L'immensità

di
genere
etero

Il piacere è qualcosa d'intenso che t'invade senza preavviso.
Non ero bella, non ero particolarmente magra, ne lui era bello ne aveva quel non so che, però insieme eravamo passione, desiderio, voglia.
Colleghi in una di quelle aziende che non sai da chi siano dirette, riunioni, breifing, parole, parole, carte, fogli, in mezzo a tutto questo, la passione il desiderio latente, il fuoco sotto la cenere.
Io lo sapevo che a lui piaceva farsi toccare che non resisteva alle mie carezze ai miei palpeggiamenti, e io lo facevo sotto all'enorme tavolo intorno al quale persone parlavano di strategie di marketing, si prendevano appunti si sviluppavano idee.
Io lo toccavo , sempre più intensamente sempre più vogliosa, sentendo crescere in mano il suo pene.Aveva un membro di proporzioni sopra la media, per non parlare dei testicoli due bocce glabre, bollenti, piene di liquido bollente.
Io lo conoscevo bene il suo latte, era denso come la panna all'inizio diventava più liquido poi per finire in getto torrenziale.
Stava diventando duro come il marmo io percepivo il suo calore attraverso i pantaloni.
Cominciava a muovere le gambe e a cambiare posizione, segno dell' eccitazione montante.
Io da parte mia ero in un lago di umori a stento trattenuti dallo slip.
La riunione volgeva al termine della prima parte. Avevamo mezz ora di pausa. Sapevamo che c'era una piccola stanza, libera, lontana da occhi e orecchie indiscrete. Prima io poi lui la raggiungendo, la sua eccitazione ormai era impossibile da nascondere, non feci passare neanche un attimo lo misi seduto, le mie mani smaniose gli liberarono il pene che svettò potente,umido, caldo, viola.Abbassai la testa affogandomi nel suo calore umido, volevo solo questo, dargli piacere, godere del suo piacere, la sua cappella mi invadeva la gola...non lasciavo un centimetro lo leccavo avidamente sentendolo crescere a dismisura.
Passavo dall' asta alle palle bollenti piene di liquido caldo, lui era ormai perso come piaceva a me mugolava parole senza senso, in preda all'estasi.
Sapevo che c'era un'altra cosa che gli piaceva, oltre alla bocca-pompa, voleva essere esplorato.Bisognava cambiare posizione, piano piano l'ho fatto girare si è messo in ginocchio col buchino in bella vista, io dietro la mia mano continuava il massaggio,il suo pene era voglioso, ma con i suoi mugolii e con il suo muovere le natiche mi faceva capire ciò che voleva.
Lentamente gli ho aperto le natiche le mie unghie arpionavano aprendo lui spingeva indietro per aprirsi ancora di più, voleva ancora di più lo sapevo, infilai lentamente un dito, piano per fargli assaporare il piacere intenso, lui mugolava come una donna in calore, il suo pene cominciava a sgocciolare denso,sapevo che stava raggiungendo l'apice assoluto, le gocce si intesificavano, ormai erano quasi ininterrotte, ma non era ancora il massimo, mi ero liberata i capezzoli volevo lì lo sperma denso che mi faceva arrossire la pelle, poi lo avrei preso in bocca tutto, alla fine lo avrei fatto penetrare stringendo per farlo svuotare tutto nella vagina.
Fu proprio così lui sempre all'altezza delle aspettative, riversò sul mio corpo una quantità immensa di seme, sperma,spaziando il mio corpo come solo lui sapeva fare.
scritto il
2019-05-01
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