In montagna - seconda parte
di
Ottonello
genere
etero
Il giorno dopo incontro Ivano in paese. E' con degli amici, seduto al bar, e passando, avvampo di vergogna, temendo che si faccia gioco di me con gli altri ragazzi. Invece nessuno mi guarda e mi sento rinfrancata. Uscendo dal negozio del macellaio me lo trovo davanti. Ho un sussulto di paura. Ivano sorride - Ti ho spaventata, scusami. Volevo chiederti se questa sera vuoi venire al cinema con me. Danno un bel film romantico e immagino ti piaccia - Guardo la locandina: danno Vacanze romane, il mio preferito. Presa da un impulso accetto - Ti vengo a prendere con la vespa – dice Ivano – così non devi fare della strada a ritorno - Lo ringrazio e corro a casa eccitata. Mi lavo con cura e mi profumo. Quando Ivano mi viene a prendere mi guarda ammirato - Sei proprio molto bella, sono un ragazzo fortunato - Sorrido e mi sistemo sul sedile dietro. Giunti al cinema, ci accorgiamo che i posti a sedere sono tutti occupati, e anche lungo i corridoi la gente è abbastanza fitta. Ivano si addossa al muro e mi prende davanti, appoggiandomi un braccio sulla spalla. Si spengono le luci e comincia la proiezione. Dopo un poco avverto il corpo di Ivano appoggiarsi al mio, premendo leggermente. Lentamente avverto la mano del ragazzo che risale sotto la gonna, lungo la gamba, accarezzandomi dolcemente. Mi volto e lo sgrido a bassa voce. Lui smette e continua a guardare il film. Dopo un poco, la mano ricomincia a risalire sotto la gonna ma questa volta non reagisco. La mano dopo avere accarezzato la coscia, risale fino alle mutandine e si ferma. Trattengo il fiato. La mano si insinua sotto le mutandine, passando sul davanti, dove tengo sulle braccia un golfino e accarezza la peluria. Mi volto e lo prego di smettere. Non voglio che qualcuno ci veda. Ivano mi stringe a sé e mi tranquillizza. Rimaniamo così, per tutto il film, senza che tenti un nuovo approccio. Avverto che ogni tanto preme dolcemente contro il mio culetto ma senza forzare. La cosa mi eccita terribilmente. Ho sentito che alcune ragazze se lo fanno mettere dietro ed ho paura che anche lui lo voglia fare. Però nello stesso tempo il pensiero mi attira. Quando usciamo mi fa salire sulla vespa e mi porta verso casa. Arrivati dove finisce l'asfalto, scende e mi accompagna lungo il sentiero disagevole. Ad un tratto scivolo su un sasso e sto per cadere quando lui mi prende intorno alla vita e mi rimette in piedi. Ci troviamo uno dietro l'altro allacciati. La sua mano corre sui miei seni e mi fa girare verso di lui. Ci guardiamo in viso: la sera è tiepida ed odorosa. Attorno non c'è nessuno. Ivano mi bacia sulla bocca delicatamente, mentre le sue mani alzano la mia gonna raggiungendo le mutandine. Istintivamente, abbasso la mano e tocco il rigonfiamento fra le sue gambe. Con una mano, Ivano apre i pantaloni e mi mette in mano il suo membro turgido e caldo. Lo accarezzo, insinuando la mano all'interno fino a stringere delicatamente i testicoli. Lui mi abbassa le mutandine e comincia ad accarezzare le labbra della vagina, facendomi inarcare. Poi, si lascia cadere a terra trascinandomi. Sono eccitata al massimo. Continuo ad accarezzare il suo membro mentre lui mi mette la testa in mezzo alle cosce e comincia a leccarmi la vagina inserendo anche un dito con delicatezza. Mi trovo con il viso vicino al suo membro. Lui se ne accorge e con una mossa agile si abbassa i pantaloni e gli slip mostrandomelo libero. Sembra pulsare di vita propria, caldo, turgido e con la cappella completamente scoperta. Emana un buon profumo e ne sono attratta. Mentre Ivano mi sta facendo godere penso che sarebbe stato bello, sentire che sapore può avere. L'orgasmo è sconvolgente e mi lascia senza forza. Ivano intanto mi accarezza sotto la vagina nelle vicinanze del buchetto dell'ano. Lo fermò e lo guardo con gli occhi velati.
- Sai che non avevo mai provato un piacere come quando mi hai leccata? - Mentre parlo, tengo in mano il suo membro accarezzandolo - Prima a pensare di prenderlo in bocca, mi veniva da vomitare, ma adesso... mi vergogno... - Ivano mi prende per le spalle - Davvero lo faresti per me? Davvero? - Potrei provare. - Mi bacia a lungo - Guarda che se non ti piace a me va bene lo stesso. E' già un sogno averti visto nuda e averti potuto accarezzare. - Sorrido: è proprio un ragazzo dolce e vorrei provare. Mi avvicino al membro e lo guardo attentamente: è morbido, profumato e duro. Noto che è anche piuttosto grosso . e per un attimo tremo al pensiero che possa infilarlo nella mia stretta apertura... chissà che male si sente! Avvicino le labbra al pene e lo bacio. Il sapore è aspro ma non sgradevole. Apro le labbra e comincio a leccare. Ivano s’irrigidisce e suggerisce - Leccalo così, poi se vuoi, prendilo in bocca e succhia... - Obbedisco e lui comincia a mugolare di piacere. Ora ho cominciato a prenderci gusto, avvolgo le labbra attorno alla punta e cerco di prenderlo in bocca il più possibile... ad un tratto Ivano si ritrae mentre dice con voce roca - Sto venendo... coprilo col fazzoletto... - Mi affretto a coprirlo ed un succo caldo esce bagnandolo abbondantemente. Ora non mi fa più senso quell'umore maschile, ed anzi chiedo - La prossima volta lasciami vedere cosa succede... - Mi guarda incredulo. Continuo - Vorrei vedere come viene fuori, sono curiosa. - Mi prende per le braccia e mi guarda fissamente in volto - Sei stata fantastica.. farò tutto quello che vuoi... - Sorrido e gli passo una mano fra i capelli - Mi hai fatto provare un piacere immenso, sei proprio bravo e anche... molto bello... non ti stancherai di me? - Ivano mi prende fra le braccia e comincia ad accarezzarmi il seno. I capezzoli si indurirono e la sua mano scende tra le cosce accarezzando il buchetto dell'ano – Sono pazzo di te... tu piuttosto mi puoi lasciare... ma vuoi veramente farmi felice? - mi sussurra – fammi vedere il tuo culetto... - Fremo al pensiero ma ancora mi trattengo - Mi vergogno, cosa vuoi fare? - Ivano non risponde e comincia ad accarezzare le due rotondità inserendosi nel canalino. Sto per svenire. Fingo di guardarlo male - Non sta bene...dai .smettila. - Lui continua ad accarezzarmi e mi mormora in un orecchio - Hai un bellissimo culetto, lasciamelo ammirare, sai si possono fare tante cose senza pericolo . - Ecco ci siamo! Sento che non riesco a resistere – Cosa intendi? - gli chiedo con la gola secca dall'emozione – Lui comincia a toccarmi la fessura e io sento che ne ho ancora voglia – Vieni sopra – mi dice. Io mi stendo su di lui e sento il suo pene a contatto col mio sedere nudo. Ho un fremito perché si sta indurendo di nuovo – Non va bene Ivano – mormoro senza convinzione – non voglio... è troppo grosso – Lui continua ad accarezzarmi e intanto spinge contro il mio buchetto. Io non riesco a farlo smettere. Sento di desiderare che continui. Con la mano mi giro e lo afferro, poi comincio a muoverlo – No – mi ferma lui – voglio mettertelo dentro, lasciami fare, ti prego... - Ma è troppo grosso- mormoro mentre sento che sto di nuovo provando piacere. Forse lui capisce che sto per cedere – Aspetta – mi dice - Si alza e va verso la vespa. Rovista nel bagagliaio poi ritorna con una boccettina – Che cos'è ? - chiedo curiosa – Olio solare – risponde – è molto unto e vedrai che non sentirai niente – Io vorrei protestare ma sono anch'io eccitata per la novità. Ivano mi spalma l'olio con cura sul buchetto e infila anche un dito per lubrificarlo bene – Senti male? - mi chiede - No – rispondo eccitata – Allora si spalma anche il suo pene – Alzati e mettiti in ginocchio – Io, sono infoiata come la mucca che ho visto alla monta e mi metto in posizione. Mi apre le natiche e guarda – Che bella passerina che hai! E che bel culetto! Sto per impazzire!- Poi sento che la cappella preme contro in mio orifizio tentando di entrare. Ivano dà un colpo secco e sento un certo dolore – Mi fai male! - grido a bassa voce – E' già entrato – dice lui con la voce rotta – adesso mi muovo un poco – Sento il suo membro dentro il mio intestino che comincia a muoversi mentre con le dita mi accarezza il clitoride. Dopo il primo momento, lo scorrere dentro le mie viscere mi procura un grande piacere aumentato dalla stimolazione davanti. Adesso mi muovo mugolando e assecondo il suo movimento. Ivano aumenta i movimenti ed io non riesco più a resistere. Vengo abbondantemente davanti e involontariamente restringo il buchetto dell'ano con delle contrazioni che evidentemente deliziano Ivano che sento gridare, poi avverto un fiotto di liquido caldo versarsi nelle mie viscere e capisco che lui è venuto. Mi lascio cadere al suolo sfinita, mentre lui si adagia a fianco. Mi guarda preoccupato – Allora? - Sospiro – E' stato stupendo. Mi hai fatto godere da impazzire, senti, il tuo liquido viene fuori... - Aspetta ti pulisco – mi dice ancora rosso e preso il fazzoletto toglie il suo seme dalla mia pelle, poi mi bacia, proprio vicino al buco – Ma cosa fai? - gli dico scandalizzata – Lo ringrazio per il piacere che mi ha dato... e adesso ti accompagno a casa -
Arrivo a casa e vedo la zia seduta sulla porta. Guardo l'orologio: sono le undici. Forse prende un po' di fresco. Appena mi vede si rannuvola. - Ma non c'è Anna con te? -(Anna è una delle sue due figlie che ha due anni meno di me). E' una ragazzina molto smaliziata per la sua età e spesso mi mette in imbarazzo, chiedendomi delle cose sul sesso che nemmeno io conosco. Poi mi assilla per sapere se ho il moroso a Bologna e mette in giro dei pettegolezzi sui giovani che capitano a casa di mia zia. A mia madre ha detto che il figlio del casaro, quando viene a ritirare il latte mi mangia con gli occhi. E' vero che forse gli piaccio ma a me, proprio non interessa. Comunque, alla domanda di mia zia rispondo perplessa – Perché dovrebbe essere con me? - Ha detto che ti veniva incontro sul sentiero... è andata via venti minuti fa... - Ma zia! Da sola? - No! Aveva Billo (un cane lupo di taglia notevole) con sé – Io non ho incontrato nessuno... - rispondo preoccupata. Se mia cugina è in giro, non vorrei che ci avesse visto... Mentre finisco di parlare sento un latrato e Billo compare nel cortile seguito da mia cugina. Mia zia la sgrida ma lei alza le spalle e mi guarda in modo strano – Andiamo a letto – finisce mia zia – che domani c'è da raccogliere le ciliegie... - Io vado in camera mia e mi metto subito sotto le coperte. Ho il buco del sedere che mi brucia un poco e allora prendo della vaselina dal cassetto del comodino e me la spalmo attorno al buchetto. Nel farlo passo con la mano davanti alla mia passerina e mi viene voglia di accarezzarmi ma poi desisto e spengo la luce. Sto per addormentarmi, quando sento aprire la porta. Mi volto: è mia cugina Anna – Posso venire a letto con te? - mi chiede – non ho sonno e vorrei mi raccontassi il film che hai visto... - Pure io non ho sonno, data l'eccitazione dell'avventura con Ivano e così la prendo sotto le coperte. Sto per cominciare a raccontarle la trama quando mi gela – Ho visto tutto sai! - Che cosa hai visto ? - ho la gola secca – Ho visto Ivano che ti ha leccato in mezzo alle gambe, che tu hai preso in bocca il suo pisello e poi ci sei montata sopra... - Sono terrorizzata. Se spiffera alla zia e a mia madre quello che ha visto, mia madre mi ammazza di botte, oltre alla vergogna. Non parliamo poi di mio padre... - Sto zitta e mi viene da piangere. Non ho nemmeno il coraggio di negare. Poi prendo il coraggio a due mani – Allora? Lo vuoi dire alla zia e a tua mamma? Che cosa ci guadagni a fare la spia? - Non voglio fare la spia – mi risponde – voglio che tu mi faccia un piacere. Sei in debito con me... - Che cosa devo fare? - Lei tace un momento - Dimmi, hai provato piacere quando ti ha accarezzato? - Rimango di stucco. Cosa rispondere? Poi, decido di dire la verità – Si, molto... - Senti – comincia lei, io non dico niente...se tu...se tu mi fai quello che ti ha fatto Ivano! - Scatto a sedere sul letto – Ma sei diventata matta? Sei una bambina... - Non è vero! - esclama lei risentita – guarda! - Così dicendo si tira su la maglia e mi mostra le sue tette. Mia cugina è piuttosto piccola di statura, di carnagione olivastra, ma devo dire che ha due tettine molto sviluppate che non avevo mai notato. A vederle provo un certo rimescolio. Poi, senza dire parola, si tira giù le mutandine e mi mostra una passerina graziosissima, con una leggera peluria che attornia due labbra rossiccie che staccano sulla pelle scura del ventre. Rimango a guardarla meravigliata e mi rendo conto che è veramente appetitosa... - Accidenti – dico senza pensarci – sei molto più sviluppata di quello che pensavo... - Me l'ha detto anche il figlio del casaro... - Ah è così – la sgrido – e tu dici che viene per me... - Lei ride divertita – Così nessuna pensa a me...ma a me non piace... - E chi ti piace? - chiedo curiosa – Mi piaci tu.. - mi dice allungando una mano e toccandomi un braccio. A quel gesto sento un fremito. Non avrei mai pensato che una ragazza mi facesse sentire così. Lei intanto, visto che non reagisco si avvicina e mi bacia sulla bocca. Io sento un certo languore e non reagisco. Lei allora si avvicina ancora di più e mi chiede sottovoce – Allora, ti lasci toccare? - Sono inebetita. Non riesco a dire una parola. Come in un sogno, la vedo mettere le mani sulle mie tettine, aprire il pigiama e scostare la maglietta. Mi accarezza i capezzoli con le sue mani e sento che mi sto bagnando sotto le mutandine. Presa dalla passione, le tolgo la maglietta e le mutande e la rimiro, stesa sul letto, nuda. Ha una pelle scura e liscia che mi intriga terribilmente. Prendo fra le mani le sue tettine sode e sviluppate e mordo i capezzoli scuri. Lei intanto è scesa fra le mie gambe e mi accarezza la passerina. Mi spoglio completamente e riprendo a succhiarle i capezzoli mentre lei mi mette un dito dentro alla fessura e lo muove avanti e indietro. Mi giro verso il suo sesso e con la bocca cerco il clitoride fra quelle graziose labbra. Apro con le dita la fessura e scorgo la carne viva della vagina, rossa, che contrasta con la pelle scusa esterna. Lecco il piccolo promontorio e sento che lei fa altrettanto con me. La sua linguetta mi eccita terribilmente e comincio a muovermi avanti e indietro con dei sospiri di voluttà. Anche mia cugina è in preda al piacere. Si muove ansimando mentre io continuo con frenesia a succhiare il clitoride e a leccare la vagina. Non avrei mai creduto che una donna mi eccitasse tanto. Devo dire che mia cugina è stata una sorpresa per me. Infatti, se non lo sapessi, sembra più donna di me. Le sue tette sono grosse più delle mie e la sua passera è ricoperta di una peluria sottile ma folta. Con le mani le accarezzo i glutei e le metto una mano nel canalino del sedere toccandole il buco del sedere. Le inserisco un dito e sento che lei stringe i muscoli al contatto. Intanto la sua lingua mi ha provocato un orgasmo notevole e rimango quasi senza fiato. Continuo a leccarla finché sento che con un fremito, stringe le gambe poi, esce un piccolo fiotto di liquido che mi bagna il viso. La birbantella è venuta!. Eccola infatti aprire le gambe e tendermi le braccia. Io mi getto sulle sue tette e comincio a succhiarle avidamente. Lei, dopo un poco, mi mette un dito dietro e cerca il buco. Io la fermo con un gesto di dolore - Ti ha fatto male vero? - mi chiede lei. Ormai non ho più nulla da nascondere - Mi brucia si... - Ma hai provato piacere? - Si, molto – Mi piacerebbe provare anch'io... - Aspetta – gli dico. Mi alzo, vado in cucina pian piano, e dalla cesta delle carote ne prendo una sottile. Ritorno di corsa in camera e preso il tubetto della vasellina la ungo per bene – Vuoi proprio provare? - le chiedo tutta eccitata. Lei, per tutta risposta mi chiede – Non vedo l'ora. Come devo mettermi? - Mettiti in ginocchio – le dico. Lei si mette in ginocchio, mi mostra il suo splendido culetto abbronzato e con le mani si allarga i glutei. Vedo il forellino del sedere alla luce della luna. Lo ungo per bene poi inserisco un dito, come ha fatto Ivano con me – Senti male? - chiedo – No – risponde lei tutta eccitata – dai comincia, non vedo l'ora - Inserisco la carota pian piano e vedo che entra abbastanza bene. Poi comincio a muoverla avanti e indietro con molta precauzione. Mia cugina si muove e sospira. Io sono infoiata e con la mano vado nella sua fessura e comincio a stimolare il clitoride. Lei spinge col bacino e sussurra – Continua ti prego, sto provando di nuovo piacere. Con una mano muovo la carota e con l'altra la stimolo. Mia cugina si agita avanti e indietro e mugola come un cagnolino in calore. La cosa mi eccita terribilmente e sento di avere voglia anch'io di essere accarezzata. Resisto finché mia cugina non comincia a tremare e alla fine si lascia cadere sfinita sul letto. Io non riesco a resistere e comincio a toccarmi la passerina con la carota e a titillarmi il clitoride. Sto smaniando dal piacere, quando mi accorgo che mia cugina, mi ferma e riprende la leccarmi con foga la passera facendomi avere un nuovo orgasmo. Alla fine sono sfinita e mi lascio cadere esausta sul letto. Le ultime parole che sento dire a mia cugina prima di addormentarmi sono – Riposiamo un'oretta e poi riprendiamo. Voglio andare avanti fino a domattina...-
- Sai che non avevo mai provato un piacere come quando mi hai leccata? - Mentre parlo, tengo in mano il suo membro accarezzandolo - Prima a pensare di prenderlo in bocca, mi veniva da vomitare, ma adesso... mi vergogno... - Ivano mi prende per le spalle - Davvero lo faresti per me? Davvero? - Potrei provare. - Mi bacia a lungo - Guarda che se non ti piace a me va bene lo stesso. E' già un sogno averti visto nuda e averti potuto accarezzare. - Sorrido: è proprio un ragazzo dolce e vorrei provare. Mi avvicino al membro e lo guardo attentamente: è morbido, profumato e duro. Noto che è anche piuttosto grosso . e per un attimo tremo al pensiero che possa infilarlo nella mia stretta apertura... chissà che male si sente! Avvicino le labbra al pene e lo bacio. Il sapore è aspro ma non sgradevole. Apro le labbra e comincio a leccare. Ivano s’irrigidisce e suggerisce - Leccalo così, poi se vuoi, prendilo in bocca e succhia... - Obbedisco e lui comincia a mugolare di piacere. Ora ho cominciato a prenderci gusto, avvolgo le labbra attorno alla punta e cerco di prenderlo in bocca il più possibile... ad un tratto Ivano si ritrae mentre dice con voce roca - Sto venendo... coprilo col fazzoletto... - Mi affretto a coprirlo ed un succo caldo esce bagnandolo abbondantemente. Ora non mi fa più senso quell'umore maschile, ed anzi chiedo - La prossima volta lasciami vedere cosa succede... - Mi guarda incredulo. Continuo - Vorrei vedere come viene fuori, sono curiosa. - Mi prende per le braccia e mi guarda fissamente in volto - Sei stata fantastica.. farò tutto quello che vuoi... - Sorrido e gli passo una mano fra i capelli - Mi hai fatto provare un piacere immenso, sei proprio bravo e anche... molto bello... non ti stancherai di me? - Ivano mi prende fra le braccia e comincia ad accarezzarmi il seno. I capezzoli si indurirono e la sua mano scende tra le cosce accarezzando il buchetto dell'ano – Sono pazzo di te... tu piuttosto mi puoi lasciare... ma vuoi veramente farmi felice? - mi sussurra – fammi vedere il tuo culetto... - Fremo al pensiero ma ancora mi trattengo - Mi vergogno, cosa vuoi fare? - Ivano non risponde e comincia ad accarezzare le due rotondità inserendosi nel canalino. Sto per svenire. Fingo di guardarlo male - Non sta bene...dai .smettila. - Lui continua ad accarezzarmi e mi mormora in un orecchio - Hai un bellissimo culetto, lasciamelo ammirare, sai si possono fare tante cose senza pericolo . - Ecco ci siamo! Sento che non riesco a resistere – Cosa intendi? - gli chiedo con la gola secca dall'emozione – Lui comincia a toccarmi la fessura e io sento che ne ho ancora voglia – Vieni sopra – mi dice. Io mi stendo su di lui e sento il suo pene a contatto col mio sedere nudo. Ho un fremito perché si sta indurendo di nuovo – Non va bene Ivano – mormoro senza convinzione – non voglio... è troppo grosso – Lui continua ad accarezzarmi e intanto spinge contro il mio buchetto. Io non riesco a farlo smettere. Sento di desiderare che continui. Con la mano mi giro e lo afferro, poi comincio a muoverlo – No – mi ferma lui – voglio mettertelo dentro, lasciami fare, ti prego... - Ma è troppo grosso- mormoro mentre sento che sto di nuovo provando piacere. Forse lui capisce che sto per cedere – Aspetta – mi dice - Si alza e va verso la vespa. Rovista nel bagagliaio poi ritorna con una boccettina – Che cos'è ? - chiedo curiosa – Olio solare – risponde – è molto unto e vedrai che non sentirai niente – Io vorrei protestare ma sono anch'io eccitata per la novità. Ivano mi spalma l'olio con cura sul buchetto e infila anche un dito per lubrificarlo bene – Senti male? - mi chiede - No – rispondo eccitata – Allora si spalma anche il suo pene – Alzati e mettiti in ginocchio – Io, sono infoiata come la mucca che ho visto alla monta e mi metto in posizione. Mi apre le natiche e guarda – Che bella passerina che hai! E che bel culetto! Sto per impazzire!- Poi sento che la cappella preme contro in mio orifizio tentando di entrare. Ivano dà un colpo secco e sento un certo dolore – Mi fai male! - grido a bassa voce – E' già entrato – dice lui con la voce rotta – adesso mi muovo un poco – Sento il suo membro dentro il mio intestino che comincia a muoversi mentre con le dita mi accarezza il clitoride. Dopo il primo momento, lo scorrere dentro le mie viscere mi procura un grande piacere aumentato dalla stimolazione davanti. Adesso mi muovo mugolando e assecondo il suo movimento. Ivano aumenta i movimenti ed io non riesco più a resistere. Vengo abbondantemente davanti e involontariamente restringo il buchetto dell'ano con delle contrazioni che evidentemente deliziano Ivano che sento gridare, poi avverto un fiotto di liquido caldo versarsi nelle mie viscere e capisco che lui è venuto. Mi lascio cadere al suolo sfinita, mentre lui si adagia a fianco. Mi guarda preoccupato – Allora? - Sospiro – E' stato stupendo. Mi hai fatto godere da impazzire, senti, il tuo liquido viene fuori... - Aspetta ti pulisco – mi dice ancora rosso e preso il fazzoletto toglie il suo seme dalla mia pelle, poi mi bacia, proprio vicino al buco – Ma cosa fai? - gli dico scandalizzata – Lo ringrazio per il piacere che mi ha dato... e adesso ti accompagno a casa -
Arrivo a casa e vedo la zia seduta sulla porta. Guardo l'orologio: sono le undici. Forse prende un po' di fresco. Appena mi vede si rannuvola. - Ma non c'è Anna con te? -(Anna è una delle sue due figlie che ha due anni meno di me). E' una ragazzina molto smaliziata per la sua età e spesso mi mette in imbarazzo, chiedendomi delle cose sul sesso che nemmeno io conosco. Poi mi assilla per sapere se ho il moroso a Bologna e mette in giro dei pettegolezzi sui giovani che capitano a casa di mia zia. A mia madre ha detto che il figlio del casaro, quando viene a ritirare il latte mi mangia con gli occhi. E' vero che forse gli piaccio ma a me, proprio non interessa. Comunque, alla domanda di mia zia rispondo perplessa – Perché dovrebbe essere con me? - Ha detto che ti veniva incontro sul sentiero... è andata via venti minuti fa... - Ma zia! Da sola? - No! Aveva Billo (un cane lupo di taglia notevole) con sé – Io non ho incontrato nessuno... - rispondo preoccupata. Se mia cugina è in giro, non vorrei che ci avesse visto... Mentre finisco di parlare sento un latrato e Billo compare nel cortile seguito da mia cugina. Mia zia la sgrida ma lei alza le spalle e mi guarda in modo strano – Andiamo a letto – finisce mia zia – che domani c'è da raccogliere le ciliegie... - Io vado in camera mia e mi metto subito sotto le coperte. Ho il buco del sedere che mi brucia un poco e allora prendo della vaselina dal cassetto del comodino e me la spalmo attorno al buchetto. Nel farlo passo con la mano davanti alla mia passerina e mi viene voglia di accarezzarmi ma poi desisto e spengo la luce. Sto per addormentarmi, quando sento aprire la porta. Mi volto: è mia cugina Anna – Posso venire a letto con te? - mi chiede – non ho sonno e vorrei mi raccontassi il film che hai visto... - Pure io non ho sonno, data l'eccitazione dell'avventura con Ivano e così la prendo sotto le coperte. Sto per cominciare a raccontarle la trama quando mi gela – Ho visto tutto sai! - Che cosa hai visto ? - ho la gola secca – Ho visto Ivano che ti ha leccato in mezzo alle gambe, che tu hai preso in bocca il suo pisello e poi ci sei montata sopra... - Sono terrorizzata. Se spiffera alla zia e a mia madre quello che ha visto, mia madre mi ammazza di botte, oltre alla vergogna. Non parliamo poi di mio padre... - Sto zitta e mi viene da piangere. Non ho nemmeno il coraggio di negare. Poi prendo il coraggio a due mani – Allora? Lo vuoi dire alla zia e a tua mamma? Che cosa ci guadagni a fare la spia? - Non voglio fare la spia – mi risponde – voglio che tu mi faccia un piacere. Sei in debito con me... - Che cosa devo fare? - Lei tace un momento - Dimmi, hai provato piacere quando ti ha accarezzato? - Rimango di stucco. Cosa rispondere? Poi, decido di dire la verità – Si, molto... - Senti – comincia lei, io non dico niente...se tu...se tu mi fai quello che ti ha fatto Ivano! - Scatto a sedere sul letto – Ma sei diventata matta? Sei una bambina... - Non è vero! - esclama lei risentita – guarda! - Così dicendo si tira su la maglia e mi mostra le sue tette. Mia cugina è piuttosto piccola di statura, di carnagione olivastra, ma devo dire che ha due tettine molto sviluppate che non avevo mai notato. A vederle provo un certo rimescolio. Poi, senza dire parola, si tira giù le mutandine e mi mostra una passerina graziosissima, con una leggera peluria che attornia due labbra rossiccie che staccano sulla pelle scura del ventre. Rimango a guardarla meravigliata e mi rendo conto che è veramente appetitosa... - Accidenti – dico senza pensarci – sei molto più sviluppata di quello che pensavo... - Me l'ha detto anche il figlio del casaro... - Ah è così – la sgrido – e tu dici che viene per me... - Lei ride divertita – Così nessuna pensa a me...ma a me non piace... - E chi ti piace? - chiedo curiosa – Mi piaci tu.. - mi dice allungando una mano e toccandomi un braccio. A quel gesto sento un fremito. Non avrei mai pensato che una ragazza mi facesse sentire così. Lei intanto, visto che non reagisco si avvicina e mi bacia sulla bocca. Io sento un certo languore e non reagisco. Lei allora si avvicina ancora di più e mi chiede sottovoce – Allora, ti lasci toccare? - Sono inebetita. Non riesco a dire una parola. Come in un sogno, la vedo mettere le mani sulle mie tettine, aprire il pigiama e scostare la maglietta. Mi accarezza i capezzoli con le sue mani e sento che mi sto bagnando sotto le mutandine. Presa dalla passione, le tolgo la maglietta e le mutande e la rimiro, stesa sul letto, nuda. Ha una pelle scura e liscia che mi intriga terribilmente. Prendo fra le mani le sue tettine sode e sviluppate e mordo i capezzoli scuri. Lei intanto è scesa fra le mie gambe e mi accarezza la passerina. Mi spoglio completamente e riprendo a succhiarle i capezzoli mentre lei mi mette un dito dentro alla fessura e lo muove avanti e indietro. Mi giro verso il suo sesso e con la bocca cerco il clitoride fra quelle graziose labbra. Apro con le dita la fessura e scorgo la carne viva della vagina, rossa, che contrasta con la pelle scusa esterna. Lecco il piccolo promontorio e sento che lei fa altrettanto con me. La sua linguetta mi eccita terribilmente e comincio a muovermi avanti e indietro con dei sospiri di voluttà. Anche mia cugina è in preda al piacere. Si muove ansimando mentre io continuo con frenesia a succhiare il clitoride e a leccare la vagina. Non avrei mai creduto che una donna mi eccitasse tanto. Devo dire che mia cugina è stata una sorpresa per me. Infatti, se non lo sapessi, sembra più donna di me. Le sue tette sono grosse più delle mie e la sua passera è ricoperta di una peluria sottile ma folta. Con le mani le accarezzo i glutei e le metto una mano nel canalino del sedere toccandole il buco del sedere. Le inserisco un dito e sento che lei stringe i muscoli al contatto. Intanto la sua lingua mi ha provocato un orgasmo notevole e rimango quasi senza fiato. Continuo a leccarla finché sento che con un fremito, stringe le gambe poi, esce un piccolo fiotto di liquido che mi bagna il viso. La birbantella è venuta!. Eccola infatti aprire le gambe e tendermi le braccia. Io mi getto sulle sue tette e comincio a succhiarle avidamente. Lei, dopo un poco, mi mette un dito dietro e cerca il buco. Io la fermo con un gesto di dolore - Ti ha fatto male vero? - mi chiede lei. Ormai non ho più nulla da nascondere - Mi brucia si... - Ma hai provato piacere? - Si, molto – Mi piacerebbe provare anch'io... - Aspetta – gli dico. Mi alzo, vado in cucina pian piano, e dalla cesta delle carote ne prendo una sottile. Ritorno di corsa in camera e preso il tubetto della vasellina la ungo per bene – Vuoi proprio provare? - le chiedo tutta eccitata. Lei, per tutta risposta mi chiede – Non vedo l'ora. Come devo mettermi? - Mettiti in ginocchio – le dico. Lei si mette in ginocchio, mi mostra il suo splendido culetto abbronzato e con le mani si allarga i glutei. Vedo il forellino del sedere alla luce della luna. Lo ungo per bene poi inserisco un dito, come ha fatto Ivano con me – Senti male? - chiedo – No – risponde lei tutta eccitata – dai comincia, non vedo l'ora - Inserisco la carota pian piano e vedo che entra abbastanza bene. Poi comincio a muoverla avanti e indietro con molta precauzione. Mia cugina si muove e sospira. Io sono infoiata e con la mano vado nella sua fessura e comincio a stimolare il clitoride. Lei spinge col bacino e sussurra – Continua ti prego, sto provando di nuovo piacere. Con una mano muovo la carota e con l'altra la stimolo. Mia cugina si agita avanti e indietro e mugola come un cagnolino in calore. La cosa mi eccita terribilmente e sento di avere voglia anch'io di essere accarezzata. Resisto finché mia cugina non comincia a tremare e alla fine si lascia cadere sfinita sul letto. Io non riesco a resistere e comincio a toccarmi la passerina con la carota e a titillarmi il clitoride. Sto smaniando dal piacere, quando mi accorgo che mia cugina, mi ferma e riprende la leccarmi con foga la passera facendomi avere un nuovo orgasmo. Alla fine sono sfinita e mi lascio cadere esausta sul letto. Le ultime parole che sento dire a mia cugina prima di addormentarmi sono – Riposiamo un'oretta e poi riprendiamo. Voglio andare avanti fino a domattina...-
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