La ragazza dalla pelle ambrata
di
Marisa Quarantenne
genere
saffico
Da tempo non andavo in palestra ma averla nel condominio mi fece venire voglia di andarci.
Era mezzanotte non avevo sonno mi misi la tuta e con l’ascensore mi portai all’ultimo piano , 15 minuti di cyclette guardano la città dalla vetrata che mostrava un bel panorama di luci.
Cercando di rilassarmi nello spogliatoio mi tolsi la tuta e con addosso solo il telo di spugna entrai nel bagno turco , nel vapore che aleggiava mi resi conto di non essere sola, sdraiata su di una panca c’era sdraiata una bellissima ragazza probabilmente araba con la pelle ambrata, con gli occhi chiusi si accarezzava il pube le dita allargavano le grandi labbra.
Mi avvicinai e le carezzai una coscia , senza aprire gli occhi allargò le gambe, risalii con la mano e le carezzai la fica , un piccolo gemito e inarcò la schiena aprendo le grandi labbra con le due mani, avvicinai la mia bocca alla sua fica e la mia lingua iniziò a saettare nella fica bagnata e vogliosa.
Montai su di lei nella posizione del 69 e sentii la sua lingua penetrarmi il buchino del mio culetto che tanti cazzi ha preso nei miei 40 anni.
Mi ero rilassata completamente il 69 con una donna mi piace molto, la ragazza era sparita senza dire una parola.
Uscii nuda dal bagno turco e mi incamminai verso gli spogliatoi erano ormai le due del mattino, sovrappensiero entrai nella porta sbagliata , lo spogliatoio maschile , sotto la doccia intravidi un ragazzo che somigliava ad un bronzo di Riace , forse potevo farmi la doccia li e divertirmi ancora un po’ , la notte era ancora lunga
Era mezzanotte non avevo sonno mi misi la tuta e con l’ascensore mi portai all’ultimo piano , 15 minuti di cyclette guardano la città dalla vetrata che mostrava un bel panorama di luci.
Cercando di rilassarmi nello spogliatoio mi tolsi la tuta e con addosso solo il telo di spugna entrai nel bagno turco , nel vapore che aleggiava mi resi conto di non essere sola, sdraiata su di una panca c’era sdraiata una bellissima ragazza probabilmente araba con la pelle ambrata, con gli occhi chiusi si accarezzava il pube le dita allargavano le grandi labbra.
Mi avvicinai e le carezzai una coscia , senza aprire gli occhi allargò le gambe, risalii con la mano e le carezzai la fica , un piccolo gemito e inarcò la schiena aprendo le grandi labbra con le due mani, avvicinai la mia bocca alla sua fica e la mia lingua iniziò a saettare nella fica bagnata e vogliosa.
Montai su di lei nella posizione del 69 e sentii la sua lingua penetrarmi il buchino del mio culetto che tanti cazzi ha preso nei miei 40 anni.
Mi ero rilassata completamente il 69 con una donna mi piace molto, la ragazza era sparita senza dire una parola.
Uscii nuda dal bagno turco e mi incamminai verso gli spogliatoi erano ormai le due del mattino, sovrappensiero entrai nella porta sbagliata , lo spogliatoio maschile , sotto la doccia intravidi un ragazzo che somigliava ad un bronzo di Riace , forse potevo farmi la doccia li e divertirmi ancora un po’ , la notte era ancora lunga
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