Ste & Nora - Circles (Cap 7)
di
Nora Phoenix
genere
dominazione
Nora apre gli occhi e vede il suo Ste addormentato, sorride – Che bel risveglio, dovrebbe essere sempre così! Guarda come dorme beato… devo averlo fatto stancare parecchio oggi- Guarda l’ora, le 18:40. Hanno dormito un po’. Si alza dal letto lentamente per non svegliarlo. Si mette addosso un vestito lungo. Va in soggiorno e si siede sul divano. Intorno c’è silenzio e tranquillità, il sole sta calando. All’improvviso sente un tonfo provenire dal giardino. Si alza di scatto e va alla finestra. Vede una figura a terra, fra le siepi, sembra una donna. Esce in giardino e si avvicina alla donna mentre questa si sta sollevando e la guarda. “Ah Sabrina!! prima sei scappata dalla spiaggia, non ho potuto salutarti!!” Nora rimane di sasso – Cazzo! ma è una persecuzione questa donna?! – ma la aiuta a sollevarsi.
“Signora… davvero, credo che io e lei non ci conosciamo proprio” Cerca di mantenere un tono cortese.
“Ma mi scusi, cosa ci fa qui?” La donna sembra non ascoltarla.
“Ma sì, sei Sabrina, no?”
“No, non è il mio nome… mi sta confondendo. Mi dica, dove sono le ragazze che erano con lei stamattina?”
“Ma sì, sei Sabrina! Sei lei! Come fai a non riconoscermi?? Pensavo di averti perduta…”
“Signora… lei ha una ferita alla testa… venga dentro che le metto del ghiaccio”
Nora entra dentro casa tenendo la donna per un braccio, giusto in tempo per vedere Ste completamente nudo che fa capolino dalla porta della camera da letto, appena le vede si copre come può e nasconde la parte più intima del suo corpo dietro lo stipite della porta “Tesoro… abbiamo ospiti?” le chiede un po’ in imbarazzo.
“Oh Ste, questa signora è in stato confusionale, è caduta qua fuori e si è ferita… Dobbiamo portarla alla stazione dei Carabinieri in paese. O alla guardia medica, non so… .”
“Ok, mi vesto e arrivo tes…”
“Sabrina!! chi è quell’uomo? Non è tuo marito!! Non pensavo fossi una sgualdrina!! Che vergogna! Ma non pensi alle tue figlie, che esempio vuoi dare?!!”
“Signora, non sono Sabrina, non ho figli e non sono sposata… Adesso stia tranquilla qui, si distenda e metta questo ghiaccio sulla ferita”
Nora si allontana dalla donna per cercare il cellulare.
“Quindi mi nascondi una doppia vita tes?” Le chiede Ste shignazzando mentre si avvicina abbottonandosi i pantaloni.
“Marito, figli… Sabrina? Bel nome eh, quasi meglio del tuo. Però sempre queste R in mezzo!! SabRRRina…” Le dice sorridendo e arrotando quella R. Nora sta guardando verso la donna, è sovrappensiero e sembra non sentirlo.
“Tesoro… tutto ok?”
“Oh, scusami… ma questa donna mi mette un po’ di ansia. Portiamola subito alla caserma, magari le ragazze di stamattina la stanno cercando.”
“Va bene, però magari è meglio se ti metti mutandine e reggiseno… questo abito è parecchio trasparente tes” Nora si guarda e lancia un gridolino di sorpresa.
“Corro a cambiarmi!”
Nora, Ste e la signora sono davanti a un carabiniere che ha appena contattato una delle nipoti della signora. Avevano già ricevuto denuncia di scomparsa.
“Bene, saranno qui a brevissimo, sono proprio qui vicino, stavano battendo la zona vicino alla vostra abitazione, strano che non le abbiate viste”
Dopo qualche minuto arrivano le due giovani
“Nonna! Oddio che spavento ci hai fatto prendere”
“Oh state tranquille, c’era Sabrina con me… la vedete”
Le ragazze guardano entrambe Nora con occhi sbarrati. Nora è sempre più in imbarazzo.
“Io le ho detto che non mi chiamo così… Mi sta confondendo con un’altra persona”
“Nonna… adesso andiamo dal dottore, hai battuto la testa. Questa signorina non è Sabrina…”
Una delle giovani si avvicina a Nora e Ste
“Ha l’Alzheimer. Non in forma grave, ma questa mattina dopo averla vista in spiaggia continuava a dire che aveva visto sua figlia Sabrina, nostra madre, che è morta molti anni fa… in effetti lei le assomiglia molto. Ci scusi per il disagio e grazie ancora per averla accudita” La giovane stringe le mani a Nora e si allontana per aiutare la sorella.
“Che storia tes…” Ste la stringe a sé mentre camminano verso la macchina.
“Già, povera donna, che pena… Siamo vicini alla spiaggia, quella grande. Ti va se facciamo una passeggiata prima di cena? Così ci scrolliamo di dosso questa storia un po’ triste… Ho anche dei teli in macchina, magari ci possiamo stendere un po’.”
“Certo che sì tesoro… andiamo!”
Ste si toglie le scarpe appena arrivano alla sabbia e le prende la mano, incrociando le dita, tenendo nell’altra le scarpe. La vasta spiaggia è completamente deserta, il sole ormai sta tramontando. Nora lancia i teli in un punto a caso e segue il suo Ste.
Si avvia puntando dritto al mare, guidato dal ritmico gorgoglio della risacca.
“Lo sai che l’acqua… ” inizia lei, quando sono ormai sul bagnasciuga, lui scuote la testa, divertito, senza dire niente e avanza fintanto che i piedi vengono bagnati dalle onde ma al contempo allunga il braccio, lasciandola così all’asciutto. Si ferma e la guarda
“Tesoro, sei sicura di non voler entrare con me? Non abbiamo mai fatto un bagno in mare insieme… Sarebbe un peccato sprecare questa bella occasione. Senti che bella l’acqua…” Ste usa il tono più seducente che riesce a recuperare. Nora lo guarda. Guarda il mare, è calmo e la temperatura è davvero gradevole.
“Ma… non hai il costume sotto… Io sì, ma tu?”
“Certo che ce l’ho!” Ste sorride raggiante.
“Allora tes? Ti ho convinta?” Ste sta già togliendo la maglietta e sbottonando i pantaloni, lancia tutto in direzione dei teli. Nora si toglie l’abito dalle spalline e lo lascia a terra insieme ai sandali. Ste è di nuovo con i piedi nell’acqua si gira verso Nora e le tende la mano sorridente.
“Vieni tesoro, con me non puoi avere paura…”
Nora gli prende la mano e si lascia guidare.
La guida lentamente, senza fretta, l’acqua è fresca, li accoglie, camminano insieme, lentamente, fino a quando l’acqua è quasi alla vita.
Si volta, la abbraccia, la bacia, dolcemente. Lei risponde al bacio, gli butta le braccia intorno al collo.
Senza staccare le labbra le dice
“Ti fidi di me?” e già vede un guizzo di panico in quegli occhi profondi. Si lascia cadere di lato, trascinandola giù mentre si dibatte.
Ride, tirandola su, lei è imbronciata ma inizia a schizzarlo, e giocano un po’. Poi si avvinghia a lei immobilizzandola e di nuovo la bacia.
“Stiamo qui, tocchi e lo sai. Ma se poggi i piedi significa che non hai fiducia in me. È alto tradimento…”
Lei si fa seria a sentire la sua voce che cambia. Lui è inginocchiato in acqua ora, la fa distendere in modo che la lombare poggi sulla sua coscia.
“Ora rilassati. Sei in un metro d’acqua e sei con me.”
Una mano tra le sue scapole, l’altra appena sotto il bacino, la sorregge.
“Brava… a stella, braccia e gambe aperte. Abbandona la testa all’indietro, come se offrissi il collo ai miei baci, brava…”
Senza fretta, le parla pacatamente, sorreggendola, fino a che sente il suo corpo rilassarsi.
La mano si sposta dalle scapole al collo, assolutamente inutile come supporto, una vera e propria piuma di Dumbo.
“Testa indietro… brava, carica pure il peso sulla mia mano… te lo ricordi che sei in acqua bassa, vero? E comunque la mia coscia è sotto di te, ma voglio essere fiero di te, non solo di come scopi… anche con gli altri…“
Il suo ghigno deve sentirsi nella voce, perché lei accenna un sorriso e apre appena gli occhi cercandolo.
”Rilassati… brava… la mano che ti tiene la testa resta lì, male che vada ti troverai seduta sul fondo, l’unica cosa di cui preoccuparti è di deludermi…”
La culla dolcemente, quasi in circolo, lasciando che l’acqua che la cinge la faccia rilassare e sentire accolta e poi sposta piano la mano da sotto di lei, la riporta a contatto, la sposta di nuovo, la accarezza, la toglie del tutto…
La mano dietro al collo la trascina appena, tenendola in movimento.
”Apri gli occhi tes… sei bravissima…”
La guarda sorridendo, orgoglioso.
”Sei stata stupenda… ” Lei sorride, lui toglie il sostegno sotto il collo, quando se ne accorge, lei si agita e subito la prende di peso.
“Visto? se non ci pensi funziona… ” Si alza in piedi, tenendola tra le braccia, e si avvia verso la riva.
Arrivati sulla spiaggia raggiungono i teli e si asciugano, Nora stende il suo a terra e va a recuperare il vestito e i sandali lasciati vicino al bagnasciuga. Quando torna trova Ste steso, occhi chiusi, le mani dietro la testa e un sorriso sulle labbra. Rimane qualche secondo a guardarlo, per memorizzare il momento. Nora si guarda in giro, non c’è nessuno sulla spiaggia o all’orizzonte. Ste apre un occhio e la guarda incuriosito.
“A cosa stai pensando tesoro?”
Nora lo guarda sorridendo mentre si accomoda al suo fianco e gli si butta fra le braccia. “Mah… non c’è proprio nessuno in giro sai… A meno che non ci sia qualche paparazzo in vacanza in fondo, fra gli arbusti…” Ste ride di gusto.
“Non credo… mi sa che siamo proprio soli soletti su questa grande spiaggia…”
“Già… vuoi tornare al villino?” le chiede lei ostentando un tono indifferente.
Lui chiude gli occhi sorridendo, la lascia sul fianco con un punto di domanda sul viso dopo la domanda maliziosa.
Senza aprire gli occhi le bisbiglia una sola parola: “Succhiamelo” consapevole del fatto che la volgarità e il dare per scontato che lei è sua, la eccitano all’istante.
Nora si sposta verso il suo cazzo, abbassa lo slip quel tanto per liberarlo e prenderlo in bocca. Le sue mani sono sulla sua nuca e la spingono giù.
Nora inizia a succhiare lentamente la sua cappella, la accoglie fra le labbra semichiuse, la sente crescere e inturgidirsi, la sua lingua ne disegna il profilo e stuzzica il buchino. Con la mano destra lo masturba piano. Le piace succhiarglielo, forse è la cosa che le piace di più fare e che più le era mancata in tutto questo tempo, lo sente gemere piano e questi gemiti non fanno che aumentare la sua eccitazione. L’altra mano si infila nello slip a cercare la sua figa che trova bagnata, colante. Inizia a succhiare più a fondo, la sua bocca segue il ritmo delle sue dita sul suo clitoride. Alza lo sguardo, la sta guardando. Con una mano le prende le gambe, le tira a sè di lato, la fa stendere su un fianco a fianco a sè, lasciandole continuare il suo lavoro lento e profondo con la bocca sul suo cazzo. Le apre le gambe e due dita entrano nella sua figa.
“Continua a toccarti, io ti sfondo la figa… sfondo la figa della MIA porca” La voce è roca, Nora lo sente ansimare, continua a succhiare il suo cazzo, sente le sue dita entrarle dentro la figa, non riesce a trattenere un movimento leggero del bacino su quelle dita mentre continua a sfiorarsi lenta. Si stacca dal suo cazzo, lo guarda mentre è intento a riempirle la figa con le dita.
“Ste… ho voglia di scoparti… posso?” Lui si ferma e la guarda.
“Non devi chiedere, porca… sali su!” Nora si solleva e si siede sul suo cazzo, lo sente entrare dentro in un colpo, le sue mani la tengono per i fianchi. Inizia a muoversi sul suo cazzo, Ste si spinge dentro di lei seguendo il suo ritmo, Nora lo sente entrare dentro, sente il suo pube sbattere contro il clitoride ritmicamente, si abbandona al piacere gemendo forte “Oh Ste… ooohh… ” Lui si solleva e la abbraccia forte, la tiene ferma contro di sè per sentire la sua figa che si contrae attorno al suo cazzo.
“Muoviti ancora, Nora… muoviti su di me” Lei riprende a muoversi su e giù su di lui, si abbraccia a lui, le braccia attorno al suo collo, le unghie sulle sue spalle. Butta la testa indietro e gli offre la gola, lui la morde piano mentre la stringe e sé e la sente danzare sul suo cazzo.
“Oh tesoro… voglio venirti in bocca… scendi, mettiti in ginocchio… sto per venire…” Ordini ringhiati. Nora esegue, si accuccia in ginocchio, lo sguardo è verso di lui, la bocca aperta in attesa, Ste si alza in piedi, una mano le prende i capelli per tirarle la testa indietro, l’altra guida il suo cazzo sulle sue labbra, gli ultimi colpi di mano ed ecco, gli schizzi caldi le arrivano sulle labbra, sulla lingua, lei lo accoglie felice, soddisfatta e amorevole. Ingoia il suo seme caldo. Ste continua a guardarla, le lascia il cazzo fra le labbra perché possa pulirlo e leccarlo, mentre la stretta fra i capelli diventa una carezza delicata e piena di tenerezza.
“Sei stupenda… ” la voce è sognante, impastata dall’intensità dell’orgasmo appena provato, gli occhi pieni di quell’immagine passionale e tenera insieme, lei sorride continuando a pulirlo, quasi ingorda.
Lui si abbassa, la bacia sulle labbra, si ridistende e si batte sul petto ”Vieni qui”
Guarda le stelle ormai alte, sfiora con la mano la schiena liscia, pago, felice, le bacia la fronte, deliziato.
”Qua finisce che mi addormento” la avverte.
“A che ora devi ripartire, domani”? La voce di lei e la domanda a bruciapelo lo riportano bruscamente alla realtà.
“Ho l’aereo alle 16:15, tes… non potevo prendere altri giorni”
“Non importa… mi hai già regalato tanto, questa sorpresa mi ci voleva proprio ed è arrivata inaspettata del tutto…” Nora si stringe a lui, cerca di farsi piccola fra le sue braccia.
“Magari la prossima volta vengo io a trovare te… chi lo sa?” Gli dice con un occhiolino
“Sarebbe bellissimo tes… ma… chissà…” Le accarezza il viso malinconico
“Ste…”
“Dimmi tesoro…”
“La finiamo per addormentarci davvero qui. Forza e coraggio, alziamoci e torniamo al villino! Dobbiamo rifocillarci per bene!” Si solleva e si riveste veloce. Ste sembra contrariato, protesta.
“Ma non possiamo farci portare una pizza e una birra qui in spiaggia??” Le chiede con tono lamentoso. Nora è in piedi, lo guarda divertita, i pugni sui fianchi.
“Se non ti alzi dovrò approfittarmi di te, e rischiamo che ti lascio qui più morto che vivo viste le volte che ti ho fatto venire oggi!” Ste la guarda sinceramente spaventato
“Ok… mi alzo!” Si riveste e si incammina con la sua Nora verso la macchina, cingendole le spalle e stringendola a sé.
— CONTINUA —
“Signora… davvero, credo che io e lei non ci conosciamo proprio” Cerca di mantenere un tono cortese.
“Ma mi scusi, cosa ci fa qui?” La donna sembra non ascoltarla.
“Ma sì, sei Sabrina, no?”
“No, non è il mio nome… mi sta confondendo. Mi dica, dove sono le ragazze che erano con lei stamattina?”
“Ma sì, sei Sabrina! Sei lei! Come fai a non riconoscermi?? Pensavo di averti perduta…”
“Signora… lei ha una ferita alla testa… venga dentro che le metto del ghiaccio”
Nora entra dentro casa tenendo la donna per un braccio, giusto in tempo per vedere Ste completamente nudo che fa capolino dalla porta della camera da letto, appena le vede si copre come può e nasconde la parte più intima del suo corpo dietro lo stipite della porta “Tesoro… abbiamo ospiti?” le chiede un po’ in imbarazzo.
“Oh Ste, questa signora è in stato confusionale, è caduta qua fuori e si è ferita… Dobbiamo portarla alla stazione dei Carabinieri in paese. O alla guardia medica, non so… .”
“Ok, mi vesto e arrivo tes…”
“Sabrina!! chi è quell’uomo? Non è tuo marito!! Non pensavo fossi una sgualdrina!! Che vergogna! Ma non pensi alle tue figlie, che esempio vuoi dare?!!”
“Signora, non sono Sabrina, non ho figli e non sono sposata… Adesso stia tranquilla qui, si distenda e metta questo ghiaccio sulla ferita”
Nora si allontana dalla donna per cercare il cellulare.
“Quindi mi nascondi una doppia vita tes?” Le chiede Ste shignazzando mentre si avvicina abbottonandosi i pantaloni.
“Marito, figli… Sabrina? Bel nome eh, quasi meglio del tuo. Però sempre queste R in mezzo!! SabRRRina…” Le dice sorridendo e arrotando quella R. Nora sta guardando verso la donna, è sovrappensiero e sembra non sentirlo.
“Tesoro… tutto ok?”
“Oh, scusami… ma questa donna mi mette un po’ di ansia. Portiamola subito alla caserma, magari le ragazze di stamattina la stanno cercando.”
“Va bene, però magari è meglio se ti metti mutandine e reggiseno… questo abito è parecchio trasparente tes” Nora si guarda e lancia un gridolino di sorpresa.
“Corro a cambiarmi!”
Nora, Ste e la signora sono davanti a un carabiniere che ha appena contattato una delle nipoti della signora. Avevano già ricevuto denuncia di scomparsa.
“Bene, saranno qui a brevissimo, sono proprio qui vicino, stavano battendo la zona vicino alla vostra abitazione, strano che non le abbiate viste”
Dopo qualche minuto arrivano le due giovani
“Nonna! Oddio che spavento ci hai fatto prendere”
“Oh state tranquille, c’era Sabrina con me… la vedete”
Le ragazze guardano entrambe Nora con occhi sbarrati. Nora è sempre più in imbarazzo.
“Io le ho detto che non mi chiamo così… Mi sta confondendo con un’altra persona”
“Nonna… adesso andiamo dal dottore, hai battuto la testa. Questa signorina non è Sabrina…”
Una delle giovani si avvicina a Nora e Ste
“Ha l’Alzheimer. Non in forma grave, ma questa mattina dopo averla vista in spiaggia continuava a dire che aveva visto sua figlia Sabrina, nostra madre, che è morta molti anni fa… in effetti lei le assomiglia molto. Ci scusi per il disagio e grazie ancora per averla accudita” La giovane stringe le mani a Nora e si allontana per aiutare la sorella.
“Che storia tes…” Ste la stringe a sé mentre camminano verso la macchina.
“Già, povera donna, che pena… Siamo vicini alla spiaggia, quella grande. Ti va se facciamo una passeggiata prima di cena? Così ci scrolliamo di dosso questa storia un po’ triste… Ho anche dei teli in macchina, magari ci possiamo stendere un po’.”
“Certo che sì tesoro… andiamo!”
Ste si toglie le scarpe appena arrivano alla sabbia e le prende la mano, incrociando le dita, tenendo nell’altra le scarpe. La vasta spiaggia è completamente deserta, il sole ormai sta tramontando. Nora lancia i teli in un punto a caso e segue il suo Ste.
Si avvia puntando dritto al mare, guidato dal ritmico gorgoglio della risacca.
“Lo sai che l’acqua… ” inizia lei, quando sono ormai sul bagnasciuga, lui scuote la testa, divertito, senza dire niente e avanza fintanto che i piedi vengono bagnati dalle onde ma al contempo allunga il braccio, lasciandola così all’asciutto. Si ferma e la guarda
“Tesoro, sei sicura di non voler entrare con me? Non abbiamo mai fatto un bagno in mare insieme… Sarebbe un peccato sprecare questa bella occasione. Senti che bella l’acqua…” Ste usa il tono più seducente che riesce a recuperare. Nora lo guarda. Guarda il mare, è calmo e la temperatura è davvero gradevole.
“Ma… non hai il costume sotto… Io sì, ma tu?”
“Certo che ce l’ho!” Ste sorride raggiante.
“Allora tes? Ti ho convinta?” Ste sta già togliendo la maglietta e sbottonando i pantaloni, lancia tutto in direzione dei teli. Nora si toglie l’abito dalle spalline e lo lascia a terra insieme ai sandali. Ste è di nuovo con i piedi nell’acqua si gira verso Nora e le tende la mano sorridente.
“Vieni tesoro, con me non puoi avere paura…”
Nora gli prende la mano e si lascia guidare.
La guida lentamente, senza fretta, l’acqua è fresca, li accoglie, camminano insieme, lentamente, fino a quando l’acqua è quasi alla vita.
Si volta, la abbraccia, la bacia, dolcemente. Lei risponde al bacio, gli butta le braccia intorno al collo.
Senza staccare le labbra le dice
“Ti fidi di me?” e già vede un guizzo di panico in quegli occhi profondi. Si lascia cadere di lato, trascinandola giù mentre si dibatte.
Ride, tirandola su, lei è imbronciata ma inizia a schizzarlo, e giocano un po’. Poi si avvinghia a lei immobilizzandola e di nuovo la bacia.
“Stiamo qui, tocchi e lo sai. Ma se poggi i piedi significa che non hai fiducia in me. È alto tradimento…”
Lei si fa seria a sentire la sua voce che cambia. Lui è inginocchiato in acqua ora, la fa distendere in modo che la lombare poggi sulla sua coscia.
“Ora rilassati. Sei in un metro d’acqua e sei con me.”
Una mano tra le sue scapole, l’altra appena sotto il bacino, la sorregge.
“Brava… a stella, braccia e gambe aperte. Abbandona la testa all’indietro, come se offrissi il collo ai miei baci, brava…”
Senza fretta, le parla pacatamente, sorreggendola, fino a che sente il suo corpo rilassarsi.
La mano si sposta dalle scapole al collo, assolutamente inutile come supporto, una vera e propria piuma di Dumbo.
“Testa indietro… brava, carica pure il peso sulla mia mano… te lo ricordi che sei in acqua bassa, vero? E comunque la mia coscia è sotto di te, ma voglio essere fiero di te, non solo di come scopi… anche con gli altri…“
Il suo ghigno deve sentirsi nella voce, perché lei accenna un sorriso e apre appena gli occhi cercandolo.
”Rilassati… brava… la mano che ti tiene la testa resta lì, male che vada ti troverai seduta sul fondo, l’unica cosa di cui preoccuparti è di deludermi…”
La culla dolcemente, quasi in circolo, lasciando che l’acqua che la cinge la faccia rilassare e sentire accolta e poi sposta piano la mano da sotto di lei, la riporta a contatto, la sposta di nuovo, la accarezza, la toglie del tutto…
La mano dietro al collo la trascina appena, tenendola in movimento.
”Apri gli occhi tes… sei bravissima…”
La guarda sorridendo, orgoglioso.
”Sei stata stupenda… ” Lei sorride, lui toglie il sostegno sotto il collo, quando se ne accorge, lei si agita e subito la prende di peso.
“Visto? se non ci pensi funziona… ” Si alza in piedi, tenendola tra le braccia, e si avvia verso la riva.
Arrivati sulla spiaggia raggiungono i teli e si asciugano, Nora stende il suo a terra e va a recuperare il vestito e i sandali lasciati vicino al bagnasciuga. Quando torna trova Ste steso, occhi chiusi, le mani dietro la testa e un sorriso sulle labbra. Rimane qualche secondo a guardarlo, per memorizzare il momento. Nora si guarda in giro, non c’è nessuno sulla spiaggia o all’orizzonte. Ste apre un occhio e la guarda incuriosito.
“A cosa stai pensando tesoro?”
Nora lo guarda sorridendo mentre si accomoda al suo fianco e gli si butta fra le braccia. “Mah… non c’è proprio nessuno in giro sai… A meno che non ci sia qualche paparazzo in vacanza in fondo, fra gli arbusti…” Ste ride di gusto.
“Non credo… mi sa che siamo proprio soli soletti su questa grande spiaggia…”
“Già… vuoi tornare al villino?” le chiede lei ostentando un tono indifferente.
Lui chiude gli occhi sorridendo, la lascia sul fianco con un punto di domanda sul viso dopo la domanda maliziosa.
Senza aprire gli occhi le bisbiglia una sola parola: “Succhiamelo” consapevole del fatto che la volgarità e il dare per scontato che lei è sua, la eccitano all’istante.
Nora si sposta verso il suo cazzo, abbassa lo slip quel tanto per liberarlo e prenderlo in bocca. Le sue mani sono sulla sua nuca e la spingono giù.
Nora inizia a succhiare lentamente la sua cappella, la accoglie fra le labbra semichiuse, la sente crescere e inturgidirsi, la sua lingua ne disegna il profilo e stuzzica il buchino. Con la mano destra lo masturba piano. Le piace succhiarglielo, forse è la cosa che le piace di più fare e che più le era mancata in tutto questo tempo, lo sente gemere piano e questi gemiti non fanno che aumentare la sua eccitazione. L’altra mano si infila nello slip a cercare la sua figa che trova bagnata, colante. Inizia a succhiare più a fondo, la sua bocca segue il ritmo delle sue dita sul suo clitoride. Alza lo sguardo, la sta guardando. Con una mano le prende le gambe, le tira a sè di lato, la fa stendere su un fianco a fianco a sè, lasciandole continuare il suo lavoro lento e profondo con la bocca sul suo cazzo. Le apre le gambe e due dita entrano nella sua figa.
“Continua a toccarti, io ti sfondo la figa… sfondo la figa della MIA porca” La voce è roca, Nora lo sente ansimare, continua a succhiare il suo cazzo, sente le sue dita entrarle dentro la figa, non riesce a trattenere un movimento leggero del bacino su quelle dita mentre continua a sfiorarsi lenta. Si stacca dal suo cazzo, lo guarda mentre è intento a riempirle la figa con le dita.
“Ste… ho voglia di scoparti… posso?” Lui si ferma e la guarda.
“Non devi chiedere, porca… sali su!” Nora si solleva e si siede sul suo cazzo, lo sente entrare dentro in un colpo, le sue mani la tengono per i fianchi. Inizia a muoversi sul suo cazzo, Ste si spinge dentro di lei seguendo il suo ritmo, Nora lo sente entrare dentro, sente il suo pube sbattere contro il clitoride ritmicamente, si abbandona al piacere gemendo forte “Oh Ste… ooohh… ” Lui si solleva e la abbraccia forte, la tiene ferma contro di sè per sentire la sua figa che si contrae attorno al suo cazzo.
“Muoviti ancora, Nora… muoviti su di me” Lei riprende a muoversi su e giù su di lui, si abbraccia a lui, le braccia attorno al suo collo, le unghie sulle sue spalle. Butta la testa indietro e gli offre la gola, lui la morde piano mentre la stringe e sé e la sente danzare sul suo cazzo.
“Oh tesoro… voglio venirti in bocca… scendi, mettiti in ginocchio… sto per venire…” Ordini ringhiati. Nora esegue, si accuccia in ginocchio, lo sguardo è verso di lui, la bocca aperta in attesa, Ste si alza in piedi, una mano le prende i capelli per tirarle la testa indietro, l’altra guida il suo cazzo sulle sue labbra, gli ultimi colpi di mano ed ecco, gli schizzi caldi le arrivano sulle labbra, sulla lingua, lei lo accoglie felice, soddisfatta e amorevole. Ingoia il suo seme caldo. Ste continua a guardarla, le lascia il cazzo fra le labbra perché possa pulirlo e leccarlo, mentre la stretta fra i capelli diventa una carezza delicata e piena di tenerezza.
“Sei stupenda… ” la voce è sognante, impastata dall’intensità dell’orgasmo appena provato, gli occhi pieni di quell’immagine passionale e tenera insieme, lei sorride continuando a pulirlo, quasi ingorda.
Lui si abbassa, la bacia sulle labbra, si ridistende e si batte sul petto ”Vieni qui”
Guarda le stelle ormai alte, sfiora con la mano la schiena liscia, pago, felice, le bacia la fronte, deliziato.
”Qua finisce che mi addormento” la avverte.
“A che ora devi ripartire, domani”? La voce di lei e la domanda a bruciapelo lo riportano bruscamente alla realtà.
“Ho l’aereo alle 16:15, tes… non potevo prendere altri giorni”
“Non importa… mi hai già regalato tanto, questa sorpresa mi ci voleva proprio ed è arrivata inaspettata del tutto…” Nora si stringe a lui, cerca di farsi piccola fra le sue braccia.
“Magari la prossima volta vengo io a trovare te… chi lo sa?” Gli dice con un occhiolino
“Sarebbe bellissimo tes… ma… chissà…” Le accarezza il viso malinconico
“Ste…”
“Dimmi tesoro…”
“La finiamo per addormentarci davvero qui. Forza e coraggio, alziamoci e torniamo al villino! Dobbiamo rifocillarci per bene!” Si solleva e si riveste veloce. Ste sembra contrariato, protesta.
“Ma non possiamo farci portare una pizza e una birra qui in spiaggia??” Le chiede con tono lamentoso. Nora è in piedi, lo guarda divertita, i pugni sui fianchi.
“Se non ti alzi dovrò approfittarmi di te, e rischiamo che ti lascio qui più morto che vivo viste le volte che ti ho fatto venire oggi!” Ste la guarda sinceramente spaventato
“Ok… mi alzo!” Si riveste e si incammina con la sua Nora verso la macchina, cingendole le spalle e stringendola a sé.
— CONTINUA —
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