Al bagno pubblico del parco (parte I)

di
genere
pissing

Le mie perversioni a livello sessuale sono sempre state molteplici. Per un verso o per l’altro però non le ho mai realizzate con i miei partners. Ho sempre prediletto le relazioni durature e si sa che quando subentra la routine nella vita sessuale o si cerca di fare uno scatto in avanti provando cose nuove oppure il rapporto è destinato ad esaurirsi, a meno che non subentrino nuovi obiettivi come famiglia e figli, obiettivi che però ancora ad oggi non ho preso in considerazione.
La svolta per me è stata una visita in Olanda alla mia ex compagna di università Cinzia, la quale mi ha introdotto ai piaceri del Glory Hole (vedi la serie di racconti “Finalmente al Glory Hole” nella sezione “Prime esperienze”, nda). Quella esperienza mi ha sbloccata e da allora ho deciso di provare a realizzare nel limite del possibile ogni mio desiderio.
Andando spesso al parco cittadino per fare jogging sono sempre stata attratta dalle zone più recondite, frequentate da guardoni, pervertiti e a volte pure da trans e prostitute.
In questi recessi del parco mi hanno sempre incuriosito i bagni pubblici, soprattutto quelli maschili; all’interno del casottino ci sono stanzette con il wc e con tanto di porta chiudibile dall’interno, mentre fuori ci sono gli orinatoi alla parete. Una volta, trovando il coraggio di entrare, dato che non c’era nessuno e mi scappava forte la pipì, mi chiusi all’interno di una delle stanzette con la tazza e mentre la facevo mi ero accorta che tra l’infisso delle porta e il muro c’era una crepa, non grossissima, ma che offriva una panoramica completa sugli orinatoi sulla parete di fianco. Da quel momento nacque la mia nuova fantasia erotica, chiudermi lì dentro per osservare gli avventori dei cessi pisciare e chissà magari anche fare dell’altro. Tuttavia non me la sentivo di farlo da sola, per questo chiamai la mia amica Cinzia parlandole di questa mia nuova tentazione. In fatto di perversioni lei non è seconda a nessuno ed è inutile dire che fu come sfondare una porta aperta, anche perché tra l’altro aveva già deciso di trascorrere il suo periodo di ferie in Italia e aveva già messo in conto di passare a trovarmi.
Così, una volta arrivata, si sistemò nella mia camera degli ospiti e ci vestimmo per fare la nostra “passeggiata” al parco.
Nemmeno a farlo apposta avevamo tutte due dei vestitini leggeri estivi con fantasia floreale, dato il gran caldo che stava attanagliando la città in quei giorni ed entrambe optammo per dei sandali per stare più fresche e comode.
Una volta al parco Cinzia rimase subito piacevolmente colpita dalla frequentazione.
“Bel posticino per mettere in atto i nostri propositi Marta, secondo me c’è la giusta dose di perversione, ma allo stesso tempo essendo in pieno giorno mi sento sicura”
“Sì infatti anche secondo me e poi non ti avrei mai proposto qualcosa di pericoloso; certo qualche rischi c’è, ma chi non risica non rosica” dissi prendendola per mano e accompagnandola verso la zona dei bagni.
Arrivammo lì davanti e passammo facendo finta di niente per vedere se ci fosse qualcuno dentro, dovevamo entrare quando i bagni erano vuoti altrimenti ci avrebbero visto. Una delle stanzette era chiusa, presumibilmente c’era qualcuno all’interno, così attendemmo all’esterno fingendo di passeggiare. Poi dalla porta chiusa uscì un ragazzo che dopo essersi lavato le mani al lavandino uscì dai bagni e prese la sua strada. Allora ci dirigemmo di corsa verso la stanzetta con wc che aveva la famosa crepa tra infisso e muro. Entrammo e ancora con il fiatone tirammo dietro di noi la porta chiudendola con il chiavistello. Ci fissammo ridendo come due matte e intimandoci l’una con l’altra il silenzio con l’indice davanti alla bocca, solo che non ce la facevamo a smetterla. Per fortuna non c’erano nessuno e riuscimmo nel nostro intento di nasconderci. Una volta calmate ci posizionammo all’interno del nostro stanzino, chinandoci riuscivamo entrambe a vedere dalla crepa del muro. Non era una posizione comodissima ma ci stavamo entrambe.
“Marta tutte questa agitazione mi ha fatto venire lo stimolo di pisciare, cavolo” bisbiglio Cinzia al mio orecchio.
“Che problemi ci sono, siamo al bagno; falla ora che non c’è nessuno dai” le risposi.
Vidi che Cinzia guardava con perplessità la tavoletta del wc che era tutta spisciaccolata, del resto eravamo nel bagno degli uomini che si sa, quando la tazza non è quella di casa loro, non è che siano dei maestri nel fare centro con il getto di pipì. Io con l’orina non ho mai avuto grandi problemi, così presi la carta igienica e pulii la tavoletta dalle gocce che la sporcavano.
“Contenta la mia principessa adesso?” dissi sorridendo alla mia amica.
“Grazie Marty”
Così dicendosi tirò su il vestitino e abbasso le sue mutandine bianche con i cuoricini ed i bordi rosa, veramente carine. Lasciò completamente scoperta la sua fighetta del tutto depilata e si sedette.
“Ehi guardona” mi disse notando che non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso.
“Mi ricordo bene della tua fighetta sai? Da quando te l’ho leccata per la prima volta poi ho avuto altre esperienze con ragazze” dissi a Cinzia
“Che sgualdrinella, ci avrei scommesso!”
Mentre ancora parlava iniziò a pisciare. La pipì usciva dalla sua fighetta con uno scroscio bello rumoroso e sembrava stano che da un buchino piccolo in quel modo potesse uscire quel bel torrentello di urina. Quando ebbe finito la anticipai, strappai un pezzo di carta igienica e la asciugai io.
“Wow Marta, servizio completo” mi disse con la voce un po’ offuscata dal piacere che il mio gesto le aveva dato.
Le feci cenno di stare zitta con il ditino indice, da fuori il casottino dei bagni si sentivano dei passi avvicinarsi sulla ghiaia. Qualcuno stava entrando finalmente, Cinzia si tirò su silente le mutandine e assieme ci accostammo al buco sulla parete per vedere chi fosse l’avventore. Purtroppo vedemmo solo di sfuggita la sua figura dato che con nostro sommo disappunto andò chiudersi nell’altro bagno con tazza accanto al nostro. Udimmo solo la sua pisciata, prima intensa, poi più lieve, fino ad esaurirsi. Poi sentimmo dei suoni che interpretammo come quelli di una scrollata del cazzo, mimandola. Poi il nostro vicino di stanza richiuse la zip e non potemmo fare altro che vederlo allontanarsi.
“Peccato sarà per il prossimo” sussurrai.
Dovemmo attendere ancora un quarto d’ora perché arrivasse qualcun altro. Finalmente entro un altro uomo e noi curiosone studiammo bene la sua figura. Era un uomo maturo, sulla sessantina, in tenuta ginnica, probabilmente mentre correva aveva avuto lo stimolo di fare pipì. Per fortuna il tizio si appresso all’orinatoio sulla parete, di fianco la nostro bagno e noi lo guardavamo di profilo mentre armeggiava con il laccio dei pantaloncini da corsa per tirarli giù. Intanto ci davamo di gomito come due ragazzine. Tirò giù la parte anteriore del pantaloncino scoprendo degli slip grigi molto sudati, il che non fece che accrescere la mia eccitazione. Quindi abbassando l’elastico tirò fuori il cazzo dalle mutande. Era un cazzo sulla media, con la pelle che copriva la cappella un po’ rattrappita credo a causa dello sforzo fisico della corsa. Prima di iniziare la pisciata lo scappello e io e Cinzia ci guardando sorridendo. Una volta tirata fuori la cappella si rivelò più grossa di quanto sembrasse con il prepuzio sopra. Finalmente iniziò ad inondare l’orinatoio di un bel getto di urina gialla.
“Cazzo quanta” mi mormorò appena percettibilmente Cinzia all’orecchio. Le intimai il silenzio per paura di essere scoperta.
La pisciata fu piuttosto lunga, ma la cosa che mi eccito di più fu la scrollata; infatti lo sconosciuto lo scappellava e lo rincappellava come quando uno si fa una sega. Quando fini di scrollare anche le ultime gocce lo rimise negli slip e tiro su in pantaloncini e senza nemmeno lavarsi le mani se ne uscì da dove era entrato.
“Dai che bella pisciata che ci ha fatto, no?” dissi a Cinzia.
“Sì davvero, mi sarebbe piaciuto stare lì a tenerglielo in mano mentre la faceva” rispose.
“Possibile che per ogni mia perversione tu ne abbia una che la supera e la migliora?”
“Che ci posso fare? Sono fatta così; ti ha eccitato guardarlo?
“Molto”
“Sei già bagnata porcellina?” chiese Cinzia
“Ancora no”
“Dimmi la verità anche a te piacerebbe tenerne uno in mano mentre fa pipì?”
“Sì lo ammetto e ammetto di averci già pensato”
“E che fai me lo tieni nascosto? Ora vediamo se con il prossimo riusciamo a combinare qualcosa di ancora più audace” propose la mia amica
“Cosa hai in mente?” domandai curiosissima
“Tu non ti preoccupare, ora vedrai”
Fine prima parte...
scritto il
2018-08-28
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