La citta bianca

di
genere
etero

Arrivare alla città bianca quando e quasi buio è una visione incomparabile.
Il bianco delle costruzioni crea una macchia di luce che si staglia contro il cielo.
Quell' estate mi serviva una visione del genere per staccarmi da una quotidianità che era diventata troppo pesante.
Avevo preso un hotel un po distante dal mare,con spa e piscina,volevo rilassarmi.Tre giorni tutti per me.
La voglia di mare però sovrastò quella del relax e mi feci in auto i km che mi separavano dalla costa.
Restai sugli scogli non so quanto tempo il sole era accecante e bruciava la mia pelle nonostante fosse gia abbondantemente abbronzata.
Verso sera rientrai con l'idea di una nuotata rilassante,doccia cena e ninna.
La piscina era bella mi ci infilai e nuotai una decina di minuti. Poi mi stesi al sole.
I lettini erano piuttosto vicini,accanto a me tre ragazzi piuttosto giovani.Non ero particolarmente interessata fino a quando non mi misi ad ascoltare i loro discorsi.."si è quella quella che arrivata insieme a noi" Allora mi girai su un fianco dandogli le natiche. Il chiacchiericcio continuava.La cosa iniziava a stuzzicarmi mi alzai appoggiandomi sulle spalle e vidi che stavano mangiando della frutta,tra me e me pensai"dai Simo é un ottimo aggancio " mi girai e gli chiesi una pesca.
Dei tre uno era carino moro un po magro ma carino fu lui che mi allungò una pesca e si girò dalla mia parte.
Iniziammo a parlare erano le 19 e mi chiese dove avevo intenzione di cenare,io gli risposi"credo in hotel"a quel punto lui mi disse"perche non vieni con noi? andiamo alla citta vecchia"
Ci pensai un attimo poi mi dissi ma perché no,ed accettai
Mi misi un miniabito e stivali estivi la mia abbronzatura era davvero notevole anzi,dovetti mettere della crema perche il sole del pomeriggio mi aveva ancor piu arrossato.Mentre massaggiavo mi persi un po nei pensieri,la mia mano vagava mentre nuda,mi ero stesa nel grande letto,le lenzuola erano fresche e il contatto con la mia pelle bollente mi fece fremere,piccole gocce di me andarono a creare un alone sulle lenzuola blu,non avrei mai smesso,l'aria della sera entrava dalla finestra profumava di piante profumi inebrianti che solo al sud puoi sentire,il piccolo alone stava diventando una chiazza grande ci strusciavo le natiche avevo cominciato anche ad ansimare,mi scossi improvvisamente erano le 9 in fretta infilai quello che avevo pensato e scesi nella hall.
I tre mi stavano aspettando,i loro occhi mi squadrarano da capo a piedi,io sfoderai un sorriso smagliante e gli dissi "andiamo".
In macchina arrivammo alla citta vecchia,era pieno di gente turisti italiani e stranieri,un'atmosfera trascinante.
Scegliemmo un ristorantino per mangiare in un vicolo un po defilato,io mi sentivo i loro occhi addosso,in particolare quelli del moretto,sul tavolo ogni tanto,per sbaglio mi sfiorava la mano,mi faceva strano,di solito io evito di rapportarmi con ragazzi piu giovani,ma la sua attenzione si faceva sempre più insistente,anche sotto al tavolo,mi sfiorava le ginocchia con le sue,e mi avvicinava la mano alla coscia,il mio miniabito era salito fino a mezza coscia,e lui si avvicinava sempre piu. Finalmente ci alzammo non riuscivo piu a sopportare quella struscio,mi eccitava ma non volevo darlo a vedere.
Facemmo un giro l'atmosfera era sempre piu calda,lui mi aveva preso sottobraccio e sfiorava spudoratamente i miei seni da sopra la stoffa,i miei capezzoli erano diventati turgidissimi,la stimolazione in quel modo era dolorosa ed eccitante,passamo attraverso un capannello di gente lui mi stava dietro e senza vergigns mi appoggió il pube alle natiche,era in piena erezione.
Gli altri due erano scomparsi,ci ritrovammo in una via traversa semideserta,mi prese la mano e mi appoggio al muro di un vecchio palazzo,mise una mano in mezzo ai miei capelli,la sua lingua si infilo imperiosa nella mia bocca e la esplorò e con i fianchi mi immobilizzò al muro,sentivo il suo pene fremere,puntare alla mia vulva con forza,durò tutto un attimo,poi raggiungemmo gli altri.
Il viaggio di ritorno passò tra battute e facezie varie, lui ogni tanto mentre cambiava mi sfiorava la gamba.
Ritornati in hotel ognuno nelle sue stanze,con lui non ci siamo detti nulla,io non mi sono fatta avanti.
Rientro in camera doccia,crema, metto gli auricolari al telefono e ascolto la mia play list elascio la porta accostata. Dopo poco sento di nuovo il calore salirmi dal ventre,inaspettatamente comincio ad avere degli spasmi involontari,mi spoglio tolgo gli slip con un gesto quasi rabbioso,divarico leggermente le gambe,le gocce si fanno piu intense e dense,mi accarezzano le labbra,sono eccitata e semi addormentata quando vedo la porta aprirsi piano e lui che entra d'istinto richiudo le cosce,si avvicina al letto si appoggia con le ginocchia e mi guarda il pube rasato,mi riapre le cosce con fare deciso,e con le dita comincia a titillare con una il clitoride e con l'altra mi penetra nella vagina,io comncio a dimenarmi ero gia eccitata da prima e il primo orgasmo non tardò ad arrivare,con conseguente espulsione di miele vaginale, mugolavo senza tregua,lui si alzo e mi venne vicino il suo membro spingeva da dentro lo slip bagnandolo,io presi a ciucciare tutto slip pene...tutto,voglio sentire la tua bocca mi disse e si abbassò lo slip,l'asta esplose in tutto il suo splendore e io cominciai a fargli una pompa,lo vidi cambiare espressione era estasiato dovette appoggiarsi al comodino,lo feci sdraiare eppoi ripresi il mio lavoro,lui comincio a parlare e mi disse che la sua ragazza non voleva prenderglielo in bocca e invece lui adorava farselo ciucciare,glielo spompiai bene per un tempo lungo fino a che lui non mi disse oddio oddio, allora smisi e lo indirizzai verso la mia figa bollente e abbandonata, perché lui cosi preso a farsi pompare quasi in estasi,non mi aveva piu neanche sfiorato,il suo cazzo era in tirissimo,mi riempì mi esaltó cominciai a muovermi all'unisono con lui i nostri umori si mischiavano cosi come i nostri respiri affannati,da sopra a dietro mi prese in modo divino e inaspettatamente dolce,ebbi orgasmi intensi e profondi lui aveva una durata fantastica,fino a che sentii il suo corpo inarcarsi e uscire dal mio,scaricando la sua virilità in uno schizzo potente che raggiunse i miei seni gonfi....ci abbracciammo come due amanti mentre il suo membro ormai deliziosamente morbido accarezzava tutte le mie labbra.
scritto il
2017-05-23
2 . 5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La pioggia

racconto sucessivo

Ex
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.