Vacanze in Marocco

di
genere
gay

Quell'estate avrei compiuti 16 anni, da due anni avevo capito la mia omosessualità ma non dissi nulla ai miei genitori, sarebbero inorriditi dal disgusto.
Partimmo per il Marocco verso le sei di sera da Malpensa io ero felice, emozionato e lo fui ancora di più all'arrivo, ci accolse un caldo secco con un pò di gradevole vento.
Io allora ero veramente magrino, capelli castani lunghi fin dopo le spalle che rendevano il mio viso molto aggraziato e leggermente già effeminato.
Arrivammo in Albergo, disfeci la mia valigia e riposi le mie cose a posto, mi piaceva fare queste cose, sapevo che era cose da femminuccia e un pò già mi sentivo come tale, alcune volte ifatti mi comportavo, mi muovevo e gesticolavo come una femminuccia.
Dopo una buona doccia ci vestimmo ed uscimmo dall'albergo, la temperatura si era leggermente abbassata ed il vento aumentato rendendo l'aria molto respirabile, ci dirigemmo verso il bazar e quando entrammo fummo immersi in un dedalo di viuzze strapiene di gente di ogni tipo, guardavamo la varia merce, mia madre contrattava il prezzo e prendeva qualche cosa, ricordo che eravamo davanti ad un negozio di artigianeria marocca quando vidi un ragazzo scuro di pelle, bellissimo, i nostri sguardi si incrociarono e rimanemmo a fissarci per lungo tempo, lui ad un tratto mi venne vicino, mi prese per mano e mi condusse nel caravan, qui mi baciò, parlava un italiano stentato ma capibile, mi disse che gli piacevo molto, mentre mi baciava mi disse che voleva vedermi vestita da femmina, io sorrisi, il gioco piaceva anche a me, lui allora mi spogliò e si complimentò con me per il mio corpo che già da allora si stava effeminando, sopratutto si complimentò per il mio culo, diceva che era già femminile, un vero polo d'attrazione, non capii cosa mi stava mettendo ma alla fine mi piacque molto, poi lui cominciò a baciarmi con sempre maggiore intensità, sensualità ed io mi facevo baciare rispondendo timidamente alla sua voglia, mi fece sdraiare su dei tappeti e si sdraiò con me ricominciando subito a baciarmi ma ora rispondevo anch'io con la stessa voglia, lentamente mi girò a pancia in giù, mi venne sopra, mi scostò l'abito, la mutandina non c'era, mi sentii penetrare dolcemente, non sentii alcun dolore, lui mi scopava e mi leccava le orecchie e poi mi parlava "sei la mia fanciulla, frà poco sarai mia, ti donerò il mio seme, il frutto del mio godimento e sarai mia, sei dolce, remissiva, sembri una nostra donna", io gli risposi con ancora più sottomissione"Fammi tua, desidero appartenerti, voglio sentirmi tua, prendimi", "Si mia dolcissima femmina, frà poco sarai mia, eccomi, stà arrivando tesoro, stai diventando mia, eccola, siiii, siiiii, sei mia, ora sei veramente mia, ohhhhhhhh", il mio amante mi riempì il culo del suo sperma caldo, si accasciò su di me, mi strinse frà le sue braccia, mi sentii veramente suo, rimanemmo stretti e lui dentro di me per lungo tempo, poi uscì da me, ci alzammo ed io mi rimisi i miei abiti e ci presentammo, "ciao io sono Kharim e tu oggi sei Dejanira, la mia Dejanira", "Ci Kharim da ora sono la tua Dejanira ed uscìì dal caravan, i miei erano già tornati in albergo, quando tornai era ora di cena per cui mi sedetti subito al tavolo, mi sentivo estremamente felice, sentivo dentro di me il frutto del godimento del mio uomo, i miei mi osservarono a lungo ma io ero sereno e felice.
Nei 15 giorni che stetti in Marocco fui la femmina di Kharim, lui mi presentò ai suoi amici ed io mi stringevo a lui, conobbi i suoi genitori e sua madre iniziò anche a truccarmi e mettermi dell'intimo femminile molto sexy, poi una sera conobbi intimamente anche il padre, mi disse che tutte le volte che mi vedeva lo eccitavo da morire, fù dolcissimo con me, mi prese con tenerezza infinita e fui sua per tutta la notte, il mio Kharim era in ospedale per non sò che cosa e furono 3 giorni e tre notti di passionbe estrema, il padre era resistentissimo e sempre voglioso e.. cosa che mi attrasse a lui aveva un uccello poderoso, non lo misurai ma era sopra i 20 e molto largo, quando mi scopava mi mandava letteralmente in un paradiso dei sensi, un paradiso che mi avrebbe portato sempre più verso di lui, a diventare anche la sua amante, ma tutto questo avvenne quando dopo essere tornato a casa mi sentii mancare e tornai da loro, anzi da lui.
scritto il
2011-04-11
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