La camerierina
di
Marisa Quarantenne
genere
prime esperienze
Il temporale al tennis club sembra spaventi tutti, gli spogliatoi si sono vuotati in men che non si dica mentre le prime gocce cadevano e i primi tuoni rumoreggiavano.
Io ho continuato come niente fosse a fare la doccia e come sempre a menarmi l’uccello come mi piace fare mentre mi lavo .
Ho 40 anni , ma ancora una buona forma fisica, non ho un filo di pancia , muscoli tonici da ex professionista del tennis è un uccello che non mi ha mai fatto sfigurare con nessuna donna.
Mentre esco dalle doccie nudo e gocciolante mi trovo faccia a faccia con una camerierina mandata a pulire gli spogliatoi , vista l’ora e il temporale la direzione avrà pensato che ormai fossero vuote.
Capelli rossi lunghi quasi fino alla vita , una spruzzata di efelidi sul naso , occhi verdi è bellissima, ha 18 anni da un mese circa, lo so perché sono capitato per caso al bar del club mentre festeggiava con i suoi amici e le avevo fatto gli auguri.
Rimane ferma a guardarmi mentre il mio uccello davanti a tanta bellezza , e forse merito anche della menata che gli ho appena dato prende vita e si rizza in piedi, lei si avvicina e lo prende con la mano.
La abbraccio e le infilo la mano sotto la gonnellina bianca che con la polo sempre bianca fa da divisa per le ragazze che lavorano al tennis club.
Un culetto sodo è sotto la mia mano, lei si stacca e con pochi movimenti si spoglia, una dea , la pelle bianchissima un seno piccolo ma sodo con i capezzoli ritti è un ciuffetto di peli rossi fra le cosce.
Rientriamo nelle doccie e le infilo la lingua in bocca per un lungo bacio, poi la faccio inginocchiare e lei inizia a leccarmi il cazzo le palle, lo prende in bocca e succhia, le metto una mano sulla nuca e le do il tempo , riesce a prenderlo in bocca tutto è brava per essere così giovane.
Si alza e mi dice, sono vergine voglio che tu sia il primo, sono onorato , la prendo con le mani sul culo la alzo e iniziò a impalarla piano sento un ostacolo do un colpo di reni ed è fatta cola un po’ di sangue mi stringe con le braccia e affonda il viso tra la mia spalla e il collo ma non fa un gemito, iniziò a pomparla piano e sento che lei si rilassa un po’ ansima viene i suoi umori colano fuori dalla sua fica e sulle mie gambe, sfilo il mio uccello e le succhio un po’ i seni, ci diamo un lungo bacio con la lingua e ci infiliamo sotto l’acqua calda della doccia e ci laviamo a vicenda.
Le infilo un dito nel culo , ma lei dice no una cosa alla volta per quello vengo a casa tua e lo faremo un po’ più comodi, annuisco finiamo di lavarci e lei si asciuga in fretta e sparisce.
Questo è il racconto di come ho perso la verginità circa 20 anni fa nel tennis club dove avevo trovato un lavoretto estivo.
Il culo come ho scritto me lo ha sverginato lo stesso uomo dopo pochi giorni a casa sua su un comodo letto
Ciao Marisa
ssmarisa40@libero.it
Io ho continuato come niente fosse a fare la doccia e come sempre a menarmi l’uccello come mi piace fare mentre mi lavo .
Ho 40 anni , ma ancora una buona forma fisica, non ho un filo di pancia , muscoli tonici da ex professionista del tennis è un uccello che non mi ha mai fatto sfigurare con nessuna donna.
Mentre esco dalle doccie nudo e gocciolante mi trovo faccia a faccia con una camerierina mandata a pulire gli spogliatoi , vista l’ora e il temporale la direzione avrà pensato che ormai fossero vuote.
Capelli rossi lunghi quasi fino alla vita , una spruzzata di efelidi sul naso , occhi verdi è bellissima, ha 18 anni da un mese circa, lo so perché sono capitato per caso al bar del club mentre festeggiava con i suoi amici e le avevo fatto gli auguri.
Rimane ferma a guardarmi mentre il mio uccello davanti a tanta bellezza , e forse merito anche della menata che gli ho appena dato prende vita e si rizza in piedi, lei si avvicina e lo prende con la mano.
La abbraccio e le infilo la mano sotto la gonnellina bianca che con la polo sempre bianca fa da divisa per le ragazze che lavorano al tennis club.
Un culetto sodo è sotto la mia mano, lei si stacca e con pochi movimenti si spoglia, una dea , la pelle bianchissima un seno piccolo ma sodo con i capezzoli ritti è un ciuffetto di peli rossi fra le cosce.
Rientriamo nelle doccie e le infilo la lingua in bocca per un lungo bacio, poi la faccio inginocchiare e lei inizia a leccarmi il cazzo le palle, lo prende in bocca e succhia, le metto una mano sulla nuca e le do il tempo , riesce a prenderlo in bocca tutto è brava per essere così giovane.
Si alza e mi dice, sono vergine voglio che tu sia il primo, sono onorato , la prendo con le mani sul culo la alzo e iniziò a impalarla piano sento un ostacolo do un colpo di reni ed è fatta cola un po’ di sangue mi stringe con le braccia e affonda il viso tra la mia spalla e il collo ma non fa un gemito, iniziò a pomparla piano e sento che lei si rilassa un po’ ansima viene i suoi umori colano fuori dalla sua fica e sulle mie gambe, sfilo il mio uccello e le succhio un po’ i seni, ci diamo un lungo bacio con la lingua e ci infiliamo sotto l’acqua calda della doccia e ci laviamo a vicenda.
Le infilo un dito nel culo , ma lei dice no una cosa alla volta per quello vengo a casa tua e lo faremo un po’ più comodi, annuisco finiamo di lavarci e lei si asciuga in fretta e sparisce.
Questo è il racconto di come ho perso la verginità circa 20 anni fa nel tennis club dove avevo trovato un lavoretto estivo.
Il culo come ho scritto me lo ha sverginato lo stesso uomo dopo pochi giorni a casa sua su un comodo letto
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