Il Padrone capitolo 6

di
genere
gay

Il Padrone capitolo 6

Di solito ero completamente vestito a succhiare il bel cazzo del mio Padrone, come stare a tavola a gustarsi il dolce preferito.
Non trovavo vergogna anzi, mi divertivo a leccargli il membro in lungo e largo senza remore o pentimenti.
Ora invece ero completamente nudo nel mezzo di uno stanzone (probabilmente un salone) pieno di gente.
Provavo stupidamente a comprirmi con entrambe le mani i miei piccoli infreddoliti gioielli.
Mi sentivo addirittura fortunato nel essere bendato e non poter vedere in che vergogna mi ero cacciato.
Percepivo almeno almeno una decina di persone vociferare e commentare il mio arrivo lì dentro.
"In ginocchio!!!"
Ordinò la voce del Padrone, l'unica familiare.
"Avanti chi vuol gradire?"
Echeggio ancora la sua voce nella stanza.
Sentii il "toc toc toc" di un passo dalle scarpe di cuoio avvicinarsi e fermarsi di fronte a me.
L'inconfondibile rumore di una zip proprio davanti a me a pochi centimetri dal mio viso.
Non ci volle fantasia a capire cosa mi avesse toccato una guancia poi le labbra.
Lo presi in bocca subito, sconosciuto dal sapore nuovo anche nella consistenza.
Piano piano tornavo ad essere a mio agio in ginocchio con un bel cazzo da spompinare.
Insieme al mio pisello che si induriva, ascoltavo sia il brusio degli spettatori che il leggero ansimare del caro donatore.
Non m'importò più nulla l'essere nudo davanti a tutta quella gente anzi era la situazione perfetta per sentirmi schiavo di un cazzo.
Non erano passati neanche due minuti che mi godevo il mio spompinare su e giù per quel duro palo sconosciuto che mi venne in bocca, abbondante quanto inaspettato, quasi a strozzarmi dalla sopresa.
Sentii ridere i presenti nello schernire maliziosamente il mio donatore.
"Allora o é bravo lui o sei troppo veloce tu a quanto pare!"
Da bendato percepivo soltanto la situazione intorno a me senza poterla vedere.
"Dai allora vieni tu che hai tanto da ridere!"
L'uomo di fronte a me si difese cosi.
Quindi udii altre scarpe avvicinarsi mentre le sue si allontanavano.
Niente rumore di zip stavolta.
Solo un cazzo neanche grosso ma duro da subito in gola per lintera sua lunghezza a strozzarmi per la sorpresa.
Mi ritrovai il naso completamente schiacciato su una pancia sconosciuta e prominente e delle mani dietro alla mia nuca a tenermi bloccato con forza
Il tizio senza indietreggiare di un millimetro con il suo moderato cazzo spingeva ritmicamente per infilarmelo sempre di più.
Le sue palle ondeggianti sbattere sul mio mento sembravano volersi divertire anche loro ed io volli spalancare al mio massimo la bocca per poterle leccare.
"È bravo è bravo, non si tira mica indietro!"
Sentivo il mio nuovo arrapato amico proferire agli altri.
Passarono più due minuti stavolta, ma non di tantissimo e anche lui non resistette nel sborrarmi in bocca.
"È proprio bravo!"
Si complimentò con me riferendo ai presenti.
In una decina di minuti tutto dentro di me si trasformò.
Dalla pesante vergogna nell'essere nudo davanti a tante persone al essere perfettamente a mio agio ed enormemente felice di esser schiavo di una moltitudine di cazzi che ora sentivo avvicinarsi.
Sentii due presenza e poi anche un terzo.
Preso per i capelli me ne trovai subito in bocca uno, poi ancora un altro attendeva non pazientemente strusciandomi una guancia.
Ero strafelice come in paradiso.
Succhiavo succhiavo mischiando sapori di molti cazzi diversi nella mia bocca.
Oramai non sò piu quanti ne avevo intorno.
Bendato non potevo davero sapere quanti ne fossero.
Segavo con entrambe le mani e succhiavo random ogni duro pezzo di carne mi passasse sotto il naso.
scritto il
2018-11-02
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