Cruel Intentions - parte terza

di
genere
dominazione

Giovanna ormai passava il tempo costantemente eccitata, come se davvero non le bastasse mai quel continuo toccarsi, al contempo la sua rabbia per essere stata usata come una normalissima schiavetta le faceva vedere rosso.
Non poteva accettare che le dominatrice, con una reputazione, fosse stata messa nel sacco e sessionata come l'ultima delle sub inesperte del gioco.
La sua sete di rivalsa unita al rancore alla fine l'avevano portata a congegnare un piano per vendicarsi di Rinaldo.
Tuttavia si presentavano diversi problemi alla realizzazione del suo intento: tanto per cominciare lo switch era fisicamente più forte di lei e inoltre non si fidava molto, e in seconda battuta doveva essere sicura che si sarebbe potuta far aiutare da qualcuno che non generasse in lui un sospetto.
Si ricordò che sapeva che Rinaldo a volte giocava anche con uomini e che quindi se avesse convinto quest'ultimo ad una variante a tre, avrebbe potuto introdurre uno dei suoi amichetti come aiuto e aiutarla a sottomettere e immobilizzare Rinaldo, per poi farne ciò che voleva lei.
Ci sarebbe voluto un uomo che lei avrebbe potuto facilmente manipolare e la scelta cadde su Luca un sedicente Master, ammalato di figa che le stava dietro da tempo immemore, il classico tipo senza segni distintivi ne fisici ne caratteriali, che ai suoi eventi finiva regolarmente per fare tapezzeria in un angolo; il classico soggetto insomma che si era accostato al BDSM non tanto per curiosità o per pulsioni innate, ma semplicemente con il pensiero di rimediare scopate facili come ve ne erano molti, oltretutto omofobo dichiarato.
La scusa sarebbe stata banale ed efficace al tempo stesso: un terzo curioso di conoscere gli aspetti del BDSM e che avrebbe avuto un ruolo di interazione minimo partecipando solo come spettatore per lo più .
Rinaldo assai sicuro di sé non si sarebbe sottratto e non avrebbe mai rinunciato alla possibilità di esibirla anche come sottomessa, solo che questa volta lei avrebbe chiesto di essere lei per prima a dominare iniziando la sessione solo successivamente avrebbero switchato, in realtà questo ultimo step non si sarebbe realizzato mai.
Per prima cosa contattò Luca che come un cane scodinzolante non vedeva l'ora di compiacerla, poi prese il coraggio a quattro mani e chiamò Rinaldo per proporgli la serata.
Nel farlo usò un tono quasi speranzoso, supplichevole a tratti servile, lo switch dal canto suo fece alcune domande ma era molto misurato come suo solito per cui capire qualcosa dalla voce era difficile, ma comunque non si negò e stabilirono il giorno e l'ora dell'appuntamento.

Nei due giorni che precedettero la serata Giovanna era tornata euforica e la solita stronza di sempre, solo più carica e stronza di prima. IL piano era semplice, lei sarebbe arrivata per prima, Luca li avrebbe raggiunti e poi fatte le presentazioni avrebbero iniziato la sessione ...e lei avrebbe avuto la sua vendetta.
La sera dell'appuntamento si era tirata al massimo era persino andata dal parrucchiere e comprato un vestito nuovo di colore rosso con una vertiginosa scollatura sulla schiena, che mettesse in risalto le sue forme non proprio da modella, voleva apparire magnifica mentre si sarebbe fatta filmare durante la sua vendetta.
So presentò a casa di Rinaldo con circa 15 minuti di anticipo, lui l'attendeva a piedi scalzi con i soli pantaloni della tuta indosso, il tempo di chiederle se voleva qualcosa da bere ed arrivò finalmente Luca; il padrone di casa stava preparando da bere e chiese alla sua ospite di fare gli onori di casa.
L'ultimo arrivato era nervoso e in fregola e non vedeva l'ora di cominciare, Giovanna gli fece strada fino al salotto , lo switch era di spalle che si stava versando due dita di cognac quando girandosi incontrò lo sguardo di Luca.
Quest'ultimo sgranò gli occhi gelato, Rinaldo stesso ebbe un lampo nello sguardo e poi porse il bicchiere a Giovanna mentre chiedeva al nuovo ospite cosa desiderasse, senza dire altro.
Bevvero in silenzio e poi Giovanna e Rinaldo iniziarono a spogliarsi.
- Bene Giovanna starai tu sotto per prima – esordì Rinaldo in un tono che ammetteva poche prediche – Credo che Luca sia quel che desidera vedere e dopo invertiremo i ruoli-
Lei fissò Luca il quale assentì nervosamente .
“Lurida merdina questa poi te la faccio pagare, pazienza, mi tocca ma poi regoleremo i conti più tardi” stava ancora pensando questo tra se e sé quando la cinse da dietro e le infilò in bocca la ballg, dopo di chè le prese i polsi per immobilizzarla legandola prona piegata con il busto sul tavolo e le caviglie alle gambe dello stesso.
Lei aspettava furente di rabbia, ma cercava di non dimostrarlo, di farsi usare da Rinaldo sotto gli occhi di Luca non era proprio nei suoi pensieri, quello stronzetto morto di figa le avrebbe pagato questo.
I due uomini erano fuori dal suo campo visivo, dietro di lei per l'esattezza, e non c'0erano specchi per poterli vedere riflessi.
- spogliati! - un ordine secco dalla voce del padrone di casa, Giovanna ebbe un attimo di vertigine, lei era già quasi del tutto nuda e legata, Rinaldo anche, quindi l'ordine era per Luca!
Tese gli orecchi a percepire ogni suono nella stanza, ma il fruscio dei vestiti che cadevano a terra finì per toglierle ogni dubbio.
Poi i due uomini si mossero nel delicato scalpiccio dei piedi nudi e vennero a porsi di lato al tavolo in modo che lei con il viso riverso su di esso li potesse vedere bene.
Rinaldo appoggio una mano sulla spalla di Luca e senza troppe cerimonie lo spinse in ginocchio, dinanzi a sé, la donna avrebbe voluto parlare chiedere spiegazioni , urlare forse ma la balgag le impediva tutto questo.
Incredula vide il cazzo semieretto di Rinaldo prima sfiorare le labbra di Luca e poi entrarvi risolutamente dentro e guardò quest'ultimo succhiare dimostrando un po' di esperienza.
Il ricettore del servizietto socchiuse gli occhi buttando leggermente indietro la testa, prima di riportare nuovamente lo sguardo sull'altro uomo e poi su Giovanna con un sorriso gelido.
- Vedi Luca è stato anni fa un mio sub e quando l'ho rivisto qui stasera come neofita introdotto da te ho capito che avevi in mente qualcosa, ti ho dato la possibilità di cambiare di capire dove stavi sbagliando, ma tu non vuoi... bene ora goditi lo spettacolo perché tra poco ne farai parte -.
Giovanna d'istinto prese a mugolare rumorosamente nella balgag mentre il suo Master eseguiva un pompino come l'ultima delle troie.
- Bravo succhia bene che dopo ti darò lei in premio -
Giovanna sempre più atterrita ascoltava e guardava, ma l'essere addirittura scopata da quel “senza nerbo”, offerta a chi ora stava spompinando Rinaldo questo era davvero troppo.
Poco lontano sulla poltrona stava uno zainetto pieno di sex toys che lei poteva vedere, da esso sporgeva la cappella di un grosso dildo di silicone nero ad occhio non doveva avere meno di cinque centimetri di diametro e almeno una ventina di lunghezza stimò.
IL lavoro di bocca durò circa un quarto d'ora, ma s'interruppe prima che lo switch potesse venire, prese dallo zainetto proprio il fallo che ne sporgeva rivelando di essere forse anche più lungo di quanto aveva pensato in origine la donna.
Lo portò a Luca che era ancora in ginocchio ordinandogli di insalivarlo bene perché lo avrebbero usato su di lei, l'uomo obbediente riprese il pompino su quel fallo però stavolta, poi Rinaldo scomparì di nuovo dalla sua visuale, percepì dei rumori alle sue spalle come se stesse raccattando qualcosa da terra.
Una lingua bruciante comparve sul suo sedere, seguita da un altra ed un altra ancora, sempre con cadenze diverse sempre in zone inaspettate, senza un ritmo preciso.
Luca ora la guardava con tanto d'occhi mentre lei sobbalzava ad ogni colpo, ma non per questo interruppe il suo pompino, anche dal suo punto di osservazione pur in ginocchio lo vedeva eretto nella sua eccitazione per lo spettacolo che gli stava offrendo: ogni tanto Rinaldo si fermava per passarle una mano tra le cosce e saggiare l'umidità della sua eccitazione che nonostante tutto si stava impadronendo di lei.
- Hai visto Luca tu sei un Master pompinaro bisex e le la Mistress tutta d'un pezzo è una troietta che si bagna come qualsiasi schiava.
La cinghia lasciò lo spazio alle mani, e poi al flogger e ancora alla cinghia e infine al frustino che la faceva saltare sino quasi a sbattere la testa appoggiata sul piano del tavolo.
Poi smise, tornò di nuovo nel campo visivo e si avvicinò a Luca, gli prese di mano il dildo di silicone e ne prese il posto con il suo cazzo ancora per alcuni minuti.
Poi lo fece alzare e nuovamente intuì erano dietro di lei .
- no Luca niente lubrificante, qui solo cose naturali insalivaglielo bene -
Non fece in tempo a chiedersi a cosa si riverissero che setì la lingua calda insinuarsi tra le sue chiappe doloranti dei colpi ricevuti, e poi.... qualcosa iniziò a sfiorarle le grandi labbra.
Ebbe una contrazione involontaria dei glutei e delle gambe
- se si muove allargale il culo e vai in profondità con quella lingua! -
Il movimento all'imbocco della fica ebbe a ripetersi e questa volta sentì distintamente che qualcosa la stava penetrando, entrava dilatandola e non finiva mai, cappì allora che si trattava del dildo che Luca aveva lubrificato con la saliva, poi sentiì qualcosa come una corda che le si stringeva sui fianchi e le passava vicino al solco del sedere dandole fastidio.
- Ecco così quello da lì dentro non si muove- sentì la voce di Rinaldo – Luca dammi il tuo cellulare-
Di nuovo Rinaldo compare nel suo campo visivo, mette un tavolino e poi vi appoggia sopra il cellulare posizionandolo in modo che l'obbiettivo della fotocamera inquadri lei e lo spazio intorno.
Si sente sollevare il busto e delle mani le afferrano alternativamente i seni, sente il familiare dolore di una molletta chiudersi prima su un capezzolo e poi sull'altro, successivamente sente un panno sotto di sé infilato, prima di lasciare che torni ad appiattirsi schiacciandole dolorosamente su piano del tavolo.
- così non righerai il legno del tavolo -
Lei mugola tra l'arrabbiato e il rassegnato – non lamentarti farà più male quando le toglieremo -
Nonostante la rabbia, la costrizione, l'umiliazione e il dolore delle sferzate sul culo è eccitata e il grosso dildo che la riempie è ormai fradicio dei suoi umori, solo ora si accorge che hanno smesso di leccarle il culo.
Si porta sopra la sua testa per sussurrarle all'orecchio – ora Luca ti inculerà mentre sei messa così e il suo cellulare filmerà tutto – Giovanna accena un moto per liberarsi ma è inutile – non era quello che volevi fare tu a me o pensavi di farlo fare a Luca? -
- Avanti Luca questa rizzacazzi ti ha sempre preso per il culo e denigrato, lei che faceva tanto la Mistress algida ora è qui come la più serva delle schiave a gambe aperte ...inculala! -
Il Master esita un attimo ma poco dopo si posiziona dietro e comincia goffamente a cercare di far entrare la cappella nel culo di Giovanna.
È maldestro, le fa anche un po' più male del necessario, ma alla fine riesce a violare la rosellina e senza ulteriori pause le sprofonda dentro.
Giovanna urla in un mugolio di dolore, dilatata e piena come non era mai stata prima.
L'uomo inizia a muoversi dentro di lei dapprima lentamente e poi sempre più veloce e cadenzato,, arriva sulle natiche rosse il primo schiaffone, dalla sua posizione non può capire quali dei due uomini sia, ma è irrilevante, contrae involontariamente le natiche mugolando, Luca aumenta le pinte di converso.
Il dolore è forte ma al tempo stesso anche il piacere sta crescendo sente il grosso dildo muoversi dentro di lei impercettibilmente per effetto delle spinte dentro il culo del cazzo.
OI capezzoli sono martoriati e compressi contro il piano del tavolo dentro le mollette da bucato, ma tutto questo ormai è secondario.
Luca è sovreccitato in parte dall'atto in sé, in parte dal fatto di possedere una donna che lo ha sempre preso sottogamba, Rinaldo la guarda compiaciuto e beffardo, ma non è ancora abbastanza.
Le sia vvicina e le toglie sbrigativamente la balgag lasciandogliela allacciata dietro il collo, solo per metterle in bocca senza troppe cerimonie il suo cazzo e nel contempo le serra alternativamente il naso con le dita di una mano.
Giovanna all'inizio cerca di resistere, e poi cede si abbandona e si lascia travolgere annullando ogni resistenza, i due uomini ora la usano senza nessuna pietà, ma per Rinaldo non è ancora abbastanza.
Esce dalla sua bocca e le rimette la balgag, la donna non si oppone semplicemente reclina nuovamente la guancia sulla sua stessa saliva che è colata fuori dalla bocca.
Percepisce appena un esitazione di Luca, nel suo moto dentro il culo, un suo urlo,e poi una spinta più forte e il moto riprende scoordinato.
Lei non può vedere ma Rinaldo ora sta inculando l'uomo e questi attraverso lui, la sta penetrando,
Rinaldo non è gentile per nulla, malgrado abbia usato il lubrificante le sue spinte sono profonde e anche dolorose e Luca ripercuote tutto su Giovanna in un rincorrersi e crescendo di dolore e piacere.
La percezione del tempo sfuma, l'aria è pregna dell'odore di sesso e sudore, il perverso treno continua tra gemiti, respiri e grugniti.
Rinaldo esce da Luca e si piazza davanti alla faccia di Giovanna, ma quel tanto di lato perché la fotocamera del telefonino li inquadri entrambi in modo riconoscibile, le scosta nuovamente la pallina della balgag.
Il primo a venire è Luca e che dopo quattro spinte più violente sborra dentro le viscere della donna, e si accascia quasi a peso morto sulla sua schiena.
Rinaldo poco dopo venendo copiosamente in faccia a Giovanna prendendole in naso tra le dita all'ultimo e costringendola a tenere la bocca spalancata prima di venire copiosamente su tutto il suo viso.
Gli uomini alla fine si siedono sul divano visibilmente stravolti, mentre la donna rimane legata sul piano del tavolo, fino a che i due non si riprendono.
Giovanna non sa più cosa pensare o dire, è lì semplicemente bagnata dal proprio piacere e indolenzita dal dolore che l'ha eccitata, il viso sporco di sperma.
Rinaldo la libera e l'accompagna in bagno, sorreggendola nel suo passo malfermo a rinfrescarsi sotto la doccia dove la raggiunge per aiutarla ad insaponarsi.
Poco dopo arriva Rinaldo che prende il loro posto non appena escono fuori ad asciugarsi .
La Mistress ora vorrebbe essere riaccompagnata in sala, ma i due uomini sono di diverso avviso e la portano in camera da letto, lei non si oppone come un automa lascia che le braccia dei due uomini la circondino, la tocchino, la penetrino la bacino la portino sul letto per essere usata ancora.
Tutto diventa indistinto mentre sega, cavalca, pompa, è solo un sovrapporsi di sensazioni, di odori, di piaceri, di dolori, nulla ha più ordine e senso e nemmeno lo vorrebbe.
Non ricorda neppure come torna sotto la doccia ancora e l'aiutano a rivestirsi, quando riprende coscienza di sé è sulla porta di casa propria che infila la chiave nella serratura.

Il mattino dopo arriva trovandola vestita degli abiti della sera prima nel letto della sua camera, la mente torna alla notte precedente, le mani ai capezzoli indolenziti e al culo ancora un po' dolorante.
Porta una mano alla fronte...tutto vero allora!
Il Cellulare sul comodino ha un led che lampeggia, leggerà il messaggio più tardi....no lo leggerà adesso.
È di Rinaldo... - Dopo stanotte io e te non ci vederemo mai più -
Leggendo non sa se tirare un sospiro di sollievo o piangere, ma c'è anche un altro messaggio, è di Luca
- è stata una bella serata sei stata veramente brava dobbiamo ripetere magari guardando il nostro video -
Rinaldo non l'avrebbe più incontrata perché l'aveva punita mettendola nelle mani di un uomo che aveva sempre disprezzato... i suoi giorni di Mistress ora erano davvero finiti.
scritto il
2016-09-25
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