L'Addestratrice. (2)

di
genere
zoofilia

Trovai mamma che stava riponendo un grosso fascio di banconote. Bene... almeno quel problema erTrovai mamma che stava riponendo un grosso fascio di banconote. Bene... almeno quel problema era risolto. Ora dovevamo affrontare compiutamente l'addestramento di Klaus. Sarebbe stato idoneo? Oppure si sarebbe rifiutato di montarci? Dovevamo solo provare, ma da buone addestratrici, dovevamo fare in modo di non disorientarlo. Fargli fare le cose con naturalezza.
Mamma e io parlammo di come fare.
"Dobbiamo..." lei disse... "iniziarlo... stasera lo faremo entrare in casa, sarà stranito all'inizio ma poi si abituerà, non ti considera la sua padrona? Lo faremo salire sul letto... il mio... lasceremo che ci lecchi la faccia, ci giocheremo... questo per la prima volta. Lo porterai fuori dopo e lo riporterai dentro, vediamo se si adegua a stare in casa..."
Così facemmo, salimmo sul letto di mamma, giocammo con lui a lungo, lasciammo che ci leccasse il viso. Non fece alcuna difficoltà ad ambientarsi in casa, quella notte dormì a fianco del mio letto.
Rifacemmo la cosa per qualche giorno e poi mamma mi chiese...
"Iniziamo? Stasera..."
"Come...?" Chiesi.
"Cerchiamo di farci leccare... intimamente... capisci...?"
Certo che capivo! Doveva passare quella lingua rasposa sulla nostra natura di donna! Ma... dovevamo proprio farlo assieme? Mi vergognavo e non sapevo se ci sarei riuscita con lei che assisteva.
"Mi vergogno mamma! Non posso farmi vedere da te..." le dissi.
"Stasera lo farò io sola... riuscirai a restare? Ad assistermi? Non abbandonarmi ora..."
"Ci provo mamma... si..."
Venne sera e affrontammo la cosa con un po' di trepidazione e... inutile nasconderlo a voi che leggete... anche di eccitazione.
Sempre sul letto pensammo di usare il burro per rendere la vagina di mamma appetibile a Klaus, lo lasciammo sciogliere a temperatura ambiente. Venne il momento di iniziare e mamma si spogliò, non completamente ma solo dalla vita in giù. Era la prima volta che la vedevo così. Mia mamma era ancora bella nonostante l'età, mostrava un ventre piatto, due cosce toniche e il sedere sodo e liscio. La sua vagina era ricoperta da un folto vello nero.
Le diedi il burro da spalmare e lei separò il pelo e così potei vederla. Un taglio aperto color corallo e un clitoride che sporgeva. Lei passò lungamente le dita intrise del burro sul taglio e infine mi disse era pronta. Di far salire sul letto Klaus. Il cane era disteso sul pavimento e apparentemente tranquillo. Lo chiamai vicino a noi e lui saltò sul letto. Mamma intanto si era sdraiata a gambe aperte e con le dita si apriva la vagina. L'apriva e si accarezzava il clitoride che aveva preso l'aspetto di un pisello lucido e di colore rosso carico.
"Su... Mathilde... sono pronta... fallo avvicinare..."
Presi Klaus per il collare e feci avvicinare il suo muso al ventre di mamma. Sentì l'odore del burro e attirato da questo, inizio' a passare la sua lunga lingua sulla vagina. Lei... ogni tanto ripassava il solco con le dita piene di burro sciolto. Klaus... goloso come era, continuava a leccare. Era sulle quattro zampe fra le gambe di mamma e leccava... leccava. A mamma sembrava che la cosa piacesse, dato che si era inarcata e si offriva con partecipazione alla lingua del cane. Ad un tratto... prese a tremare violentemente ed a emettere forti gemiti.
"Ahahhhh..." riuscì a dire fra un gemito e l'altro... "Mathilde... non riesco a resistere! E' meraviglioso! Mi ha fatto godere come mai mi è successo! Neanche tuo padre, buon anima, è mai riuscito a darmi tanto piacere!"
Intanto Klaus si era staccato e appariva distratto. Il burro non l'attirava più. Si era sdraiato vicino a me.
"Toccalo..." mi chiese mamma..." vedi se si è minimamente eccitato...".
Niente. Il suo pene riposava nel suo cappuccio di pelo. Presi a toccarlo e sentii che gli si induriva, provai ad insistere. Presi a giocarci, masturbandolo come facevo a volte con Werner.
"Mathilde... e se non avesse interesse per il sesso? Alla fine è quasi un cucciolone..."
"Sarebbe un grosso guaio... mamma... la Baronessa lo vuole appassionato, affamato di vagina di donna..."
Mi venne l'idea e la voglia di provare io stessa a farmi leccare, di verificare se con me Klaus si comportava diversamente.
Forse era l'odore che non lo interessava? Forse la mia vagina lo richiamava di più?
"Mamma..." le dissi..." provo a farlo io... ma giurami che non penserai che non sono una ragazza seria... lo faccio per la famiglia...".
"Ma certo! Anch'io lo faccio per lo stesso motivo!"
Mi spogliai completamente perché volevo sentirmi più libera, devo anche ammettere che la mia conchiglia si era abbondantemente bagnata nell'assistere alla scena di poco prima.
Klaus ne fu immediatamente conscio e appena fui distesa diresse il suo muso direttamente fra le mie cosce. Sentire quel naso freddo e umido mi sconvolse i sensi e aprii di più le cosce. Tenevo allora il mio pelo pubico molto curato, un triangolo sul monte di Venere con il vertice che collimava con l'inizio del mio spacco intimo. Sentivo il naso spingere e costringere la vagina ad aprirsi.
E... poi iniziò a leccare! La sua lingua ruvida passava ripetutamente su tutto il solco bagnato ma insisteva in un modo addirittura spasmodico sul clitoride eretto e infinitamente sensibile. Ebbene... tempo un minuto e precipitavo in un orgasmo straordinariamente lungo e altrettanto forte. Credo di aver urlato nei momenti del piacere. Klaus continuava, leccava e leccava. In un attimo di lucidità, fra un orgasmo e il successivo, vidi mamma che massaggiava Klaus al ventre. Trovai il modo di chiederle...
"E' eccitato... vero?"
La mano della mamma aveva liberato completamente la verga di Klaus e lo stringeva in corrispondenza del grosso bozzo che mostrava. Sia lei che io sapevamo che il pene canino è molto delicato, deve essere maneggiato con delicatezza, bagnato tanto... infatti le sue prime eiaculazioni servono proprio per la lubrificazione.
Mamma lasciò leccare Klaus ancora per un po' e questo mi procurò altri fortissimi orgasmi, poi lo staccò a forza. Klaus resistette un attimo ma poi si adeguò. Era il cane perfetto da usare. La Baronessa ne sarebbe stata senz'altro soddisfatta!
Ora... dopo i molteplici orgasmi caddi in un attimo di depressione. Io... ragazza seria e prossima al matrimonio che godevo con un animale? E... come potevo nascondere tutto a Werner con il quale avrei dovuto condividere il futuro? Riuscii a convincermi che tutto era temporaneo, consegnato l'animale alla sua futura padrona, tutto sarebbe tornato come prima.
Comunque era evidente che l'odore intimo di mamma non era gradito da Klaus. Forse si lavava troppo? Ne parlammo e infine decidemmo che sarei stata io a essere montata. E dopo di me, con Klaus finalmente eccitato, magari anche lei, sempre nell'intento che nel futuro si adattasse alla Baronessa.
Fra noi era nata una speciale intimità, non mi vergognavo più di farmi vedere. Quella notte dormii nel suo letto, con Klaus che riposava sdraiato sul pavimento.
Eravamo coscienti che iniziata la fase dell'addestramento sessuale tutto doveva procedere senza tentennamenti e che, ad un certo punto, dovevamo coinvolgere la futura padrona di Klaus, la Baronessa.
Continuammo per alcune sere con la fase del leccamento. Ora Klaus si soffermava anche a leccare mamma, forse aveva seguito il mio consiglio e si lavava meno? Anche lei, come me, precipitava proprio in una serie d'orgasmi sempre formidabili. Klaus era davvero un grande amatore. Werner non ci aveva mai provato a leccarmi, neanche ci aveva mai pensato... credo, forse era troppo delicato e mi rivolgeva attenzioni come se fossi di una fragilità estrema! Insomma... ora c'era Klaus e la sua lingua ruvida, e questo mi stimolava i sensi in un modo incredibile.
Avevamo preso anche a giocare con il pene di Klaus, lo masturbavamo, lo tenevamo stretto con la mano dietro il bozzo e con l'altra, adeguatamente bagnata di saliva, lo accarezzavamo. Il suo pene diventava duro e grosso. Il bozzo poi diventava voluminoso, poco meno di una palla da tennis. Ci sembrava inverosimile che potessimo riceverlo dentro la vagina. Passare alla fase successiva dell'addestramento ci trovava titubanti. Una cosa era farsi leccare e un'altra farsi penetrare da un pene canino, ci sembrava un limite difficile da superare. Rimandavamo infatti la cosa sera dopo sera finché successe che telefonò la Baronessa per sapere i nostri progressi. Sentito a che punto eravamo, comandò che le fosse portato Klaus, voleva vederlo, disse. Obbedimmo con sollecitudine e fui io a portarlo da lei, raggiunsi il castello e dopo una brevissima attesa fui ricevuta. La Baronessa era nella sua camera da letto, vestita solo da una leggerissima e trasparente vestaglia. Era una donna bellissima! I capelli serici biondi come l'oro, occhi di un verde smeraldo e una carnagione candida come la neve. Il suo corpo poi...! Era di una armoniosità eccelsa! Un bellissimo seno e il resto pari a questo.
Scese dal letto e si complimento' per la bellezza di Klaus, lo accarezzo' a lungo esaminandolo a fondo. Poi volle sapere dell'addestramento. Come procedeva e come reagiva Klaus. Le raccontai di dove eravamo arrivate e lei lodò la nostra prudenza nel procedere. Poi... chiese come leccava e io mi persi nel lodare il comportamento del cane. Leccava con molta foga e mostrava piacere, ultimamente cercava anche di montarci, eccitato come era, ma stavamo procedendo con i piedi di piombo.
Mi chiese se pensavo che avrebbe leccato anche lei, lì... in quel momento. Provai un sentimento di gelosia, forse volevo che Klaus leccasse solo la vagina mia e quella di mamma? Ma vinsi quell'assurda sensazione e risposi di si... che Klaus l'avrebbe fatto. La baronessa si distese sul letto e apri le cosce, era completamente depilata e mostrava una vagina con le labbra esterne molto accentuate come se fossero ali di farfalla, era bellissima! Non solo... la sua evidente eccitazione aveva prodotto come delle gocce di rugiada che ornavano ora bellamente la sua conchiglia. Comandai a Klaus di salire sul letto e lo avvicinai al ventre della Baronessa, subito, eccitato dal suo odore, prese a leccarla con foga! Passava ripetutamente la lingua dal tratto perineo fino al monte di Venere e si eccitava!
La baronessa si inarcava dal piacere mentre teneva la grossa testa del cane e lo chiamava con dei termini tenerissimi. Ripeteva... Schatz... Liebling... ich liebe dich! E godeva! Lunghi e ripetuti orgasmi la costringevano a tremare e a gemere. La cosa durò tantissimo ma dubitavo che la Baronessa fosse sazia. Si alzò e mi chiese se poteva essere montata dall'animale. Magari Klaus era pronto a farlo, ma irrazionalmente le dissi che avrebbe compromesso il suo addestramento, non era forse un'altra dimostrazione che provavo gelosia nei suoi confronti? Lei non insistette e mi chiese invece di far mettere Klaus sul dorso in modo da poter esaminare il suo pene. Il cane era eccitato e mostrava la verga rigida, lei prese a toccarlo, toccargli i testicoli, il bozzo ancora ricoperto da pelo. Poi, la cosa mi impressionò tantissimo e mi rese piena di desiderio, lei si piegò sul ventre del cane e lo prese in bocca! La sua lingua lo leccava, la sua bocca lo riceveva tutto dentro e lo inghiottiva. Una scena allucinante, grondante di una libidine assoluta, mi ritrovai presto completamente bagnata e tremante. Ad un tratto, sotto l'opera sapiente della donna, il pene di Klaus eruttò un fiotto di liquido trasparente e molto fluido. Non era ancora il suo sperma ma il liquido pre-coitale che doveva lubrificare la vagina della cagna. La Baronessa ricevette tutto in gola e ingoiò. Incredibile! Mai avrei pensato ad una cosa simile! Fu l'ultima cosa che successe in quell'incontro così singolare. Mi lasciò mostrando molta familiarità, mi baciò sulle guance e sulla bocca e mi disse che sarei stata io ad assisterla alla sua prima monta con Klaus. Fu allora che presi la decisione che il mio amplesso con Klaus doveva avvenire proprio la sera stessa . Che era la più adatta per farmi montare! Ero pazzamente eccitata e il pensiero di essere penetrata da Klaus non mi pareva più repellente. a risolto. Ora dovevamo affrontare compiutamente l'addestramento di Klaus. Sarebbe stato idoneo? Oppure si sarebbe rifiutato di montarci? Dovevamo solo provare, ma da buone addestratrici, dovevamo fare in modo di non disorientarlo. Fargli fare le cose con naturalezza.
Mamma e io parlammo di come fare. 
"Dobbiamo..." lei disse... "iniziarlo... stasera lo faremo entrare in casa, sarà stranito all'inizio ma poi si abituerà, non ti considera la sua padrona? Lo faremo salire sul letto... il mio... lasceremo che ci lecchi la faccia, ci giocheremo... questo per la prima volta. Lo porterai fuori dopo e lo riporterai dentro, vediamo se si adegua a stare in casa..."
Così facemmo, salimmo sul letto di mamma, giocammo con lui a lungo, lasciammo che ci leccasse il viso. Non fece alcuna difficoltà ad ambientarsi in casa, quella notte dormì a fianco del mio letto.
Rifacemmo la cosa per qualche giorno e poi mamma mi chiese...
"Iniziamo? Stasera..."
"Come...?" Chiesi.
"Cerchiamo di farci leccare... intimamente... capisci...?"
Certo che capivo! Doveva passare quella lingua rasposa sulla nostra natura di donna! Ma... dovevamo proprio farlo assieme? Mi vergognavo e non sapevo se ci sarei riuscita con lei che assisteva.
"Mi vergogno mamma! Non posso farmi vedere da te..." le dissi.
"Stasera lo farò io sola... riuscirai a restare? Ad assistermi? Non abbandonarmi ora..."
"Ci provo mamma... si..."
Venne sera e affrontammo la cosa con un po' di trepidazione e... inutile nasconderlo a voi che leggete... anche di eccitazione.
Sempre sul letto pensammo di usare il burro per rendere la vagina di mamma appetibile a Klaus, lo lasciammo sciogliere a temperatura ambiente. Venne il momento di iniziare e mamma si spogliò, non completamente ma solo dalla vita in giù. Era la prima volta che la vedevo così. Mia mamma era ancora bella nonostante l'età, mostrava un ventre piatto, due cosce toniche e il sedere sodo e liscio. La sua vagina era ricoperta da un folto vello nero.
Le diedi il burro da spalmare e lei separò il pelo e così potei vederla. Un taglio aperto color corallo e un clitoride che sporgeva. Lei passò lungamente le dita intrise del burro sul taglio e infine mi disse era pronta. Di far salire sul letto Klaus. Il cane era disteso sul pavimento e apparentemente tranquillo. Lo chiamai vicino a noi e lui saltò sul letto. Mamma intanto si era sdraiata a gambe aperte e con le dita si apriva la vagina. L'apriva e si accarezzava il clitoride che aveva preso l'aspetto di un pisello lucido e di colore rosso carico.
"Su... Mathilde... sono pronta... fallo avvicinare..."
Presi Klaus per il collare e feci avvicinare il suo muso al ventre di mamma. Sentì l'odore del burro e attirato da questo, inizio' a passare la sua lunga lingua sulla vagina. Lei... ogni tanto ripassava il solco con le dita piene di burro sciolto. Klaus... goloso come era, continuava a leccare. Era sulle quattro zampe fra le gambe di mamma e leccava... leccava. A mamma sembrava che la cosa piacesse, dato che si era inarcata e si offriva con partecipazione alla lingua del cane. Ad un tratto... prese a tremare violentemente ed a emettere forti gemiti.
"Ahahhhh..." riuscì a dire fra un gemito e l'altro... "Mathilde... non riesco a resistere! E' meraviglioso! Mi ha fatto godere come mai mi è successo! Neanche tuo padre, buon anima, è mai riuscito a darmi tanto piacere!"
Intanto Klaus si era staccato e appariva distratto. Il burro non l'attirava più. Si era sdraiato vicino a me.
"Toccalo..." mi chiese mamma..." vedi se si è minimamente eccitato...".
Niente. Il suo pene riposava nel suo cappuccio di pelo. Presi a toccarlo e sentii che gli si induriva, provai ad insistere. Presi a giocarci, masturbandolo come facevo a volte con Werner.
"Mathilde... e se non avesse interesse per il sesso? Alla fine è quasi un cucciolone..."
"Sarebbe un grosso guaio... mamma... la Baronessa lo vuole appassionato, affamato di vagina di donna..."
Mi venne l'idea e la voglia di provare io stessa a farmi leccare, di verificare se con me Klaus si comportava diversamente.
Forse era l'odore che non lo interessava? Forse la mia vagina lo richiamava di più?
"Mamma..." le dissi..." provo a farlo io... ma giurami che non penserai che non sono una ragazza seria... lo faccio per la famiglia...".
"Ma certo! Anch'io lo faccio per lo stesso motivo!"
Mi spogliai completamente perché volevo sentirmi più libera, devo anche ammettere che la mia conchiglia si era abbondantemente bagnata nell'assistere alla scena di poco prima.
Klaus ne fu immediatamente conscio e appena fui distesa diresse il suo muso direttamente fra le mie cosce. Sentire quel naso freddo e umido mi sconvolse i sensi e aprii di più le cosce. Tenevo allora il mio pelo pubico molto curato, un triangolo sul monte di Venere con il vertice che collimava con l'inizio del mio spacco intimo. Sentivo il naso spingere e costringere la vagina ad aprirsi. 
E... poi iniziò a leccare! La sua lingua ruvida passava ripetutamente su tutto il solco bagnato ma insisteva in un modo addirittura spasmodico sul clitoride eretto e infinitamente sensibile. Ebbene... tempo un minuto e precipitavo in un orgasmo straordinariamente lungo e altrettanto forte. Credo di aver urlato nei momenti del piacere. Klaus continuava, leccava e leccava. In un attimo di lucidità, fra un orgasmo e il successivo, vidi mamma che massaggiava Klaus al ventre. Trovai il modo di chiederle...
"E' eccitato... vero?"
La mano della mamma aveva liberato completamente la verga di Klaus e lo stringeva in corrispondenza del grosso bozzo che mostrava. Sia lei che io sapevamo che il pene canino è molto delicato, deve essere maneggiato con delicatezza, bagnato tanto... infatti le sue prime eiaculazioni servono proprio per la lubrificazione.
Mamma lasciò leccare Klaus ancora per un po' e questo mi procurò altri fortissimi orgasmi, poi lo staccò a forza. Klaus resistette un attimo ma poi si adeguò. Era il cane perfetto da usare. La Baronessa ne sarebbe stata senz'altro soddisfatta!
Ora... dopo i molteplici orgasmi caddi in un attimo di depressione. Io... ragazza seria e prossima al matrimonio che godevo con un animale? E... come potevo nascondere tutto a Werner con il quale avrei dovuto condividere il futuro? Riuscii a convincermi che tutto era temporaneo, consegnato l'animale alla sua futura padrona, tutto sarebbe tornato come prima.
Comunque era evidente che l'odore intimo di mamma non era gradito da Klaus. Forse si lavava troppo? Ne parlammo e infine decidemmo che sarei stata io a essere montata. E dopo di me, con Klaus finalmente eccitato, magari anche lei, sempre nell'intento che nel futuro si adattasse alla Baronessa.
Fra noi era nata una speciale intimità, non mi vergognavo più di farmi vedere. Quella notte dormii nel suo letto, con Klaus che riposava sdraiato sul pavimento.
Eravamo coscienti che iniziata la fase dell'addestramento sessuale tutto doveva procedere senza tentennamenti e che, ad un certo punto, dovevamo coinvolgere la futura padrona di Klaus, la Baronessa.
Continuammo per alcune sere con la fase del leccamento. Ora Klaus si soffermava anche a leccare mamma, forse aveva seguito il mio consiglio e si lavava meno? Anche lei, come me, precipitava proprio in una serie d'orgasmi sempre formidabili. Klaus era davvero un grande amatore. Werner non ci aveva mai provato a leccarmi, neanche ci aveva mai pensato... credo, forse era troppo delicato e mi rivolgeva attenzioni come se fossi di una fragilità estrema! Insomma... ora c'era Klaus e la sua lingua ruvida, e questo mi stimolava i sensi in un modo incredibile.
Avevamo preso anche a giocare con il pene di Klaus, lo masturbavamo, lo tenevamo stretto con la mano dietro il bozzo e con l'altra, adeguatamente bagnata di saliva, lo accarezzavamo. Il suo pene diventava duro e grosso. Il bozzo poi diventava voluminoso, poco meno di una palla da tennis. Ci sembrava inverosimile che potessimo riceverlo dentro la vagina. Passare alla fase successiva dell'addestramento ci trovava titubanti. Una cosa era farsi leccare e un'altra farsi penetrare da un pene canino, ci sembrava un limite difficile da superare. Rimandavamo infatti la cosa sera dopo sera finché successe che telefonò la Baronessa per sapere i nostri progressi. Sentito a che punto eravamo, comandò che le fosse portato Klaus, voleva vederlo, disse. Obbedimmo con sollecitudine e fui io a portarlo da lei, raggiunsi il castello e dopo una brevissima attesa fui ricevuta. La Baronessa era nella sua camera da letto, vestita solo da una leggerissima e trasparente vestaglia. Era una donna bellissima! I capelli serici biondi come l'oro, occhi di un verde smeraldo e una carnagione candida come la neve. Il suo corpo poi...! Era di una armoniosità eccelsa! Un bellissimo seno e il resto pari a questo.
Scese dal letto e si complimento' per la bellezza di Klaus, lo accarezzo' a lungo esaminandolo a fondo. Poi volle sapere dell'addestramento. Come procedeva e come reagiva Klaus. Le raccontai di dove eravamo arrivate e lei lodò la nostra prudenza nel procedere. Poi... chiese come leccava e io mi persi nel lodare il comportamento del cane. Leccava con molta foga e mostrava piacere, ultimamente cercava anche di montarci, eccitato come era, ma stavamo procedendo con i piedi di piombo.
Mi chiese se pensavo che avrebbe leccato anche lei, lì... in quel momento. Provai un sentimento di gelosia, forse volevo che Klaus leccasse solo la vagina mia e quella di mamma? Ma vinsi quell'assurda sensazione e risposi di si... che Klaus l'avrebbe fatto. La baronessa si distese sul letto e apri le cosce, era completamente depilata e mostrava una vagina con le labbra esterne molto accentuate come se fossero ali di farfalla, era bellissima! Non solo... la sua evidente eccitazione aveva prodotto come delle gocce di rugiada che ornavano ora bellamente la sua conchiglia. Comandai a Klaus di salire sul letto e lo avvicinai al ventre della Baronessa, subito, eccitato dal suo odore, prese a leccarla con foga! Passava ripetutamente la lingua dal tratto perineo fino al monte di Venere e si eccitava!
La baronessa si inarcava dal piacere mentre teneva la grossa testa del cane e lo chiamava con dei termini tenerissimi. Ripeteva... Schatz... Liebling... ich liebe dich! E godeva! Lunghi e ripetuti orgasmi la costringevano a tremare e a gemere. La cosa durò tantissimo ma dubitavo che la Baronessa fosse sazia. Si alzò e mi chiese se poteva essere montata dall'animale. Magari Klaus era pronto a farlo, ma irrazionalmente le dissi che avrebbe compromesso il suo addestramento, non era forse un'altra dimostrazione che provavo gelosia nei suoi confronti? Lei non insistette e mi chiese invece di far mettere Klaus sul dorso in modo da poter esaminare il suo pene. Il cane era eccitato e mostrava la verga rigida, lei prese a toccarlo, toccargli i testicoli, il bozzo ancora ricoperto da pelo. Poi, la cosa mi impressionò tantissimo e mi rese piena di desiderio, lei si piegò sul ventre del cane e lo prese in bocca! La sua lingua lo leccava, la sua bocca lo riceveva tutto dentro e lo inghiottiva. Una scena allucinante, grondante di una libidine assoluta, mi ritrovai presto completamente bagnata e tremante. Ad un tratto, sotto l'opera sapiente della donna, il pene di Klaus eruttò un fiotto di liquido trasparente e molto fluido. Non era ancora il suo sperma ma il liquido pre-coitale che doveva lubrificare la vagina della cagna. La Baronessa ricevette tutto in gola e ingoiò. Incredibile! Mai avrei pensato ad una cosa simile! Fu l'ultima cosa che successe in quell'incontro così singolare. Mi lasciò mostrando molta familiarità, mi baciò sulle guance e sulla bocca e mi disse che sarei stata io ad assisterla alla sua prima monta con Klaus. Fu allora che presi la decisione che il mio amplesso con Klaus doveva avvenire proprio la sera stessa . Che era la più adatta per farmi montare! Ero pazzamente eccitata e il pensiero di essere penetrata da Klaus non mi pareva più repellente.
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2018-09-04
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