Pissing e molto altro in pineta (parte I)
di
Marta G.
genere
pissing
In spiaggia era troppo caldo, così ho preso il cellulare e le cuffiette mi sono avviata in pineta per fare una passeggiata. Persa nei miei pensieri e nella musica non mi sono accorta di quanto mi stessi allontanando dallo stabilimento balneare. Dopo un po’ di tempo sento arrivare forte lo stimolo della pipì, penso tra me di tornare verso l’ombrellone, ma solo allora mi accorgo che non ce l’avrei, ero troppo distante. Così decido di trovare un luogo appartato in pineta. Tolgo le cuffiette e vedo un viottolo laterale che porta ad un piccolo spiazzo tra i cespugli. Mi sembra il luogo ideale, mi guardo intorno e non vedo nessuno. Tolgo il pareo, abbasso le mutandine del costume e mi accovaccio. Appena esce il primo fiotto di pipì inizia il mio tormento.
Escono da un cespuglio due guardoni maturi con il cazzo già fuori. Rimango pietrificata, proprio non li avevo visti. Loro invece probabilmente mi stavano già osservando da un po’ e si stavano masturbando, infatti avevano i cazzi già duri.
Provo a interrompere il flusso di pipì ma era talmente forte da non riuscire a trattenerla.
Cerco di serrare le cosce per non farmi guardare, allora uno dei due mi allarga le gambe con delicatezza, ma con decisione e mi dice “stai tranquilla, non faremo niente che tu non vorrai”.
Io non sono tranquilla per niente, ma non riesco ad articolare parola.
Quello che aveva parlato inizia a toccarmela mentre ancora sono nel bel mezzo della pisciata, capisco subito che è molto esperto, davvero bravissimo.
I loro cazzi sono veramente vicini, posso osservarli bene, ne sento gli odori distintamente. Mi soffermo a guardare quello più prossimo, quello del guardone che non mi stava toccando. Solo in quel momento mi accorgo di quanto sia eccitato, è completamente bagnato di liquido preseminale e inoltre ogni tanto è costretto a fermarsi per prolungare un po’ il godimento.
Intanto il flusso di pipì inizia finalmente ad affievolirsi, ma man mano che diminuisce lo stimolo della pipì però sale il godimento dato dalla mano esperta del guardone.
Vedo intanto che l’altro non resiste più, si avvicina ulteriormente, capisco che vuole sborrarmi in faccia, resto passiva, perché non sono ancora così eccitata dal desiderarla. Dà l’ultimo colpo di sega, lo capisco perché poi tiene la pelle del cazzo tutta tirata indietro e vedo allargarsi il buchino. Il primo schizzo non mi colpisce, cola in terra e penso di essermela scampata, credendo che fosse uno di quei cazzoni che sbrodolano invece di spruzzare. Purtroppo non è così, il secondo, il terzo e il quarto fiotto di sborra mi centrano in pieno il viso e i capelli, poi accosta la cappella alla guancia e finisce di farmela lì.
L’odore è molto intenso e le dita sul clitoride iniziano a farmi perdere la testa, mi sento molto umida là sotto e capisco che non è solo pipì.
Quello che ha appena sborrato, piano piano torna floscio, mi prende la mano e me lo fa afferrare dicendo “tienilo, ora piscio anche io”. Oramai sono come inebetita e faccio tutto quello che mi dicono.
Inizia a pisciare, la classica pisciata che fanno gli uomini dopo aver scopato, praticamente incontrollabile, cerco di tenerlo dritto ma schizza dappertutto, mi riempie la mano e mi colpisce pure i piedi.
Nel frattempo passava di lì un gruppetto di ragazzi sulla ventina che si è fermato ad ammirare la scena….
Fine prima parte (continua)
Escono da un cespuglio due guardoni maturi con il cazzo già fuori. Rimango pietrificata, proprio non li avevo visti. Loro invece probabilmente mi stavano già osservando da un po’ e si stavano masturbando, infatti avevano i cazzi già duri.
Provo a interrompere il flusso di pipì ma era talmente forte da non riuscire a trattenerla.
Cerco di serrare le cosce per non farmi guardare, allora uno dei due mi allarga le gambe con delicatezza, ma con decisione e mi dice “stai tranquilla, non faremo niente che tu non vorrai”.
Io non sono tranquilla per niente, ma non riesco ad articolare parola.
Quello che aveva parlato inizia a toccarmela mentre ancora sono nel bel mezzo della pisciata, capisco subito che è molto esperto, davvero bravissimo.
I loro cazzi sono veramente vicini, posso osservarli bene, ne sento gli odori distintamente. Mi soffermo a guardare quello più prossimo, quello del guardone che non mi stava toccando. Solo in quel momento mi accorgo di quanto sia eccitato, è completamente bagnato di liquido preseminale e inoltre ogni tanto è costretto a fermarsi per prolungare un po’ il godimento.
Intanto il flusso di pipì inizia finalmente ad affievolirsi, ma man mano che diminuisce lo stimolo della pipì però sale il godimento dato dalla mano esperta del guardone.
Vedo intanto che l’altro non resiste più, si avvicina ulteriormente, capisco che vuole sborrarmi in faccia, resto passiva, perché non sono ancora così eccitata dal desiderarla. Dà l’ultimo colpo di sega, lo capisco perché poi tiene la pelle del cazzo tutta tirata indietro e vedo allargarsi il buchino. Il primo schizzo non mi colpisce, cola in terra e penso di essermela scampata, credendo che fosse uno di quei cazzoni che sbrodolano invece di spruzzare. Purtroppo non è così, il secondo, il terzo e il quarto fiotto di sborra mi centrano in pieno il viso e i capelli, poi accosta la cappella alla guancia e finisce di farmela lì.
L’odore è molto intenso e le dita sul clitoride iniziano a farmi perdere la testa, mi sento molto umida là sotto e capisco che non è solo pipì.
Quello che ha appena sborrato, piano piano torna floscio, mi prende la mano e me lo fa afferrare dicendo “tienilo, ora piscio anche io”. Oramai sono come inebetita e faccio tutto quello che mi dicono.
Inizia a pisciare, la classica pisciata che fanno gli uomini dopo aver scopato, praticamente incontrollabile, cerco di tenerlo dritto ma schizza dappertutto, mi riempie la mano e mi colpisce pure i piedi.
Nel frattempo passava di lì un gruppetto di ragazzi sulla ventina che si è fermato ad ammirare la scena….
Fine prima parte (continua)
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1.5
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