ICO “Tribute” - Preludio
di
Alba6990
genere
interviste
ICO - Videogioco di avventura dinamica in 3D, rilasciato nel 2001 per PlayStation 2 e nel 2011 anche per PlayStation 3 con qualche piccola correzione grafica.
Sviluppatori: Team Ico, Sony Interactive Entertainment, SCE Japan Studio.
Trama: Ico è un giovane ragazzino che vive in un villaggio di un luogo e un’era sconosciuti. Appena nati, i familiari si accorgono della presenza di due piccola corna sulla sua testa. Questo è un presagio di sventura, poiché tutte le volte che al villaggio nasce un ragazzo con le corna, nel corso dei suoi pochi anni di vita, si susseguono carestie, morte del bestiame, malattie e altre disgrazie.
Il giorno del suo dodicesimo compleanno, Ico viene portato via da dei cavalieri incappucciati, che hanno il compito di condurlo ad un castello-fortezza abbandonato, dove verrà sacrificato per il bene del villaggio.
Il ragazzo, quindi, nonostante le grida, viene trascinato al castello, rinchiuso dentro ad uno dei tanti sarcofagi dove i ragazzini come lui incontrano la morte e lasciato al suo destino.
Ma il fato ha altri progetti per lui: durante un piccolo terremoto, il suo sarcofago si rompe, donandogli la libertà.
Incontra subito una ragazza di 16 anni, rimasta sempre rinchiusa nel castello e per questo vittima di una tremenda solitudine, di nome Yorda, la quale sembra brillare e avere dei poteri legati alla luce.
In Ico nasce istantaneamente un profondo sentimento di protezione nei confronti della ragazza e tra i due nasce un intenso legame affettivo.
È così che inizia il gioco: con Ico e Yorda che, insieme, devono cercare una via di fuga attraverso le grandi sale illuminate dalla fievole luce delle fiaccole, le porte cigolanti e le scale a chiocciola, in una serie di enigmi che dovranno essere superati per riabbracciare la libertà e la luce del Sole, con le ombre in agguato in ogni angolo per cercare di ricondurre Yorda nell’oscurità.
Avvertenze: nessuna. Il videogioco è adatto a tutti, bambini, ragazzi e adulti. Più che un gioco, è un’opera d’arte videoludica, una poesia vivente. Chi lo conosce, capisce sicuramente cosa intendo.
I racconti che scriverò in merito a questa storia non sono legati al sesso o all’erotismo, ma all’affetto che si genera tra i due protagonisti.
Spero vi piacerà, dal prossimo capitolo si comincia.
Sviluppatori: Team Ico, Sony Interactive Entertainment, SCE Japan Studio.
Trama: Ico è un giovane ragazzino che vive in un villaggio di un luogo e un’era sconosciuti. Appena nati, i familiari si accorgono della presenza di due piccola corna sulla sua testa. Questo è un presagio di sventura, poiché tutte le volte che al villaggio nasce un ragazzo con le corna, nel corso dei suoi pochi anni di vita, si susseguono carestie, morte del bestiame, malattie e altre disgrazie.
Il giorno del suo dodicesimo compleanno, Ico viene portato via da dei cavalieri incappucciati, che hanno il compito di condurlo ad un castello-fortezza abbandonato, dove verrà sacrificato per il bene del villaggio.
Il ragazzo, quindi, nonostante le grida, viene trascinato al castello, rinchiuso dentro ad uno dei tanti sarcofagi dove i ragazzini come lui incontrano la morte e lasciato al suo destino.
Ma il fato ha altri progetti per lui: durante un piccolo terremoto, il suo sarcofago si rompe, donandogli la libertà.
Incontra subito una ragazza di 16 anni, rimasta sempre rinchiusa nel castello e per questo vittima di una tremenda solitudine, di nome Yorda, la quale sembra brillare e avere dei poteri legati alla luce.
In Ico nasce istantaneamente un profondo sentimento di protezione nei confronti della ragazza e tra i due nasce un intenso legame affettivo.
È così che inizia il gioco: con Ico e Yorda che, insieme, devono cercare una via di fuga attraverso le grandi sale illuminate dalla fievole luce delle fiaccole, le porte cigolanti e le scale a chiocciola, in una serie di enigmi che dovranno essere superati per riabbracciare la libertà e la luce del Sole, con le ombre in agguato in ogni angolo per cercare di ricondurre Yorda nell’oscurità.
Avvertenze: nessuna. Il videogioco è adatto a tutti, bambini, ragazzi e adulti. Più che un gioco, è un’opera d’arte videoludica, una poesia vivente. Chi lo conosce, capisce sicuramente cosa intendo.
I racconti che scriverò in merito a questa storia non sono legati al sesso o all’erotismo, ma all’affetto che si genera tra i due protagonisti.
Spero vi piacerà, dal prossimo capitolo si comincia.
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