I 5 sensi

di
genere
etero

****Premessa: leggendo dovreste intuire la descrizione dei 5 organi di senso, almeno è questa la chiave del racconto.
Ah, e sono posti secondo un mio ordine di importanza! ( e non sono brava con le premesse :D) *****

La tua voglia di me la percepisco solo guardandoti, dai tuoi muscoli tesi quasi in agguato. Sembri un leone intento a osservare la sua prossima preda.
E se i ruoli fossero invertiti? Se fosse in realtà la preda a predare il predatore ?
Ti osservo curiosa, mi prendo quasi gioco della tua attenzione, continuando a fissarti.
Vedo il tuo torace espandersi, col ritmo veloce imposto dal tuo respiro. Hai già il fiato corto, la pelle imperlata da un leggero velo di sudore, come dopo una corsa.
Sei impaziente, lo noto da un leggero tremore che hai. Me lo conferma la tua frase:” Se guardi così, mi fai uscire fuori di testa”, la frase esce incespicando dalla tua bocca.
Questa tensione sarà propagata anche al tuo sesso? Mi è difficile saperlo, fissandoti e basta da sopra ai pantaloni, ma dalla curvatura che ha la tua patta direi di sì.
Le tue pupille intercettano le mie, sono così profonde che mi sembrano due buchi neri dai quali non riesco a fuggire. Mi sento attratta, come da una forza potentissima, che mi risucchia in quell’oscurità e mi trascina dentro di te.
Non resisto più e ti tocco, ti tolgo la maglia e sento la tua pelle calda sotto alla mia. Ti carezzo piano, gioco coi peli del tuo petto, come ad arricciarli tra le mie dita, sfiorandoti i capezzoli.
Cerco la tua barba, la trovo ispida sotto le mia mani, disegno coi polpastrelli il contorno delle tue labbra.
Tu non resisti, piano mi inizi a leccare le punta delle dita, quasi a voler velocizzare questa lentezza che ti sta sfiancando.
Passo a sfilarti pantaloni e boxer, il tuo sesso balza fuori.
Avevo dedotto bene prima, in effetti è già turgido. Lo sento tra le mie mani, percorro le vene in rilievo, fino ad arrivare alla tua cappella violacea. Sento le prime gocce dei tuoi umori viscosi, inumidirmi i palmi.
Ti faccio sedere sul divano, e mi inginocchio ai tuoi piedi.
Il profumo della tua intimità inebria le mie narici, sai del desiderio che hai di me. Questa voglia che hai, è un’essenza meravigliosa e vorrei poterla non scordare mai. Il tuo odore saprei riconoscerlo ovunque e vorrei solo poterlo unire al mio, per creare la fragranza perfetta. Quella che sa di noi.
Mi sembra di captare i tuoi feromoni, come a percepire il loro invito a bacchettare con la tua carne.
Non me lo faccio ripetere.
Lentamente porto il tuo glande sulla lingua, compio piccoli cerchietti con la lingua e picchietto con calma. Non riesci a staccarmi gli occhi di dosso e hai un sorriso accennato in volto. Inizio a leccare l’asta in tutta la sua lunghezza, fino ad arrivare al tuo scroto. Lo sento turgido dentro alla mia bocca, vorrei già saggiarne il contenuto. Torno di nuovo a leccarti la cappella, mi ci accanisco quasi, prima di risucchiare tutto il tuo sesso nella mia bocca. Lo suggo, alternando il ritmo, iniziandoti a sfinire.
Succhio senza ritegno, sentendolo sul mio palato, mentre rivoli di saliva escono dalla mia bocca e quasi pare di soffocarmi. Ma non importa, ora voglio solo assaggiare il tuo sperma, che copioso inizia a colarmi in gola. Ha il sapore del sesso che mi fai sempre quando ti vedo, della mia dedizione nei tuoi confronti e del tuo affidarti a me completamente.
Ti sento godere, come fosse la prima volta, rantoli indistinti escono dalla tua bocca ormai stravolta.
Ti sento fremere ancora, mentre lecco via le ultime tracce del tuo sperma.
“ sei la mia troia, lo sai vero ?” mi dici quasi sussurrando.
“ si lo so “, ti rispondo, mentre la mia lingua gocciolante inizia a leccare la tua.
scritto il
2018-09-05
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