The Blues Brothers e il teatro burlesque.

di
genere
comici

-E’ da un bel po’ che non facciamo nulla di divertente-

Inizia così il suo discorso. E’ vero, la noia regna sovrana. Tutto è consuetudine. Routine. Ti alzi la mattina e sai già cosa succederà fino a sera. Salvo qualche volta pestare un escremento di cane per strada. Quello rischia di essere l’unico diversivo e dicono che porta fortuna.
Mah!
Poi continua…

-Conosci il teatro burlesque?-
-E’ qualcosa tipo Belle Epoque?-
-Belle donne…-
-E allora?-
-Allora ci andiamo… però a modo nostro, ci andiamo vestiti da The Blues Brothers, tu farai Dan Aykroyd e io John Belushi e ci andiamo. C’è una certa Mimì Le Blonde, mi dicono che la da via…-

Tu… John Belushi? Andiamo bene!

-Tanto per saperlo… quando e dove?-
-Sabato sera, c’è più movimento, è un locale vicino alla Fiera, porta un po’ di soldi, pidocchioso che sei! Ma un bel po’! Contanti sai? Non vogliono carte di credito le puttane…-

Ma si… allora vediamo, il vestito nero da becchino ce l’ho, roba di classe… eh? Hugo Boss, tre bottoni e risvolti stretti, sfiancato. Poi? La camicia si. La cravatta? Nera e stretta? C’è. Scarpe e calzini pure. Manca il cappello nero a cencio. Da comperare. E gli occhiali? Ma si, metto i Vuarnet che porto in montagna a sciare.
Arriva sabato e mi guardo, sembro davvero un beccamorto. Per scaramanzia mi tocco le palle. Male non fa.
Poi aspetto, sia mai che arrivi in orario?
Si… e che cadano dal cielo biglietti da 100 euro come se piovesse?
E le probabilità a favore sfumano man mano passa il tempo. Cinque, dieci, venti, trenta? Io avrei scommesso sui quarantacinque minuti soliti. Cinquanta invece.
Evvai!
Scendo e mi aspetta in un taxi.
Ma come?
E la Bluesmobile? Dove cazzo è la Dodge Monaco 1974 con sulle portiere ancora lo stemma della polizia di Mount Prospect nell’Illinois?
Scuoto la testa deluso, tralasciamo va là, nessuno è perfetto.
Il locale è in un vicolo. L’insegna anni trenta mostra lampeggiando una donnina che si spoglia.
Il buttafuori ci chiede se abbiamo prenotato.
Ma si che abbiamo prenotato, dice!
Noi siamo i Blues Brothers!
Ma va a fare in culo, va!
E’ in piena frenesia interpretativa!
E se veniva impersonando Robespierre? Si portava dietro la ghigliottina e si teneva la testa tagliata sotto braccio?
Entriamo che è meglio!
Luci soffuse e atmosfera da puttanaio fra le due guerre mondiali. Tavolini rotondi fino sotto il piccolo palco. Siamo in prima fila.
Già, è vero che siamo anche noi uno spettacolo a sé.
E via così alla grande. Esamino il menù. Io avrei voglia di una birra. Vediamo, una Corona extra con tequila a parte e noccioline tostate.
Ottengo solo il suo sguardo di disapprovazione.
-Ma come cazzo facciamo a rimorchiare Mimì Le Blonde con una cerveza? Maschio senza cervello!-
Mi strappa di mano il menù e al cameriere contento, ma si, pensa già alla sua provvigione, ordina due dozzine di ostriche della Normandia, e tanto per cominciare… una bottiglia di Veuve Clicquot Ponsardin. E io? Non sono Elwood Blues? Allora... leccapalle di un cameriere! Portami anche una fetta di pane bianco tostato.
Poi lo spettacolo, una cosa fra la rivista d’avanspettacolo e il cabaret. Battute, balletti, strip di classe.
La burlesque!!!
Pizzi, merletti vedo non vedo, sensualità allo stato puro.
E Mimì? Una biondona con due tette da sballo, cazzo… lo ammetto! Se sono rifatte il chirurgo estetico ha compiuto il suo capolavoro!
E a ogni suo movimento brindiamo entusiasti alzando i calici con le bollicine della vedova Clicquot, la "grande dame de la Champagne"! Brutta lei, eh! La guardo sull’etichetta della bottiglia. Ma proprio brutta come il demonio.
Otteniamo la sua attenzione, ora ci sorride, sembra incuriosita. Termina lo spettacolo e inizia il puttanaio. Dobbiamo assolutamente battere la concorrenza… et voilà! Leva da non so dove una unica camelia bianca, chiama il solito cameriere ruffiano e con venti euro di mancia lo manda a portare il fiore a Mimì con la preghiera di voler raggiungere i due signori in nero che vogliono omaggiarla.

Omaggiarla?
Io non voglio omaggiare, io voglio scopare!
Poi… tutte le ballerine escono dalle quinte e raggiungono i vari tavoli. E Mimì da noi, ha solo una vestaglia di seta crema, ha levato il costume di scena e si intuisce che sotto è nuda.
Si siede e accetta lo champagne.
Ci guarda incuriosita…
-Ma siete in maschera? Chi siete?-
-Io sono Jake e lui Elwood, siamo i Blues Brothers. Senti Mimì come fai di nome?-
-Mimì! Voi siete scappati dal manicomio ma… tu sei…-
-Si… lo sono, cambia qualcosa?-

Assisto allo scambio di battute, io non voglio chiacchierare, io voglio fottere.
Voglio farmi questa Mimì, la voglio sbattere fino a consumarmi il cazzo.
E intervengo…
-La finiamo con i convenevoli? Dai Mimì… quanto vuoi? Per tutti e due?-
Il cosi chiamato Jake mi fulmina con gli occhi! Sbotta…
-Quanto sei cafone! Mimì è una artista, non è in vendita, sai? Vuole un regalo, non è vero, cara? Un bel regalo consistente…-
Intanto le mette la mano sulle cosce, scosta l’orlo della vestaglia e raggiunge la liscia carne nuda dell’interno coscia, la mano si muove leggera.
-Un regalo… si, un regalo che cambia a seconda di cosa volete voi due…-
La mano di Mimì si pone su quella che la sta accarezzando, ora si muovono assieme, si muovono verso fine coscia, verso l’inguine.

-Uhmm… quanto sei bella Mimì! Senti anche tu… Elwood, quanto è liscia la sua pelle…-
Ora anche la mia mano l’accarezza sull’altra sua coscia, risalgo lentamente con movimenti circolari e prima ancora di toccarla lì sento il suo calore. E’ un vulcano! Passo le dita lungo la piega della congiunzione fra coscia e ventre, l’accarezzo, sento vicino le loro mani, una sopra l’altra. Ora anche l’altra sua mano raggiunge la mia, le si pone sopra e la guida, così come fa con l’altra mano.
Le porta ambedue sulla sua conchiglia dischiusa.
-Sentite ragazzi… parliamo del regalo. Per te, per te… gratis! Mi fai sangue, sei carino sai? Come uomo dico, con ‘sto cappello, gli occhiali, che aria da maschietto ti danno! Dai abbassali, fammi vedere gli occhi! Uhmm… mi fai sciogliere sotto, la senti la mia lava? Dio.. se sono calda…-
Mi dimenticano?
Ci pensa Mimì, mi indica con il mento…
-Per lo scimmione qui, visto che è con te facciamo cinquecento, anticipati. Ha una faccia da delinquente. Non mi fido…-

Risponde e se la ride…
-Hai ragione sai.? E’ un bastardo! Porco e bastardo! Tu… bastardo, dalle questi soldi e ringraziala. Per me è anche troppo generosa! Non dovrebbe farti scopare! Neanche fartela vedere dovrebbe!-
Fanculo!
Ora le mani frugano, allargano, accarezzano.
Cazzo! Le loro dita hanno preso la residenza fissa sul clitoride?? Non si scostano! Non riesco a raggiungerlo. Voglio proprio vedere! Le infilo con forza tre dita dentro e comincio a pistonare forte. Strofino le sue pareti interne, mi bagna tutto, il suo miele è cospicuo, denso e profumato.
Ora si baciano, vedo le loro lingue cercarsi, giocare, le labbra premere e continuano, continuano e mi ignorano.
Cazzo! le cerco il suo buco dietro e le infilo un dito… forte! E finalmente ottengo al sua attenzione!

-Ahiiiii… ma allora sei proprio cretino! Mi fai male… bestia!-
Va bene, cambiamo sistema. Le cerco le tette sotto la vestaglia. Dio! Sono vere, genuine! Per uno di quei miracoli della natura sono sode, erette, lisce, calde, con dei capezzoli grossi come fragoline, duri pure loro ed eretti.
Gliele scopro e ci passo la lingua su uno di quei capezzoli, l’altro lo strizzo con le dita della mano. Lo mordo, lo stringo fra le labbra e fra i denti, la torturo ora e mi sa gradisce questo leggero dolore che le causo.

Si stacca da noi.
-Ragazzi venite, non possiamo scopare qui..-
Ci alziamo e il cameriere pronto mi sbarra il passo.
-Signore, prego… regoli il conto prima, mi scusi ma il locale chiude-
E mi consegna uno scontrino… porca vacca!
Due dozzine di ostriche a 10 euro all’una? E 450 per le bollicine? E 200 euro per l’uso della stanza? E la fetta di pane tostato 20?
Va bene, ma ti frego io, leccapalle! Niente mancia!
Seguo l’odore di fica, io in questi casi ho il naso di un bracco inglese. Peccato che con la prima porta che apro… sbaglio e sorprendo un padre di famiglia che sta inchiappettando di brutto una rossa di capelli che potrebbe essergli figlia.
Insisto. La successiva. Sono loro.
Mimì nuda.
Dio che culo ha! Tondo, alto e sodo. Le natiche piene. E la curva delle anche? Splendida.
E’ in piedi, passa le dita sul viso di Jake, leva gli occhiali, toglie il cappello e la massa corvina dei capelli le cade pesante sulle spalle!
Dio! Il sogno di ogni uomo-uomo, due donne che fanno sesso e poi fare sesso con loro. Una bionda e una bruna.
Mimì la spoglia ma senza frenesia, lentamente, scopre poco a poco il corpo di quello che era Jake, la giacca, la camicia, vede la fascia che ha usato per occultare il seno e la libera. I pantaloni e niente intimo. Scarpe e calzini di seta e ora sono nude.
Nude ambedue.
Io ho il cazzo così duro che più duro non si può! Ma devo aspettare.
Cazzo! La conosco, è capace a mandarmi fuori a sentire solo i loro gemiti anziché assistere. E io le voglio guardare e fotterle.
Si desiderano è indubbio.
Ma hanno un modo tutto femminile di procedere. Si accarezzano. Le loro dita passano leggere e si esplorano. Si baciano e come godono del bacio!
Si passano a vicenda le dita sul seno, seguono la curva delle tette, stuzzicano i capezzoli, li fanno ancora di più inturgidire e giocano, giocano, si baciano e le loro mani volano.
Io?
Non ce la faccio più!
Il cazzo mi fa male costretto come è dai pantaloni e lo tiro fuori. Sto appoggiato alla parete e guardo, guardo il loro culo, le loro gambe e già mi immagino a come me le farò e me lo meno piano, movimenti decisi ma rallentati, tiro a fondo la pelle del prepuzio sull’asta, mi accarezzo i coglioni che sono duri come noci.
Lei… la ex Jake mi dice di stare lì, di lasciarle fare.
Mimì le chiede se sono il suo uomo.
Ecco… vediamo la risposta così chiariamo tante cose! E che cosa risponde?
-Si, credo di si… in fondo non è male. Solo… che non so con quante donne lo spartisco questo porco!-
Ora si toccano dappertutto, cercano il piacere. Mimì la mette riversa su un divanetto e inizia a baciarle il corpo, prima il seno, le due belle cupole e i capezzoli, rosei e puntuti. Poi la bocca scorre verso il ventre, ne segue il cammino verso il suo inguine e la lecca intorno alla conchiglia depilata. Lungo e sopra le labbra esterne scure poi insiste di più e la apre quella sua conchiglia! Cerca la perla rosea del suo clitoride, mentre con le dita la penetra.
Domanda: ma come cazzo fa a non farti male con quelle unghie?
Donne!

Io conosco i tuoi orgasmi. So come provocarli, so farti godere fino a farti cedere le gambe ma questa? Ora stai urlando, la stai pregando di continuare. Le dici… puttana che sei! Che mai hai goduto così! Ora sei tu a baciarla fra le cosce e anche lei mostra visibilmente gli orgasmi che prova.
E una parola stare a guardare! Io sto scalpitando come un cavallo da corsa e manca poco che nitrisca!
Eh si! Quando siete tu sotto e lei sopra che vi leccate a vicenda mollo le redini e raggiungo la posizione strategica dietro di lei. Dietro il suo bel culone, tu sei fra le sue cosce e le stai mangiando quella sua fica, ora il vostro odore ha riempito la piccola stanza. Mi spoglio velocemente buttando i vestiti a terra e mi preparo.
Lo tengo forte e lo strofino fra le sue natiche. Poi fra le cosce e qui trovo la tua bocca che la sta leccando e la infilo, prendo a fotterla forte, sento te che mi lecchi l’asta fradicia del suoi umori quando la ritiro.
Voglio così, voglio la sua fica e la tua bocca. A fasi alterne!
Mi trattengo, non voglio pause. Ora è un groviglio. I nostri corpi nudi che si cercano. E riesco a farla godere questa puttana di Mimì!
Altro che scimmione! Vero?
Ora ti piace come ti fotto. Mentre ti baci con lei.
Ora che siete in ginocchio fianco a fianco sul divano e vi baciate e io dietro voi che vi faccio godere, una dopo l'altra.

Poi la fine.
Stanchi ci rivestiamo.
Noi da beccamorti e Mimì jeans e polo. Ora sembra una ragazza che si alza presto per andare a fare i turni a qualche Call Center. Loro si baciano e si lasciano il cellulare.
Hanno in programma di rivedersi.
Al solito mi sento un paria.
Cazzo alle donne, se sono odiose!
Ma perché devono escludermi?
Arriva il taxi che ho chiamato.
E l’autista, un tipo idiota e giulivo, ci guarda e ride…
-Ma che siete stati ad un funerale?-
E Jake da duro cambiando voce.
-Si… di tua sorella! Dai muoviti, simpaticone!-
E durante la corsa a voce sufficientemente alta in modo che il leccapalle senta:
-Non lavartelo… Elwood, voglio succhiartelo…-
E tassista scuotendo la testa…
-Gay… Gay dappertutto, è una invasione!-

T.
di
scritto il
2018-11-24
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