Limbo

di
genere
etero

Non so dove sono.
Non so dove mi trovo.
Non so con chi parlo.
Non capisco cosa mi viene detto.
Sono persa in questo strano mondo troppo piccolo. Sono passati mesi da che il nostro amore è stato scoperto.
Mesi da quel giorno in cui sono stata riempita di schiaffi e calci, in cui mi si è dato della "schifosa", della "puttana di merda" da coloro che mi hanno messa al mondo.
Mesi da te che chiami disperato e quasi in lacrime per cercare di farli ragionare, per far capire loro che ci amiamo veramente e che ci apparteniamo. Nessuno ti ha ascoltato. Mi è stato tolto tutto ciò che amo di più. Mi è stato vietato di sentirti e vederti. Mi è stato vietato di avvicinarmi anche lontanamente a quel luogo dove vivi e che considero ancora casa mia. Io e te ci stiamo ribellando in silenzio da mesi. Ci sentiamo ancora più di nascosto, con un'altra chat, solo fuori casa.
Sono mesi che mi sento ancora più sola. Mesi che con coloro che mi hanno dato al mondo provo amore e odio. Amore perché sangue del loro sangue, per tutti i ricordi felici di questa vita. Odio per avermi tarpato le ali.
Mesi che io e te ci sentiamo con meno frequenza durante la giornata, a causa della chat che non funziona tanto bene.
Mesi dove abbiamo fatto l'amore in sole due notti. Notti di follia, notti disperate e felici, notti lontane da questo mondo troppo piccolo.
Mesi in cui preferisco non farmi foto al viso perché si scoprirebbe che la luce che avevo negli occhi non c'è più, se non ci sei tu accanto a me.
Mesi in cui mi sono isolata ancora di più da queste strane persone che mi circondano.
Mesi in cui l'inverno è passato e si sta mano mano ritirando, lasciando spazio ai primi timidi accenni di caldo e di primavera.
I miei ormoni cominciano a stiracchiarsi, a farsi sentire. Il desiderio di te è bruciante, mi rende schiava di sé ogni giorno. A volte penso di scopare con il primo che capita, solo per zittirlo un attimo, per non camminare ogni giorno con l'ardente desiderio di te che quasi mi fa male. La mia vagina è perennemente stimolata dal più fugace pensiero, gonfia, pulsante, vogliosa. In università, nel bel mezzo della lezione, sono andata più volte in bagno a masturbarmi perché non resistevo più. Penso che scopare una volta sola con uno sconosciuto può magari placarmi. Forse è anche la rabbia che mi fa venire questa voglia. La voglia di rompere ogni fottuta regola, di dimostrare interiormente quanto possa essere una "Puttana di merda", di sfogarmi fisicamente, far sbollire rabbia e desiderio, di gridare di godimento misto a furia.
Poi mi maledico per questi pensieri. Non riuscirei mai a farlo con un altro se non ci fossi anche tu nella stanza con me. Me ne pentirei a vita. Vivrei con questo peso nel cuore. Questo senso di colpa. Perché io ti amo ed è più importante il nostro amore delle mie perversioni.
E così, ogni giorno, portò una maschera di cera, instauro finti dialoghi con persone ed eseguo la mia routine. Dentro di me, questo desiderio rabbioso, questa voglia quasi malata di scopare che mi differenzia dalle persone che mi circondano.
Ma è come vivere in un mondo a parte, dove nessuno può raggiungerti. La sensazione che ho provato e in cui mi sono lasciata coccolare per tutta la vita. La sensazione che volevo. Lontana da questo mondo troppo piccolo. Lontana da queste strane persone. Con te come un tarlo nel cervello. Ti voglio in questo strano mondo che mi sono creata insieme a me.
Non so dove sono.
Non so dove mi trovo.
No, anzi, lo so. Sono in un limbo.
Cammino e vivo in questo mondo troppo piccolo, vivendo in un limbo di disperazione e speranza. Io non mollo. Io non ti mollo. Niente mi fermerà. Anche se sono in questo limbo tanto strano e tanto bello.
scritto il
2017-02-15
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