Io e mia figlia Nicole 4
di
The Body
genere
prime esperienze
Il giovedì di Pasqua (era il primo giorno di vacanza per la Nicole), 5 aprile, mia figlia si alzò alle 8,00 e mi disse che la sua amica sarebbe arrivata alla mattina invece del pomeriggio e che sarebbe rimasta lì per pranzo e sarebbe tornata a casa nel pomeriggio (Wow avere due ragazze nude in casa per così tanto tempo, non vedevo l'ora). Gli dissi che sarei andato a prendere due o tre cose da mangiare che mancavano, ma che non c'erano problemi se mangiava con noi.
Alle 9,30 suonò il campanello, era la sua amica, come aprii la porta vidi una dea, era bellissima.
Mia figlia me la presentò:
"Si chiama Federica, frequenta la mia stessa classe".
La salutai presentandomi, poi gli feci posare lo zaino che s'era portata e le dissi che poteva mettersi in libertà, comoda di fare come se non ci fosse nessuno, come fosse a casa sua.
Allora, aprì lo zaino e tirò fuori le infradito che si era portata e mi chiese se avevo dei problemi se si spogliava nuda, al che io risposi che anche mia figlia girava nuda per casa al pomeriggio, davanti a me.
Iniziò a spogliarsi: si tolse le scarpe da ginnastica, la maglietta bianca semitrasparente, la mini nera, i collant neri, il reggiseno nero e il tanga nero e rimase nuda davanti a me (era veramente bella anche senza vestiti), poi si infilò le infradito per non sporcarsi i bei piedini che aveva.
Poi toccò a mia figlia spogliarsi: si tolse la maglia e i pantaloni del pigiama, i calzini neri, il reggiseno giallo e le mutandine gialle.
Bene, ora avevo due ragazze nude davanti ai miei occhi.
Mi dissero che sarebbero andate nella stanza di mia figlia a studiare; io intanto le avrei controllate dal pc; ma non erano andate lì per studiare, ma per accoppiarsi, infatti le vidi stendersi sul letto di mia figlia e iniziarono a toccarsi, leccarsi, sentii le loro urla di piacere e poi si sbrodolarono di umori (al pomeriggio ci avrei pensato io a farle venire, se volevano).
A mezzogiorno e mezzo le chiamai per il pranzo e si misero a tavola senza dire niente di quello che avevano fatto insieme e io non chiesi niente a loro, perché mia figlia non sapeva ancora della telecamera nella sua stanza.
Dopo il pranzo dissi che potevano riposarsi e allora si misero sul divano e si addormentarono, l'una sopra l'altra.
Si svegliarono verso le 14,20 e chiesi alla Federica se per caso non avesse mai provato l'eccitazione di avere un cazzo dentro, e lei mi disse che qualche giorno prima aveva fatto un pompino a un suo amico, ma non gli aveva dato la figa, anche se dopo aveva provato un po' di dispiacere nel non avergliela data.
Allora gli dissi che se voleva quel giorno avrebbe avuto il cazzo dentro di lei e lei mi disse che era pronta a riceverlo, anche se era ancora vergine.
Andammo nella camera di mia figlia, tirai fuori il mio cazzo, la feci sdraiare e le misi il cazzo nella vagina e spinsi spinsi sempre più forte finchè arrivai in fondo e sentii la Federica muoversi a tempo, ansimava, ma poi scoppiò in urla di piacere e umori e sporcò il letto di sangue, fuoriuscito dalla sua vagina perché l'avevo sverginata come lei mi aveva detto.
Poi toccò a mia figlia prenderlo in culo, oramai era esperta e si lasciava prendere facilmente e venne abbondantemente.
Dopo che ebbero terminato la loro prestazione con me, dissi loro che il lunedì successivo, Pasquetta, saremmo andati a fare un picnic, io e mia figlia, e che se voleva poteva venire anche la Federica e lei accettò volentieri.
Ormai si erano fatte le 16,00 e chiesi alla Federica se voleva qualcosa da mangiare e annuendo le diedi pane e nutella, che lei accettò senza problemi.
Dopo aver fatto merenda, mia figlia e la Federica fecero la doccia, lavandosi via lo sporco della loro prestazione sessuale e poi ritornarono in salotto e la Federica si rivestì: si mise il reggiseno nero, il tanga nero, i calzini neri (che erano nello zaino), i jeans (anch'essi nello zaino), la maglietta bianca semitrasparente e poi indossò le scarpe da ginnastica.
Quando si fu rivestita, si mise lo zaino in spalla, mi salutò e mi disse che sarebbe ritornata volentieri.
E QUI FINISCE QUESTA STUPENDA GIORNATA, LA 1° CON LA FEDERICA, E NON SAREBBE STATA L'ULTIMA CON LEI, PERCHE' CE NE SAREBBERO STATE MOLTE ALTRE, COME LEGGERETE...
Alle 9,30 suonò il campanello, era la sua amica, come aprii la porta vidi una dea, era bellissima.
Mia figlia me la presentò:
"Si chiama Federica, frequenta la mia stessa classe".
La salutai presentandomi, poi gli feci posare lo zaino che s'era portata e le dissi che poteva mettersi in libertà, comoda di fare come se non ci fosse nessuno, come fosse a casa sua.
Allora, aprì lo zaino e tirò fuori le infradito che si era portata e mi chiese se avevo dei problemi se si spogliava nuda, al che io risposi che anche mia figlia girava nuda per casa al pomeriggio, davanti a me.
Iniziò a spogliarsi: si tolse le scarpe da ginnastica, la maglietta bianca semitrasparente, la mini nera, i collant neri, il reggiseno nero e il tanga nero e rimase nuda davanti a me (era veramente bella anche senza vestiti), poi si infilò le infradito per non sporcarsi i bei piedini che aveva.
Poi toccò a mia figlia spogliarsi: si tolse la maglia e i pantaloni del pigiama, i calzini neri, il reggiseno giallo e le mutandine gialle.
Bene, ora avevo due ragazze nude davanti ai miei occhi.
Mi dissero che sarebbero andate nella stanza di mia figlia a studiare; io intanto le avrei controllate dal pc; ma non erano andate lì per studiare, ma per accoppiarsi, infatti le vidi stendersi sul letto di mia figlia e iniziarono a toccarsi, leccarsi, sentii le loro urla di piacere e poi si sbrodolarono di umori (al pomeriggio ci avrei pensato io a farle venire, se volevano).
A mezzogiorno e mezzo le chiamai per il pranzo e si misero a tavola senza dire niente di quello che avevano fatto insieme e io non chiesi niente a loro, perché mia figlia non sapeva ancora della telecamera nella sua stanza.
Dopo il pranzo dissi che potevano riposarsi e allora si misero sul divano e si addormentarono, l'una sopra l'altra.
Si svegliarono verso le 14,20 e chiesi alla Federica se per caso non avesse mai provato l'eccitazione di avere un cazzo dentro, e lei mi disse che qualche giorno prima aveva fatto un pompino a un suo amico, ma non gli aveva dato la figa, anche se dopo aveva provato un po' di dispiacere nel non avergliela data.
Allora gli dissi che se voleva quel giorno avrebbe avuto il cazzo dentro di lei e lei mi disse che era pronta a riceverlo, anche se era ancora vergine.
Andammo nella camera di mia figlia, tirai fuori il mio cazzo, la feci sdraiare e le misi il cazzo nella vagina e spinsi spinsi sempre più forte finchè arrivai in fondo e sentii la Federica muoversi a tempo, ansimava, ma poi scoppiò in urla di piacere e umori e sporcò il letto di sangue, fuoriuscito dalla sua vagina perché l'avevo sverginata come lei mi aveva detto.
Poi toccò a mia figlia prenderlo in culo, oramai era esperta e si lasciava prendere facilmente e venne abbondantemente.
Dopo che ebbero terminato la loro prestazione con me, dissi loro che il lunedì successivo, Pasquetta, saremmo andati a fare un picnic, io e mia figlia, e che se voleva poteva venire anche la Federica e lei accettò volentieri.
Ormai si erano fatte le 16,00 e chiesi alla Federica se voleva qualcosa da mangiare e annuendo le diedi pane e nutella, che lei accettò senza problemi.
Dopo aver fatto merenda, mia figlia e la Federica fecero la doccia, lavandosi via lo sporco della loro prestazione sessuale e poi ritornarono in salotto e la Federica si rivestì: si mise il reggiseno nero, il tanga nero, i calzini neri (che erano nello zaino), i jeans (anch'essi nello zaino), la maglietta bianca semitrasparente e poi indossò le scarpe da ginnastica.
Quando si fu rivestita, si mise lo zaino in spalla, mi salutò e mi disse che sarebbe ritornata volentieri.
E QUI FINISCE QUESTA STUPENDA GIORNATA, LA 1° CON LA FEDERICA, E NON SAREBBE STATA L'ULTIMA CON LEI, PERCHE' CE NE SAREBBERO STATE MOLTE ALTRE, COME LEGGERETE...
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