Cap: Divertimenti Innocenti di Coppie Perverse

di
genere
orge

(dal diario di Pat)
Non sono affatto entusiasta di portarmi i terroni a bordo, ma Eva ci tiene e alla fine mi lascio convincere: in fondo la serata è stata pensata come un regalo per lei.
Una volta sulla Serenissima mandiamo Jasmine a letto (sono le due di notte passate) e facciamo accomodare i terroni nel quadrato.
Accoglierli nel nostro talamo sarebbe come tirare perle ai porci, quindi ce li faremo nel salotto: in fondo quel che ci interessa di loro sono solo i cazzi…
Non ci spogliamo nemmeno, e non offriamo loro da bere: hanno bevuto abbastanza da Roby e Franco.
Loro ci offrono una sniffatina, ma noi rifiutiamo. Loro inalano per darsi di nuovo la carica, e siamo tutti pronti per un nuovo round di sesso.
Eva mi ha fatto capire di avere voglia di Lele, e io glie lo lascio di buon grado: non mi piace nessuno dei due, quindi per me è lo stesso; il cazzo di Lele in effetti è piuttosto notevole, ma mi accontenterò.

La mia ragazza mette la musica e noi invitiamo i ragazzi a farci ballare un po’ tanto per scalare l’ambiente: butto le braccia al collo di Nico e mi dispongo a farglielo tirare strofinandomi un po’. Il truzzo è più basso di me di suo, poi io ho anche i tacchi agli stivali e quindi la posizione non è delle migliori per ballare; però è perfetta per dargli da mangiare le tette.
Mi sbottono di nuovo la camicetta bianca e gli faccio capire di succhiarmi i capezzoli. Lui deve solo piegare un po’ la testa e darsi da fare: ci sono anche dei vantaggi ad essere più alta del portatore di cazzo che hai davanti…
Fremo di piacere appena Nico mi prende una punta fra i denti e comincia a mordicchiarla; lui ha anche una lodevole iniziativa quando comincia a palparmi il culo stretto nella mini di ecopelle nera: se continua così si meriterà un premio…
Sento un rantolo di piacere e giro la testa per vedere che Lele si è sbragato sul divano e si sta gustando un succoso pompino dalla mia ragazza. Eva sembra davvero famelica come lo sta spompnando: il cazzone del truzzo dominante deve piacerle davvero.
A Nico tira il cazzo, segno che io gli piaccio, e anche che la sua dose di coca comincia a fare effetto… Glielo prendo in mano e lo sego velocemente, assicurandomi che sia abbastanza duro, poi mi volto appoggiandomi al tavolo e lo invito a infilarmelo da dietro.
Il terroncello mi solleva la mini e ammira un momento il mio lato B, che so bene essere la parte migliore di me; poi dopo essersi beato della vista delle mie curve posteriori mi abbocca l’uccello alla fica e spinge agevolmente dentro.
- Oohhh… - ansimo io per il piacere – Bravo, così: scopami forte!
Mi aggrappo al tavolo e mi becco a gambe larghe i colpi di cazzo che mi svangano goduriosamente la vagina; Nico è abbastanza impetuoso, ma manca di tecnica. Lele non è più esperto di lui, ma almeno è superdotato e questo aiuta: si capisce dagli strilli di gioia di Eva mentre si becca il suo cazzone asinino a spegnimoccolo.

Quando mi rendo conto che il truzzo recessivo non riuscirà mai a darmi un orgasmo decido di cambiare canale e gli intimo di mettermelo nel culo.
Lui non sembra aversene a male e aggiusta la mira: il mio buco è bello spanato così non ha problemi a penetrarmi analmente mentre io mi smucino il clito per alimentare il piacere.
Nico mi sodomizza per una decina di minuti, poi mi sborra nel culo con un rantolo di soddisfazione. Io fremo di piacere sentendomi riempire il retto di sperma bello caldo, e sfregandomi il clito riesco a raggiungere un mini-climax che però mi lascia frustrata e insoddisfatta.
Va bene, lui ha avuto quello che voleva, e adesso tocca a me…

Mi sfilo camicetta e minigonna, restando nuda con stivali e orologio mentre il mio amante improvvisato si rilassa guardandomi. Poi metto mano alla sacca e tiro fuori il mio strapon.
A questo punto lo sguardo di Nico da placidamente soddisfatto si fa preoccupato.
Bene, ha ragione a preoccuparsi…
Infilo lo strapon, allaccio le cinture sui fianchi e gli faccio cenno di mettersi in posizione.
Nico è pallido: ha già provato il mio strapon qualche ora prima, e non si è trattato di un’esperienza indolore…
- Muoviti, non abbiamo tutta la notte! – gli faccio, impaziente.
- Ma…
Lele si sta trombando Eva a pecorina sul divano, ma ha notato lo svilupparsi degli eventi. Interviene invitando l’amico a non fare il guastafeste.
Nico è un po’ sub, specie quando si tratta di prendere ordini dal suo amico dominante, così si rassegna senza che io lo debba picchiare: si mette in ginocchio accanto a Eva e mi offre le terga come un frocio abituale.
Mi ungo il dildo esterno con il gel, poi mi piazzo accanto a Lele e gli faccio l’occhiolino: - Insieme?
Lui annuisce contento e cambia buco, infilando Eva nel culo e strappandole uno squittio di dolore.
Io appoggio la testa del dildo al buco già rotto di Nico e spingo a fondo, agevolata dall’abbondante lubrificante che ho spalmato sul mio ariete di gomma.
Il truzzo recessivo urla di dolore mentre gli spingo dentro, poi morde il cuscino e si lascia andare: ora Lele incula la mia ragazza e io mi inculo il suo amico.
Un modo di fraternizzare fra Nord e Sud…
Eva e Nico strepitano e si contorcono sotto i nostri colpi, ma Eva sembra godersela molto più di Nico, quindi io mi ingegno su come soddisfare maggiormente la mia vittima: in fondo so che gli piace, perché ha il cazzo bello duro che gli balla fra le gambe…
Senza smettere di sodomizzarlo, lo faccio alzare in piedi e insieme ci voltiamo; poi io mi siedo sul divano e me lo tiro addosso in modo da impalarlo dal basso in perfetta comodità. Ora lui va su e giù inculandosi da solo, e il suo cazzo ondeggia durissimo a mezz’aria.
Eva, impalata a pecora, si vede accanto quel ben di dio, e non se lo lascia sfuggire: afferra l’uccello libero e duro e comincia a segarlo con gusto mentre Lele la fotte da dietro, e io riconosco il lampo di lussuria nel suo sguardo.
Senza smettere di prenderlo da dietro, Eva si allunga di fianco fino a prendere il cazzo di Nico in bocca e comincia a succhiarlo di gusto: il truzzo mi ha avuta da poco, e il suo arnese è ancora bagnato dei miei succhi che la mia ragazza apprezza particolarmente…

Bene, adesso sia Eva che Nico hanno un piacevole extra, e anche Lele e io ci godiamo lo spettacolo mentre continuiamo a farcire loro le budella.
Succhiato e inculato, Nico grida come un ossesso, e in breve schizza come una pompa da giardino nella gola di Eva, che ingoia doverosamente il suo giovane seme seza perderne una sola goccia.
Inghiottendo lo sperma, la mia ragazza raggiunge l’estasi a sua volta e gode a culo pieno spremendo il cazzone di Lele con lo sfintere fino a far schizzare anche lui.
Come spesso capita, io sono l’ultima a venire: il frocio che sto impalando da sotto mi si dimena addosso mentre viene munto da Eva, e io riesco a godere con il dildo interno che mi trova finalmente il punto G mentre con le dita mi smucino clito e capezzoli.

I due terroncelli sono spenti: non solo gli abbiamo svuotato le palle per la terza o quarta volta nel corso della serata, ma la coca sta anche finendo il suo effetto e loro sembrano sul punto di crollare.
Non sopporto uccelli mosci a bordo, così mi affretto a buttarli fuori dalla Serenissima prima che mi si addormentino davanti: dei portatori di cazzo che non portano niente di significativo non hanno ragione di essere a bordo della mia barca.
Li guardo allontanarsi barcollando sul molo, ritiro la battagliola e raggiungo Eva sotto la doccia.
Tempo di concludere la nostra seratina…

***

(dal diario di Roby)
Quando siamo ben sicuri che le lesbiche sono andate e noi abbiamo ripreso fiato al termine dell’ordalia anale, mi sfilo il collare (a differenza di Franco io ho le mani libere) e tolgo le manette a mio marito.
Barcollando raggiungiamo la doccia e ci laviamo insieme, poi crolliamo nel nostro letto disfatto, traumatizzati dall’accaduto e incapaci di parlare.

Il mattino dopo invece parliamo eccome, davanti alla nostra colazione.
Restiamo entrambi in piedi davanti al tavolino da bar del soggiorno, perché il culo fa male a tutti e due e probabilmente non saremo in grado di sederci per un bel pezzo.
Il punto però è un altro: ci è piaciuto.
Sarebbe inutile negare l’evidenza: io sono una puttana, e mio marito è un cornuto contento… Un cuckold.
Forse è più esatto dire che abbiamo entrambi scoperto il nostro lato oscuro e nascosto, quello che gode nell’autolesionismo e nella sottomissione e che ci fa provare piacere nell’umiliazione e nel dolore.
Io sono innamorata di un’altra donna; anzi, forse sono innamorata sia di Pat che di Eva… O più probabilmente sono semplicemente presa dalla scoperta della mia parte gay e ho imparato a goderne invece che a rifuggerla.
Franco ha scoperto quanto sia eccitante vedermi presa da altri, maschi o femmine che siano, ed essere sottomesso dai miei amanti.
- Quindi non mi odii per i miei eccessi? – chiedo, titubante.
- Scherzi? – mi fa lui con una smorfia – Ti amo più che mai, e il terrore di perderti per qualcuno dei tuoi amanti è tremendamente eccitante… Quasi quanto vederti trapanata da degli sconosciuti che approfittano anche di me!
Pensare che io lo consideravo un tipo noioso…
Chi l’avrebbe mai detto che la luna di miele a Cap ci avrebbe rivelato questi aspetti nascosti delle nostre personalità!
- Bene – faccio io, raddrizzando le spalle – Allora vogliamo giocare?
- Vuoi chiamare di nuovo le lesbiche? O preferisci i due stalloni di Napoli?
- No. Questa volta voglio giocare solo con te… E vedere cosa succede!

Arriviamo in spiaggia che è quasi mezzogiorno.
Siamo a pezzi tutti e due, il culo brucia da pazzi a entrambi, ma non abbiamo rinunciato a divertirci.
Ci rinfreschiamo nell’acqua fresca e ci asciughiamo al sole prima di aprire l’ombrellone per evitare che Franco si scotti (ci mancherebbe pure questo). Io mi rosolo le tette al sole, nella speranza di conquistarmi una tintarella perfetta come quella di Eva e Pat, e nel frattempo mi guardo intorno.
Siamo nella solita spiaggia a luci rosse, e c’è sempre un po’ di attività in giro. Per lo più si tratta di pompini fatti da mogli cuckold davanti ai mariti cornuti, ma ci sono anche episodi di sesso acquatico e coppiette che si appartano dietro le dune con un codazzo di guardoni al seguito.
Molti attori non sono esattamente in perfetta forma fisica, ma l’atmosfera è comunque eccitante, e io avverto già un certo languore...
Ci sono anche alcuni personaggi un po’ speciali in giro: giovani maschi aitanti e soli che si guardano intorno come falchi predatori esibendo erezioni piuttosto notevoli: devono essere i famosi “metrosexual”, ossessionati dal loro stesso fisico e desiderosi di riscontro ma non veramente eccitati né dalle donne né dagli altri uomini.
In effetti a pensarci sono i partner ideali per una botta e via.
Ne osservo uno che si pavoneggia al sole a pochi metri da noi: ritto in piedi, abbronzatissimo e scolpito come una statua greca, ma del tutto solo. Si mena lentamente il cazzo guardandosi intorno con aria di superiorità, come se si chiedesse perché nessuno si butti ai suoi piedi…
Ha l’aria odiosa, però obiettivamente è un gran figo.
Do una gomitata a mio marito e glie lo indico.
- Belloccio – ammette lui con una smorfia – Vuoi fartelo?
Dritto al sodo, il mio maritino cuckold: ottimo.
- Sì. Ti dispiace se lo chiamo e mi faccio sbattere da lui… Qui e adesso?
Lui esita: è geloso, lo so. So anche che la cosa lo eccita da pazzi.
- Andiamo, tesoro: la tua mogliettina ha voglia, e tu sai bene di non essere capace di soddisfarmi da solo…
Mentre parliamo ho incrociato lo sguardo dell’aspirante dio greco; so di essere una delle ragazze più attraenti in giro, e sono sicura che il mio interesse lo lusinghi perché adesso si sega con maggiore decisione e non stacca gli occhi da me.
Ho capito che a questo punto basterebbe un cenno e mi raggiungerebbe; ma ho un’altra idea.
- Senti caro, perché non vai da lui e gli dici che tua moglie gradirebbe una bella guzzata?
Franco mi guarda a bocca aperta, paonazzo in volto; ma vedo che gli si è rizzato l’uccello così ho la conferma che l’idea, ancorché umiliante, lo arrapa.
- Avanti, muoviti! Altrimenti ci vado io, ma poi mi faccio scopare fra le dune invece che davanti a te…
La minaccia ottiene il suo effetto. Franco si alza di mala voglia e raggiunge il sedicente Apollo, che non smette di menarsi il cazzo neanche mentre lo guarda avvicinarsi.

Li vedo parlottare; Franco mi indica e io sorrido invitante. Apollo annuisce serio, scarta mio marito e si avvicina deciso con l’aria di chi mi sta facendo un favore.
Beh, in effetti è così: voglio essere scopata da lui, e lui sembra intenzionato a soddisfare il mio innocente desiderio.
- Non ho capito che lingua parla – mi fa Franco raggiungendoci mentre Apollo mi si siede accanto sul telo da bagno – Ma direi che ha afferrato l’idea.
Sì, decisamente ha afferrato: allunga una mano e me la mette su una coscia surriscaldata dal sole, sorridendo a trentadue denti.
In effetti è davvero un bel ragazzo: neanche trent’anni, capelli lunghi color sabbia, occhi azzurri, abbronzatissimo, pettorali e addominali scolpiti, culo alto e gambe musclose… Soprattutto depilato con cura maniacale, e con un cazzo splendido: simile a quello di Lele per forma e dimensioni, ma liscio e abbronzato in modo quasi innaturale.
Allungo una mano anch’io per toccarlo e lo trovo caldo e duro. Magnifico.

Mi tuffo a pesce e comincio a spompinarlo famelica sotto lo sguardo attento del mio maritino cuckold che si gode lo spettacolo, straziato dalla gelosia ma con l’uccello duro anche lui.
Hmmm… Che buon sapore! Un cazzo fatto per essere succhiato. Mi sgolino con piacere mentre lui mi palpeggia tutta, e i vicini di ombrellone si voltano per guardare con interesse quasi morboso la sposina che ciuccia uno sconosciuto.
E’ durissimo, con i testicoli gonfi e le vene che pulsano vogliose di azione.
- Scopami – lo incito, sdraiandomi sulla schiena – Fammi godere!
Lui mi viene sopra senza cambiare espressione; non credo che capisca una parola, ma non credo che sia necessario: ho la figa aperta e bagnata che dice tutto.
Spalanco le cosce e lo accolgo dentro di me con un sospiro di gioia.
- Aahhh… Sì, fottimi! Fammi gridare…
Lui mi penetra velocemente, senza cerimonie; poi comincia a scoparmi con forza, con movimenti ritmici e potenti. E’ come essere scopata da un androide: bellissimo, potente e completamente privo di passione.
Beh, non devo mica sposarmelo: voglio solo un orgasmo.
A volte basta chiedere: sarà il sole, sarà il brivido di farlo in pubblico davanti a mio marito, sarà che è uno strafigo, o più probabilmente perché ha un cazzo grosso e duro grazie a steroidi, anabolizzanti e viagra, però Apollo mi fa godere a botta di fucile dopo non più di dieci minuti di pubblico fottisterio.
Io grido di piacere sentendomi squassare dall’orgasmo, e lui si tira indietro prima di venirmi dentro per segarsi velocemente e sborrarmi tutto addosso con un rantolo liberatorio.
Vedo gli schizzi di sperma, bianchi e collosi, che mi arrivano addosso imbrattandomi lo stomaco e le tette; alcuni guardoni che hanno assistito da distanza ravvicinata se ne vengono anche loro direttamente sulla sabbia intorno a noi, e poi si allontanano soddisfatti, in cerca di un altro spettacolo a cui assistere con l’uccello in mano.
Apollo si solleva sulle ginocchia, mi mostra il pollice alzato, poi si alza in piedi e se ne va senza neanche salutare.
Che cafone.

Mi giro verso Franco e lo vedo lì accanto a me: è tutto rosso, e il cazzo gli tira da bestia, durissimo…
Mi allungo e lo prendo in bocca anche a lui. Lo sento gemere di piacere mentre lo succhio di gusto, e lui mi accarezza i capelli con gratitudine. Io raddoppio gli sgorzi cacciandomelo in gola, e lui guaisce ancora più lamentosamente… Poi mi schizza in gola obbligandomi a bere tutta la sua sborra, fino all’ultima goccia.
Hmmm… Niente male!
Mi rilasso, stendendomi di nuovo sulla schiena in pieno sole.
- Adesso però tocca a te bere un po’… - sospiro gustandomi il calore sulla pelle - Cosa ne dici di pulirmi le tette?
Il mio caro maritino esita un istante, guardandomi le tette bagnate di sperma. Poi si piega su di me e comincia a leccare da bravo cuckold, ripulendo il casino lasciato dal metrosessuale…
Adoro le mattine in spiaggia a Cap!
scritto il
2018-12-02
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