Gli sbandati. Diario africano. Prima parte
di
Tibet
genere
trio
Etero? Boh... vada per etero.
il titolo???
GLI SBANDATI. DIARIO AFRICANO. 1^PARTE
Kenya…
Aveva passato dei mesi fra zanzare, insetti schifosi, sanguisughe e finito il contratto decise di fermarsi qualche giorno sulle rive dell’oceano Indiano, in un piccolo resort fra il Kenya e Tanzania. Doveva assolutamente ricaricare le batterie.
Più che altro bighellonava fra il bar e la spiaggia, con la mente persa nelle sue vicende, beveva molto, tanto che verso il tramonto si ritrovava in uno stato di beata dissolvenza alcolica.
Sesso?
Non ne voleva più.
Si era scopato di tutto in quei mesi, donne nere kikuyo, bantù, swahili e infine somale e etiopi, le prime… basse e culi enormi e le ultime sinuose e snelle come gazzelle. Tutte puttane e di poco prezzo.
Tutto secondo la norma, tutto secondo il solito.
Nell'hotel, piccolo e familiare, non c’erano molti ospiti.
Una coppia svizzera con la quale non legava, degli inglesi spocchiosi e due coppie di ragazzi italiani, giovani, belli.
E… infine Lena.
Si ritrovavano a cenare allo stesso tavolo, lui, Lena, i ragazzi. Gli piaceva la compagnia dei giovani, le ragazze belle davvero, una bionda e l’altra bruna, i ragazzi allegri, spensierati, sembravano senza nessuna preoccupazione.
Lena aveva qualche anno meno di lui, non era certo giovanissima ma si manteneva bene, questo si! A differenza sua che sembrava il relitto di qualche naufragio portato a riva dai marosi, lei pareva uscita da una seduta completa di tutto in un centro benessere di lusso!
Ed era troppo fuori luogo, donna emancipata e a quanto sembrava anche benestante, in quel resort semi vuoto e distante dalla massa turistica.
Cosa ci faceva lì?
Presto lui e Lena si riconobbero come simili, per la strana prerogativa che hanno gli sbandati che si riconoscono fra loro quasi annusandosi come i cani sotto la coda.
Lei era una sbandata.
Come lo era lui.
Ricca, intelligente, ancora bella, ma aveva un tarlo interno che la corrompeva.
In uno dei giorni successivi nel quale i ragazzi erano assenti per un breve safari, lui e Lena passarono assieme la giornata sdraiati uno accanto all'altra sui lettini, bevendo e fumando e mentre il sole tramontava velocemente, per noia o per libidine si presero a vicenda.
Lei sosteneva poi che era stato lui a metterle la mano nello slip, che aveva preso a strofinarle la vagina depilata e bagnata portandola in breve all'orgasmo.
Lui… nel suo limbo alcolico, sosteneva invece che era stata lei a mettere la sua mano negli short, a scoprire la sua verga dura e a prenderla in bocca.
Poi… incuranti del personale che sistemava lettini e puliva la piscina, scoparono.
Lei gli mise veloce e pratica un preservativo, accessorio che, intelligentemente e prudentemente, non mancava mai di portare con se in ogni dove! Poi con le ginocchia sul lettino si fece penetrare, lui, spostando solo il fondo dello slip, le fece assaggiare la verga dura e calda strofinandola fra le natiche, poi sul solco bagnato e ancora fremente dall'orgasmo provato e glielo ficcò dentro.
Lei… presa da un raptus di libidine lo incitava a prenderla!
Sempre più forte, sempre più selvaggiamente, sempre più profondamente!
Non importava a nessuno dei due il fatto che stavano guardandoli. Al rumore che facevano gli scontri dei lombi di lui contro le natiche di lei.
Continuarono poi la notte.
E fra una scopata e l’altra, le molte sigarette e una bottiglia intera di liquore, si raccontarono. Certi di essere capiti dall'interlocutore.
Lui, al suo solito, non rivelò molto.
Troppe cose non sarebbero state capite da Lena, le disse che era un tecnico che operava nella ricerca di minerali rari e rimase sul vago.
Lei invece era un fiume in piena. Passato il primo attimo di titubanza si aprirono le chiuse della sua riservatezza e parlò a lungo.
Cosa faceva lì?
Aspettava un uomo o meglio sperava che venisse un uomo.
Un giovane Masai, alto, bello quanto poteva esserlo un uomo e nero come la notte, forte e resistente come un leone. Lo aveva conosciuto l’anno precedente in un suo raid sessuale.
Quando arriva, lo avvisò, andrò con lui.
Eh si…! Ecco il suo tarlo!
Lei faceva parte di quell'esercito di donne ricche e emancipate che facevano turismo sessuale. Tantissime. Si dice che siano un milione che ogni anno partono dai paesi ricchi e industrializzati e girano il mondo scopandosi ogni cosa che va loro a genio, ogni cosa che stimola la loro libidine. Pagando.
Lena si era scopata di tutto, raccontò che in Thailandia c’erano delle case per “only woman” dove si potevano trovare ragazzi, giovani… molto giovani, dopati di testosterone che si potevano avere per pochissimo, il costo di una stecca di Marlboro. Prudenza? Certo che si, dato che si rischiava anche il carcere a volte, ma il rischio non è un modo di accentuare il piacere?
E lui? Cosa si scopava?
Tutto… le rispose.
Ogni cosa che può camminare e aprire le gambe.
Ragazzine?
Ma si… ma non troppo giovani e solo dove è permesso.
Sapeva che qui… nel paese vicino c’era un bordello dove c’erano bambine?
Si, lo sapeva.
C’era andato? Ci sarebbe voluto andare?
No… non lo interessava.
Lei se fosse uomo… ci andrebbe, precisò.
E le due italianine quanto gli piacciono? Lo ha visto guardare quei culetti sodi, il vallo fra le natiche coperto da quel filo del tanga e quelle tettine, ha notato che lui ci perde dietro gli occhi a quelle due!
Vero. Ammise lui. Ma anche tu…
Vero. Ammise lei.
Le due ragazze, Georgia e Patrizia, sono carine, anzi la Patrizia è proprio bella.
Ma sono fatue, leggerine, Patrizia anche un po’ mignotta, gioca, flirta, hanno ventidue anni o giù di lì, ma fanno mostra di una ingenuità disarmante.
In spiaggia, fuori dall'hotel è un altro mondo, ti puoi procurare di tutto, droga, donne, ragazzi.
Ma attenti!
Stranamente non è ammesso il topless, le due portano un tanga minuscolo che lascia libero il sedere e fanno sempre sensazione, scherzano e ridono, danno un po’ troppa confidenza.
Lena che regala loro una ventina d’anni prova a calmarle, a far capire di tenersi un po’ sulle loro, ma niente da fare, proprio non ci stanno con la testa, i ragazzi? Sono assenti, ridono scherzano e non stanno attenti alle loro donne.
Male, molto male!
Nel pomeriggio, lui e Lena in piscina, le due chissà dove, poi le sentono gridare e le vedono correre verso di loro, bianche come lenzuola, Lena che le ha viste visibilmente sconvolte le segue. Le sciagurate hanno fatto una passeggiata da sole, senza avvertire e un po’ più in là sono state circondate da quattro ragazzi neri, che mettono in mostra degli affari considerevoli e giù a mostrare le dimensioni segnandole sul braccio, le hanno palpeggiate un po’ ma loro riescono a scappare e ora sono qui.
Poi riprendono coraggio e prendono a scherzare sul fatto, che sono state loro a volerli scopare e i ragazzi a scappare, Filippo… il ragazzo di Patrizia si incazza di brutto, le dice di smetterla di “puttaneggiare”, litigano e da qui nasce il seguito.
Lena, scuote la testa, dice che devono ancora imparare a vivere. Se lo dice lei, è una verità.
Poi… Khalid.
La sera c’è uno spettacolino di acrobati e poi ballano, sul tardi restano Patrizia, Lena e lui, gli altri sono andati a dormire!
Patrizia si scatena, lui si divide ballando a turno con lei e con Lena e a volte assieme, tutti e tre, c’è Patrizia che si struscia su di lui, sul suo ventre e si ritrova eccitato, Patrizia si struscia anche con Lena. Quando decidono di cercare un posto riparato per fare qualcosa, scende Filippo e la chiama.
E’ un attimo, ma riescono a baciarla, a palparle le tette sode e il culo, a metterle le mani fra le cosce, a sentire quanto la ragazza è bagnata.
E’ un caldo infernale sul terrazzo, salgono tutti nelle camere nel fresco dell’aria condizionata.
E’ in serata di grazia… Lena, lo sente subito da come lo bacia, lo sente dalle sue labbra che può chiederle ogni cosa, che non gli rifiuterà nulla! La prende analmente, a lungo, violento, senza nessuna attenzione.
Pensa di scopare con il Masai? Con il suo nero forte, munito e resistente come un leone degli altipiani? Forse.
Lui? Anche lui è altrove.
Il giorno successivo… gita in barca alla riserva naturale, è il giorno di Khalid!
Khalid è il fratello dello skipper dell’imbarcazione, uno swahili, un ragazzo di diciassette o diciotto anni che subito mette gli occhi su Patrizia, si dimostra disponibile, carino, le porta continuamente della frutta o da bere. Lei… per non si sa per quale ragione, flirta pesantemente con lui. Lo incoraggia quasi, causando… e forse è questa la ragione del suo comportamento, la rabbia del suo ragazzo, Filippo.
Arrivano per mezzogiorno in una isola nella riserva, mangiano, Khalid porta il cibo man mano. Non stacca lo sguardo da Patrizia, lei ora lo ignora.
Mangiato, si stendono sotto le mangrovie.
Sentono nuovamente alzarsi la voce di Filippo che riprende violentemente Patrizia.
Patrizia si stacca dal gruppo e si allontana indispettita lungo la spiaggia deserta.
Lena la guarda, commenta che sta cercando dei guai quella ragazza e che devono accompagnarla.
Solo accompagnarla, chiede lui? Beh… vedremo, è la risposta.
Ambedue ricordano la sera precedente, i baci con la ragazza, il suo corpo sodo e voglioso.
La chiamano, la raggiungono. Patrizia non è più sola.
lungo la spiaggia le donne si tolgono il reggiseno, il seno di Patrizia è piccolo, sodo con i capezzoli rivolti in alto, quello di Lena più grosso, leggermente appesantito.
Lui cammina dietro di loro, gode nell'ammirare il movimento dei loro sederi. Le natiche andare su e giù.
Quello di Patrizia è speciale, ha quelle particolari fossette, di Venere o dell’amore. Quello di Lena più largo, gradevole.
Camminano e dopo un bel po’ lui si accorge che qualcuno li sta rincorrendo, viene verso di loro dalla barca, pensano che debbono tornare o chissà cosa, invece è Khalid che li raggiunge, gli chiedono perché li ha rincorsi, niente… risponde.
Lui pensa che abbiano mandato il ragazzo per tutelarli da possibili inconvenienti, parla abbastanza l’italiano, è molto bello.
Tempo un paio di minuti e si capisce perché è venuto, per Patrizia!
E’ minuta, un visino più che grazioso, il ragazzo è preso.
Questo Khalid è formato completamente, il petto muscoloso, le braccia robuste, nei giorni liberi fa il marinaio, aiuta il fratello.
Il ragazzo è eccitato, sotto gli short si intravede il bozzo dell’erezione, se ne accorgono le due donne, arrivano così ad una specie di piscina naturale, si sdraiano nell'acqua.
Sono distanti dalla barca, hanno camminato almeno tre quarti d’ora, sdraiato sente uno sciabordio e gira la testa per vedere cosa succede, anche Lena sta guardando, Patrizia è distesa sul corpo del ragazzo e lo sta baciando come volesse divorarlo, con la mano, sotto di lei, gli sta massaggiando il pene sopra i pantaloncini.
No…!
Stenta a credere a quello che vede! Anche Lena è stupefatta.
Patrizia allarga le gambe sul bacino di lui e si struscia contro il sesso del ragazzo!
Sono belli, la scena è eccitante.
Ci danno dentro, incuranti di loro che li guardano, lei gli mena il pene dopo avergli abbassato i calzoncini, il ragazzo è molto munito, mostra una verga considerevole, Patrizia lo tiene diritto, se lo punta fra le cosce e si impala lentamente. Vedono la lunga verga sparire dentro la sua vagina.
Sconsiderati!
La ragazza ha una carica erotica enorme, si muove su di lui come invasata, si alza fino quasi a fare uscire la verga e poi ricade sul ventre del ragazzo.
Lena è eccitata, vorrebbe anche lei quella verga, come si farebbe volentieri quel bell'esponente di maschio!
Patrizia continua a montare Khalid! Ha le mani appoggiate al suo petto e si alza e si abbassa, si struscia forte sul suo ventre. Il ragazzo le viene dentro, urla il suo piacere!
Lui e Lena non fanno tempo a intervenire come vorrebbero, vorrebbero partecipare, scoparsi anche loro Khalid e Patrizia, ma… alzando lo sguardo verso il mare vedono la barca che si avvicina, sta venendoli a prendere, avvisano i due ragazzi che si ricompongono. Patrizia si lava lo sperma che le sta uscendo a fiotti dalla vagina, aperta, arrossata.
Poi sulla barca, mentre raggiungono gli altri che aspettano sull'isola, tutti sono a disagio, Patrizia tiene gli occhi bassi, parla a bassa voce con Lena che le accarezza la testa.
Vi prego… non dite niente a Filippo, non so cosa mi sia successo… chiede sommessamente.
Gli fa rabbia e vuole umiliarla.
Si… risponde lui… non glielo diremo ma dovrai darci qualcosa in cambio!
L’occasione si presenterà due giorni dopo.
Il ritorno è da tragedia, il ragazzo Khalid angosciato perché vede sfuggirgli Patrizia. Questa annichilita, Filippo incavolato, poi la sera non li vedranno, non scendono a cenare, stanno in camera e faranno pace nei modi consueti, scopando.
Due giorni dopo, i ragazzi hanno programmato una battuta di pesca d’altura, lui… blocca Patrizia. Non ci andare, le dice, trova una scusa e raggiungici nella camera di Lena…
Continua...
Tibet.
(da sempretibet.blogspot)
il titolo???
GLI SBANDATI. DIARIO AFRICANO. 1^PARTE
Kenya…
Aveva passato dei mesi fra zanzare, insetti schifosi, sanguisughe e finito il contratto decise di fermarsi qualche giorno sulle rive dell’oceano Indiano, in un piccolo resort fra il Kenya e Tanzania. Doveva assolutamente ricaricare le batterie.
Più che altro bighellonava fra il bar e la spiaggia, con la mente persa nelle sue vicende, beveva molto, tanto che verso il tramonto si ritrovava in uno stato di beata dissolvenza alcolica.
Sesso?
Non ne voleva più.
Si era scopato di tutto in quei mesi, donne nere kikuyo, bantù, swahili e infine somale e etiopi, le prime… basse e culi enormi e le ultime sinuose e snelle come gazzelle. Tutte puttane e di poco prezzo.
Tutto secondo la norma, tutto secondo il solito.
Nell'hotel, piccolo e familiare, non c’erano molti ospiti.
Una coppia svizzera con la quale non legava, degli inglesi spocchiosi e due coppie di ragazzi italiani, giovani, belli.
E… infine Lena.
Si ritrovavano a cenare allo stesso tavolo, lui, Lena, i ragazzi. Gli piaceva la compagnia dei giovani, le ragazze belle davvero, una bionda e l’altra bruna, i ragazzi allegri, spensierati, sembravano senza nessuna preoccupazione.
Lena aveva qualche anno meno di lui, non era certo giovanissima ma si manteneva bene, questo si! A differenza sua che sembrava il relitto di qualche naufragio portato a riva dai marosi, lei pareva uscita da una seduta completa di tutto in un centro benessere di lusso!
Ed era troppo fuori luogo, donna emancipata e a quanto sembrava anche benestante, in quel resort semi vuoto e distante dalla massa turistica.
Cosa ci faceva lì?
Presto lui e Lena si riconobbero come simili, per la strana prerogativa che hanno gli sbandati che si riconoscono fra loro quasi annusandosi come i cani sotto la coda.
Lei era una sbandata.
Come lo era lui.
Ricca, intelligente, ancora bella, ma aveva un tarlo interno che la corrompeva.
In uno dei giorni successivi nel quale i ragazzi erano assenti per un breve safari, lui e Lena passarono assieme la giornata sdraiati uno accanto all'altra sui lettini, bevendo e fumando e mentre il sole tramontava velocemente, per noia o per libidine si presero a vicenda.
Lei sosteneva poi che era stato lui a metterle la mano nello slip, che aveva preso a strofinarle la vagina depilata e bagnata portandola in breve all'orgasmo.
Lui… nel suo limbo alcolico, sosteneva invece che era stata lei a mettere la sua mano negli short, a scoprire la sua verga dura e a prenderla in bocca.
Poi… incuranti del personale che sistemava lettini e puliva la piscina, scoparono.
Lei gli mise veloce e pratica un preservativo, accessorio che, intelligentemente e prudentemente, non mancava mai di portare con se in ogni dove! Poi con le ginocchia sul lettino si fece penetrare, lui, spostando solo il fondo dello slip, le fece assaggiare la verga dura e calda strofinandola fra le natiche, poi sul solco bagnato e ancora fremente dall'orgasmo provato e glielo ficcò dentro.
Lei… presa da un raptus di libidine lo incitava a prenderla!
Sempre più forte, sempre più selvaggiamente, sempre più profondamente!
Non importava a nessuno dei due il fatto che stavano guardandoli. Al rumore che facevano gli scontri dei lombi di lui contro le natiche di lei.
Continuarono poi la notte.
E fra una scopata e l’altra, le molte sigarette e una bottiglia intera di liquore, si raccontarono. Certi di essere capiti dall'interlocutore.
Lui, al suo solito, non rivelò molto.
Troppe cose non sarebbero state capite da Lena, le disse che era un tecnico che operava nella ricerca di minerali rari e rimase sul vago.
Lei invece era un fiume in piena. Passato il primo attimo di titubanza si aprirono le chiuse della sua riservatezza e parlò a lungo.
Cosa faceva lì?
Aspettava un uomo o meglio sperava che venisse un uomo.
Un giovane Masai, alto, bello quanto poteva esserlo un uomo e nero come la notte, forte e resistente come un leone. Lo aveva conosciuto l’anno precedente in un suo raid sessuale.
Quando arriva, lo avvisò, andrò con lui.
Eh si…! Ecco il suo tarlo!
Lei faceva parte di quell'esercito di donne ricche e emancipate che facevano turismo sessuale. Tantissime. Si dice che siano un milione che ogni anno partono dai paesi ricchi e industrializzati e girano il mondo scopandosi ogni cosa che va loro a genio, ogni cosa che stimola la loro libidine. Pagando.
Lena si era scopata di tutto, raccontò che in Thailandia c’erano delle case per “only woman” dove si potevano trovare ragazzi, giovani… molto giovani, dopati di testosterone che si potevano avere per pochissimo, il costo di una stecca di Marlboro. Prudenza? Certo che si, dato che si rischiava anche il carcere a volte, ma il rischio non è un modo di accentuare il piacere?
E lui? Cosa si scopava?
Tutto… le rispose.
Ogni cosa che può camminare e aprire le gambe.
Ragazzine?
Ma si… ma non troppo giovani e solo dove è permesso.
Sapeva che qui… nel paese vicino c’era un bordello dove c’erano bambine?
Si, lo sapeva.
C’era andato? Ci sarebbe voluto andare?
No… non lo interessava.
Lei se fosse uomo… ci andrebbe, precisò.
E le due italianine quanto gli piacciono? Lo ha visto guardare quei culetti sodi, il vallo fra le natiche coperto da quel filo del tanga e quelle tettine, ha notato che lui ci perde dietro gli occhi a quelle due!
Vero. Ammise lui. Ma anche tu…
Vero. Ammise lei.
Le due ragazze, Georgia e Patrizia, sono carine, anzi la Patrizia è proprio bella.
Ma sono fatue, leggerine, Patrizia anche un po’ mignotta, gioca, flirta, hanno ventidue anni o giù di lì, ma fanno mostra di una ingenuità disarmante.
In spiaggia, fuori dall'hotel è un altro mondo, ti puoi procurare di tutto, droga, donne, ragazzi.
Ma attenti!
Stranamente non è ammesso il topless, le due portano un tanga minuscolo che lascia libero il sedere e fanno sempre sensazione, scherzano e ridono, danno un po’ troppa confidenza.
Lena che regala loro una ventina d’anni prova a calmarle, a far capire di tenersi un po’ sulle loro, ma niente da fare, proprio non ci stanno con la testa, i ragazzi? Sono assenti, ridono scherzano e non stanno attenti alle loro donne.
Male, molto male!
Nel pomeriggio, lui e Lena in piscina, le due chissà dove, poi le sentono gridare e le vedono correre verso di loro, bianche come lenzuola, Lena che le ha viste visibilmente sconvolte le segue. Le sciagurate hanno fatto una passeggiata da sole, senza avvertire e un po’ più in là sono state circondate da quattro ragazzi neri, che mettono in mostra degli affari considerevoli e giù a mostrare le dimensioni segnandole sul braccio, le hanno palpeggiate un po’ ma loro riescono a scappare e ora sono qui.
Poi riprendono coraggio e prendono a scherzare sul fatto, che sono state loro a volerli scopare e i ragazzi a scappare, Filippo… il ragazzo di Patrizia si incazza di brutto, le dice di smetterla di “puttaneggiare”, litigano e da qui nasce il seguito.
Lena, scuote la testa, dice che devono ancora imparare a vivere. Se lo dice lei, è una verità.
Poi… Khalid.
La sera c’è uno spettacolino di acrobati e poi ballano, sul tardi restano Patrizia, Lena e lui, gli altri sono andati a dormire!
Patrizia si scatena, lui si divide ballando a turno con lei e con Lena e a volte assieme, tutti e tre, c’è Patrizia che si struscia su di lui, sul suo ventre e si ritrova eccitato, Patrizia si struscia anche con Lena. Quando decidono di cercare un posto riparato per fare qualcosa, scende Filippo e la chiama.
E’ un attimo, ma riescono a baciarla, a palparle le tette sode e il culo, a metterle le mani fra le cosce, a sentire quanto la ragazza è bagnata.
E’ un caldo infernale sul terrazzo, salgono tutti nelle camere nel fresco dell’aria condizionata.
E’ in serata di grazia… Lena, lo sente subito da come lo bacia, lo sente dalle sue labbra che può chiederle ogni cosa, che non gli rifiuterà nulla! La prende analmente, a lungo, violento, senza nessuna attenzione.
Pensa di scopare con il Masai? Con il suo nero forte, munito e resistente come un leone degli altipiani? Forse.
Lui? Anche lui è altrove.
Il giorno successivo… gita in barca alla riserva naturale, è il giorno di Khalid!
Khalid è il fratello dello skipper dell’imbarcazione, uno swahili, un ragazzo di diciassette o diciotto anni che subito mette gli occhi su Patrizia, si dimostra disponibile, carino, le porta continuamente della frutta o da bere. Lei… per non si sa per quale ragione, flirta pesantemente con lui. Lo incoraggia quasi, causando… e forse è questa la ragione del suo comportamento, la rabbia del suo ragazzo, Filippo.
Arrivano per mezzogiorno in una isola nella riserva, mangiano, Khalid porta il cibo man mano. Non stacca lo sguardo da Patrizia, lei ora lo ignora.
Mangiato, si stendono sotto le mangrovie.
Sentono nuovamente alzarsi la voce di Filippo che riprende violentemente Patrizia.
Patrizia si stacca dal gruppo e si allontana indispettita lungo la spiaggia deserta.
Lena la guarda, commenta che sta cercando dei guai quella ragazza e che devono accompagnarla.
Solo accompagnarla, chiede lui? Beh… vedremo, è la risposta.
Ambedue ricordano la sera precedente, i baci con la ragazza, il suo corpo sodo e voglioso.
La chiamano, la raggiungono. Patrizia non è più sola.
lungo la spiaggia le donne si tolgono il reggiseno, il seno di Patrizia è piccolo, sodo con i capezzoli rivolti in alto, quello di Lena più grosso, leggermente appesantito.
Lui cammina dietro di loro, gode nell'ammirare il movimento dei loro sederi. Le natiche andare su e giù.
Quello di Patrizia è speciale, ha quelle particolari fossette, di Venere o dell’amore. Quello di Lena più largo, gradevole.
Camminano e dopo un bel po’ lui si accorge che qualcuno li sta rincorrendo, viene verso di loro dalla barca, pensano che debbono tornare o chissà cosa, invece è Khalid che li raggiunge, gli chiedono perché li ha rincorsi, niente… risponde.
Lui pensa che abbiano mandato il ragazzo per tutelarli da possibili inconvenienti, parla abbastanza l’italiano, è molto bello.
Tempo un paio di minuti e si capisce perché è venuto, per Patrizia!
E’ minuta, un visino più che grazioso, il ragazzo è preso.
Questo Khalid è formato completamente, il petto muscoloso, le braccia robuste, nei giorni liberi fa il marinaio, aiuta il fratello.
Il ragazzo è eccitato, sotto gli short si intravede il bozzo dell’erezione, se ne accorgono le due donne, arrivano così ad una specie di piscina naturale, si sdraiano nell'acqua.
Sono distanti dalla barca, hanno camminato almeno tre quarti d’ora, sdraiato sente uno sciabordio e gira la testa per vedere cosa succede, anche Lena sta guardando, Patrizia è distesa sul corpo del ragazzo e lo sta baciando come volesse divorarlo, con la mano, sotto di lei, gli sta massaggiando il pene sopra i pantaloncini.
No…!
Stenta a credere a quello che vede! Anche Lena è stupefatta.
Patrizia allarga le gambe sul bacino di lui e si struscia contro il sesso del ragazzo!
Sono belli, la scena è eccitante.
Ci danno dentro, incuranti di loro che li guardano, lei gli mena il pene dopo avergli abbassato i calzoncini, il ragazzo è molto munito, mostra una verga considerevole, Patrizia lo tiene diritto, se lo punta fra le cosce e si impala lentamente. Vedono la lunga verga sparire dentro la sua vagina.
Sconsiderati!
La ragazza ha una carica erotica enorme, si muove su di lui come invasata, si alza fino quasi a fare uscire la verga e poi ricade sul ventre del ragazzo.
Lena è eccitata, vorrebbe anche lei quella verga, come si farebbe volentieri quel bell'esponente di maschio!
Patrizia continua a montare Khalid! Ha le mani appoggiate al suo petto e si alza e si abbassa, si struscia forte sul suo ventre. Il ragazzo le viene dentro, urla il suo piacere!
Lui e Lena non fanno tempo a intervenire come vorrebbero, vorrebbero partecipare, scoparsi anche loro Khalid e Patrizia, ma… alzando lo sguardo verso il mare vedono la barca che si avvicina, sta venendoli a prendere, avvisano i due ragazzi che si ricompongono. Patrizia si lava lo sperma che le sta uscendo a fiotti dalla vagina, aperta, arrossata.
Poi sulla barca, mentre raggiungono gli altri che aspettano sull'isola, tutti sono a disagio, Patrizia tiene gli occhi bassi, parla a bassa voce con Lena che le accarezza la testa.
Vi prego… non dite niente a Filippo, non so cosa mi sia successo… chiede sommessamente.
Gli fa rabbia e vuole umiliarla.
Si… risponde lui… non glielo diremo ma dovrai darci qualcosa in cambio!
L’occasione si presenterà due giorni dopo.
Il ritorno è da tragedia, il ragazzo Khalid angosciato perché vede sfuggirgli Patrizia. Questa annichilita, Filippo incavolato, poi la sera non li vedranno, non scendono a cenare, stanno in camera e faranno pace nei modi consueti, scopando.
Due giorni dopo, i ragazzi hanno programmato una battuta di pesca d’altura, lui… blocca Patrizia. Non ci andare, le dice, trova una scusa e raggiungici nella camera di Lena…
Continua...
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