Neri come il carbone
di
Mitana
genere
orge
Il ragazzo di colore e` appoggiato colla schiena alla betulla e guarda fisso la punta delle scarpe. - Aspetti qualcuno? Non si muove e pare dormire in piedi. Finito di svuotare il carrello della spesa lo avvicino e gli ripeto la domanda: - E` successo qualcosa? Solleva lo sguardo e noto le lacrime a stento trattenute nei begli occhi scuri. Rivedo in quello sguardo quello buono dei tanti amici di colore che il mio lavoro mi ha fatto conoscere. Con alcuni di essi ho avuto delle storie sentimentali, anzi, piu` che sentimento era sesso bollente. Gli africani, senza generalizzare, prediligono la relazione omosessuale, predisposti alla sodomia e disdegnano il contatto colla donna. Che secondo loro serve solo per la conservazione della specie. - Aspetto mia moglie...e` dentro a far la spesa. Indico` l`ipermercato. - E per questo piangi? Temi il suo ritorno? Fece una smorfia amara. Era non molto alto una faccia solare due labbroni come la fica di una vacca ed una fila di denti bianchissimi. I soliti capelli crespi e lo sguardo profondo e languido. - Mi sa che e` successo qualcosa. Non vuoi confidarti? Mi faceva simpatia questo giovanotto. - Giovedi prossimo, l`ultimo del mese, devo lasciare la casa ed il posto di lavoro. - Capisco. E non hai dove andare... - E non so dove andare... - Hai bambini? - No, solo io e mia moglie. - Meno male. Mi racconto` che la Ditta di rottane ferroso ben nota in citta` era implicata in " Mani Pulite " e messa sotto commissariamento per un`evasione miliardaria dell`IVA. In citta` non si parlava d`altro. Lui era custode e sua moglie addetta alle pulizie degli uffici ed assieme agli altri ventotto operai il giovedi successivo sarebbe stato messo sulla strada. Non sapevo cosa consigliare, in certi casi l`imbarazzo e` palpabile. Intanto ci raggiunse una bellissima negretta minuta magra una testa piena di capelli neri e crespi una bocca come quella del marito a fica di vacca. La gonna corta mostrava due gambette sottili ma proporzionate ed un culetto che stava in una mano. Dalla scollatura due globi rotondi e neri come il carbone e per un attimo mi chiesi come si puo` preferire un maschio ad una femmina di tal fatta. Sorridendo con tutti i suoi denti d`avorio chiese a suo marito chi fossi e fu la mia volta di presentarmi. Prima di accomiatarci mi chiesero se avevo conoscenze utili a venir loro incontro sia per la casa che per il lavoro. Non potevo aiutarli. Ne avrei parlato in giro. Si avviarono verso la corriera. Partii verso casa dopo averli visti seduti accanto al finestrino. Ero appena partito che mi baleno` un`idea, feci un`altra strada e li aspettai fuori del cancello. Appena mi videro sgranarono gli occhi stupefatti. Lasciai che la moglie entrasse in casa e trattenni il marito, Efis, sul cancello. - Io non ho la possibilita` di assumervi ma vi posso quanto meno ospitare e sfamare fino a che non trovate una sistemazione. Efis mi guardava stupito e sinceramente ero stupito anche io per quello che avevo in mente di dirgli. - Abito da solo e la sera mi annoio. Il letto e` grande e puo` benissimo contenerci tutti e tre. Aveva il labbro penzoloni e mi venne una violenta voglia di succhiarlo. So per esperienza quando amino questo genere di cose e quanto piaccia loro essere chiavati in bocca consapevoli delle labbra sensuali. Mi guardava senza parlare. Guardai se la moglie ci vedesse e fattomi vicino fino a sfiorarlo gli sussurrai: - Sei un bel ragazzo e se tua moglie non ha nulla in contrario mi piacerebbe ospitarti nel mio letto. Vuoi? Col ginocchio gli tastai il cazzo senza notare nessuna emozione. Continuava a non rispondere. Io mi sentivo una vacca e mi pareva di essere ubriaco. Gia` mi era capitato di fare delle proposte oscene ma lontano da casa, dove nessuno mi conosceva mentre qui poteva benissimo passare un conoscente e vedermi cosi attaccato al ragazzo da intuirne il motivo. - In cambio di cibo e di un tetto ti chiedo di entrare nel mio letto, vuoi? Dopo un po` col suo strano italiano mi chiese: - Anche mia moglie?... Viene anche mia moglie... - Certo che viene anche tua moglie. Il letto e` grande abbastanza. Lei non e` gelosa? - Lei non ha voce in capitolo. - E tu sei geloso? Se la tocco tu ne sei geloso? Questa volta mi guardo` a lungo coi suoi occhi scuri e temetti che mi colpisse con un pugno. - In Nigeria la donna vale meno di tre capre e non ha diritto a pensare. E se ti fa piacere puoi godere di lei come se fosse tua. Tirai un sospiro di sollievo e ci mettemmo d`accordo su quando sarebbero venuti a casa mia. Gli dissi di parlarne colla moglie ma mi ripete` che la sua donna non pensava e non doveva sapere. Tornai a casa eccitato sperando di aver fatto un`opera buona non tanto per loro quanto per me. Non ho mai avuto modo di pentirmene. La ragazza a vent`anni aveva un corpo perfetto, esile magro snello un culo di ferro ed un seno d`ebano due cosce magre ma perfette ed una fica larga ed accogliente. Era infibulata per cui la mancanza del grilletto e delle grandi labbra facevano parere la fica piu larga di quanto non fosse mentre il cazzo del marito circonciso esibiva una capocchia notevole pur non essendo uno di quei cazzi che avevo conosciuti lunghi e grossi. Era un cazzo normale e nonostante avesse gia`una quarantina d`anni era sempre pronto. Nel grande letto il mio posto era in mezzo e dovunque mi girassi trovavo modo di godere. Per un anno e mezzo che sono stati miei ospiti abbiamo trascorso di quelle ore di sesso sfrenato che mi hanno sfiancato. Una delle posizioni eccitanti era quella che io montavo la donna mentre lui mi stantuffava lo sfintere ed assicuro a chi non lo ha mai provato che e` un`esperienza indimenticabile. Un giorno la signora ci raggiunse a letto con una bottiglia di vino piena per un quarto. Mise un cuscino sotto il culo quindi si masturbo` a lungo col collo della bottiglia infine mentre godeva la svuoto` in fica e mi chiese di bere. Che nettare! che ambrosia! Il vino misto al suo umore era afrodisiaco. Appena sentii il culo allagato dal marito venni a mia volta. Un`altra volta Efis chiavo` sua moglie dopo averle riempito la passera con degli spicchi di mandarino. Tirato fuori il cazzo appena sborrato mi chiese di succhiare la poltiglia mista di umore di sborra e di succo di mandarino ed a chi non lo ha mai provato consiglio di farlo almeno una volta nella vita. Lo abbiamo ripetuto spesso con arance e banane. E` qualcosa di indimenticabile. Gli screzi iniziarono in cucina e dopo un paio di mesi ci vide separati con vivo rincrescimento da parte di tutti. La donna non aveva voce in capitolo ma sapeva corrodere l`animo del marito come la goccia corrode la pietra. Non passava notte che Efis non mi prendesse come un marito prende la moglie e cio` diede noia alla donna che si sentiva trascurata, per cui alla fine fummo costretti a separarci per evitare di venire alle mani. Ricordo con piacere quel periodo e ricordo quanto amore possono dare le genti di colore che di solito un latente razzismo a volte inconsapevole ce le fa stupidamente tenere lontane.
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