Mammina sei unica due
di
Paola trav
genere
incesti
Ero stata scoperta alla fine, e non è che mi sia dispiaciuto, anzi, ma la mia natura era chiara, ero una femmina in un corpo maschile, e quindi era difficile nasconderlo al mondo.
Mia madre fù di parola, d'accordo con mio padre, in pochi giorni mi cambiarono scuola, vicino a noi c'era un collegio femminile, e non fecero molte domande, quando videro che il nome era maschile, anzi la direttrice lo cambiò in Paola, dicendo che era meglio, e per il fatto che ero un maschietto, mi disse di comportarmi naturalmente con le compagne, che comunque non ero l'unica del gruppo, e che anche le ragazze diciamo naturali, erano in quel collegio perché comunque erano state allontanate da istituti diciamo normali.
Quando rientravo da scuola al pomeriggio, spesso andavo da Luana, dopo i primi momenti di rabbia della mamma ebbi il permesso di ritornare alle mie abitudini, e così feci.
Ormai ero donna, a tutti gli effetti, vestivo come tale, mi comportavo come tale, e ben presto nel quartiere fui accettata come una ragazza normalissima, avevo molti spasimanti, e devo dire che con Luca tutto procedeva per il meglio, spesso restava a dormire da mè, ed ero la sua ragazza a tutti gli effetti, ero stata presentata alla sua famiglia, che chiaramente mi credevano una ragazza, non sospettando la verità, e durante i fine settimana, aveva a disposizione la mamma, che rientrata dai suoi viaggi di lavoro, poteva dedicarsi a mè, e a LUCA.
Devo dire che vedere Luca montare mia madre, mi eccitava moltissimo, vedere lei in reggicalze, calze e tacchi a spillo, a pecora gustarsi il lungo e possente cazzo di Luca, vederlo sprofondare nel suo culo, da sempre dilatatissimo, devo dire che il rapporto tra lei e mio padre è sempre stato di libertà massima, lei aveva una stuola di amanti, come scoprii poi avere anche mio padre, sia femminili che maschili, e sentirla gemere sotto i colpi di un giovane stallone, mi facevano fremere da un intenso piacere.
A volte Luca ci metteva tutte e due una vicina all'altra, e alternava il mio al suo buco, entrando indifferentemente e senza sforzo, ormai ero ben dilatata, e si poteva così godere le sue due donne.
Quando Luca non era disponibile, vuoi per gli amici, vuoi per la scuola, andavo a trovare Luana, mi ricordo una volta che entrai in casa, avevo le chiavi, e non la trovai come al solito in cucina, tolsi il cappottino, e appoggiai la mia borsetta e poco dopo sentii delle voci provenire dal piano di sopra, salii le scale, piano piano, e sentii che provenivano dalla camera da letto, sbirciai dentro, e vidi Luana stesa sul letto, a gambe larghe, con legato ai quattro lati del letto, polsi e caviglie, e Antonio, il marito, intento ad armeggiare con la sua figa, lo sentivo dirle, si amore vedrai che bello, senti come sei bagnata, finalmente oggi assaggerai un vero cazzo, lei ansimava e si dibatteva in preda al godimento, nella sua vagina Antonio aveva già inserito quattro dita, aprii leggermente la porta, e notai una seconda persona in camera, vicino al loro letto, in piedi, si trovava un possente ragazzo di colore, alto, bello una scultura, si voltò leggermente, e apparve in tutta la sua bellezza un pene enorme, scendeva in mezzo alle sue coscie, nero, d'ebano sembrava, lungo come il mio braccio, ad un tratto, lo prese in mano, e cominciò a menarselo, divenne in pochi minuti duro come il marmo, la lunghezza non cambiò di molto, ma il diametro si, era largo poco meno di una lattina direi a prima vista, sgranai gli occhi.
Antonio si spostò, prese della crema, e cominciò, a umettare il gigantesco cazzo del ragazzo, lo masturbò per bene, palpandogli le palle, era eccitato, di sicuro con il ragazzo qualcosa c'era stato, poi, lo fece salire sul letto, per prima cosa imbavagliò Luana, e disse, amore tu urli troppo, i vicini sentirebbero, e lei fece cenno di sì col capo, poi il ragazzo si stese su di lei, Antoni afferrò da dietro la bestia e la indirizzò nella figa di Luana, appoggiò la sua cappella, e cominciò una lenta avanzata.
Vedevo la cappella forzare l'intimità di Luana, la vidi allargarla oscenamente, per poi scomparirvi dentro, al suo passaggio sentii uno schiocco, e vidi lei sussultare e urlare, lentamente lo vedevo scivolare, a volte arretrare, e Antonio continuare a umettare il cazzo del ragazzo, dopo un tempo lunghissimo, finalmente era dentro, tutto, era incredibile, Luana doveva avere un'utero lunghissimo per riceverlo, a quel punto, aprii la porta, non potevo perdermi una cosa simile, Antonio rimase sorpreso, il ragazzo si voltò, ma non smise di il suo lavoro, Luana sbattè gli occhi, e mi guardò, fece cenno ad Antonio, e lui le tolse il bavaglio, Luana allora mi disse: sono felice che ci sia anche tù, così mi potrai aiutare, spogliati tesoro, lo feci immediatamente, e rimasi in reggicalze e calze e tacchi, mi tolsi reggiseno e slip, mostrando il mio pene turgido e gocciolante, mi affrettai a baciarla, e infilai la mia lingua nella sua bocca.
Il ragazzo ricominciò a pomparla, dentro e fuori, non terminava mai di uscire, tanto era lungo, arrivato a far uscire la cappella, risprofondava in lei, la quale gemeva e godeva come una vacca, gli si giravano gli occhi dal piacere, poi mi guardò, e mi disse: è bellissimo, non lo puoi immaginare, è il paradiso, ti senti allargare, è possente, non ho mai goduto così in vita mia, siii montami amore sbattimi distruggimi urlava.
Dopo una lunga cavalcata, il ragazzo aumentò il ritmo, si irrigidii, e venne, Luana quasi svenne, lui la riempì di sperma, una quantità paurosa, i getti si susseguivano uno dietro l'altro, si vedeva il condotto del suo cazzo continuare a pompare sborra, finito di riempirla, il ragazzo cominciò ad estrarre il suo pene, ancora duro, la scena era bestiale, lei minuta e bianca, sembrava stesse partorendo un bimbo, e appena sfilatosi, Luana rimase sfinita, io mi avvicinai, e vidi la sua vagina completamente aperta, potevo vedere il suo interno, e poco dopo un rivolo incessante di sborra uscì dalla sua caverna, e non si richiudeva, ci mise tre giorni a riprendersi, non riusciva a camminare mi disse poi.
Antonio si fiondò sul cazzo del ragazzo e lo ripulì con la sua lingua, lo lucidò, poi si baciarono, e Alì era il suo nome, afferrò il cazzo di Antonio e con pochi ma violenti colpi lo fece sborrare, poi mi guardò e mi disse, vuoi provarlo anche tu? sei interessata? rimasi senza parole, era impossibile, come avrei potuto, ma in un barlume di ragionevolezza gli dissi di darmi il suo numero, e poi lui se ne andò con Antonio.
Slegai Luana, l'aiutai ad andare in bagno, e nei giorni successivi andai a farle visita, mi raccontò che Alì era un operaio del marito, e che è da un paio di anni che è l'amante di Antonio, e che era da tempo che voleva provare una simile esperienza, e con l'aiuto del marito, col tempo era riuscita a prenderlo, e che ora avrebbe voluto prenderlo nel culo, ma aveva paura, Antonio dopo il primo rapporto con lui era stato in ospedale con una lacerazione all'ano, e che ora portava il pannolino dopo aver avuto rapporti con Alì, e mi fece vedere una foto, il buco di Antonio era una caverna rigonfia, ma lui era felice, e a lei non dispiaceva, poi mi confidò una cosa molto importante: vedi Paola, Antonio non mi ha mai ingravidata, anche se mi scopa, non è mai riuscito, ora ho deciso che devo muovermi, divento vecchia, e quindi ho deciso di farmi ingravidare da Alì, così avrò un figlio dall'amante di mio marito, cosa che successe pochi mesi dopo, Luana fù ingravidata da Alì.
Mia madre fù di parola, d'accordo con mio padre, in pochi giorni mi cambiarono scuola, vicino a noi c'era un collegio femminile, e non fecero molte domande, quando videro che il nome era maschile, anzi la direttrice lo cambiò in Paola, dicendo che era meglio, e per il fatto che ero un maschietto, mi disse di comportarmi naturalmente con le compagne, che comunque non ero l'unica del gruppo, e che anche le ragazze diciamo naturali, erano in quel collegio perché comunque erano state allontanate da istituti diciamo normali.
Quando rientravo da scuola al pomeriggio, spesso andavo da Luana, dopo i primi momenti di rabbia della mamma ebbi il permesso di ritornare alle mie abitudini, e così feci.
Ormai ero donna, a tutti gli effetti, vestivo come tale, mi comportavo come tale, e ben presto nel quartiere fui accettata come una ragazza normalissima, avevo molti spasimanti, e devo dire che con Luca tutto procedeva per il meglio, spesso restava a dormire da mè, ed ero la sua ragazza a tutti gli effetti, ero stata presentata alla sua famiglia, che chiaramente mi credevano una ragazza, non sospettando la verità, e durante i fine settimana, aveva a disposizione la mamma, che rientrata dai suoi viaggi di lavoro, poteva dedicarsi a mè, e a LUCA.
Devo dire che vedere Luca montare mia madre, mi eccitava moltissimo, vedere lei in reggicalze, calze e tacchi a spillo, a pecora gustarsi il lungo e possente cazzo di Luca, vederlo sprofondare nel suo culo, da sempre dilatatissimo, devo dire che il rapporto tra lei e mio padre è sempre stato di libertà massima, lei aveva una stuola di amanti, come scoprii poi avere anche mio padre, sia femminili che maschili, e sentirla gemere sotto i colpi di un giovane stallone, mi facevano fremere da un intenso piacere.
A volte Luca ci metteva tutte e due una vicina all'altra, e alternava il mio al suo buco, entrando indifferentemente e senza sforzo, ormai ero ben dilatata, e si poteva così godere le sue due donne.
Quando Luca non era disponibile, vuoi per gli amici, vuoi per la scuola, andavo a trovare Luana, mi ricordo una volta che entrai in casa, avevo le chiavi, e non la trovai come al solito in cucina, tolsi il cappottino, e appoggiai la mia borsetta e poco dopo sentii delle voci provenire dal piano di sopra, salii le scale, piano piano, e sentii che provenivano dalla camera da letto, sbirciai dentro, e vidi Luana stesa sul letto, a gambe larghe, con legato ai quattro lati del letto, polsi e caviglie, e Antonio, il marito, intento ad armeggiare con la sua figa, lo sentivo dirle, si amore vedrai che bello, senti come sei bagnata, finalmente oggi assaggerai un vero cazzo, lei ansimava e si dibatteva in preda al godimento, nella sua vagina Antonio aveva già inserito quattro dita, aprii leggermente la porta, e notai una seconda persona in camera, vicino al loro letto, in piedi, si trovava un possente ragazzo di colore, alto, bello una scultura, si voltò leggermente, e apparve in tutta la sua bellezza un pene enorme, scendeva in mezzo alle sue coscie, nero, d'ebano sembrava, lungo come il mio braccio, ad un tratto, lo prese in mano, e cominciò a menarselo, divenne in pochi minuti duro come il marmo, la lunghezza non cambiò di molto, ma il diametro si, era largo poco meno di una lattina direi a prima vista, sgranai gli occhi.
Antonio si spostò, prese della crema, e cominciò, a umettare il gigantesco cazzo del ragazzo, lo masturbò per bene, palpandogli le palle, era eccitato, di sicuro con il ragazzo qualcosa c'era stato, poi, lo fece salire sul letto, per prima cosa imbavagliò Luana, e disse, amore tu urli troppo, i vicini sentirebbero, e lei fece cenno di sì col capo, poi il ragazzo si stese su di lei, Antoni afferrò da dietro la bestia e la indirizzò nella figa di Luana, appoggiò la sua cappella, e cominciò una lenta avanzata.
Vedevo la cappella forzare l'intimità di Luana, la vidi allargarla oscenamente, per poi scomparirvi dentro, al suo passaggio sentii uno schiocco, e vidi lei sussultare e urlare, lentamente lo vedevo scivolare, a volte arretrare, e Antonio continuare a umettare il cazzo del ragazzo, dopo un tempo lunghissimo, finalmente era dentro, tutto, era incredibile, Luana doveva avere un'utero lunghissimo per riceverlo, a quel punto, aprii la porta, non potevo perdermi una cosa simile, Antonio rimase sorpreso, il ragazzo si voltò, ma non smise di il suo lavoro, Luana sbattè gli occhi, e mi guardò, fece cenno ad Antonio, e lui le tolse il bavaglio, Luana allora mi disse: sono felice che ci sia anche tù, così mi potrai aiutare, spogliati tesoro, lo feci immediatamente, e rimasi in reggicalze e calze e tacchi, mi tolsi reggiseno e slip, mostrando il mio pene turgido e gocciolante, mi affrettai a baciarla, e infilai la mia lingua nella sua bocca.
Il ragazzo ricominciò a pomparla, dentro e fuori, non terminava mai di uscire, tanto era lungo, arrivato a far uscire la cappella, risprofondava in lei, la quale gemeva e godeva come una vacca, gli si giravano gli occhi dal piacere, poi mi guardò, e mi disse: è bellissimo, non lo puoi immaginare, è il paradiso, ti senti allargare, è possente, non ho mai goduto così in vita mia, siii montami amore sbattimi distruggimi urlava.
Dopo una lunga cavalcata, il ragazzo aumentò il ritmo, si irrigidii, e venne, Luana quasi svenne, lui la riempì di sperma, una quantità paurosa, i getti si susseguivano uno dietro l'altro, si vedeva il condotto del suo cazzo continuare a pompare sborra, finito di riempirla, il ragazzo cominciò ad estrarre il suo pene, ancora duro, la scena era bestiale, lei minuta e bianca, sembrava stesse partorendo un bimbo, e appena sfilatosi, Luana rimase sfinita, io mi avvicinai, e vidi la sua vagina completamente aperta, potevo vedere il suo interno, e poco dopo un rivolo incessante di sborra uscì dalla sua caverna, e non si richiudeva, ci mise tre giorni a riprendersi, non riusciva a camminare mi disse poi.
Antonio si fiondò sul cazzo del ragazzo e lo ripulì con la sua lingua, lo lucidò, poi si baciarono, e Alì era il suo nome, afferrò il cazzo di Antonio e con pochi ma violenti colpi lo fece sborrare, poi mi guardò e mi disse, vuoi provarlo anche tu? sei interessata? rimasi senza parole, era impossibile, come avrei potuto, ma in un barlume di ragionevolezza gli dissi di darmi il suo numero, e poi lui se ne andò con Antonio.
Slegai Luana, l'aiutai ad andare in bagno, e nei giorni successivi andai a farle visita, mi raccontò che Alì era un operaio del marito, e che è da un paio di anni che è l'amante di Antonio, e che era da tempo che voleva provare una simile esperienza, e con l'aiuto del marito, col tempo era riuscita a prenderlo, e che ora avrebbe voluto prenderlo nel culo, ma aveva paura, Antonio dopo il primo rapporto con lui era stato in ospedale con una lacerazione all'ano, e che ora portava il pannolino dopo aver avuto rapporti con Alì, e mi fece vedere una foto, il buco di Antonio era una caverna rigonfia, ma lui era felice, e a lei non dispiaceva, poi mi confidò una cosa molto importante: vedi Paola, Antonio non mi ha mai ingravidata, anche se mi scopa, non è mai riuscito, ora ho deciso che devo muovermi, divento vecchia, e quindi ho deciso di farmi ingravidare da Alì, così avrò un figlio dall'amante di mio marito, cosa che successe pochi mesi dopo, Luana fù ingravidata da Alì.
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