fame e il desiderio di provare al più presto l’esperienza su di me.Dopo pranzato dissi a mia madre che volevo andare a riposarmi un po’ e andai in camera mia.Mi distesi sul letto e con gli occhi chiusi ripassai con la mente il fatto accaduto la mattina. Appoggiai la mia mano sul mio pisello e solo il pensiero di quello che avevo fatto lo fece ingrossare e indurire,misi allora la mano dentro e cominciai a massaggiarlo e segarlo come avevo fatto con lui,la cosa mi piaceva,ma sembrava che mia eccitazione era dovuta più alla sega che feci a lui che a quella che mi stavo facendo,poi all’improvviso mi arrivò come una scossa tra dolore e piacere, ma dal mio pisello non uscì nulla.Poco dopo,anche se un po’ preoccupato per quella mancata fuoriuscita,mi addormentai.Svegliatormi dopo circa un’ora e mezza,feci i compiti e quel pomeriggio rimasi a casa.Dopo cena tornai in camera mia e il pensiero tornava a lui. Mi ero ripromesso che il giorno dopo lo avrei contattato per chiedergli qualche spiegazione.Il mattino seguente,non era ancora suonata la campana per l’entrata,mi avvicinai a lui e gli spiegai quello che era mi era successo ,cioè che non era uscito niente.Lui,Franco,questo il suo nome ,mi tranquillizzò e mi disse che era normale, anche perché ero più piccolo e avrei dovuto aspettare ancora un po’.Poi mi chiese se il pomeriggio mi avrebbe fatto piacere ad andare a casa sua,così mi avrebbe insegnato altre cose.Io gli chiesi l’indirizzo e gli dissi di si,ero troppo curioso di sapere.Il pomeriggio una volta arrivato a casa sua,mi accolse e mi invitò a seguirlo in camera sua, mi fece sedere sul suo letto e lui si sedette vicino a me e mentre prese la mia mano e la appoggiò sulla patta dei suoi pantaloni,iniziò a spiegarmi che il pisello,che da questo momento comincerò a chiamarlo cazzo,serve anche per andare con le donne e che il liquido che esce serve per metterle incinta.Io sapevo che sono nato tramite l’apparato genitale femminile,ma non avevo ancora chiaro il meccanismo.Lui,mentre continuava la sua “lezione”,tirò giù la lampo dei suoi pantaloni e fece uscire il suo cazzo già molto teso,prese la mia mano e fece cenno di segarlo,come avevo fatto il giorno prima a scuola.Inizia a fargli la sega,la cosa mi eccitava,ad un certo punto fermò la mia mano e si alzò,si tirò giù i pantaloni e si sedette nuovamente.Il suo cazzo era durissimo e decisamente grosso,per quanto ne possa sapere,si distese sul letto e mi chiese se mi sarebbe piaciuto leccarglielo,io rimasi stupito da quella strana richiesta e così lui,da sotto il letto tirò fuori un giornale di quelli per soli uomini e mi fece vedere che poi era una cosa che normalmente si fa,anche se nella rivista chi lo faceva era una donna.Così sempre per la mia curiosità,abbassai la mia testa sul suo cazzo e iniziai con la lingua, seguendo le sue istruzioni, a leccarlo su e giù fino a un quando mi chiese di infilarlo in bocca,con fatica aprii la bocca e iniziai a farlo entrare,lui mi prese la testa e iniziò a spingerla contro il suo cazzo,dandomi il ritmo che lui voleva.Devo dire,a parte la fatica di tenere la bocca così aperta,la cosa mi piacque e continuai così fino a che lui mi chiese altro.Infatti,dato che in casa eravamo soli,lui mi chiese di liberarmi anche io dei pantaloni e far uscire il mio pisello,ma il suo intento era un altro,perché iniziò a toccarmi le natiche e a passare le dita in mezzo al loro solco soffermandosi nel mio buchino e chiedendomi se mi piaceva.In effetti quelle dita mi davano dei brividi e così mi inchinai per fargli capire che la cosa era gradita,lui sapeva già cosa voleva e così approfittò della mia ingenuità iniziando a spingere un dito dentro il buchino,io provai un delicato piacere e feci in modo di agevolare quell’intrusione,lui forzò un po’,ma visto che non entrava dovette toglierlo e bagnò con la saliva sia il mio buchino ancora inesplorato che il suo dito.Quando ricominciò ad infilarlo,sentii che entrava decisamente meglio e i brividi mi avvolsero e quando fu tutto dentro iniziò lentamente ad entrare ed uscire,ebbi una sensazione meravigliosa,ma lui volle andare oltre e così provò ad allargarlo di più infilando anche un altro dito,quella mossa però mi fece male e gli dissi di desistere.Lui però era molto eccitato e mi chiese di resistere perché poi ,mi assicurò che mi sarebbe piaciuto.Lo assecondai ,con dolore ,ma lo assecondai,infatti aveva ragione,dopo un po’ la cosa a parte un leggero fastidio,non mi faceva più male e così ricominciò a penetrarmi facendo su e giù,infilando e sfilando completamente le dita.Il dolore,poi il fastidio ,si trasformarono in una sorta di piacere indescrivibile,il mio pisello era durissimo e con una mano lo segavo,ma lui non soddisfatto,mi disse che era ora che mi doveva mettere il suo cazzo nel culo.Io mi spaventai e tentai di ribellarmi ,non poteva,era grosso e non poteva entrarmi nel culo,così tentai di svincolarmi,ma lui mi trattenne per i fianchi e mi disse di stare calmo e che le cose non sarebbero state come io pensavo ,perché per lui non era la prima esperienza.Quasi con le lacrime lo implorai di non farlo,ma lui insistette e continuò a rassicurarmi così che alla fine la ebbe vinta lui.Mi chiese di aspettare che sarebbe tornato subito,io attesi e quando tornò aveva in mano un bicchiere con dentro qualcosa di denso e biancastro,gli chiesi cosa era e lui mi rispose “burro”,vedrai che con questo la cosa sarà più semplice.Cercai di stare al suo gioco controvoglia e quando disse di mettermi in ginocchio,iniziai veramente a preoccuparmi,poi si inginocchiò dietro di me e sentii le sue dita che spalmavano intorno e dentro il mio ano il burro,capii che stava spalmandolo anche intorno a l suo cazzo e poco dopo sentii un calore premere.La punta del suo cazzo cercava con delicatezza di farsi strada dentro di me,io iniziai a sentire un po’ di dolore e gli chiesi di fare piano,lui annuì ma continuò a spingere,sentivo il mio buco che stava come per spaccarsi e gli chiesi di smettere.Si fermò e sfilò quel poco che fino ad ora era entrato,poi ricominciò a spingere.ora mi faceva meno male,ma quando ne infilò di più gli chiesi nuovamente di smettere.La cosa si ripetè per almeno quattro volte,fino a che riuscì ad entrare con tutto il suo cazzo dentro di me.Mi faceva male ,ma volli resistere e così poco dopo mi abituai a quel corpo estraneo ed iniziai a provare piacere.Dopo pochi colpi il suo cazzo entrava ed usciva con facilità dal mio culo ,io stavo godendo di un piacere mai provato quando lui emise un gemito di piacere ,lo sfilò e sentii i suoi getti caldi sulle mie natiche.Aveva goduto ed io insieme a lui,avevo poco più di 11 anni e da quella prima volta ad oggi non ho mai provato altro, l’amico del momento,senza il mio consenso,quello che aveva fatto con me lo raccontò ai suoi amici e così ,anche se non cercavo,non mi mancarono occasioni di ripetere quella cosa, che ormai la consideravo più che un piacere.



di
scritto il
2016-07-11
5 . 5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Condivisione con la mia metà
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.