I vicini di casa. Quello di destra

di
genere
gay

Gironzolo per casa come un’animale in gabbia, ho la coscia e la gamba destra chiuse in un presidio ortopedico da due settimane, devo recuperare la piena funzionalità dell’arto a seguito di un grave trauma subito in un incidente motociclistico . Continuo ad essere furente con me stesso per essere stato così sbadato e spericolato nell’affrontare una curva ad alta velocità per cui sbandando persi il controllo della moto . Quando arrivai al Pronto soccorso il chirurgo ortopedico mi disse . Adesso, come James Stewart in “La finestra sul Cortile”, sulla sedia a rotelle dal mio terrazzo scruto i movimenti e gli accadimenti negli appartamenti dei condomini e soprattutto di quelli a me vicini. La mia casa è nella posizione centrale della “Torre C” quindi ho una buona visuale dei due appartamenti a me collaterali. Per il lavoro che svolgo non vivo quasi mai in casa perché parto il lunedì e torno il venerdì poi il sabato e la domenica sono a casa della mia compagna. In questa periodo di degenza la mia collaboratrice domestica – Concetta - mi sta svelando tutti i misteri che si nascondono nelle case dei miei vicini. Il mio condomino di destra è un commercialista quarantenne con studio in centro città, non avendolo mai visto e conosciuto me lo sono fatto descrivere: si chiama Fulvio fisicamente più alto della media, secondo Concetta fa palestra avendo un fisico atletico, capelli neri e crespi con occhi colore carbone ed il colorito tendente all’olivastro, sempre secondo Concetta dovrebbe essere di origine terronica - se lo dice lei!! le credo -, non è sposato ma pare che abbia un discreto giro di “fimmine” e secondo il report di Concetta i weekend sono sessualmente molto intensi:< dottore mio quando andavo a fare le pulizie a casa del dottore Fulvio il lunedì era un campo di battaglia perché trovavo sempre cose schifose! ma mica una, una volta ne trovai una dozzina> < e tu Concetta hai vista che taglia avevano> < dottore ma che domanda è questa? Io andavo a controllare le misure?> . Offesa Concetta non mi diede più informazioni. Venerdì mattina verso le undici ero, ovviamente, sul terrazzo quando vidi affacciarsi sul terrazzino del dottore Fulvio un giovane sui 20 anni in culotte aderenti, fisico atletico, quasi efebico con i capelli corti che mi sembravano di colore biondo scuro, di lui mi colpirono il colore azzurro intenso degli occhi ed il disegno morbido delle labbra carnose. Nel pomeriggio quando tornò Concetta passai all’interrogatorio
< ma tu ci credi?> < ca certo e perché no!> . La cosa poteva anche essere vera ma non so perché a me quel giovane mi sembrava che avesse qualche cosa di ambiguo, ma tutto finì lì e mi concentrai sulla mia gamba. Era sera avanzata quando sentii del trambusto in casa di Fulvio allora corsi, per modo di dire, sul terrazzo e mi tenni nascosto dietro il divisorio in vetrocemento. Erano entrambi seduti in cucina e stavano cenando e sembrava una cosa normale se non fosse stato per il fatto che erano entrambi completamente nudi. La cosa mi attizzò molto e non volevo perdermi nessun particolare; la visuale era ottima e con le finestre aperte potevo anche udire i loro discorsi. < si le ciliegie e qualche albicocca>. Piero attraversò la cucina e vidi che aveva un CULO DA FAVOLA che sembrava scolpito mentre aveva un uccellino normalino con due palline. e così dicendo girò la sedia verso il balcone, allargò una coscia per far sedere Pierino sull’altra e mise in mostra l’ asso di bastone; rimasi a bocca aperta e pensai: se moscio è così da duro quanto sarà mai?. e detto questo lo tirò fuori per piantarglielo subito di nuovo dentro con maggiore impeto, < anche a me sei mancato>. Continuando a pomparlo gli fece poggiare gli avambracci e la testa sulla sedia, < te lo senti tutto?> e mentre parlava glielo spingeva tutto per poi assestargli colpi duri ai quali rispondevano lamenti di piacere < ti piace quando ti torturo anche i capezzoli?> < ora ti sborro nel culo e poi ti faccio venire> così sollecitato Fulvio lo ingroppava con piacere e con impegno, . Fulvio cominciò a slargare gli sfinteri anali del giovane il quale si lasciava andare ad una appagante goduria, alla fine di quella trombata lo zio svuotò i testicoli pieni nel culo di Piero e senza soluzione di continuità dal ripiano della cucina prese un mestolo piatto e cominciò a massaggiare quelle stupende chiappe. Usava l’attrezzo dolcemente quasi per provocare solo solletico e poi in crescendo assestava colpetti secchi e mirati che facevano sussultare Piero. Quelle splendide chiappe erano diventate rosso vivo e Fulvio sembrava che non volesse smettere anzi colpiva sempre più velocemente e con più forza tanto che adesso Piero cercava di fermarlo , < basta zio, mi fa male ahi…> . I sordi lamenti di Piero facevano da sfondo alla sua eccitazione che lo spingeva a masturbarsi con frenesia finché non invocò lo zio: . Sia per quei colpi rapidi, intensi forti sia per la protratta ed abbondante eiaculazione Piero, disteso sul pavimento,si sbatteva in maniera allora Fulvio si chinò su di lui per accoglierlo tra le sue braccia. , < non preoccuparti ho preparato per noi un weekend veramente torrido ma ora sono troppo eccitato devo scaricarmi subito; stenditi!> . Fulvio si alzò e con pochi colpi si fece venire il suo pene duro, continuò masturbandosi veloce mentre le braccia di Piero si avvinghiarono alle sue cosce muscolose: gli sborrò sul viso e sul petto.
Ero attaccato al divisorio come una cozza allo scoglio, ipnotizzato da quello che avevo visto e dalla complicità che c’era tra loro due. Completamente appagato Piero si appoggiò allo stipite del balcone ed a voce alta disse < ma con un altro maschio..no!?> e così dicendo la “la puttanella” si girò verso il mio terrazzo con un sorriso ammiccante.
scritto il
2018-05-30
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