Il segreto della biblioteca. l'incontro con Sole e la stanza segreta.
di
Tibet
genere
pulp
La bibbia in questione è una parodia erotica, ma l'opera in sé, la vera bibbia è un assieme di fatti terribili, oscenità, incesti e accoppiamenti bestiali, il meglio sta in genesi ed esodo, massacri ad ogni pagina, stupri, lapidazioni, angeli che fottono come ricci...
Il nuovo testamento poi... orecchie mozzate, dei misericordiosi che urlano "portatemi qui il miscredente e accoppatelo", ma l'apocalisse è il top.
La bibbia è il miglior libro horror mai scritto...
L'intuito mi suggerisce che questo che esamino sia opera dell'Aretino, stampato a cavallo del 1900, le illustrazioni sono di sicuro di Franz von Bayros, illustratore, pittore austriaco, che vive tra la fine dell'800 e primi del 900 e che deve la notorietà soprattutto alle sue celebri illustrazioni di libri erotici. Illustratore di edizioni celebri di grandi classici come la Divina Commedia (Vienna, 1921) e alcuni testi della letteratura erotica mondiale (Il Decamerone di Boccaccio, Berlino, 1910, Storie da Mille e una notte, Berlino, 1913). Fu anche autore di disegni erotici decisamente spinti e hot e che pertanto furono pubblicati solo da privati, con una diffusione limitata. Alcune opere sue dei veri cammei, come le incisioni per il romanzo erotico "Erzählungen vom Toilettentisch", e la serie "Die Bonbonniere".
Ricordo una mia visita al museo dell'incisione a Brescia.
Mi soffermo a leggere la storia illustrata di Lot e delle sue due figlie e ammiro le incisioni relative. Lot che decide di soggiornare a Sodoma, lui... la moglie e le giovani figlie, poco prima della distruzione della città, dio gli manda due angeli in sembianze umane.
Lui li accoglie in casa ma gli abitanti della città, i sodomiti, sono alla sua porta per chiederne la consegna, vogliono abusare carnalmente di loro, ma si... incularli in un lungo festino pubblico.
E qui la grandezza morale di Lot... ineguagliabile (!).
Al posto dei due angeli fattesi uomini offre alla folla la verginità delle figlie, implora la folla di sibariti di prendere loro nel culo e non i due giovani uomini.
Chi di noi non avrebbe fatto come lui?
Offrire le figlie? Tutti certamente!
E queste? Le figlie? Non sono eguali?
Durante la fuga dalla città che sarà distrutta e dove la moglie di Lot resterà di fatto una statua di sale, si fermano in una grotta dove ubriacano il padre per farsi possedere da lui.
In lunghi, vari e soddisfacenti amplessi sessuali.
Sfoglio il libro, pesanti pagine patinate, lucide e in fondo l'aspettata sorpresa.
L'ultima parte di pagine è un meraviglioso lavoro.
Nel gruppo di pagine con un meticoloso lavoro di intarsio è stata ricavato una specie di incavo che contiene perfettamente la chiave.
Ho in mano la chiave per svelare il segreto della biblioteca!
E' tardissimo... e sento il rumore della macchina di Giuseppe che si ferma davanti casa. E' il ritorno di Sole, la vedova di Mistral.
Ora la biblioteca perde subitaneamente interesse, ho altre curiosità da soddisfare.
Entrare nella stanza segreta? O andare a vedere e salutare Sole? Opto per la seconda e mi metto in tasca la chiave.
La incrocio proprio sul ballatoio delle scale, lei sale e io esco dalla biblioteca.
-Sole...-
Alza lo sguardo, i suoi occhi agganciano i miei.
-Victor...-
Ancora quegli occhi profondi e inquietanti. Sono verdi e le danno un'aria da felino, non di una semplice e tranquilla gatta ma di una pantera nera, pericolosa, imprevedibile! Così di primo acchito le si darebbero gli anni di Rula, la sua pelle è splendente nonostante l'ora tardissima, la figura snella, belle gambe, bellissime.
-Vieni in camera mia... così ci conosciamo...-
Mi precede in una ampia stanza da letto, quella che divideva con Mistral? Un grande letto davvero fuori misura troneggia contro una parete e specchi di lato e sopra il letto.
-Ho la chiave... Sole...-
-Ma certo che hai la chiave! E' tutto scritto... lo abbiamo sempre saputo che l'avresti trovata, era solo questione di tempo...-
-Cosa contiene la stanza segreta?-
-Non lo sappiamo. Mistral non ci ha mai fatto entrare, ci è impedito.-
-E io farò altrettanto allora! Nessuno di voi ci entrerà-
Perché lo dico?
E' come una voce che mi viene dal di dentro che esce di forza, incontrollata.
Sento qualcosa... chi è che mi entra nella mente?
E' quasi un urlo che rimbomba nel cervello!
-NON FARLA ENTRARE... MAI...! Mi senti... Victor?-
Chiedo mentalmente...
-Sei tu... Mistral...?-
-Io e tutti quelli che ci hanno preceduto...-
Un brivido mi passa lungo la schiena mentre Sole mi guarda e dice...
-Dai una voce a Giuseppe... che ci porti su una bottiglia di champagne dalla cantina e qualcosa da mangiare, hai già visto la cantina? Mistral ci teneva molto e credo che ci terrai molto anche tu. Proprio come lui.-
Esco e recupero Giuseppe che sta portando dentro i bagagli di Sole. Rientro nella stanza e lei si sta spogliando, metto da parte la cosa... la sensazione di poco prima, minimizzo, do la colpa alla stanchezza, alla strana atmosfera della casa.
Toglie lentamente gli indumenti e scopre via via un corpo armonioso, un grosso seno che appoggia sullo sterno in una curva sensuale, i due capezzoli turgidi che guardano in su, tutto questo su un torace che sembra quasi gracile, quasi sproporzionato relativamente alla grandezza del seno. Una vita sottile che si allarga nei fianchi generosi, come generoso è il suo culo! Delle natiche superbe che sporgono leggermente in fuori! Due gambe perfette. E per finire un ventre delizioso, leggermente arrotondato guarnito dal suo pelo pubico che tiene regolato in un piccolo triangolo, il quale vertice inferiore collima con l'inizio del suo spacco deciso. Bellissima.
Più bella delle sue figlie.
Glielo dico...
-Sei molto bella... Sole. Sei un'opera d'arte della natura...-
Mi ringrazia con cenno del capo mentre entra Giuseppe con un vassoio, la bottiglia e calici da champagne. Sta aprendo il vino.
Sole...
-Giuseppe mi ha raccontato cosa avete fatto nella maremma, di come lo hai inculato... sai che la cosa mi ha eccitato? L'ho fatto fermare nello stesso punto, il medesimo... sono scesa e mi sono appoggiata con i gomiti al cofano e mi sono fatta inculare lì anch'io, con la macchina accesa e i fari che illuminavano i cespugli, mi ha riempito della sua sborra... Vuoi vedere come sono piena?-
Si china in avanti e con le mani si discosta le natiche, noto solo un certo umidore. Non so quello che lei si aspetta da me, so però cosa voglio fare io. Mentre lei rimane in quella posizione mi inginocchio e le succhio il culo. Lecco e succhio, ci metto dentro le dita e le lecco. Sono eccitato, sono pronto per godere di nuovo nonostante la stanchezza della lunga, interminabile giornata. Il suo culo è saporito. Bellissimo il buco che sembra un garofano nero. Bellissima la fica che si è aperta come una orchidea rosa, come una Phalenopsis, perfetta!
Mi stacco e prendiamo i bicchieri.
Giuseppe è escluso, lei con un cenno lo licenzia.
-A te Victor...-
Lo dice alzando il suo calice in un brindisi.
-A te che sei il nuovo Maestro...-
Si che lo sono e se potrò vi farò soffrire. Vi farò godere e soffrire. Alzo il mio bicchiere in risposta. Poi prendo la bottiglia levo via la stagnola che ricopre il collo e la sistemo sul pavimento.
-Siediti... siediti sulla bottiglia... di culo... prendila nel culo... fallo...-
E' un segno di forza. Devo mostrarle subito chi fa la musica in questo ballo. Io suono e loro danzano. Si avvicina, si mette proprio sopra e lentamente si abbassa, lo fa fino ad avere la bocca della bottiglia proprio contro il buco e lentamente si abbassa ancora e spinge, guardo lo sfintere allargarsi, il garofano perdere la forma e la bottiglia entrare, prima tutto il lungo collo poi anche una parte del resto. Il buco è sfasciato da quanto è aperto, soffre e gode e più soffre più gode.
La incito a spingere di più...
-Più dentro! Spingi spingi...!-
-Tienila dentro... e chinati, chinati in avanti a pecora... mettiti in ginocchio testa a terra... dai fallo...-
Tiene la bottiglia con una mano mentre ubbidisce, così si sistema e da una visione piena di libidine del suo culo che si allarga dalla stretta vita in una curva sensualissima, la bottiglia completa il quadro. Mentre ha la bottiglia dentro prendo a scuoterla forte, la agito, il suo buco si allarga ancora di più e il vino inizia a spumeggiare, la pressione così causata fa si che il liquido passi nell'intestino, che lo riempia...
Tolgo la bottiglia e metto sotto di lei i due bicchieri, non è più champagne quello che esce, è nettare degli dei.
Lo beviamo.
Mi preparo per metterglielo dentro, voglio aggiungere il mio seme a quel nettare.
Ma non entrano i gemelli?
-Mammaaaaaaaa....-
L'abbracciano stretta mentre lei si alza e poi li trascina con se sul letto. Io resto con il cazzo in bella mostra, duro, rigido, scappellato. Il glande violaceo dal desiderio.
I due ragazzi la tengono stretta.
-Mamma... lasciacelo fare... Ti preghiamo mamma... ci sei mancata tanto!-
-Fatelo... -
I due ragazzi prendono ognuno una delle sue mammelle fra le mani e portano la bocca sul capezzolo, iniziano a suggere come fossero dei bambini che si nutrono alle tette gonfie della madre, succhiano.
Sole si dichiara sfinita e chiede riposo, vuole dormire e i figli si fermano con lei.
Voglio restare anch'io con loro?
No... ho da fare.
Sono sfinito, quasi febbricitante dalla stanchezza ma non voglio dormire. Mi rivesto e prendo in mano la chiave.
Devo entrare nella stanza segreta, c'è qualcuno che mi aspetta.
Che mi chiama…
-Il tuo è un appuntamento con il destino, Victor… a questo non puoi negarti, è scritto.-
Questa è la voce che mi chiama mentre uso la chiave. La porta si apre silenziosamente sui suoi cardini ed entro.
Accendo la luce e mi inoltro…
Scaffali… una scrivania e una serie di ripiani dove sono riposti dei contenitori, dei libri. Ora per rendermi comprensibile da voi che leggete queste cose straordinarie vi riporto il colloquio con Mistral come se avvenisse con parole ma in realtà fu una sua intromissione nel mio cervello… un dialogo interiore.
-Victor… qui non possono sapere cosa dici o pensi, ma fuori… nella casa e dappertutto loro ti leggono nel cervello e ti possono condizionare, possono farti fare quello che vogliono…-
-Ma che vogliono da me? Dimmelo Mistral… -
-Vogliono il tuo seme… devi ingravidare Rula e Anais… e tutte le altre-
-Perché io…? -
-Semplice, perché sei il predestinato. Tu e nessun altro. Cosa conosci del Culto di Iside?-
-Non molto… So della sua posizione nella genealogia deistica dell’antico Egitto, era figlia di Nut e Geb, sorella di Nefti, Seth ed Osiride, di cui fu anche sposa e dal quale ebbe Horus. E che in età romana divenne un culto, mi sembra che fu portato a Roma da Cleopatra…-
-Il culto di Iside era ed è misterico, cioè viene ancora celebrato da fedeli iniziati ai suoi misteri, in segreto. Loro sono delle sacerdotesse al più alto livello della gerarchia, non muoiono cioè decadono solo fisicamente ma il loro spirito passa da madre in figlia, sono immortali…-
-E Milo? Anita e Giuseppe?-
-Milo è il testimone che esiste ed esisterà in ogni loro riapparizione. Gli altri sono semplici adepti…-
-E noi?-
-Ma sai quanti ci hanno preceduto? Decine… e tutti ne hanno beneficiato, io stesso non sarei diventato un grande pittore senza loro, ti condizionano al meglio. Vogliono che tu abbia successo, che diventi qualcuno nella vita reale. Ma poi… al momento che è necessario un nuovo Maestro ti fanno morire, come è successo a me. -
-Guarda Victor… qui sulla scrivania, questo volume è il mio diario. E’ aperto sulle ultime pagine che ho scritto. Sono state crudeli, sai? Potevano farmi morire in un modo decoroso, consono alla mia esistenza… preferivo morire scopando, ma non è nella loro natura la generosità. Leggilo…! E dietro di te ci sono i diari di tutti quelli che ci hanno preceduto…-
Il nuovo testamento poi... orecchie mozzate, dei misericordiosi che urlano "portatemi qui il miscredente e accoppatelo", ma l'apocalisse è il top.
La bibbia è il miglior libro horror mai scritto...
L'intuito mi suggerisce che questo che esamino sia opera dell'Aretino, stampato a cavallo del 1900, le illustrazioni sono di sicuro di Franz von Bayros, illustratore, pittore austriaco, che vive tra la fine dell'800 e primi del 900 e che deve la notorietà soprattutto alle sue celebri illustrazioni di libri erotici. Illustratore di edizioni celebri di grandi classici come la Divina Commedia (Vienna, 1921) e alcuni testi della letteratura erotica mondiale (Il Decamerone di Boccaccio, Berlino, 1910, Storie da Mille e una notte, Berlino, 1913). Fu anche autore di disegni erotici decisamente spinti e hot e che pertanto furono pubblicati solo da privati, con una diffusione limitata. Alcune opere sue dei veri cammei, come le incisioni per il romanzo erotico "Erzählungen vom Toilettentisch", e la serie "Die Bonbonniere".
Ricordo una mia visita al museo dell'incisione a Brescia.
Mi soffermo a leggere la storia illustrata di Lot e delle sue due figlie e ammiro le incisioni relative. Lot che decide di soggiornare a Sodoma, lui... la moglie e le giovani figlie, poco prima della distruzione della città, dio gli manda due angeli in sembianze umane.
Lui li accoglie in casa ma gli abitanti della città, i sodomiti, sono alla sua porta per chiederne la consegna, vogliono abusare carnalmente di loro, ma si... incularli in un lungo festino pubblico.
E qui la grandezza morale di Lot... ineguagliabile (!).
Al posto dei due angeli fattesi uomini offre alla folla la verginità delle figlie, implora la folla di sibariti di prendere loro nel culo e non i due giovani uomini.
Chi di noi non avrebbe fatto come lui?
Offrire le figlie? Tutti certamente!
E queste? Le figlie? Non sono eguali?
Durante la fuga dalla città che sarà distrutta e dove la moglie di Lot resterà di fatto una statua di sale, si fermano in una grotta dove ubriacano il padre per farsi possedere da lui.
In lunghi, vari e soddisfacenti amplessi sessuali.
Sfoglio il libro, pesanti pagine patinate, lucide e in fondo l'aspettata sorpresa.
L'ultima parte di pagine è un meraviglioso lavoro.
Nel gruppo di pagine con un meticoloso lavoro di intarsio è stata ricavato una specie di incavo che contiene perfettamente la chiave.
Ho in mano la chiave per svelare il segreto della biblioteca!
E' tardissimo... e sento il rumore della macchina di Giuseppe che si ferma davanti casa. E' il ritorno di Sole, la vedova di Mistral.
Ora la biblioteca perde subitaneamente interesse, ho altre curiosità da soddisfare.
Entrare nella stanza segreta? O andare a vedere e salutare Sole? Opto per la seconda e mi metto in tasca la chiave.
La incrocio proprio sul ballatoio delle scale, lei sale e io esco dalla biblioteca.
-Sole...-
Alza lo sguardo, i suoi occhi agganciano i miei.
-Victor...-
Ancora quegli occhi profondi e inquietanti. Sono verdi e le danno un'aria da felino, non di una semplice e tranquilla gatta ma di una pantera nera, pericolosa, imprevedibile! Così di primo acchito le si darebbero gli anni di Rula, la sua pelle è splendente nonostante l'ora tardissima, la figura snella, belle gambe, bellissime.
-Vieni in camera mia... così ci conosciamo...-
Mi precede in una ampia stanza da letto, quella che divideva con Mistral? Un grande letto davvero fuori misura troneggia contro una parete e specchi di lato e sopra il letto.
-Ho la chiave... Sole...-
-Ma certo che hai la chiave! E' tutto scritto... lo abbiamo sempre saputo che l'avresti trovata, era solo questione di tempo...-
-Cosa contiene la stanza segreta?-
-Non lo sappiamo. Mistral non ci ha mai fatto entrare, ci è impedito.-
-E io farò altrettanto allora! Nessuno di voi ci entrerà-
Perché lo dico?
E' come una voce che mi viene dal di dentro che esce di forza, incontrollata.
Sento qualcosa... chi è che mi entra nella mente?
E' quasi un urlo che rimbomba nel cervello!
-NON FARLA ENTRARE... MAI...! Mi senti... Victor?-
Chiedo mentalmente...
-Sei tu... Mistral...?-
-Io e tutti quelli che ci hanno preceduto...-
Un brivido mi passa lungo la schiena mentre Sole mi guarda e dice...
-Dai una voce a Giuseppe... che ci porti su una bottiglia di champagne dalla cantina e qualcosa da mangiare, hai già visto la cantina? Mistral ci teneva molto e credo che ci terrai molto anche tu. Proprio come lui.-
Esco e recupero Giuseppe che sta portando dentro i bagagli di Sole. Rientro nella stanza e lei si sta spogliando, metto da parte la cosa... la sensazione di poco prima, minimizzo, do la colpa alla stanchezza, alla strana atmosfera della casa.
Toglie lentamente gli indumenti e scopre via via un corpo armonioso, un grosso seno che appoggia sullo sterno in una curva sensuale, i due capezzoli turgidi che guardano in su, tutto questo su un torace che sembra quasi gracile, quasi sproporzionato relativamente alla grandezza del seno. Una vita sottile che si allarga nei fianchi generosi, come generoso è il suo culo! Delle natiche superbe che sporgono leggermente in fuori! Due gambe perfette. E per finire un ventre delizioso, leggermente arrotondato guarnito dal suo pelo pubico che tiene regolato in un piccolo triangolo, il quale vertice inferiore collima con l'inizio del suo spacco deciso. Bellissima.
Più bella delle sue figlie.
Glielo dico...
-Sei molto bella... Sole. Sei un'opera d'arte della natura...-
Mi ringrazia con cenno del capo mentre entra Giuseppe con un vassoio, la bottiglia e calici da champagne. Sta aprendo il vino.
Sole...
-Giuseppe mi ha raccontato cosa avete fatto nella maremma, di come lo hai inculato... sai che la cosa mi ha eccitato? L'ho fatto fermare nello stesso punto, il medesimo... sono scesa e mi sono appoggiata con i gomiti al cofano e mi sono fatta inculare lì anch'io, con la macchina accesa e i fari che illuminavano i cespugli, mi ha riempito della sua sborra... Vuoi vedere come sono piena?-
Si china in avanti e con le mani si discosta le natiche, noto solo un certo umidore. Non so quello che lei si aspetta da me, so però cosa voglio fare io. Mentre lei rimane in quella posizione mi inginocchio e le succhio il culo. Lecco e succhio, ci metto dentro le dita e le lecco. Sono eccitato, sono pronto per godere di nuovo nonostante la stanchezza della lunga, interminabile giornata. Il suo culo è saporito. Bellissimo il buco che sembra un garofano nero. Bellissima la fica che si è aperta come una orchidea rosa, come una Phalenopsis, perfetta!
Mi stacco e prendiamo i bicchieri.
Giuseppe è escluso, lei con un cenno lo licenzia.
-A te Victor...-
Lo dice alzando il suo calice in un brindisi.
-A te che sei il nuovo Maestro...-
Si che lo sono e se potrò vi farò soffrire. Vi farò godere e soffrire. Alzo il mio bicchiere in risposta. Poi prendo la bottiglia levo via la stagnola che ricopre il collo e la sistemo sul pavimento.
-Siediti... siediti sulla bottiglia... di culo... prendila nel culo... fallo...-
E' un segno di forza. Devo mostrarle subito chi fa la musica in questo ballo. Io suono e loro danzano. Si avvicina, si mette proprio sopra e lentamente si abbassa, lo fa fino ad avere la bocca della bottiglia proprio contro il buco e lentamente si abbassa ancora e spinge, guardo lo sfintere allargarsi, il garofano perdere la forma e la bottiglia entrare, prima tutto il lungo collo poi anche una parte del resto. Il buco è sfasciato da quanto è aperto, soffre e gode e più soffre più gode.
La incito a spingere di più...
-Più dentro! Spingi spingi...!-
-Tienila dentro... e chinati, chinati in avanti a pecora... mettiti in ginocchio testa a terra... dai fallo...-
Tiene la bottiglia con una mano mentre ubbidisce, così si sistema e da una visione piena di libidine del suo culo che si allarga dalla stretta vita in una curva sensualissima, la bottiglia completa il quadro. Mentre ha la bottiglia dentro prendo a scuoterla forte, la agito, il suo buco si allarga ancora di più e il vino inizia a spumeggiare, la pressione così causata fa si che il liquido passi nell'intestino, che lo riempia...
Tolgo la bottiglia e metto sotto di lei i due bicchieri, non è più champagne quello che esce, è nettare degli dei.
Lo beviamo.
Mi preparo per metterglielo dentro, voglio aggiungere il mio seme a quel nettare.
Ma non entrano i gemelli?
-Mammaaaaaaaa....-
L'abbracciano stretta mentre lei si alza e poi li trascina con se sul letto. Io resto con il cazzo in bella mostra, duro, rigido, scappellato. Il glande violaceo dal desiderio.
I due ragazzi la tengono stretta.
-Mamma... lasciacelo fare... Ti preghiamo mamma... ci sei mancata tanto!-
-Fatelo... -
I due ragazzi prendono ognuno una delle sue mammelle fra le mani e portano la bocca sul capezzolo, iniziano a suggere come fossero dei bambini che si nutrono alle tette gonfie della madre, succhiano.
Sole si dichiara sfinita e chiede riposo, vuole dormire e i figli si fermano con lei.
Voglio restare anch'io con loro?
No... ho da fare.
Sono sfinito, quasi febbricitante dalla stanchezza ma non voglio dormire. Mi rivesto e prendo in mano la chiave.
Devo entrare nella stanza segreta, c'è qualcuno che mi aspetta.
Che mi chiama…
-Il tuo è un appuntamento con il destino, Victor… a questo non puoi negarti, è scritto.-
Questa è la voce che mi chiama mentre uso la chiave. La porta si apre silenziosamente sui suoi cardini ed entro.
Accendo la luce e mi inoltro…
Scaffali… una scrivania e una serie di ripiani dove sono riposti dei contenitori, dei libri. Ora per rendermi comprensibile da voi che leggete queste cose straordinarie vi riporto il colloquio con Mistral come se avvenisse con parole ma in realtà fu una sua intromissione nel mio cervello… un dialogo interiore.
-Victor… qui non possono sapere cosa dici o pensi, ma fuori… nella casa e dappertutto loro ti leggono nel cervello e ti possono condizionare, possono farti fare quello che vogliono…-
-Ma che vogliono da me? Dimmelo Mistral… -
-Vogliono il tuo seme… devi ingravidare Rula e Anais… e tutte le altre-
-Perché io…? -
-Semplice, perché sei il predestinato. Tu e nessun altro. Cosa conosci del Culto di Iside?-
-Non molto… So della sua posizione nella genealogia deistica dell’antico Egitto, era figlia di Nut e Geb, sorella di Nefti, Seth ed Osiride, di cui fu anche sposa e dal quale ebbe Horus. E che in età romana divenne un culto, mi sembra che fu portato a Roma da Cleopatra…-
-Il culto di Iside era ed è misterico, cioè viene ancora celebrato da fedeli iniziati ai suoi misteri, in segreto. Loro sono delle sacerdotesse al più alto livello della gerarchia, non muoiono cioè decadono solo fisicamente ma il loro spirito passa da madre in figlia, sono immortali…-
-E Milo? Anita e Giuseppe?-
-Milo è il testimone che esiste ed esisterà in ogni loro riapparizione. Gli altri sono semplici adepti…-
-E noi?-
-Ma sai quanti ci hanno preceduto? Decine… e tutti ne hanno beneficiato, io stesso non sarei diventato un grande pittore senza loro, ti condizionano al meglio. Vogliono che tu abbia successo, che diventi qualcuno nella vita reale. Ma poi… al momento che è necessario un nuovo Maestro ti fanno morire, come è successo a me. -
-Guarda Victor… qui sulla scrivania, questo volume è il mio diario. E’ aperto sulle ultime pagine che ho scritto. Sono state crudeli, sai? Potevano farmi morire in un modo decoroso, consono alla mia esistenza… preferivo morire scopando, ma non è nella loro natura la generosità. Leggilo…! E dietro di te ci sono i diari di tutti quelli che ci hanno preceduto…-
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