Sentieri di perdizione: la sorpresa
di
Archi_mede26
genere
tradimenti
Tornai al lavoro totalmente svuotato in un mix di pensieri che spaziavano dal sentirmi in colpa per il tradimento alla paura di una gravidanza.
Quella scema mi aveva totalmente incastrato ed il dito in culo, aldilà dell'estremo godimento, mi aveva fatto perdere la ragione.
Vero che avevo perlomeno realizzato un sogno: quello di scoparmela completamente e di venirle dentro.
Mi stavo innamorando ?
No, questo no. Era solo ed esclusivamente sesso.
Le scrissi io stavolta. Le chiesi se aveva già fatto quello che doveva fare, mi rispose affermativamente.
La ringraziai, nonostante tutto, mi era piaciuto e molto anche.
Provò a chiedermi chi ero, anche solo un indizio le sarebbe andato bene.
Declinai ovviamente, non ero pronto per sbatterle in faccia la verità. Non sapevo nemmeno come l'avrebbe presa.
A sorpresa mi chiese almeno una foto del mio cazzo. Acconsentii... così andai in bagno, me lo feci tornare un minimo in erezione e scattai la foto.
Non mi era mai piaciuta la curvatura verso il basso, ma non volevo farmi operare per raddrizzarlo e siccome non erano compromesse le funzionalità
decisi di rimanere così.
Non fece commenti se non chiedermi quando ci saremmo potuti rivedere. Mi disse di avere una sorpresa per me.
Ci mettemmo d'accordo per il venerdì, così avrei concluso bene la settimana lavorativa usufruendo anche di un permesso pomeridiano.
La situazione si stava complicando, Giulia era sempre più curiosa ed io, anche se non mi ero di certo innamorato, non potevo più nascondere un inizio di dipendenza dal sesso con lei.
Dovevo chiuderla qui prima che diventasse tutto fin troppo complicato.
Arrivai in hotel e mi diressi subito verso la solita stanza. Aprii piano, c'era poca luce ma mi abituai subito alla penombra.
Vidi la silhoutte femminile, nuda, che mi attendeva a bordo del letto. Le dissi di non girarsi.
Mi spogliai completamente e mi avvicinai a lei.
Ma cazzo, Sara !!!
Non lo pensai solamente, lo dissi anche ad alta voce.
Porca puttana !!! Che cazzo ci faceva Sara qui.
Sara è l'altra migliore amica della mia fidanzata, nonché cara amica di Giulia ed anche mia amica di lunga data. Sposata anch'essa con figlio ad un nostro caro amico anche se ultimamente non stava passando un bel periodo.
Bionda, con un viso molto dolce ed un fisico molto femminile anche se un po' formoso.
Lei a differenza di Giulia era sempre stata una furbetta, la classica acqua cheta che ogni tanto si lasciava andare a qualche scappatella.
Non mi aveva mai attratto fisicamente, però come amica ho sempre avuto con lei un eccellente rapporto.
Alla mia esclamazione Sara si voltò di scatto togliendosi la mascherina.
Con grande sorpresa mi chiesa: Andrea, ma tu cosa ci fai qui ? Non mi dire...
Istintivamente si coprì con le mani.
Io rimasi ad un metro da lei, nudo, imbarazzato, senza sapere cosa dire, poi, ripreso fiato, le chiesi come mai ci fosse lei in quella stanza.
Non mi rispose. Si alzò in piedi, mi girò intorno squadrandomi.
Senti Sara, ti prego non raccontare nulla...
Taci, mi interruppe. Zitto.
Io ormai sono qui, ero venuta per divertirmi, inutili spiegarsi ora. Avremo tempo e modo.
Dicendo questo mi prese per il cazzo e mi tirò verso di lei.
Si alzò in piedi, fece sedere me, e si accomodò a gambe incrociate su di me.
Iniziò a baciarmi in modo molto sensuale.
Sentivo il suo pelo rado appoggiato sul mio pisello che stava ovviamente reagendo a tutto questo.
Si alzò di nuovo, prese la maschera e me la mise sul viso.
Ero totalmente spiazzato. Lasciai fare a lei.
Mi fece stendere facendomi tenere le gambe appoggiate sui talloni ed aperte.
Provai una sensazione di caldo ed umido avvolgere il mio pene ormai duro. Sentivo il rumore della bocca che si muoveva attorno ad esso.
Alternava un po' di risucchio al classico avanti ed indietro all'interno della bocca.
Stavo godendo.
Mi salì sopra la faccia con le cosce ed iniziò a strusciarsi sul mio naso. Era fradicia. Iniziai anche io a leccarla.
Si fermò di colpo con la bocca per iniziare a muoversi rapidamente sulla mia faccia, mi stava letteralmente scopando la faccia.
Durò poco perché venne ansimando fortissimo.
Il tempo di riprendersi e si rimise sul mio bacino infilandosi in modo deciso il cazzo dentro la sua passera. Rovente, fradicia, scivolosa nonostante fosse un po' stretta per i miei gusti.
Cazzo, ancora senza preservativo. Avrei dovuto resistere il più possibile sperando usasse più cervello di Giulia.
Aveva iniziato a muoversi in modo sinuoso, armonico, come in una danza del ventre orientale.
Istintivamente le avevo cercato il seno con le mani, per massaggiarlo e portarmelo alla bocca.
Improvvisamente insieme al movimento, iniziai a percepire delle contrazioni della vagina che aumentavano la pressione sul mio cazzo totalmente dentro di lei.
Me lo sentivo spremere con forza mentre aumentava il ritmo delle sue spinte.
La sentii gemere mentre con le dita si massaggiava il clitoride.
Non ce la facevo più, non sarei riuscito a trattenermi per molto.
E non lo feci, quando iniziò a chiedermi di sborrarle dentro, di fecondarla, di farla sentire una donna... non riuscii più a fermarmi e le venni dentro urlando.
Mi spremette come un limone poi si accasciò su di me.
Ero totalmente imbambolato.
Quella scema mi aveva totalmente incastrato ed il dito in culo, aldilà dell'estremo godimento, mi aveva fatto perdere la ragione.
Vero che avevo perlomeno realizzato un sogno: quello di scoparmela completamente e di venirle dentro.
Mi stavo innamorando ?
No, questo no. Era solo ed esclusivamente sesso.
Le scrissi io stavolta. Le chiesi se aveva già fatto quello che doveva fare, mi rispose affermativamente.
La ringraziai, nonostante tutto, mi era piaciuto e molto anche.
Provò a chiedermi chi ero, anche solo un indizio le sarebbe andato bene.
Declinai ovviamente, non ero pronto per sbatterle in faccia la verità. Non sapevo nemmeno come l'avrebbe presa.
A sorpresa mi chiese almeno una foto del mio cazzo. Acconsentii... così andai in bagno, me lo feci tornare un minimo in erezione e scattai la foto.
Non mi era mai piaciuta la curvatura verso il basso, ma non volevo farmi operare per raddrizzarlo e siccome non erano compromesse le funzionalità
decisi di rimanere così.
Non fece commenti se non chiedermi quando ci saremmo potuti rivedere. Mi disse di avere una sorpresa per me.
Ci mettemmo d'accordo per il venerdì, così avrei concluso bene la settimana lavorativa usufruendo anche di un permesso pomeridiano.
La situazione si stava complicando, Giulia era sempre più curiosa ed io, anche se non mi ero di certo innamorato, non potevo più nascondere un inizio di dipendenza dal sesso con lei.
Dovevo chiuderla qui prima che diventasse tutto fin troppo complicato.
Arrivai in hotel e mi diressi subito verso la solita stanza. Aprii piano, c'era poca luce ma mi abituai subito alla penombra.
Vidi la silhoutte femminile, nuda, che mi attendeva a bordo del letto. Le dissi di non girarsi.
Mi spogliai completamente e mi avvicinai a lei.
Ma cazzo, Sara !!!
Non lo pensai solamente, lo dissi anche ad alta voce.
Porca puttana !!! Che cazzo ci faceva Sara qui.
Sara è l'altra migliore amica della mia fidanzata, nonché cara amica di Giulia ed anche mia amica di lunga data. Sposata anch'essa con figlio ad un nostro caro amico anche se ultimamente non stava passando un bel periodo.
Bionda, con un viso molto dolce ed un fisico molto femminile anche se un po' formoso.
Lei a differenza di Giulia era sempre stata una furbetta, la classica acqua cheta che ogni tanto si lasciava andare a qualche scappatella.
Non mi aveva mai attratto fisicamente, però come amica ho sempre avuto con lei un eccellente rapporto.
Alla mia esclamazione Sara si voltò di scatto togliendosi la mascherina.
Con grande sorpresa mi chiesa: Andrea, ma tu cosa ci fai qui ? Non mi dire...
Istintivamente si coprì con le mani.
Io rimasi ad un metro da lei, nudo, imbarazzato, senza sapere cosa dire, poi, ripreso fiato, le chiesi come mai ci fosse lei in quella stanza.
Non mi rispose. Si alzò in piedi, mi girò intorno squadrandomi.
Senti Sara, ti prego non raccontare nulla...
Taci, mi interruppe. Zitto.
Io ormai sono qui, ero venuta per divertirmi, inutili spiegarsi ora. Avremo tempo e modo.
Dicendo questo mi prese per il cazzo e mi tirò verso di lei.
Si alzò in piedi, fece sedere me, e si accomodò a gambe incrociate su di me.
Iniziò a baciarmi in modo molto sensuale.
Sentivo il suo pelo rado appoggiato sul mio pisello che stava ovviamente reagendo a tutto questo.
Si alzò di nuovo, prese la maschera e me la mise sul viso.
Ero totalmente spiazzato. Lasciai fare a lei.
Mi fece stendere facendomi tenere le gambe appoggiate sui talloni ed aperte.
Provai una sensazione di caldo ed umido avvolgere il mio pene ormai duro. Sentivo il rumore della bocca che si muoveva attorno ad esso.
Alternava un po' di risucchio al classico avanti ed indietro all'interno della bocca.
Stavo godendo.
Mi salì sopra la faccia con le cosce ed iniziò a strusciarsi sul mio naso. Era fradicia. Iniziai anche io a leccarla.
Si fermò di colpo con la bocca per iniziare a muoversi rapidamente sulla mia faccia, mi stava letteralmente scopando la faccia.
Durò poco perché venne ansimando fortissimo.
Il tempo di riprendersi e si rimise sul mio bacino infilandosi in modo deciso il cazzo dentro la sua passera. Rovente, fradicia, scivolosa nonostante fosse un po' stretta per i miei gusti.
Cazzo, ancora senza preservativo. Avrei dovuto resistere il più possibile sperando usasse più cervello di Giulia.
Aveva iniziato a muoversi in modo sinuoso, armonico, come in una danza del ventre orientale.
Istintivamente le avevo cercato il seno con le mani, per massaggiarlo e portarmelo alla bocca.
Improvvisamente insieme al movimento, iniziai a percepire delle contrazioni della vagina che aumentavano la pressione sul mio cazzo totalmente dentro di lei.
Me lo sentivo spremere con forza mentre aumentava il ritmo delle sue spinte.
La sentii gemere mentre con le dita si massaggiava il clitoride.
Non ce la facevo più, non sarei riuscito a trattenermi per molto.
E non lo feci, quando iniziò a chiedermi di sborrarle dentro, di fecondarla, di farla sentire una donna... non riuscii più a fermarmi e le venni dentro urlando.
Mi spremette come un limone poi si accasciò su di me.
Ero totalmente imbambolato.
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