Il lavoro perfetto - Il primo giorno, parte 2

di
genere
dominazione

Aria fresca. Una boccata d'aria dal bollore che permeava l'ufficio. Sento la piacevole sensazione del vibratore dentro di me mentre cammino, ma è sopportabile. Non credo si limiti a questo...lo scoprirò solo vivendo. La donna mi porta in un ristorante tranquillo, abbastanza lontano dal centro. Ci mettiamo poco più di venti minuti ad arrivare e finalmente posso sentirmi a mio agio appena ci sediamo. La conversazione in cui ci lanciamo è legata all'arte, alle mostre e ai nostri gusti. Un ritorno alla normalità mi ci voleva proprio. Un normale pranzo di lavoro con il mio capo. Sì, certo...il mio capo mi ha anche fatto infilare un vibratore prima di uscire e non mi sta facendo indossare l'intimo e mi ha anche quasi fatto venire. Ma adesso mi sto godendo questo momento di pace e di tranquillità. Quasi mi dimentico dell'oggetto dentro di me e della mancanza di tanga e reggiseno. Il pranzo passa in serenità e prima di alzarci lei dice: "Ora andremo in un negozio di vestiti. Compreremo qualcosa che sia adatto alla tua posizione e che renda felice mio marito. Oggi pagherò tutto io, non dovrai preoccuparti di nulla. Se poi avrai bisogno di altri vestiti non dovrai far altro che chiedere a me."
"Ma come...? Vuole pagare tutto lei? Ma..." voglio dirle che non è giusto che spenda soldi per me, non sono una poverina, posso benissimo comprarmi i vestiti da sola senza i suoi soldi....ma la frase "niente rifiuti" mi riecheggia nella testa come se fosse un sacro mantra e quello che mi sto ritrovando a fare è farneticare e balbettare come una demente. E puntualmente arrossisco. Lei non fa caso al mio disagio crescente e risponde con estrema naturalezza: "Sì, certo. Deciderò io cosa comprarti e verrò giudicata per questo. Quindi poche storie e fa come ti dico." E detto questo si alza dal tavolo, invitandomi a seguirla in negozio. Ovviamente paga lei il conto. Alzo gli occhi al cielo senza farmi vedere: non mi piace per niente quando gli altri mi pagano le cose, mi fa sentire come se fossi la poverina di turno. E la cosa peggiore è che, almeno, con i miei amici posso permettermi di mandarli a cagate ridendo e tirare fuori i soldi prima degli altri. Con lei non posso farlo! Sarebbe una mancanza di rispetto immane, equivalente al licenziamento automatico. La ringrazio e la seguo fuori.
Entriamo in un negozio che vende abiti piuttosto eleganti e costosi e da un lato penso ne forse è davvero il caso che mi paghi lei tutto. Non sono certamente povera, diciamo che il mio portafoglio non può sostenere i prezzi che sto vedendo sui cartellini. Immediatamente una commessa si avvicina per aiutarci e il mio capo, con fare allegro dice: "Devo vestire lei" e mi indica con un cenno della testa nella mia direzione "iniziamo dalle gonne?"
"Che cosa cercavi?" Mi chiede la commessa. Che cosa cercavo? Assolutamente niente! È stata una sua idea quella di andare a fare shopping e di trovare "qualcosa di adatto alla mia nuova posizione e che piaccia a suo marito"! Guardo la donna accanto a me in cerca di aiuto, mentre la commessa mi guarda con aria sempre più perplessa in questi secondi di silenzio. Sto facendo la figura della scema del villaggio!
Lei, in tutta risposta, scoppia a ridere, facendomi piombare nell'imbarazzo e nel disagio più completo. Mi sento quasi più in imbarazzo ora che durante il colloquio per essere assunta.
"Lei lavora nella nostra galleria. È nuova." Sembra esserci confidenza fra la commessa e la moglie del mio capo. "Dato che si è presentata con questo addosso e mio marito vuole mantenere un certo stile, siamo qui per comprare qualcosa di più adatto...alla situazione." La commessa mi fissa e sorride: "Perfetto. Allora direi di iniziare da una bella gonna che lasci scoperte quelle gambette."
Merda...non sarà coinvolta anche la commessa, vero? Bah...forse sto solo diventando paranoica. La commessa va a prendere una serie di gonne, una più bella...e più costosa dell'altra. Le fa vedere a me, ma sopratutto a lei. Non saprei davvero quale scegliere, sono tutte belle.
"Dai su, vai nel camerino." Mi dice la donna e appena termina la frase, il vibratore che ho in corpo si attiva, con vibrazioni molto lente. Sobbalzo un attimo alla prima vibrazione, sentendo che il piacere sopportabile che già provavo, comincia ad aumentare e a pervadermi, mentre mi provo una gonna alla volta. Ogni gonna che metto, la faccio vedere alla signora che è fuori dal camerino con aria estremamente calma. Sento sudori freddi che si fanno strada sulla mia pelle. E mi sento un tuffo al cuore ogni volta che la donna apre la tendina del camerino proprio tra un cambio e l'altro, quando sono nuda. Se ne frega del fatto che non indosso intimo e che ci sono altri clienti che girano per il negozio, passando anche davanti a me. Sento addosso gli sguardi di mariti annoiati che si rifanno per qualche secondo gli occhi e di signore per bene che mi fanno occhiate schifate dal fatto che ho la fica completamente all'aria.
Io cerco, inutilmente, di coprirmi. Sento il rossore sulle mie guance, insieme all'eccitazione che mi provoca quel vibratore simile a un ovetto che mi sta ormai regalando scosse di piacere già da una decina di minuti. E non accenna a fermare questa dolce tortura.
"Ecco quello che fa al caso nostro." Dice la donna entrando nel mio camerino. In mano ha una gonna di pelle che mi arriverà a metà coscia più o meno, con un leggero spacco sul di dietro.
"Il tuo culo starà benissimo qui dentro. Ora mettitela e fatti un giro per il negozio indossando queste." e mi porge un paio di scarpe dai tacchi piuttosto alti. Aiuto. Come faccio a camminare con quelle?!
Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: "Vibra troppo lentamente?"
Mi coglie abbastanza impreparata questa domanda...non saprei...mi piace moltissimo, ma penso che un pochino di vibrazione in più mi possa dare una spinta più in là verso l'orgasmo e ancora più piacere. Ma se poi vengo? Che figura ci faccio qui davanti a tutti? Come faccio con lei? E se lei non volesse che io arrivi all'orgasmo? Non so cosa fare! Ma le labbra che mi sfiorano appena l'orecchio e il vibratore, mi fanno uscire le parole di bocca senza che io voglia, in un sussurro: "Forse...un po' di più..."
"Che cagnetta..." risponde lei "allora vestiti come ti ho detto, esci e chiedimelo come si deve." Detto questo, mi lascia sola nel camerino, lasciando un po' aperta la tendina. Allungo la mano per chiuderla, ma la ritiro appena prima di raggiungerla. Se lei vuole così, proverò ad adeguarmi. Mi infilo la gonna e mi guardo allo specchio.
Però! Mi sta da favola! E poi mi piacciono le cose di pelle! Mi atteggio per qualche secondo da modella in posa e poi esco dal camerino per fargliela vedere.
Vedo che lei mi guarda con insistenza, intuisco che vuole che le chieda di aumentare le vibrazioni. Mi avvicino un po' di più a lei per non farmi sentire da nessuno, abbasso leggermente la testa e parto con la domanda: "Potrebbe aumentare leggermente la vibrazione, per piacere?" La donna mi guarda per due secondi, poi infila una mano nella borsetta. Immediatamente il movimento all'interno della mia fica aumenta, facendomi scappare un sospiro un po' troppo rumoroso che attira l'attenzione di una signora anziana, che ora mi sta guardando come per dirmi "Scostumata!". La donna mi porge una camicetta bianca, leggermente trasparente: "Mettila, veloce! Voglio vedere come ti sta."
Torno nel camerino traballando un pochino per via dei tacchi alti. Non ci sono abituata, in genere li indosso pochissimo. Sono già alta di mio, non voglio diventare una specie di giraffa. E poi mi fanno male i piedi dopo poco.
Comunque, mi tolgo la maglietta blu e mi infilo la camicia. Cazzo! Sono una figa mai vista! Con questi vestiti addosso mi piaccio davvero molto! Di solito ho uno stile che va più verso gli anfibi, i chiodini di pelle e cose del genere. Esco dal camerino per farmi vedere, mentre sento che il vibratore sta svolgendo il suo compito con estremo successo.
"Perfetta." Dice calma la donna, con quella voce calda e suadente "Anna, vedi come sta bene?" dice lei rivolgendosi alla commessa che ci ha accolto all'ingresso, poi aggiunge "Credo che a mio marito piacerà moltissimo." La commessa risponde convinta: "Sì, lo penso anch'io!" Poi si congeda, dicendomi di tenere indosso questi abiti e portare via le mie cose. La donna paga tutto immediatamente e spegne il mio vibratore. E ti pareva! Ero arrivata al culmine del piacere e lei lo spegne! "Ora torniamo, voglio vedere la reazione di mio marito."

Mentre ci dirigiamo verso l'ufficio, lei non mi rivolge la parola e io non oso parlare per prima. L'ovetto dentro di me continua a regalarmi piacere, nonostante sia spento.
Arriviamo in ufficio tranquille, mentre questi trampoli mi stanno iniziando a fare malissimo. Cammino a fatica. Appena entriamo, troviamo l'uomo seduto alla scrivania, intento a parlare al telefono con qualcuno riguardo ad un museo è un allestimento per il prossimo mese. Noi stiamo dritte in piedi senza fiatare. Quando si comincia a intuire che la telefonata sta per concludersi, la donna accanto a me si dirige con estrema naturalezza verso di lui. Ma lui continua a parlare al telefono e le fa un cenno con la testa che dice "Fai da sola, ho da fare." Lei allora fa dietrofront e, guardandomi, si toglie il vibratore dalla figa e lo pulisce come ha fatto stamattina, succhiandolo con devozione. Lo infila nella borsetta e poi mi dice: "Tu ora vatti a sedere al tuo posto." Mi dirigo al mio posto come una brava scolaretta e mi siedo. L'ovetto dentro di me si fa sempre sentire e io faccio fatica a trattenermi. Devo trovare qualcosa da fare, qualcosa che mi permetta di distrarmi da questa eccitazione che mi pervade, qualcosa che mi distragga dal vibratore e da questa situazione. Prendo le carte sulla scrivania e comincio a sfogliarle, cercando di lavorare. Ma è inutile, oltre alla sensazione fisica che provo, non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di lei con il vibratore in bocca!
Finalmente il signore attacca la cornetta e viene dritto verso di me: "Su cagnetta, fammi vedere quello che ti sei comprata." Detto ciò, mi indica lo spazio vuoto della stanza, invitandomi a sfilare per lui e a giudicarmi come se fossi un oggetto appena acquistato. Mi alzo subito, i piedi sono ancora un po' doloranti, ma sedendomi sono riuscita a farli riposare qualche minuto. Mi muovo avanti e indietro, un po' più veloce rispetto a quando mi ha chiesto di camminare per lui al colloqui, anche se con questi tacchi mi risulta estremamente difficile. Ma ce la metto tutta! Nel frattempo, l'uomo mi osserva con attenzione, vedendo la mia incertezza su queste scarpe. Ma vede anche la mia determinazione e questo gli fa muovere la testa in segno di assenso: "Bene, molto meglio rispetto a ieri." Poi si rivolge alla moglie: "Accendi al massimo." Passano cinque secondi e sento delle vibrazioni fortissime nel mio ventre, il vibratore si muove freneticamente. "Ora vediamo se sei brava." L'uomo prende un bicchiere e lo riempie fino all'orlo con del whiskey. Me lo porge fra le mani: "Cammina come hai appena fatto con questo in mano. Non fermarti con quando non te lo dico io." Barcollo un secondo a causa delle vibrazioni che mi colgono nel mio momento più vulnerabile, invadendo tutto il mio corpo. Mi ricompongo quasi subito, pensando che sia un compito semplice quello affidatomi. Stringo con sicurezza il bicchiere fra le mani e comincio a camminare. L'uomo va a sedersi alla sua scrivania e fa un cenno con la testa alla moglie che immediatamente esce dallo studio. Mi fermo per capire cosa succede, ma lui mi guarda con attenzione e dice semplicemente: "Continua."
Io continuo e più vado avanti e più mi rendo conto che non è affatto facile non far cadere il liquido. Il vibratore mi distrae non poco e il mio respiro si fa più pesante. Insieme al fiato, dalla mia bocca escono dei gemiti di piacere involontari e le mie palpebre stanno quasi per chiudersi, le ginocchia stanno per crollare. Provo a tenere il braccio il più fermo possibile, ma mezzo secondo di distrazione basta per far cadere una gocciolina minuscola a terra. Quel suono arriva amplificato alle mie orecchie. "Ferma." Dice lui repentino, alzandosi dalla sedia e raggiungendomi senza dire una parola di più. Mi toglie il bicchiere dalle mani e lo appoggia sulla scrivania. Si mette di fronte a me e mi guarda dritto negli occhi. Io mi ci perdo subito: "Hai sporcato per terra. Inginocchiati davanti alla goccia." E punta con il sito quella dannata goccia. Una goccia minuscola ed insignificante e che invece è importante! Merda...chiudo gli occhi atterrita ed eccitata allo stesso tempo. Come diavolo fa? Paura ed eccitazione non sono due cose diverse? Diametralmente opposte? Mi inginocchio lentamente, mentre i miei piedi tirano un sospiro di sollievo. Tengo lo sguardo sul cavallo dei suoi pantaloni. Lui mette una mano in tasca e la mia mente immagina subito il suo cazzo duro sotto il tessuto e la sua mano che se lo mette a posto. Invece, tira fuori un fazzoletto di cotone davvero ben fatto. Me lo porge: "Dato che è la tua prima volta pulirai con questo, la prossima volta con la lingua." Appena prendo in mano il fazzoletto, lui si mette con le gambe leggermente divaricate proprio sulla goccia di fronte a me. Tocco il fazzoletto con delicatezza, è talmente bello e ricamato che ho il timore di rovinarlo. Lo appoggio sul pavimento e in una passata è pulito. Ma non posso alzare la testa, perché appena finisco di pulire, lui mi ci appoggia una mano sopra, tenendosela verso il basso. In questa posizione da sottomessa, la porta si apre e rientra la moglie. Sento il rumore dei suoi tacchi avvicinarsi sempre di più e venirmi dietro. I secondi passano veloci, scandisco il tempo con i battiti del cuore. "Ora stai tranquilla." Mi dice lei e subito mi copre gli occhi con una benda, mentre la mano imponente e ferma dell'uomo continua a tenermi la nuca verso il basso. Il mio cuore martella e il vibratore ormai sta raggiungendo il suo scopo, sento che sto per venire e comincio a prendere intense boccate d'aria. Appena la donna finisce di fissarmi la benda con un nodo, sento la mano di lui abbandonare la presa. Ma al suo posto sento le mani di lei: mi accarezzano il collo, mi fanno venire la pelle d'oca, mentre si dirige verso il mio seno e comincia a sbottonarmi la camicia.
Dio...tutto questo mi eccita troppo. Non riesco più a trattenermi, non voglio più trattenermi. È tutto il giorno che vengo stimolata e voglio godere, qui, adesso! Mi lascio andare agli spasmi e vengo, raggiungo l'orgasmo, cercando di fare il meno rumore possibile. Il mio seno viene scoperto sempre di più.
Anche se ho cercato di nasconderlo, so che loro mi hanno sentita venire...ma non si fermano e continuano a spogliarmi sotto gli occhi vigili di lui. Sento i capezzoli duri come chiodi e roteo la testa in cerca di un ipotetico punto di riferimento, anche se ho la vista completamente coperta e non vedo niente, sento la pelle d'oca sul petto scoperto, nudo. Improvvisamente, sento le mani possenti e calde di lui toccarmi il seno, palparmelo con tocco deciso. Io sospiro di piacere, queste mani mi portano all'altro mondo, le immagino in tutti i miei angoli più nascosti e proibiti. Controlla il peso delle mie tette e tasta i capezzoli con le dita: "Sembrano chiodi...ed è pure già venuta..." Sento la testa farsi più pesante, a malapena riesco a tenerla dritta, ho la bocca socchiusa dal piacere e sento che mi sto bagnando ancora.
Le mani di lui non si staccano da me, gioca con i capezzoli pizzicandolo e stuzzicandoli. Poi si rivolge alla donna: "Spogliati e spegni il vibratore di questa cagnetta. Non vorrei farle avere un altro orgasmo." E sento le vibrazioni spegnersi nel giro di un secondo, insieme ad un fruscio dietro di me: la donna si sta spogliando. Io mi faccio guidare da queste grosse mani calde. Le mie faticano a stare ferme, hanno vita propria! Le sento sfregare e accarezzarmi con furia le gambe, mi prudono con insistenza, perché ho un bisogno quasi vitale di masturbarmi e sto lottando per non farlo. Sento che una goccia di piacere percorre il mio interno coscia e cade per terra.
Una volta che la donna ha finito di spogliarsi, lui le rivolge la parola: "Falla mettere alla scrivania e pulisci quel lago che ha tra le gambe."
"Su alzati." Mi dice lei prendendomi le mani. Io mi faccio guidare docile come un agnellino e affamata come un lupo. Mi fa assumere la posizione che ormai penso sia quella con cui loro vogliono che inizi ogni atto di sottomissione: piegata, culetto in fuori esposto e palmi sulla scrivania. Mi allarga le gambe, tira la cordicella e fa uscire il vibratore. Mi sento svuotata e con un desiderio incolmabile. Appena me lo toglie, allo sento appoggiato sulla bocca, che quasi mi disegna le labbra: "Puliscilo." Mentre comincio a leccarlo, lei si abbassa e mi sfiora il sesso con la lingua, lasciandomi sfuggire un gemito un po' troppo rumoroso. Io lecco con foga, immaginando di avere il cazzo di lui in bocca. Nel frattempo, mi godo questo lavoro di lingua che sto subendo, lei lecca tutto e pulisce tutto come le è stato ordinato dal marito, il quale si gode la scena senza intervenire...almeno per ora.
Gemo più forte ad ogni leccata e il mio godimento aumenta a dismisura, mentre i miei muscoli si fanno più tesi e la sua lingua calda mi coccola.
"Ora basta." Dice lui in tono perentorio. Nel suo tono però noto anche una nota di appagamento, come se si fosse goduto con piacere la scena. Al suo ordine, la donna si stacca immediatamente da me, lasciandomi con un senso di smarrimento. La voglio di nuovo, voglio godere di nuovo! Da che ero tutta intimidita ieri, mi ritrovo a voler che questi due facciano di me quello che vogliono, basta che raggiunga l'orgasmo. Non mi muovo ancora. Non oso muovermi, uso tutti gli altri sensi per percepire quello che sta succedendo. Le mie orecchie percepiscono la zip dei pantaloni che viene abbassata e io mi immagino un pene duro e pulsante svettare fuori. "Vieni qui." Si rivolge alla moglie perché la sento precipitarsi verso di lui "e tu, cagnetta, smetti di succhiare e togliti la benda." Tolgo il vibratore dalle mie labbra e lo appoggio davanti a me, porto le mani dietro la nuca e slaccio il nodo. Mi volto e mi compare davanti agli occhi una lussuriosa visione: lei inginocchiata a terra, con l'uccello duro e pulsante di lui in bocca. Rimango a bocca aperta e mi lecco le labbra, bramando quel cazzone che si ritrova in bocca. Mi sono sempre piaciuti tanto i pompini e sento la mia mano che si allunga per raggiungere il mio clitoride, con l'intento di masturbarmi davanti a quell'immagine. "Non ci provare!" Esclama lui deciso "Guarda come si succhia un cazzo e impara." Appena mi urla addosso fermo la mano terrorizzata, rimango pietrificata ad osservarli e desiderando ardentemente di essere al posto di sua moglie.
"Mettiti a quattro zampe e vieni a vedere da vicino." Dice lui mentre poggia le mani sulla nuca della moglie e spinge il suo cazzo fin dentro la gola della donna che, emettendo mugolii di piacere, lo accetta senza batter ciglio. Mi sento quasi umiliata da questa richiesta, vuole davvero che mi comporti come una cagna. La mia mente razionale dice "Mai!". Il mio corpo risponde con...non risponde, semplicemente esegue l'ordine dato dal mio capo. Mi ritrovo a quattro zampe coma una cagnolina, dirigendomi verso di loro e osservando con atteggiamento docile la scena, anche se si vede che me la sto mangiando con gli occhi. Mi sento come un gatto che ha puntato il topo e si lecca i baffi. Solo che qua il topo sono io e loro sono i gatti.
"Dimmi cosa vedi." Mi chiede lui appoggiandomi una mano sulla nuca, mentre sono inginocchiata accanto alla moglie che continua a leccare e succhiare questo meraviglioso bastone di carne. Come se venisse da una terra lontana, sento la mia voce: "Vedo...vedo lei che le sta succhiando il cazzo...se lo mette tutto fino in gola...e mugola...le accarezza le palle con la lingua...le bacia il glande..." mi accorgo che sto ansimando mentre parlo, con la voce palesemente eccitata.
"Pensi di saperlo fare bene come lei?"
"Credo di sì..." rispondo io completamente incantata. In effetti, quelli con cui sono stata mi hanno sempre fatto i complimenti sulla mia bocca da pompinara. Ma davanti a lei impallidisco, sembra che sia nata con questo talento, che la sua bocca sia stata disegnata apposta per ingoiare cazzi.
"Allora chiedimelo." Risponde lui, aggiungendo poi "Se sbagli ne pagherai le conseguenze." Raccolgo tutto il mio coraggio e mi butto: "Signore...posso succhiarle il cazzo imitando sua moglie?" Il mio cuore martella e chiudo gli occhi in attesa del suo permesso o della sua punizione.
"Tieni." Dice lui tirando fuori il cazzo dalle labbra di sua moglie e sbattendomelo sulla guancia. Lei non dice nulla, sta in silenzio e mi guarda con estrema attenzione.
Strabuzzo gli occhi, vedendo finalmente quanto è grosso...chissà come gode la moglie ogni volta. Con la lingua mi dirigo verso i coglioni e li lecco come faceva lei, li succhio appena...poi con la lingua percorro tutta l'asta lentamente e una volta arrivata al glande, lo accolgo tutto nella mia bocca, chiudendo gli occhi...lo succhio senza troppa foga, lo rendo lucido...lo faccio arrivare fino in fondo alla gola, sforzandomi di farcelo stare tutto.
L' uomo mi guarda dall alto e spinge appena il bacino contro il mio volto per far arrivare l' asta più giù possibile.
"Guarda come le piace succhiare" dice rivolgendosi alla moglie.
"Non è bravissima, ma se la cava...e sopratutto adora farlo" dice dopo qualche secondo.
"Scommetto che vorrebbe anche che gli sborrassi in gola...è una cagnolina niente male..."
Parla di me come un animale per il sesso e, dopotutto è cosi che mi sta trattando. Ma non mi importa, l'unica cosa che voglio adesso è questo cazzone. Sento la sua voce amplificata, come se stesse parlando dietro ad un megafono. Lo succhio con foga, mettendoci tutta me stessa. Sento la voglia di masturbarmi crescere, mi strofino la pelle delle gambe con le mani per tenerle occupate.
Dopo alcune spinte più profonde, si stacca dalle mie labbra: "Basta. Per oggi ne hai avuto con troppo." E poi, rivolgendosi alla moglie "Direi che è arrivato il momento di metterla sul trono."
Trono? Quale trono? La parte imbecille del mio cervello urla "Il Trono di Spade!!" e non avrebbe tutti i torti, visto che cosa mi sono ritrovata in bocca. Ma non rido per questo pensiero cretino. Attendo con ansia ed eccitazione sempre più crescente.
"Sì, signore." Risponde lei rendendomi la mano: "Seguimi cara." L'uomo, intanto, si rimette il cazzo nei pantaloni e si dirige verso un armadio a muro dall'altra parte della stanza. In tutta questa orgia di sensazioni non l'avevo manco notato l'armadio a muro! Si mimetizza perfettamente con l'ambiente. Prendo la mano della donna come se fosse il mio unico appiglio in questa situazione così eccitante e surreale. Ma faccio male a pensarlo, perché lei è sua moglie e l'hanno creato insieme questo gioco in cui io faccio il ruolo della preda. Lei mi conduce alla poltrona al centro della stanza: mi fa posizionare con le ginocchia sul sedile e le mani sul poggiaschiena. Rimango ferma in questa posizione, constatando che si può vedere bene la mia figa gonfia e vogliosa. Attendo con lo sguardo basso e le tempie che pulsano. La donna si porta davanti a me tenendomi ferme le mani, mentre dietro di me distinguo suoni che non riesco bene ad identificare. Nella mia testa si susseguono immagini inquietanti: ho visto una scena del genere in un film horror e quello che hanno fatto alla protagonista non è stato molto carino, non mi piace per niente quello che sto pensando! Ma ormai testa e corpo sono completamente separati...o forse sono un tutt'uno come non lo sono mai stati? Il mio corpo parla da solo, si vede la voglia eccome!
L'uomo raggiunge la moglie con in mano delle corde. Mi legano i polsi e da essi fanno partire una corda che viene fissata ai piedi del trono. La corda è abbastanza stretta e tira tesa, ma non mi fa male, solo un leggero fastidio. Le mie mani sono unite a coppa nella morsa della corda ed il mio sedere, in questa posizione, è ancora più esposto.
L' uomo si sposta dietro di me mentre sua moglie resta a guardare il mio volto.
Lui ti allarga le gambe e blocca le caviglie, lasciandomi bloccata ed esposta a qualsiasi cosa egli voglia fare con il mio culo e la mia fica.
In questo momento sono a sua completa disposizione e questo lo fa eccitare ulteriormente.
"Dimmi come ti senti." Mi chiede dolcemente la moglie mentre lui, alle mie spalle, si slaccia i pantaloni.
"Mi sento...eccitata...e impaurita allo stesso tempo...è strano..." provo a dire io, non riuscendo a guardarla negli occhi. Sento il mio respiro e il mio cuore che mi trapano le orecchie. "Rilassati." Mi dice lei, mentre sento le mani di lui percorrermi la schiena, scendendo verso il culo. Mmm...il calore di queste mani...mi sto sciogliendo.
Quelle dita scorrono tra le mie chiappe aperte. Solleticano il buchetto e poi scendono verso il basso andandomi a sfiorare le labbra ed il clitoride.
Si fermano sul bottoncino...ci giocano, lo stimolano...
Inaspettata forse, dopo questi momenti di tranquillità, mi arriva una sculacciata abbastanza forte dritta sulla chiappa destra.
Le dita che mi toccavano la fica non smettono...
"Ti è piaciuto godere prima cagnetta?" Mi chiede lui con voce sensuale e da depravato.
"Sì...mi è piaciuto davvero tanto!" Dico io con la voce rotta dai gemiti di piacere, godendomi il bruciore della sculacciata che mi pervade la chiappa colpita.
"A me no." risponde lui dandomi una seconda sculacciata esattamente nello stesso punto di prima.
"Nessuno ti ha detto che potevi farlo." ancora una sculacciata. Sto impazzendo.
"E non hai neanche ringraziato per aver goduto grazie a noi."
Altra sculacciata. Dio che voglia!
In tutto questo le dita non hanno smesso di toccarmi. Ma un momento...la lucidità, quel poco di lucidità che ho, mi fa prendere dal panico. Il terrore per non averli ringraziati mi assale, per essere venuta senza che loro lo volessero...e nel frattempo sono eccitata...quella seconda sculacciata mi sta fottendo il cervello..."Scusate! Grazie, grazie mille...anche se non dovevo venire! È stato più forte di me..." provo a dire io.
L' uomo sente le mie parole ma non gli da il peso che io vorrei. Lentamente stacca le mani da me e dice: "Devi imparare ad essere piu educata." E poi dandomi l'ennesima sculacciata "Conta e ringrazia."
Mi da una sculacciata: "Uno. Grazie signore." Dico io con un gridolino nella U di Uno. Continuiamo così fino al dieci, dove tra uno schiaffo e l'altro ci sono leggere carezze sulla mia pelle sempre più rossa. Queste sculacciate mi fanno bagnare davvero tanto e mi bruciano parecchio. Il mio cuore non è più nel petto, ma nella figa: la di può vedere tremare e grondare di voglia. Nella mia testa c'è solo una parola: scopami.
L' uomo si sposta dal mio culo e lo vedo entrare nel mio spazio visivo, nudo con il cazzo duro e gonfio di voglia.
Senza dire niente prende la moglie, la mette a pecora e le infila quel bastone di carne tutto dentro la fica. Rimango esterrefatta e dentro di me penso che lo voglio io quel cazzone...sono tentata di masturbarmi, anche se so che non mi è possibile a causa delle mani legate...è davvero forte la voglia...voglio il suo cazzo!! Loro continuano a scopare davanti ai miei occhi.
Il ritmo aumenta, i gemiti anche e il rumore del cazzo che si infila dentro quel buco bagnato all' inverosimile non può che non arrivare alle mie orecchie. Io continuo ad osservare con l'acquolina in bocca, il mio sguardo parla da solo e il mio corpo si muove come se qualcuno mi stesse scopando da dietro. "Guarda come vorrebbe stare al tuo posto." dice lui rivolto alla moglie e guardandomi dritta negli occhi.
Lei non risponde, sta arrivando all'orgasmo e per nessuna ragione si vuole far distrarre da me e dalla mia voglia di cazzo. Godo anche io solo a guardare. Sono con la bocca aperta come se ci fosse davanti a me un cazzo da succhiare e il mio corpo è scosso dagli spasmi.
Dopo l'orgasmo della donna passano alcuni secondi di tranquillità e poi arriva l'ordine repentino dell'uomo: "Ora fammi sborrare."
Lei  ci mette un secondo ad inginocchiarsi davanti al suo cazzo ed inizia un lavoro di mano e bocca da vera professionista del pompino.
"Vuoi berlo?" Ti chiede lui fissandomi negli occhi.
Rimango sbigottita e con mia grande sorpresa mi ritrovo a rispondere quasi subito: "Sì, la prego..." Ma che cazzo! Mi sto ritrovando a pregarlo di bere il suo sperma?! Ma veramente sono ad un livello così basso?! Ma...dio...come faccio a resistere...
La moglie continua a leccare e succhiare quel bastone e lui: "Chiedimelo come si deve, non mi sembra tu sia molto convinta."
"Per favore signore posso succhiarle il cazzo e bere la sua sborra?" Mi esce tutto d'un fiato, come se fossi reduce di una maratona e non avessi fiato. Ha il suono di una supplica.
"Ecco...implolarmi per succhiarmi il cazzo...questo volevo sentirti dire."
L' uomo toglie il cazzo dalle labbra della moglie e le sussurra qualcosa all'orecchio. Poi si muove verso di me e me lo mette davanti la faccia.
"Niente mani. Solo bocca e lingua. Se sei brava, potrai bere."
Mi ci fiondo subito, come se fosse stato sparato il colpo del VIA. Succhio e lo riempio di saliva, il mondo intorno a me si offusca. Mi dedico anche ai coglioni, li bagno per bene. Si sentono i rumori di risucchio insieme ai miei gemiti di piacere.
Mentre mi do da fare, sento le mani della donna sul mio sesso che cominciano a masturbarmi con foga. Aumento la velocità e stringo ancora di più il suo cazzo fra le labbra. Adesso continuo ad emettere versi di eccitazione, sembro...no, anzi, sono una cagna! La donna continua a masturbarmi e dentro la mia bocca, il cazzo dell'uomo si sta gonfiando ancora di più. È quasi pronto a riversarmi in gola tutto lo sperma che io ho chiesto di poter bere. Sono quasi all'apice...merda, che faccio? Mi trattengo oppure no? Io continuo a succhiare, faccio sentire che sto per godere come se fosse una richiesta. Lo guardo supplicante senza smettere il lavoro. Sono vicina esattamente com'è vicino lui a sborrarmi in gola. È evidente come qualsiasi cosa io faccia commetterei un errore! Questi due sono davvero malvagi!
Lui mi guarda ma non dice niente e dopo poco mi prende la testa con le mani e, spingendola verso il suo bacino, inizia a sborrarmi in gola. Mmm ha un sapore buonissimo...io ingoio ogni schizzo...cazzo sto per venire, la sborra è come le sculacciate per me...è impossibile resistere...non riesco a resistere...vengo fra le dita della donna dietro di me. Stringo le mani all'inverosimile e continuo ad ingoiare. Appena c'è un attimo di pausa tra uno schizzo e l'altro provo a parlare: "Perdonatemi..." un altro schizzo, lo bevo come se fosse nettare..."Non ce l'ho fatta...ma grazie..." e ingoio un altro schizzo.
Nessuno dei due mi risponde ed entrambi continuano in quello che stavano facendo.
Le ultime goccie escono dal cazzo e poco dopo lui toglie il bastone dalle mie labbra.
"Leccalo e puliscilo per bene, cagnetta."
Io obbedisco. Lecco a fondo e con devozione ogni traccia di sperma residuo, leccandomi le labbra come un gattino. Appena ho completato il lavoro, l'uomo si allontana da me fissandomi: "Succhi bene." Poi si rivolge alla moglie "Ha goduto di nuovo, vero?"
Attendo la risposta con il cuore che perde battiti e si sposta sulla figa. Sento le labbra gonfie e pulsanti, il clitoride è ancora sensibilissimo, persino l'aria mi stimola.
"Sì signore." Risponde lei prontamente. Lui chiede in maniera retorica: "E non ha chiesto il permesso, vero?"
Ma io cercato di farlo!! Come diavolo facevo?! Avevo il suo cazzo in bocca, non riuscivo a parlare...come potevo farlo con quella meraviglia in fondo alla gola? Cerco di far vedere il mio sincero dispiacere, guardandolo con aria contrita. Ma sembra che non gliene freghi. "No, signore." Mi sento davvero mortificata, non volevo mancare loro di rispetto. Chiudo gli occhi aspettando l'inevitabile punizione, mentre il mio sesso non accenna a calmarsi. "Bene. Venti sculacciate. Poi rivestila è fatti leccare la fica...con la lingua ci sa fare la cagnetta." Oh, menomale! Almeno sono delle sculacciate, quindi la mia voglia verrà appagata...in piccolissima parte, ma almeno avrò il piacere di essere sculacciata. Mentre rimango ferma, praticamente a 90 sulla poltrona, non riesco a fare a meno di eccitarmi al pensiero che per la prima volta nella mia vita leccherò una donna, la sua fica. Chissà che sapore avrà? Sento lei allontanarsi alle mie spalle, aprire un cassetto e prelevare un qualcosa che non riesco ad identificare. La sento tornare da me e qualcosa di duro e piatto prima accarezza il mio culo e poi arriva la prima, sonora sculacciata. Mi parte un grido di dolore misto a piacere. Fa più male rispetto alle mani, sento il bruciore dilagare anche sulle cosce, non solo sulla chiappa colpita. Mentre la donna continua inesorabile questo trattamento, io mi godo la vista di suo marito, che ha ancora il cazzo in tiro e se lo accarezza godendosi la scena.
Presto arriviamo al venti. Il mio culetto è sicuramente rosso fiammante, ma sono certa che se fosse stato lui a punirmi, me lo sarei ritrovato distrutto. Lui continua a toccarselo, io continuo a mangiarmelo con gli occhi, ma lui mi guarda come se mi volesse dire che non avrò mai quel palo nella fica. "Ora slegala." Ordina alla moglie, che subito esegue. Appena sono libera, comincio a massaggiarmi i polsi, non distogliendo da quel cazzone, diventato ormai l'oggetto del mio desiderio. Sulla mia pelle si vedono dei solchi rossastri lasciati dalle corde, ma niente di grave. Giusto un po' di crema e mi passeranno. Lei mi afferra i polsi e mi porta alla scrivania, dove si posiziona distesa a pancia in su: la sua testa penzola da un lato, mentre dall'altro lato, la sua fica grondante mi occupa tutta la visuale. "Cagnetta," dice lui "inginocchiati e lecca. Senti che buon sapore che ha." Io guardo prima lui e poi lei. Mi avvicino timidamente a quella figa aperta, liscia, bagnata...è stupenda...sento l'odore di sesso ed eccitazione farsi sempre più forte mano a mano che mi avvicino. Dò una piccola leccata sul clitoride...timidamente...non so come si lecca una donna...e se poi sbaglio? Ma sento che a lui poco importa se questa è la mia prima volta. Mi guarda senza farmi la possibilità di farmi problemi o alibi. Provo a dare leccate più decise, il suo sapore è buonissimo e mi invoglia a leccarla di più. Voglio bere tutto quello che esce e la mia voglia si fa sentire. Mi sto ritrovando a leccargliela golosa. Emetto anche versi di apprezzamento, talmente mi sto eccitando. Strofino la punta della lingua sul suo clitoride, poi affondo nella sua figa. Infine dò leccate lente con la lingua piatta. Che io ci stia prendendo gusto lo nota anche lui: "Le piace..." sussurra alla moglie, avvicinandole il cazzo alla bocca. La vista di quel cazzo tanto agognato mi distrae per un secondo. Lui mi dà un'occhiata e capisco che devo riprendere subito. Mi fiondo di nuovo su quella fica colante...mmm...è troppo buona...
La donna dà un paio di leccate a quell'asta dura, quando lui ha un'idea: "Basta. Voglio scoparti come si deve." Dice alla moglie. Per un fugace attimo ho sperato dicesse a me...quanto sono sciocca! "Mettiti a pecora. E tu, cagnetta, devi preparami il cazzo." Mi stacco da lei con il muso completamente fradicio e gli occhi ancora un po' "insonnoliti" dall'eccitazione...insomma, quando sei talmente in trance da averceli pesanti. Mi fiondo immediatamente sul suo cazzo. Comincio a succhiarglielo e leccarlo mugolando come una cagnetta in calore. Lo sto adorando! Lei, intanto, si posiziona a pancia in giù e con il culo rivolto verso di noi. "Bagnalo per bene. Devo impalarla come si deve." Dò del mio meglio. Lo riempio di saliva, lo lecco per bene, sono in adorazione. Non lascio stare neanche i suoi coglioni. Ogni tanto lancio un'occhiata verso il suo viso per capire se sto facendo bene. Mi lascia fare per qualche minuto, mentre io mi bagno ancora di più, poi comincia a toccare il culo della moglie: "Ora leccale il buchetto. Voglio trovarlo pronto." Eseguo immediatamente. Lecco per bene quel buco che non trovo molto stretto...chissà se lo fanno spesso anale? Lo riempio di saliva e le accarezzo le chiappe nel frattempo...quanto vorrei essere al suo posto! Ma mentre sto divagando nelle mie fantasie, l'uomo mi prende la testa e mi spinge via ordinandomi: "Ora guarda e non toccarti." Prende in mano il suo cazzo con la destra e direziona la cappella gonfia e bagnata della mia saliva verso quel buco. Appoggia delicatamente ed inizia a spingere. La schiena della donna si inarca, dalla sua bocca escono dei gemiti di piacere e di dolore, mentre il cazzo entra lentamente dentro di lei. Io guardo estasiata la scena e faccio fatica a trattenermi dal toccarmi. Gioco con le dita per fare in modo di non cadere in tentazione, ma mi risulta estremamente difficile. Adesso il cazzo è entrato tutto, i coglioni sono a pieno contatto con la sua figa. Cominciano una cavalcata abbastanza intensa, lei geme in continuazione. Non posso distogliere gli occhi, lui mi osserva, mi lancia ogni tanto qualche occhiata per essere sicuro che non mi stia perdendo il loro spettacolo. Stai tranquillo che non me lo perdo! Voglio partecipare anche io, ma nessuno dei due dà alcun segno di vita nei miei confronti. Mi sento come una bambolina lasciata sul mobile, ferma, con gli occhi aperti e costretta ad assistere. Provo a concentrarmi su una parte del loro corpo meno eccitante...ma dove diavolo la trovo?! Loro due sono eccitantissimi dalla punta dei capelli alla punta dei piedi! Per non parlare del culo di lui! Ma chi l'ha fatto, Michelangelo?! La scopata va avanti e credo che stiano arrivando entrambi al culmine: "Cagnetta, avvicinati." Mi dice lui. Sarà la volta buona che mi lascia partecipare? "Appena ho finito, voglio che tu le lecchi la mia sborra dal buchetto. Voglio che la ripulisci bene, nessuna goccia deve essere tralasciata."
Io annuisco con la testa: "Sì...signore..."
Lui le assesta ancora qualche affondo e poi rallenta il ritmo. Un pistone lento. È venuto. Qualche attimo dopo si toglie e mi fa un cenno con la testa. Mi avvicino subito al culo della donna, leccandoglielo. Faccio pure le labbra a forma di cuore e risucchio, per evitare di tralasciare qualcosa. Non oso toccarla con le mani. Non voglio far pensare che mi prendo la libertà di toccarla senza il loro permesso. Finisco di pulire a fondo e mi giro verso di lui, quasi implorante. Voglio godere anch'io con il suo cazzo. Ma lui sembra leggermi nel pensiero, sorride: "Tu oggi hai goduto fin troppo. Non avrai nient'altro da me oggi. Adesso rivestiti, finisci le ultime carte e vai a casa. Ci vedremo domani mattina alle 9." Io rimango delusa e quasi con il magone. Mi vesto mesta e ritorno alla mia scrivania. Sono davvero pochissime le cose che devo fare. Anche la moglie si riveste e si posiziona accanto al marito appagata. Mi fissano entrambi, mentre termino il lavoro ed esco. Mi dirigo al bagno, prendo il reggiseno dalla busta, saluto la segretaria e mi avvio verso casa.

Lungo il tragitto sento la fame che mi sta letteralmente divorando. Credo che prenderò un po' di sushi da portar via e me lo mangerò in casa, non ho voglia di cucinare. Conosco a memoria la strada per arrivare al ristorante giapponese, ma inaspettatamente, mi ritrovo davanti ad un Sexy Shop. Mi fermo davanti all'insegna luminosa e guardo fissa la porta. Nella mia mente corrono le immagini erotiche di tutta questa giornata. Non vorrei ammetterlo, ma non faccio altro che pensare a quel cazzo, a quella figa...soprattutto al primo. Sento subito il mio sesso reagire a questi pensieri e il mio corpo si muove da solo: avanzo di pochi passi, afferrò la maniglia ed entro.
Mi ritrovo in mezzo a giocattoli di ogni genere, alcuni che non so nemmeno a cosa servono. Normalmente li guarderei tutti incuriosita, ma il mio corpo mi sta comandando e mi porta verso i vibratori e i dildi. Ce ne sono di vari tipi, colori e misure. Prendo istintivamente il dildo più lungo, con una circonferenza media. Mi dirigo verso la cassa, dove un ragazzo abbastanza giovane sta guardando annoiato una rivista porno. Mi dice il prezzo, mentre tiro fuori i soldi ci scambiamo quelle classiche frasi per non causare il silenzio tombale del tipo "Bella giornata oggi.". Pago e lui, gentile, mi saluta con la mano.

Sono sul letto, nuda. Ho tra le cosce il dildo e mi sto scopando in modo feroce. Immagino di avere il suo cazzone fra le cosce, immagino lui che mi dà della cagna e che mi sfonda come un animale. Sto bagnando il letto e le lenzuola, le stropiccio con la mano libera. È la terza volta che vengo, ma non mi basta, questo cazzo finto non mi basta. Io voglio scopare un cazzo vero, il suo!

Continua.

Nota dell'autrice: ringrazio il mio Padrone mecenate.gioco@yahoo.com per aver continuato questa storia, nonostante i suoi impegni. Questa storia mi sta eccitando moltissimo :)
scritto il
2017-03-23
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