Le corna, finalmente
di
Marta G.
genere
prime esperienze
Mio marito aveva sempre avuto il chiodo fisso di vedermi andare con qualcun altro. Per la precisione il suo sogno era di vedermi fare un pompino ad uno sconosciuto, senza ulteriori complicazioni. Prima aveva cercato di farmelo capire, ma io volevo me lo chiedesse esplicitamente, così, una volta che lo ha fatto, ho deciso di accontentarlo.
Eravamo al mare ed una sera se ne uscì con questa richiesta esplicita, al che io acconsentii dettando un’unica condizione
“Benissimo, se ti fa piacere farò questo pompino, ma dato che sarò io a succhiare voglio che sia un bel cazzo nero”
“Benissimo, ancora meglio” mi rispose
Così il giorno dopo sotto l’ombrellone passammo tutto il tempo a scegliere il potenziale candidato.
Io nei giorni passati avevo notato che in un anfratto della spiaggia si riunivano i venditori ambulanti, per lo più nord africani e senegalesi. Io volevo scegliere tra quelli. In particolare ce ne era uno che mi guardava sempre con una certa bramosia e le sue lusinghe non mi erano del tutto indifferenti.
Lo dissi a mio marito che acconsentì dicendo che sarebbe andato a parlargli.
“Quello avrà un cazzo enorme, secondo me non riesci nemmeno a prenderlo in bocca” disse provocandomi
“Vedremo, vedremo” risposi accettando la sfida
Quando lui andò a fissare i termini dell’accordo io ero già molto eccitata, fui anche costretta a guardare sotto sul costumino per verificare se si intravedesse qualche traccia.
Tornò tutto soddisfatto.
“Tesoro il tuo cannolo africano ti verrà servito in un piatto d’argento alle 19, quando la spiaggia inizierà a svuotarsi”
“Benissimo” esultai
Non vi dico che frenesia per attendere l’ora pattuita.
Quando finalmente scoccarono le 19 il ragazzo che avevo scelto si presentò per riscuotere il suo premio.
Ci disse di seguirlo e ci portò in dietro a delle dune, in una zona più appartata.
Senza tanti convenevoli tirò giù il suo costume. Aveva il cazzo più grosso che avessi mai visto dal vivo. Nero, con le vene in rilievo e con una cappella enorme ricoperta da abbondante pelle.
Mi buttai letteralmente in ginocchio ai suoi piedi e lo scappellai sotto gli occhi eccitati di mio marito.
Aveva un odore intenso di maschio e non potei trattenermi dall’assaggiarlo subito. Lui era evidentemente molto eccitato perché divenne immediatamente duro come il marmo. In compenso io sotto ero un lago e sentivo la mia fichetta pulsare.
Anche mio marito lo aveva tirato fuori e segava il suo cazzo, che rispetto a quello dell’africano era un cazzetto, senza alcun ritegno.
Lo sentivo pulsare in bocca e sentivo che non vedeva l’ora di sborrarmi in gola. Solo che io non riuscivo più a sostenere la tensione della mia fica, quindi mi staccai da lui e scostai di lato il costumino per fargliela vedere.
“Cosa fai?” disse mio marito preoccupato
E io gli feci il segno delle corna indicandomi la fichetta.
Il nostro amico aveva capito tutto e non perse tempo, mi prese per i fianchi sdraiandomi sulla sabbia e senza nemmeno sfilarmi la parte sotto del bikini prese a sfregare quella cappella enorme sulla mia fica vogliosa. Nonostante fossi bagnata fradicia a causa delle sue dimensioni ebbe qualche difficoltà ad entrarmi dentro. Ma una volta inserita la cappella con un’unica spinta mi riempì.
Iniziò a chiavarmi con colpi secchi e forti, come nessuno aveva mai fatto e io non riuscivo a trattenere i gemiti, ogni suo colpo per me era un orgasmo e le contrazioni della mia fica fecero effetto anche sul suo cazzo.
“Mica vorrai sborrarle dentro?” gridò mio marito incazzato
Troppo tardi, emise un gemito e sentii i suo potenti schizzi inondarmi l’utero, mai avevo sentito così nitida la sensazione della sborra sulle pareti della mia fica. Venni incredibilmente un’altra volta e da quel giorno mio marito è stato finalmente cornuto, come forse anche lui sotto sotto voleva.
Eravamo al mare ed una sera se ne uscì con questa richiesta esplicita, al che io acconsentii dettando un’unica condizione
“Benissimo, se ti fa piacere farò questo pompino, ma dato che sarò io a succhiare voglio che sia un bel cazzo nero”
“Benissimo, ancora meglio” mi rispose
Così il giorno dopo sotto l’ombrellone passammo tutto il tempo a scegliere il potenziale candidato.
Io nei giorni passati avevo notato che in un anfratto della spiaggia si riunivano i venditori ambulanti, per lo più nord africani e senegalesi. Io volevo scegliere tra quelli. In particolare ce ne era uno che mi guardava sempre con una certa bramosia e le sue lusinghe non mi erano del tutto indifferenti.
Lo dissi a mio marito che acconsentì dicendo che sarebbe andato a parlargli.
“Quello avrà un cazzo enorme, secondo me non riesci nemmeno a prenderlo in bocca” disse provocandomi
“Vedremo, vedremo” risposi accettando la sfida
Quando lui andò a fissare i termini dell’accordo io ero già molto eccitata, fui anche costretta a guardare sotto sul costumino per verificare se si intravedesse qualche traccia.
Tornò tutto soddisfatto.
“Tesoro il tuo cannolo africano ti verrà servito in un piatto d’argento alle 19, quando la spiaggia inizierà a svuotarsi”
“Benissimo” esultai
Non vi dico che frenesia per attendere l’ora pattuita.
Quando finalmente scoccarono le 19 il ragazzo che avevo scelto si presentò per riscuotere il suo premio.
Ci disse di seguirlo e ci portò in dietro a delle dune, in una zona più appartata.
Senza tanti convenevoli tirò giù il suo costume. Aveva il cazzo più grosso che avessi mai visto dal vivo. Nero, con le vene in rilievo e con una cappella enorme ricoperta da abbondante pelle.
Mi buttai letteralmente in ginocchio ai suoi piedi e lo scappellai sotto gli occhi eccitati di mio marito.
Aveva un odore intenso di maschio e non potei trattenermi dall’assaggiarlo subito. Lui era evidentemente molto eccitato perché divenne immediatamente duro come il marmo. In compenso io sotto ero un lago e sentivo la mia fichetta pulsare.
Anche mio marito lo aveva tirato fuori e segava il suo cazzo, che rispetto a quello dell’africano era un cazzetto, senza alcun ritegno.
Lo sentivo pulsare in bocca e sentivo che non vedeva l’ora di sborrarmi in gola. Solo che io non riuscivo più a sostenere la tensione della mia fica, quindi mi staccai da lui e scostai di lato il costumino per fargliela vedere.
“Cosa fai?” disse mio marito preoccupato
E io gli feci il segno delle corna indicandomi la fichetta.
Il nostro amico aveva capito tutto e non perse tempo, mi prese per i fianchi sdraiandomi sulla sabbia e senza nemmeno sfilarmi la parte sotto del bikini prese a sfregare quella cappella enorme sulla mia fica vogliosa. Nonostante fossi bagnata fradicia a causa delle sue dimensioni ebbe qualche difficoltà ad entrarmi dentro. Ma una volta inserita la cappella con un’unica spinta mi riempì.
Iniziò a chiavarmi con colpi secchi e forti, come nessuno aveva mai fatto e io non riuscivo a trattenere i gemiti, ogni suo colpo per me era un orgasmo e le contrazioni della mia fica fecero effetto anche sul suo cazzo.
“Mica vorrai sborrarle dentro?” gridò mio marito incazzato
Troppo tardi, emise un gemito e sentii i suo potenti schizzi inondarmi l’utero, mai avevo sentito così nitida la sensazione della sborra sulle pareti della mia fica. Venni incredibilmente un’altra volta e da quel giorno mio marito è stato finalmente cornuto, come forse anche lui sotto sotto voleva.
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