L'Addestratrice (3)

di
genere
zoofilia

Pensammo quindi a come fare, dovevamo proteggerci dalle sue unghie e decidemmo di utilizzare delle calze di lana spessa che gli ricoprissero le zampe. Preparammo per la monta. Mamma portò a passeggio Klaus e gli diede da mangiare, io aspettavo in casa con il cuore in gola. Ero eccitata e nervosa come fosse la mia prima notte di nozze! Mi ritrovai a toccarmi freneticamente per cercare pace. L'orgasmo mi prese a tradimento dato che fu velocissimo. Ero bagnata fradicia e odoravo fortemente di femmina. Sentivo che sarebbe piaciuto a Klaus trovarmi così. Li aspettai completamente nuda e fremente, ora mamma non era più una familiare ma una complice, una compagna di godimento. Che dire se non che la perversità della Baronessa ci aveva pesantemente contagiato? Ora non eravamo più le persone di poco tempo prima. Rientrarono e anche mamma si spoglio' completamente, eravamo indecise... era un passo senza ritorno quello che intraprendevamo. Mamma disse che forse era meglio che fosse lei la prima a provare Klaus, era più larga di me lì... non mi aveva partorito? Mi sembro' una cosa logica e acconsentii a malincuore, cosa era quella strana voglia di essere la prima femmina del cane? Incomprensibile! 
Mettemmo quindi a terra una pesante coperta e lei, la mamma, si mise a carponi, il suo grosso e sodo sedere all'aria e la testa a terra. Fra le cosce si vedeva la sua vagina che appariva aperta e umida. Che si fosse masturbata anche lei, come ero stata costretta a fare io? Klaus appariva anormalmente inquieto e appena lasciato libero si precipito' su mamma montandole sulla schiena. Spingeva il suo pene rigido cercando di indirizzarlo nella vagina ma i suoi sforzi erano vani, non riusciva. Sentii la voce roca di mamma rivolgermi una richiesta...
"Aiutalo tu... Mathilde... prendilo in mano e infilalo dentro... ma ti prego... non farlo entrare tutto... se no mi sfonda..."
Eseguii prontamente, presi nella mano il grosso pene e lo indirizzai correttamente nella sua vagina accogliente. Mamma emise un lungo gemito di piacere quando Klaus prese a martellarla, come da sua richiesta tenevo la mano per evitare che le spingesse dentro il bozzo. Questo allargamento, se entra, ha il compito di ancorarsi nell'interno della vagina e di agire da tappo. Appena dentro... il pene si allarga e si allunga ancora di più... e eiacula...
Klaus continuava a spruzzare dentro mamma, ma non era ancora vero sperma. Pur non essendo dentro completamente, era evidente il godimento di mamma, sospirava e si torceva mentre il cane, implacabilmente, continuava a montarla senza mai smettere.
Poi la libidine fece il resto. Ancora la voce di mamma trasformata dal piacere...
"Lascialo entrare... tutto... voglio che mi sfondi...! Fallo entrare..."
Condividevo con lei lattimo di pazzia ed eseguii, tolsi la mano e Klaus spinse a fondo il suo pene nella vagina. Il bozzo... duro e larghissimo... entro'! La vagina si dilato' in una maniera abnorme e lo prese dentro! Ora mamma era abbandonata a terra ed era sfinita dal piacere mentre Klaus era instancabile, la cosa duro' moltissimo e sapevamo che non era possibile staccarsi, che era doloroso e rischioso. Mamma dovette quindi aspettare che il bozzo si sgonfiasse naturalmente. Quando Klaus lo tolse un fiume di sperma si riverso' a terra! E mamma si accovaccio' distrutta! Si... Klaus si era rivelato un esemplare idoneo. In quel momento avrei potuto rinunciare ad essere montata, dato che c'era mamma che faceva la parte della femmina. Ma... non ragionavo più razionalmente e volevo... volevo provare! Volevo ricevere quel pene instancabile dentro di e me e... si! Volevo goderne! Appena mamma si riprese abbastanza presi anch'io la posizione assunta da lei poco prima. Testa a terra e sedere in aria, aprii bene le cosce per favorire l'inserimento. So che colavo una quantità enorme di umori. Klaus si approssimo' e prese a leccarmi, sentivo la sua lingua decisa che passava sul solco e nel varco fra le natiche. Non faceva che aumentare incredibilmente la mia voglia! Mamma lo aiuto' a montarmi sulla schiena e sentii la punta del suo pene cercarmi. Sbatteva ora qui e ora là, ora spingeva sulla vagina, ora... mal indirizzato, sull'ano. Fino a che mamma lo prese saldamente in mano e lo indirizzo' correttamente! Ancora un attimo e lo sentii spingere, spingere, sforzare... e finalmente entrare! Appena dentro inizio' a cavalcarmi con forza, mamma faceva in modo che non spingesse dentro il bozzo. E inizio' subito il mio godimento! Sentivo il pene caldo e il liquido che colava dalla vagina lungo le cosce. Che dire... se non che eravamo pazze? Accomunate in una cosa straordinariamente eccitante e sconvolgente? Ora sentivo il largo groppo di carne dura sbattere contro la vagina, e la voglia di provare cresceva... cresceva come la follia libidinosa che mi aveva preso! Mamma lo teneva con la mano proprio dietro al grosso groppo e lo lasciava parzialmente entrare... con una voce che non era mia... la pregai di lasciarlo fare... 
Klaus istantaneamente divenne più violento, i suoi colpi era forti e decisi, voleva entrami dentro tutto! Lo sentivo sforzare, allargarmi, sentivo la vagina stravolta dalle spinte e infine... lo sentii entrare! Inizialmente era come sentirsi sventrare ma appena dentro sentivo solo di essere piena, piena in una maniera talmente completa che mi è impossibile trovare confronti! E sentivo il suo sperma caldo irrorarmi, riempirmi, mentre il pene era diventato enorme dentro di me e continuava a muoversi senza sosta. E partirono i miei orgasmi... veloci, forti, infiniti... tutti i miei terminali nervosi si erano concentrati nella mia vagina e godevo... godevo! Persi la nozione del tempo, so che il corpo di Klaus iniziava a pesarmi sulla schiena, sentivo il suo pelo e sentivo sempre il suo scalciare per montarmi più a fondo. Mi sentivo straordinariamente piena, e sazia... soddisfatta, ma dovetti aspettare che Klaus esaurisse tutte le sue risorse affinché mi liberasse dal suo pene gonfio. Quando si stacco' sentii come uno schiocco, un vuoto e una cascata di sperma si riverso' fuori. Caddi a lato come mamma prima. Ero esausta. Eravamo ambedue esauste. Fu mamma a portare fuori Klaus e precipitammo poi in un lungo sonno. La mattina successiva vivemmo un grave momento d'imbarazzo, i nostri occhi fuggivano per non guardarci. Dopo una lunga doccia con la quale cercammo di cancellare quanto era successo ci trovammo sedute al tavolo per bere un caffè. Fu mamma con il suo pragmatismo a risolvere la cosa. Mi guardò e disse... "è successo... cosa vogliamo fare? Accettare? Accettarci? Consegniamo Klaus alla Baronessa e poi, se riusciamo, dimentichiamo questa cosa...". Il problema secondo me era proprio questo... dimenticare il momento di autentico piacere e di trasgressione vissuto, ma come sempre fu il destino, nella figura della Baronessa, a decidere per noi. Comunque da quel momento il mio rapporto con Werner cambio' radicalmente, si... certo, uscivamo assieme, ma facevo l'amore con lui contrastata da una paura... e cioè che capisse qualcosa di quello che stavo vivendo dato che spesso avevo la vagina arrossata, infiammata, che mi trovasse larga ed usata e inoltre da una certezza... lui non riusciva più a soddisfarmi. Il suo pene normale restava duro a lungo ma... non mi procurava più piacere, a volte neanche mi bagnavo e lui entrava nella vagina asciutta e faceva fatica. Insomma... poco a poco diradai gli incontri fino a che, qualche tempo dopo, ci lasciammo. 
Intanto l'addestramento continuava senza soste. Diventammo sempre più esigenti e resistenti. Volevamo collaudare la resistenza di Klaus e lui diede prova di una estrema abnegazione. Riusciva a montarci per pomeriggi interi. Ormai il mio tempo lo dedicavo a lui. Lo spazzolavo in modo che avesse sempre il pelo lucido, splendente, curavo la sua alimentazione e lo facevo passeggiare spesso. Confesso che... a volte uscivo con lui con solo una leggera veste e senza intimo, cercavo un po' distante da casa un posto all'ombra e lì... mi facevo leccare. Klaus non si rifiutava mai. A volte... giocavo con il suo pene, titubavo a farmi penetrare lì... all'aperto... perché ero consapevole che magari l'amplesso poteva durare oltre mezzora. Non riuscivo ancora a succhiarlo... avevo un limite, ma mi chiedevo quale era il piacere provato dalla Baronessa a farlo. Solo trasgressione? Lei... la Baronessa... era diventata una figura emblematica ormai. Comunque una volta... no... due... non riuscii a resistere e mi feci montare in aperta campagna, senza badare se, qualcuno, passando potesse vedermi! Ero rapita dalla voglia di godere. Non ragionavo più. Anche in quelle circostanze Klaus fu superlativo. Mi monto' con violenza e penetro' in me quasi subito, sentivo il grosso globo di carne dura riempirmi e tutto passo' in secondo piano. Volevo solo godere.
Ogni giorno lo usavamo, vero è che dovevamo addestrarlo ma... ancora di più necessitavamo di averlo, di farci montare, di godere. La cosa era condivisa da mamma che aveva preso un aspetto più sano, dimostrava molto meno dei suoi quarantadue anni, sembravamo sorelle. Klaus ci montava a ripetizione, prima mamma e poi me e poi ancora mamma e ancora me... le nostre sedute ormai duravano ore e finivamo stravolte, il corpo e i capelli bagnati dallo sperma. Le nostre vagine infiammate e gonfie e a volte anche doloranti. Dopo il coito e ancora legati dal bozzo inserito in vagina, Klaus si girava e ci trovavamo sedere contro sedere e lui, se lo lasciavamo fare, ci avrebbe trascinate per la stanza, dovevamo trattenerlo ed attendere pazientemente la liberazione. Raccontavo a mamma di come la Baronessa avesse succhiato il membro di Klaus, spesso avemmo la tentazione di imitarla ma desistemmo.
Il tempo passava e dietro anche insistenze della Baronessa venne il tempo di abituare Klaus a lei. Il programma era di portarlo, farlo montare e riportare a casa, ogni giorno fino al momento... ahimè... di lasciarlo definitivamente alla sua nuova padrona.
Fu con mestizia che iniziai a portarlo da lei. Mi sembrava di usarlo, di tradirlo, ma... razionalmente, era una sciocchezza. Per Klaus, quando era eccitato, una vagina valeva un'altra. Anzi... chissà... forse avrebbe addirittura goduto di più con la nuova e più libidinosa padrona.
La Baronessa già ci aspettava e fummo portati subito nella sua camera. Era sempre bellissima e ci aspettava già nuda, era evidente che era in una crisi di pura libidine e dopo aver accarezzato lungamente Klaus, passammo senza indugio alla monta. Si lasciò leccare, ora la sua vagina grondava letteralmente dalla voglia, si mise carponi e Klaus senza esitare la montò, non servì indirizzargli dentro il grosso pene perché ci arrivo' da solo, come da solo inserì dentro il grosso globo duro. Ecco... ora erano avvinti! Legati in un amplesso che stava diventando sempre più violento! Era evidente il godimento della Baronessa che urlava dal piacere ed era inoltre evidente che altrettanto godeva Klaus!
Questo coito durò tantissimo e alla fine Klaus si staccò a fatica, la vagina della Baronessa era ora larga e sfatta. Rossa, di un color sangue e grondava sperma. Ma non era sazia... fece stendere Klaus sulla schiena e prese a pulirgli il pene con la bocca! Presto a Klaus torno' voglia e si precipito' su di lei che altrettanto pronta si ridistese carponi e Klaus la monto' nuovamente. Tre volte... ripeterono l'amplesso. Ambedue sfiniti ma pieni di voglia. Alla fine portai Klaus a casa dove mangio' abbondantemente e dormì a lungo. La cosa si ripetè per tutti i giorni a venire. In una delle successive occasioni ci fu una variante che mi destabilizzo' completamente, la Baronessa... ebbene si..... ricevette il pene di Klaus..... nel... deretano, nell'ano insomma! In un rapporto contro natura, anche se, che senso ha meravigliarsi dopo che anche noi facevamo sesso con un cane? Noi, io e mamma, non usavamo più Klaus che era sempre molto stanco, inutilizzabile dato che la Baronessa lo sfiancava proprio, le sedute di monta duravano ore e lui la montava per diverse volte. Sinceramente ci mancava, ma cercavamo di dare un senso al tutto e ci servivano i soldi del saldo. La Baronessa mi coinvolse anche in un altro modo, più direttamente personale. Fu la volta della penetrazione anale, lei... in quel particolare giorno era fuori da ogni controllo. Prima fu montata da Klaus nella maniera diciamo più tradizionale, il pene nella vagina, la seconda volta... mi ordino' di tenere il pene e di indirizzarglielo nell'ano. "Nell'ano... Baronessa...?" Ero alquanto stupita e dubbiosa di aver compreso bene. "Si... ficcamelo dentro fra le natiche... sforzami il buco dell'ano... fallo entrare lì... lui mi spaccherà...".
Esegui, presi fortemente il pene e lo indirizzai lì, nel centro di quella margherita scura che ornava la valle fra le natiche opulente della nobildonna e sotto le spinte di Klaus vidi quel fiore sfrangiarsi, i petali svanire e diventare un bellissimo buchino ambrato. Il pene insisteva e favorito anche dalla disponibilità del fiore presto fu dentro per tutta la sua lunghezza, salvo il bulbo che appariva davvero enorme rispetto alla capacità del buco. Fu la voce della baronessa, resa irriconoscibile dalla libidine a distogliermi dalla ammirazione che provavo per la sua anatomia. "Spingilo..." mi diceva... "spingilo dentro tutto...! Voglio che mi rompa con quella sua grossa verga...! Fallo entrare...! Tutto... tutto!". Mi disposi quindi dietro Klaus, spinsi e i nostri sforzi comuni fecero si che dopo un po' lo sfintere della Baronessa cedesse e prendesse tutta la verga! E Klaus diede il meglio di sé nel montarla. La baronessa lo incitava e nel frattempo si strofinava fra le cosce, evidente che voleva incrementare ancora di più il suo piacere. E mi ordino' una altra cosa... una cosa che non credevo mai di dover fare.
"Matilde... vieni bambina mia... spogliati e mettiti a gambe larghe sotto la mia bocca... voglio baciarti fra le cosce... ho voglia di leccare fica..."..
Mai avevo avuto contatti saffici, prima di questo ero davvero ingenua, tenuta in isolamento dalla nostra posizione geografica. Condizionata come ero dalla sua personalità, mi spogliai completamente e nuda mi misi sotto di lei a gambe larghe, il mio bacino corrispondeva con il suo bel viso e lei prese a baciarmi lì... la sua bocca era esperta e vorace, stuzzicava principalmente il mio bottone del piacere, lo succhiava, lo mordeva e lo leccava, presto fui in preda all'orgasmo. Quando Klaus, sfinito, la lascio'... lei mi chiese di leccarla proprio dove era stata così violentemente posseduta. Senza più volontà propria lo feci e mi trovai a leccare lo sperma di Klaus che usciva in maniera torrentizia da quel buco enormemente aperto! Ma tanta era la mia libidine che nulla potevo rifiutarle. 
Quanto era bella la Baronessa! E che volontà di godere di tutto aveva! 
Tornai da lei per tutte le volte che fu necessario per far ambientare Klaus, mi sottoposi a tutte le sue richieste anche le più folli tanto le ero succube sessualmente, il cane era ancora molto affezionato a me ma era anche evidente che gradiva la nuova padrona e quindi il dispiacere per il distacco fu relativo, anche perché sarei tornata spesso a trovarlo e a trovare la nobildonna. E anche per altri due validi motivi, il primo... oltre al saldo lei aggiunse un lauto premio e perché... "Matilde..." mi disse..." ho un altro incarico per te. Giù nel canile ti sta aspettando un nuovo allievo, è un regalo di una mia cara amica che ha le mie stesse attitudini e amore per gli animali, c'è un danese arlecchino che tu e tua mamma addestrerete come avete fatto con Klaus. Quando sarà pronto... e spero presto... loro, il danese e Klaus si alterneranno a darmi piacere e così non li sfiancherò..."
La cosa mi entusiasmo', un altro cane? Un grosso animale? Ed era un nuovo incentivo economico niente affatto trascurabile. Mi dichiarai disponibile e chiesi come si chiamasse l'animale.
"Si chiama Thor... come il dio figlio di Odino, possente come lui... e speriamo... valido come un dio..."
Venni quindi a sapere che il cane aveva un anno ed era docile e affettuoso, passai a prenderlo per portarlo a casa nostra. Era grandissimo e bellissimo, il suo manto era a tratti bianchi e neri, proprio come il costume di Arlecchino. Non nego che iniziai a fantasticare sul suo pene... sarebbe stato ancora più grosso e lungo di quello di Klaus? Effettivamente ero irrimediabilmente corrosa dalla libidine.

Ecco... questo fu l'inizio della mia carriera. Servimmo la baronessa per molto tempo, dopo di Thor, l'alano arlecchino, ce ne furono altri, molti altri, di svariate razze ma tutti molto validi come animali da sesso.

Ora che sono piuttosto anziana non sono più adatta a quel tipo di attività. 
Oddio...! Non che mi nego qualche montata ogni tanto con qualche bel cucciolone, ma preferisco supervisionare l'andamento dell'allevamento e non parteciparvi attivamente. Preferisco usare giovani fanciulle provenienti dall'est, donne disponibili a tutto per un buon compenso, anche a contatti con animali.
Ho molte richieste per i cani, specialmente dalla Germania. Usano anche i miei animali in particolari case di piacere dove le donne pagano per essere montate da un cane poderoso. Altre nazioni alla quale fornisco cani da sesso? L'Olanda, poi i paesi del nord, il Regno Unito. Ma sono scrupolosa e diffidente nel collocare i miei animali, esigo che siano trattati bene. E che quando non sono più usati, anziani, chiedo che mi vengano ritornati, in modo che possano riposarsi e morire in tranquillità di vecchiaia. Insomma è un discreto e soddisfacente business.

Ecco finita la mia storia, non mi importa molto il vostro giudizio, amo gli animali quanto voi e sono sicura che non soffrono affatto a montare una donna come se fosse la loro femmina naturale, sono convinta che anzi provino piacere.
Poi... a parte l'ipocrisia, da una indagine statistica seria e aderente alla realtà, risulta che due donne su dieci hanno avuto rapporti sessuali con cani, che altre due almeno lo abbiano fatto ma non lo confessano e infine che almeno altre due su dieci, avendone l'occasione, lo farebbero.
Sei su dieci! Meditate prima di criticare e compiangere chi lo fa.
Un abbraccio da Matilde, se volete un buon cane per il vostro piacere, contattatemi ma dovete avere buone referenze e tenete presente che non do' MAI cani per giochi crudeli e sanguinari.

Ciao.

Nota dell'autore.
Carissimi...
Con questo racconto sospendo la pubblicazione dei miei racconti su ER dopo un anno e mezzo. Contrariamente ai miei proprositi che prevedevano ER come un archivio di quanto da me... ehm..."prodotto" in circa 14 anni di opera, altri impegni mi portano lontano. Ma io non chiudo mai nessuna porta dietro di me, rimane operante il blog di sempretibet che potete usare per contattarmi all'occorenza.
Una stretta di mano, un abbraccio e l'augurio di buona vita a tutti.
Tibet.

di
scritto il
2018-09-05
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