Un Nuovo Inizio – L’addestramento di Lara – Parte Seconda
di
scopertaeros69
genere
orge
L’aria nella stanza è come se avesse assorbito l’umidità dei nostri corpi caricandosi di odori e calore, nelle due ore successive Lara viene messa al centro delle nostre fantasie e voglie.
Dopo Aldo sarebbe il mio turno, ma ancora una volta Veronica mi sorprende, va ad indossare uno strapon, no non il “nostro” e la penetra con decisione, sebbene la ragazza sia già dilatata dai precedenti passaggi di noi uomini, l’affondo della padrona di casa nel suo sfintere lascia inizialmente la ragazza senza fiato, ma la mia piccola è spietata, la prende con decisione senza darle quartiere, anche quando la sua giovane iniziata avrebbe bisogno, forse di tempo per adattarsi ulteriormente o semplicemente per respirare.
Aldo come me la guarda ipnotizzato di tanta magnifica furia, poi come il più classico dei bull, Vero inizia a menare gran manate sulle natiche di Lara che sobbalza e nasconde la bocca nel cuscino per guaire.
Mi indica un cassetto, so cosa contiene, rapido aiutato dal mio amico prendo le corde e le usiamo per immobilizzare polsi e caviglie di Lara, che rimane stranamente calma durante questa operazione, non si può negare che abbia del coraggio, oppure sia soltanto troppo eccitata...forse entrambe le cose.
La mia donna cadenza il ritmo come una specie di metronomo nei suoi affondi, ha gli occhi socchiusi e posso intuirne il perché: sta usando uno strapless, deve essere concentrata per trattenerlo dentro di se mentre scopa il culo della nostra ospite e nel contempo quest’ultimo a sua volta scopa lei stessa, insomma se la sta godendo alla grande.
Nonostante tutto si riscuote da questa sua estasi e invita noi maschietti ad avvicinarsi, afferra il mio polso per guidarmi di fianco alla testa di Lara e non servono certo ulteriori spiegazioni, di lì a poco i gemiti della ragazza saranno soffocati dalla mia verga dentro la sua bocca.
La ragazza ha forti difficoltà a riuscire a cadenzare i suoi affondi per cui alla fine sono io che le afferro la testa e la scopo lentamente in gola.
Aldo invece viene invitato a salire sul letto in piedi e a porsi dinanzi a Vero che così lo prende in bocca sua volta; se ci fotografassero ora potremmo sembrare uno di quei complicati bassorilievi indiani che mostrano le posizioni del Kamasutra.
Il dover dividere, di Vero, l’attenzione tra l’inculata e la fellatio del nostro amico ha un triplice effetto: quello di rallentare la penetrazione nel culo della ragazza, nel contempo frenare in parte la sua ascesa al piacere e diminuirne il dolore.
Ne ho prova sulla punta del mio cazzo dove Lara ora è più reattiva nello spompinarmi, le trattengo ugualmente la testa ora, ma per frenarla, non posso venirle in bocca, anzi non devo venire li affatto.
Il viso della mia piccola è nascosto ora dal corpo di Aldo, e pur non essendo geloso ho però una punta di invidia nell’intuire come lo sta spompinando e sopratutto nel guardare le sue dita accarezzare ed intrufolarsi nel culo dell’uomo.
É metodica la mia piccola, ne distrugge ogni resistenza, Aldo è passato da gemiti di tronfia soddisfazione, a guaiti quasi supplicanti, lo sta tenendo appeso per un filo , lo vuole carico e pronto a scatenarsi.
Nonostante io tenga occupata la bocca e la testa di Lara, ogni tanto in qualche modo riesce a gettare uno sguardo oltre me, allo specchio che riesce a ritrarci tutti e quattro, non so cosa darei per sapere cosa passa nelle sue sinapsi, nel guardare i fotogrammi di un film porno di cui lei stessa è la protagonista.
Un paio di volte Vero si ferma per alcuni istanti, lasciando cadere alcune gocce di lubrificante nel solco del culo di Lara, per poi riprendere.
Le sue spinte sono regolari e ricercano il piacere, ma non quello della ragazza, ma il proprio, quest’ultima questa sera dovrà imparare una delle lezioni più importanti: a godere del piacere che riesce a dare e quindi non propriamente fisicamente del proprio.
Veronica alla fine viene, gode tremando mentre Aldo le tiene bloccata la testa con il suo cazzo in gola, vine mentre un filo di saliva le cola dalla bocca sui seni, viene mentre un fiotto percorre la sua coscia destra correndo in basso verso il ginocchio.
Ci vogliono alcuni minuti perché possa uscire dalla nostra inizianda, il nostro amico l’accompagna sulle gambe malferme a sedersi su una poltroncina poco lontano, mentre io prendo il suo posto ed Aldo il mio subito dopo.
Lara cerca di reagire, ma presto si rassegna ad una sorta di passiva partecipazione, assecondando ogni movimento e desiderio degli uomini che la stanno scopando, la mia piccola ci guarda dalla sua poltrona, con un ciocca di capelli incollata dal sudore in fronte, oscenamente sfatta.
Anche io comincio ad accusare la stanchezza, ed allora con Aldo iniziamo ad alternarci dentro il culo di Lara, in un variare continuo di dimensioni, modi e tempi a cui la ragazza non riesce sempre ad abituarsi, urla si dimena, sospira, geme, a volte supplica, senza per questo venire ascoltata.
Per un ora sarà ancora oggetto delle nostre rinnovate sevizie, prima che Aldo venga sulla sua schiena seguito dal sottoscritto.
Stanchi, sudati, svuotati, distrutti, credo siano i termini che meglio ci definiscono in questo istante, Lara sta sul letto ancora legata, ansante, la sua schiena che si alza e abbassa ritmicamente sotto il ritmo di un respiro ansante è l’unico segno di vita che dà, la piccola ragnatela lattea le cola lungo i fianchi verso le lenzuola; viene slegata e Veronica l’ accompagna sotto la doccia, aiutandola a reggersi nel suo passo malfermo.
Noi ometti ci guardiamo, Aldo sdraiato sul letto, schiena contro il muro, io sulla poltrona, svaccato, gambe aperte, offriamo in questo momento, un penoso spettacolo di lascivia decadenza temo.
Uno alla volta ci alziamo per andare in bagno a fare una doccia per volta, poi ci si divide per la notte…. Io con la mia piccola nella sua camera e Lara con il nostro amico, ha un attimo di titubanza quando ci si divide per la notte, forse teme che durante il sonno il suo compagno di letto la pretenderà ancora…. Si quasi sicuramente succederà e lei dovrà soddisfare le sue voglie, senza rifiutarsi lo sa, non è ancora sottomissione, non quella a cui dovrà sottoporsi quando decideremo, Veronica ed io che sia pronta.
Il riposo è dolce come solo quello regalato dalla spossatezza del piacere che è succeduto ad una grande eccitazione può essere, sotto le coltri delle lenzuola, la mia piccola ed io godiamo della freschezza della nostra nudità fresca di doccia.
La notte scorre quieta, solo verso le tre del mattino un rumore mi ridesta per un istante, è un urlo, un gemito, familiare, la voce di Lara, Aldo sta prendendo ciò che suo diritto, guardo per uni stante la mia piccola, solleticato dall’idea di fare lo stesso.
Ne percorro in punta di dita il contorno dei fianchi su fino alla spalla ed oltre, lieve per il collo sino ai serici capelli….
Il suo respiro è regolare e quieto nel gonfiare impercettibilmente i suoi seni, mi accoccolo abbracciandola a me, e pur nell’incoscienza del sonno risponde al mio abbraccio mentre il buio riconquista i miei occhi.
La luce del mattino arriva fendendo l’oscurità a lame, dalle fessure delle tapparelle abbassate, allungo il braccio vicino a me, ma il posto di Vero è vuoto, tendo le orecchie alla ricerca di suoni familiari, le voci e il tramestio giungono dalla cucina insieme ad un invitante odore di caffè.
MI alzo con la stessa convinzione con la quale un bradipo vorrebbe abbandonare l’albero che ha adottato, cerco a tentoni con i piedi le ciabatte infilandole al contrario, cialtronamente non mi abbasso ed inizio una complicata operazione con i piedi per riposizionarle ed infilarle nel modo giusto.
Il mio sciabattare per il corridoio sbadigliando e mettendo in mostra le mie tonsille credo abbia attirato l’attenzione degli astanti,: Aldo è seduto in slip sulla sedia che sorseggia il caffè mentre la padrona di casa in una corta vestaglia sta tirando fuori qualcosa dal forno chinata, cosa che evidenzia che sotto non ha nulla, Lara è poco distante che prende un bricco di latte dal fornello, solo con un tanga indosso.
La ragazza ha qualche piccolo segno e un vistoso succhiotto alla base del collo, che si massaggia spesso, sorrido tra me pensando ai segni che un giorno avrà e dovrà portare.
A dire il vero io sono l’unico del tutto nudo, chiappe all’aria per intenderci, non che sia particolarmente contrariato, solo che non ho pensato a “rivestirmi” nel rincoglionimento del risveglio.
Due mani fresce ed affusolate mi coprono gli occhi da dietro, una voce squillante che mi chiede “Chi sono?”.
La voce è familiare, solo che mi sono appena stato svegliato, ci ho una certa età e connetto a rilento senza caffè.
“Cinzia!” esclamo a gran voce prima ancora che il cervello abbia azionato la bocca.
Mi giro solo per avere in bocca la lingua della moglie di Aldo che ci ha raggiunto stamane, il pizzo del suo completino verde aderisce al mio plesso solare e al petto.
Cinzia è una bella romagnola rossa naturale dalla pelle lattea e lentiggini di quarantanni portati bene, a letto è focosa, per durare con Aldo non poteva essere nulla di meno e con quella vitalità guascona tipica di una nativa cesenate D.o.c. .
Era lei la sorpresa che aspettavamo ed è davvero una gradita sorpresa, quelle che Vero sta tirando fuori dal forno sono delle brioches portate da Cinzia per la nostra colazione; Lara la guarda con una sorta di strana apprensione e cerca di incrociare il mio sguardo mentre sono abbracciato alla moglie del nostro amico, non so se questo è dovuto al fatto che si è scopato il marito per tutta la serata e anche durante la notte, o altro...
Convenevoli, pietose bugie ...”Non sei cambiato per nulla e sei in gran forma” ecc … si fa colazione insieme, allegramente, chiacchere futili intorno al tavolo come se nulla fosse….e non come se di li a breve daremo vita ad un orgia.
La ragazza sorride scherza cerca di partecipare alla discussione, ma traspare un certo nervosismo, tangibile, spero si rilasserà, perché tra poco i giochi ricominceranno… e lei è la portata principale di questo pasto di sesso.
Per tutta la colazione, le mani sotto il tavolo ed occhiate tra il malizioso e lo sfacciato, è Cinzia ad alzarsi e prendere l’iniziativa, si alza portandosi dietro le spalle di Lara e ne accarezza le spalle nude per scendere sino ai seni con le mani.
La nostra amica gira in alto il viso e pronta la moglie di Aldo ne cattura la bocca con un bacio profondo, quest’ultimo si alza e si porta dietro alla sua compagna a sua volta e le rapido le slaccia il reggiseno e ne abbassa le mutandine .
Cinzia fa alzare Lara, e questa volta sono io a fare gli onori di casa alzandomi per abbassare alle caviglie le mutandine della nostra inizianda, un po’ titubante e imporporata sulle guance.
La nostra amica scambista non perde tempo e presa per i polsi, camminando all’indietro, la porta con se per il corridoio verso la camera da letto….vuole assaggiare il frutto che tutti tranne lei hanno morso.
Spesso Aldo ed io siamo rimasti incantati a guardare la fame animale di Cinzia è capace quando desidera godersi un altra femmina, non esiste gentilezza o remora, si prende quel che desidera e parimenti da piacere con uguale intensità.
Noi tre rimasti ci guardiamo negli occhi divertiti, sbrigandoci a rassettare prima di raggiungerli, una nuova giornata è iniziata come meglio non si poteva.
Appunto dell'autore: mi scuso per l'attesa ma purtroppo la vita impone ritmi tutti suoi e spesso le passioni vengono sacrificate, spero di essere maggiormente celere nel seguito
Dopo Aldo sarebbe il mio turno, ma ancora una volta Veronica mi sorprende, va ad indossare uno strapon, no non il “nostro” e la penetra con decisione, sebbene la ragazza sia già dilatata dai precedenti passaggi di noi uomini, l’affondo della padrona di casa nel suo sfintere lascia inizialmente la ragazza senza fiato, ma la mia piccola è spietata, la prende con decisione senza darle quartiere, anche quando la sua giovane iniziata avrebbe bisogno, forse di tempo per adattarsi ulteriormente o semplicemente per respirare.
Aldo come me la guarda ipnotizzato di tanta magnifica furia, poi come il più classico dei bull, Vero inizia a menare gran manate sulle natiche di Lara che sobbalza e nasconde la bocca nel cuscino per guaire.
Mi indica un cassetto, so cosa contiene, rapido aiutato dal mio amico prendo le corde e le usiamo per immobilizzare polsi e caviglie di Lara, che rimane stranamente calma durante questa operazione, non si può negare che abbia del coraggio, oppure sia soltanto troppo eccitata...forse entrambe le cose.
La mia donna cadenza il ritmo come una specie di metronomo nei suoi affondi, ha gli occhi socchiusi e posso intuirne il perché: sta usando uno strapless, deve essere concentrata per trattenerlo dentro di se mentre scopa il culo della nostra ospite e nel contempo quest’ultimo a sua volta scopa lei stessa, insomma se la sta godendo alla grande.
Nonostante tutto si riscuote da questa sua estasi e invita noi maschietti ad avvicinarsi, afferra il mio polso per guidarmi di fianco alla testa di Lara e non servono certo ulteriori spiegazioni, di lì a poco i gemiti della ragazza saranno soffocati dalla mia verga dentro la sua bocca.
La ragazza ha forti difficoltà a riuscire a cadenzare i suoi affondi per cui alla fine sono io che le afferro la testa e la scopo lentamente in gola.
Aldo invece viene invitato a salire sul letto in piedi e a porsi dinanzi a Vero che così lo prende in bocca sua volta; se ci fotografassero ora potremmo sembrare uno di quei complicati bassorilievi indiani che mostrano le posizioni del Kamasutra.
Il dover dividere, di Vero, l’attenzione tra l’inculata e la fellatio del nostro amico ha un triplice effetto: quello di rallentare la penetrazione nel culo della ragazza, nel contempo frenare in parte la sua ascesa al piacere e diminuirne il dolore.
Ne ho prova sulla punta del mio cazzo dove Lara ora è più reattiva nello spompinarmi, le trattengo ugualmente la testa ora, ma per frenarla, non posso venirle in bocca, anzi non devo venire li affatto.
Il viso della mia piccola è nascosto ora dal corpo di Aldo, e pur non essendo geloso ho però una punta di invidia nell’intuire come lo sta spompinando e sopratutto nel guardare le sue dita accarezzare ed intrufolarsi nel culo dell’uomo.
É metodica la mia piccola, ne distrugge ogni resistenza, Aldo è passato da gemiti di tronfia soddisfazione, a guaiti quasi supplicanti, lo sta tenendo appeso per un filo , lo vuole carico e pronto a scatenarsi.
Nonostante io tenga occupata la bocca e la testa di Lara, ogni tanto in qualche modo riesce a gettare uno sguardo oltre me, allo specchio che riesce a ritrarci tutti e quattro, non so cosa darei per sapere cosa passa nelle sue sinapsi, nel guardare i fotogrammi di un film porno di cui lei stessa è la protagonista.
Un paio di volte Vero si ferma per alcuni istanti, lasciando cadere alcune gocce di lubrificante nel solco del culo di Lara, per poi riprendere.
Le sue spinte sono regolari e ricercano il piacere, ma non quello della ragazza, ma il proprio, quest’ultima questa sera dovrà imparare una delle lezioni più importanti: a godere del piacere che riesce a dare e quindi non propriamente fisicamente del proprio.
Veronica alla fine viene, gode tremando mentre Aldo le tiene bloccata la testa con il suo cazzo in gola, vine mentre un filo di saliva le cola dalla bocca sui seni, viene mentre un fiotto percorre la sua coscia destra correndo in basso verso il ginocchio.
Ci vogliono alcuni minuti perché possa uscire dalla nostra inizianda, il nostro amico l’accompagna sulle gambe malferme a sedersi su una poltroncina poco lontano, mentre io prendo il suo posto ed Aldo il mio subito dopo.
Lara cerca di reagire, ma presto si rassegna ad una sorta di passiva partecipazione, assecondando ogni movimento e desiderio degli uomini che la stanno scopando, la mia piccola ci guarda dalla sua poltrona, con un ciocca di capelli incollata dal sudore in fronte, oscenamente sfatta.
Anche io comincio ad accusare la stanchezza, ed allora con Aldo iniziamo ad alternarci dentro il culo di Lara, in un variare continuo di dimensioni, modi e tempi a cui la ragazza non riesce sempre ad abituarsi, urla si dimena, sospira, geme, a volte supplica, senza per questo venire ascoltata.
Per un ora sarà ancora oggetto delle nostre rinnovate sevizie, prima che Aldo venga sulla sua schiena seguito dal sottoscritto.
Stanchi, sudati, svuotati, distrutti, credo siano i termini che meglio ci definiscono in questo istante, Lara sta sul letto ancora legata, ansante, la sua schiena che si alza e abbassa ritmicamente sotto il ritmo di un respiro ansante è l’unico segno di vita che dà, la piccola ragnatela lattea le cola lungo i fianchi verso le lenzuola; viene slegata e Veronica l’ accompagna sotto la doccia, aiutandola a reggersi nel suo passo malfermo.
Noi ometti ci guardiamo, Aldo sdraiato sul letto, schiena contro il muro, io sulla poltrona, svaccato, gambe aperte, offriamo in questo momento, un penoso spettacolo di lascivia decadenza temo.
Uno alla volta ci alziamo per andare in bagno a fare una doccia per volta, poi ci si divide per la notte…. Io con la mia piccola nella sua camera e Lara con il nostro amico, ha un attimo di titubanza quando ci si divide per la notte, forse teme che durante il sonno il suo compagno di letto la pretenderà ancora…. Si quasi sicuramente succederà e lei dovrà soddisfare le sue voglie, senza rifiutarsi lo sa, non è ancora sottomissione, non quella a cui dovrà sottoporsi quando decideremo, Veronica ed io che sia pronta.
Il riposo è dolce come solo quello regalato dalla spossatezza del piacere che è succeduto ad una grande eccitazione può essere, sotto le coltri delle lenzuola, la mia piccola ed io godiamo della freschezza della nostra nudità fresca di doccia.
La notte scorre quieta, solo verso le tre del mattino un rumore mi ridesta per un istante, è un urlo, un gemito, familiare, la voce di Lara, Aldo sta prendendo ciò che suo diritto, guardo per uni stante la mia piccola, solleticato dall’idea di fare lo stesso.
Ne percorro in punta di dita il contorno dei fianchi su fino alla spalla ed oltre, lieve per il collo sino ai serici capelli….
Il suo respiro è regolare e quieto nel gonfiare impercettibilmente i suoi seni, mi accoccolo abbracciandola a me, e pur nell’incoscienza del sonno risponde al mio abbraccio mentre il buio riconquista i miei occhi.
La luce del mattino arriva fendendo l’oscurità a lame, dalle fessure delle tapparelle abbassate, allungo il braccio vicino a me, ma il posto di Vero è vuoto, tendo le orecchie alla ricerca di suoni familiari, le voci e il tramestio giungono dalla cucina insieme ad un invitante odore di caffè.
MI alzo con la stessa convinzione con la quale un bradipo vorrebbe abbandonare l’albero che ha adottato, cerco a tentoni con i piedi le ciabatte infilandole al contrario, cialtronamente non mi abbasso ed inizio una complicata operazione con i piedi per riposizionarle ed infilarle nel modo giusto.
Il mio sciabattare per il corridoio sbadigliando e mettendo in mostra le mie tonsille credo abbia attirato l’attenzione degli astanti,: Aldo è seduto in slip sulla sedia che sorseggia il caffè mentre la padrona di casa in una corta vestaglia sta tirando fuori qualcosa dal forno chinata, cosa che evidenzia che sotto non ha nulla, Lara è poco distante che prende un bricco di latte dal fornello, solo con un tanga indosso.
La ragazza ha qualche piccolo segno e un vistoso succhiotto alla base del collo, che si massaggia spesso, sorrido tra me pensando ai segni che un giorno avrà e dovrà portare.
A dire il vero io sono l’unico del tutto nudo, chiappe all’aria per intenderci, non che sia particolarmente contrariato, solo che non ho pensato a “rivestirmi” nel rincoglionimento del risveglio.
Due mani fresce ed affusolate mi coprono gli occhi da dietro, una voce squillante che mi chiede “Chi sono?”.
La voce è familiare, solo che mi sono appena stato svegliato, ci ho una certa età e connetto a rilento senza caffè.
“Cinzia!” esclamo a gran voce prima ancora che il cervello abbia azionato la bocca.
Mi giro solo per avere in bocca la lingua della moglie di Aldo che ci ha raggiunto stamane, il pizzo del suo completino verde aderisce al mio plesso solare e al petto.
Cinzia è una bella romagnola rossa naturale dalla pelle lattea e lentiggini di quarantanni portati bene, a letto è focosa, per durare con Aldo non poteva essere nulla di meno e con quella vitalità guascona tipica di una nativa cesenate D.o.c. .
Era lei la sorpresa che aspettavamo ed è davvero una gradita sorpresa, quelle che Vero sta tirando fuori dal forno sono delle brioches portate da Cinzia per la nostra colazione; Lara la guarda con una sorta di strana apprensione e cerca di incrociare il mio sguardo mentre sono abbracciato alla moglie del nostro amico, non so se questo è dovuto al fatto che si è scopato il marito per tutta la serata e anche durante la notte, o altro...
Convenevoli, pietose bugie ...”Non sei cambiato per nulla e sei in gran forma” ecc … si fa colazione insieme, allegramente, chiacchere futili intorno al tavolo come se nulla fosse….e non come se di li a breve daremo vita ad un orgia.
La ragazza sorride scherza cerca di partecipare alla discussione, ma traspare un certo nervosismo, tangibile, spero si rilasserà, perché tra poco i giochi ricominceranno… e lei è la portata principale di questo pasto di sesso.
Per tutta la colazione, le mani sotto il tavolo ed occhiate tra il malizioso e lo sfacciato, è Cinzia ad alzarsi e prendere l’iniziativa, si alza portandosi dietro le spalle di Lara e ne accarezza le spalle nude per scendere sino ai seni con le mani.
La nostra amica gira in alto il viso e pronta la moglie di Aldo ne cattura la bocca con un bacio profondo, quest’ultimo si alza e si porta dietro alla sua compagna a sua volta e le rapido le slaccia il reggiseno e ne abbassa le mutandine .
Cinzia fa alzare Lara, e questa volta sono io a fare gli onori di casa alzandomi per abbassare alle caviglie le mutandine della nostra inizianda, un po’ titubante e imporporata sulle guance.
La nostra amica scambista non perde tempo e presa per i polsi, camminando all’indietro, la porta con se per il corridoio verso la camera da letto….vuole assaggiare il frutto che tutti tranne lei hanno morso.
Spesso Aldo ed io siamo rimasti incantati a guardare la fame animale di Cinzia è capace quando desidera godersi un altra femmina, non esiste gentilezza o remora, si prende quel che desidera e parimenti da piacere con uguale intensità.
Noi tre rimasti ci guardiamo negli occhi divertiti, sbrigandoci a rassettare prima di raggiungerli, una nuova giornata è iniziata come meglio non si poteva.
Appunto dell'autore: mi scuso per l'attesa ma purtroppo la vita impone ritmi tutti suoi e spesso le passioni vengono sacrificate, spero di essere maggiormente celere nel seguito
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