Gli opposti

di
genere
sentimentali

Veloce la sento, questa pioggia che inizia a cadere, bagna tutto quello che incontra e mi da un po’ di tregua da questo caldo assillante.
“ È finita “ la tua frase mi riecheggia ancora nella testa, mi ronza impertinente come una mosca.
Non só se sia finita, perché non só nemmeno dire con precisione se tra noi qualcosa sia mai nato.
Questa pioggia sta lavando via la mia tristezza, perché in fondo io, te lo avevo detto, che era meglio lasciar stare.
Sei stato testardo, e ci hai provato a tenermi con te.
Più cerchi di stringermi, più ti scivolo via dalle mani:“ sei più sfuggente dell’acqua, mi sono stancato” mi hai detto stremato.
Hai ragione, sono stata odiosa.
Piano ti carezzo le tue sopracciglia, corrugate dal mio essere così insopportabile, mentre mi avvicino a te.
Sempre agli opposti io e te, ma la carica elettrica si palpa sempre e appena ti tocco mi elettrizzo.
Mi sento formicolare le dita, mentre cerco il tuo sesso fremente.
Ti denudo velocemente, quasi ti strappo i vestiti e uguale faccio coi miei.
“ Stenditi supino per terra “ ti sussurro all’orecchio. Mi ubbidisci subito, i tuoi occhi ambrati fissano i miei, ti vedo già perso in me.
“Ho voglia di sentirti sulle mie mani” quasi implori.
“ Non si può, non ora” ti rispondo.
Mentre piano inizio a toccare la mia fica, già accesa e pulsante.
Piano poi mi metto a cavalcioni su di te, inizio a strusciarla sul tuo cazzo ma evitando di farmi penetrare.
Tu sai che non puoi fare nulla, cerchi di tenere le mani congiunte dietro al capo e ti fai torturare da me. Poggio le mie sopra alle tue spalle, è come se ti stessi facendo una sega ben lubrificata.
Mi muovo tranquilla, ben precisa, accelerando solo quando ti sento ansimare più in fretta.
Poi però rallento, abbassando lo sguardo la vedo, la tua cappella già violacea e turgida.
“ Un bel lecca lecca da succhiare” ti sussurro.
“ Fanculo” è la tua risposta digrignata.
Sono perfida, lo só. Ti alito sul collo, spostandomi fino alle tue labbra.
Cerchi di leccare la mie ma mi sposto, tempo qualche frazione di secondo e finalmente sento le tue mani sui miei fianchi.
Me li arpioni, vuoi essere sicuro che stavolta non ti sfugga, e con quel bel cazzo che hai, finalmente mi fai tua.
Ti ho lubrificato a puntino, con i miei umori bollenti e salaci, infatti basta un’unica spinta e ti sento dentro di me.
Nelle mie profondità, nel mio oceano di lava e ti vedo finalmente godere a pieno.
Ti ho sfinito a tal punto che vieni subito, ti bastano pochi colpi di bacino, rapidi e magistrali.
Vedendoti così stravolto, dall’orgasmo che ti sto donando, ti seguo a ruota.
E mi lascio andare, finalmente mi chino tra le tue braccia, che mi accolgono come sempre.
Ci baciamo, in questo amplesso di lingue post coito e col fiato ancora corto.



Dicono che gli opposti si attraggono, ma non dicono mai per quanto tempo. (Cit.)
scritto il
2018-08-14
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