La fighetta di mia moglie 13
di
Amintore
genere
bisex
Ho scoperto solo ora che mio marito scrive sul vostro sito e racconta le nostre avventure sessuali. Ora vi voglio raccontare il mio punto di vista.
Convoco il mio amante e la trans di mio marito; ho voglia di farmi aprire ogni foro. Siamo sul letto e chiamo mio marito per farmi leccare la fica.
So che gli piace molto e a me serve per farmi lubrificare. Mi sistemo a gambe aperte e lui si sofferma a lungo sulle labbra della fica. Mi lecca con perizia assoluta e in breve tempo sono già fradicia. Impugno con vigore il membro della trans, per sentire la consistenza, la durezza, la grossezza, ma soprattutto la forza che sprigiona. Cosa sarà capace di farmi questo nerchione da 35 centimetri?
La trans si sdraia sul letto in modo da farlo svettare in tutta la sua lunghezza. Una gigantesca torre di carne. Mi accoccolo tra le sue cosce aperte e lo bacio con dolcezza, lecco i coglioni gonfi, poi risalgo con la lingua lungo il tronco, indugiando spesso e cercando di mordicchiare la grande vena centrale che innerva l’intero tronco fino al glande. È scuro, vellutato e massiccio. Mi dilaterà a dismisura. Divento impaziente e comincio a leccare la cappella, fino ad ingoiarla tutta, o meglio a provarci. Mentre la trans mi colloca due cuscini sotto il ventre chiedo a mio marito di portare il gel e mi faccio lubrificare il culo. Poi unge bene la cappella della trans e la avvicina al mio buco del culo. Ora comincia a premere per entrare.
Lentamente mi sento dilatare l’ano. Una dilatazione che pare infinita, nel frattempo mi sento invadere. Un tronco caldo e morbido entra in me, entra nel mio culo. Mi fa male, ma non gli chiederei di smettere per nulla al mondo. Provo un senso di ingombro che si fa via via più piacevole. All’improvviso, superata la metà del lungo attrezzo di carne, la trans dà un colpo secco e mi penetra fino in fondo.
«Ahhhh!»
«Lo senti?» mi chiede.
«Sì… ti sento… tutto» rispondo a fatica, questo senso di pienezza mi toglie il respiro.
«Fin dove lo senti?»
«In fondo al culo. Lo sento in fondo.»
Lentamente si sfila quasi del tutto, poi all’improvviso penetra nuovamente, con forza, con un solo colpo secco, violento.
Questa volta grido di dolore. Mi violenta il culo. Tocca il fondo di me stessa con la carne dura del glande.
«Sì, molto di più.»
«Lo vuoi ancora o preferisci smettere?»
Improvvisamente mi accorgo dello specchio sulla parete. Mi vedo. Sono lì, nuda e penetrata in modo definitivo.
«Inculami, dai, inculami.»
«Sì, ma tu non hai idea di quello che accadrà.»
«Io sono pronta.»
Spronata dalle mie parole, riprende a muovere quel grosso tronco dentro il mio culo. Si sfila del tutto e poi torna ad aprirmi tutta. Ho le natiche completamente divaricate. Chissà cosa pensa la fighetta di mio marito mentre vede la trans inculargli poderosamente la donna.
Mi penetra ritmicamente e sempre fino in fondo, dando ogni volta un piccolo colpo finale. Poi torna indietro e riprende. Ha una corsa lunghissima, sembra non debba finire mai. Sono sommersa rapidamente dal piacere ed ho il primo orgasmo anale procuratomi da un membro. Violento, rapido, intenso. Non ero mai venuta così in fretta durante un’inculata. Non capisco più nulla per alcuni istanti, mi aggrappo alle lenzuola e mordo un cuscino. Ora si muove ferocemente e con grande velocità. Mi sta letteralmente squartando. Giunge repentinamente un secondo orgasmo. Godo a ripetizione, come mai mi è accaduto. Sono in preda ad una sorta di parossismo sfrenato, incontenibile:
«Inculami… inculami tutta. Squartami, sì…così, così… Sei enorme mi ammazzi con il tuo cazzo, ma non ti fermare, non ti fermare mai…»
Lei non parla, il suo cazzo parla per lei. Trionfa sul mio corpo. Ha vinto la sfida. Sono vinta, sono sua, e lo sarò per sempre, anche se non mi inculasse mai più. Il ricordo di quello che mi sta facendo mi accompagnerà fino alla tomba.
«Che cazzo meraviglioso hai. Dammelo. Squartami, sfasciami tutta… Possiedimi… Sono tua, solo tua… tutta tua… Ti amo! Ti amo! Ti amo!»
«Sborro…sborro… ti sborro dentro… ti lavo il culo… ti faccio un clistere di sborra, troia. Ti sfondo il culo per sempre… Sborro… sborro…»
«Sì, sborrami nel culo… Riempimi tutta… Lavami… Ahhh! Godooo con te.».
Un minuto dopo sento come uno squittio; la fighetta schizza, sborra anche lui, gode timidamente in un angolo del letto su cui io, la sua donna, sono appena stata spaccata in due.
Ma non sa che ora tocca a lui; continua
Convoco il mio amante e la trans di mio marito; ho voglia di farmi aprire ogni foro. Siamo sul letto e chiamo mio marito per farmi leccare la fica.
So che gli piace molto e a me serve per farmi lubrificare. Mi sistemo a gambe aperte e lui si sofferma a lungo sulle labbra della fica. Mi lecca con perizia assoluta e in breve tempo sono già fradicia. Impugno con vigore il membro della trans, per sentire la consistenza, la durezza, la grossezza, ma soprattutto la forza che sprigiona. Cosa sarà capace di farmi questo nerchione da 35 centimetri?
La trans si sdraia sul letto in modo da farlo svettare in tutta la sua lunghezza. Una gigantesca torre di carne. Mi accoccolo tra le sue cosce aperte e lo bacio con dolcezza, lecco i coglioni gonfi, poi risalgo con la lingua lungo il tronco, indugiando spesso e cercando di mordicchiare la grande vena centrale che innerva l’intero tronco fino al glande. È scuro, vellutato e massiccio. Mi dilaterà a dismisura. Divento impaziente e comincio a leccare la cappella, fino ad ingoiarla tutta, o meglio a provarci. Mentre la trans mi colloca due cuscini sotto il ventre chiedo a mio marito di portare il gel e mi faccio lubrificare il culo. Poi unge bene la cappella della trans e la avvicina al mio buco del culo. Ora comincia a premere per entrare.
Lentamente mi sento dilatare l’ano. Una dilatazione che pare infinita, nel frattempo mi sento invadere. Un tronco caldo e morbido entra in me, entra nel mio culo. Mi fa male, ma non gli chiederei di smettere per nulla al mondo. Provo un senso di ingombro che si fa via via più piacevole. All’improvviso, superata la metà del lungo attrezzo di carne, la trans dà un colpo secco e mi penetra fino in fondo.
«Ahhhh!»
«Lo senti?» mi chiede.
«Sì… ti sento… tutto» rispondo a fatica, questo senso di pienezza mi toglie il respiro.
«Fin dove lo senti?»
«In fondo al culo. Lo sento in fondo.»
Lentamente si sfila quasi del tutto, poi all’improvviso penetra nuovamente, con forza, con un solo colpo secco, violento.
Questa volta grido di dolore. Mi violenta il culo. Tocca il fondo di me stessa con la carne dura del glande.
«Sì, molto di più.»
«Lo vuoi ancora o preferisci smettere?»
Improvvisamente mi accorgo dello specchio sulla parete. Mi vedo. Sono lì, nuda e penetrata in modo definitivo.
«Inculami, dai, inculami.»
«Sì, ma tu non hai idea di quello che accadrà.»
«Io sono pronta.»
Spronata dalle mie parole, riprende a muovere quel grosso tronco dentro il mio culo. Si sfila del tutto e poi torna ad aprirmi tutta. Ho le natiche completamente divaricate. Chissà cosa pensa la fighetta di mio marito mentre vede la trans inculargli poderosamente la donna.
Mi penetra ritmicamente e sempre fino in fondo, dando ogni volta un piccolo colpo finale. Poi torna indietro e riprende. Ha una corsa lunghissima, sembra non debba finire mai. Sono sommersa rapidamente dal piacere ed ho il primo orgasmo anale procuratomi da un membro. Violento, rapido, intenso. Non ero mai venuta così in fretta durante un’inculata. Non capisco più nulla per alcuni istanti, mi aggrappo alle lenzuola e mordo un cuscino. Ora si muove ferocemente e con grande velocità. Mi sta letteralmente squartando. Giunge repentinamente un secondo orgasmo. Godo a ripetizione, come mai mi è accaduto. Sono in preda ad una sorta di parossismo sfrenato, incontenibile:
«Inculami… inculami tutta. Squartami, sì…così, così… Sei enorme mi ammazzi con il tuo cazzo, ma non ti fermare, non ti fermare mai…»
Lei non parla, il suo cazzo parla per lei. Trionfa sul mio corpo. Ha vinto la sfida. Sono vinta, sono sua, e lo sarò per sempre, anche se non mi inculasse mai più. Il ricordo di quello che mi sta facendo mi accompagnerà fino alla tomba.
«Che cazzo meraviglioso hai. Dammelo. Squartami, sfasciami tutta… Possiedimi… Sono tua, solo tua… tutta tua… Ti amo! Ti amo! Ti amo!»
«Sborro…sborro… ti sborro dentro… ti lavo il culo… ti faccio un clistere di sborra, troia. Ti sfondo il culo per sempre… Sborro… sborro…»
«Sì, sborrami nel culo… Riempimi tutta… Lavami… Ahhh! Godooo con te.».
Un minuto dopo sento come uno squittio; la fighetta schizza, sborra anche lui, gode timidamente in un angolo del letto su cui io, la sua donna, sono appena stata spaccata in due.
Ma non sa che ora tocca a lui; continua
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