Un nuovo Inizio - L'addestramento di Lara - parte quarta
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Un Nuovo Inizio – L’addestramento di Lara – Parte Quarta
Aldo è il primo a riprendersi e rialzarsi, raggiunge la moglie, effusioni coniugali, un tacito accordo fatto di sguardi e poco dopo si incamminano per il corridoio nudi mano nella mano, sono stati lontani per due settimane, un eternità nel loro metro di intendere il tempo, si spostano nell'altra camera da letto per un po' di intimità tra loro, ci raggiungeranno nuovamente per il pranzo e il dopo pranzo.
Certo a qualcuno potrebbe apparire strano, quasi grottesco che una coppia che ha condiviso molto, se non tutto, possa sentire il bisogno di qualcosa riservato solo a loro e per loro...o forse no, forse alla fine è un bisogno umano.
Veronica ed io invece, ci uniamo a Lara ancora sul letto, immobilizzata per i polsi alla testiera, la schiena che si alza ed abbassa ritmicamente è l'unico segno di attività.
Ci avviciniamo a lei baciandole i fianchi nudi ognuno da un lato opposto, risalendo su lentamente, per la schiena dove terminano i glutei e poi sino alle scapole, il collo il viso per incontrarci vicino alla sua nuca.
Delicatamente le vengono sciolti i nodi delle corde che le immobilizzano i polsi, Lara rimane inerte per alcuni istanti, del tutto passiva, i capelli scarmigliati le coprono gli occhi, Vero li scosta con una carezza dal volto.
La giriamo sulla schiena con delicatezza, ed ora il suo sguardo incontra il nostro per la prima volta dalla colazione, in lei c’è un chè di fiero, ma gli occhi sono lucidi e tradiscono le emozioni contrastanti che le si agitano dentro.
Saliamo sul letto prendendola tra noi, baciandola a turno sulla bocca e dividendoci la pelle calda del suo corpo tra le nostre bocche.
Le mani si incrociano senza rincorrersi, percorrendo la giovane carne della ragazza, Veronica copre con studiata dolce malizia i capezzoli con le labbra, mentre io scendo tra le sue gambe a saggiare il suo sesso, odoroso del recente piacere.
Il tutto avviene con lentezza, come se il tempo stesso ci appartenesse, le donne fanno l’amore con dolcezza ed io mi dedico alla fica di Lara senza fretta assaporandone ogni singola leccata, mentre le accarezzo il culo dilatato e provato dalle nostre voglie, all'inizio si contrae al mio tocco ma poi inizia nuovamente a rilassarsi.
Vorrei essere in quella testolina dai capelli a zazzera e sapere cosa pensa, ora che molte delle sue aspettative hanno preso una connotazione reale, ora che, a differenza della maggioranza delle persone, ha avuto il coraggio di andare sino in fondo alle sue fantasie.
Di quando in quando, sollevo lo sguardo oppure le spio dallo specchio, mentre le due donne fanno l'amore con una tenerezza che ha quasi del commovente, i loro seni schiacciati l'uno contro quello dell'altra, quello più fresco ed esuberante di Lara e quello piccolo di Veronica dai grandi capezzoli scuri.
Sentiamo appena le voci e i sospiri che arrivano lontani dal corridoio dove Aldo e Cinzia ottemperano ai loro doveri coniugali, con un certo entusiasmo devo dire.
Continuo a leccarla per un tempo indefinito, lascio che mi venga in bocca una volta e continuo, Vero ne soffoca i gemiti in un lungo bacio lingua in bocca, ed io ho da diversi minuti un erezione compressa contro il materasso.
Scopala ! - la voce di Vero rompe la melodia dei respiri e gemiti, il mio sguardo spazia da quello della mia donna a quello della ragazza che annuisce.
Potrebbe sembrare strano, in realtà la ragazza è a nostra disposizione, chiunque di noi può averla, tocca a lei “stare sotto”, è l'embrione della sottomissione che le verrà richiesta quando verrà il tempo della sua prima sessione, so che molti puristi del BDSM potrebbero storcere il naso, ma non sono qui con noi e non sono noi sopratutto.
Mi sposto tra le sue gambe, afferrandone il collo delle caviglie e scostandole di più in modo da aprirla del tutto, la sua fica rasata e lucida di umidità è flagrante di odore di sesso, Vero mi prende in mano l'asta del cazzo con un lento movimento di andirvieni, mi guida dentro la nostra amica, mentre nel contempo continua a suggerne i capezzoli.
Entro dentro lei lento, costante, sino in fondo, sino a sentire l'umidità contro il mio scroto, Lara mi fissa negli occhi, senza chiuderli, credo si stia godendo la corsa della mia carne nella sua centimetro per centimetro, il suo braccio destro è disteso sotto Veronica ad accarezzarla in un lento tedioso ditalino.
La sua giovane carne mi circonda, mi avviluppa, mi mangia, mi risucchia a sé, la mia donna si scosta e mi appoggia una mano sulla schiena invitandomi ad aderire al corpo della giovane; la sua pelle sudata e calda sfiora la mia , i capezzoli si sfregano tra loro, ne cerco il collo e la bocca.
Veronica si alza da letto mentre io continuo a scoparmi Lara nelle più classiche delle Missionarie, dopo un esitazione le sue braccia mi circondano passando sotto le mie, dapprima in uno sfiorare di polpastrelli la schiena e poi giù verso il mio culo.
-Prendilo ti prego! - la richiesta mi arriva inaspettata e forse vorrei oppormi, per una sorta di incomprensibile pudore? Gelosia? Non so neppure io... un esitazione che non è solo mia
-Prendilo ti prego! - la richiesta viene ripetuta, e mentre viene enunciata, mentre io affondo nella sua carne cercando di spezzarne il respiro, mentre le sue mani scese sul mio culo, ne afferrano le natiche per aprirmi.
Non arriva una vera e propria risposta, solo la delicata rugosità umida della lingua della mia piccola sul buco, il suo bacio negro, solo la tiepida viscosità familiare della saliva di Vero sul mio culo nel solco prima e sul buco poi.
Non posso vederla, ma so che userà lo strapless, vuole essere partecipe del nostro piacere e nessuno dei tre deve rimanerne escluso.
Inaspettatamente, assai più rapidamente di quanto mi sarei atteso, ecco una lieve pressione esercitarsi tra le natiche e poi spingere per entrarmi dentro.
Vengo riempito ancora una volta, Vero mi scorre dentro attraverso la protesi che si agita dentro di lei, le mani di Lara mi tengono ben aperto finchè non finisco di accogliere il fallo, finchè non sento i capezzoli della mia donna sfiorarmi le spalle ed essere raggiunti dai polpastrelli delle mani della ragazza.
Mi arresto per un attimo, Vero inizia a muoversi, si afferra al mio fianco desto e spalla sinistra, provo a sincronizzare i movimenti ai suoi, ma presto è lei a prendere il controllo ed ad infilarmi con veemenza.
I suoi colpi mi scuotono la carne, e di converso quella di Lara sotto di me, siamo l'uno il prolungamento dell'altro in questo trio, la mia donna mi scorre dentro con forza quasi rabbiosa, i miei tentativi di controllare la penetrazione della ragazza cadono miseramente.
Sono prigioniero di queste due donne, prigioniero con loro dentro loro, ho il culo umido degli umori di Vero che mi colano sulle natiche, deve essere molto eccitata; gemo per il piacere, per l'indolenzimento, per la forza con cui me lo fa sentire in pancia, per il mio cazzo che gode dentro Lara che come me subisce ormai la forza della mia piccola.
Ad un certo punto non resisto più e vengo, capitolo per primo, ma la mia donna non si rassegna e mi martella ancora con maggior forza, con egoismo, rabbia ed eccitazione, mio malgrado distrutto e dolorante , spingo dentro le cosce della ragazza che si è aggrappata a me piantandomi le unghie nei fianchi e cercando di aprire le sue gambe più oscenamente di quanto sembrerebbe possibile.
Viene anche lei nella mistura liquida dei nostri umori che le colano nel solco delle natiche e bagnano il mio scroto. La mia donna continua a scoparmi il culo come se fosse rabbiosamente indispettita, come se il nostro essere venuti prima di lei l'avesse defraudata di un suo diritto, ma alla fine viene con un urlo rauco vicino alle mie orecchie, prima di stringermi a sé anche lei.
Lunghi istanti, in cui il solo suono che si propaga nella stanza è il lento normalizzarsi dei nostri tre respiri, mentre rimaniamo abbracciati rovesciandoci di lato.
Rimaniamo così per alcuni minuti baciandoci ed accarezzandoci pigramente senza seguire nessun ordine o percorso, fino a che la nostra coppia d'ospiti, esauriti i loro “doveri coniugali” ci comunicano che avrebbero una certa fame.
Quasi di malavoglia ci sciogliamo da quell'abbraccio multiplo, ci si divide tra chi fila a farsi subito la doccia e chi invece aiuta a terminare di preparare il pranzo, visto che ridendo e scherzando abbiamo fatto l'una.
Mentre mi muovo avanti ed indietro ad aiutare Aldo e Cinzia a preparare per il pasto, passo dinanzi al bagno, la cabina doccia di casa di Veronica è troppo piccola per permettere a lei e me di starci dentro insieme, ma permette qualche deroga a lei e Lara invece.
Tra le gocce che imperlano il vetro e il vapore, vedo distintamente le sagome delle due donne, e in particolare vedo come la mia donna sia in ginocchio con la testa a coprire il sesso della nostra amica; mi piace pensare che quella sia una sua forma di possesso, di gelosia mentre sta ingoiando i miei umori mescolati, cibandosene.
A differenza della colazione, pur non rivestendoci completamente, non rimaniamo nudi, il pranzo è semplice e funzionale alla nostra giornata improntata al sesso, lasagne verdi al forno, e spezzatino di agnello ai carciofi con patate, il dolce lo ha portato Cinzia, probabilmente dove ha comprato la colazione stamane.
Lara è più distesa, disinibita, maliziosa, decisamente si è sbloccata; scherza sia con Cinzia che con Aldo in modo malizioso e allusivo, confermando la perdita di buona parte delle sue inibizioni o remore.
Abbiamo ancora tre ore prima che Cinzia debba tornare a casa, come ho detto precedentemente ho il desiderio di assaggiarla, so che con lei posso lasciarmi andare totalmente quasi come con Vero e sinceramente non vedo l'ora, ma non so bene come i desideri post-prandiali ci orienteranno.
Inaspettatamente è proprio Lara a rompere gli indugi prendendo con sé Aldo e Veronica per andare verso la camera da letto padronale, è evidente....quasi fastidiosa... questa sua nuova sicurezza di sé, ma non ho il tempo di rimuginarci troppo sopra.
La moglie di Aldo mi sfiora i fianchi segnati dai graffi della ragazza, sobbalzo impercettibilmente e mi ricorda che non ci siamo ancora presi come si conviene, si morde le labbra, mentre le sue mani mi saggiano il membro che manifesta autonomamente il suo apprezzamento per lei.
Raggiungiamo la camera degli ospiti che ha il letto ancora sfatto, certo potremmo unirci al trio che è è in camera da letto, ma dovremmo farlo per terra... e optiamo per un po' di comodità.
Come in altri momenti della giornata, mi raggiungono i rumori degli altri che si stanno dando da fare, mi pare di capire che si stiano divertendo e non vogliamo essere da meno.
I preliminari vengono bruciati da quella fame che solo l'impazienza del desiderio corroborata dal ricordo è in grado di alimentare, non passa molto prima che sia disteso sulla schiena, la sua mano che mi cinge l'asta del cazzo e il suo fiato caldo sulla cappella, senza però decidersi ad affondare le labbra.
La conosco è il suo modo di provocare, di scatenare un uomo, è la moglie di Aldo, è abituata ad essere posseduta violentemente, quasi la dolcezza per lei fosse una violenza intollerabile.
Il suo modo di vivere il sesso è semplice, provocare e/o possedere i suoi partner sino a che questi non esplodano e si rivalgano su di lei successivamente.
Ha in mano il mio cazzo, e passa ora dal segarlo al leccarlo, la lingua sulla cappella con una lentezza esasperante, i suoi occhi che mi spogliano l'anima, una predatrice.
Poi prende l'uccello completamente in gola strappandomi un piccolo grido di sorpresa, la sua bocca è un piacere caldo di saliva che risale lungo l'asta lasciando colare copiosamente quest'ultima, umettando le palle.
Cinzia è spietata, e so che se la lascio fare prima o poi rischio di rendere l'anima a Dio, sa esattamente come portare alla follia gli uomini e le donne con cui va a letto, l'ho sperimentato.
Decido di scostarla da me e lo faccio afferrandola per i capelli, c'è una sorta di lampo di vittoria nei suoi occhi, rapido la giro...la apro e tuffo la faccia su quel fiore di carne fresco di doccia eppure già nuovamente profumato di sesso.
Indugio per un po' sulle grandi labbra, ma poi punto la lingua sul clitoride, iniziando a leccarla bagnandola con la mia saliva e suggendo i suoi primi umori.
Si allaga molto rapidamente, inarca la schiena offrendo i capezzoli all'aria, muove il bacino, le sue mani corrono a stringersi i seni.
Si contorce, come un derviscio mordendo le labbra, ma nel contempo lascia andare sospiri, gemiti ed urla senza vergogna, mi chiedo se per noi o a beneficio del marito che nell'altra stanza si starà scopando la mia donna e la nostra inizianda.
Non mi importa... continuo il mio lavoro di lingua in crescendo fin quando non sento la sua mano afferrarmi la testa e spingerla completamente nella sua figa, rendendomi difficile persino respirare.
Le mie mani gli artigliano le cosce, le rimarranno forse dei lividi, con buona pace di Aldo, ma non posso smettere, non prima di averla piegata, a fatica sollevo il capo per staccarmi da lei giusto alcuni istanti per prendere il respiro e poi ricominciare.
Dall'altra stanza ogni tanto arriva qualche strillo di Vero, Aldo come le ha promesso più volte durante il pranzo, se la starà inculando, mi sorprendo ad essere curioso di sapere come Lara stia partecipando al trio, ma poi è il mio amico con una frase a chiarirmi ogni dubbio: - Brava ragazza lecca bene fammi sentire la tua lingua sul culo - ….
Buono a sapersi... se ha questa inclinazione....
Cinzia però ora è vicina a venire, di quando in quando le succhio il clitoride un po' dolorosamente per resettarne il piacere e ricominciare, voglio provocarla sino ad uno dei suoi orgasmi, durante i quali è capace di produrre talmente tanto liquido da bagnarmi completamente il viso.
Ma quelli sono i miei piani, non quelli della mia amante, ella resiste ai miei affondi di lingua cercando di procrastinare il piacere, di esasperarmi.
Al contempo io sono eccitato, ho voglia di prenderla, ma … voglio che si guadagni il suo orgasmo.
Mi stacco da lei, aspetto che la mia interruzione sortisca l’effetto voluto, l’assenza di azione e il diminuire dell’eccitazione non tardano a farsi sentire.
In un attimo Cinzia mi vola addosso reclinandomi nulla schiena, rapida mi infila un preservativo aiutandosi con la bocca, poi mi monta a cavalcioni fulminea, famelica come una fiera, impugna il mio cazzo e se lo punta risoluta nella fica, per lasciarsi andare giù di peso.
Mi cavalca senza troppi fronzoli, è impaziente, aggressiva, le stringo le tette che lei spinge verso di me per sentire la forza con cui le afferro, nel contempo esegue delle torsioni con il bacino per sentire tutto il mio membro dentro di lei.
Mentre la scopo, nella mia mente si fa strada una nuova fantasia: vorrei che Lara e Veronica fossero li a guardarci.
La fermo cercando di contenerla, per spostarle il cazzo nel culo, lei capisce e non si oppone… anzi pare quasi soddisfatta che abbia ripreso il controllo, l’afferro e la attiro a me spingendole di colpo tutta l’asta dentro lo sfintere; amo sentire urlare chi inculo, mi dà un senso di potenza molto eccitante, quindi ne guido i movimenti lasciando che si alzi quando vuole quando va su, ma la tiro giù per i fianchi con le mani quando deve scendere.
La moglie del nostro amico mugola e urla, incitandomi, i suoi seni ballano in modo deliziosamente osceno davanti ai miei occhi, una meravigliosa visione di dissolutezza.
Alla fine chiudo gli occhi e vengo, vengo copiosamente, ma questo non le impedisce di continuare fino a che lei pure con un urlo si accascia sul mio petto.
Alcuni minuti in silenzio rotto solo dai nostri respiri e poi il suono sordo di un paio di mani che battevano un applauso.
Riapro gli occhi ed eccoli lì tutti e tre: Aldo Veronica e Lara.
Ci guardano sorridendo, non ho idea da quanto fossero lì a guardarci, ma non credo fosse da poco.
Abbiamo ancora un paio d’ore prima che Aldo e sua moglie se ne debbano andare… cercheremo di approfittarne il più possibile.
Aldo è il primo a riprendersi e rialzarsi, raggiunge la moglie, effusioni coniugali, un tacito accordo fatto di sguardi e poco dopo si incamminano per il corridoio nudi mano nella mano, sono stati lontani per due settimane, un eternità nel loro metro di intendere il tempo, si spostano nell'altra camera da letto per un po' di intimità tra loro, ci raggiungeranno nuovamente per il pranzo e il dopo pranzo.
Certo a qualcuno potrebbe apparire strano, quasi grottesco che una coppia che ha condiviso molto, se non tutto, possa sentire il bisogno di qualcosa riservato solo a loro e per loro...o forse no, forse alla fine è un bisogno umano.
Veronica ed io invece, ci uniamo a Lara ancora sul letto, immobilizzata per i polsi alla testiera, la schiena che si alza ed abbassa ritmicamente è l'unico segno di attività.
Ci avviciniamo a lei baciandole i fianchi nudi ognuno da un lato opposto, risalendo su lentamente, per la schiena dove terminano i glutei e poi sino alle scapole, il collo il viso per incontrarci vicino alla sua nuca.
Delicatamente le vengono sciolti i nodi delle corde che le immobilizzano i polsi, Lara rimane inerte per alcuni istanti, del tutto passiva, i capelli scarmigliati le coprono gli occhi, Vero li scosta con una carezza dal volto.
La giriamo sulla schiena con delicatezza, ed ora il suo sguardo incontra il nostro per la prima volta dalla colazione, in lei c’è un chè di fiero, ma gli occhi sono lucidi e tradiscono le emozioni contrastanti che le si agitano dentro.
Saliamo sul letto prendendola tra noi, baciandola a turno sulla bocca e dividendoci la pelle calda del suo corpo tra le nostre bocche.
Le mani si incrociano senza rincorrersi, percorrendo la giovane carne della ragazza, Veronica copre con studiata dolce malizia i capezzoli con le labbra, mentre io scendo tra le sue gambe a saggiare il suo sesso, odoroso del recente piacere.
Il tutto avviene con lentezza, come se il tempo stesso ci appartenesse, le donne fanno l’amore con dolcezza ed io mi dedico alla fica di Lara senza fretta assaporandone ogni singola leccata, mentre le accarezzo il culo dilatato e provato dalle nostre voglie, all'inizio si contrae al mio tocco ma poi inizia nuovamente a rilassarsi.
Vorrei essere in quella testolina dai capelli a zazzera e sapere cosa pensa, ora che molte delle sue aspettative hanno preso una connotazione reale, ora che, a differenza della maggioranza delle persone, ha avuto il coraggio di andare sino in fondo alle sue fantasie.
Di quando in quando, sollevo lo sguardo oppure le spio dallo specchio, mentre le due donne fanno l'amore con una tenerezza che ha quasi del commovente, i loro seni schiacciati l'uno contro quello dell'altra, quello più fresco ed esuberante di Lara e quello piccolo di Veronica dai grandi capezzoli scuri.
Sentiamo appena le voci e i sospiri che arrivano lontani dal corridoio dove Aldo e Cinzia ottemperano ai loro doveri coniugali, con un certo entusiasmo devo dire.
Continuo a leccarla per un tempo indefinito, lascio che mi venga in bocca una volta e continuo, Vero ne soffoca i gemiti in un lungo bacio lingua in bocca, ed io ho da diversi minuti un erezione compressa contro il materasso.
Scopala ! - la voce di Vero rompe la melodia dei respiri e gemiti, il mio sguardo spazia da quello della mia donna a quello della ragazza che annuisce.
Potrebbe sembrare strano, in realtà la ragazza è a nostra disposizione, chiunque di noi può averla, tocca a lei “stare sotto”, è l'embrione della sottomissione che le verrà richiesta quando verrà il tempo della sua prima sessione, so che molti puristi del BDSM potrebbero storcere il naso, ma non sono qui con noi e non sono noi sopratutto.
Mi sposto tra le sue gambe, afferrandone il collo delle caviglie e scostandole di più in modo da aprirla del tutto, la sua fica rasata e lucida di umidità è flagrante di odore di sesso, Vero mi prende in mano l'asta del cazzo con un lento movimento di andirvieni, mi guida dentro la nostra amica, mentre nel contempo continua a suggerne i capezzoli.
Entro dentro lei lento, costante, sino in fondo, sino a sentire l'umidità contro il mio scroto, Lara mi fissa negli occhi, senza chiuderli, credo si stia godendo la corsa della mia carne nella sua centimetro per centimetro, il suo braccio destro è disteso sotto Veronica ad accarezzarla in un lento tedioso ditalino.
La sua giovane carne mi circonda, mi avviluppa, mi mangia, mi risucchia a sé, la mia donna si scosta e mi appoggia una mano sulla schiena invitandomi ad aderire al corpo della giovane; la sua pelle sudata e calda sfiora la mia , i capezzoli si sfregano tra loro, ne cerco il collo e la bocca.
Veronica si alza da letto mentre io continuo a scoparmi Lara nelle più classiche delle Missionarie, dopo un esitazione le sue braccia mi circondano passando sotto le mie, dapprima in uno sfiorare di polpastrelli la schiena e poi giù verso il mio culo.
-Prendilo ti prego! - la richiesta mi arriva inaspettata e forse vorrei oppormi, per una sorta di incomprensibile pudore? Gelosia? Non so neppure io... un esitazione che non è solo mia
-Prendilo ti prego! - la richiesta viene ripetuta, e mentre viene enunciata, mentre io affondo nella sua carne cercando di spezzarne il respiro, mentre le sue mani scese sul mio culo, ne afferrano le natiche per aprirmi.
Non arriva una vera e propria risposta, solo la delicata rugosità umida della lingua della mia piccola sul buco, il suo bacio negro, solo la tiepida viscosità familiare della saliva di Vero sul mio culo nel solco prima e sul buco poi.
Non posso vederla, ma so che userà lo strapless, vuole essere partecipe del nostro piacere e nessuno dei tre deve rimanerne escluso.
Inaspettatamente, assai più rapidamente di quanto mi sarei atteso, ecco una lieve pressione esercitarsi tra le natiche e poi spingere per entrarmi dentro.
Vengo riempito ancora una volta, Vero mi scorre dentro attraverso la protesi che si agita dentro di lei, le mani di Lara mi tengono ben aperto finchè non finisco di accogliere il fallo, finchè non sento i capezzoli della mia donna sfiorarmi le spalle ed essere raggiunti dai polpastrelli delle mani della ragazza.
Mi arresto per un attimo, Vero inizia a muoversi, si afferra al mio fianco desto e spalla sinistra, provo a sincronizzare i movimenti ai suoi, ma presto è lei a prendere il controllo ed ad infilarmi con veemenza.
I suoi colpi mi scuotono la carne, e di converso quella di Lara sotto di me, siamo l'uno il prolungamento dell'altro in questo trio, la mia donna mi scorre dentro con forza quasi rabbiosa, i miei tentativi di controllare la penetrazione della ragazza cadono miseramente.
Sono prigioniero di queste due donne, prigioniero con loro dentro loro, ho il culo umido degli umori di Vero che mi colano sulle natiche, deve essere molto eccitata; gemo per il piacere, per l'indolenzimento, per la forza con cui me lo fa sentire in pancia, per il mio cazzo che gode dentro Lara che come me subisce ormai la forza della mia piccola.
Ad un certo punto non resisto più e vengo, capitolo per primo, ma la mia donna non si rassegna e mi martella ancora con maggior forza, con egoismo, rabbia ed eccitazione, mio malgrado distrutto e dolorante , spingo dentro le cosce della ragazza che si è aggrappata a me piantandomi le unghie nei fianchi e cercando di aprire le sue gambe più oscenamente di quanto sembrerebbe possibile.
Viene anche lei nella mistura liquida dei nostri umori che le colano nel solco delle natiche e bagnano il mio scroto. La mia donna continua a scoparmi il culo come se fosse rabbiosamente indispettita, come se il nostro essere venuti prima di lei l'avesse defraudata di un suo diritto, ma alla fine viene con un urlo rauco vicino alle mie orecchie, prima di stringermi a sé anche lei.
Lunghi istanti, in cui il solo suono che si propaga nella stanza è il lento normalizzarsi dei nostri tre respiri, mentre rimaniamo abbracciati rovesciandoci di lato.
Rimaniamo così per alcuni minuti baciandoci ed accarezzandoci pigramente senza seguire nessun ordine o percorso, fino a che la nostra coppia d'ospiti, esauriti i loro “doveri coniugali” ci comunicano che avrebbero una certa fame.
Quasi di malavoglia ci sciogliamo da quell'abbraccio multiplo, ci si divide tra chi fila a farsi subito la doccia e chi invece aiuta a terminare di preparare il pranzo, visto che ridendo e scherzando abbiamo fatto l'una.
Mentre mi muovo avanti ed indietro ad aiutare Aldo e Cinzia a preparare per il pasto, passo dinanzi al bagno, la cabina doccia di casa di Veronica è troppo piccola per permettere a lei e me di starci dentro insieme, ma permette qualche deroga a lei e Lara invece.
Tra le gocce che imperlano il vetro e il vapore, vedo distintamente le sagome delle due donne, e in particolare vedo come la mia donna sia in ginocchio con la testa a coprire il sesso della nostra amica; mi piace pensare che quella sia una sua forma di possesso, di gelosia mentre sta ingoiando i miei umori mescolati, cibandosene.
A differenza della colazione, pur non rivestendoci completamente, non rimaniamo nudi, il pranzo è semplice e funzionale alla nostra giornata improntata al sesso, lasagne verdi al forno, e spezzatino di agnello ai carciofi con patate, il dolce lo ha portato Cinzia, probabilmente dove ha comprato la colazione stamane.
Lara è più distesa, disinibita, maliziosa, decisamente si è sbloccata; scherza sia con Cinzia che con Aldo in modo malizioso e allusivo, confermando la perdita di buona parte delle sue inibizioni o remore.
Abbiamo ancora tre ore prima che Cinzia debba tornare a casa, come ho detto precedentemente ho il desiderio di assaggiarla, so che con lei posso lasciarmi andare totalmente quasi come con Vero e sinceramente non vedo l'ora, ma non so bene come i desideri post-prandiali ci orienteranno.
Inaspettatamente è proprio Lara a rompere gli indugi prendendo con sé Aldo e Veronica per andare verso la camera da letto padronale, è evidente....quasi fastidiosa... questa sua nuova sicurezza di sé, ma non ho il tempo di rimuginarci troppo sopra.
La moglie di Aldo mi sfiora i fianchi segnati dai graffi della ragazza, sobbalzo impercettibilmente e mi ricorda che non ci siamo ancora presi come si conviene, si morde le labbra, mentre le sue mani mi saggiano il membro che manifesta autonomamente il suo apprezzamento per lei.
Raggiungiamo la camera degli ospiti che ha il letto ancora sfatto, certo potremmo unirci al trio che è è in camera da letto, ma dovremmo farlo per terra... e optiamo per un po' di comodità.
Come in altri momenti della giornata, mi raggiungono i rumori degli altri che si stanno dando da fare, mi pare di capire che si stiano divertendo e non vogliamo essere da meno.
I preliminari vengono bruciati da quella fame che solo l'impazienza del desiderio corroborata dal ricordo è in grado di alimentare, non passa molto prima che sia disteso sulla schiena, la sua mano che mi cinge l'asta del cazzo e il suo fiato caldo sulla cappella, senza però decidersi ad affondare le labbra.
La conosco è il suo modo di provocare, di scatenare un uomo, è la moglie di Aldo, è abituata ad essere posseduta violentemente, quasi la dolcezza per lei fosse una violenza intollerabile.
Il suo modo di vivere il sesso è semplice, provocare e/o possedere i suoi partner sino a che questi non esplodano e si rivalgano su di lei successivamente.
Ha in mano il mio cazzo, e passa ora dal segarlo al leccarlo, la lingua sulla cappella con una lentezza esasperante, i suoi occhi che mi spogliano l'anima, una predatrice.
Poi prende l'uccello completamente in gola strappandomi un piccolo grido di sorpresa, la sua bocca è un piacere caldo di saliva che risale lungo l'asta lasciando colare copiosamente quest'ultima, umettando le palle.
Cinzia è spietata, e so che se la lascio fare prima o poi rischio di rendere l'anima a Dio, sa esattamente come portare alla follia gli uomini e le donne con cui va a letto, l'ho sperimentato.
Decido di scostarla da me e lo faccio afferrandola per i capelli, c'è una sorta di lampo di vittoria nei suoi occhi, rapido la giro...la apro e tuffo la faccia su quel fiore di carne fresco di doccia eppure già nuovamente profumato di sesso.
Indugio per un po' sulle grandi labbra, ma poi punto la lingua sul clitoride, iniziando a leccarla bagnandola con la mia saliva e suggendo i suoi primi umori.
Si allaga molto rapidamente, inarca la schiena offrendo i capezzoli all'aria, muove il bacino, le sue mani corrono a stringersi i seni.
Si contorce, come un derviscio mordendo le labbra, ma nel contempo lascia andare sospiri, gemiti ed urla senza vergogna, mi chiedo se per noi o a beneficio del marito che nell'altra stanza si starà scopando la mia donna e la nostra inizianda.
Non mi importa... continuo il mio lavoro di lingua in crescendo fin quando non sento la sua mano afferrarmi la testa e spingerla completamente nella sua figa, rendendomi difficile persino respirare.
Le mie mani gli artigliano le cosce, le rimarranno forse dei lividi, con buona pace di Aldo, ma non posso smettere, non prima di averla piegata, a fatica sollevo il capo per staccarmi da lei giusto alcuni istanti per prendere il respiro e poi ricominciare.
Dall'altra stanza ogni tanto arriva qualche strillo di Vero, Aldo come le ha promesso più volte durante il pranzo, se la starà inculando, mi sorprendo ad essere curioso di sapere come Lara stia partecipando al trio, ma poi è il mio amico con una frase a chiarirmi ogni dubbio: - Brava ragazza lecca bene fammi sentire la tua lingua sul culo - ….
Buono a sapersi... se ha questa inclinazione....
Cinzia però ora è vicina a venire, di quando in quando le succhio il clitoride un po' dolorosamente per resettarne il piacere e ricominciare, voglio provocarla sino ad uno dei suoi orgasmi, durante i quali è capace di produrre talmente tanto liquido da bagnarmi completamente il viso.
Ma quelli sono i miei piani, non quelli della mia amante, ella resiste ai miei affondi di lingua cercando di procrastinare il piacere, di esasperarmi.
Al contempo io sono eccitato, ho voglia di prenderla, ma … voglio che si guadagni il suo orgasmo.
Mi stacco da lei, aspetto che la mia interruzione sortisca l’effetto voluto, l’assenza di azione e il diminuire dell’eccitazione non tardano a farsi sentire.
In un attimo Cinzia mi vola addosso reclinandomi nulla schiena, rapida mi infila un preservativo aiutandosi con la bocca, poi mi monta a cavalcioni fulminea, famelica come una fiera, impugna il mio cazzo e se lo punta risoluta nella fica, per lasciarsi andare giù di peso.
Mi cavalca senza troppi fronzoli, è impaziente, aggressiva, le stringo le tette che lei spinge verso di me per sentire la forza con cui le afferro, nel contempo esegue delle torsioni con il bacino per sentire tutto il mio membro dentro di lei.
Mentre la scopo, nella mia mente si fa strada una nuova fantasia: vorrei che Lara e Veronica fossero li a guardarci.
La fermo cercando di contenerla, per spostarle il cazzo nel culo, lei capisce e non si oppone… anzi pare quasi soddisfatta che abbia ripreso il controllo, l’afferro e la attiro a me spingendole di colpo tutta l’asta dentro lo sfintere; amo sentire urlare chi inculo, mi dà un senso di potenza molto eccitante, quindi ne guido i movimenti lasciando che si alzi quando vuole quando va su, ma la tiro giù per i fianchi con le mani quando deve scendere.
La moglie del nostro amico mugola e urla, incitandomi, i suoi seni ballano in modo deliziosamente osceno davanti ai miei occhi, una meravigliosa visione di dissolutezza.
Alla fine chiudo gli occhi e vengo, vengo copiosamente, ma questo non le impedisce di continuare fino a che lei pure con un urlo si accascia sul mio petto.
Alcuni minuti in silenzio rotto solo dai nostri respiri e poi il suono sordo di un paio di mani che battevano un applauso.
Riapro gli occhi ed eccoli lì tutti e tre: Aldo Veronica e Lara.
Ci guardano sorridendo, non ho idea da quanto fossero lì a guardarci, ma non credo fosse da poco.
Abbiamo ancora un paio d’ore prima che Aldo e sua moglie se ne debbano andare… cercheremo di approfittarne il più possibile.
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