Questi giovani due

di
genere
gay

Sono passati alcuni giorni dall'incontro con i compagni di scuola di mia figlia, e devo dire che sono combattuto dall'eccitazione, e dalla vergogna, si vergogna, loro frequentano i miei figli, e scopano il loro padre, un padre frocio sino al midollo, che non si è accontentato di frequentare uomini della sua età, ma che ora è il giocattolo sessuale di un branco di ragazzini.
Ma è più forte l'eccitazione, anche perché mi ricordano la mia gioventù, alla loro età, io erano già anni che avevo perso la mia verginità, ero un ragazzino, e quindi non aspettavo altro che una loro chiamata, si eravamo rimasti che mi avrebbero avvertito quando erano liberi e disponibili, dopo il nostro primo incontro, Giorgio ,il più deciso, del gruppo, mi aveva chiesto il doppione delle chiavi, dell'appartamento, e io, ormai succube avevo acconsentito.
Ero forse impazzito, non lo so, so solo che non potevo più fare a meno di loro, mi erano entrati nella testa non solo nel culo.
Giovedì verso le tredici, ricevo una mail da Giorgio, dove mi dice che ci saremmo trovati nell'appartamento verso le quattordici, e di prepararmi per tempo, e che d'ora in poi avrei dovuto parlare al femminile, e mai più al maschile quando ero con loro, o quando ci messaggiavamo, aggiunse anche che saremmo usciti a fare compere.
Rimasi di stucco, avevo pochissimo tempo per prepararmi, e se poi lo dovevo fare per uscire ancora meno.
Con una scusa mi assentai dall'ufficio, mi precipitai a casa, una doccia veloce, e poi indossai intimo bianco, collant nere, un vestitino verde petrolio, appena sopra le ginocchia, e mi truccai finemente, poi misi una parrucca bionda leggermente lunga, e poco dopo arrivò Giorgio, entrò, si buttò sul divano già padrone della situazione, come l'uomo indiscussa di casa, e io uscii dalla camera, dove mi ero appena infilata un paio di scarpe tacco dieci.
Mi guardò, mi fece girare più volte su mè stessa, e mi fece alzare il vestitino, e notò le collant, e mi disse: vai a toglierle Paola, e metti autoreggenti, anche se d'ora in poi indosserai solo reggicalze e calze adeguate, eseguii immediatamente, e appena fui pronta uscimmo.
Non era la prima volta che uscivo en femme, per Milano, anzi mi piaceva farlo, ma essere a braccetto con un giovane maschio, mi sembrava assurdo, ad un tratto Giorgio mi disse. Paola, oggi andremo per negozi, dove acquisterai intimo scarpe vestiti trucchi ecc, e sarai per tutti la mia mamma, ma sarai una mamma troia, e farai quello che ti dirò.
Rimasi basita, non conoscevo Giorgio, e non sapevo i suoi gusti, e le sue tendenze, tantomeno cosa volesse fare e farmi fare, di sicuro era un giovane decisi e mi dovevo aspettare di tutto, e col tempo, nei mesi successivi, avrei potuto sperimentare tutte le sue perverse fantasie.
Arrivati in centro, scelse un grande negozio di una nota marca ed entrammo, al piano di sopra cominciammo a scegliere tra gli abiti, a un tratto Giorgio chiamò una commessa, e disse: signorina, mia madre deve acquistare dei capi, se potesse aiutarci, e lei disponibile cominciò a farci vedere e sceglier cosa comprare.
Venne il momento di provarli, ero imbarazzatissima, ma entrai in camerino, e cominciai a spogliarmi, scivolato il mio vestitino, aprii leggermente per farmi passare il primo abito dalla ragazza, ma il mio figliolo, apri generosamente la tenda, in modo da potermi vedere e farmi eventualmente vedere da curiosi.
Infilai e sfilai un buon numero di gonne vestitini camicie, e Giorgio, a suo gusto sceglieva, e la commessa diceva che era un ottimo figliolo e che sceglieva bene per la mamma, ecc ecc, ad un tratto, ero solo in intimo, attendevo un nuovo abito da provare, quando Giorgio mi disse deciso: Paola togliti gli slip e passameli, lo quardai impaurita, e gli feci notare che avevo tra le gambe qualcosa, e che si sarebbe probabilmente svegliato, che non era il caso, ma lui mi fulminò con lo sguardo, abbassa gli occhi e sfilai prontamente gli slip e li porsi a lui.
Un attimo dopo e mi passò un vestitino molto mini, e indossato lui aprì tutta la tenda, in modo che chiunque potesse ammirarmi, e devo dire che stavo veramente bene, e parecchie persone, donne e uomini mi guardarono.
Richiuse, e mentre lo sfilavo, mi afferrò il cazzetto molle, che con tanta fatica stavo costringendo a non fare nulla, lo scappellò e lo segò veloce pochi secondi, ero imbarazzata si stava svegliando, mi porse un altro vestito, lo indossai e per due volte ripetè la stessa cosa, ad un tratto mi ritrovai in camerino con il cazzo durissimo, allora per finire Giorgio, mi porse un paio di pantaloni aderentissimi, e una camicetta vaporosa, li indossai infilai le scarpe e allora, lui spalancò la tenda, la commessa mi vide, sorrideva e ammirava come fossi bella in pantaloni, ma arrivata all'altezza della vita, dove avrebbe dovuto vedere una lunga linea, vide un gonfiore che ben si notava anche senza volerlo fissare, e come lei un paio di donne che erano li vicino lo osservarono.
Ero rossa come un peperone, la commessa era imbarazzata, e Giorgio presami per mano mi fece uscire e mi fece girare più volte su mè stessa, ammirandomi e facendomi ammirare, e aggiunse: bella la mia mamma vero, cosa ne dice catturerà maschietti? la commessa ripresasi disse, di sicuro, lei ha una mamma veramente notevole e speciale, deve ritenersi fortunato, e lui aggiunse, è sì ed è tutta mia.
Entrai nel camerino, il cuore mi scoppiava, sfilai i pantaloni, e intanto sentivo lui e lei parlare sottovoce, appena tolta anche la camicia, mi vidi entrare la commessa, un attimo, si inginocchiò, si infilò il mio cazzo in bocca e cominciò a spompinarmi, devo dire che non riuscii a resistere che pochi attimi, ero troppo eccitata, mentre mi ammiravano in pantaloni avevo cominciato a eiaculare abbondantemente sporcando tutti i pantaloni, e quindi le schizzai in bocca tutta la mia sborra rimanente, anche se io di liquido ne produco pochino, bevve tutto, mi ripulì, e si alzò, e mi disse: suo figlio mi ha detto che deve proseguire gli acquisti in un negozio di intimo, non potevo di certo mandarla in queste condizioni, e aggiunse, se qualche volta vuole venire a scegliere qualcosa, mi chiami, e mi porse il suo bigliettino, devo dire che lo feci spesso, andai come Paola ad acquistare molte volte da Mara, questo era il suo nome.
Una volta fuori dal negozio, chiesi al mio nuovo figliolo, se fosse possibile rimandare ad un altro giorno il resto degli acquisti, ero troppo eccitata, e avevo voglia di lui, accettò, e una ventina di minuti dopo eravamo a casa, comodamente a letto, con Giorgio che sfondava il mio culo con il suo enorme cazzo, e che infoiato stava scopando la sua mamma, che giornata favolosa.
scritto il
2016-11-20
4 . 1 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Colleghi biricchini 5

racconto sucessivo

Mammina sei unica
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.