Gelosia e delirio.
di
Tibet
genere
tradimenti
Lei esce.
Si guarda intorno, vede la sua macchina, si avvicina e sale.
Vedo che si piega verso lui e lo bacia.
Puttana!
Partono, li seguo a distanza, so dove stanno andando, ne ho la conferma man mano che proseguono.
Lo porta a casa nostra, la troia!
Si farà scopare nel nostro letto, nella mia parte di letto.
Cosa gli dirà?
Al solito.
Che sono partito per lavoro, di stare tranquillo.
Di lasciarsi andare e godere pienamente della situazione.
Di godere lei.
Il suo bel corpo.
Godere della sua fame inestinguibile di cazzo.
Della sua libidine senza freni.
Parcheggiano, scendono e lei apre il portone.
Lui le palpa il culo.
Lei ride, gira il viso verso lui e si fa baciare.
Puttana!
Non e' neanche gran chè stavolta.
Sui quaranta, un po' sfatto.
Potevi scegliere di meglio, no? cazzo!
Come fa a piacerti questo?
Metto la macchina nel box.
Mi fermo scelgo un cd, do loro tempo di divertirsi un po'.
Che si godano il momento.
Decido per Manu Chao dal vivo, il concerto misto reggae, ska e rai algerino tenuto a Barcellona.
Dal cruscotto prendo la pistola.
E' un revolver brunito.
Bellissimo.
Una Colt 45 magnum, un gioiello.
Un suo regalo. Di lei.
Accarezzo la lunga canna.
La guardo... è minacciosa, sembra un crotalo pronto a mordere,
Tolgo le munizioni, premo il grilletto, godo dello scatto metallico che produce.
Mezz'ora... do loro mezz'ora, ma si... anche un po' di più, che si divertano... bastardi!
La metto alla cintura.
La immagino la puttana!
Ora gli starà succhiando il cazzo.
Terrà con una mano i coglioni di quel porco, con l'altra lo menerà mentre gli lecca la cappella.
Scommetto che si sta chiedendo quanto durerà il maiale prima di svuotarsi.
Poi se lui resiste si farà scopare in tutte le posizioni possibili, fino a finire lei sopra lui, a montarlo con movimenti lenti e calcolati ai quali nessuno resiste.
Vero... puttana?
Se davvero lui sarà in grado, gli darà anche il culo con sua somma soddisfazione.
Quel culo dal buco stretto, tenace, prensile.
Guardo di nuovo l'ora.
Puttana!
Ora arrivo.
Ora sistemo il tuo porco. Ora sistemo te.
Mi avvio... faccio le scale e silenziosamente apro la porta.
Sento i loro gemiti... anzi lei che urla.
Stavolta sembra abbia trovato un vero toro, la puttana!
Mi avvicino alla porta che da nella camera.
Li vedo.
Lei a pecora in ginocchio sul bordo del letto e lui dietro che la pistona di brutto.
Guardo e aspetto.
Aspetto che lei goda.
Come inizia a urlare i suoi... "si si si... ancora... ancora... fottimi... porco...!", entro urlando nella stanza brandendo il revolver.
Urlo... e minaccio di fare una strage.
Lei la chiamo puttana... troia schifosa, sgualdrina.
Le dico che ora l'uccido, come ucciderò il suo amante.
Muovo il revolver puntandolo ora su una e ora sull'altro.
Lei ora si è rannicchiata contro la tastiera del letto.
Lui si è completamente smontato, è bianco dal terrore, sta maledicendo il momento che si è messo in questo casino.
Cerca di biascicare qualcosa, scuse... altre cazzate.
Lo faccio zittire poggiandogli la bocca della canna del revolver sulla fronte.
Ora lo voglio punire.
Deve imparare a non pascolare nelle proprietà altrui.
La chiamo.
Le dico di muoversi, di alzare il culo.
La chiamo troia, vacca di strada, le ordino di prendere delle mie cravatte, su svelta!
Lui lo faccio inginocchiare chinato testa a terra. E' sempre più stranito.
A lei dico di legargli i polsi dietro la schiena, legarlo bene, forte, poi con due cravatte unite legargli un capo al collo e l'altro alle caviglie.
E' incaprettato.
Impossibilitato a muoversi.
Ora lo punirò!
Dico a lei
-Devi guardare puttana! Devi guardare come punirò il tuo porco!-
-Devi collaborare o ti uccido ora... subito!-.
-Mettiti a cavallo della sua testa, puttana...!-
-Appoggia la fica sulla sua testa e aprigli le natiche con le mani!
-Su fallo puttana!-
-Mostrami il suo culo, aiutami a incularlo!-
Gli insegno io come si vive... al porco!
Lo tiro fuori.
E' grosso... duro.
Lei appoggia le mani al suo culo, gli apre le natiche, me lo mostra.
Appoggio la cappella e spingo spingo, spingo forte, con violenza, fino a sentirlo cedere e sentirmi entrare in quel culo di uomo.
Spingo ancora e appena dentro con la cappella diventa più facile.
Lo monto fra le sue urla di dolore, le sue preghiere di smettere.
Mentre lei la puttana... continua a tenergli le natiche aperte con le mani.
Duro una eternità e una eternità dura il suo tormento.
Fino alla sua umiliazione finale quando gli sborro dentro il culo.
Poi fra minacce e insulti lo faccio rivestire e lo caccio fuori dalla porta sicuro di non rivederlo mai più.
Ora tocca a lei.
Alla puttana!
Torno in camera e lei è ora seduta sul bordo letto.
-Leccami- le dico -leccami puttana... puliscimi il cazzo che sa del suo sporco culo-.
Si avvicina con il suo fare da gatta.
Mentre mi lecca con passione... stacca un attimo la bocca e mi chiede
-Sono stata brava..?-
-Si.. sei stata brava... come sempre, solo sceglili un po' meglio, questo era davvero mediocre-
-Merito comunque il mio premio?-.
-Si puttana... lo meriti-
Si gira prontamente alza il culo e aspetta, le ficco la canna del revolver nel buco, la fotto nella fica e nel culo.. culo e fica!
Mentre lo faccio le urlo...
-Premerò il grilletto quando stai per venire spera che mi sia ricordato di togliere tutte le pallottole!-
Lei inizia a godere.
-Poi ti sbatterò fino a farti svenire, voglio entrare in quel tuo culo con tutta la mano e il cazzo assieme!-
-Si si... fammelo! Ma ora premi quel cazzo di grilletto... sparami!
SPARAMI IN FICA...!-
CLICK.. CLICK.. CLICK..
Dioooooooooooooooooooooooo!!!-
Tibet
(da sempretibet blog)
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