Una puttana al canile prima parte

di
genere
zoofilia

Mi chiamo Lena ed ho 42 anni, sono single, non sono mai stata sposata e non ho figli, vivo con mia sorella più piccola in compagnia di un piccolo cane, una bastardina femmina. A seguito della perdita del posto di lavoro, e avendo molto tempo libero, all'inizio dell'anno mi sono data al volontariato, prestando la mia opera in un canile privato, con fondi privati. Siamo in 4, tutte donne più il responsabile, un signore di 65 anni, amante degli animali e molto devoto. Il lavoro consiste nell'accudire e gestire tutte le attività del canile, gli ospiti son una ventina di cani che in estate diventano il doppio, anche perchè svolge funzione di pensione completa, per persone che vanno in ferie e ci lasciano le loro bestiole per la durata della vacanza. Proprio l'estate scorsa, per permettere a tutte e quattro di fare le ferie, il responsabile ha stabilito dei turni di lavoro unici, in pratica a me è toccata la settimana del ferragosto, e da sola ho dovuto reggere tutto il lavoro che c'è nel canile, trattandosi di volontariato, avrei anche potuto sottrarmi, ma non me la sono sentita, anche perchè amo gli animali e se posso essere loro utile, lo faccio volentieri.
Quando fà caldo, noi donne per motivi di praticità stiamo con pantaloncini corti e canottiera, io ed un'altra collega togliamo pure il reggiseno, per stare più libere facendo la gioia del responsabile, che sovente ci sbircia quando ci chiniamo e mostriamo le tette, ma non c'è ne preoccupiamo perchè è un signore e si limita solo a guardare.  I cani, quelli più irrequieti stanno nelle apposite gabbie, mentre i mansueti girano liberi all'interno del canile. Stando da sola, per una intera settimana, anzichè del pantaloncino tenevo un gonnellino di jeans, molto corto e molto pratico, che mi lasciava più libertà di movimento ogni volta che dovevo chinarmi, naturalmente con la mutandina e senza  il reggiseno. Avevo appena terminato di fare il bagnetto al piccolo barboncino bianco, e stavo mettendolo al sole sul tappeto di plastica per farlo asciugare, quando china sul cagnetto mi sento un peso addosso, il dalmata in libertà mi era balzato sopra e mi aveva messo le zampe anteriori sulle spalle e con il bacino pressava sul fondoschiena. Nel tentativo di alzarmi per liberarmi, perdo l'equilibrio e finisco con le mani a terra per tenermi ferma, praticamente alla pecorina, questo fà sì che il bacino del cane viene a contatto con le mie cosce nude, mentre con le zampe, scivolate dalle spalle si aggrappano ai miei seni stringendomi forte sui capezzoli. Subito mi sento il cazzo della bestia che si strofina tra le cosce all'altezza della mutandina, e comincia a muoversi nel tentativo di scoparmi, mi tiene ben stretta a se, e la posizione non mi  permette di liberarmi, poi con le unghie mi graffia sulle mammelle facendomi male, sicchè cerco di stare calma, anche per evitare che mi possa mordere. Bee....., praticamente gli stò dando la possibilità di fare i suoi comodi su di me, mi divincolo lentamente ma non basta lui mi scopa con frenesia tra le cosce e me lo fà sentire pure sulle labbra della fica, che protetta dallo slip, per fortuna non mi penetra. Solo quando lo sento ansimare forte e concitato, capisco che stà godendo su di me, infatti di lì a poco mi sborra tra le cosce inzaccherandomi pure la mutandina, poi si stacca e si allontana di qualche metro. Io seduta a terra, contenta e sbalordita, per lo scampato pericolo lo guardo mentre si lecca il cazzo che è diventato molto grosso e con una grossa cipolla alla base, poi si allontana lasciandomi completamente libera. Per il resto del giorno non faccio che pensare all'accaduto, e anche con un pò di paura addosso, essendo da sola. Anche la notte, a casa, non riesco  a liberarmi del fatto, ci penso sù, con più calma, e cerco di inquadrare l'episodio nella sua naturalità, in fondo gli era montata l'eccitazione e non aveva trovato di meglio che sfogarsi su di me, che stavo lì a portata di zampa...! Certamente, penso che non mi avrebbe mai fatto del male, mi conosceva bene, e poi era abbastanza tranquillo, quindi non mi dovevo preoccupare più di tanto, perciò mi convinsi in fondo di lasciarlo fare se ci riprovava, ma di più, perchè non approfittarne? Perchè doveva godere solo lui? Potevo benissimo collaborare per provare piacere anche io, lì stavo da sola, chi poteva vedere i fatti miei? Mi carezzai sul seno i piccoli graffi che mi aveva lasciato, e pensai che se fossi stata ferma e collaborativa, non me li avrebbe fatti. Sono quelle cose che nascono all'improvviso, che ti portano a valutare una situazione negativa in una positiva, mi decisi di non prendere iniziative, ma se fossi stata montata  dal dalmata o da un'altro, ci sarei stata, in fondo la beneficenza può anche essere di donare un pò di piacere a queste povere e sole bestiole, insomma mi convincevo sempre di più, che se voluta e desiderata, sarei stata la puttana del canile, disponibile con gli ospiti, ovviamente gratis, ma cercando di trarre la mia parte di piacere. L'indomani uscii di casa, normalmente per recarmi al canile, mi cambiai mettendo il solito gonnellino, stavolta però, invertii l'ordine dell'intimo, mi tenni il reggiseno, per proteggermi dai graffi sul seno, e tolsi la mutandina bianca che riposi su di uno steccato ove poteva essere annusata dai cani, mi accorsi che nella borsa avevo ancora lo slip sempre bianco del giorno prima, ingiallito dalla sborra, lo riposi , su di una panca pensando che più tardi l'avrei lavato.  Iniziai il lavoro destreggiandomi di quà e di là, beandomi di piccole folate di vento, che mi rinfrescavano dal gran caldo e dal sottile piacere che questo mi procurava sulla mia passerina scoperta, quindi liberai dalle gabbie i cani docili, compreso il dalmata e iniziai a zoccoleggiare...! Ancheggiavo morbosamente tra le bestie, come se fossero esseri umani e che sapessero apprezzarmi..., mi chinavo davanti a loro mostrando le mia intimità, pensando che qualche bel maschione mi montasse. Ebbi qualche breve annusatina tra le cosce da due cagnolini, piuttosti piccoli, ma il pensiero era per il dalmata, che credevo più idoneo a me, e anche perchè l'avevo già assaggiato e sapevo come comportarmi. Lui stava disteso sotto l'albero a dormire e non mostrava alcun interesse per me, pensai di attendere ancora un pò di tempo, e poi sarei stata io a prendere l'iniziativa. Verso mezzogiorno riempio le ciotole e porto da mangiare a tutte le bestie, prima quelli liberi e poi a quelli in gabbia, alla fine noto il dalmata che si leccava il muso dopo aver pappato tutti i croccantini della ciotola, fà una sgranata di ossa, distendendosi sulle zampe, poi mi fissa e si avvicina lentamente, anzi svogliatamente. Si ferma vicino alla panca e nota la mia mutandina sporca, comincia ad annusarla e poi le dà dei colpetti di lingua asportando gli umori del suo stesso seme, io comincio ad eccitarmi, le gote mi si fanno rosse e la pressione sanguigna si alza....! Tutto quello che riesco a fare per attrarre la sua attenzione, è simulare la posa del giorno prima, quindi mi calo per terra, e mi metto in posizione carponi, ginocchia e mani per terra e culetto al vento ben in vista, stò ferma muovendo solo il culetto a mò di invito. Lui mi si avvicina e mi annusa, ovviamente tra le cosce, mi dà delle leccatine anche sul culetto e sulla passerina, ma con poca voglia, si distrae guardando altrove, io agito i fianchi richiamando la sua attenzione e spontaneamente mi viene di muovermi. Cammino carponi come una cagnetta, fissandolo, lui mi raggiunge e...., niente non mi monta..., accidenti penso, ora che sono io che lo desidero, lui fà il difficile.., haimè, mi alzo in piedi e mi metto a correre tra il viale, lui mi insegue e mi raggiunge, balzando con le zampe sui miei fianchi, con le mani mi libero della presa e corro all'inverso nel viale, riesco a stento a raggiungere la piazzola che me lo ritrovo addosso di nuovo. Sempre in piedi io, lo allontano, ho capito che è necessario giocare con lui se voglio farlo mio, e così corro di nuovo nel viale, credendo che volessi sfuggirgli, mi viene sopra con forza facendomi cadere a terra, vicino alla gabbia di un grosso rott-wiler nero, ed in un baleno è sopra di me, essendo caduta sul fianco, mi raddrizzo con fatica sotto di  lui, rannicchiandomi sulle ginocchia, stò col sedere poggiato sui piedi e il resto del corpo disteso in avanti, il gonnellino completamente, sollevato sulla schiena e tutto il ben..., di dio a disposizione. Mi stà sopra da padrone, non posso più muovermi e sfuggirgli, le zampe anteriori intorno al collo, quelle posteriori ben piantate sulla terra nuda del viale, e il suo bacino col relativo cazzo a contatto col mio culo. Mi stò accovacciata, con la testa tra le braccia in attesa, sento il cazzo che comincia a dardeggiarmi sul sedere, alzo il culo per trovarmi alla giusta altezza, fà tutto da solo, l'unico aiuto e che cerco la migliore posizione per ricevere in fica il suo cazzo. Mi picchietta con colpi veloci e duri su una natica, poi mi centra e mi entra in vagina deciso, continua a dardeggiare e me lo fa uscire..., mi dimeno con il culetto per aiutarlo e mi centra di nuovo in fica, mi pompa da forsennato.., lo avverto piacevolmente..., mi riempie la vagina, godo, ma per poco..., mannaggia il suo agitare, fuoriesce di nuovo...! Mi colpisce all'impazzata, sul pube e tra il solco delle natiche, mi sento la punta sull'orifizio anale, continuo piccoli aggiustamenti con il sedere, ma me lo sento sempre picchiare duro sul buchetto del culo, continua  e lo sfintere cede..., si apre e lo lascia entrare..., me lo ha messo nel culo...! Sento un leggero bruciore al culo ma ormai c'è l'ho dentro e non sembra che esca, nonostante mi pompa freneticamente, serro le chiappe e mi tocco la passera con la mano, lui mi ha agguantata con le zampe ai fianchi attirandomi sempre di più a se. Sento il pezzo di carne che si agita nel retto e ne ricavo dolci sensazioni, mi piace..., averlo dentro, mi riempie il culetto e lo strofinio dei peli e del ventre sulle mie carni, mi mette i brividi, mi rilasso godendo intensamente. Facendo leva sulle ginocchia, mi proietto col bacino all'indietro ricevendo nel culo sempre di più..., non sò cosa mi sta entrando..., haimè qualcosa di grosso che mi fà male.., ma il piacere che provo compensa il dolore, fino a che avverto l'ano che si restringe.., penso che la grossa cosa, non c'è l'ha fatta, è rimasta fuori..., mi sento bella piena e mi arriva il primo orgasmo, mi mordo da sola le labbra, mentre le dita fradice di umori mi tormentano il clitoride e l'interno della vagina. Il cane mi scopa con intensità, senza più staccarsi dal mio corpo, continuo a sculettare, e lui mi affonda le unghie delle zampe anteriori sul basso ventre per tenermi ferma, mi sento protetta, così rannicchiata sotto di lui da avere un nuovo orgasmo, molto intenso, che coincide con il suo. Ansima e sbava come un diavolo..., preme sempre di più il bacino sul mio culo, schiacciando le palle, che gonfie di sperma lo mandano direttamente nel mio retto, una abbondante colata di liquido caldo mi irrora dentro, mandandomi in estasi dal piacere provato.  La pressione delle zampe sul mio ventre si affievolisce, ha finito...., me lo ha scaricato tutto lo sperma, io mi godo quei momenti sublimi non pensando più a niente, placida e indifesa, sento che il cane mi libera dalla stretta delle zampe, mi scende da sopra e fà per allontanarsi. Haimèè..., mi trascina dietro con se.., il suo membro ben piantato nel mio culo, non riesce ad uscire..., il piacere si trasforma subito in panico....., sono preoccupata ed agitata.., che faccio? mi chiedo...! Lui si ferma non forza..., lo sà che deve aspettare, è questa la sensazione che ho, ma io provo a ritrarmi col sedere e mi accorgo che mi fa male, e anche lui mi ringhia per un attimo, fa male pure a lui. Capisco che la natura deve fare il suo corso, e quindi aspettare che si sgonfia un pò, mi giro lentamente sul fianco, per poggiarmi a terra, sono stanca, lui asseconda i miei movimenti e ci troviamo stesi per terra, culo contro culo, uniti da un cazzo che tanto piacere e gioia mi aveva appena dato. Mi sono calmata, stò tranquilla, anche lui sereno aspetta, messa sul fianco con la testa poggiata sul braccio, col culetto ancora abbondantemente pieno, guardo davanti a me il rott-wiler, in gabbia, seduto maestosamente che mi fissa, noto l'uccello fuori dalla sacca con la punta rosso vivo, a pochi centimetri dai miei occhi, a pensare che l'uccello del dalmata, che ho tuttora in corpo nemmeno l'ho visto. Mi beo di questa magnifica vista, stringendo naturalmente l'ano attorno al cazzo, che ancora non è pronto, mi gratto su di una natica pensando al da farsi dopo, e aspettando in "dolce" attesa che il grosso moccolo mi esca dal culo. Me ne accorgo subito, una sensazione di defecare, mi stimola, pressando con il ventre..., e splaff..., cazzo e cipolla gigante, vengono espulsi dal retto, ha.., finalmente liberi, il dalmata subito si allontana, mentre io faccio fatica ad alzarmi, mi sistemo il gonnellino stropicciato, mi tolgo la polvere e la terra del viale da dosso, e istintivamente mi metto le dita tra le natiche, tastandomi il buchetto che mi appare gonfio e sensibile, sebbene si sia ristretto, comunque non mi fa male e vado tranquilla. Il rott-wiler mi abbaia contro, come se volesse qualcosa, chissà.., baaa....,  riprendo la mutandina dalla staccionata e la indosso, e mi dedico con calma alle cose da fare.    lenasmimmo@yahoo.it
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2010-11-09
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