Guardati
di
scopertaeros69
genere
sentimentali
Ed ancora una volta eccoci qui, insieme, ti ho presa trascinandoti con me sotto la doccia in una sorta di giocoso ratto, tra finte proteste ed un trasalire comune per l’operato di un idraulico birbone, l’acqua fredda tonifica… ma insomma… Eppure sento il bisogno di averti anche così, in quel nostro tenero modo di prenderci cura l’uno dell’altro, nelle nostre rispettive nudità. Siamo due campi di battaglia, non certo due ragazzini anche se, il modo che abbiamo di prenderci a volte ha ben poco della calma maturità, lo paghiamo gioiosamente in acido lattico il giorno dopo. Sarai anche la mia schiava, ma prim’ancora sei la mia donna, certo che lo sei, ed allora nell’inchinarmi ad asciugarti con il telo, non ravviso nessun impedimento, quel che ci lega non ha bisogno di un rispetto ortodosso dei simbolismi, in fondo qualche certezza l’abbiamo, tale da non aver bisogno di esserne rassicurati. Ti prendo e ti accompagno dinanzi allo specchio, ti ordino gentilmente di guardarti, di ammirare quel che io stesso vedo, di riconoscere quella donna che tra poco trascinerò sul letto per farla mia finchè non ne sarò sazio. Voglio che tu ti “veda” che capisca sino in fondo chi sei e devi essere, al pari poi devo averti, senza limiti… no non “quei limiti”, quel che desidero è che tu ti senta disposta a darmi tutto di te, senza remore nè paure. Non pratiche, non ruoli, ma la nudità del nostro essere in tutti i suoi innumerevoli difetti, ed allora guardati, quella donna nello specchio sei tu, mia meraviglia, la mia mano tra i capelli non è li per protervia, l’altra che ti cinge il collo digradando tra i seni aspetta solo di essere coperta dalla tua. Tra poco affonderò nella tua carne con la mia, con la bocca, con le dita, con il cazzo, ti darò piacere, ti darò dolore, ti guarderò bagnarti oscenamente e mutare l’espressione serena del tuo viso in quella trasfigurata della lussuria. Violerò la tua fica, la tua bocca…a lungo e il tuo culo che so essere ancora in parte un tabù da violare, ma non di meno lo prenderò comunque. Lo farò si e non perché sia un mio diritto, cosa che tu mi hai dato di tua volontà, ma perché tu stessa hai bisogno di sentirti posseduta. Non voglio controllarti, voglio tu sia libera in ogni tuo movimento, dal porgermi i polsi ad inginocchiarti per ricevermi in bocca, al piegarti offrendoti aspettando che ti afferri i capelli. Abbiamo bisogno di passare attraverso la tempesta entrambi, prima di poter navigare ancora nelle acque placide di quel desiderio così mutevole che ci tormenta. Quindi guardati mia piccola meraviglia, guardati e inizia a godere di te stessa mentre porto la tua mano tra le gambe, guarda e godi di quella donna ed inizia a farci l’amore… perché io farò l’amore con entrambe. E mentre penso tutto questo sussurrandotelo, ti guardo cercare i miei occhi riflessi nello specchio, un sorriso pudico che sembrerebbe ipocrita e fuor di posto in qualsiasi altra situazione, su qualsiasi altro viso, prende posto nei tuoi lineamenti, poi socchiudi gli occhi nel primo piacere che inizia a lambirti, ti guardo si…mentre il mio desiderio cresce prepotente, irragionevole e mi supplichi quasi lamentosa di prenderti. Ti giri per cercare i miei occhi, non ti basta più quella copia riflessa, la tua pelle scotta, forse di sole, forse di febbre, forse semplicemente di voglia…
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