Un giorno di ordinaria pazzia.

di
genere
etero



Beh... folli lo siamo, no?
Sempre, ma quel giorno più degli altri.
Ricordi?
A che ora iniziammo?

Appena esci dal bagno...

Ti ho preso forte, spinta contro il muro e lì in piedi.. mentre ti baciavo, mentre ti mangiavo la bocca, mentre bevevo i tuoi gemiti, giocavo con la tua fica già grondante, la mano bagnata di te.
Quante volte ho assaporato dalla tua bocca le urla del tuo orgasmo?
Non ricordi?
Minimizzi sempre.
Te lo dico io...
Molte volte... molte! Io pazzo di te! Che non potevo... non riuscivo a smettere e seguitavo... seguitavo!
Poi... rovesciarti sul letto sfatto e allargarti a forza le gambe e baciartela a lungo... a lungo e godere come miei i tuoi orgasmi ripetuti, strizzare il tuo clitoride fra le labbra, mordertelo piano, leccarti ancora piano e poi forte e poi forsennatamente... da pazzo e poi ancora piano...
E ignorare la tua preghiera di smettere.
Di cessare quella feroce tortura che era diventata la mia lingua.
E prenderti... sempre a lungo... a lungo...
Sentire le tue gambe tremare mentre sono sulle mie spalle, quel tremito che ti sfianca, che ti esaurisce.
Mi piace sfinirti.
Che ora era quando ti dissi vestiamoci ed usciamo?
Usiamo l'orologio?
O viviamo il tempo?
Senza lavarci.
Io che sapevo di te.
Mettiti le palline... mettitele in fica... fallo...
Vieni, te le metto io.
Devo bagnarle di saliva... sono grosse, enormi, entrano a fatica anche se sei una fontana.
Tre... sono tre.
Tiro il laccetto che le tiene unite e ti piace... ti inarchi.
No... basta! Usciamo.
Cammini strano.
Ah... ma come stai camminando?
Stai zitto... porco che sei!
Nel taxi accavalli le gambe... strofini.
Appoggi la bocca al mio orecchio.
Le sento... cazzo se le sento... basterebbe premere le dita... e godo... porco... porco...
Fallo!
Smorzi le tue urla mordendoti le labbra.
Che fai? Speri che il tassista ti veda godere? La tua bocca aperta che ansima? Che vuoi... puttana che sei?
Arriviamo... hai perso l'occasione.
Piazza Bra.
Il fermarsi davanti al negozio di intimo?
Dai entriamo... giochiamo un pochino, guarda che bella ragazza la commessa, dai... la mettiamo in imbarazzo, proviamo dell'intimo e glielo ritorniamo che sa della tua fica, bagnato, dai... che ti tiro lo spaghetto e ti faccio godere, dai... facciamolo.
Non vuoi.
Hai ragione... stanno chiudendo, è una forma di rispetto, lavorano loro.
Povera Giulietta... dici.
Che centra Giulietta?
Ah... la tomba!
Ma è fittizia! Falsa. Farlocca.
Giulietta non è mai esistita!
Giuri che non è così?
Ah... sei più pazza di me.
Sai dove ti porto?
Non lo immagini?
Dai dammi la mano... ma come cammini?
Sul sagrato... ti impunti, sembri un mulo testardo... ti devo tirare dentro a forza.
Ancora la chiesa... si... si... ancora.
Giriamo tutta la navata... il solito cancello della cappella in restauro permetterebbe di entrarci come l'altra volta.
Dai... dai... lo voglio fare.
Ma che vuole questo?
Uno strano non ti toglie gli occhi di dosso, ha una guida in mano... ma guarda te..
Ancora? Ancora uno? Cazzo! Che rottura.
Il tuo culo fa colpo anche in chiesa?
Mi rovina.
E vattene... no?
Ma non hai da fare altro che guardare il culo alla mia donna? E in chiesa poi?
Aspetto, macché... fa finta di leggere la descrizione posta a lato della cappella, non si schioda.
Dai sediamoci e strofina quelle cosce, dai... voglio che godi... qui... seduta... accidenti se mi piacerebbe toccartela ora, succhiarmi le dita bagnate di te... tirare quel cazzo di spaghetto... mi metto in ginocchio fra le tue gambe e adoro te!
Ti adoro!!!
Tu il mio dio... l'unico... e il tuo culo il profeta.
Blasfemo!
Il tizio è in piedi appena a lato della panca, poi finalmente se ne va, era ora!
Lo segui con gli occhi? Tu sei davvero bastarda dentro.
Ah... e sei più porca di me.
Alzati ora, svelta! Voglio fare una cosa.
Il confessionale.. voglio confessarti, fare il prete.
Che fai? Non vuoi?
Guarda... entraci o ti spingo dentro io e faccio un casino!
Dai... entra!
E' un confessionale chiuso, antico, ha degli sportelli in legno, chiudo il tuo ed entro dall'altra parte.
Una grata ci divide ora.
Confessati figliola!
Apri il tuo cuore... la tua anima... il tuo culo!
Raccontami... ma che cazzo hai combinato?
Ora ti piace... porca! Hai messo da parte tutte le tue remore.
Ti piace raccontarmi di lui, degli altri... delle donne... ci godi... ti stai bagnando... la tua fica piena deve essere un fiume.
Toccati!
Masturbati!
Cazzo! Fallo... falloooo...!
Apri i jeans e toccati, dai tirali giù e mettiti in ginocchio e godi! Appoggia il viso alla grata, fammi sentire il tuo fiato caldo... i tuoi gemiti.. e quando vieni.. urla.. urla!
Mi eccito, la tua voce che racconta, so che sei porca, ti adoro... voglio che tu sia così, ma ogni volta apri una pagina nuova e questo mi fa morire.
Ho il cazzo duro.
Inizio a menarmi... in piedi... che sbarra è diventato!
Che strano!
Sono capace di scopare per ore senza venire e poi a sentirti... ho voglia di venire subito... di godere!
Apri la bocca... appoggiala alla grata! Oraaaaaaaa...!
Ci sborro sopra... la riempio! quanta è... e come cola!
Qualcosa ti ha raggiunto sul viso! Leccala e lecca sta grata... dai fallo!
Usciamo.
Sei rossa in viso... ti vergogni?
Hai paura per la tua anima?
Ma sono io il tuo Salvatore!
Salvezza e perdizione...! Colpa e redenzione...!
io ti salverò... o ti perderò?
Ti sollevo da tutti i tuoi peccati... ti benedico!
Voglio essere il tuo agnello sacrificale.
Sei blasfemo! Sei porco... sei miscredente... sei... sei...
Piantala! Ho fame... non abbiamo fatto colazione, tu?
Perché ci guarda questa?
Quella coppia? Vicino a noi... il tavolo accanto? Che mania copiare il modo di vivere altrui, questi locali che posizionano i tavoli uno accanto all'altro come in un bistrò parigino.. ma dove è la riservatezza? La possibilità di giocare un po'?
Ci laviamo le mani?
Ci stringiamo in quel cesso e bacio la tua bocca, se il locale non fosse strapieno ti scoperei qui... lo sai come... vero? Chinata sul lavabo, io dietro.
Ho voglia.
Al tavolo...?
Quella donna del tavolo accanto potrebbe toccarmi.. che ha da guardare..?
Ti incuriosiamo? Ti piaccio?
Mi sono rotto... lo sguardo mi da fastidio.
Senti l'odore di fica? Vuoi leccarmi la bocca? Mi vuoi scopare?
Non mi piaci.
Mangiamo... e ti dico ad alta voce...
Caffè... e torniamo a casa... ho voglia di scoparti come si deve.
Tu...
Anche con Rocco... vero amore?
Si... anche con Rocco.

Tibet
di
scritto il
2018-01-12
3 . 7 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La storia di Marc

racconto sucessivo

Kiss of Life
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.