Alessandro e Federica: Gemelli incestuosi
di
Marco Sala
genere
incesti
Ho appena aperto gli occhi, il sole già alto illumina la stanza, sono quasi le 10.00, gli esami di maturità sono finiti, ora voglio solo godermi i due mesi di vacanza che mi spettano. Sento l’acqua della doccia in bagno che scorre, Federica è già sveglia, forse anche lei vuole approfittare della bella giornata per svagarsi. Ops, scusate non mi sono presentato, io sono Alessandro, mentre la Federica, appena menzionata, è la mia sorella gemella. Lei è nata 20 minuti prima di me, lei ama giocare e scherzare sul fatto che grazie a ciò è la “maggiore” e che quindi le devo obbedienza, ma è solo un gioco tra noi, anzi, a volte si dice che tra gemelli ce ne sia uno dominante, assolutamente non è il nostro caso, posso dire che mai nessuno di noi ha mai voluto prendere il sopravvento sull’altro, anzi siamo ancora più uniti e complici di fratelli e sorelle “normali”. Si, abbiamo compagni di scuola diversi, gusti musicali diversi, a volte frequentiamo anche luoghi e locali diversi ma è impossibile tenerci separati per più di 24 ore. Discutiamo spesso ma mai un litigio ci ha tenuti distanti più di mezzora. Ci confidiamo segreti e dolori e quando usciamo con qualcuno abbiamo sempre il bisogno dell’approvazione dell’altro, anzi pensandoci bene, i suoi amici sono anche i miei e viceversa. Io sono un bel tipo, sportivo con un fisico asciutto, lei invece è più pigra, ha un fisico con qualche chilo in più, e nonostante siano messi nei punti giusti, ne è un po’ complessata tanto che ogni primavera si lancia in qualche dieta strana per rientrare nella sua solita taglia 38/40. Posso dirvi che per i miei gusti ha un fisico molto desiderabile, ho spesso l’opportunità di vederla in intimo, come lei mi vede spesso in boxer. Posso anche dirvi cha piccoli giravamo nudi uno di fronte all’altra senza problemi, ma dalla pubertà questa cosa ci è stata proibita dai nostri genitori dicendoci che ormai eravamo grandi e che non stava bene mostrarci nudi l’uno all’altra. Se devo essere sincero, vi devo confessare che a volte ho fatto il “guardone”, ho spiato mia sorella dai buchi della serratura del bagno e della sua camera. Il suo seno ed il suo pube sono stati i primi che ho visto, poi, come tutti i ragazzi ho avuto i miei percorsi e le mie storie. Ho avuto diverse ragazze che poco alla volta mi hanno aperto le porte alle gioie del sesso, in particolare l’ultima era una che aveva un grande appetito in materia. A questo proposito mi pare di capire che Fede sia ancora vergine, anzi ne sono quasi sicuro. Ho avuto modo di carpire da dei discorsi di suoi “ex” che la reputavano una inarrivabile, che non la voleva mollare, comunque se lo avesse fatto sono sicuro che me lo avrebbe detto. Ho però il sospetto che a qualcuno abbia fatto qualche “lavoretto” con la bocca. Si, mi sa che lo ha fatto, una sera mentre eravamo distesi sul mio letto a cazzeggiare del più e del meno, mi ha chiesto qualcosa relativamente al piacere che proviamo noi ragazzi quando ce lo succhiano, gli l’ho spiegato come meglio ho potuto e le ho chiesto se lei lo avesse mai fatto, mi rispose di no, ma in seguito mi sa che lo ha poi fatto. Ecco, questo è quello che vi posso dire su Fede e me, ma ora vi racconto un fatto che ha ulteriormente saldato il nostro legame e cambiato la nostra vita. Un giorno, avendo bisogno di accedere al bagno e non sentendo rumori provenire da esso, pensando che fosse libero vi entrai. Appena entrato vidi Federica che, seduta sul bordo della vasca, indossando solo l’accappatoio, a gambe aperte e piegata in avanti si ispezionava l’inguine. Lei non mi aveva sentito entrare, allora mi fermai di colpo e cercai di avvertirla della mia presenza. “Ops, scusami, pensavo fosse libero.” Sentendo la mia voce Fede immediatamente chiuse le gambe e si rialzò da quella strana posizione, io cercai di uscire per non metterla a disagio ulteriormente ma mi accorsi che stava piangendo. Odio vederla piangere, sarà il mio lato protettivo di gemello. Con i capelli ancora bagnati e tirati indietro, il viso un po’ arrossato era bellissima. Ancora seduta sulla vasca con le braccia abbassate sul suo basso ventre sembrava una bambina colta sul fatto, ma era quel suo sguardo triste che mi preoccupava. “Cosa succede? Cosa c’è che non va?” Le dissi molto dolcemente. Lei esitò qualche secondo prima di dirmi con un po’ di vergogna: “Ho un dolorino, mi fa male.” Sollevato dal fatto che fosse solo un piccolo problema mi inginocchiai davanti a ei e appoggiando la mano sul suo ginocchio le chiesi di cosa si trattasse. “Tutte le ragazze che conosco si rasano completamente la patatina, io no. Ho voluto provare l’altro giorno, me la sono rasata come una bimba ma non so perché questa mattina mi sono svegliata con un dolore proprio lì. Quando passo la mano la sento gonfia e mi fa male.” “Dai, aspetta che mamma torni dal lavoro, lei sicuramente saprà come aiutarti.” “No, assolutamente no, non voglio che lei lo sappia, ci sarebbe una sgridata assicurata con predica annessa. Lei mi ha già detto più volte di non farlo perché, secondo lei, sono solo le puttanelle che lo fanno, quindi se lei venisse a sapere che me la sono depilata completamente…” E’ vero, i nostri genitori sono molto bigotti su certe cose, così capii la reazione di Fede. “Guarda, probabilmente non è niente, credo sia solo un pelo incarnito che ti fa male, dovresti andare dall’estetista, lei saprebbe cosa fare.” “Quella vipera curiosa?” Protestò mia sorella. “Con quella sua lingua tagliente, neanche il tempo di tornare a casa e la notizia la saprebbe già tutto il quartiere. Se hai altre idee del genere è meglio che tu le tenga per te.” Mi rispose piangendo, allora ridendo le dissi che faceva un po’ la difficile. “Non faccio la difficile, è in una posizione scomoda e mi fa male. Riesco a malapena a camminare.” “In ogni caso non penso che questo dolore non ti impedirà di fare i pochi metri che ti separano dalla tua stanza, lasciami fare la doccia e intanto ne approfitterò per trovare una soluzione al tuo problema” Allora Federica lasciò il bagno un po’ imbarazzata, io feci una doccia veloce, mi asciugai e, con una salvietta legata in vita bussai alla sua camera. Senza aspettare entrai, Federica era sdraiata sul letto con il viso nascosto sotto il cuscino. Il mio cuore soffriva nel vederla in quello stato. “Perché non chiedi a Paola di venirti ad aiutare?” Paola è un’amica di mia sorella e, per inciso, è stata anche l’ultima mia ragazza e posso dire sicuramente che anche lei si depilava completamente la zona pubica. “Hai avuto proprio una bella idea, dopo che vi siete lasciati con me non ha più un bel rapporto, poi è un po’ imbarazzante chiedere ai propri amici come risolvere un problema di sesso” “Si hai ragione, ma sto cercando di aiutarti.” “Si, si, lo vedo, come sempre stai facendo del tuo meglio, scusami, sei adorabile.” “Si, sono adorabile, ma al momento non mi vengono più delle idee” Allora Federica timidamente e con voce bassa disse: “Io ne avrei una, ma è un po’ imbarazzante, non potresti guardare tu?” Il mio cuore fece un sussulto, un sensazione fino allora sconosciuta mi pervase, un misto di curiosità ed eccitazione, ma la cosa strana fu che, nonostante questa sensazione fosse molto piacevole provai un notevole imbarazzo. Le parole non mi uscivano dalla bocca. “Insomma io dovrei.. Tu vuoi dire che.. Ma tu sei mia sor..” “Mi fido di te più di chiunque altro, tu sei il mio miglior amico oltre che essere il mio fratello gemello, tu sei un altro me, ricordati! Poi ci siamo visti un sacco di volte nudi.” Replicò Federica, dimenticando che la cosa avveniva molti anni fa ed eravamo bambini. “Poi tu ti fai la barba quindi conosci il problema.. per favore fratellone mio, aiutami” Aveva veramente bisogno del mio aiuto per pregarmi in quel modo. Poi con tutte quelle parole dolci e gentili come avrei potuto resistergli? Lei sapeva come vincere le mie riserve e farmi dire sempre di si, allora feci un respiro lungo ed iniziai. “Ok, trovami delle pinzette mentre io cerco un disinfettante e una crema emolliente che ti aiuterà a guarire più velocemente.” Federica fece un sospiro di sollievo, il suo viso si illuminò, quindi mi baciò prima che ciascuno di noi partisse alla ricerca degli attrezzi utili a risolvere il suo problema. La mia testa era un frullatore, non riuscivo ancora a realizzare che Federica, la mia sorella gemella, tra qualche istante mi avrebbe permesso di vedere la sua zona pubica da molto vicino. Ero euforico ed intimidito allo stesso tempo. La mia eccitazione cresceva, allo stesso tempo avevo paura che una mia erezione improvvisa spaventasse mia sorella, con il solo asciugamano legato in vita non sarebbe stato facile nasconderla. Il mio cuore batteva a mille. Appena rientrato in camera trovai mia sorella seduta sul bordo del letto, accavallava e scavallava nervosamente le gambe. Aveva preso la lampada che stava sul comodino e sorridendo mi disse: “Penso che vorrai un po’ più di luce per..” “Si, buona idea.” Risposi. Mi avvicinai a lei, quindi mi sedetti tra le sue gambe cercando la posizione migliore per l’operazione. “Sei sicura di volere che sia io a fartelo?” “Si certo, è davvero un favore che ti chiedo, poi non sono mica la prima che ti mostra la sua patatina, tu ne hai già viste delle altre.” “Si sicuramente, ma ora è mia sorella che me la mostra ed è diverso..” “Si, si, lo so.. Dai cominciamo?” Iniziammo. Gli diedi guanto di crine imbevuto di acqua calda. “Passalo sulla zona pubica, il guanto avrà un effetto esfoliante e l’acqua calda apre i pori della pelle.” Sapevo che le mie spiegazioni erano inutili ma la cosa mi permetteva di rompere un silenzio imbarazzante. Federica prese il guanto e lo face sparire sotto il suo accappatoio e comincio a frizionare la sua zona intima. Così facendo, un gesto che in una situazione di quotidianità era normale e banale, assunse un aspetto tremendamente erotico. Il viso di mia sorella cominciò ad arrossire, era il problema del quale stava soffrendo o l’effetto della frizione sulla zona intima? Naturalmente cercai di ignorarlo, ma da parte mia sentivo il cazzo che cominciava ad indurirsi. Pensavo che seduto come ero mia sorella non avrebbe potuto accorgersene, in ogni caso, ne io, ne lei avevamo il coraggio di guardarci negli occhi. Per darmi un po’ di contegno e per non stare senza far niente mentre mia sorella si frizionava la zona pubica, cercai di posizionare la lampada e raccogliere gli oggetti che mi sarebbero serviti per l’operazione. “Penso possa bastare..” Federica mi ridiede il guanto e le chiesi se fosse pronta. Un leggero cenno della testo mi diede l’ok. “Bene, allora cominciamo.” Federica slacciò la cintura dell’accappatoio e lo aprì. Non potei fare a meno di ammirarla nella sua quasi nudità. La parte superiore del corpo e del torace era parzialmente coperta, ma dai seni in giù il suo corpo era completamente offerto alla mia vista. I mie sensi si riscaldavano. Ella aprì lentamente le gambe e la sua fichetta mi apparse in tutta la sua bellezza. Le sue labbra erano sottili, il suo clitoride piccolo, pulsante, delicato, roseo come tutta la sua patatina del resto. “Wwaaoo..” Involontariamente mi uscì un’espressione di ammirazione. Lei fraintendendo chiuse subito le gambe. “Cosa c’è? Qualcosa di grave?” Sembrava spaventata, allora le appoggiai delicatamente una mano sul ginocchio e dissi: “No, no, è che io la trovo molto bella” “Ohh..” Esclamò rispondendo a questo complimento inatteso molto imbarazzata. “Sei molto gentile, grazie.” Allora riaprì le gambe ed io mi concentrai sul mio lavoro. Quando la fica di mia sorella fu ben aperta, vidi un piccola vescica irritata su una delle sue labbra, vista la posizione capivo perché quel problema doveva dargli fastidio. C’era un pelo che era entrato nella pelle ed aveva procurato una piccola infezione, sarebbe bastato estrarlo con la pinza per rimuoverlo e dargli sollievo. “Ok, non è niente di grave, però da sola non saresti riuscita a toglierlo, vedrai che appena avrò tolto il pelo e fatta scoppiare la vescichetta il dolore sarà solo un ricordo e tra un’ora non avrai più niente.” “Davvero? Meno male.” Disse Federica emettendo un grande sospiro si sollievo. Però dovresti avvicinare il pube più vicino a me e aprire le gambe più che puoi in modo che io possa lavorare più facilmente.” Federica eseguì. In quella posizione il pelo non mi lasciava altre soluzioni, con le dita dovetti allargare le labbra intime di mia sorella. Così mi trovai con le mani tremanti a pochi centimetri dalla fica di mia sorella. Solitamente quando mi trovavo in quella posizione mi dedicavo ad attività più piacevoli. Niente prima di quel giorno mi era sembrato più eccitante. La voglia di lasciarmi andare a carezze più eccitanti attraversava la mia mente. Con il pollice e l’indice avevo aperto il frutto proibito di mia sorella. La sua fica era completamente svelata alla mia vista, sentivo il calore della sua pelle. Continuavo a ripetermi che dovevo concentrarmi su quello che stavo facendo e niente altro, questo è quello che mi suggeriva la mia coscienza ma uno spettacolo del genere era molto difficile da ignorare. Prima di togliergli i pelo causa del suo problema dovetti premere un poco sulle labbra arrossate, la guardai in volto, lei rispose a mio sguardo, il suo viso era rosso, si stava mordendo il labbro inferiore, la parte superiore dell’accappatoio si era aperta completamente mostrandomi tutto il suo corpo tremante. “Vado?” “Vai.” Mi rispose. Con un gesto brusco e veloce estrassi il pelo causa del dolore. Lei si irrigidì lanciando un grido di dolore. Soddisfatto del mio lavoro dissi a Federica che era tutto finito, immediatamente mia sorella prese un piccolo specchio ed ispezionò la sua fichetta. “Hai visto? Sei tutta bagnata, porcellina!” Allora lei sorridendo infilò il suo piede sotto l’asciugamano che portavo allacciato in vita, unico mio indumento, sfiorando il mio cazzo e vedendo la mia evidente erezione disse: “Si, lo so, e tu hai il cazzo duro!” Quando si era chinata per vedersi a fichetta con lo specchio, l’accappatoio si era aperto de tutto, così oltre alla sua patatina potevo vedere i suoi seni e le sue areole gonfie ed i suoi capezzoli duri e sporgenti. Io non sono di legno ed ebbi paura che a situazione potesse precipitare. Per cercare di evitare il fattaccio, mi rialzai e senza dire niente le diedi il disinfettante da usare e uscii dalla stanza, immediatamente mi accorsi che lo sguardo di mia sorella era sulla prominenza dell’asciugamano data dalla mia erezione. Mentre stavo per lasciare a stanza Federica mi rivolse la parola: “Tu sei veramente il miglior fratello che una sorella potrebbe avere,” “E tu a sorella più pazza che un fratello potrebbe avere” Le risposi. Un ultimo sguardo al suo corpo nudo quindi, tremando me ne tornai in camera mia ancora incapace di realizzare quello che era successo. Sdraiato sul letto non facevo altro che pensare a quello che ci era accaduto. Appena chiudevo gli oggi mi veniva alla mente la fichetta rosa e stretta di Federica, il suo clitoride che faceva capolino e i suoi seni con i capezzoli gonfi. No facevo altro che girarmi nel letto ed il mio cazzo era in un’alternanza di erezioni. Ad un certo punto sentii bussare alla porta e, senza aspettare la mia risposta, vidi mia sorella entrare nella stanza per riconsegnarmi il disinfettante. Mentre io mi ero messo dei boxer, Federica era ancora in accappatoio. Avvicinandosi al letto mi chiese se poteva sedersi vicino a me, cosa che aveva fatto migliaia di volte, io le dissi si e mi spostai facendogli posto. Appena seduta vicino a me, mi prese la mano, lo fa solitamente quando è nervosa, me la stringe e ci gioca in continuazione, è a sua pallina antistess. “Alex..” “Si, Fede, dimmi.” “Ho fatto una cosa ridicola, non ti pare?” “Non capisco, di cosa stai parlando?” “Si, un attimo fa, quando ti ho toccato il cazzo con il piede.” Mi misi a ridere e cercai ti tirarla verso me per darle un bacio in fronte e continuai: “No, non c’è nulla di male in quello che hai fatto.” “Sai, mi sono consolata nel vedere che non ero la sola ad essere eccitata.” “Si, è vero, anche io mi sono eccitato” “Tu sei il primo ragazzo al quale l’ho mostrata.” “Ti ringrazio, ne sono lusingato, ma era per una ragione medica.” “Ma sei eccitato ancora da prima?” “Oddio, per il momento c’è calma, ma se ci penso il problema ritorna.” Federica fece una lunga pausa di silenzio continuando a macinarmi le dita. Spesso mia sorella veniva da me per discutere, trovare conforto, parlare di sesso ma oggi era tutto diverso. “Sai, Paola mi ha detto come le piaceva farti eccitare.” “Ahhh.. ti ha raccontato queste cose?” “Si, in realtà mi ha raccontato tutto, spero tu non me ne voglia.” “Ma certo che non te ne voglio, anche se è un po’ strano sai, trovo eccitante che mia sorella e la mia ex parlavano del mio cazzo tra di loro.” “Si mi piacevano un sacco le sue storie, una volta mi ha raccontato che te lo ha fatto diventare duro in un cinema per tutta la durata del il film, te lo ricordi?” “Certo che me lo ricordo, appena si spensero le luci Paola mi sbottono i pantaloni e cominciò a masturbarmi facendo attenzione a non farmi sborrare, lei me lo accarezzava e ci giocava finché non diventava ben duro, poi si fermava tenendo sempre il mio cazzo tra le mani, poi quando si accorgeva che mi si stava ammosciando ricominciava a segarmelo. Non vedevo l’ora che finisse il film per appartarmi con lei per farmi fare un mega-pompino. E mi ricordo anche che alla fine del film ricevette una telefonata della madre che aveva bisogno urgentemente di lei, tanto che dovette tornare subito a casa lasciandomi solo con il mio cazzo in tiro.” Federica scoppiò a ridere. “O povero fratellino, allora tu cosa hai fatto?” “Sono tornato subito a casa, mi sono chiuso in bagno e con la mano che stai tenendo adesso mi sono masturbato alla grande.” Con sorpresa, allora, mia sorella guardo la mano che stava tenendo tra le sue e senza che me lo aspettassi appoggiò e labbra sul palmo e delicatamente e lo baciò. “Ti masturbi sempre con questa mano?” La conversazione aveva preso una strana piega ma la cosa mi piaceva, quindi decisi di assecondarla e continuare nel discorso. “Si sempre con questa mano, e tu? Ti accarezzi anche tu?” “Certamente, quando mi accarezzo il clitoride uso la sinistra, ma quando mi infilo le dita nella mia patatina e mi tocco i seni le uso tutte e due.” “E con i ragazzi?” “Con i ragazzi in che senso?” Mi rispose Fede. “Dopo tutto Paola ti ha raccontato un sacco di cose su di noi, ma io non so niente di quello che hai fatto tu, mi piacerebbe saperlo.” “Sai, come ti ho detto prima, a nessuno ho mai mostrato la mia patatina e tanto meno mi sono mai lasciata toccare, ho solo fatto qualcosa con Armando.” “Qualcosa in che senso, cosa gli hai fatto?” “Glielo preso in mano e in bocca.” Mi confidò con un filo di voce. “Ma solo tre o quattro volte, e lui non mi ha fatto niente, te lo giuro.” Parlare di sesso in questo modo con mia sorella dopo quello che era successo poco prima, mi eccitava terribilmente e di conseguenza il mio cazzo divenne ancora duro al massimo e, sotto i boxer, la mia erezione era visibile e questo non sfuggi a Federica. Nel parlare avevamo cambiato posizione, ci trovavamo distesi su un fianco l’uno di fronte all’altra, lei non doveva fare altro che abbassare lo sguardo per vedere la forma del mio cazzo sotto il tessuto dei boxer. Infine mi chiese: “Alex, per favore, mi piacerebbe vederlo.” Sono sincero, questa richiesta non mi sorprese, soprattutto dopo quello che era successo nella giornata, anzi, forse speravo mi chiedesse qualcosa de genere. Io non risposi, avvicinai il mio viso al suo, le mie labbra alle sue e dopo qualche contatto le nostre bocche si aprirono e le nostre lingue si attorcigliarono in un lungo e profondo bacio per la grande soddisfazione di entrambi. Quindi senza parlare mi alzai dal letto, mi misi in piedi di fronte a lei e mi abbassai i boxer. Il mio cazzo sempre più duro, svettò subito in alto finalmente libero dai boxer che lo contenevano e pronto al ruolo che doveva svolgere. Federica si sedette sul bordo del letto per essere più vicina a me. La lasciai osservare ed esaminare il mio cazzo come da suo desiderio. Io non sono un esibizionista, ma ammetto che provai uno strano piacere mostrare il mio cazzo duro alla mia sorella gemella. Senza dire niente lo prese delicatamente nella sua mano calda, quindi iniziò a masturbarmi delicatamente prima di vederlo sparire tra le sue labbra. Mi sembrava di sognare, ma era realtà, mia sorella mi stava facendo un pompino! Non ci potevo credere! La mia paura era quella di sborrare subito, ero troppo eccitato. Con risucchi e mugolii di piacere faceva sparire il mio cazzo nella sua bocca, a volte tutto fino in fondo, io la guardavo mentre la sua testa andava avanti ed indietro facendomi godere. Quando i nostri sguardi si incontrarono mi strizzò l’occhio in modo complice. Il mio corpo era tutto in tensione. Quando faceva uscire il mio cazzo dalla bocca era solo per leccarmi la cappella, con la sua mano destra mi accarezzava le palle mentre con la sinistra accompagnava il lavoro della bocca. Per una ragazza che dice di aver succhiato il cazzo solo tre o quattro volte devo dire che aveva molto talento, molto più della mia ex. Quando con la lingua mi titillava la cappella e il buchino de cazzo mi trasportava in un modo di piacere fino allora sconosciuto. Io le accarezzai il viso, poi i capelli, la mia mano scese sul collo e quindi le feci scivolare l’accappatoio dalle spalle. Era troppo bello, era dalla mattina che mi trovavo in uno stato di eccitazione permanente, non sapevo se avessi resistito ancora per molto, allora dissi a mia sorella: “Federica, sto per venire.” “Si, vienimi i bocca, per favore, voglio vedere come è ricevere lo sperma direttamente in bocca.” Immediatamente il mio cazzo scomparve nuovamente nella bocca di mia sorella, vedevo che lo stava facendo veramente con passione, me lo leccava, me lo accarezzava, me lo succhiava, mi sembrava di essere in paradiso e, quando mi accarezzò di nuovo le palle, esplosi in un orgasmo straordinario, il piacere fu così forte che mi si piegarono e gambe. La mia sborra riempì la bocca di mia sorella che cercò di deglutirla ma un po’ le colò dalla bocca, si lasciò scappare solo qualche “mmmm..” di piacere ma continuò finché non raccolse anche l’ultima goccia del mio seme. Dopo che ebbi finito di schizzare, lasciò il mio cazzo e si pulì la bocca sulla manica dell’accappatoio. Con la sua faccia da ragazzina sembrava una bambina che aveva appena finito di mangiare il suo dessert preferito. “E’ stato fantastico!” E’ l’unica cosa che seppi dire in piedi davanti a lei inginocchiata. “Anche a me è piaciuto, ma aspetta non è tutto.” Lei si alzò e lasciò cadere a terra l’accappatoio, eravamo uno di fronte all’altra nella posizione che avevo sempre sognato. Lei si sedette sul bordo del letto ed io sul pavimento davanti a lei, ma ora era nuda, completamente nuda. Con lo sguardo percorsi tutto il suo corpo, non capivo perché pensava di non essere bella, il suo corpo era ben proporzionato, mi piaceva, e la desideravo, la desideravo terribilmente, si, la desideravo più di ogni altra cosa. Le sue gambe erano ancora chiuse, ma mi piaceva guardare i suoi seni, i capezzoli rosa che puntavano verso l’alto. “Hai finito di guardare?” La sua voce mi risvegliò e mi fece capire che non è un sogno. Federica mi guardò con un sorriso. Nonostante lei fosse ancora vergine, ed io con un po’ più di esperienza nel campo, i ruoli si erano invertiti, ero io quello più destabilizzato dei due. Mi avvicinai a lei, posai le mie labbra sui suoi seni, li succhiai, li baciai, li accarezzai, lei mi rispose con dei sospiri. Il mio cazzo si risvegliò, ebbi una nuova erezione. Abbandonai un attimo i suoi seni per tornare alla sua bocca, le nostre lingue si intrecciarono di nuovo in un bacio profondo. Il tempo di un bacio appassionato e la mia bocca scese di nuovo sul suo corpo. Federica era distesa sulla schiena, le gambe erano aperte. Ancora una volta ero con il mio viso di fronte alla sua fichetta, sulle sue labbra già umide potevo costatare che il suo problema era quasi passato, la mia bocca baciava il suo fiore e la lingua scorreva tra le sue labbra rosee. Mia sorella inarcò la schiena. “mmmmmm…. Si continua” Certo che continuo, non c’è modo di fermarmi. Federica si rialzò e guardava mentre le stavo leccando la patatina, volevo donarle tutto il piacere di cui fossi stato capace. Pensavo a quello che avevo imparato a fare con la mia ex ragazza, mi sforzavo di fare di meglio con mia sorella, e mi pareva anche che le piaceva. “mmmmm.. si è bello, mi piace.” Dopo alcuni minuti di questi giochi, vedi che il suo corpo si tese, afferrò il piumone, stava godendo per la prima volta grazie a me e alla mia lingua, potevo fermarmi e lasciarla godere appieno del suo orgasmo ma continuai a leccarla delicatamente, del resto lei non aveva intenzione di lasciarmi allontanare dalla sua fichetta. Così mentre cercavo di baciarle l’interno delle cosce, lei spostò il bacino in modo da posizionare ancora la sua patatina di fronte alla mia bocca, quindi appoggiò le sue mani sulla mia testa tirandola a lei per aumentare la pressione della mia bocca sulla sua zona pubica. Le mia lingua scivolava tra le sue labbra fino al suo clitoride, quindi si infilò nella sua fichetta umida. Il suo sapore ed il suo profumo colpirono intensamente i miei sensi. Il suo sesso era bagnato e lubrificato per mia grande soddisfazione. La mia bocca era ancora a pochi centimetri dal suo sesso, delicatamente soffiai sulle sue labbra, sul suo clitoride e anche sul buchino del culetto ancora stretto, un soffio leggero per alimentare il fuoco che stava bruciando nella sua pancia, con Paola funzionava e vedevo che funzionava anche con mia sorella. Furono solo sospiri e gemiti. La mia lingua, le mie labbra e le mie dita avevano un sacco di modi per darle piacere ma volevo che questa prima volta fosse una cosa da ricordare. Mi ributtai profondamente tra e sue gambe, ora il mio obiettivo era il suo clitoride. Cominciai a stuzzicarlo con la lingua e succhiarlo in modo sempre più intenso, ci volero solo poche stimolazioni affinché i fianchi di Federica assecondassero i mio lavoro. Sentii che era vicina ad un nuovo orgasmo, allora le feci scivolare due dita nella fichetta. Mentre continuavo a succhiarle il clitoride cominciai a sditalinarla. Federica inarcò la schiena ancora di più mentre si massaggiava i suoi seni meravigliosi. I mugolii lasciarono il posto e vere e proprie urla di piacere motivandomi ancora di più nella mia azione anche se non ce ne sarebbe stato bisogno. Il mio viso era ormai tutto bagnato dei suoi umori. Alzando o sguardo verso il suo viso riescii a vedere che era con la testa all’indietro e con gli occhi chiusi, la sua mano destra sul suo seno e la sinistra sulla mia testa. La pressione del mo viso sul suo bacino aumentò, lei stava godendo con un urlo che sembrava un rantolo. L’orgasmo durò diversi secondi, un momento di intenso piacere per la mia desiderabile sorella. I suo corpo si rilassò, allora colsi l’occasione per sdraiarmi vicino a lei, e lei ne approfittò per darmi un bacio profondo ed appassionato. “wwaaoo… cosa mi è successo? Non avrei mai immaginato potesse essere così bello.” Mi confidò subito dopo. “Io avevo proprio voglia di darti piacere, di farti godere.” “E ci sei riuscito benissimo.” “Vuoi che mi fermi qui?” “No.. no.. ho troppa voglia di te.” Allora mi misi sopra di lei, Federica allargò le gambe per rendere a posizione più comoda. Durante i nostri appassionati baci e i nostri teneri abbracci, sentivo il mio cazzo che si ricopriva dei suoi umori al contatto della sua patatina. Mi alzai un poco, impugnai il mio cazzo e comincia ad accarezzarle il clito con la cappella, quindi posizionai i cazzo davanti alla sua fichetta. Incrociai il mio sguardo in quello di Federica. Nessuno di noi parlò ma lessi l’emozione e l’eccitazione in quello sguardo. L’abbracciai ancora quindi appoggiai la cappella sulle labbra della sua patatina e spinsi delicatamente finché il mio glande non sparì tra le pareti umide della sua vagina. Mia sorella emise un piccolo gemito di piacere. Io la scopavo dolcemente, ad ogni movimento entravo sempre di più profondamente. Passai attraverso la sua imene, il suo corpo si tese ed i suoi occhi si riempirono di lacrime, io aumentati il ritmo dei movimenti, il piacere prese presto il posto del dolore e infine mia sorella si arrese, abbandonandosi completamente alle dolci sensazioni dell’amore fisico. Colpo dopo colpo, spinta dopo spinta, riuscii a spingere il mio cazzo fino in fondo alla stretta ma lubrificata fichetta di mia sorella, tanto che non pensavo che una ragazza potesse bagnarsi tanto. Volevo godermi lo spettacolo del suo corpo, volevo vedere il mio cazzo che entrava ed usciva dalla sua fica lucente dei suoi umori. Cambia posizione ma restai sempre davanti a lei, per poterla contemplare. Federica era bellissima, i suoi seni erano gonfi di desiderio, il suo corpo lucente coperto da un leggero strato di sudore ed il suo viso rosso di piacere erano uno spettacolo. Il suo ansimare ed i suoi gemiti erano per me stimolo ed eccitazione. Ogni spinta del mio cazzo nella sua fica erano accompagnati da gridolini di piacere. Le sue mani correvano sul mio petto, sulle mie spalle si aggrappavano ai miei fianchi. “Si, si, è bellissimo, continua… ti amo fratellino mio.” La nostra passione e la nostra eccitazione cresceva sempre più, io la scopavo sempre più forte. Mi misi in ginocchio e le alzai il bacino, solo la testa e le spalle appoggiavano sul letto. La stavo pendendo con forza, i suoi seni rimbalzavano ad ogni colpo del mio bacino. Il suo viso era in estasi totale, lei mi guardava ma non so se mi vedeva veramente. Stavo pompando la sua bellissima fichetta. Stavo facendo l’amore con una passione della quale ignoravo l’esistenza. Federica accompagnava il mio lavoro masturbandosi con foga il clitoride. Ad un certo punto mi strinse con le sue gambe, inarcò la schiena, smise di respirare e si lasciò scappare un verso quasi bestiale. Era il segnale che stava godendo, ora era il mio turno. Sapevo che mia sorella prendeva la pillola per un problema ormonale quindi non ebbi alcuna paura quando sborrai dentro a lei. Il mio piacere fu molto intenso, ebbi l’impressione che tutta la mia energia scorresse fuori con il mio seme. Trovandoci nelle braccia l’uno dell’altra, ci rilassammo per recuperare le forze. Mi sentivo felice e disteso come non mai. Federica fu la prima a parlare. “Quello che abbiamo fatto non so se è moralmente giusto, ma cazzo, è stato proprio bello!” Scoppiai a ridere, ma la risata fu subito soffocata da un bacio di mia sorella. La lasciai fare, quando fu soddisfatta mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai: “Spero che la prossima volta sia ancora così bello.” La felicità della mia sorella gemella si leggeva nei suoi occhi. “Davvero? Vorresti rifarlo?” “Ogni volta che vuoi, amore mio.” “Allora promettimi che lo faremo ogni giorno della nostra vita, qualunque cosa accada.” “Si te lo prometto.” E da allora lo abbiamo sempre fatto e lo faremo ogni giorno ancora sempre più appassionatamente.
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