Serata imprevista 11
di
Vinni
genere
incesti
Ritorno di volata alla studio, pensando che l’averlo acquistato così vicino casa è una fortuna, entro nella mia camera e vengo travolto da cento impegni, messaggio a mia moglie che non torno a mangiare a casa e disbrigo le varie pratiche al computer, quando alzo lo sguardo per controllare l’ora sono le cinque del pomeriggio, devo aver completamente perso la cognizione del tempo, chiedo alla segretaria di portarmi un caffè, ma quando stendo la mano da dietro al computer per avere la tazzina, il caffè me lo porge mio figlio Dario.
-Che ci fai qui allo studio? Domando io.
-Dobbiamo andare alla concessionaria l’hai scordato?
-Quale concessionaria? faccio io…
-Quella delle moto! Fa lui.
-Ah già! Rispondo io, ora sto lavorando andiamo un altro giorno, non c’è fretta, e mi rimetto al computer.
Mio figlio fa il giro della scrivania e mi afferra il braccio, mi trascina letteralmente per la stanza con tutta la sedia a rotelle, non riesco neanche a protestare.
-Alla concessionaria papà, ADESSO!
Ha lo sguardo assassino, a stento riesco a recuperare il cappotto, lui mi tira alla porta, nello studio tutti seguono divertiti la scena, riesco solo a dire non spegnete il mio computer, per carità!
Nella sala d’aspetto trovo anche Karina che ci segue.
-Ti ricordi? mi avevi detto di venire a mangiare a casa vostra…
-Cazzo Karina, scusami è che non avevo calcolato che oggi è lavorativo e siamo a fine mese!
Mio figlio risponde:” l’hai fatta venire a casa inutilmente”
-Ahahahahaah, Dario ma ti senti? Rispondo io, ma come inutilmente, come se l’avessi chiamata solo per scoparla ahahah.
-E perché, qual’era il tuo scopo?
-Scoparla ovviamente, scusami ancora Karin, prometto che mi farò perdonare.
-non preoccuparti, ci siamo divertite lo stesso!
-Chi? Se posso sapere
-Io, Sara sua moglie e la cameriera….
-Cazzo mi sono perso una orgia lesbo, e Dario dov’era.
-Io sono andato all’università, non potevo restare a casa dopo quello che è successo stamattina, sono tornato solo per prendere il borsone della palestra, e lì Karina ha detto che ti era dimenticato di lei.
-Figlio mio se per farti andare all’università occorre fare un’orgia tutte le mattine dimmelo che mi organizzo ahahahah, e ti sei perso una super occasione di scopare quattro donne assieme, io mi già mi sto mangiando le mani!
-Non ti preoccupare abbiamo fatto dei video, dice Karina e mi passa il cellulare.
Saliamo in macchina, mio figlio ha preso la mia (odio quando prende la mia macchina), l’intero viaggio è uno strazio, si mette tutto il tempo a spiegare prestazioni e caratteristiche della moto che ha scelto, io sbuffo, per fortuna ho il video.
Sono video che definire amatoriali è poco, inoltre il telefono di Karina, che è un vecchio modello, ne sgrana la qualità, nel primo riprende mia moglie, lei e Rayla hanno messo i collari con i guinzagli alle ragazze più giovani, e se ne vanno in giro per la camera da letto con loro che sembrano cagnolini, si siedono sul letto e si fanno leccare i piedi e le gambe, poi le fiche, ridono tutte come matte, mentre le due donne mature guidano le loro teste tra le cosce per farsi leccare meglio. Un secondo video, riprende mia figlia, ora è su di Rayla in un fantastico 69, la stessa cosa sta facendo mia moglie con Karina, si penetrano con i vibratori i culi, e si danno piacere con le lingue, un terzo video mostra le mature che fottono le più giovani con gli strap-on, fino a farle godere, poi sono le ragazzine che si dedicano al fottimento delle più grandi fino a farle urlare di piacere, si passano il cellulare di mano per riprendersi, ma in un ultimo video, il cellulare deve essere stato poggiato su di un supporto, perché le riprende tutte e quattro sedute sul letto, che mi salutano con le mani mentre cercano di infilarsi per bene in gola i falli di gomma, alla fine mi urlano: ciao Francooo!!!!
Quando anche l’ultimo video è terminato ho il cazzo gonfio nei calzoni, mio figlio continua a parlare di cromature e cerchi in lega, finalmente arriviamo.
Dario non chiude neanche la macchina che si fionda all’interno, si dirige verso la moto che ha scelto e si siede sopra:”questa!! Ho scelto questa!”
È una Road King, grande, grossa e costosa come un Camion, quando vedo il prezzo di listino quasi mi viene un infarto, si avvicina un venditore per spiegarci la moto, mio figlio non lo neanche aprire bocca che dice:”andiamo a fare i documenti”
Ancora mi afferra per il braccio, e letteralmente mi trascina mi siede di forza sulla sedia nel box vendita del daeler, il sorriso del tizio arriva fin dietro alle orecchie, dubito infatti se ne vedano spesso di clienti così decisi, infatti chiede se siamo interessati al finanziamento, ma mio figlio risponde:”No papà paga SUBITO”. Capisco che mio figlio si stia vendicando di tutto quello che gli ho fatto subire in questo fine settimana, sto al gioco perché ne ho di cose in serbo per lui…
Alla fine tra accessori, assicurazione e immatricolazione stacco un assegno che non sfigurerebbe davanti ad un notaio come anticipo per una casa, il tizio della concessionaria dice che ci vuole qualche giorno per la targa, la moto sarà pronta per venerdì. Ottengo che una volta usciti dal concessionario mio figlio si calma, gli dico:”allora Dario, contento? Ora mi raccomando mettiti in riga!”
-E’ inutile papà, tanto non mi faccio inculare da te!!
-Dario ma che cazzo dici! Io mi riferivo mettiti in riga con gli esami, combina qualcosa di buono nella tua vita, resto sempre tuo padre, e non voglio che tu diventi un imbecille viziato, quello delle scopate in famiglia, è un discorso a parte, prendi ad esempio Gino, Karina ha detto che si arrangia vero?
-Si certo! Risponde lei, fa ripetizioni ai ragazzi del liceo, la mattina lavora come commesso e durante la settimana quando può mio padre lo porta con lui al ristorante per dare una mano ai tavoli, i genitori gli pagano solo metà dell’università il resto delle spese ce le mette lui.
-La senti quello che dice? Il poveraccio non ha la macchina, e se ne va in giro con un motorino che ha almeno un decennio di vita, solo la moto che hai appena preso ha almeno trenta volta la sua cilindrata! Adesso ad esempio dove devi andare?
-In palestra, portami alla palestra e poi accompagni Karina a casa
-Ecco, come volevasi dimostrare, pensa alla palestra che l’erba cresce!!
Lo porto a destinazione, Karina si siede accanto a me, solo averla accanto mi fa diventare duro l’uccello, approfitto per infilare il dito medio nel pantaloncino e vellicarle la fica, parliamo del più e del meno ed organizziamo altre scopate, mi fermo al solito condominio prima del suo, e vorrei proprio farmela, le mie dita nella sua fichetta sono entrate bene in profondità, ma mentre penso dove lì intorno possa parcheggiare l’auto in posto più tranquillo per farmi una sveltina, ci passa un motorino affianco, è quello con Karina e Gino che stanno tornando chissà da dove, lo sguardo delle due sorelle si incrocia per un attimo, Ivana dal sellino posteriore accenna anche un cenno di saluto alla sorella accanto a me, poi qualche metro più in là, lo scooter inchioda, Ivana salta giù come un’amazzone incazzata, e si dirige a grandi passi verso di noi….
-Cazzo!! Esclamo, tirando via le dita dalla burrosa fica di Karina, poi rivolto a alla piccolina:”tesoro volevi l’iPhone nuovo? Ecco l’occasione per guadagnarterlo, fai parlare me, stai al gioco e vienimi dietro nelle battute perché qui non so come va a finire…
Ivana batte talmente forte sul finestrino che quasi lo manda in pezzi e grida alla sorella:”che cazzo ci fai i tu, in macchina con questo stronzo!!”
Io abbasso il finestrino e sfoggio il sorriso più bello che ho in repertorio.
-Ivana, amore mio come stai?, perché non sali in auto invece di urlare inutilmente dal finestrino. Lei sale sul sedile posteriore incrocia le braccia ed attende spiegazioni, nel frattempo si è avvicinato anche Gino che ha posato il motorino, mi guarda dal finestrino, e mi riconosce:”dottor Franco che ci fa lei qui?”
-Gino ragazzo mio, quanto tempo eh? Ti trovo in formissima, l’ultima volta che ti ho visto indossavi le maglie di calcio e sognavi di diventare come i campioni ruba scudetti e compra arbitri che bene conosciamo. E adesso?….
-Adesso indosso l’uniforme da cameriere, come può vedere.
Grrrrrr…. Ivana dietro di me ringhia sgranchendosi la voce:”allora questa spiegazione arriva?....”
-Si, certo, certo, ..Hemm… Gino scusami devo parlare un attimo con le ragazze, ma non andare via ed aspettaci sotto al palazzo dieci minuti che torniamo, voglio spiegarti come stanno le cose.
Metto in moto e mi allontano, dallo specchietto Ivana sembra sbottare da un momento all’altro, io raggiungo lo spiazzale di quella che un tempo doveva essere una pompa di benzina, mi fermo e vado ad accomodarmi dietro accanto a lei.
-Amore della mia vita apri la bocca, le dico mentre le punto le due dita che avevo fino a poco fa nella fica di Karina.
-Ma che cazzo dici, io non apro proprio niente!!
-Fidati, non sto scherzando è l’unico modo per farti capire, e le infilo le dita in bocca, Ivana le accoglie, io gli carezzo la lingua, penso tra me e me, questa è tutta scema, dovrebbe solo prendermi a schiaffi ed invece subisce la mia personalità, solo dopo alcuni secondi mi afferra il polso e mi allontana la mano, Karina segue la scena dal sediolino davanti a noi.
-Cosa dovrei capire? che sei un verme?
-Ivana tu non capisci, prova ad assaggiare bene stavolta, e reinfilo le dita arrivando bene in profondità tanto da farla tossire. Lei mi guarda malissimo e non capisce cosa io voglia fargli capire, io continuo con la mia supercazzola:”Ivana questo è l’amore che una donna dà a se stessa prima che agli altri, il rispetto delle regole non è previsto e la logica si perde quando la vita corre veloce verso il piacere!”
-Ma che cazzo stai farneticando! Dice lei confusa.
-E’ il sapore di tua sorella Karina, taglio corto io, la sera che ti ho accompagnata a casa non è vero che mi ha solo salutato, è scesa con me, l’ho portata nel mio studio e l’ho scopata, però tranquilla non le ho sgualcito un capello ahahahahah!
Lo sapevo che eri un figlio di puttana, un bastardo, ma come ho potuto farti salire a casa, ci hai messo meno di cinque minuti a costringere mia sorella a seguirti, e tu piccola puttanella ti sei fatta scopare come una troia!!
-Perché sorellona tu come ti sei fatta scopare? Lo so che hai messo le corna a Gino andandoti a scopare il suo amico Dario fino a casa, con le manette e col cazzo in culo, poi ti sei fatta scopare da Franco e poi da sua figlia, ti sei fatta pure pisciare addosso, senza contare che sei salita a casa con un vibratore in figa, se io sono una piccola puttanella tu sei una gran puttana! Controbatte immediatamente Karina dal sedile anteriore.
Un litigio tra sorelle è proprio quello che volevo evitare, ed intervengo prima che arrivino alle mani.
-Ragazze ma non è mica una gara a che è più zoccola! Ascoltatemi entrambe, qui non si recriminano le proprie azioni, anzi si rivendicano, Ivana, il tue errore è stato quello di pensare che tua sorella fosse ancora una bambina, non lo capisci che lei vuole essere come te? Lo sapevi che stava a scuola con Dario? Sono anni che sogna di scoparselo, senza contare poi, che vuole essere amata esattamente come te, gli piacciono i rapporti anali, e allora!!, cosa c’è di male in questo, tu non sei la guardiana di tua sorella, lei vuole vivere la sua vita liberamente, esattamente come fai tu, anzi molto meglio di come fai tu, perché lei quando ha saputo di quello che è successo in casa mia, ha reagito divertita, ed ha voluto provare, tutto qui, mica si è messa a farne un dramma ed a chiamarti puttanella come hai fatto tu.
-E tu ne hai approfittato eh?, brutto porco lo sai che è minorenne?
-Farà diciotto anni tra poco più di un mese, eccheccazzo un po’ di apertura mentale, allora, una volta maggiorenne la terrai legata in casa per non farla uscire? Lo sai che si scopa un ragazzo di colore di dieci anni più grande, e che ha un cazzo come quello di un ciuccio?
Karina la guarda sconvolta, evidentemente non lo sapeva, anche Karina mi guarda male come a dire :”cazzo gli dici i fatti miei?”
-Karina, Ivana, io vi amo, non so se sia possibile amare intensamente più donne, ma io non rinuncerei a voi per nulla al mondo, e mi sembra di avervelo dimostrato, Ivana, non sbagliare biasimando tua sorella, non abbiamo fatto nulla di male insieme, io vorrei che voi aveste il miglior rapporto tra sorelle del mondo.
-Per poi scoparci come troie, aggiunge Ivana.
-Certamente, ma la prima cosa non esclude la seconda, siete così belle e così giovani che dovreste vivere la vita come viene, non farvi tutti questi problemi per una scopata.
Interviene Karina prendendole le mani:” ascolta sorella mia, quest’uomo è uno stronzo, ma ha ragione, si è rivelato essere un porco incestuoso, ma ha un modo eccezionale di porsi con le donne, ed anche con gli uomini, che ha dell’incredibile, parte dal presupposto che le persone già vogliano fare quello che lui chiede di fare, e quindi si adegua, io ci sono andata perché mi è sembrato da subito molto interessante, se ci metti pure che è decisamente generoso vorrei sapere cosa c’è di male, il diamante ed il telefono li hai presi dopo aver scopato come una pazza, avresti scopato con lui e Dario comunque, quindi non sei una puttana.
-Già non sei una puttana ma solo una troia dico io ridendo, capisco che la situazione di cui sono protagonista è fuori norma, ma è andata così che ci vuoi fare tanto vale cercare di godere il più possibile, (e riparte il puttaniere che è in me con le sue risorse finanziarie) non puoi dipendere da Gino per i passaggi in città, su quel cesso di motorino rischi di prendere il tetano, già te l’ho detto Ivana, stai dalla mia parte ed oltre a godere ne riceverai benefici, voglio regalarvi un motorino, rosa come quello di mia figlia, pago tutto io, tasse e assicurazione così potrai accompagnare tua sorella a scuola e poi andare all’università, e così condividerete qualcosa, è il momento che voi due diventiate meno sorelle e più amiche.
-Non abbiamo la patente, fa Karina.
-Anche a quella provvederò io, cosi andrete a scuola guida insieme e condividerete un’altra esperienza, che dirvi, abbracciatevi e lasciamoci l’incazzatura alle spalle che le cose brutte su questa Terra sono altre. Loro si abbracciano, io dentro di me festeggio un’altra vittoria, già penso di scoparle tutt’e due nei modi più fantasiosi, loro continuano nell’abbraccio ed io sornione:”ecco adesso se vi date pure un bacio in bocca mi risolvete la serata”, Ivana mi fa il dito medio, Karina la linguaccia ma io insisto:”almeno un bacio a timbro tutti insieme” le due ragazze si stampano il bacetto, ne do io, uno a ciascuna di loro, poi me le avvi!cino e le sbaciucchio insieme, solo all’ultimo le forzo le teste l’una sull’altra per farle aderire bene, mi scappa una risatina che strappa un sorriso anche a loro. Mentre rimetto in moto per tornare da Gino che avrà fatto le radici sotto al palazzo penso:”pericolo scampato e base per far scopare due sorelle tra loro lanciata” perfetto.
Ivana esclama mettendosi le mani in fronte:”cazzo Gino, chissà che penserà adesso, dovrò dargli spiegazioni!”
-Nessuna spiegazione, salutalo e scappa di sopra, ci penso io a lui, non devi proprio preoccuparti, quando ho finito ti scrivo per wazz-up, e ti faccio il resoconto
Arriviamo sotto al palazzo e Gino si avvicina, Ivana segue il piano, e fugge a casa con Karina dandogli solo un cenno di saluto, io mi avvicino al ragazzo, scendo dall’auto e gli dico:”guida tu!”
Lui si mette alla guida della grossa Mercedes, tutto orgoglioso, gli dico di raggiungere lo spiazzale di prima, lo squadro bene, con il pantalone elasticizzato nero e la camiciola aderente è uno spettacolo, il fisico è ben delineato dalla tenuta di cameriere, penso tra me e me;”ho fatto trenta, facciamo trentuno”. mentre guida mi chiede il perché di tutto quel casino.
-Ferma l’auto qui, poi apri la bocca, e preparo le dita che avevo tolto dalla fica di Karina, (sto pensando vediamo questo se è pollo abbastanza da rigiramelo come voglio) gli allungo le dita in bocca, ovviamente lui si tira indietro, ma io gli dico che per capire la differenza deve assaggiare bene altrimenti non posso dargli spiegazioni, lui allora allarga le labbra e si mette in bocca le mie dita, io penso che i giovani d’oggi possono essere venduti a pochi spiccioli la dozzina, ovviamente ne approfitto per far scorre le dita nella bocca di Gino, a lui, solo dopo diversi secondi gli viene il dubbio che quello che sto facendo è contro ogni umana regola del buonsenso, e mi ferma il polso dicendo:”singor Franco ma che caz…”
Non lo lascio finire e continuo dicendo:”No, non ci siamo Gino devi assaporare altrimenti non arrivi a capire il perché!” vado avanti per altri secondi, e vado pure avanti e indietro col polso, in pratica mi sto facendo fare un pompino alle dita e lui se ne sta lì a guardarmi in cerca di spiegazioni, quando l’unica cosa che dovrebbe fare è darmi un calcio in culo.
Solo quando la cosa inizia a divenire sospetta smetto, asciugandomi la mano sulla sua coscia dicendo:”allora che ti sembra?”
E lui:”che mi sembra cosa?”
-Gino ti ricordavo come un ragazzo sveglio, è il sapore di quale figa?
-Di Karina spero.
-Bravo di Karina, perché non la riconosci?
-E perché dovrei riconoscerla, io sono fidanzato con Ivana?
-Perché vi ho visto l’altra volta, lei è scesa e ti ha dato un bacio in bocca con la lingua, non negare che sicuro conoscendoti te la sei scopata
-No signor Gino, lei è fuori strada, si abbiamo molta confidenza ma non c’è niente tra me e lei
Io gli infilo la mano tra le gambe ed esclamo:”non mentirmi Gino, so che questo pisellone ne ha rotte di fiche, confessa… lui salta dal sediolino ridendo, io continuo:”guarda che mica mi arrabbio, mi scopo Karina come l’ultima delle troie, mica faccio il fidanzatino innamorato, se mi dici che ci hai fatto qualcosa mi fai solo felice, dai dimmi qualche cosa di eccitante altrimenti non te lo lascio il cazzo”
Lui mi racconta della volta al mare, e di tutte le altre volte che Karina ha fatto la troia con lui, sono storie che già conosco ma mi fingo interessato ed eccitato, infatti:”non ti offendere Gino, ma quelle due ragazze mi fanno arrapare come un pazzo, guarda in che stato sono” gli mollo il cazzo solo per mettergli la mano sul mio pacco a fargli sentire una bella erezione, non so se è il mio tono di voce o il fatto che essendo una persona importante metta soggezione, ma anche lui si fa poggiare la mano sul mio uccello quasi senza esitare, solo dopo che glielo fatto tastare per bene fa per ritirarla, ma io insisto:”e guarda che coglioni gonfi che mi ha fatto venire Karina” e gliela riporto giù a darmi una bella impastata alle palle.
Finché lui rinsavisce e mi chiede:”ma come le conosce a Ivana e Karina?”
Ecco una domanda che mette a dura prova la mia capacità di raccontare balle, penso in fretta ad una plausibile:”la mamma fa la sarta presso una attività la cui contabilità è gestita da un collega, stavamo facendo insieme il giro dei clienti e nel negozio c’era Karina che era andata a portare il pranzo alla mamma, e lì ci siamo messi a parlare, sai da cosa nasce cosa, e mi disse che aveva una sorella che stava ad economia, come te e Dario, una volta vado a prendere Dario all’università e chi ti incontro? Karina che stava facendo compagnia alla sorella nella facoltà, in pratica ci ho provato con tutte e due come un puttaniere consumato, Ivana mi ha detto che era fidanzata, ma con Karina mi è andata bene, immagina che sorpresa quando ti ho visto con Ivana, una cosa inaspettata, alle volte il mondo è proprio piccolo, ed io ti facevo più intraprendente, quasi mi dispiace che non hai infilato questo bel cazzo dentro Karina” dico dandogli un’altra vigorosa scrollata al cazzo nei pantaloni.
-Beh signor Franco la mia è stata una scelta di testa, mica di cazzo, se Ivana avesse scoperto che mi facevo la sorella piccola mi avrebbe ucciso, dopotutto ha visto la scenata che le ha fatto prima
-si e come puoi vedere come si è incazzata si è scazzata, mica può decidere della vita degli altri, ti giustifico solo perché so che ti piacciono le milf.
-Ma che dice signor Franco?
-Guarda che ti ho sorpreso a guardare il culo di mia moglie più di una volta sai? (anche qui mento, in realtà non ne ho idea ma cerco di pescare nel torbido).
lui arrossisce imbarazzato, è evidente che ho fatto centro, si giustifica dicendo che all’epoca erano ragazzini.
-Erano ragazzini? Faccio io allora devo aggiungere anche Dario al conto?
Lui cerca di correggersi e dire no Dario non c’entra, ma io lo incalzo e dico:”guarda che lo so che eravate due porcellini, e so pure che questo bel pisellone tante volte è venuto sui miei dvd” gli dico con l’ennesima spremuta sul suo pacco, anzi sono proprio curioso di saperlo dalla tua bocca, confessa….”
-Ma come fa a sapere di queste cose?
-Diciamo che vi ho sorpresi, e poi me le ha confessate Dario!
-Dario le ha detto queste cose? Dice incredulo
-Veramente mi ha detto molto di più, ed io ho tutta l’intenzione di sapere da te come facevate. dico mentre mi sbottono la patta e mi libero il cazzo, che ora svetta possente.
-Gino si guarda in giro:”signor Franco è impazzito? possono vederci, e poi dove vuole arrivare, mica sono gay!
-lo so che non sei gay stupido, ma io sono arrapato come un animale e so che quando eravate eccitati, tu e mio figlio ve lo siete segato a vicenda, ascolta, voglio che ci scopiamo Karina assieme, tu, io e mio figlio Dario, e se ti comporti bene ti levo quel cesso di motorino e ti compro una macchina, non ti si può vedere lì sopra,.
-Una macchina? So guidare come ha visto, ma non ho la patente…
-E siamo a quattro… faccio io agitandomi l’uccello sotto il suo naso.
-Quattro cosa? Dice lui
-Quattro patenti, mia figlia fra venti giorni farà diciotto anni, Karina fra meno di due mesi, ed ho promesso che avrei comprato alle sorelle un motorino per aiutarle negli spostamenti, secondo te perché se ne sono andate a casa quiete quiete, non dovrei chiedere a te di farmi una sega, ma al titolare della scuola guida ahahah.
-Una sega, vuole che le faccia una sega ma che è impazzito davvero? Con Dario le ho fatte queste cose perché eravamo ragazzini, ma non può certo chiedermi di farle adesso!
-Gino ascolta, io ho bisogno di un ragazzo come te che mi faccia da spalla, una specie di Robin, ti ricordo come un tipo sveglio e pratico, certamente tra te e mio figlio eri tu il trascinatore della coppia, ed ora che ci siamo ritrovati voglio che tu stia dalla mia parte, e mi sia completamente devoto, mica vorrai fare il cameriere a vita? Se mi accontenti ne riceverai grandi benefici, fammi fare e fidati, dico mentre mi avvicino alla sua patta.
-signor Franco non vada oltre, mi implora lui, io non sono gay, già glielo detto
-Gino caro, non voglio un gay, ma un uomo, anzi, un uomo porco, e sono sciuro che l’ho trovato in te, guarda qui sono sicuro che il motorino che hai, sta a riserva, ecco con questa puoi fare il pieno, e gli sventolo una banconota da cento euro sotto il naso, questa la mettiamo qui, gli tiro giù lampo e mutande, ed infilo la banconota in basso, sotto le palle, tiro fuori un cazzo barzotto, e pure bangaticcio in punta, segno che i discorsi che facciamo hanno prodotto un qualche effetto anche a lui, inizio a segarlo lentamente, poi tiro fuori la lingua e gli stuzzico il meato, fino a farlo fremere, lui è tesissimo, devo giocarmi bene le mia carte altrimenti lo perdo, inizio a leccarlo con tutta la maestria di cui sono capace, gli tiro le palle fuori dal pantalone e le succhio con vigore, afferro un testicolo ed in pratica lo spompino con un sapiente andirivieni ritmico con la bocca, lui ansima, gli massaggio il ventre, è ben formato e muscoloso, nulla di paragonabile a Dario che è una roccia, ma è decisamente ben fatto questo ragazzo, sbocchinarlo è un sollazzo, tiro su la testa, lui dischiude appena gli occhi, ed io sussurro:”lo sapevo che eri perfetto Gino, lo sapevo, comportati bene e oltre a farti godere ti insegno anche come si campa, vieni qui” e lo tiro verso il mio cazzo
-Signor Franco la prego no!
È una resistenza praticamente inesistente, già è piegato sul mio cazzo oramai, glielo punto sulle labbra, ancora non si convince ancora e sussurra:”non so nemmeno come fare”
-Non preoccuparti rispondo io bisbigliando, non c’è un modo giusto, devi solo lasciarti andare
Quando le sue labbra toccano la punta del mio glande, la mia espressione è quella di un goblin che si frega le mani, “è fatta” penso tra me e me, ho aggiunto un altro elemento alla lista di persone che mi posso scopare….
Il mezzo pompino che segue, è qualcosa di abominevole, lui cerca di farselo entrare in bocca, ma ha subito uno sforzo di vomito, ci riprova ma tossice e rutta sul mio cazzo, tuttavia per me è come se lo stesse facendo la più capace delle pornostar, lo incentivo, gli dico che va bene così, che è bravo, lo carezzo, lo bacio sulla nuca, lo incoraggio, cerco di raggiungere il suo di cazzo, la macchina mi dà impedimento, lo faccio scendere a darmi bacetti e leccatine alle palle, cerco di essere dolce ma anche deciso, poi oramai al limite mi afferro il cazzo e mi masturbo, aumento velocemente il ritmo, inizio a sospirare…
-La prego signor Franco non mi venga in faccia, la prego non lo sopporterei.
-ti prego Gino fammi fare, fammi fare, ci sono quasi, dai bravo così…ahhhhhhhhh….uhhhhhhhhhhhh…… siiiiiiii, gli schizzo in faccia tutta l’eccitazione che avevo da oggi pomeriggio quando ho visto il video dell’orgia lesbo a casa mia…. Lui si gira da un lato, ma io gli impedisco di alzare la testa, gli schizzo sulla guancia, sul lato della bocca, sul naso e perfino nell’orecchio, uhhhhhhh, che pompino che mi hai fatto, bene, bravo, bis, gli dico.
Lui si alza imbrattato con le mani in aria e con gli occhi chiusi, lo tiro a me per la camicia e gli lecco la faccia dal mio sperma, sussurrandogli:”non devi sentirti in imbarazzo Luigi, sei bellissimo anche così” e lo bacio, cercando di fargli entrare in bocca il mio sperma, ancora una volta cerca di allontanarsi, ma io lo forzo:”Gino non mi venire meno all’ultimo dai!”
Lo faccio mettere comodo ed inizio il mio di pompino, che eseguo decisamente meglio, succhio e lecco la cappella, mentre con una mano lo sego e con l’altra gioco con le palle, gli chiedo di rilassarsi e lasciarsi andare, che se vuole questo bel cazzo che si ritrova lo può infilare nel culo di mia moglie, così corona il sogno che aveva da ragazzino, l’affermazione ha il suo effetto, il ragazzo apprezza, anzi apprezza fin troppo, ora è lui a guidare il pompino spingendomi la testa sul cazzo, mi sussurra:”si brutto frocio, ho voglia di sbattermi tua moglie sotto i tuoi occhi, mi hai fatto fare una cosa che non avevo mai pensato di fare, ed ora te la faccio pagare, si agita dentro la mia bocca, spinge il bacino in avanti, ed alla fine gode, …mmmmmm…. grugniti soffocati riecheggiano nell’abitacolo, mentre mi riversa in gola una bella quantità di sborra, continua a chiavarmi la bocca per diversi secondi prima di fermarsi, poi sospira soddisfatto e si accascia sul sedile.
Si scusa per essere stato volgare, e torna a darmi del lei, ma la notizia che gli avrei fatto scopare mia moglie l’ha davvero fatto eccitare.
-Cazzo ti scusi!! Faccio io, mi hai appena riempito la bocca di sperma e ti scusi, anzi vieni qua che sei adorabile, gli dico mentre lo bacio con la lingua in bocca a fargli sentire il suo sapore, stavolta accetta il bacio, e ricambia con passione, ci stacchiamo e va a frugarsi tra le gambe, a raccogliere i cento euro e dice:”lei è davvero un gran figlio di puttana, ma mi è sempre piaciuto, lei era una persona che si dava molto da fare, mentre mio padre è un mezzo alcolizzato, non avevo idea che avesse queste fantasie perverse, ma ok sono dalla sua parte, mi dica cosa devo fare ed io lo faccio, tranne Ivana, lei la voglio tenere fuori da tutto questo, ed invero sono molto arrabbiato, mi ha dato cento euro, mi sembra di aver fatto una marchetta”
-Non. Ti. Sembra. è proprio quello che hai fatto, ed è così che tecnicamente si chiama, ma per un ragazzo della tua età, carino e bisognoso è più normale di quello che pensi, credimi, e per quanto riguarda Ivana non c’è niente da fare, non solo me la voglio scopare, ma voglio che tu mi dia una mano, se pensi che io ci sappia fare con le parole, immagina mia moglie, non vedo l’ora di scopare tutti e quattro assieme, quindi non ti preoccupare, dopotutto te la devi guadagnare l’auto e la patente.
-Veramente mi compra una macchina signor Franco?
-Certo ma non ti montare la testa, una piccola utilitaria usata ti andrà benissimo.
-Si, però poi mi paga l’assicurazione vero?
-L’assicurazione figlio mio, è un fatto di culo
-Cioè di fortuna?
-No, di culo, il tuo culo, caro mio ahahahhahaha, e poi ho intenzione di rivedere in diretta cosa facevate tu e mio figlio assieme, vedervi segare a vicenda sarebbe una esperienza magica….
-non credo proprio che Dario sarebbe d’accordo, inoltre sarebbe meglio non farlo arrabbiare, non so se ha notato, ma negli ultimi anni è andato in fissa con la palestra ed ora sembra terminator.
Ovviamente ignora sia che mio figlio esegue ogni mia volontà, sia che mi sono abbondantemente scopato la sua ragazza Ivana.
-tu non preoccuparti per Dario, anzi conosci Lucia la sua ragazza?
-si certo, sta anche lei nella nostra università, diciamo che assieme ad Ivana è l’altra bellona della facoltà.
-non te la faccio lunga Gino, per questo volevo creare un legame di carattere sessuale tra di noi e ti dico subito dove voglio andare a parare, mi voglio scopare Lucia, e voglio che tu la scopi, e voglio che Dario scopi Ivana e che poi assieme a mia moglie ed a Karina scopiamo tutti assieme, che te ne pare?
-che la sua fantasia è fervente signor Franco
Non dubitare di me Gino, non ci vediamo da anni, e due minuti fa ti ho sborrato in faccia, e dire che ti sei dichiarato etero più volte, io ti chiedo solo se ti sta bene, se sei con me, e se sei pronto ad aiutarmi ed a reggermi il gioco, il discorso già te l’ho fatto, se per te è ok ce le facciamo tutte le donne che ti ho elencato e molte altre di più, con la reciproca soddisfazione di tutti, ma ho bisogno di sapere che tu sei incondizionatamente dalla mia parte, se ti metti a fare il geloso di Ivana ti escludi tutte le possibilità e questo bel pisello che hai va in pensione prima del tempo, allora che mi dici, dentro o fuori?
-io al limite sarei anche d’accordo, ma come faccio a convincere Ivana? E soprattutto come può riuscirci lei?
-Ivana è una troia Gino, io sono un uomo di mondo, fidati del mio giudizio, ti posso dire che è esattamente come Karina, una vera puttana da montare, povero te che non te ne sei accorto, tu vedi la ragazza trofeo e basta, io ci vedo molto di più, fidati ti ripeto dimmi che è ok per te, convinto me lo devi dire, e non ci sarà limite al godimento.
Lui è perplesso, mi risponde “ok” quasi come non credesse che la possibilità di realizzare quello che detto, io ce l’abbia per davvero, ma io mi complimento con lui per la sua porcaggine, gli do corpose pacche sulle spalle, e lo avverto di non fare parola con Ivana di quello che è successo stasera, neanche che ho deciso di comprare il motorino a loro e la macchina a lui, “se Ivana fa domande tu cerca di essere evasivo, digli che hai capito che mi sono scopato Karina e nulla più”. Scendiamo dall’auto per pisciare, sembriamo due bambini quando per scherzo incrociamo i due flussi, quando però io allungo due dita sul suo scroscio e me le porto in bocca ad a succhiarle, lui mi guarda sbigottito, gli dico:”ti voglio molto più porco e disinibito di così, dobbiamo fare cose da pazzi insieme”, mi guarda divertito….. gli chiedo di tornare sotto al palazzo che sono passate le nove di sera e un Mercedes classe S in questo quartiere di merda, o è del boss degli zingari, o di un fesso di passaggio.
Ci salutiamo, fa per alzarsi ma io lo fermo:”aspetta aspetta, e gli do una pacca anche sul culo, dicendogli:”questo culetto lo voglio tutto per me”, lui scuote la testa in segno di disapprovazione, ma sorride mentre lo fa, si avvicina al suo motorino ed io lo guardo allontanarsi, poi, come se si sentisse ancora il mio sguardo sul culo si gira di nuovo a guardarmi, ed io gli schiocco un bacio con la mano, lui rigirandosi fa lo stesso gesto che fece con Karina, si batte la tempia con il dito come a dire:”tu sei matto”.
-Che ci fai qui allo studio? Domando io.
-Dobbiamo andare alla concessionaria l’hai scordato?
-Quale concessionaria? faccio io…
-Quella delle moto! Fa lui.
-Ah già! Rispondo io, ora sto lavorando andiamo un altro giorno, non c’è fretta, e mi rimetto al computer.
Mio figlio fa il giro della scrivania e mi afferra il braccio, mi trascina letteralmente per la stanza con tutta la sedia a rotelle, non riesco neanche a protestare.
-Alla concessionaria papà, ADESSO!
Ha lo sguardo assassino, a stento riesco a recuperare il cappotto, lui mi tira alla porta, nello studio tutti seguono divertiti la scena, riesco solo a dire non spegnete il mio computer, per carità!
Nella sala d’aspetto trovo anche Karina che ci segue.
-Ti ricordi? mi avevi detto di venire a mangiare a casa vostra…
-Cazzo Karina, scusami è che non avevo calcolato che oggi è lavorativo e siamo a fine mese!
Mio figlio risponde:” l’hai fatta venire a casa inutilmente”
-Ahahahahaah, Dario ma ti senti? Rispondo io, ma come inutilmente, come se l’avessi chiamata solo per scoparla ahahah.
-E perché, qual’era il tuo scopo?
-Scoparla ovviamente, scusami ancora Karin, prometto che mi farò perdonare.
-non preoccuparti, ci siamo divertite lo stesso!
-Chi? Se posso sapere
-Io, Sara sua moglie e la cameriera….
-Cazzo mi sono perso una orgia lesbo, e Dario dov’era.
-Io sono andato all’università, non potevo restare a casa dopo quello che è successo stamattina, sono tornato solo per prendere il borsone della palestra, e lì Karina ha detto che ti era dimenticato di lei.
-Figlio mio se per farti andare all’università occorre fare un’orgia tutte le mattine dimmelo che mi organizzo ahahahah, e ti sei perso una super occasione di scopare quattro donne assieme, io mi già mi sto mangiando le mani!
-Non ti preoccupare abbiamo fatto dei video, dice Karina e mi passa il cellulare.
Saliamo in macchina, mio figlio ha preso la mia (odio quando prende la mia macchina), l’intero viaggio è uno strazio, si mette tutto il tempo a spiegare prestazioni e caratteristiche della moto che ha scelto, io sbuffo, per fortuna ho il video.
Sono video che definire amatoriali è poco, inoltre il telefono di Karina, che è un vecchio modello, ne sgrana la qualità, nel primo riprende mia moglie, lei e Rayla hanno messo i collari con i guinzagli alle ragazze più giovani, e se ne vanno in giro per la camera da letto con loro che sembrano cagnolini, si siedono sul letto e si fanno leccare i piedi e le gambe, poi le fiche, ridono tutte come matte, mentre le due donne mature guidano le loro teste tra le cosce per farsi leccare meglio. Un secondo video, riprende mia figlia, ora è su di Rayla in un fantastico 69, la stessa cosa sta facendo mia moglie con Karina, si penetrano con i vibratori i culi, e si danno piacere con le lingue, un terzo video mostra le mature che fottono le più giovani con gli strap-on, fino a farle godere, poi sono le ragazzine che si dedicano al fottimento delle più grandi fino a farle urlare di piacere, si passano il cellulare di mano per riprendersi, ma in un ultimo video, il cellulare deve essere stato poggiato su di un supporto, perché le riprende tutte e quattro sedute sul letto, che mi salutano con le mani mentre cercano di infilarsi per bene in gola i falli di gomma, alla fine mi urlano: ciao Francooo!!!!
Quando anche l’ultimo video è terminato ho il cazzo gonfio nei calzoni, mio figlio continua a parlare di cromature e cerchi in lega, finalmente arriviamo.
Dario non chiude neanche la macchina che si fionda all’interno, si dirige verso la moto che ha scelto e si siede sopra:”questa!! Ho scelto questa!”
È una Road King, grande, grossa e costosa come un Camion, quando vedo il prezzo di listino quasi mi viene un infarto, si avvicina un venditore per spiegarci la moto, mio figlio non lo neanche aprire bocca che dice:”andiamo a fare i documenti”
Ancora mi afferra per il braccio, e letteralmente mi trascina mi siede di forza sulla sedia nel box vendita del daeler, il sorriso del tizio arriva fin dietro alle orecchie, dubito infatti se ne vedano spesso di clienti così decisi, infatti chiede se siamo interessati al finanziamento, ma mio figlio risponde:”No papà paga SUBITO”. Capisco che mio figlio si stia vendicando di tutto quello che gli ho fatto subire in questo fine settimana, sto al gioco perché ne ho di cose in serbo per lui…
Alla fine tra accessori, assicurazione e immatricolazione stacco un assegno che non sfigurerebbe davanti ad un notaio come anticipo per una casa, il tizio della concessionaria dice che ci vuole qualche giorno per la targa, la moto sarà pronta per venerdì. Ottengo che una volta usciti dal concessionario mio figlio si calma, gli dico:”allora Dario, contento? Ora mi raccomando mettiti in riga!”
-E’ inutile papà, tanto non mi faccio inculare da te!!
-Dario ma che cazzo dici! Io mi riferivo mettiti in riga con gli esami, combina qualcosa di buono nella tua vita, resto sempre tuo padre, e non voglio che tu diventi un imbecille viziato, quello delle scopate in famiglia, è un discorso a parte, prendi ad esempio Gino, Karina ha detto che si arrangia vero?
-Si certo! Risponde lei, fa ripetizioni ai ragazzi del liceo, la mattina lavora come commesso e durante la settimana quando può mio padre lo porta con lui al ristorante per dare una mano ai tavoli, i genitori gli pagano solo metà dell’università il resto delle spese ce le mette lui.
-La senti quello che dice? Il poveraccio non ha la macchina, e se ne va in giro con un motorino che ha almeno un decennio di vita, solo la moto che hai appena preso ha almeno trenta volta la sua cilindrata! Adesso ad esempio dove devi andare?
-In palestra, portami alla palestra e poi accompagni Karina a casa
-Ecco, come volevasi dimostrare, pensa alla palestra che l’erba cresce!!
Lo porto a destinazione, Karina si siede accanto a me, solo averla accanto mi fa diventare duro l’uccello, approfitto per infilare il dito medio nel pantaloncino e vellicarle la fica, parliamo del più e del meno ed organizziamo altre scopate, mi fermo al solito condominio prima del suo, e vorrei proprio farmela, le mie dita nella sua fichetta sono entrate bene in profondità, ma mentre penso dove lì intorno possa parcheggiare l’auto in posto più tranquillo per farmi una sveltina, ci passa un motorino affianco, è quello con Karina e Gino che stanno tornando chissà da dove, lo sguardo delle due sorelle si incrocia per un attimo, Ivana dal sellino posteriore accenna anche un cenno di saluto alla sorella accanto a me, poi qualche metro più in là, lo scooter inchioda, Ivana salta giù come un’amazzone incazzata, e si dirige a grandi passi verso di noi….
-Cazzo!! Esclamo, tirando via le dita dalla burrosa fica di Karina, poi rivolto a alla piccolina:”tesoro volevi l’iPhone nuovo? Ecco l’occasione per guadagnarterlo, fai parlare me, stai al gioco e vienimi dietro nelle battute perché qui non so come va a finire…
Ivana batte talmente forte sul finestrino che quasi lo manda in pezzi e grida alla sorella:”che cazzo ci fai i tu, in macchina con questo stronzo!!”
Io abbasso il finestrino e sfoggio il sorriso più bello che ho in repertorio.
-Ivana, amore mio come stai?, perché non sali in auto invece di urlare inutilmente dal finestrino. Lei sale sul sedile posteriore incrocia le braccia ed attende spiegazioni, nel frattempo si è avvicinato anche Gino che ha posato il motorino, mi guarda dal finestrino, e mi riconosce:”dottor Franco che ci fa lei qui?”
-Gino ragazzo mio, quanto tempo eh? Ti trovo in formissima, l’ultima volta che ti ho visto indossavi le maglie di calcio e sognavi di diventare come i campioni ruba scudetti e compra arbitri che bene conosciamo. E adesso?….
-Adesso indosso l’uniforme da cameriere, come può vedere.
Grrrrrr…. Ivana dietro di me ringhia sgranchendosi la voce:”allora questa spiegazione arriva?....”
-Si, certo, certo, ..Hemm… Gino scusami devo parlare un attimo con le ragazze, ma non andare via ed aspettaci sotto al palazzo dieci minuti che torniamo, voglio spiegarti come stanno le cose.
Metto in moto e mi allontano, dallo specchietto Ivana sembra sbottare da un momento all’altro, io raggiungo lo spiazzale di quella che un tempo doveva essere una pompa di benzina, mi fermo e vado ad accomodarmi dietro accanto a lei.
-Amore della mia vita apri la bocca, le dico mentre le punto le due dita che avevo fino a poco fa nella fica di Karina.
-Ma che cazzo dici, io non apro proprio niente!!
-Fidati, non sto scherzando è l’unico modo per farti capire, e le infilo le dita in bocca, Ivana le accoglie, io gli carezzo la lingua, penso tra me e me, questa è tutta scema, dovrebbe solo prendermi a schiaffi ed invece subisce la mia personalità, solo dopo alcuni secondi mi afferra il polso e mi allontana la mano, Karina segue la scena dal sediolino davanti a noi.
-Cosa dovrei capire? che sei un verme?
-Ivana tu non capisci, prova ad assaggiare bene stavolta, e reinfilo le dita arrivando bene in profondità tanto da farla tossire. Lei mi guarda malissimo e non capisce cosa io voglia fargli capire, io continuo con la mia supercazzola:”Ivana questo è l’amore che una donna dà a se stessa prima che agli altri, il rispetto delle regole non è previsto e la logica si perde quando la vita corre veloce verso il piacere!”
-Ma che cazzo stai farneticando! Dice lei confusa.
-E’ il sapore di tua sorella Karina, taglio corto io, la sera che ti ho accompagnata a casa non è vero che mi ha solo salutato, è scesa con me, l’ho portata nel mio studio e l’ho scopata, però tranquilla non le ho sgualcito un capello ahahahahah!
Lo sapevo che eri un figlio di puttana, un bastardo, ma come ho potuto farti salire a casa, ci hai messo meno di cinque minuti a costringere mia sorella a seguirti, e tu piccola puttanella ti sei fatta scopare come una troia!!
-Perché sorellona tu come ti sei fatta scopare? Lo so che hai messo le corna a Gino andandoti a scopare il suo amico Dario fino a casa, con le manette e col cazzo in culo, poi ti sei fatta scopare da Franco e poi da sua figlia, ti sei fatta pure pisciare addosso, senza contare che sei salita a casa con un vibratore in figa, se io sono una piccola puttanella tu sei una gran puttana! Controbatte immediatamente Karina dal sedile anteriore.
Un litigio tra sorelle è proprio quello che volevo evitare, ed intervengo prima che arrivino alle mani.
-Ragazze ma non è mica una gara a che è più zoccola! Ascoltatemi entrambe, qui non si recriminano le proprie azioni, anzi si rivendicano, Ivana, il tue errore è stato quello di pensare che tua sorella fosse ancora una bambina, non lo capisci che lei vuole essere come te? Lo sapevi che stava a scuola con Dario? Sono anni che sogna di scoparselo, senza contare poi, che vuole essere amata esattamente come te, gli piacciono i rapporti anali, e allora!!, cosa c’è di male in questo, tu non sei la guardiana di tua sorella, lei vuole vivere la sua vita liberamente, esattamente come fai tu, anzi molto meglio di come fai tu, perché lei quando ha saputo di quello che è successo in casa mia, ha reagito divertita, ed ha voluto provare, tutto qui, mica si è messa a farne un dramma ed a chiamarti puttanella come hai fatto tu.
-E tu ne hai approfittato eh?, brutto porco lo sai che è minorenne?
-Farà diciotto anni tra poco più di un mese, eccheccazzo un po’ di apertura mentale, allora, una volta maggiorenne la terrai legata in casa per non farla uscire? Lo sai che si scopa un ragazzo di colore di dieci anni più grande, e che ha un cazzo come quello di un ciuccio?
Karina la guarda sconvolta, evidentemente non lo sapeva, anche Karina mi guarda male come a dire :”cazzo gli dici i fatti miei?”
-Karina, Ivana, io vi amo, non so se sia possibile amare intensamente più donne, ma io non rinuncerei a voi per nulla al mondo, e mi sembra di avervelo dimostrato, Ivana, non sbagliare biasimando tua sorella, non abbiamo fatto nulla di male insieme, io vorrei che voi aveste il miglior rapporto tra sorelle del mondo.
-Per poi scoparci come troie, aggiunge Ivana.
-Certamente, ma la prima cosa non esclude la seconda, siete così belle e così giovani che dovreste vivere la vita come viene, non farvi tutti questi problemi per una scopata.
Interviene Karina prendendole le mani:” ascolta sorella mia, quest’uomo è uno stronzo, ma ha ragione, si è rivelato essere un porco incestuoso, ma ha un modo eccezionale di porsi con le donne, ed anche con gli uomini, che ha dell’incredibile, parte dal presupposto che le persone già vogliano fare quello che lui chiede di fare, e quindi si adegua, io ci sono andata perché mi è sembrato da subito molto interessante, se ci metti pure che è decisamente generoso vorrei sapere cosa c’è di male, il diamante ed il telefono li hai presi dopo aver scopato come una pazza, avresti scopato con lui e Dario comunque, quindi non sei una puttana.
-Già non sei una puttana ma solo una troia dico io ridendo, capisco che la situazione di cui sono protagonista è fuori norma, ma è andata così che ci vuoi fare tanto vale cercare di godere il più possibile, (e riparte il puttaniere che è in me con le sue risorse finanziarie) non puoi dipendere da Gino per i passaggi in città, su quel cesso di motorino rischi di prendere il tetano, già te l’ho detto Ivana, stai dalla mia parte ed oltre a godere ne riceverai benefici, voglio regalarvi un motorino, rosa come quello di mia figlia, pago tutto io, tasse e assicurazione così potrai accompagnare tua sorella a scuola e poi andare all’università, e così condividerete qualcosa, è il momento che voi due diventiate meno sorelle e più amiche.
-Non abbiamo la patente, fa Karina.
-Anche a quella provvederò io, cosi andrete a scuola guida insieme e condividerete un’altra esperienza, che dirvi, abbracciatevi e lasciamoci l’incazzatura alle spalle che le cose brutte su questa Terra sono altre. Loro si abbracciano, io dentro di me festeggio un’altra vittoria, già penso di scoparle tutt’e due nei modi più fantasiosi, loro continuano nell’abbraccio ed io sornione:”ecco adesso se vi date pure un bacio in bocca mi risolvete la serata”, Ivana mi fa il dito medio, Karina la linguaccia ma io insisto:”almeno un bacio a timbro tutti insieme” le due ragazze si stampano il bacetto, ne do io, uno a ciascuna di loro, poi me le avvi!cino e le sbaciucchio insieme, solo all’ultimo le forzo le teste l’una sull’altra per farle aderire bene, mi scappa una risatina che strappa un sorriso anche a loro. Mentre rimetto in moto per tornare da Gino che avrà fatto le radici sotto al palazzo penso:”pericolo scampato e base per far scopare due sorelle tra loro lanciata” perfetto.
Ivana esclama mettendosi le mani in fronte:”cazzo Gino, chissà che penserà adesso, dovrò dargli spiegazioni!”
-Nessuna spiegazione, salutalo e scappa di sopra, ci penso io a lui, non devi proprio preoccuparti, quando ho finito ti scrivo per wazz-up, e ti faccio il resoconto
Arriviamo sotto al palazzo e Gino si avvicina, Ivana segue il piano, e fugge a casa con Karina dandogli solo un cenno di saluto, io mi avvicino al ragazzo, scendo dall’auto e gli dico:”guida tu!”
Lui si mette alla guida della grossa Mercedes, tutto orgoglioso, gli dico di raggiungere lo spiazzale di prima, lo squadro bene, con il pantalone elasticizzato nero e la camiciola aderente è uno spettacolo, il fisico è ben delineato dalla tenuta di cameriere, penso tra me e me;”ho fatto trenta, facciamo trentuno”. mentre guida mi chiede il perché di tutto quel casino.
-Ferma l’auto qui, poi apri la bocca, e preparo le dita che avevo tolto dalla fica di Karina, (sto pensando vediamo questo se è pollo abbastanza da rigiramelo come voglio) gli allungo le dita in bocca, ovviamente lui si tira indietro, ma io gli dico che per capire la differenza deve assaggiare bene altrimenti non posso dargli spiegazioni, lui allora allarga le labbra e si mette in bocca le mie dita, io penso che i giovani d’oggi possono essere venduti a pochi spiccioli la dozzina, ovviamente ne approfitto per far scorre le dita nella bocca di Gino, a lui, solo dopo diversi secondi gli viene il dubbio che quello che sto facendo è contro ogni umana regola del buonsenso, e mi ferma il polso dicendo:”singor Franco ma che caz…”
Non lo lascio finire e continuo dicendo:”No, non ci siamo Gino devi assaporare altrimenti non arrivi a capire il perché!” vado avanti per altri secondi, e vado pure avanti e indietro col polso, in pratica mi sto facendo fare un pompino alle dita e lui se ne sta lì a guardarmi in cerca di spiegazioni, quando l’unica cosa che dovrebbe fare è darmi un calcio in culo.
Solo quando la cosa inizia a divenire sospetta smetto, asciugandomi la mano sulla sua coscia dicendo:”allora che ti sembra?”
E lui:”che mi sembra cosa?”
-Gino ti ricordavo come un ragazzo sveglio, è il sapore di quale figa?
-Di Karina spero.
-Bravo di Karina, perché non la riconosci?
-E perché dovrei riconoscerla, io sono fidanzato con Ivana?
-Perché vi ho visto l’altra volta, lei è scesa e ti ha dato un bacio in bocca con la lingua, non negare che sicuro conoscendoti te la sei scopata
-No signor Gino, lei è fuori strada, si abbiamo molta confidenza ma non c’è niente tra me e lei
Io gli infilo la mano tra le gambe ed esclamo:”non mentirmi Gino, so che questo pisellone ne ha rotte di fiche, confessa… lui salta dal sediolino ridendo, io continuo:”guarda che mica mi arrabbio, mi scopo Karina come l’ultima delle troie, mica faccio il fidanzatino innamorato, se mi dici che ci hai fatto qualcosa mi fai solo felice, dai dimmi qualche cosa di eccitante altrimenti non te lo lascio il cazzo”
Lui mi racconta della volta al mare, e di tutte le altre volte che Karina ha fatto la troia con lui, sono storie che già conosco ma mi fingo interessato ed eccitato, infatti:”non ti offendere Gino, ma quelle due ragazze mi fanno arrapare come un pazzo, guarda in che stato sono” gli mollo il cazzo solo per mettergli la mano sul mio pacco a fargli sentire una bella erezione, non so se è il mio tono di voce o il fatto che essendo una persona importante metta soggezione, ma anche lui si fa poggiare la mano sul mio uccello quasi senza esitare, solo dopo che glielo fatto tastare per bene fa per ritirarla, ma io insisto:”e guarda che coglioni gonfi che mi ha fatto venire Karina” e gliela riporto giù a darmi una bella impastata alle palle.
Finché lui rinsavisce e mi chiede:”ma come le conosce a Ivana e Karina?”
Ecco una domanda che mette a dura prova la mia capacità di raccontare balle, penso in fretta ad una plausibile:”la mamma fa la sarta presso una attività la cui contabilità è gestita da un collega, stavamo facendo insieme il giro dei clienti e nel negozio c’era Karina che era andata a portare il pranzo alla mamma, e lì ci siamo messi a parlare, sai da cosa nasce cosa, e mi disse che aveva una sorella che stava ad economia, come te e Dario, una volta vado a prendere Dario all’università e chi ti incontro? Karina che stava facendo compagnia alla sorella nella facoltà, in pratica ci ho provato con tutte e due come un puttaniere consumato, Ivana mi ha detto che era fidanzata, ma con Karina mi è andata bene, immagina che sorpresa quando ti ho visto con Ivana, una cosa inaspettata, alle volte il mondo è proprio piccolo, ed io ti facevo più intraprendente, quasi mi dispiace che non hai infilato questo bel cazzo dentro Karina” dico dandogli un’altra vigorosa scrollata al cazzo nei pantaloni.
-Beh signor Franco la mia è stata una scelta di testa, mica di cazzo, se Ivana avesse scoperto che mi facevo la sorella piccola mi avrebbe ucciso, dopotutto ha visto la scenata che le ha fatto prima
-si e come puoi vedere come si è incazzata si è scazzata, mica può decidere della vita degli altri, ti giustifico solo perché so che ti piacciono le milf.
-Ma che dice signor Franco?
-Guarda che ti ho sorpreso a guardare il culo di mia moglie più di una volta sai? (anche qui mento, in realtà non ne ho idea ma cerco di pescare nel torbido).
lui arrossisce imbarazzato, è evidente che ho fatto centro, si giustifica dicendo che all’epoca erano ragazzini.
-Erano ragazzini? Faccio io allora devo aggiungere anche Dario al conto?
Lui cerca di correggersi e dire no Dario non c’entra, ma io lo incalzo e dico:”guarda che lo so che eravate due porcellini, e so pure che questo bel pisellone tante volte è venuto sui miei dvd” gli dico con l’ennesima spremuta sul suo pacco, anzi sono proprio curioso di saperlo dalla tua bocca, confessa….”
-Ma come fa a sapere di queste cose?
-Diciamo che vi ho sorpresi, e poi me le ha confessate Dario!
-Dario le ha detto queste cose? Dice incredulo
-Veramente mi ha detto molto di più, ed io ho tutta l’intenzione di sapere da te come facevate. dico mentre mi sbottono la patta e mi libero il cazzo, che ora svetta possente.
-Gino si guarda in giro:”signor Franco è impazzito? possono vederci, e poi dove vuole arrivare, mica sono gay!
-lo so che non sei gay stupido, ma io sono arrapato come un animale e so che quando eravate eccitati, tu e mio figlio ve lo siete segato a vicenda, ascolta, voglio che ci scopiamo Karina assieme, tu, io e mio figlio Dario, e se ti comporti bene ti levo quel cesso di motorino e ti compro una macchina, non ti si può vedere lì sopra,.
-Una macchina? So guidare come ha visto, ma non ho la patente…
-E siamo a quattro… faccio io agitandomi l’uccello sotto il suo naso.
-Quattro cosa? Dice lui
-Quattro patenti, mia figlia fra venti giorni farà diciotto anni, Karina fra meno di due mesi, ed ho promesso che avrei comprato alle sorelle un motorino per aiutarle negli spostamenti, secondo te perché se ne sono andate a casa quiete quiete, non dovrei chiedere a te di farmi una sega, ma al titolare della scuola guida ahahah.
-Una sega, vuole che le faccia una sega ma che è impazzito davvero? Con Dario le ho fatte queste cose perché eravamo ragazzini, ma non può certo chiedermi di farle adesso!
-Gino ascolta, io ho bisogno di un ragazzo come te che mi faccia da spalla, una specie di Robin, ti ricordo come un tipo sveglio e pratico, certamente tra te e mio figlio eri tu il trascinatore della coppia, ed ora che ci siamo ritrovati voglio che tu stia dalla mia parte, e mi sia completamente devoto, mica vorrai fare il cameriere a vita? Se mi accontenti ne riceverai grandi benefici, fammi fare e fidati, dico mentre mi avvicino alla sua patta.
-signor Franco non vada oltre, mi implora lui, io non sono gay, già glielo detto
-Gino caro, non voglio un gay, ma un uomo, anzi, un uomo porco, e sono sciuro che l’ho trovato in te, guarda qui sono sicuro che il motorino che hai, sta a riserva, ecco con questa puoi fare il pieno, e gli sventolo una banconota da cento euro sotto il naso, questa la mettiamo qui, gli tiro giù lampo e mutande, ed infilo la banconota in basso, sotto le palle, tiro fuori un cazzo barzotto, e pure bangaticcio in punta, segno che i discorsi che facciamo hanno prodotto un qualche effetto anche a lui, inizio a segarlo lentamente, poi tiro fuori la lingua e gli stuzzico il meato, fino a farlo fremere, lui è tesissimo, devo giocarmi bene le mia carte altrimenti lo perdo, inizio a leccarlo con tutta la maestria di cui sono capace, gli tiro le palle fuori dal pantalone e le succhio con vigore, afferro un testicolo ed in pratica lo spompino con un sapiente andirivieni ritmico con la bocca, lui ansima, gli massaggio il ventre, è ben formato e muscoloso, nulla di paragonabile a Dario che è una roccia, ma è decisamente ben fatto questo ragazzo, sbocchinarlo è un sollazzo, tiro su la testa, lui dischiude appena gli occhi, ed io sussurro:”lo sapevo che eri perfetto Gino, lo sapevo, comportati bene e oltre a farti godere ti insegno anche come si campa, vieni qui” e lo tiro verso il mio cazzo
-Signor Franco la prego no!
È una resistenza praticamente inesistente, già è piegato sul mio cazzo oramai, glielo punto sulle labbra, ancora non si convince ancora e sussurra:”non so nemmeno come fare”
-Non preoccuparti rispondo io bisbigliando, non c’è un modo giusto, devi solo lasciarti andare
Quando le sue labbra toccano la punta del mio glande, la mia espressione è quella di un goblin che si frega le mani, “è fatta” penso tra me e me, ho aggiunto un altro elemento alla lista di persone che mi posso scopare….
Il mezzo pompino che segue, è qualcosa di abominevole, lui cerca di farselo entrare in bocca, ma ha subito uno sforzo di vomito, ci riprova ma tossice e rutta sul mio cazzo, tuttavia per me è come se lo stesse facendo la più capace delle pornostar, lo incentivo, gli dico che va bene così, che è bravo, lo carezzo, lo bacio sulla nuca, lo incoraggio, cerco di raggiungere il suo di cazzo, la macchina mi dà impedimento, lo faccio scendere a darmi bacetti e leccatine alle palle, cerco di essere dolce ma anche deciso, poi oramai al limite mi afferro il cazzo e mi masturbo, aumento velocemente il ritmo, inizio a sospirare…
-La prego signor Franco non mi venga in faccia, la prego non lo sopporterei.
-ti prego Gino fammi fare, fammi fare, ci sono quasi, dai bravo così…ahhhhhhhhh….uhhhhhhhhhhhh…… siiiiiiii, gli schizzo in faccia tutta l’eccitazione che avevo da oggi pomeriggio quando ho visto il video dell’orgia lesbo a casa mia…. Lui si gira da un lato, ma io gli impedisco di alzare la testa, gli schizzo sulla guancia, sul lato della bocca, sul naso e perfino nell’orecchio, uhhhhhhh, che pompino che mi hai fatto, bene, bravo, bis, gli dico.
Lui si alza imbrattato con le mani in aria e con gli occhi chiusi, lo tiro a me per la camicia e gli lecco la faccia dal mio sperma, sussurrandogli:”non devi sentirti in imbarazzo Luigi, sei bellissimo anche così” e lo bacio, cercando di fargli entrare in bocca il mio sperma, ancora una volta cerca di allontanarsi, ma io lo forzo:”Gino non mi venire meno all’ultimo dai!”
Lo faccio mettere comodo ed inizio il mio di pompino, che eseguo decisamente meglio, succhio e lecco la cappella, mentre con una mano lo sego e con l’altra gioco con le palle, gli chiedo di rilassarsi e lasciarsi andare, che se vuole questo bel cazzo che si ritrova lo può infilare nel culo di mia moglie, così corona il sogno che aveva da ragazzino, l’affermazione ha il suo effetto, il ragazzo apprezza, anzi apprezza fin troppo, ora è lui a guidare il pompino spingendomi la testa sul cazzo, mi sussurra:”si brutto frocio, ho voglia di sbattermi tua moglie sotto i tuoi occhi, mi hai fatto fare una cosa che non avevo mai pensato di fare, ed ora te la faccio pagare, si agita dentro la mia bocca, spinge il bacino in avanti, ed alla fine gode, …mmmmmm…. grugniti soffocati riecheggiano nell’abitacolo, mentre mi riversa in gola una bella quantità di sborra, continua a chiavarmi la bocca per diversi secondi prima di fermarsi, poi sospira soddisfatto e si accascia sul sedile.
Si scusa per essere stato volgare, e torna a darmi del lei, ma la notizia che gli avrei fatto scopare mia moglie l’ha davvero fatto eccitare.
-Cazzo ti scusi!! Faccio io, mi hai appena riempito la bocca di sperma e ti scusi, anzi vieni qua che sei adorabile, gli dico mentre lo bacio con la lingua in bocca a fargli sentire il suo sapore, stavolta accetta il bacio, e ricambia con passione, ci stacchiamo e va a frugarsi tra le gambe, a raccogliere i cento euro e dice:”lei è davvero un gran figlio di puttana, ma mi è sempre piaciuto, lei era una persona che si dava molto da fare, mentre mio padre è un mezzo alcolizzato, non avevo idea che avesse queste fantasie perverse, ma ok sono dalla sua parte, mi dica cosa devo fare ed io lo faccio, tranne Ivana, lei la voglio tenere fuori da tutto questo, ed invero sono molto arrabbiato, mi ha dato cento euro, mi sembra di aver fatto una marchetta”
-Non. Ti. Sembra. è proprio quello che hai fatto, ed è così che tecnicamente si chiama, ma per un ragazzo della tua età, carino e bisognoso è più normale di quello che pensi, credimi, e per quanto riguarda Ivana non c’è niente da fare, non solo me la voglio scopare, ma voglio che tu mi dia una mano, se pensi che io ci sappia fare con le parole, immagina mia moglie, non vedo l’ora di scopare tutti e quattro assieme, quindi non ti preoccupare, dopotutto te la devi guadagnare l’auto e la patente.
-Veramente mi compra una macchina signor Franco?
-Certo ma non ti montare la testa, una piccola utilitaria usata ti andrà benissimo.
-Si, però poi mi paga l’assicurazione vero?
-L’assicurazione figlio mio, è un fatto di culo
-Cioè di fortuna?
-No, di culo, il tuo culo, caro mio ahahahhahaha, e poi ho intenzione di rivedere in diretta cosa facevate tu e mio figlio assieme, vedervi segare a vicenda sarebbe una esperienza magica….
-non credo proprio che Dario sarebbe d’accordo, inoltre sarebbe meglio non farlo arrabbiare, non so se ha notato, ma negli ultimi anni è andato in fissa con la palestra ed ora sembra terminator.
Ovviamente ignora sia che mio figlio esegue ogni mia volontà, sia che mi sono abbondantemente scopato la sua ragazza Ivana.
-tu non preoccuparti per Dario, anzi conosci Lucia la sua ragazza?
-si certo, sta anche lei nella nostra università, diciamo che assieme ad Ivana è l’altra bellona della facoltà.
-non te la faccio lunga Gino, per questo volevo creare un legame di carattere sessuale tra di noi e ti dico subito dove voglio andare a parare, mi voglio scopare Lucia, e voglio che tu la scopi, e voglio che Dario scopi Ivana e che poi assieme a mia moglie ed a Karina scopiamo tutti assieme, che te ne pare?
-che la sua fantasia è fervente signor Franco
Non dubitare di me Gino, non ci vediamo da anni, e due minuti fa ti ho sborrato in faccia, e dire che ti sei dichiarato etero più volte, io ti chiedo solo se ti sta bene, se sei con me, e se sei pronto ad aiutarmi ed a reggermi il gioco, il discorso già te l’ho fatto, se per te è ok ce le facciamo tutte le donne che ti ho elencato e molte altre di più, con la reciproca soddisfazione di tutti, ma ho bisogno di sapere che tu sei incondizionatamente dalla mia parte, se ti metti a fare il geloso di Ivana ti escludi tutte le possibilità e questo bel pisello che hai va in pensione prima del tempo, allora che mi dici, dentro o fuori?
-io al limite sarei anche d’accordo, ma come faccio a convincere Ivana? E soprattutto come può riuscirci lei?
-Ivana è una troia Gino, io sono un uomo di mondo, fidati del mio giudizio, ti posso dire che è esattamente come Karina, una vera puttana da montare, povero te che non te ne sei accorto, tu vedi la ragazza trofeo e basta, io ci vedo molto di più, fidati ti ripeto dimmi che è ok per te, convinto me lo devi dire, e non ci sarà limite al godimento.
Lui è perplesso, mi risponde “ok” quasi come non credesse che la possibilità di realizzare quello che detto, io ce l’abbia per davvero, ma io mi complimento con lui per la sua porcaggine, gli do corpose pacche sulle spalle, e lo avverto di non fare parola con Ivana di quello che è successo stasera, neanche che ho deciso di comprare il motorino a loro e la macchina a lui, “se Ivana fa domande tu cerca di essere evasivo, digli che hai capito che mi sono scopato Karina e nulla più”. Scendiamo dall’auto per pisciare, sembriamo due bambini quando per scherzo incrociamo i due flussi, quando però io allungo due dita sul suo scroscio e me le porto in bocca ad a succhiarle, lui mi guarda sbigottito, gli dico:”ti voglio molto più porco e disinibito di così, dobbiamo fare cose da pazzi insieme”, mi guarda divertito….. gli chiedo di tornare sotto al palazzo che sono passate le nove di sera e un Mercedes classe S in questo quartiere di merda, o è del boss degli zingari, o di un fesso di passaggio.
Ci salutiamo, fa per alzarsi ma io lo fermo:”aspetta aspetta, e gli do una pacca anche sul culo, dicendogli:”questo culetto lo voglio tutto per me”, lui scuote la testa in segno di disapprovazione, ma sorride mentre lo fa, si avvicina al suo motorino ed io lo guardo allontanarsi, poi, come se si sentisse ancora il mio sguardo sul culo si gira di nuovo a guardarmi, ed io gli schiocco un bacio con la mano, lui rigirandosi fa lo stesso gesto che fece con Karina, si batte la tempia con il dito come a dire:”tu sei matto”.
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